House of Evil (Brain)Dead

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    Assieme alla pila di scartoffie ed una strana carta di identità plastificata, a tutti e tre avevano fornito un indirizzo preciso nel Pentauron e di cercare "l'osservatore incaricato per la missione", senza aggiungere molto altro. Già era strano essere reclutati in quel modo, ma per qualcuno in cerca di avventura, denaro o semplicemente di qualcosa da fare, quella era un'autentica opportunità, visto che c'era la promessa di un lauto compenso, nonché l'ingresso permanente in questa sorta di società dal nome improponibile operante nel Pentauron che li aveva reclutati: "Associazione Paramilitare per la Salvaguardia e la Protezione degli Interessi Civili del Pentauron", una specie di gilda per avventurieri professionisti che gestiva parecchie locande e dormitori nel presidio centrale e con numerose filiali sparse qua e là. Non si facevano problemi ad assumere bianchi, neri, afro, elfi, minotauri, goblin o perfino polli giganti, però avevano le loro pretese, prima fra tutti per l'appunto la presenza di un "osservatore".

    Questi si scoprì essere un giovanotto biondiccio sui venticinque, in abiti formali e con un sorriso stampato in faccia, in piedi di fronte al nuovo "luogo di lavoro" dei tre novelli avventurieri con un cartello tutto sommato abbastanza comico recante i nomi che i tre avevano fornito all'ufficio in cui si erano registrati, fra l'altro tradotto in ben quattro lingue diverse oltre a quella comune. Il primo passo quindi era semplice: presentarsi, conoscere i nuovi compagni e sopratutto scoprire che cosa dovevano fare di preciso nel piuttosto malconcio albergo alle spalle dell'Osservatore, un edificio abbastanza grande per quella parte del Pentauron, circondato da edifici residenziali ma che in passato doveva aver vantato una vistosa insegna al neon (di cui ora potevano a malapena intravedere una lettera con luci led attraverso il telo di nylon verde acqua malridotto che la copriva) ed una facciata che contava almeno quattro piani, il cui intonaco era cadente e a pezzi.

    Tirando ad indovinare, aveva tutta l'aria di una casa infestata... ma le apparenze ingannano. Forse.


    .Istruzioni ~ House of Evil (Brain)DeadBenvenuti in quest!
    Dunque, il prerequisito richiesto nel bando era quello di accettare di lavorare in quella che dal punto di vista regolistico di Endlos è una Gilda di Ambientazione, e che in-GDR è praticamente un ufficio interinale per avventurieri, in grado di fornire lavori a chi ne fa richiesta ed è disposto a rischiare la pellaccia in missioni più o meno rischiose come quella che vi apprestate a svolgere.

    I vostri personaggi possono aver già sentito parlare dell'Associazione prima, almeno all'interno del Pentauron è un organo piuttosto noto da cacciatori di taglie e simili, dato che fornisce lavoro e supporto logistico a chiunque ne ha bisogno, oltre a controllare alcune delle più grandi locande dotate di dormitori, luoghi chiave dove reperire informazioni. Se invece il vostro personaggio non è dell'ambiente, o semplicemente non si è mai interessato a luoghi del genere, potete banalmente non conoscere l'Associazione ma semplicemente esservi imbattuti in una delle loro locande dove vi hanno proposto il lavoro che vi apprestate a svolgere.

    In tutti i casi vi hanno richiesto le vostre generalità e posto alcune domande circa le vostre attitudini e la vostra esperienza in fatto di avventurieri, domande a cui non siete stati ovviamente obbligati a dire la verità o anche solo a rispondere. Vi hanno fornito una carta di identità simile alle moderne patenti di guida, recante il nome che avete fornito e svariati campi al momento vuoti. Per coloro in possesso di auspex: c'è una leggerissima patina magica attorno ad essa, ma anche se non avete un auspex diciamo che un personaggio con sufficiente spirito di osservazione può intuirlo: infatti la commessa che ve l'ha assegnata non ha usato alcuna penna per trascrivere su di essa i dati che avete dato, eppure questi in qualche modo vi sono incisi in modo indelebile, inoltre è stranamente resistente per essere un pezzetto di carta plastificata (infatti per la cronaca quella non è carta).

    E' normale che dato l'incipit un po' aperto alcuni punti non vi siano del tutto chiari, ma ho preferito saltare i convenevoli iniziali per fiondarci il prima possibile nel pieno della quest, la quel prevedo essere abbastanza breve. Per ovviare al problema, vi basta contattarmi in via privata per qualsiasi domanda, oppure scrivere direttamente nel topic della quest.
     
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    Ted Carter



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    Quel giorno il vento soffiava con forza nelle strade lastricate del Pentauron, sollevando dal loro meritato riposo pezzi di carte, lattine e oggetti indefiniti dallo scarso peso.
    Ted lo sapeva bene dato che uno di quelli oggetti indefiniti dallo scarso peso gli finì in faccia.

    ”Ma cosa cazzo …”

    Con una vigorosa manata lanciò lontano l’oggetto in questione e tornò invece a guardare la piccola cartina che aveva comprato per qualche spicciolo poco tempo prima. Con tutta la calma del mondo aveva deciso di prendersi una meritata vacanza e fare un viaggio per i vari presidi di Endlos.
    La scelta era ricaduta fra quello centrale e l’occidentale, dato che entrambi erano pestati poche volte dai piedi del pugile. Ad Ovest aveva sentito però che una campagna militare era quasi all’epilogo e gli sembrò brutto presentarsi all’ultimo. D’altronde non era mai stato una pedina importante in qualsiasi avventura che aveva vissuto, preferiva tenersi lontano dagli eventi troppo importanti sia di natura politica e militare.

    ”Certo che al Pentauron non c’è proprio nulla da vedere.”

    Ripiegò la cartina e la nascose fra le vesti preferendo dirigersi in una tranquilla, e magari ben riscaldata, locanda.
    Non passò molto tempo prima di trovare quello che cercava e fu infatti là dentro che passò tutto il pomeriggio.
    Il clima allegro e ospitale gli permisero di integrarsi senza troppi problemi, tanto che arrivò perfino ad ascoltare uno strano tipo che arrivò perfino a chiederli se voleva prendere parte ad un piccolo lavoro.
    La ricompensa gli sembrava buona e magari lo avrebbe mandato a giro per il Pentauron, quindi accettò.

    Nel giro di qualche giorno compilò moduli e rilasciò dati personali, come il nome e il cognome, alcune delle sue gesta d’avventuriero, nella quale citò il combattimento contro una divinità, e altre cose del caso. Gli venne data una tessera e un’indicazione su dove trovare un certo “osservatore”.
    Sistemato di tutto punto andò al punto di ritrovo.

    Mentre si dirigeva verso il suo “osservatore”, si interrogò su quale samba avventura si era infilato quella volta. Avendo reclutato uno delle sua stazza, si trattava sicuramente di un lavoro in cui ci sarebbe stato da picchiare e in fondo se lo augurava proprio.
    Inutile dire che fu il primo ad arrivare e anche con qualche minuto in anticipo. La persona che doveva incontrare non poteva essere più evidente con quello strano sorriso sulla faccia, sembrava un’assassino alla ricerca di vittime.

