Il caseggiato all'angolo

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Karima

    In molti altri casi la donna dalla pelle bronzea avrebbe aperto un dibattito circa l'inutilità della violenza e l'importanza di rispettare il prossimo, ma ora altro le interessava. Come poteva quell'uomo conoscere ciò che rimaneva inter nos fra lo staff? La dottoressa si rifiutava di credere che qualcuno andava a spifferare ai quattro venti i loro progetti e, tanto meno che orecchie indiscrete potessero intrufolarsi nei loro uffici. In breve Karima raggiunse l'idea che l'uomo stesse mentendo e se ne dispiacque. Pur non essendo raro che a Merovish vi fosse gente dall'indole bugiarda, il pensiero che anche un vecchio dall'aria sapiente rimaneva tra quella folla invece di cercare di risollevarla la sconcertava.
    Tuttavia Karima volle estirpare ogni dubbio dalla propria psiche e si concesse un attimo di silenzio volto a soppesare le parole che avrebbero utilizzato per esporre la sua prossima domanda. Questa non faceva decisamente parte del suo questionario.

    -Mi sta dicendo che all'interno del Serraglio qualcuno le riferisce tutto quello che accade?-

    Una nota incerta accompagnò la voce della donna seppur sul volto niente tradisse le perplessità che l'avvolgevano.

     
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    LAZAV
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    Temo che ci si stia arenando -che, per trarre al sicuro il carico, la barca vada verso una brutta ed improvvisa fine: la ragazza non sembra infatti incassare con la giusta dose di maestria il colpo, finendone perciò vittima ed alimentando un lato di sè che prima d'ora non poteva davvero scalfirla.
    Certo, niente se non un tremolio minimo dellla voce sa raccontare di questo mutamento in atto -ella si mostra comunque forte, cerca di ergersi con tutta la propria convinzione là dove invece tituba- epperò... una alla volta le crepe infrangono la parete smagliante e perfetta che vi era all'inizio di questa discussione, condannando alla rovina ogni faticoso proposito per il solo dubbio qui insorto. Sarà perciò ella in grado -in un ultimo slancio di rinnovata fiducia- di mettere da parte questi dissidi interni e, smesso il personale timore, dar forza tanto a sè quanto ai propri progetti? Vedremo...

    No -diamine, no! Non mi frantendere... io non ho assolutamente detto questo. Ti pare?

    Replica perciò lesto il vecchio misterioso, facendosi rapido nella sua voce neutra e senza strilli -quasi a voler ritrattare un'evidenza prima ch'essa stessa lasci tracce da poter afferrare.

    Le mie parole significano altro -e pensavo ti fossero evidenti: non serve visitare il Serraglio perchè chiacchierando con chi vi è già stato, raccogliendo le voci che rimbalzano nei vicoli e sfogliando qualche pagina consunta dalle Cave ottengo il medesimo risultato.

    Una pausa appena accennata, quel silenzio che dura un secondo di troppo perchè sia casuale ed un secondo di meno perchè tu possa intervenire a dire la tua.

    Ciò che si presenta ordinario, immaginabile e qualsiasi non stupisce nè entusiasma alcuno -non vende, se vuoi metterla così, non richiama visitatori. Ma a te queste ultime valute servono, le ricerchi attivamente: e allora, perchè non agisci alla fonte -perchè non trasformi ciò a cui tieni in straordinario, inimmaginabile ed unico, vale a dire in qualcosa che bisogna vedere per forza e con i propri occhi, senza acconentarsi del resoconto di altri?
    Io penso che la soluzione al tuo cruccio -la chiave al tuo problema- stia tutta qui.

    Sussurra infine quel vecchio che tu credi t'abbia deluso, quand'egli non fa che snocciolarti consigli un dietro l'altro: certo, il dubbio sulla sua onestà o sulla sicurezza del Serraglio potrà rimanenti -come un cancro che mai sconfiggi e rimane sopito in attesa; certo, il tuo interlocutore rimarrà avvolto nel mistero -com'è giusto che sia, com'egli in effetti desidera ed opera per; certo, sono tante belle parole, difficili da mettere in pratica, fumose fino a che non producono un riscontro effettivo -ma questo è il tuo lavoro, non certo il suo: cosa pretendi? Niente vien per niente. Soprattutto non a Merovish.
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    Karima

    Le guance della donna avvamparono per l'imbarazzo, aveva frainteso le parole dell'uomo. Tuttavia, in propria difesa, Karima poteva dire che non erano state pronunciate in modo del tutto cristallino. Comunque sembrò che l'altro l'avesse convinta, un problema dei fratelli Fusa era sempre stato credere nelle buone intenzioni. Così la bella scosse la testa e abbozzò un sorriso genuino.

