House of Evil (Brain)Dead

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    Ted Carter



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    Si iniziò a guardare intorno con grande sospetto.
    L’aria aveva qualcosa di particolare e quella sensazione non era dovuta unicamente allo sgradevole odore di cui era colma, ma qualcosa di più simile ad una sorta di staticità.

    ”Sarà per questo che il cane vuole uscire da qui?”

    Osservò Mister Più sparire verso un’altra stanza la quale doveva essere la cucina e fu, per un attimo, indeciso se seguirlo o andare con i suoi compagni verso le caldaie.
    Per fortuna ci pensò quel becco lungo di skeKdor a dargli un consiglio su quale strada prendere.

    ""Non t'azzardare a sbirciare, giovanetto!""

    Se era nervoso in quel modo solo per essersi alzato la gonna, figurarsi esplorare le caldaie tutti assieme.

    ”Ma figurati vecchio! Voi andate pure. Io seguo Mister Più, non si lasciano gli animali da soli.”

    E così, inconsapevole di quello che l'aspettava, iniziò a seguire il cane.




    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Aspetta Mister Più
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istant-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    La discesa è accompagnata dallo scricchiolare sinistro delle scale, i cui sostegni in metallo soffrono lo scorrere degli anni, nonché il peso dell'umidità che sotto il livello della strada inizia a farsi sentire. Sul fondo delle scale c'è un interruttore, che a sua volta da vita ad una lampada appesa ad un groviglio di cavi che portano al soffitto. Una volta illuminato, il luogo si mostra come un vasto locale capace di accogliere senza problemi tavolate e sedie per un'intera brigata di fanteria, tuttavia ad accogliere l'ombra di acciaio e lo Skekdor c'era l'esatto opposto di urla e schiamazzi da taverna: un silenzio opprimente, spezzato solo dal ronzio indistinto dell'elettricità che passa dai cavi e dalla caldaia, un enorme mostro per cui un'intera parete era tappezzata di legna di faggio, ora sbiancate dallo scorrere degli anni, ghermite da ragnatele e dimora di insetti, nonché di un grosso carico di carbone dall'aria più recente, utilizzabile in sostituzione legna.
    C'è un dettaglio però particolarmente fuori posto. Ma proprio tanto fuori posto!
    A pochi metri da dove finiscono le scale, proprio in mezzo all'ampia cantina, giaceva abbandonata a terra una pala, probabilmente quella usata per il carbone. Un grosso badile dal manico spesso e pesante, ed a meno di un passo un buco largo mezzo metro e spesso un dito. Qualcuno aveva sfondato le mattonelle, raggiunto il terreno sottostante e iniziato a scavare, salvo fermarsi alla prima badilata di terra. Fantasmi aspiranti minatori, forse? O magari opera di una delle spedizioni precedenti, quelle che l'Osservatore aveva detto composte per lo più da preti e sacerdoti? Certo un sacerdote che si mette a spalare terra non è una cosa che si vede tutti i giorni... a meno che non fosse fuori di testa.

    A destra vi erano due locali distinti, separati dal resto dello scantinato da spesse mura di metallo: uno aveva tutta l'aria di essere un grosso refigeratore, probabilmente usato come una sorta di dispensa per contenere la carne, l'altro un montacarichi che dava accesso alle cucine, dove per la cronaca si era recato Ted Carter, e probabilmente anche all'esterno, era tramite esso che i combustibili venivano introdotti nelle cantine. Proprio mentre i due scendevano l'ultimo scalino, dei rumori sospetti iniziarono a provenire proprio dal rettangolo metallico che conteneva il grosso montacarichi, suoni che sembravano in tutto e per tutto come se qualcuno lo stesse mettendo in azione. Infatti il montacarichi non era elettrico, bensì meccanico e manuale: si attivava dall'interno a forza di braccia: farlo andare verso il basso era facile, le catene smorzavano l'inerzia ma per lo più il peso stesso del montacarichi di fatto lo faceva scendere da solo, salire verso l'alto era invece un'operazione più complicata e più faticosa, con la persona (o le persone) al suo interno che dovevano tirare le catene per attivare l'argano che a sua volta trascinava il montacarichi verso l'alto. Aprendo il vano metallico, i due acchiappafantasmi, infatti, non avrebbero trovato alcun montacarichi bensì solo le spesse catene in azione ed il cigolare nel buio di quella specie di ascensore vecchio stile.
    Era Ted Carter ad azionarlo, oppure c'era qualche meccanismo in azione? O forse i fantasmi si erano dimenticati come si fa a passare attraverso le pareti?