    ”Ehi ciao bello! Io sono Ted Carter, sono qui per conto di quell’associazione con il nome lungo. Chi è che stiamo aspettando?”

    Abbassando lo sguardo vide il cartello e capì.

    ”Ma aspetta. Questi due io li conosco.”



    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Prepariamoci
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istan-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Ironico come, certe volte, il destino si diverta a giocare con la vita di mortali... e immortali.
    Mai skekDor avrebbe pensato di fare ritorno al Pentauron per qualcosa di diverso dalla pia illusione di riuscire a trovare il modo di guadagnare nuovamente la via di casa. Pur tuttavia, eccolo lì: armato di un foglio di carta ricoperto da una sostanza lucida e compatta recante il suo nome, arrancava per i deserti luoghi che avevano visto il suo risveglio su Endlos.

    Un forte vento spirava quel giorno nella terra di nessuno, che si stendeva a perdita d'occhio sottoforma di una steppa fredda e inospitale. Qualche raro arbusto, cresciuto trovando chissà come nutrimento, crepitava in sincrono con il soffio che ne piegava i rametti.
    Il luogo era tanto lugubre e anecumeno che avrebbe quasi potuto chiamarlo "casa". Incredibile come le piane del Pentauron fossero cambiate, dall'ultima volta che aveva avuto modo di visitarle.
    Fino a quel momento aveva spesso sentito la necessità di ritornare all'origine di tutto. Tuttavia, come detto, per la prima volta si trovava lì per ben altra ricompensa. Un lavoro, così gli avevano detto.
    Un tizio in una locanda l'aveva adocchiato, dopo che per un soffio non aveva strappato l'anima dal corpo a un ubriacone un po' troppo "simpatico".
    Gli era stato detto che aveva requisiti interessanti, gli erano state poste delle domande e proposta anche un'offerta degna di nota. Denaro? Pfui! Onore e gloria? Tch! Ben poche cose interessavano a skekDor. Almeno, ben poche cose che un mortale potesse offrirgli. Ma gli avevano detto che poteva esserci da menar le mani. E magari poteva anche scapparci qualche morto. Che, tradotto nel suo linguaggio, significava rimpinzarsi di essenze fresche!

    Lasciatosi così alle spalle il Presidio Ovest e le sue macchine, il mezzo-Mistico s'era diretto così alla volta del Pentauron. La sua meta finale non era però la zona in cui era caduto. Più in là, verso la civiltà. La missione lo aspettava di fronte a un locale fatiscente, di quelli caratterizzati da un'architettura per lui fin troppo aliena. A quel punto, veniva chiamata in ballo anche la curiosità: chi c'era dietro quell'incarico? Perché qualcuno doveva riporre interesse in un luogo del genere?

    Aveva avuto tempo per rifletterci su, in effetti.
    Marciando finché le zampe non avevano cominciato a fargli male, e poi fino a che anche i Podling non s'erano stancati di cantare.
    Non pave si fosse affatto curato delle condizioni avverse, e del resto il suo organismo non aveva certo le stesse debolezze di quello d'un comune mortale.
    Comunque, arrivato al luogo prefissato, ancora armato del bigliettino che gli era stato dato e che riportava il suo nome -Sommo skekDor-, il mezzo-Mistico si guardò intorno in cerca dell'osservatore.
    Non solo lo trovò subito, non essendoci anima viva in zona a parte loro, ma per di più lo scoprì anche in buona compagnia!

    Conosceva bene il tipetto che, come lui, era lì per menar le mani. La sua mente non poteva sbagliarsi: si trattava proprio di quel pugile incontrato qualche mese prima, fra i monti innevati del Koldran.
    Mugugnò stridulamente di piacere, quindi portò le mani nelle ampie maniche della veste e si fece vicino. Arrivato a portata d'orecchio, esclamò: "Venivo qui in cerca di sollazzo dalla noia, e invece mi ritrovo lietamente davanti una vecchia conoscenza..."
    Attese che i due gli prestassero attenzione, quindi disse al pugile: "Sei coriaceo, Ted l'umano. Ti davo per spacciato in mezzo a qualche tormenta, o sbranato da qualche fiera." Lo disse con un tono freddo, quasi collerico. Eppure sorrideva. D'altro canto, aggrottava anche lo sguardo. Difficile dire, da fuori, che emozioni davvero provasse a scoprire Ted ancora in vita.
    Poi, spostò il becco verso l'osservatore: "Beh, passiamo al sodo... Devo dare a te questa carabattola?" Domandò, esponendo il tesserino plastificato.
    Cosa fosse una carta d'identità gli era oscuro. Così come buona parte della burocrazia del mondo degli umani

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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  4. _MajinZ_
     
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    Nome?
    Gajeel Redfox, l'Ombra di Ferro, Quello con i Pugni Nelle Mani.
    La ragazza sorrise forzatamente, indecisa se essere innervosita o impaurita dal tizio che le si ergeva davanti, appoggiato con il gomito al bancone della locanda, con accanto un boccale di birra pieno a metà. Si trattava di un tipo robusto, con capelli lunghi e ispidi, oltre a una serie di piercing che sostituivano le sopracciglia e spuntavano un po' qua e la sul viso. Lui sorrideva come un'idiota, la tipa in effetti era abbastanza carina.
    Capacità particolari?
    Mangio il ferro e picchio forte. Ah, uso la magia dei draghi.
    Questa volta la biondina fece una faccia da chi si sentiva chiaramente presa per il culo, non capiva se quel tipo la stava prendendo in giro e stava parlando con lei solo per guardare nella sua scollatura, oppure c'era del vero nelle parole di un ubriaco. Stava quasi morendo dentro, il capo le aveva detto di parlare con chiunque gli sembrasse un avventuriero, ma forse questa volta aveva davvero sbagliato interlocutore.
    Esperienze degne di nota?
    Ho ammazzato una tartaruga gigante, ho mangiato l'anima di un drago e ho combattuto varie volte nell'Arena Nera, vincendo sempre.
    B-bene..!
    Andava bene anche lui, doveva farcela, ne valeva del suo bonus per il reclutamento avventurieri. Doveva solo fare in fretta e andarsene via il più presto possibile, aveva paura che quel teppista le rubasse la borsetta o peggio. In un attimo riportò tutte le generalità nella scheda che brillo di luce e, dopo averla consegnata si alzò dallo sgabello.
    La attendiamo all'Associazione Paramilitare per la Salvaguardia e la Protezione degli Interessi Civili del Pentauron, arrivederla!
    E in un attimo scomparve, così com'era arrivata.
    Ehi aspetta!
    Il poverino ci rimase un po' male, voleva parlare ancora un po' ma l'unica cosa che gli era rimasta era una cartolina che puzzava di magia, che però aveva la sua bella faccia stampata sopra. Fece spallucce, almeno aveva trovato lavoro.
    Con chi parlavi?
    Gli domandò un piccolo micio volante, con tanto di spada in miniatura.
    Lily, abbiamo trovato lavoro!

