Sulle panche della piazza grande

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    E così, dopo aver affrontato un nemico dal dubbio gusto estetico e dalla condotta amorale e corrotta, skekDor era di nuovo lì.
    Quanto tempo poteva durare quella guerra? Che effetti avrebbe avuto il suo intervento sullo scontro contro i lich?
    Probabilmente, solo una divinità come lui poteva rispondere a quesiti di questo genere. Se ne avesse avuto voglia, chiaro...

    Giust'appunto, skekDor era intento a sondare il futuro. No, non stava cercando di vedere in che modo la sua fredda zampa avrebbe schiacciato il torace ormai lacerato di uno dei re lich. Bensì, era curioso di vedere per quanto ancora avrebbe dovuto rimanere seduto in piazza a gelarsi il retro-piume!
    E mentre faceva ciò, il corpo ciondolava avanti e indietro sulla panca in pietra su cui era seduto. Si trovava nella piazza del villaggio. Il SUO villaggio, giacché l'aveva difeso così tante volte che ancora non riusciva spiegarsi come mai non avessero eretto un idolo in suo onore.
    A piccoli e ballonzolanti movimenti dell'anca, la lunga gonna violacea che carezzava la pavimentazione in pietra, il mezzo-Mistico sondava con ampi sguardi l'area centrale della piazza.
    Era sicuro del fatto che nessuno l'avrebbe interrotto. Ormai in paese era conosciuto. I più conoscevano i moti del suo carattere, nonché la sua "particolare" indole mutevole. Alle volte, la divinità si prodigava in grandi opere di carità. In altri casi, era bene starle alla larga. Ecco, quello era uno di quei momenti, poiché a comandare era la parte dello Skeksis, e il Mistico era a nanna.

    I bambini giocavano tutt'intorno, ignari di trovarsi a pochi passi da un essere che, sollevando una zampa, avrebbe potuto falciare le loro anime come spighe di grano ben mature. Il motivo, però, era anche un altro. Non tutti i piccoli temevano quella creatura abominevole, né trovavano il suo odore ripugnante. E questo, tutto per colpa della metà buona! skekDor se ne lagnava continuamente, anche se ormai iniziava a farci il callo. Serviva a poco imprecare contro dei fantolini. E, d'altro canto, finché lo consideravano una specie di "vecchio saggio", non c'era rischio che gli rispondessero in maniera inopportuna, o facessero qualcosa in grado di scatenare la sua ira funesta!

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    KnqmP7SDopo la lunga nottata passata fra alcol, cibo e riposo con l’intento di voler dimenticare tutte le atrocità che fù costretto a sopportare la giornata precedente, cercando di riprendersi più mentalmente che fisicamente, finalmente avevano raggiunto Valiinorê.
    La cittadella, per quanto fosse ignota a Umbrella, lo aveva incuriosito fin da quando ci aveva messo piede e come riuscì a trovare l’occasione per un po' di tempo libero si sarebbe diretto per le vie della città nella speranza di incontrare qualche capitano o comunque qualcuno del posto per porli tutte le domande e i dubbi su tutto ciò che lo circondavano, visto che ergere una citta se pur piccola, non è cosa che si riesce a fare in pochi giorni, soprattutto se alle porte hai un’orda di non morti pronti a fare una carneficina indiscriminata.
    I neri scarponi affondavano nella neve producendo quel tipico scricchiolio che la neve genera al passaggio, mentre la bianca divisa della divisione si contrapponeva con il nero intenso dell’ombrello sulla sua schiena e i suoi ribelli capelli corvini. L’occhio ceruleo si guardava intorno con aria incuriosita mentre camminava senza una precisa metà per quelle vie deserte. Uscito da una piccola strada costeggiata dai muri delle case, capitò su una grande piazza dove dei bambini giocavano spensieratamente con l’intento di dimenticare ciò che gli era accaduto, e poter cosi recuperare un po' di quella vita tranquilla che svolgevano prima del funesto arrivo dei Lich nelle loro terre. Vedere quei bambini lo rasserenò, facendogli pensare che forse aiutare quei civili non sarebbe stata una cattiva idea, e in oltre l’avrebbe avvicinato alle persone del Nord e ciò avrebbe reso più facile raggiungere il suo obbiettivo, visto che quello che cercava sembrava trovarsi da qualche parte proprio fra quelle gelide terre.
    L’attento sguardo non si fece sfuggire la figura che sicuramente risaltava in mezzo a quei delicati e puliti visi; Skekdor sedeva su una panchina in pietra poco distante da quest’ultimi. Umbrella riconosciuto da lontano il vecchio “amico”, lo salutò con un rapido gesto della mano per poi dirigersi verso di lui e senza in un primo momento rivolgerli parola si sedette acanto a lui sulla panchina, estrasse il suo prezioso ombrello in ferro facendogli compiere una rapida piroetta nella mano destra per poi conficcarlo accanto a lui nel gelido terreno, concludendo sedendosi comodo accanto a Skekdor, mettendosi con entrambi i gomiti riposti sul freddo schienale in pietra.
    “Bel posto questa Valiinorê, non trovi? “
    Avendo avuto già modo di conoscere lo scontroso carattere del semidio, forse si era rivolto a lui in tono fin troppo amichevole, ma in quel momento si sentiva spensierato e rilassato, e poco gli avrebbe importato di come avrebbe potuto reagire a forse quella sua eccessiva fraternità.