    Parlando di Ted Carter, proprio mentre i suoi due compagni erano impegnati a scendere in direzione del locale caldaie, egli si ritrovò ad inseguire la coda nera di Mister Più, la quale svoltò in una stanza vicina, sparendo alla vista in quelle che si rivelarono ben presto essere le cucine dell'albergo. C'erano solo i ristoranti di grandi dimensioni in grado di rivaleggiare con la vastità di quella stanza, peccato che fornelli, lavelli e gli innumerevoli armadi bianchi avevano retto assai male l'umidità ed il semplice scorrere del tempo, ed ora agli occhi del pugile apparivano più adatti ad una discarica piuttosto che a sfornare manicaretti per ospiti di un albergo di classe. Nella larga isola centrale si allineavano una dozzina di forni a gas, ma non ce n'era uno che non era stato divorato dalla ruggine, inoltre grumi di sporcizia ne costeggiavano i bordi percorsi da una blatta solitaria. Gli armadi metallici che tappezzavano le pareti un tempo dovevano traboccare di vivande, nei giorni più felici di quell'albergo, a disposizione di Ted Carter invece c'erano solo scaffali vuoti e scatoloni afflosciati su se stessi, vuoti simulacri pieni di nulla. Mister Più si era infilato là dentro, probabilmente impegnato a scorrazzare per i corridoi creati dalla mobilia. Guardando a destra ed a sinistra non era però visibile, come se si fosse nascosto, o proprio volatilizzato.
    Ma ecco un rumore! Forse è il cane, ma... sembra più uno scalpiccio, e sembra provenire. E ad una seconda e più attenta analisi, Ted Carter avrebbe scoperto non senza una certa sensazione di smarrimento che quel suono proviene dall'ultimo posto in cui il cane poteva essersi infilato: dal grande frigo posto sul lato destro della stanza, un grosso refrigeratore di un modello che andava di moda negli anni cinquanta, solo grande il doppio di quelli che avresti potuto trovare nelle abitazioni comuni, abbastanza grande da permettere ad un bambino di infilarsi là dentro e rimanere in piedi bello comodo. I suoni che emetteva erano strani. Appartenevano di certo a qualcuno o qualcosa infilato là dentro, ma ricordavano anche... rumori di fauci al lavoro. Rumori come di croste di pane sgranocchiate. Borbottii di una voce indistinta, quasi impercettibile. Salpiccii che appartenevano a scarpe inamidate che di tanto in tanto toccano contro la superficie metallica del frigo. Chi c'era là dentro? E che fine aveva fatto Mister Più...?

    Un movimento improvviso. Stavolta proveniva dalle spalle del pugile. Voltarsi di scatto non basta. Ted Carter scorge a malapena un'ombra in movimento, proprio all'angolo degli occhi. Forse era Mister Più? Forse... un fantasma...?
    Che fare? Era il caso di aprire e verificare, o era meglio girare i tacchi?

    Rappresentazione schematica dei sotterranei:

    adfasdsd

    A: Scale.
    B: Deposito di legna e carbone.
    C: Caldaia.
    D: Stanza dalle pareti metalliche usata per conservare la carne (macelleria).
    E: Montacarichi.
    F: Ampia parete a mattoni a cui è ancorata la caldaia.
     
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    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce





    Ad ogni passo che muoveva lungo lo stretto corridoio del decadente Hotel, una piccola nuvola di polvere si alzava da terra in segno di risposta.
    Guardò con aria disgustata le pareti consumate dalla muffa, pensando a quella volta che aveva dormito fra la spazzatura di Merovish e che fra i due episodi forse non vi era molta differenza. Con il dito grattó la parete di legno, ricoprendolo con qualcosa di appiccicoso e subito si pentì del suo gesto e si pulì alla maglietta da quella schifezza.
    Si ricordò che non era lì per grattare le pareti ma per cercare il cane e tornò a camminare per il corridoio, si guardò attorno ma di Mister Più non ve ne era traccia, l'unico segno di vita che incontrò fu un topo che stava per pestare.