    Era la prima volta che la coppia di giramondo approdava al Pentauron, fino ad ora evitata per il suo essere forse troppo moderna, ma la ricerca di un lavoro era stato lo stimolo per muoversi in direzione del centro di Endlos. E il duo aveva avuto un bel colpo di fortuna incontrando quella ragazza, la quale aveva fornito loro un modo per guadagnare qualche soldino e farsi una bella mangiata. Già, si accontentavano di poco. Ad ogni modo non ci misero molto a rintracciare il luogo della nuova avventura, una casa abbastanza fatiscente e in rovina, ma a sorprendere il moro furono le persone che già si trovavano la, non il biondino che nemmeno conosceva al contrario degli altri due che conosceva fin troppo bene.
    TED CARTER!
    Bam! Manata sulla spalla con tutta la forza che aveva in corpo, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze: Ted era una montagna di muscoli, probabilmente quella carezza nemmeno l'avrebbe sentita. Aveva vissuto diverse avventure con lui, si erano perfino picchiati, quindi erano come due grandissimi amici.
    Che ci fai qui?
    Aye!
    Anche Lily salutò l'armadio, guardando poi male l'altra creatura... ma più sorprendente era il fatto che Gajeel lo conoscesse. Anche se pensandoci bene non era poi così strano.
    Ciao strepDol! Come te la passi?
    Era davvero contento di trovarsi li insieme a due amici, di sicuro ne avrebbero combinato davvero delle belle, avrebbero preso a calci nel culo anche i fantasmi più ululanti. Era da tanto che non si avventurava in una missione simile e non vedeva l'ora di iniziare, quindi mostrò la tessera al biondino... avvicinandola fino a due centimetri dalla sua faccia.
    Gajeel Redfox, pronto a iniziare!
    E dopo qualche sputacchio ravvicinato, il ragazzone venne tirato per le orecchie dal micio che lo sgridò per la sua maleducazione: non cambiava proprio mai.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Lily: Ok.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore (disattivata) - Auspex spirituale - Mindfuck Alert - Antimalia - Levitazione (Lily)

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


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    ”Ehi ciao bello! Io sono Ted Carter, sono qui per conto di quell’associazione con il nome lungo. Chi è che stiamo aspettando?”
    Sempre sorridente, il giovane inizia da subito a prendere appunti su di un taccuino.

    « I suoi componenti la chiamano semplicemente "L'Associazione", signor Carter. Stiamo cercando le due nuove reclute che prenderanno parte alla missione al vostro fianco. Oh, eccoli che arrivano. »

    ”Ma aspetta. Questi due io li conosco.”
    Lui annuì.
    « Mi aspettavo qualcosa del genere, gli associati che prendono parte a specifiche missioni non sono scelti a caso. Le auguro buongiorno, signor...? »
    Skekdor si fece avanti, salutando calorosamente (?) il pugile afro.

    "Venivo qui in cerca di sollazzo dalla noia, e invece mi ritrovo lietamente davanti una vecchia conoscenza...
    Sei coriaceo, Ted l'umano. Ti davo per spacciato in mezzo a qualche tormenta, o sbranato da qualche fiera."

    Dopodiché degnò di attenzioni anche l'Osservatore, porgendo lui la stessa tessera di riconoscimento in possesso anche di Ted stesso:
    "Beh, passiamo al sodo... Devo dare a te questa carabattola?"

    « Oh, no. Quella deve tenerla, e faccia attenzione a non perderla, o dovrà rifarla, perdendo tutti i privilegi che comportano l'aver già lavorato per L'Associazione. »
    Proprio in quel momento, comunque, irruppe sulla scena il terzo elemento della combriccola, accompagnato dal suo familiare alato.
    TED CARTER!
    L'Osservatore sorrise al nuovo giunto.
    Gajeel Redfox, pronto a iniziare!

    « Lo vedo, lo vedo signor Redfox. »
    Annuì con un sorriso diplomatico il giovane, allontanando il guerriero dalla sua faccia con del tatto.
    « Come dicevo: attenti a non perdere la carta di identità, altrimenti avrete noie anche ad incassare il compenso per la missione, qualora riusciate a portarla positivamente a termine. Dunque, bando agli indugi: non c'è tempo da perdere, le ore di luce sono limitate. »
    Tirò fuori un mazzo di chiavi, che usò per aprire la porta di ingresso del vecchio e malridotto motel.
    Chi si aspettava un luogo diroccato, abbandonato, sporco e invaso dai topi... ci aveva azzeccato.

    L'ingresso era una hall di albergo vecchio stile, arredata anni '80 con una grande scalinata in legno di mogano, un grosso bancone sullo stesso stile, un lampadario lussuoso che capeggiava su tutto, preventivamente fasciato di nylon che però aveva già iniziato a marcire per l'umidità dell'aria. Per terra c'era sporco, pezzi di bottiglia qua e là, un topolino che passava da un buco all'altro del pavimento in fondo al corridoio che dava su tre misteriose porticine, una delle quali si rivelò quasi subito un ingresso sull'esterno, l'altra l'ingresso ai bagni, e la terza...

    « Iniziamo dal basso: la zona caldaie. »
    Disse l'Osservatore.
    « Siete tenuti a scendere almeno tre volte nel corso della notte, per un giro di ispezione, oltre ovviamente a controllare in caso di rumori sospetti. Non c'è luce, vi abbiamo fornito un set di lampade qualora ne abbiate bisogno. Le chiavi... usatele pure a vostra discrezione. »
    La bacheca che capeggiava dietro al bancone era piena di chiavi da hotel, delle quali l'Osservatore ne selezionò tre, che dette ai tre avventurieri..
    « La centotredici... » disse dando la chiave a Ted Carter, poi ne passò una anche a Redfox ed allo Skekdor « La centotrenta, poi... la duecentodiciotto. Siete tenuti a prendere alloggio in questa stanza, su questo il proprietario è stato categorico. A tal proposito, il committente passerà per un controllo in tarda serata, visti i recenti fallimenti intende conoscervi personalmente. So che non è negli obblighi contrattuali, però vorrei domandarvi la cortesia di mostrare un po' di tatto nel trattare con il committente, è un uomo facoltoso e molto nervoso riguardo questo investimento, l'hotel è... al momento in disuso, come potete notare. E lo rimarrà, finché non riusciremo a trovare il modo di cacciare gli attuali inquilini. »
    E quindi si arriva al punto: il perché i tre novelli avventurieri erano stati convocati.