    Umbrella Energia: 100%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo
    Passive: Instant casting / +10% energia max / raggio visivo e sonoro ampliato
    Equipaggiamento: Ombrello – X768
     
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    Infine anche la misteriosa città di Valiinorê si schiude ai suoi occhi, sorgendo tra la neve e le interminabili distese ghiacchiate, punteggiandosi di vita in un dominio ch'è anzi immobile e fondamentalmente sterile da millenni. I caseggiati si profilano ben chiari sull'abbacinante sfondo lattiginoso man mano che Vorel guadagna terreno in compagnia della sua guida, celebrando il loro ingresso non senza un ampio sospiro di sollievo: da quando il duo s'è formato -da quando il mutaforma è stato soccorso in quella baita infestata di redivivi- la traversata in direzione dell'attuale rifugio s'è anzi costellata di ostacoli e pericoli inimmaginabili, tali da far rapidamente desistere il biomante dall'insediarsi in queste terre ostili.
    Certo, egli non verrà meno alla promessa di ausilio -così come Fagnürr del Clan del Cavallo d’Argento si è prodigato per lui, così Vorel del Clade del Carapace renderà pari intervento per ripagare genuinamente l'aiuto ricevuto ma... sì, è ormai deciso che una volta ristabilità la parità delle cose l'affiliato all'Alleanza Simic farà nuova vela verso Est, alla ricerca di migliori fortune.

    E allora, da dove si comincia? Cioè -dico- se vuoi dare una mano in un villaggio nuovo del quale non conosci nulla e, parimenti, ignori pure le necessità impellenti o l'attuale organizzazione, come si fa? Beh, ovvio -dovrebbe essere ovvio, almeno: si gironzola senza meta in attesa che un'anima pia abbia voglia di spiegarti come rimboccarsi le maniche! Anche perchè, per quanto si possa dire tutto il bene di Fagnürr, è pur vero che il nordico svola rapido verso quella ch'è la sua famiglia, desideroso di riabbracciarla e in pieno diritto di dedicarsi il giusto riposo degli eroi -esausto com'è, poi, sicuramente non ne riemergerà tanto presto, lasciando Vorel in certa misura orfano.
    Con la neve scalpicciata che s'inserisce tra le dita dei piedi -opportunamente ispessite e dotate di calda peluria, in un abominevole e yet-esco quadretto possibile grazie alle abilità mutazionali di cui il biomante è investito- ecco dunque che il nuovo arrivato percorre le vie principali della cittadina alla ricerca di chi sappia spiegargli come gira da queste parti -egli tenta dunque di approcciare bimbi e massaie, con pari sfortuna si vede invece rifiutato dagli uni troppo intenti nel gioco e dalle altre estremamente indaffarate (e pure un poco scettiche e restie ad approcciare uno sconosciuto).
    Sciagura e dilemma: davvero è impossibile essere utili? Suvvia, ci sarà pur qualcuno disposto a disposizione, no? Tipo quei due figuri là in fondo -quelli seduti sulla panchina gelida che guarda verso la piazza! Vuoi che nemmeno loro sappiano fornirgli le giuste informazioni? Sono lì fermi a chiacchierare (buona cosa: non hanno paura di parlare!) e a non far nulla (ancora meglio: non potranno rispondergli che sono troppo impegnati!)! Sì, è fatta: direzione gallinaceo di viola tinto -direzione umano in bianca tenuta! Il tutto, immancabilmente, di corsa e con brio!

    Ehi voi! Aspettatemi, devo chiedervi delle informazioni!
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    Il pasto era stato abbondante, quel giorno. Marciando su pendii innevati alle prime luci dell'alba, lo Skeksis aveva fatto una scorpacciata ragguardevole di raggi solari. Si sentiva nel pieno delle forze e, cosa più importante, era pronto a rispondere per le rime a ogni scherzo che il caso avrebbe deciso di propinargli quel giorno. Compresa una visita inattesa!

    Batté un paio di volte gli occhi, scorgendo Umbrella sulla distanza. Seppur anziano e decrepito, la sua vista era ancora acuta come quella di un giovinetto. Merito del Cristallo, ovvio. Infondo, però, non era sempre stato così?
    "Mmmh..." Mugugnò all'indirizzo del giovane. Questi gli si sedette accanto, per poi rivolgergli una frase di circostanza.
    Il mezzo-Mistico si limitò ad annuire, continuando a rivolgere l'attenzione alla piazza. Poi, dischiudendo i lati del becco, mormorò: "Il tuo ombrello è quantomai pleonastico, in uno scenario di questo tipo. Non nevica da giorni, al massimo tirano ventate di ghiaccio..."
    E, nonostane le premesse, come al solito lo Skeksis aveva deciso di ostentare il suo solito caratteraccio.

    Non fece neanche in tempo ad aprire di nuovo il becco, che si palesò da quelle parti una creatura piuttosto peculiare. Dalla forma era difficile comprenderne l'esatta specie d'apparteneza, e in effetti somigliava a un bizzarro miscuglio di più razze.
    Una fugace quanto distratta occhiata da parte dello Skeksis, permise a quest'ultimo di comprendere che non si trattasse di una divinità. Era solo un mortale dai lineamenti singolari...
    "Defilati, bislacco simil uomo. Non vedi che siamo troppo impegnati per curarci di te?" Lo rimbeccò prontamente lo Skeksis, agitando più volte la mano al vento con fare eloquente

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    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