    ”Dove diavolo sarà finito quel cane adesso.”

    Sussurró Ted per non farsi sentire da altri, perché qualcosa c'era in quel maledetto albergo se lo sentiva nelle ossa e non erano state solo le raccomandazioni della guida a farlo insospettire.
    Sì stupì però quando arrivò nella cucina, più grande di quello che si sarebbe mai aspettato e per quanto la muffa e la ruggine avessero invaso tutto riusciva a vederci dentro ancora qualcosa di buono.
    In maniera distratta aprì qualche cassetto, ma trovò soltanto delle posate arrugginite e alcune rotte, per non parlare delle tovaglie. Si trovavano negli ultimi scaffali ed erano strappate in più punti alcune di esse avevano perfino delle grosse macchie, ma non poteva perdere tempo in quelle cose e continuò a cercare il cane fino a quando la sua attenzione non si puntò sul frigorifero. Era grande come quello che teneva nel suo appartamento quando stava sulla Terra, anche se il suo era sicuramente più moderno, ma vi era qualcosa di strano. Sicuramente non c’era elettricità eppure emetteva un suono particolare come se fosse in funzione.
    Sapeva che andare da solo in un albergo infestato non era la migliore idea che aveva avuto, anche se era difficile eguagliare il panino con il burro di arachidi sul soffitto quando era stato in vacanza, quella era stata la migliore idea che aveva mai avuto, ma forse l'idea peggiore che avesse mai avuto non era stato voltarsi per quel rumore e neppure per l'ombra, ma aprire il frigorifero.



    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: ...
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  4. _MajinZ_
     
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    Come un provetto acchiappafantasmi, Gajeel sapeva che la prudenza era una caratteristica fondamentale ed era importante evitare di agire impulsivamente, soprattutto quando ci si muoveva in un territorio sconosciuto. Purtroppo però lui non era un provetto acchiappafantasmi, quindi tutte quelle regole andarono a farsi benedire. Il capellone si lanciò letteralmente giù dalle scale, convintissimo che la sotto si sarebbe trovato faccia a faccia con un fantasma. La vecchia scalinata iniziò a piangere e minacciò parecchie volte di andare in pezzi, alla fine però sia lui che Lily riuscirono a raggiungere lo scantinato sani e salvi. Ma mentre il secondo faceva un sospiro di sollievo per il fatto di essere ancora vivo, l'altro rimase parecchio deluso da quell'ambiente si inquietante, ma silenziosamente vuoto.
    Solo polvere e puzza di muffa, che fregatura!
    Con tutto il casino che hai fatto li avrai spaventati.
    Lo sgridò il felino ricevendo un sonoro sbuffo come risposta. La pazienza non era certo una virtù del borchiato, ma non voleva darsi per vinto e aveva intenzione di stanare a tutti i costi un fantasma, anche se ci avrebbe messo tutta la notte. Perché dove mancava la pazienza, sopraggiungeva la determinazione e la testardaggine.
    Guarda li.
    Indicò l'Exceed, in quella sala vi era qualcosa che saltava subito all'occhio. Proprio al centro, abbandonata sul pavimento, si trovava una pesante pala in metallo che probabilmente serviva per alimentare la caldaia e, a causa del suo peso, aveva sfondato le piastrelle del pavimento raggiungendo il terreno. Il moro comunque si avvicinò per osservare meglio la scena e notò subito che qualcuno aveva cercato di scavare un buco, ma aveva presto desistito. Magari si trattava di fantasmi di defunti minatori.
    I fantasmi scavano?
    Domandò il ragazzo girandosi verso skekDor, mentre sollevava la pala e dopo averla soppesata, la appoggiava alla spalla. Aveva trovato l'arma con cui picchiare gli spettri: non stava più nella pelle all'idea di utilizzarla. Nella cantina vi erano comunque altre stanze, divise dal resto da pareti metalliche: una era una cella frigorifera, piena di carne di chissà quale era, l'altro era una specie di montacarichi che collegava il seminterrato con la cucina e funzionava soltanto con la forza delle braccia. Tuttavia qualcosa non tornava, ad esempio mancava la piattaforma dove sostare e cosa ancora più strana... le catene cigolavano e si muovevano da sole. Che fosse Ted ad azionarle?
    Ehi, c'è nessuno?
    Domandò il Dragonslayer sporgendosi all'interno del vano, cosa che fece anche Pantherlily, ma il felino non si azzardò a volarci dentro... non voleva beccarsi un ascensore sulla testa.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Lily: Ok.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore (disattivata) - Auspex spirituale - Mindfuck Alert - Antimalia - Levitazione (Lily)