    « L'hotel è infestato, come avrete già intuito. Ogni tentativo di riapertura è frustrato da presenze sovrannaturali, e nessun esorcismo è riuscito ad avere successo per il semplice motivo che sciamani e sacerdoti dicono di non percepire alcun segno di infestazione durante il giorno, e fuggono in preda al panico durante la notte, quando effettivamente i fenomeni si manifestano. Ora: noi dell'Associazione facciamo distinzione fra "operai" e "tecnici", dove i primi sono gli incaricati dei lavori diciamo più "fisici" ed i secondi di quelli più "empirici", per così dire. Ci siamo risoluti a inviare una squadra di soli operai per stanare il problema, individuarlo e catalogarlo, ma un nutrito corpo di preti della chiesa di Axis è già pronto alla locanda in fondo alla strada, pronti ad intervenire appena trovate il problema. »
    Mise sul bancone tre walkie talkie vecchio modello, bastava premere un tasto laterale e si udivano suoni di fondo di un luogo affollato e vivace, presumibilmente la taverna nominata.
    « Il punto è che questo tipo di infestazione è molto fisica e molto poco empirica. In pratica... gli esorcismi classici non hanno effetto. Piuttosto un nostro affiliato ha dichiarato di aver, ehm, so che sembrerà strano detto così, ma dice di aver ammazzato a cazzotti un fantasma. Non ne abbiamo le prove, ma in base alle sue dichiarazioni crediamo che un pugno bene assestato possa risultare più efficiente di una preghiera anti-nonmorti. »
    Quindi eccoci ai nastri di partenza, pronti a giocare agli acchiappafantasmi.


    Schemacamente l'hotel è diviso in tre parti: zona caldaie (sotterranei), hall (piano terra) e cinque piani di camere da letto. Le stanze sono trentadue per piano, il primo piano va dalla cento alla centotrentadue, il secondo piano dalla duecento alla duecentotrentadue e così via fino alla cinquecentotrentadue del quinto piano. Avete questo turno per esporre domande ed eventualmente fare del preparativi, poi già dal prossimo l'Osservatore vi lascerà da soli ed inizierete il vostro tour nell'Hotel più infestato del Pentauron.
     
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    "Venivo qui in cerca di sollazzo dalla noia, e invece mi ritrovo lietamente davanti una vecchia conoscenza...
    Sei coriaceo, Ted l'umano. Ti davo per spacciato in mezzo a qualche tormenta, o sbranato da qualche fiera."


    La voce famigliare lo costrinse a voltarsi per ottenere anche una conferma visiva.
    Chino e malandato, si muoveva verso di loro quello che poteva essere scambiato per un grosso pollo con il dono della parola: skeKdor.

    ”Eh eh. Ho incontrato sia la tormenta che la bestia lungo il mio cammino, ma sono riuscito a prenderli a pugni entrambi.”

    Proprio perché aveva nominato la parola “pugno”, che la seconda persona decise di saltare fuori e di atterrare sulla sua schiena con una fragorosa batosta, ma la pelle del pugile era abituata a botte di tutt’altro tipo e quello poteva essere paragonato tranquillamente a un saluto.

    ” Ci siete anche voi due …”

    Riferendosi ovviamente al piccolo gatto che accompagnava fedelmente il Dragonslayer.

    ” … sento proprio che sarà un’avventura degna di nota!”

    Tutto baldanzoso e fiducioso, si apprestò a seguire il ragazzo biondo verso quella che sperava non fosse la loro destinazione.

    La casa puzzava, era in pessimo stato e sembrava che stesse per crollare da un momento ad un’altro, oltretutto era anche infestata da strane presenze oltre che dai topi.

    ”La location è interessante e mi piace la scalinata. Però ha bisogno assolutamente di un restauro …”

    Non per niente aveva un laurea in architettura, gli sembrò giusto ritirarla fuori.
    Passò quindi ad ascoltare con attenzione quello che l’osservatore aveva da dirgli e prese al volo la chiave.

    ”Centotredici … il mio numero porta fortuna … più cento.”

    Diede una piccola pacca alle spalle dei compagni per incoraggiarli.

    ”Tutto chiaro. I turni possiamo deciderli fra di noi e non c’è nessun problema riguardo il committente. Più che altro, vorrei chiedere, in quale stanze e a quali orari queste presenze si intensificano. Vi è qualche stanza in particolare in cui non possiamo entrare? Possiamo perfino buttare giù qualche porta in caso fosse necessario?”

    Tutte quelle domande erano fatte per il semplice fatto che si sarebbe fatto volentieri una bella dormita prima dell’arrivo del gestore.



    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Prepariamoci
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istant-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Le sorprese per skekDor non erano affatto finite. Di lì a poco si palesò il terzo membro del gruppo. Sulle prime, il mezzo-Mistico faticò a riconoscerlo.
    No, non per l'abbigliamento, o per il viso. A skekDor la memoria funzionava sorprendentemente bene, considerata l'età. Era l'atteggiamento di Gajeel a coglierlo in fallo. Così diverso da quando l'aveva affrontato in Arena Nera, qualche mese prima.
    Del resto, però, ancora prima aveva avuto modo di vederlo sotto quella luce, durante la faccenda della belva che terrorizzava gli abitanti di un villaggio del Nord. Anche se quell'occasione Gajeel non poteva ricordarla. O meglio, non poteva ricordare che anche skekDor fosse stato lì con lui. Sottigliezze: alle volte anche il mezzo-Mistico si confondeva, fra le pliche del tempo...

    Assottigliò lo sguardo, e ci tenne a precisare il suo nome: "skekDor, ragazzo. Anzi, SOMMO skekDor. Apprezzo il tuo entusiasmo, ma dimostrati educato e rispettoso degli dei."
    Subito dopo, però, la mutria si sciolse. Pur rivolgendo il corpo all'Osservatore -con cui, per inciso, stava ancora interagendo-, fece spallucce in direzione del ferroso: "Ordunque, si dice che l'unico modo per conoscere bene qualcuno sia duellarci all'ultimo sangue. Questo può voler dire che ho già visto tutto ciò di cui sei capace... ma scommetto che, dal nostro ultimo incontro, hai imparato qualche trucchetto nuovo, nevvero?"
    Nonostante non sembrasse dare ascolto alle parole dell'umano a cui avrebbe presto dovuto rispondere delle sue azioni, skekDor aveva in realtà ben recepito il messaggio.
    Ficcò la carta d'identità in una delle tante tasche della veste. A dire la verità, il luogo più sicuro sarebbe stata la sua dimensione personale, ma... preferiva non aprirla, se non era strettamente necessario.

    Comunque, ecco spalancarsi le porte del motel ai tre. Non appena arrivato all'interno, skekDor trovò l'ambiente di suo gusto. Tutto era rovinato, questo sì, ma nelle forme non gli dispiaceva il locale in sé: nostalgia di casa, ecco cosa.
    Per altro, rispetto ai locali di Endlos che aveva visitato, quello aveva in qualche modo un sapore diverso. Difficile dire in che modo.
    Un solo particolare lo urtò: "Yikes!" Arricciò il becco e digrignò i pochi denti marci che aveva in segno di disgusto, non appena posò lo sguardo al pavimento. Subitamente s'afferrò la gonna con entrambe le mani, e sollevò il verdugale fino a scoprire i calcagni.
    "Qualcuno dovrebbe proprio assoldare dei servi per pulire. Questo posto marcisce." E detto proprio da lui, forse avrebbe fatto scappare il riso a uno dei presenti.
    Ted si dimostrò fin troppo "affettuoso", rifilandogli una pacca sulla spalla e ricevendo in risposta un'occhiata gelida.