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    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    Guardandosi intorno tutto sembrava calmo e tranquillo, forse fin troppo visto che dei Lich assetati di nuove prede da aggiungere al loro esercito avrebbero potuto bussare alle porte della città in qualsiasi momento, ma cruciarsi adesso era inutile e preoccupandosene ora non avrebbe fatto altro che fasciarsi la testa ancora prima di essersela rotta quindi tanto valeva godersi il momento finche poteva, e per una volta non pensare al tortuoso futuro che lo attendeva o al travagliato passato.
    Gli occhi cerulei seguivano quegli spensierati ragazzini che al centro della piazza correvano da una parte all’altra ridendo e scherzando, infondevano cosi un senso di pace e tranquillità che quasi sovrastava pure il freddo vento che di tanto in tanto lo investiva procurandogli un leggero e sopportabile brivido.
    “Questo, mio caro Skekdor, non è un semplice ombrello. E poi, avere un riparo sopra la testa sempre con se fa sempre comodo, non credi? “
    Avrebbe voluto poter passare giornate inter a oziare a quella maniera; sentirsi cosi rilassato e in pace con se stesso e il mondo. Pose la gamba destra sul ginocchio sinistro e contemporaneamente incrociò entrambe le mani dietro la testa per poi guardare verso l’alto, ammirando cosi quello spettacolo di forme e di luce che solo un cielo candido e azzurro al tempo stesso come quello potevano regalare. Tirò un lungo respiro, lasciando che i polmoni si riempissero di quell’aria fredda che caratterizzava quelle terre per poi espirare.
    “Hemm…?” All’improvviso una voce in lontananza attirò la sua. Umbrella si ricompose, per poi osservare con attenzione e curiosità il simil-uomo che si dirigeva verso di loro.
    "Defilati, bislacco simil uomo. Non vedi che siamo troppo impegnati per curarci di te?"
    Skekdor anche sta volta incalzò rivelando il suo freddo carattere ma ormai quel suo modo di fare non lo impressionava più, quasi ormai si fosse come abituato a quello scontroso semi-Dio.
    “Perche sei sempre cosi restio? Sentiamo almeno cosa vuole.
    Se non ho capito male, volevate delle informazioni, e che tipo di informazioni cercavate di preciso? “
    con tono tranquillo si rivolse al nuovo arrivato mentre entrambi i gomiti si riposavano sul rialzato schienale.

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    Che smacco, che delusione! Tutte le aspettative del giovane biomante vengono prontamente tradite, spazzate via da un'unica, astiosa condanna profferita per opera dello skeksis! Ma dico, ti pare il modo? Si tratta così un volenteroso e vivace nuovo arrivato? Capisco che la questione mortalità possa essere fondamentale per un essere divino ma... ecco, insomma, un po' di bon ton non guasterebbe -non guasta mai, invero.

    ...mi spiace. Non volevo disturbare. Scusatemi.

    Mortificato -e pure un poco atterrito dal burbero prorompere del gallinaceo- Vorel piega allora il capo e con sguardo vergognoso distoglie le proprie attenzioni dal duo. Fa dunque per voltarsi, per andarsene, là dove il proprio entusiasmo s'è visibilmente smorzato e l'umore non può che seguirlo a ruota (ed è, in effetti, un Vorel molto più umile e remissivo di quanto non l'abbia mai visto io stesso -frutto, ad esere onesti, di un più saggio consiglio e pure di una revisione caratteriale).

    Se non che, per intervento del secondo assiso sulla suddetta panchina -per merito dell'altro individuo, quel ragazzo munito di parasole- uno spiraglio di speranza si apre allora: al Biomante vien chiesto di esternare le proprie dubbiosità, chiarendo la natura della richiesta e -parimenti- il genere d'informazioni di cui aveva espresso bisogno.

    Sì, vorrei informazioni su questo villaggio!
    Quali sono gli spazi in cui posso muovermi? Ci sono locali pubblici? Ripari per gli avventurieri? Punti di riferimento?
    Insomma: com'è organizzato?

    L'ibrido si rivolge allora espressamente al più giovane lì presente, ignorando per un istante l'ammonimento del pennuto per accogliere invece con pieno giubilo la domanda inclusiva rivoltagli dall'altro: ad esso propone quindi una più esatta richiesta, specificando loquace quanto eccitato come egli sia alla ricerca di maggiori conoscenze pratiche, dalle quali desumere infine un ruolo ed una posizione che possa ausiliare quella altrui e così procedere concorde con le prospettive correnti.

    E vorrei anche ripagare la gentilezza di Fagnürr: come posso rendermi utile per Valiinorê? C'è qualche lavoro nel quale posso dare una mano?
    Non ho capacità specifiche ma... mi so adattare molto bene e posso fare di tutto!

    Che -forse- è la qualità più importante di tutte; dal facchino al difensore, dalla vedetta al carpentiere, dalla balia al cuoco (improvvisato): Vorel è davvero a disposizione, non meno di come -nei piccoli centri di campagna- ciascuno si adopera per la buona riuscita di una sagra! Tutto ciò che serve è qualcuno che lo istruisca brevemente, indicandogli la mansione da svolgere e adducendo eventuali commenti o consigli. Perciò... sarà questa la volta buona? O bisognerà chiedere nuovamente a qualcun altro (il che, onestamente, significherebbe pure una decisa dose di sfortuna persistente)?
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    Fulminando con lo sguardo Umbrella, skekDor rimase assorto a scrutare il ragazzo per un po'. Poi, di fronte alla sua faccia tosta nel voler comunque prestare aiuto al nuovo venuto, roteando le palle degli occhi sbuffò annoiato e tese a sua volta le orecchie.