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


    Tecniche Utilizzate:
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Poco prima che il gattaccio potesse dire la sua, Gajeel si lanciò in una corsa forsennata per raggiungere le caldaie. skekDor perse l'equilibrio, e per poco non finì giù per la tromba delle scale. Riuscì a usare la robusta coda per controbilanciare il proprio peso, e così discese ben tre scalini in un salto, prima di ritrovare sicurezza.
    "Quel piccolo umano sarà la mia morte. O la mia cena, devo decidermi a scegliere." Mormorò a denti stretti.
    Alla fine, anche lui raggiunse a fatica il locale caldaia.

    Scrutò l'ambiente con fare piuttosto annoiato. Che impresa che gli era capitata! Non ricordava niente di più barboso, tranne forse quando l'avevano costretto a fare la guardia a quel villaggio nel Nord. Dov'era, poi? Ah, giusto, nella Galaverna del Pettirosso. Probabilmente era già ridotto a un cumulo di macerie, in sua assenza.
    Batté gli occhi e tornò al presente. Gajeel gli aveva rivolto una domanda sensata, una volta tanto.
    "Mmmh... Non direttamente. Possono interagire con gli oggetti inanimati, ma scavare con le loro stesse mani gli risulterebbe difficile, a meno di possedere una fonte d'energia mistica da cui attingere." Che, su per giù, era ciò che accadeva quando lo Skeksis evocava uno dei suoi tanti spiriti.
    S'avvicinò al badile, e osservò la buca. Niente, era di nuovo annoiato: "Puff..." Sbuffò, gonfiando comicamente le guance.

    Di seguito, s'udì rumore di catene e il montacarichi parve azionarsi da solo. skekDor avrebbe volentieri imputato la cosa a quello sbarbatello di Ted, se non avesse avuto la certezza che il pugile si fosse diretto un po' più in là, verso la cucina.
    Che fossero gli spettri? Difficile, considerata l'ora del giorno. Del resto, però, skekDor non aveva mai sentito parlare nemmeno di fantasmi "solidi". E quel buco nel terreno, così come la pala, lo convincevano sempre meno.
    "Vediamo chi fa il simpaticone..."
    Si fece di fianco a Gajeel e Lily, quindi ordinò loro in maniera distratta: "Non muovete un muscolo. E, se ce la fate, piantatela di dar fiato alla gola inutilmente..."

    Poi, senza attender risposta, chiuse gli occhi e si estraniò da tutto ciò che aveva intorno. I lineamenti corrugati del viso si rilassarono appena, e il gozzo prese a sussultare ritmicamente.
    Espandendo le sue sensazioni skekDor avrebbe provato a percepire la radiazione dell'anima di chiunque si fosse trovato da quelle parti: a destra e a sinistra, davanti e dietro, persino sopra e sotto. La sua facoltà gli permetteva di coprire l'ambiente per una sfera di una trentina di metri. Un vero e proprio radar eterico.
    Se ci fossero state anime di sorta, il mezzo-Mistico ne avrebbe individuata l'esatta posizione, e avrebbe anche potuto averne chiaro l'aspetto nella sua mente.
    Ecco Gajeel, infatti. E il suo gattino. E poi Ted. Dunque, non era davvero lui ad azionare il montacarichi.
    Niente vestiti, nel suo limbo onirico. I presenti gli sarebbero apparsi nella testa come mamma li aveva fatti.
    Avrebbe percepito qualcosa, oltre a loro? E il cane? Se era davvero vivo, o anche solo una presenza spettrale, avrebbe potuto percepire anche lui e la sua esatta posizione