    Di seguito, l'Osservatore parlò dei loro obblighi, come il visitare la caldaia usando come luce... delle lampade. Beh, stranezza per stranezza, lo Skeksis non si soffermò troppo su quella questione. Prese la chiave della sua stanza, ma ebbe premura di dire: "Spero sia arredata a modo. O pulita, quantomeno!" Tirò un'occhiataccia all'umano. Patti chiari, amicizia lunga: lui sulla polvere non c'avrebbe dormito!
    Ignorò quanto detto riguardo il gestore dell'hotel, che poi sarebbe pure venuto a far domande. Invece, ciò che lo incuriosì fu la faccenda dei fantasmi. Il mezzo-Mistico di anime se ne intendeva eccome, e sapeva per certo che gli spiriti non hanno forma tangibile. I suoi sono particolari, è lui stesso a dotarli di consistenza. Ma quel che rimane dei vivi quando muoiono, normalmente è incorporeo.
    "Fantasmi materiali, eh? Sono proprio curioso d'incontrarli. Mmmh..." Incrociò le dita, mugugnando stridulamente. Eccitato? Parecchio! Spaventato? Per nulla.
    Per lui, come detto, vedere gli spiriti era la normalità. A tal proposito, un altro punto anomalo era il fatto che di giorno non si registrassero "presenze". Strano, poiché un fantasma non può materialmente lasciare il luogo che infesta. Rimane lì, silente, in attesa di uscire col vantaggio del buio, di notte. Ma sta lì, flebile ai più. Ma non per i sensi di uno sciamano allenato a dovere.
    Forse valeva la pena scandagliare il motel alla ricerca di presenze. Beh, se ne sarebbe occupato dopo. Intanto, aveva ben altri problemi, più importanti: "Cos'è questa roba? Una macchina?! Mi rifiuto di usarla! Bah!" Sbraitò, agitando il walkie-tolkie e minacciando di tirarlo per terra.
    Odiava la tecnologia degli umani, odiava le macchine, e tutto ciò correlato a queste. Soprattutto, non avendo mai visto un walkie-tolkie in vita sua, ne ignorava anche l'utilizzo

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Il gruppo di acchiappafantasmi si era infine riunito, pronto a purificare a suon di cazzotti quel palazzo divenuto la dimora di presenze inquiete. Si trattava di un gruppo fin troppo eterogeneo, formato da umani, più o meno, un piccolo gatto volante e un enorme pollo viola vestito da donna. Insomma, nessuno avrebbe scommesso qualcosa su di loro. Tuttavia avevano dalla loro un certo affiatamento, visto che si conoscevano abbastanza bene e avevano passato insieme diverse avventure, oltre ad aver combattuto l'uno contro l'altro e quello era uno dei modi più sicuri per conoscere al meglio un individuo. Ad ogni modo il moro sorrise, lo fece in modo furbo: non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di punzecchiare l'ego del pollo.
    Invece dovresti rispettare colui che ti ha... spennato!
    Aveva vinto e non avrebbe mai smesso di sottolinearlo. Alla fine arrivò il momento di entrare nel palazzo in rovina e il giovanotto che li accompagnava iniziò a fare strada, dando istruzioni e indicazioni riguardo la struttura del locale. Non appena mise piede al suo interno, Gajeel non poté fare a meno di tapparsi il naso: quel posto puzzava davvero tanto e il forte odore di muffa lo colpì come un pugno dritto in faccia. Ci mise un po' ad abituarsi e a riacquistare la sensibilità, ascoltando nel frattempo le parole del loro datore di lavoro. Quel posto infatti era infestato e la riapertura era stata rimandata numerose volte proprio a causa di questi inquilini sgraditi. Tuttavia questa situazione in grado di spaventare chiunque, rendeva il borchiato tremendamente eccitato e non vedeva l'ora di iniziare con il lavoro.
    Uffa ma io volevo cercarli!
    Si lamentò il Dragonslayer mentre prendeva la chiave. Preferiva una caccia attiva a una paziente attesa, ma sembrava proprio che i tre avessero diversi obblighi a cui sottostare, tra cui l'accoglienza del proprietario. Cosa venisse a farci nel bel mezzo della notte era un vero e proprio mistero. Comunque qualcosa attirò in fretta l'attenzione del moro, cacciando via la delusione: poteva prendere a cazzotti dei fantasmi. Non l'aveva mai fatto e non vedeva l'ora di farlo, non credeva infatti che si potesse fare, ma queste presenza sembravano diverse da quelle che di solito ci si ritrovava ad affrontare.
    Si conosce il motivo dell'infestazione? Voglio dire, in genere i fantasmi si attaccano alle cose materiali a causa di un forte legame con queste ultime... è successo qualcosa di strano o terribile in questo posto?
    Lily fece una domanda abbastanza legittima, a volte conoscere le motivazioni che tenevano un fantasma ancorato al piano terreno potevano funzionare meglio dei cazzotti, ma conoscendo il suo compare... sapeva già in partenza che quella strada non era percorribile. Voleva comunque togliersi quella curiosità.
    Come si usa questa roba?
    Domandò invece Gajeel afferrando uno dei walkie talkie, dal momento che non ne aveva mai visto uno. Andando per tentativi sfiorò uno dei tasti che gracchiò appena, aprendo il canale di comunicazione. Udì del vociare al suo interno e rimase abbastanza sorpreso.
    Qua dentro c'è qualcuno..?
    Beh, aveva vissuto sempre sulle montagne, era normale che alcune cose per lui fossero difficili da comprendere.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Lily: Ok.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore (disattivata) - Auspex spirituale - Mindfuck Alert - Antimalia - Levitazione (Lily)

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


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    ”Tutto chiaro. I turni possiamo deciderli fra di noi e non c’è nessun problema riguardo il committente. Più che altro, vorrei chiedere, in quale stanze e a quali orari queste presenze si intensificano. Vi è qualche stanza in particolare in cui non possiamo entrare? Possiamo perfino buttare giù qualche porta in caso fosse necessario?”
    L'Osservatore dell'Associazione sorrise al pugile.

    « E' tutto nei documenti che avete firmato. Oh, non fraintendete: non vi sto rimproverando per non aver letto, anzi. A dire il vero, quasi tutti gli avventurieri che entrano a far parte dell'Associazione non leggono ciò che firmano. Alcuni neanche sanno leggere, in realtà. Comunque il patrocinio dell'Associazione vi da diritto ad un'assicurazione completa riguardo i danni collaterali sul lavoro, questo comprende danneggiamenti di proprietà di entità contenuta. Ovviamente è successo in passato che dei nostri associati si facessero prendere la mano, arrivando a devastazioni più... radicali, ecco. Tipo tirar giù l'edificio per intero, per farvi un esempio pratico. In questi casi vi verrà fornito un avvocato e siete coperti per quanto riguarda i costi processuali, ma se sarete riconosciuti per delle responsabilità oggettive di danni evitabili, in tal caso vi verranno detratti i costi dei danni dal vostro stipendio presente, e se necessario anche da quelli futuri. Non temete, però: basta che evitate esplosivi di grosso calibro, finché l'edificio rimane in piedi siete al sicuro. Una porta abbattuta o un quadro rovinato non vi saranno imputati, anche perché... beh, come potete vedere qui è tutto da rifare. »
    Disse, sempre sorridente, accennando alla moquette ammuffita, alla carta da parati che andava staccandosi per l'umidità, ed alle mille altre cose che in quell'albergo non andavano, e che verosimilmente sarebbero state rimosse o sostituite quando finalmente lo stabile sarebbe stato pronto per svolgere la sua funzione originaria. Ciò presupponeva la disinfestazione, però...