    Ecco, come volevasi dimostrare. Loro gli tendevano un dito, e Vorel si prendeva tutto il braccio! skekDor si dimostrò seccato dalla mole di informazioni richieste dallo sconosciuto.
    Aprì il becco, ma non per rispondergli. Voleva insultarlo ancora, magari più pesantemente, stavolta. Poi, riportò lo sguardo su Umbrella e ci ripensò. Pensandoci bene, forse non conveniva metter zizzania. Per quel che poteva saperne, quelo Vorel magari era una figura importante (o lo sarebbe stata) della campagna.
    A skekDor non conveniva, men che meno ai suoi "affari". Socchiuse gli occhi, si tamponò i lati del becco con le dita giusto per controllare che il trucco non si fosse smontato troppo e poi parlò. Niente ingiurie, apparentemente.
    "Dovresti esser più preciso, ragazzo. E un minimo di posatezza non guasterebbe. Cominciamo dal primo quesito. Puoi muoverti un po' ovunque, nessun luogo ti è vietato, a eccezione delle case altrui, chiaro." Avrebbe voluto aggiungere che se si fosse avvicinato alla chiesetta sconsacrata sulla collina in cui skekDor aveva allestito il suo covo, gli avrebbe personalmente mostrato il colore delle sue interiora ma, di nuovo, preferì contare fino a dieci.

    Vorel intendeva rendersi utile, apparentemente. Magari, questo era un buon pretesto per fargli sbrigare faccende che a skekDor pesava eseguire personalmente. Tipo riparare il tetto della sua chiesetta. Ci sarebbe stato tempo per indorare la pillola. Per il momento, il mezzo-Mistico si limitò a scrutare il giovane da capo a piedi, mugugnando stridulamente di gusto

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    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Più il nuovo arrivato parlava, e più la sua fisicità particolare lo intrigava. Non aveva mai visto nessuno di cosi…singolare, ma ormai aveva imparato che su Endlos ci si poteva aspettare qualsiasi tipo di razza e di creatura, e più che sorpreso dalla strana fisionomia, ne fu incuriosito. Lo osservò dalla testa hai piedi con lo sguardo, per poi asserire appena avesse finito:
    “Pure io come te, non sono di qua e non saprei che tipo di aiuto potrebbero avere bisogno. Dovresti chiedere a qualche capitano, anche se credo che una mano in più quando i Lich attaccheranno ci farà sicuramente comodo.”
    Osservò Skekdor con la coda dell’occhio mentre quest’ultimo rispondeva al nuovo arrivato, per poi guardare le case che circondavano il paesaggio e infine, soffermarsi ancora una volta, su quel cielo stupendo di quel pomeriggio, quando un’idea gli si palesò nella mente sgombra fino a un attimo prima, per poi esporla agli altri senza nemmeno rifletterci più di tanto:
    “Perché Skekdor non ci fai fare un giro dell’intero villaggio? Dopotutto, se non sbaglio, te sei già stato qui in passato giusto? Allora perché non ci mostri come è stato costruito il villaggio che dovrebbe proteggerci da un attacco di non-morti?”


    Umbrella Energia: 100%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo
    Passive: Instant casting / +10% energia max / raggio visivo e sonoro ampliato
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    Ma sicuro!

    Preso da uno slancio d'ardire -desideroso di mettersi all'opera, abbastanza convinto che il partire col piede sbagliato non debba precludere un successivo riavvicinamento tra i due- Vorel coglie dunque al balzo il suggerimento dell'uccellaccio e, quasi senza farlo finire (ma bene attento ad inserirsi nelle di lui pause, così da non interromperlo ed urtarlo ulteriormente) risponde prontamente agli ammonimenti rivoltigli:

    Sarò puntuale! E pure un poco più a modo!

    Come una mitragliatrice ecco dunque che il mutaforma si allaccia alla perfezione, con brevi estratti che sappiano punteggiare l'originale monologo dello skeksis in un apparente dialogo a due.

    Certo non è facile per uno spirito libero, ma... provvederò!

    Umbrella lì vicino, invece, sembra pazientare ed attendere che la scena si svolga -forse conscio dell'irritabilità del pennuto (informazione questa che, invece, il tritone cangiante non ha ancora fatta sua) il ragazzo umano placidamente ascolta il battibecco ritmico senza osare disturbarli.

    Dunque è così: nessuna limitazione a parte i luoghi privati!
    Sono d'accordo: mi pare sensato!

    Ma, alla fine, il più giovane del trio si decide a parlare innestandosi nel flusso con una naturalezza -e con un'idea- davvero invidiabili: deciso quanto il corvino della sua capigliatura egli offre dunque la propria inesperienza a supporto (e a conforto) di quella dell'adepto Simic, rassicurandolo circa la presunta utilità che -in ogni caso- potranno avere contro l'incombente minaccia delle legioni non-morte.

    Sì, un contributo in battaglia è indubbio -l'ho giurato- eppure... mi chiedevo se nell'attesa io debba poltrire o se vi sia modo di migliorare le nostre possibilità di successo...

    Ma quella che segue, invero, è la genialata delle genialate -qualcosa di tanto brillante ed incredibilmente celestiale che, mio caro skekDor, gli occhioni speranzosi di Vorel ti si fisseranno subito addosso di pari passo con l'annuire convintissimo (e pure ossessivo) che il capo tutto oppone di pieno assenso alla proposta d'Umbrella.

    Oh, ma certo! Una ricognizione del campo!
    Conoscere le postazioni da difendere è di sicuro il primo passo per la vittoria! Bravissimo!

    Ah, cominciamo bene: se la divinità del cristallo non ci polverizza tutti e due qui all'istante allora forse -e dico forse- una qualche speranza di uscirne vivi dalla campagna contro i Lich c'è davvero.
    E aspetta! Chissà poi quando i due poveri ingenui scopriranno (se mai) che la natura della loro burbera guida turistica non è poi troppo dissimile (sotto certi, sostanziali aspetti) a quella dei loro nemici! Dite che è meglio evitare? Sì? Beh, in un certo qual senso... forse sì, dai. Ma allora rimane per forza il tour del villaggio. Con ben due voti su tre: maggioranza assoluta!
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    Edited by AnimeHunter - 5/2/2018, 22:35
     
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    Incredibile come la situazione si fosse stravolta precipitevolissimevolmente!
    skekDor aveva preso posto sulla panca per riposarsi, magari lanciare ingiurie a un bimbetto o due che gli si fosse avvicinato troppo, ma niente di così impegnativo come far da guida turistica per il villaggio.
    Umbrella, però, ce l'aveva tirato dentro con tutte le scarpe che non aveva...