    Salute: 100%
    Energia: 100%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, a prescindere dal fatto che questa sia eventualmente mascherata da Abilità Passive. Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Medio]


     
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    La parete del frigo era malridotta e arsa dall'umidità, sottili aloni di ruggine ne percorrevano i bordi ed anche la maniglia aveva visto giorni migliori. Il sottile strato di plastica che ricopriva l'anima di metallo gemette quando il pugno di Ted Carter si chiuse su di esso, scricchiolando come a voler minacciare di rompersi costringendo il palmo della mano del nero a tastare la sensazione ruvida del ferro corroso che ricopriva. Nonostante l'elettrodomestico abbandonato non fosse chiuso, esso oppose una certa resistenza, quasi si rifiutasse di mostrare ciò che conteneva. La fonte di quei sinistri scricchiolii, quel morsicare che ricordava l'opera di un grosso ratto intento ad affilare i denti contro i pannelli isolanti di una soffitta. Ma come avrebbero realizzato ben presto i tre novelli acchiappafantasmi, ASSOLUTAMENTE NULLA in quella casa era normale.

    Ciò che si rivelò agli occhi di Ted in un primo momento apparve come un bambino accovacciato nel ripiano centrale del frigo, ma ad una seconda impressione si rivelò qualcosa di simile ad un nano deforme, poiché sulla parte inferiore delle gote scarne e sul mento sfuggente cresceva una rada peluria rossastra che doveva essere una brutta barba incolta e riccioluta. La creatura aveva un largo naso porcino, aguzze orecchie appuntite e troppo grandi in relazione alla testa, che era schiacciata e brutta come un fungo velenoso che cresce su di una grande quercia secolare. Ciuffi di capelli di un rosso simile all'arancio stinto crescevano alla rinfusa sulla testa, salvo una chierica incolta di cui evidentemente l'essere si vergognava, poiché immediatamente afferrò un cappuccio rosso e se lo calcò sul cranio. Aveva abiti di un verde foglia malridotti e stinti, rattoppati alla meno peggio sui gomiti e sui polsi, dove mancavano i bottoni. Scivolò via con eccezionale prontezza, eludendo l'eventuale tentativo del pugile di bloccarlo sul posto e intrappolandosi da solo in un angolo, schiacciandosi contro la parete come un topolino in trappola, attento a non rovesciare il contenuto liquido di una tazza che nelle sue mani minute sembrava enorme, ma che non era altro che una comune tazza da latte, di quelle che si usano per fare colazione. Ed infatti da essa spuntava un cucchiaio d'argento e conteneva una generosa quantità di latte e chicchi dagli infiniti colori vivaci. Lo strano gnomo la teneva a se con fare protettivo, come se fosse il suo tesoro.

    « E' buonissima, capito??! »
    Strepitò con una vocina acutissima.
    « Buonissimissima!!! »

    ___________________________

    La vista spirituale dello Skekdor vagò per la casa, scandagliando palmo a palmo due interi piani del palazzo infestato: i sotterranei dove si trovava, e poi il piano terra dove si trovava Ted Carter. Vide il pugile, vide anche un'altra strana creatura, bassa e deforme, che sembrava rannicchiata al solo come se fosse terrorizzata da qualcosa. Vide anche l'ascensore salire a fatica, le catene tirate a viva forza dall'ultima cosa che i tre acchiappafantasmi si sarebbero aspettati di incontrare. Beh, magari non proprio l'ultima... diciamo la terz'ultima, o quart'ultima...
    Si trattava di un vecchio. Un malandatissimo vecchio pelle-ed-ossa con la schiena incurvata, la pelle delle braccia e dello stomaco cadente. Ma prima ancora dell'aspetto strambo, la domanda più impellente che sarebbe sorta nella mente dello Skekdor sarebbe stata: come cavolo fa un umano così malconcio ad azionare quell'argano?