    "Qualcuno dovrebbe proprio assoldare dei servi per pulire. Questo posto marcisce."
    L'Osservatore annuì.
    « Le intenzioni sono quelle di ristrutturare per intero. »
    Asserì serenamente, avvallando l'opinione dello Skeksis.

    "Spero sia arredata a modo. O pulita, quantomeno!"
    L'Osservatore non sembrò particolarmente impressionato dall'occhiataccia che gli arrivò.
    « Siete avventurieri e, per l'occasione, cacciatori di spettri: immagino sopravviverete all'esperienza di un letto con un po' di polvere. Nel caso, se desiderate dormire in un giaciglio pulito ed al contempo ammazzare il tempo... » indicò uno stanzino, che aprì mostrando una collezione di scope, ramazze, attrezzi per pulire, secchielli e detersivi di tutti i tipi. « Gli arnesi delle imprese di pulizia che hanno lavorato per il posto sono a vostra completa disposizione. »

    "Cos'è questa roba? Una macchina?! Mi rifiuto di usarla! Bah!"
    « Oh, è vostra facoltà farlo! Non siete assolutamente obbligati a lavorare con i chierici, anzi! In meno siete a partecipare all'impresa, meno sono le persone che si spartiranno il compenso. In pratica: guadagnate di più. »

    Si conosce il motivo dell'infestazione? Voglio dire, in genere i fantasmi si attaccano alle cose materiali a causa di un forte legame con queste ultime... è successo qualcosa di strano o terribile in questo posto?
    Quella era, probabilmente, la prima domanda sensata e l'Osservatore fu felice di rispondere:
    « Abbiamo già fatto ricerche in tal senso, e purtroppo non siamo arrivati a capo di niente. Non ci sono stati casi di omicidio in questo posto, né casi di suicidio saltati agli onori della cronaca. L'Hotel non ha mai subito incendi o altri incidenti con delle vittime, e non ci risultano casi di sette spiritiche che hanno officiato rituali in questo luogo. Anche l'ipotesi di un cimitero sotterraneo è stata scartata: siamo nel Pentauron, è un'eventualità da escludere a priori. Alcuni sciamani che hanno visitato l'hotel hanno ipotizzato che la causa di tutto fosse un qualche oggetto, ma tutti i loro sforzi per identificarlo sono stati vani. Il proprietario ha tentato di sostituire i quadri più volte, senza successo. Sembrerebbe una pista inconcludente, ahimè... »

    Come si usa questa roba?
    L'Osservatore si avvicinò pazientemente a Gajeel per fornire una dimostrazione pratica.
    Qua dentro c'è qualcuno..?

    « Codesto è un comunicatore. »
    Disse l'Osservatore con tranquillità, evidentemente avvezzo a trattare con individui dello stampo del guerriero e dello Skeksis.
    « Premendo questo tasto aprite un canale audio con un apparecchio simile che si trova in un altro luogo. Parlandoci dentro in modo chiaro e distinto riuscirete a comunicare, quindi eventualmente potete chiedere aiuto. Le persone che udite vociare sono infatti preti e chierici, individui che vi possono fornire supporto, se lo desiderate. »
    E con quella spiegazione terminò il lavoro dell'Osservatore, che quindi si piazzò all'uscita preparandosi a levare le tende, ma non prima di ribadire quelli che erano i doveri degli avventurieri:

    « Benissimo, permettetemi di ripetere ancora una volta quelli che sono i vostri doveri. Vi è richiesto il pernottare nelle stanze che vi sono assegnate, da soli. Dovete visitare almeno per tre volte lo scantinato e la sala caldaie, e annotare qualsiasi presenza nell'edificio, e se possibile documentarla ed estinguerla con i mezzi che preferite. Per qualsiasi tipo di aiuto, o anche solo per delle consulenze, il nostro team di chierici è a vostra disposizione tramite i comunicatori. Arrivederci, e buona fortuna. »
    Detto questo li abbandonò al loro destino, due uomini, un pollo gigante ed un gattino alato da soli contro l'edificio più infestato di Endlos.

    ... Ed infatti non trascorsero più di due minuti da quando il biondino se n'era andato che avvenne subito qualcosa! Dalla pesante porta che conduceva alla scalinata buia e ripida che conduceva al piano di sotto ed alla sala caldaie arrivarono degli scalpiccii indistinti. Dapprima solo un graffiare contro la superficie in legno, poi sempre una maggiore insistenza. Qualcosa premeva dall'altra parte della porta, che seppur chiusa non era sbarrata a chiave, e non vantava il chiavistello più efficiente del mondo. Fu così che nel giro di pochi secondi la misteriosa presenza dall'altra parte riuscì ad aprire la porta a testate, saltellando allegramente nel corridoio con la lingua penzoloni ed il pelo bianco e nero arruffato. Era un cagnolone di taglia media, un bel border collie di razza, dallo sguardo vispo e intelligente, che bello tranquillo si infilò fra i presenti in direzione della porta, salvo iniziare a scalpicciare pure su di essa, chiedendo insistentemente di uscire. Era chiaro che non era la prima volta che faceva quel percorso, anzi... sembrava quasi abituato.

    Come descritto nel post, in qualsiasi momento potete chiedere aiuto tramite i comunicatori e vi verrà fornito un prete PNG in grado di rispondere a delle vostre domande oppure di raggiungervi fisicamente sul posto per darvi supporto. Ogni volta che chiedete aiuto ad un prete è come se perdete una parte della ricompensa virtuale che vi spetta (intesa come i soldi che in-GDR i vostri personaggi guadagneranno), ma naturalmente non ci saranno altre conseguenze negative. Per qualsiasi domanda c'è la bacheca e la mia casella di PM!
     
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    Ted Carter



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    Senza battere ciglio ascoltò tutte le informazioni che l’osservatore gli poteva dare sulla loro missione. Essendo quella un’opportunità per testare le sue nuove mosse, sorrise al pensiero che i piccoli danni sarebbero stati ripagati dall’assicurazione dell’associazione.
    Doveva solo cercare di trattenersi da usare gli attacchi ad ampio raggio e tutto sarebbe filato liscio come l’olio.
    Sarebbe stato difficile muoversi con tutte quelle cianfrusaglie tra i piedi e l’odore che continuava a farsi sempre più forte, ma non fu certamente quell’odore forte a farli storcere il naso, tanto quanto il fatto che nessuno dei suoi compagni sapesse come si usasse un walkie-talkie.

    ”Da dove vengo io di queste cose ce ne sono a bizzeffe e di tutte le forme. Perfino i bambini sanno come si usa, ma sono sicuro che non avremmo bisogno di quel gruppo di chierici. Possiamo farcela anche da soli.”