    "Umpf! Senti, tu..." Bofonchiò lo Skeksis, fulminando il giovane con lo sguardo.
    Ma ormai la frittata era bell'e pronta.
    Vorel gli si fece vicino, fissandolo con due occhioni sognanti e sottolineando l'importanza di conoscere il luogo in cui si sarebbe potuto svolgere lo scontro. E skekDor capì di esser stato infinocchiato in piena regola! Anche perché non avrebbe potuto anche volendo far fuori quei due. Non dopo che entrambi avevano sottolineato la volontà di voler partecipare all'impresa.
    Imprecò mentalmente, schernito dalle mute risate della parte buona.

    Spostò lo sguardo altrove, grattandosi un lato del becco: "B-beh, se la metti così..." Cominciò. Subito dopo, inasprendosi sul muso, allungò il collo e fissò in cagnesco Vorel. Una zaffata d'alito fetido investì quest'ultimo.
    "Però, scordati che mi soffermi su ogni particolare! Ti mostrerò le zone che abbiamo ricostruito, tenendomi bene alla larga dalle diavolerie tecnologiche che qualcun altro ha deciso d'installare. Quella roba mi da il voltastomaco."

    Concordata la faccenda, skekDor fece per alzarsi. Ci avrebbe messo quasi mezzo minuto, ciondolandosi avanti e indietro per ottenere il momentum necessario a fargli alzare le natiche dalla gelida seduta. Più altri trenta secondi per sciogliere le articolazioni anchilosate. Un concerto di vertebre scricchiolanti e articolazioni cigolanti avrebbe accompagnato le sue manovre.
    "Molto bene. E adesso, in marcia!" Annunciò subito dopo, indicando la via d'accesso al villaggio. In altre parole, il perimetro difensivo.
    Per raggiungerlo, i tre sarebbero passati per il mercato cittadino.

    skekDor avrebbe fissato impietosamente i popolani intenti a gestire la scarna economia che le poche finanze e i frutti del duro lavoro nei campi consentivano loro di portare avanti.
    Perlopiù, sui bancali erano esposte cibarie semplici: carni, frutta resa scura e molliccia dal gelo, ortaggi e verdure dall'aspetto marcescente.
    "Puah! Ci vuol coraggio a chiamare quella roba "cibo". Al palato, ha il sapore di acqua di fosso." Mormorò il mezzo-Mistico, piegando il muso in una smorfia di disgusto.

    Questo, d'altro canto, era il villaggio. Non solo i lich, ma anche il freddo e la neve s'abbattevano impietosi sui mortali che avevano scelto loro malgrado di condurre lì le loro esistenze.
    Un contadinotto fece un passo in avanti, superò un paio di donne intente a conciare pelli d'animale e si fermò dirimpetto il gruppetto: "Baciamo le mani, mastro skekDor. Mi duole disturbarvi, ma... avreste mica tempo per passare da casa mia, più tardi? L'ultima slavina s'è portata via un angolo della cucina, camino compreso. Ho detto a mia moglie e ai bambini di trasferirsi da compare Ubaldo, frattanto, però..." Esclamò il tizio. Un omaccione sui due metri buoni... di larghezza, e due guance tanto rosse e paffute da farlo sembrare un bimbo troppo cresciuto, non fosse stato per i gran baffi rossicci che gli pendevano ai lati della bocca. Si cacciò via il cappello, mostrando una pelata da manuale, e piegando la testa proseguì: "A ripararla da me ci vorrebbe comunque qualche giorno. Quindi... Ecco... mi chiedevo se voi poteste farci qualcosa. Chiedere alla parete di tornare come prima, cose così insomma..."

    Paonazzo in viso -Ovvero, leggermente più rosato rispetto al solito-, skekDor gonfiò le guance come due mastici e poi esplose: "Ti ho forse mai dato l'aria di essere un carpentiere, Tanino?! Sparisci, prima che ordini alla slavina di fare il bis su quel che resta di casa tua!" Sbraitò, agitando i pugni in giro.

    Contrariamente alle aspettative, l'omaccione non sembrò indispettito da una simile risposta. Anzi, batté solo un paio di volte le palpebre, rimettendosi il cappello: "Oh, capisco. Oggi è uno di quei giorni..."
    Rivolse un lieve inchino del capo a skekDor, e subito dopo a Umbrella e Vorel.
    "S'abbenedica, mastro skekDor. E tante cose anche a voi altri." Poi, così com'era comparso, sparì di nuovo in mezzo alla marmaglia.

    skekDor vibrò come un diapason per qualche istante, ma poi riprese la marcia. Solo, a giudicare dalla pesantezza dei suoi passi, non doveva esser stato particolarmente lieto di quell'incontro. Anche se Umbrella non avrebbe letto rabbia, nei suoi comportamenti. Forse, qualcosa che non aveva mai visto prima, da che lo conosceva.
    "Andiamo! Le mura sono ancora lontane!" Disse con fermezza lo Skeksis, afferrandosi i lembi della gonna e procedendo a gran passi, quasi come se non vedesse l'ora di lasciarsi il mercato alle spalle.