    Semplice. Non ce la fa.
    Sotto gli occhi del Signore del Cristallo, il vecchio ebbe un infarto in piena regola, strinse le dita sul petto e si accasciò morto stecchito sulla piattaforma, che ben presto si fermò, fortunatamente bloccata sul posto da leve che evitavano di piombare al suolo con troppa forza, probabilmente sia allo scopo di preservare chi si trova all'interno (merci comprese, dato che in origine l'argano serviva a trasportare nello scantinato ciò che giungeva dall'esterno), sia sopratutto gli incauti che decidono di ficcare la testa nel vano dell'ascensore. Problema: le leve in questione erano vecchie di decenni, e ne era passata di acqua sotto i ponti dall'ultima volta che erano state revisionate... se erano mai state revisionate, naturalmente. OVVIAMENTE qualcosa non andò per il verso giusto, ci fu il suono di uno schianto e l'ascensore iniziò a precipitare a velocità folle. Nel momento stesso in cui Gajeel e Pantherlily ficcarono la loro testolina nel vano e alzarono gli occhi, ciò che videro era la grande massa metallica dell'ascensore che pioveva giù dal cielo affatto preoccupata della presenza di quei palloncini pieni di sangue che avevano piantati sulle spalle, e che adesso rischiavano seriamente di diventare marmellate di fragole spalmate sul pavimento dello scantinato!
    ___________________________

    « Buonissimissima, ti dico!!! »
    L'essere apparso davanti agli occhi increduli di Ted Carter sembrò tentare in qualche modo di darsi un contegno, sistemando la giacca ed i pantaloni con il palmo della mano rimasta libera, poi si schiarì la voce cercando di risultare più credibile.
    « S-s-sono buonissimi! E li mangerò tutti io, hai capito?? Spilungone! P-potrai averne, ma non questi! Questi sono... » si guardò attorno con fare furtivo, facendo viaggiare gli occhi a destra ed a sinistra. « ... T-tutti miei... e buonissimi, sì... » Stranamente non stava guardando direttamente Ted... era come se... stesse cercando qualcun altro...
    Qualcuno che lo terrorizzava.

    Strinse a se la ciotola, continuando a guardare qua e là, con panico crescente. « L-li mangerò tutti! Tutti miei, giuro!!! E una volta che saranno al sicuro nel mio pancino... non li avrà nessun altro!!! Nessun altro, nossignore!!! »
    Era pazzo? Però di certo non era un fantasma! Cosa stava succedendo in quella casa? Di cosa aveva paura, e sopratutto: che fine aveva fatto Mister Più?

    Una volta che l'ascensore è caduto al suolo con un fragore metallico assurdo, se aprite lo sportello ci trovate al suo interno solo il cadavere di un vecchio sugli ottant'anni vestito come... ehm, so che suonerà difficile da immaginare, ma temo sia vestito come un attore porno di un film che tratta di scene di bondage, cioè orribili calzettoni neri a rete, mascherina di lattice anch'essa nera, giacca di lattice nero, giarrettiere e pantaloncini pure in lattice e pure essi stessi neri che sarebbero stati malissimo pure ad una modella venticinquenne, figuriamoci che bella impressione che fanno sul cadavere di un ottantenne appena morto per un infarto.
     
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    Ted Carter



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    La ruggine era un avversario che Ted aveva già battuto più volte nel corso della sua vita. Le lattine trovate sul fondo del frigorifero, qualche vite molto riluttante ad abbandonare il suo buco che aveva occupato per venticinque anni e fra le nuove cose avrebbe inserito sicuramente aprire quel frigorifero.
    Quando uscì vittorioso dall’impresa la sua persona si sentì elevata ad un rango superiore. Che stesse per diventare il nuovo Re d’Inghilterra?
    Ad attenderlo dentro il frigorifero però non vi era né una corona e né Excalibur, ma soltanto qualcosa di molto piccolo e raccapricciante.

    ”Quasimodo?!”

    Quando lo sgorbio si fu allontanato a sufficienza dal pugile, iniziò a blaterare cose che sembravano non avere senso sulla bontà che conteneva la piccola tazza di latte che stringeva con avidità.