    -Mi spiace non volevo essere maleducata e comunque lei ha ragione. Dovremmo "pubblicizzare", se così si può dire, le creature che popolano il serraglio. Non credo che possa bastare sentirne parlare, sono meravigliose.-
    Disse la dottoressa con tono gioviale mentre gli occhi d'ambra s'illuminarono di sfumature dorate. Tuttavia, quando lo sguardo volteggiò in cielo, un'ombra attraverso il volto della fanciulla: il sole segnava l'una e passa e questo significava che il suo tempo stava scadendo.

    -Mi scusi ma ora devo ritirarmi.-
    Esordì Karima cercando di nascondere la propria fretta, non poteva mica rischiare che accadesse lì.

    -E' stato davvero un piacere parlare con lei e spero di rivederla... magari al Serraglio-

    Provò a lanciare l'invito che di tanto in tanto spingeva qualcuno, solitamente signore anziane o ragazzini provoloni, a farle visita.



    Ero indecisa se farle prendere la vespa e andare via, ma alla fine ho optato per farti avere l'ultima parola XD
     
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    LAZAV
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    E così, dunque, cala il sipario. Si abbandonano le scene. Montano gli applausi, qualcuno già chiede il bis. Gli attori si ritirano mentre le luci s'affievoliscono in un crepuscolo innaturale.
    Beh, più o meno: nel nostro caso il sole è a picco -è ora di pranzo!- e soltanto una dei protagonisti mostra invero fretta -un'improvvisa premura tale da troncare un dialogo altalenante.
    Dal canto suo, infatti, Lazav potrebbe rimaner lì a conversare del nulla senza preoccuparsi di molto altro: certo che ha un'infinità di altre attività da seguire, certo che le responsabilità e gli incarichi rischiano di degenerare senza il suo controllo e la sua supervisione, certo che le trame non si smuovono da sole, senza il suo aiuto ma... ma, invero, se stesse davvero accadendo qualcosa di grosso -se sconvolgimenti epocali sconquassassero il suo Distretto, l'intera Merovish o addirittura il Presidio- certo qualcuno lo avviserebbe mentalmente, attraverso quel privilegio che condivide con i suoi esigui ma affidabili compagni di scorrerie. Così facendo, dunque, Lazav è abbastanza sicuro che niente d'irrecuperabile si dipani or ora lontano dai suoi occhi e dalle sue orecchie, pronto comunque ad essere tempestivamente recuperato dai rapporti che le sue molte spie non mancheranno di stilare entro l'indomani.

    Ed il piacere è stato mio, Dolce Spettacolo.

    Pur tuttavia, per non imbarazzare la sua dirimpettaia, il Genio si limita a salutarla accondiscendente e nuovamente un poco marpione: tenerla lì contro la sua volontà non porterebbe ad alcun vantaggio effettivo per il misterioso incappucciato nè, invero, produrrebbe per ora alcuna informazione saliente che già ella non gli abbia offerto con le sua precedenti chiacchiere; meglio allora lasciarla andare, ricadendo in quello stesso clichè con cui l'intera vicenda aveva preso avvio -nell'intento, forse, di sembrare più convincente dopo la lunga assenza di commenti in proposito.

    Non posso garantirti verrò in visita, ma se così sarà allora il merito -anzi, i meriti- sono innegabilmente tutti e due tuoi.

    E ci starebbe un'occhiolino, una risata sguaiata, una palpatina, un sorrisetto affettato, un contatto di sorta: così, forse, ti dimenticheresti presto di lui, un vecchio depravato come tanti altri -così, forse, s'imprimerebbe per sempre nella tua memoria, ottenendo il contrario di quanto desidera.
    Onde evitare ogni esito imprevedibile -per non lasciare troppo in mano al caso- il Genio allora desiste e rimane impassibile oltre quella sua maschera d'anonimato: ti guarda andartene solerte e spedita, ti osserva immergerti nella folla della Tana, ti scruta annotandosi mentalmente gli ultimi dettagli che ti riguardano e che può notare. Ci saranno quasi sicuramente altre occasioni di chiacchierare con te ma... beh, non è detto che riuscirai a riconoscerlo -laddove, invece, lui non mancherà certo di ricordarsi di te.
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