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Spesso a giocare col fuoco ci si brucia, e tentare di chiedere un qualcosa a Skekdor senza un preciso patto o condizione che vada a sua favore era un po' come giocare col fuoco, ma delle volte se si è fortunati si riesce a godere del piacevole calore da esso effuso, purché non si esageri. E fu proprio ciò che accadde contro ogni sua aspettativa: Skekdor anche se un po' riluttante accettò di fargli da guida
    “Perfetto!” con un rapido gesto si alzò dalla panchina per poi incrociare le dita e estendere le braccia verso il cielo, stirando e tendendo al massimo i muscoli e inclinando leggermente la schiena all’indietro completando il gesto. Rimase una manciata di secondi in quella posizione per poi sciogliere i tesi muscoli, impugnale l’ombrello infilato nel freddo terreno poco distante, e in maniera quasi teatrale prenderlo e posizionarselo nel fodero sulla schiena. “Andiamo?”
    In quella decina di secondi che in totale ci mise per alzarsi e sistemarsi, Skekdor sembrò a malapena riuscito a mettersi in piedi, mostrando evidenti acciacchi e fatica a compiere quel semplice gesto. La tentazione di tirargli una pacca decisa sul groppone con conseguente battuta scontata sui vecchi, fu forte in lui, ma si trattenne. Un gesto per quanto amichevole e leggermente beffeggiatorio poteva sembrare a una qualsiasi persona normale, quello sicuramente sarebbe stato un affronto imperdonabile per uno come Skekdor, e dato tale coscienzioso ragionamento si limitò a un’appena accennato sorriso mentre lo osservava alzarsi e udiva quello scrocchiare di ossa raggrinzite.
    Il piccolo gruppo in un attimo si mise in cammino, capitanato da Skekdor che come prima meta di quel “giro turistico” gli portò a quello che sembrava essere un piccolo mercato stanziato dai pochi abitanti che nonostante la situazione critica e il clima sfavorevole cercavano di tirare avanti, mettendo le basi di un piccolo commercio. Umbrella affiancò il nuovo arrivato mentre con sguardo vigile e curioso al tempo stesso si guardava intorno, ammirando le case e cercando di memorizzare le strade e le vie che percorrevano
    “Hey, senti, mi chiedevo… c’è un motivo particolare per il quale tu abbia deciso di partecipare a questa battaglia per il Nord?” continuando col solito passo regolato in base a quello lento di Skekdor e a quello del nuovo compagno, si rivolse a quest’ultimo, e come gli avrebbe risposto la sua attenzione sarebbe passata sui suoi occhi, curioso di sentire la sua risposta “Comunque, piacere. Umbrella.” Porse una mano verso il curioso figuro invitandolo a una stretta di mano che nel caso avrebbe ricambiato con una stretta breve ma decisa.
    La camminata procedeva tranquilla fino a quando un robusto e corpulento uomo non blocco l’intero gruppo rivolgendosi a Skekdor in una disperata richiesta di aiuto alla quale lo scontroso pennuto rispose seccamente rifiutando.
    “Skekdor, sapevo che eri già stato in passato a Valiinore, ma non mi aspettavo che fossi diventato cosi “famoso” anche fra gli abitanti.” Disse dalle spalle del semidio, poi una frase detta dall’uomo gli riecheggiò per un attimo nella testa, come se il cervello cercasse di comprendere e dare un senso logico e plausibile a quella frase, cercando cosi di escludere la prima e diretta ipotesi palesatesi in mente

    "Oh, capisco. Oggi è uno di quei giorni..."

    "Oggi è uno di quei giorni..."

    "uno,di quei, giorni..."

    A quella conclusione, gli occhi si spalancarono per un attimo, assumendo cosi un’aria sorpresa e incredula.
    “Skekdor ma quindi… tu sei una… e non un… e quell’uomo, come faceva a sapere una cosa del genere?...”
    a quel punto, nulla gli sembrò più avere senso: il mondo era una menzogna, tutto ciò che credeva sapere di Skekdor era una menzogna, Skekdor… era una menzogna.

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    VOREL
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    Ah, infine è deciso! Non senza qualche istantaneo ripensamento -non senza qualche maledizione sussurrata a mezza voce mentalmente- skekDor alla fine si convince a dar credito ai due giovani ragazzi e, dondolandosi sulla panchina, alzandosi poi di scatto, quindi sgranchendosi le vecchie ossa cementate che si ritrova (il tutto in tempi biblici, a confronto della vitalità sprizzante di Vorel e di Umbrella) si appresta a far loro da guida turistica: skekTour, viaggi organizzati. E chissà che non ne nasca un buon business!

    Concordo appieno!

    Ci tiene anzi a confermare il frizzante mutaforma, annuendo di rimando allo spregio per la tecnologia che l'anziano uccello del malaugurio paventa a gran voce: ed in effetti, per quanto non sia vero e proprio disgusto (oppure odio, al pari del suo perduto progenitore), non si può dire che Vorel sia così amante o familiare con la componente tecnica del sapere; per lui tutto è istinto e fluido scorrere di corpo e pensieri, visione questa che dipinge la natura cui è tanto devoto come un ferale connubio di necessità e compromessi mosso alfine da una genuinità insita ed inalienabile.

    Le trovo davvero uno scempio!