    ”Coso, datti una calmata. Sono sicuro che quella roba che hai fra le mani sia buona, ma non voglio in alcun modo prendetela …”

    Senza abbandonare la sua posizione, iniziò ad alzare la guardia.

    ” … cosa diamine ci facevi dentro il frigo?! Lo sai che quest’area è in quarantena perché infestata? Sono venuto a sgomberare il posto e a meno che tu non voglia rientrare nella lista delle cose di cui mi sono liberato, dimmi due cose. Primo: chi diamine sei tu?! Secondo: hai visto per caso un cane da queste parti?”

    Si sarebbe potuto occupare di quello scarto anche senza l’aiuto degli altri due, ma non sembrava pericoloso dato che, se lo avesse voluto attaccare lo avrebbe fatto mentre stava uscendo dal frigorifero.
    Inoltre non sembra essere un fantasma e il suo continuo lanciare occhiate a giro poteva essere un ottimo campanello d’allarme.



    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: ...
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istant-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Veramente strana, quella faccenda. I sensi di skekDor non sbagliavano: non erano i soli vivi presenti all'interno di quello stabile in malora.
    Percepì chiaramente una presenza nei pressi di Ted, qualcosa di vivo e tangibile. Non ne conosceva la razza, ma a giudicare dal comportamento impaurito e dalla differenza di stazza, sapeva che il pugile non avrebbe avuto problemi a occuparsene. Fu però la seconda presenza a sorprenderlo. Si trattava di un umano anziano, molto anziano. Sulle prime, lo Skeksis si sentì torcere lo stomaco. Aveva già incontrato umanoidi vecchi in passato, ma mai ne aveva visto qualcuno tanto vetusto.
    Aggrottò lo sguardo e piegò il becco in un'espressione di disgusto. Comunque, non tutti i mali vengono per nuocere. Il vegliardo fu colto da uno "strizza-cuore" in piena regola, e l'ascensore che stava muovendo perse il controllo.
    Gajeel e il gattaccio, contrariamente a quanto detto dal mezzo-Mistico, s'era mossi a dare un'occhiata. Nello specifico avevano cacciato la testa proprio lì dove si trovava il vano dell'ascensore. La cabina avrebbe potuto schiacciare le loro testoline con facilità, a quel punto.
    La parte simpatica è che skekDor avrebbe avuto tempo e maniera d'intervenire in loro soccorso. Se solo avesse voluto, ovvio...
    Ridotta all'essenziale, la sua etica in quel mentre fu la seguente: non avendo dato ascolto al suo sommo consiglio di non muovere un muscolo, ora avrebbero dovuto arrangiarsi.
    Bah, poco male se fossero morti. Avrebbe offerto loro di tornare in vita in cambio di un accordo siglato col sangue. Ovviamente la bilancia avrebbe peso dalla sua parte come al solito: ci avrebbe rimediato due nuovi accoliti, ecco cosa!

    Così, rimase in attesa che la gravità facesse il suo mestiere. Comunque fosse andata, al termine dello schianto avrebbe riparato gli occhi dalla polvere sollevata dallo schianto mascherandoli con la manica della veste.
    In seguito, si sarebbe lentamente avvicinato. Gajeel non era tipo da morire così facilmente. Lui lo sapeva, visto che avevano duellato.

    Alzò le braccia, e subitamente il pavimento della stanza si sgretolò, condensandosi in quattro crepitanti flagelli di roccia. skekDor se ne servì per divellere lo sportello della cabina, al fine d'osservare il contenuto presente al suo interno.
    E non fu una bella vista, questo va detto. Pur non conoscendo il bondage, skekDor trovò il modo di vestire dell'anziano piuttosto sciatto e inverecondo.
    "Eww... E' dunque così che diventate voi umani, quando vi avvicinate al termine dell'esistenza? Temo che darò di stomaco..." Esclamò, a metà tra il disgusto e il sarcasmo.
    Ad ogni modo, quel piccolo imprevisto non sembrò turbarlo più di tanto. La morte costituiva un ostacolo invalicabile per buona parte della popolazione di Endlos. Ma per un dio come lui, non era che una seccatura da niente... Parimenti decidere che vino stappare per cena.