    Disse affermando l’apparecchio metallico e studiandolo con più interesse. Era esattamente come se lo ricordava, questo poteva dire soltanto che chiunque lo avesse consegnato al biondino veniva dalla Terra.
    Non perse neppure le ultime parole del loro accompagnatore, che uscendo gli augurò buona fortuna. Rimasero alla fine da soli.

    ”Ottimo, adesso siamo da soli. Come ci dividiamo? Immagino che le presenze si manifestino maggiormente di notte, quindi fino a quell’ora possiamo fare un giro di perlustrazione veloce per il palazzo e poi andare nelle nostre stanze.”

    Fra la lista delle cose da fare in quella topaia vi era anche quella di parlare con il proprietario, ma non voleva sembrare preoccupato per una cosa di poco conto come quella e quindi non disse niente.
    Proprio quando aveva finito di parlare qualcosa iniziò a grattare la porta dietro di loro: quella della zona caldaie.
    Ted alzò un sopracciglio sorpreso anche se il resto della faccia manteneva un’espressione assai tranquilla.

    ”Se finiamo il lavoro prima che arrivi il proprietario, potremmo guadagnare perfino un’extra. Mostrati orribile creatura …”

    I pugni si stavano già serrando più duri di una roccia, ma con sua grande sorpresa la cosa che sfondò la porta non era uno spettro o qualche raccapricciante animale, ma bensì un’innocente e piccolo cane.

    ”AH! Cosa diavolo ci fa qui un cane?”

    Giustamente domandò, guardandolo saltellare con incredibile energia fra di loro.
    Il movimento ritmico della sua lingua riuscì in qualche modo ad ipnotizzare il pugile, che lentamente si lasciò andare ad un caldo e largo sorriso.

    ”Ma che carino che sei! Ti chiamerò Mister Più!”

    Si abbassò per provare ad accarezzarlo, ma questo scivolò velocemente verso la porta principale, manifestando chiaramente il desiderio uscire.

    ”Mister Più vuole uscire. Che facciamo adesso? Nessuno ci aveva avvisato del cane!”



    Ted Carter
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    skekDor era oltraggiato. Non solo l'Osservatore gli aveva detto velatamente che, se proprio voleva una stanza pulita, avrebbe dovuto occuparsi personalmente dell'igiene del suo giaciglio, ma oltretutto, descrivendo a menadito l'utilizzo del walkie-tolkie, gli aveva fatto comprendere che fosse un male necessario, per la buona riuscita della missione.
    "Prima della fine di quest'impresa avrò un mortale per cena, me lo sento nelle ossa!" Borbottò, continuando a guardarsi attorno.
    Raccolse da terra il walkie-tolkie precedentemente lanciato con disprezzo. Constatò così per altro che era piuttosto resistente agli urti. Sospirò, cacciandoselo in una piega della veste: ope legis, a quanto sembrava.

    L'Osservatore li lasciò a quel punto da soli. O al loro destino, visto l'andazzo. Lo Skeksis fu il primo a rimboccarsi le maniche e dire qualcosa di utile: "Non sono solito assorbire l'essenza dei morti, ma se incontrate un spettro che si dimostri poco collaborativo, fate parlare me. C'è sempre una stanza libera per qualcuno, qui dentro." Commentò, palpeggiandosi pancia in maniera piuttosto eloquente.

    Il pugile, dalla sua consigliò invece di visitare l'ambiente, finché era giorno. Non che skekDor non lo trovasse un buon piano, ma sinceramente ora come ora pensava solo alla maniera di sistemare la sua stanza per la notte.
    Almeno, finché non sentì grattare dietro la porta: "Mmmh..." Mugugnò stridulamente, cacciando le mani nelle ampie maniche della veste.
    Non poteva essere uno spettro. Non a quell'ora, almeno. E se lo fosse stato, i suoi sensi gliel'avrebbero fatto sapere con largo anticipo.
    Lui non era come Ted e Gajeel: certe cose a una divinità non sfuggono.
    La porta s'aprì, e comparve un grosso cane. Lo Skeksis lo osservò minuziosamente, sicuro del fatto suo.
    Poi, dopo averlo visto avvicinarsi alla porta, disse: "Questo ci da la certezza che si parli di spettri umanoidi. Quel cane non sarebbe sopravvissuto all'incontro con un'anima bestiale."
    I fantasmi non possono danneggiare fisicamente un vivo. Non hanno forma, e la materia di cui sono composti è incompatibile con quella del piano dei vivi. Pur tuttavia, l'Osservatore aveva parlato di spettri "solidi". A quel punto, bisognava solo vederne uno per capirci qualcosa. Ma si potevano già fare delle ipotesi, basandosi su dati e conoscenze in loro possesso.

    Ignorando bellamente il cane e il suo bisogno impellente d'uscire, skekDor si mosse verso la porta da cui era uscito l'animale. Massaggiandosi il becco, all'attaccatura col collo, domandò: "Sicché, che direzione vogliamo prendere? Sono incuriosito dalle "caldaie"." Attese

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:


     
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  12. _MajinZ_
     
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    Gajeel non poteva credere alle proprie orecchie: il biondino aveva appena detto che potevano fare anche qualche danno senza doverlo pagare, insomma, era una cosa bellissima e poteva scatenare tutta la sua forza senza curarsi troppo delle conseguenze. Certo, non poteva creare macelli tali da far venire giù l'intero stabile, ma di certo nessuno si sarebbe scandalizzato per qualche buco nel muro o un bello squarcio nel pavimento. Lily invece rimase deluso dalla risposta che ricevette, infatti sperava di sentire qualche storia da brividi sul motel abbandonato e invece... niente di niente. In passato non era successo nulla di terribile, tutto era sempre stato nella norma. Eppure i fantasmi l'avevano scelto come dimora... forse trattandosi di spettri “solidi” le loro abitudini differivano da quelle dei loro colleghi evanescenti. Però, chi poteva saperlo? Nessuno, forse era anche per questo motivo la loro sgangherata squadra si trovava li.
    Ad ogni modo dopo aver spiegato il funzionamento del walkie talkie a un sempre più confuso Gajeel, il biondino lasciò il gruppo da solo, proprio come aveva promesso. In quel momento però il moro fece un bel sorrisone, a stento riusciva a trattenere l'eccitazione e non vedeva l'ora di andare a caccia di fantasmi, ma prima bisognava decidere il piano d'azione e il piccolo micio stava per dire la sua al riguardo, quando le presenze iniziarono subito a scalpitare. Dalla porta che conduceva alle caldaie giunse un graffiare dall'altro lato, seguito da una serie di tonfi contro di essa. Udendo quei suoi il borchiato si mise in posizione da battaglia.
    Ci siamo! Ci siamo!
    Quando la porta si aprì, però, il ragazzone rimase abbastanza deluso. Non era un fantasma quello che era apparso, ma si trattava di un semplice cagnolone bianco e nero che, dopo aver superato le gambe dei presenti, si diresse verso la porta d'ingresso iniziando a graffiare anche quella, esprimendo il desiderio di uscire. Ted decise subito di dargli un nome, senza pensare che forse poteva averne già uno... però quella porta non potevano aprirla.
    Q-quello cos'è? Lo odio!
    Lily non reagì bene vedendo quello strano animale, immediatamente il suo pelo si rizzò e tirò fuori le unghie piantandole nel collo di Gajeel... che ovviamente non la prese bene.
    AHIA LILY! Ma che fai? Quello è un cane!
    Io da qui non scendo!
    I due litigarono per un paio di minuti, uno cercava di tranquillizzare l'altro ma invece di calmare le acque ottenne l'effetto contrario. Comunque bisognava muoversi e mettersi a lavoro, prima che i due amiconi iniziassero a combattere tra loro.
    Mi sa che dobbiamo portarcelo dietro.
    Commentò il borchiato staccandosi il piccolo felino dalla faccia.
    Credo che Ted abbia ragione, facciamo prima un giro d'ispezione e poi prendiamo posto nelle stanze fino alla notte.
    Forse quei due avevano fatto pace, ma non era certo. In ogni caso il piano sembrava deciso e alla fine potevano finalmente iniziare la ricerca, magari trovando zone strategiche dove tendere agguati ai fantasmi.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Lily: Ok.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore (disattivata) - Auspex spirituale - Mindfuck Alert - Antimalia - Levitazione (Lily)