    Non a caso, infatti, nè l'umano che fu nè il tritone ch'è ora abbisognano della complessità artefatta di strumenti in metallo, delle insidie celate entro l'elettronica oppure dell'alienante gioco d'incastri che contraddistingue la meccanica: il suo unico, fido compagno è un tridente in osso -pulsante di vita, di potere e di quelle stesse velleità cangianti che animano il suo portatore- del quale probabilmente skekDor sarà fiero (o forse no -ma pazienza).
    Per adesso, infatti, il biomante dalle molte forme è impegnato a comprendere come mai il suo temporaneo mentore esali miasmi disgustosi ad ogni sospiro: che sia frutto di una cattiva digestione? Di una fisiologia alternativa? Di una flora batterica particolarmente importante (probabilmente compromessa)? E la risposta, immancabile, si affaccia già dai primi minuti della visita guidata -prima che l'attenzione del giovane si sposti da skekDor all'altro ragazzino, prono ad un'amicizia che son certo avrà un dirompente futuro: sulle vie principali si possono infatti osservare dei rozzi tavolini eletti ad espositori di mercanzie locali, in un timido tentativo di sostenere l'economia del villaggio procacciandosi qualche denaro per l'incerto avvenire. Certo, come non manca di notare il mezzo-Mistico il più di quella merce è di cattivo aspetto, tutt'altro che invitante e (con un forse ch'è quasi certezza) ripugnante al gusto ma... non lo è forse il pennuto in persona, di primo acchito? E lo stesso potrebbe dirsi tanto del Vorel odierno -le cui forme ibride farebbero storcere il naso a chiunque non si mostri sufficientemente aperto di convinzioni ed atteggiamenti- quanto del Vorel passato -che, tra razzie e barbarie miste, viveva un esistenza da incivile troglodita difficilmente appetibile per chiunque non fosse del giro.

    Forse hai ragione. O forse qui sbagli.

    Ahia! Allarme rosso! Non soltanto ha contraddetto lo Skeksis, ma gli ha addirittura replicato d'essere in errore. Quanta insolenza questi giovani d'oggi...!

    L'acqua di fosso non è poi così cattiva. Anzi, è un tripudio di vita!
    E poi questi pochi beni sono tutto ciò su cui le genti di qui possono contare, quel tanto ch'è sopravvissuto ai rigori dell'inverno perenne e alla piaga innaturale in marcia verso noi...

    Ma probabilmente questo punto di vista non interessa al Signore del Cristallo più di quanto non gl'interessi della misera esistena dei mortali -specie di quelli che non lo venerano o che vaneggiano circa l'inesistenza delle divinità. Poco male: fino a che non nuociono al prossimo, a ciascuno le proprie convinzioni (e dell'incredibile meraviglia contenuta nell'acqua di fosso Vorel è ben certo, ci mancherebbe)!

    Nel mentre, ad ogni modo, il terzo compare di quella scampagnata atipica si rivolge proprio al mutaforma cercando di stringere un contatto sia a parole che di persona -con una stretta di mano subitamente ricambiata all'insegna dell'ardore e della fermezza di spirito; ad interessare il ragazzo sono principalmente le motivazioni che possono aver spinto un forestiero ad imbarcarsi in una missione tanto pericolosa e disperata -quali i reconditi pensieri che spingano un ramingo a rischiare la propria vita contro una minaccia colossale. Mica male, effettivamente -bravo!

    Vorel! Sempre felice di far conoscenza!

    Incipit corroborato da un sorriso radioso, forse non così caldo a causa delle sue iridi glauche entro orbite perlacee ma... come dicevasi, l'aspetto non deve farsi veicolo di giudizi frettolosi: Vorel è ben contento e l'entusiasmo non si può nascondere -almeno quello ti giungerà onesto e calzante!

    Ammetto che forse non è un buon momento per spingersi a Nord, eppure non mi sono potuto sottrarre: ero in viaggio per esplorare questa porzione di Endlos quando un valoroso capitano di qui mi ha aiutato ad affrontare alcune aberrazioni.
    Nenache a dirlo gli ho offerto il mio aiuto perchè... beh, non è ovvio? Gli abomini contronatura meritano di essere estirpati!

    Ah. Quindi Vorel non è tutto WWF e prosperità primaverile -in lui c'è pure un lato più oscuro, autunnale e definitivo. Qualcosa che forse egli non comprende appieno ma -invero- abbraccia con leggerezza, qualcosa che s'innesta nel ciclico alternarsi di vita e morte, senza lasciar spazio ad alternative. Qualcosa che, infine, senza configurarsi propriamente quale minaccia strizza comunque l'occhio anche a skekDor: l'immortalità è una brutta cosa -brutta assai- perchè viola apertamente il corretto decorso degli eventi (e, pertanto, è compito di Vorel stesso provvedervi).
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    Il breve teatrino messo in scena suo malgrado da skekDor sembrò mettere ancor più dubbi in testa a Umbrella.
    Era snervante che uno dei suoi segreti rischiasse di venir rivelato per colpa della sua permanenza al villaggio. Cosa ancor più snervante, era il fatto che dei semplici contadinotti fossero riusciti a carpire qualcosa che era sfuggito anche a personaggi con cui skekDor si era intrattenuto a lungo in passato. Com'è che diceva, quel detto? "Contadino: scarpe grosse e cervello fino." Forse era proprio così!

    Ad ogni modo, per fortuna, Umbrella parve fraintendere la questione, applicando un metro di giudizio piuttosto affrettato alla faccenda. skekDor, comunque, decise di non disilluderlo. A lui, infondo, la faccenda non disturbava: l'aveva rimarcato più volte di possedere entrambi i generi, del resto.
    "Non interrogarti troppo su faccende nelle quali non vorresti davvero entrare, ragazzo. Io sono quel che sono, e quell'umano conosce il giusto, di me: ovvero, un'infinitesima parte del mio essere. Cerca di fare lo stesso, e non avremo mai guai." Mormorò, fissandolo con la coda dell'occhio. Poi, sollevando un artiglio, aggiunse: "E comunque, no. Non sono cosa credevi fossi. E nemmeno cosa ora credi che io sia." Sghignazzò, lasciando Umbrella alle sue speculazioni.