    Di nuovo, gonfiò le guance in maniera comica e sbuffò fuori tutta la sua noia, quindi avvicinò una mano al cadavere e ne sfiorò la pelle flaccida con la punta degli artigli.
    "Destati, orrenda creatura! Non è ancora tempo che il tuo spirito lasci questa valle di lacrime. Prima dovrai accontentare i miei desideri e rispondere ad alcune domande... In piedi, orsù! Sono io a ordinartelo!"

    Se il rituale fosse andato a buon fine, sollevando la mano skekDor si sarebbe portato dietro lo spirito incorporeo che ancora albergava in quel corpo.
    Il vecchio sarebbe apparso esattamente come in vita, compreso lo sciatto vestiario con cui aveva trovato la morte. Solo, le gambe sarebbero state sostituite da un cono etereo, e la colorazione del suo corpo avrebbe assunto tinte smeraldine

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea.. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Scudiscio del castigo arenoso:
    Attingendo alle proprie doti di Elementalista, skekDor è in grado di evocare dal terreno sotto i suoi piedi diversi tentacoli di duro granito, seghettati alle estremità e simili nella forma alle fibbie di un gatto a nove code. Il numero di fruste evocate e la loro lunghezza sono dipendenti dal consumo e vanno, in condizioni normali, da un minimo di quattro (Consumo Basso) a un massimo di dieci (Consumo Critico). Al termine dell'offensiva, ogni tentacolo si trasforma istantaneamente in sabbia [Abilità Attiva Multipla– Attacco Fisico; Consumo: Variabile (In questo caso Basso)]

    - Linguaggio dei morti:
    Concentrandosi, skekDor può entrare in sintonia con l’ambiente in un’area di 25 metri. Se in esso sono presenti anime erranti, queste non solo diverranno visibili come fiammelle verde brillante, ma sarà possibile comunicare con loro. Si tratta di una comunicazione collettiva, udibile e visibile anche da eventuali alleati in zona [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]


     
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  9. _MajinZ_
     
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    Ripensandoci, infilare la testa dentro il vano del montacarichi... non fu proprio una grandissima idea e con il senno di poi se ne resero conto entrambi gli avventurieri. Nel momento esatto in cui gli venne in mente quella geniale trovata, dall'alto si sganciò quello che era l'inquilino di quel pozzo e fu solo grazie all'intuito del Dragonslayer se le loro teste rimasero stabilmente ancorate al collo, senza esplodere come fragole mature: la marmellata era solo rimandata. In un istante Gajeel afferrò per la testa il piccolo felino e si tirò indietro giusto in tempo, con il montacarichi che passò a mezzo millimetro dal proprio naso: entrambi gli eroi rimasero praticamente paralizzati dal terrore e con gli occhi sgranati si fissarono per almeno cinque secondi buoni.
    Basta idee stupide, ti prego.
    Gli animali con la pelliccia era noto che non sudassero, eppure in quel momento Lily sembrava un piccolo cucciolo bagnato, tremante, mentre il capellone annuiva nervosamente con la fronte imperlata di sudore... questa volta se l'erano vista davvero brutta, ma purtroppo le cose terrificanti non erano mica finite. La vista di un vecchio vestito in modo abbastanza ambiguo, appena morto di infarto fece dimenticare ai due la brutta esperienza appena vissuta, facendo mutare la loro espressione da terrorizzata a terribilmente disgustata... così tanto che per una volta si sentivano d'accordo con il pennuto violaceo.
    Devi proprio farlo? Sta così bene da morto.
    Commentò Gajeel mentre sollevava la pala, pronto a utilizzarla nuovamente nel caso in cui l'omino si fosse rialzato. Per quel che lo riguardava, odiava tanto i non-morti quanto i nonni vestiti in modo ambiguo... quindi beh, al momento era un po' combattuto.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Lily: Ok.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore (disattivata) - Auspex spirituale - Mindfuck Alert - Antimalia - Levitazione (Lily)

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


    Tecniche Utilizzate:
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23 replies since 26/3/2017, 21:54   329 views
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