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


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    Mentre i tre (quattro?) aspiranti acchiappafantasmi riflettevano sul da farsi e cercavano di stabilire da dove iniziare la loro permanenza nell'hotel più infestato del Pentauron, Mister Più sembrò capire che la porta non si sarebbe aperta e dunque, sempre con la lingua penzoloni d'ordinanza bene in vista, saltò in direzione delle cucine, dove Ted Carter avrebbe potuto bene immaginare di trovare un'uscita posteriore, di quelle usate tipicamente per scaricare le merci dal retro e farle pervenire direttamente ai fornelli. Magari loro non erano ancora molto pratici dell'Hotel, ma Mister Più sembrava essere davvero a casa propria...

    Lo Skekdor, nel frattempo, si era appostato proprio sul ciglio della porta che conduceva alle caldaie, da cui i suoi sensi non percepivano alcunché. Le scale erano in penombra, scendevano in profondità per almeno una dozzina di scalini in ferro battuto, sul fondo tutto tace segno che l'impianto di riscaldamento era prevedibilmente spento, date le condizioni di disuso in cui versava l'hotel.

    Detto questo, erano diversi i luoghi di interesse da dove i novelli cacciatori di spettri avrebbero potuto avviare la loro ricerca. Anzitutto le tre camere da letto segnalate dall'Osservatore: la centotredici, la centotrenta collocate al primo piano e la duecentodiciotto che si trovava al secondo piano. Poi ovviamente c'era la caldaia già citata, che il biondino si era raccomandato caldamente di scandagliare in modo approfondito. Infine, era chiaro che nei film dell'orrore più si sale più le cose si fanno strambe, quindi c'era da esplorare anche i piani superiori fino al quinto, e magari scoprire se c'è anche una qualche soffitta, che però l'Osservatore non aveva affatto menzionato.

    Avevano ancora a disposizione diverse ore di luce, e altrettanto tempo prima che piombasse sul posto il proprietario del posto. Certo, avevano tempo fino all'indomani per venire a capo di qualcosa, ma come giustamente fatto notare da Ted, magari sistemando tutto a tempo di record c'era da guadagnarsi un extra! E magari -chissà?- anche fare buona impressione su questa fantomatica Associazione Paramilitare per la Salvaguardia e la Protezione degli Interessi Civili del Pentauron...

    Bene, finita la parte introduttiva, addentriamoci nel corpo principale della quest. Scegliete un luogo dove dirigervi fra quelli elencati e decidete se recarvi sul posto da soli o separarvi in modo da esplorare più zone contemporaneamente. I luoghi interessanti sono:

    . Le tre camere da letto nominate, ovvero la 113, la 130 e la 218 (le più infestate dell'hotel)
    . Ciascuno dei cinque piani occupati dalle camere di albergo
    . Le caldaie
    . La cucina
    . Il sottotetto (o soffitta che dir si voglia)

    Nel frattempo non dimenticatevi del cane, che si sta affrettando verso le cucine per motivi ignoti, ma che potete facilmente intuire dal tuo comportamento visto che è da quando è apparso che sta cercando allegramente di uscire dall'hotel.
     
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  14. _MajinZ_
     
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    Ora che tutte le spiegazioni erano state fornite e la loro guida era uscita di scena, non restava altro da fare che scegliere i primi luoghi da ispezionare. Da un lato c'era un Gajeel supereccitato e ansioso di iniziare ad esplorare TUTTO, mentre dall'altra c'era Lily che voleva mette più distanza possibile tra lui e quel bestione peloso con la lingua a penzoloni.
    Forse è meglio partire dal basso e risalire, quindi credo che per prima cosa dovremo ispezionare le caldaie.
    Commentò un guardingo Pantherlily, contento di non vedere quella palla di pelo li in giro. Ancora non riusciva a capirne il motivo, ma provava davvero una grande antipatia verso quell'animale. Ad ogni modo a Gajeel non importava da dove iniziare, bastava iniziare.
    E caldaie sia!
    Esultò quello che, senza neanche pensarci, si gettò lungo la scalinata senza neanche pensare ai pericoli che potevano nascondersi in quel luogo. Purtroppo era fatto così, quindi Lily non poté fare altro che tenersi forte e sperare in bene. E pregare anche.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Lily: Ok.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore (disattivata) - Auspex spirituale - Mindfuck Alert - Antimalia - Levitazione (Lily)

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Contrariamente alle aspettative, ai suoi compagni di ventura piaceva tanto parlare ma poco agire. E skekDor non era tipo da fermarsi a ponderar troppo: quella era più un'abitudine della metà del Mistico.
    Così, giacché la direzione era stata decisa, s'accinse a scender le scale. Non fosse che Gajeel gli passò di fianco di trafelata, anticipandolo.
    skekDor non se ne lagnò poi troppo: gli faceva piacere che qualcuno s'esponesse ai pericoli al posto suo. Infondo, anche a questo servivano i mortali.

    Mandato avanti il ferroso, fu il suo turno di scendere. Afferrò i lembi della lunga gonna e la sollevò fino a scoprire gli stinchi quindi, prima d'incamminarsi giù per le scale, gettò un'occhiataccia a Ted alle sue spalle: "Non t'azzardare a sbirciare, giovanetto!"
    Avrebbe così preso a discendere con estrema attenzione verso il basso. Non poteva materialmente vedere dove poggiava i piedi per via dell'ingombro dato dal verdugale, perciò tastava prima la zona con la punta degli artigli, e solo dopo poggiava la palma. In altre parole, sarebbe andato estremamente a rilento.
    Frattanto, giusto per occupare il tempo, cercò il dialogo col gattaccio che Gajeel si portava in spalla: "Tu, felide. Perché mai avevi così paura di quell'ammasso di pelo, poco fa? Non l'hai capito da solo di essergli superiore in intelletto e forza?"

    Salute: 100%
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    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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