    Quanto al tritone, skekDor apprezzò inizialmente il suo condivisibile disgusto per la tecnologia e qualunque cosa che cercasse di sovvertire e asservire con la violenza le energie naturali. Di seguito, però, storse invece il becco di fronte alle sue successive considerazioni riguardo al motivo della sua partecipazione alla campagna.
    "Gli abomini contronatura meritano di essere estirpati!", queste le sue parole. Peccato che lui stesso, con quell'aspetto da pesce spiaggiato, facesse parte della categoria. Un bue che da del cornuto all'asino, in pratica.
    D'altro canto, però, skekDor poteva fare ben poco lo schizzinoso: servivano braccia e vigore contro il nemico in procinto di abbattersi sul villaggio.
    E Vorel... Beh, almeno le braccia le aveva. Ma forse a occhio era dotato anche di una qualche forma di potere magico, o non si sarebbe arrischiato a intromettersi nella faccenda.

    Passo dopo passo, molto lentamente, il trio superò l'ultima linea di case abitate prima del grande nulla.
    Un paesaggio libero da ostacoli si aprì agli occhi di Vorel e Umbrella. Un paesaggio sul quale aleggiava solamente l'odore del Koldran selvaggio, e l'aura della morte.
    Macerie, case tanto danneggiate da reggersi in piedi a stento. Il tutto, coperto da strati e strati di neve, a far apparire quel poco che spuntava dal terreno come una grottesca formazione rocciosa naturale.
    skekDor fece sfilar fuori le zampe dalle ampie maniche della veste, e indicò lo spettacolo che si stagliava di fronte agli occhi dei presenti.

    "Quando introduco i novizi alla campagna, mi piace cominciare da qui. Questo luogo trasmette in maniera perfetta ciò che vi attenderà durante la lotta. I nemici, i non-morti, non sono dissimili dai ruderi che ci circondano. Possono sembrare ancora ciò che erano, magari alcuni danno persino l'impressione di poter essere rimessi a nuovo, adoperando la giusta perizia. La verità, però, è che ormai appartengono alla terra, e l'unica opera di carità che può esser rivolta loro..."

    skekDor strinse forte il pugno destro, avvicinandolo al becco e sussurrando parole arcane. L'intera zampa divampò di fiamme violacee e scoppiettanti. Dirigendo il palmo aperto a ciò che rimaneva del muro di una casa, esplose un globo infuocato di diametro ragguardevole. Il boato fu violento, ma si dissipò in pochi istanti, fra l'aria scossa dalle fredde correnti del nord.
    Quando i frammenti di roccia e di polvere si depositarono, del muro non erano rimaste che grosse pietre.
    "...è facilitargli il ritorno, in pompa magna, al nulla al quale appartenevano già da diverso tempo!" Concluse il pensiero, agitando la zampa per spegnere le ultime scintille che ancora l'avvolgevano.

    Volse i tacchi, cercando lo sguardo dei due: "Non ho notizie su come fosse il villaggio, prima della mia venuta. Non so a quanto ammontasse inizialmente la popolazione, né se ci fossero culti o regnanti a occuparsi di queste anime dannate dalla malasorte. In compenso, però, i miei occhi non hanno potuto fare a meno di scorgere al di là della coltre di neve, ben oltre il velo che copre la vista a voi mortali, la pallida immagine delle ombre che ora riposano sotto i nostri piedi..."
    Socchiuse le palpebre, e portò le zampe vicino al ventre. La destra col dorso rivolto al suolo, la sinistra un po' più in alto e parallelamente, col palmo orientato verso il basso.
    Lo Skeksis tirò il fiato, e iniziò a muovere il ventre con movimenti oscillatori. La coda di rettile sfilò fuori della gonna, spazzando la neve sotto di sé con la sinuosa eleganza di un serpente.
    Fra i due palmi si originò presto una sfera smeraldina di potere. Sembrava quasi una coltre animata da funeste spire, la bruma di un verde mattino intrappolata in una boccia di vetro.

    skekDor avvicinò i palmi, sempre di più, fino a ridurre la sfera a una massa schiacciata ai poli. Poi, l'incanto esplose, travolgendo l'intera zona con una luccicante onda d'urta silenziosa.
    La coltre si sparse un po' ovunque, e i frammenti di smeraldo cristallo riempirono l'aria e saturarono il terreno circostante.

    "Ora, anche voi vedrete. Assimilate il loro tormento, fatene linfa per le vostre future azioni... e donategli in cambio un pizzico della vostra gioia. Questi sono i fantasmi del villaggio che fu, ben prima che venisse ribattezzato Valiinorê. La prova tangibile che non ci sono divinità dietro a questo scempio, ma solo un gruppo di fantolini che giocano con qualcosa di più grande di loro!"

    A Umbrella e Vorel non sarebbe servito aguzzare la vista per vederle. Una schiena di anime del colore del pulviscolo magico sarebbero comparse un po' ovunque. Tante, tantissime! Coprivano il paesaggio, e ce n'erano per tutti i gusti.
    Non solo uomini, donne o bambini. C'era bestiame, creature selvatiche, e persino personaggi che, a prima vista, davano tutta l'aria di esser dei mercenari. Tutti, sul loro corpo ectoplasmatico, portavano i segni delle ferite che ne avevano decretato la morte. E al posto delle gambe, a tenerli sollevati dal suolo, un cono etereo.
    Nessuno fra loro parlò, poiché non era questa la volontà del Signore del Cristallo. In compenso, i loro occhi fissavano impassibili sia Umbrella che Vorel

    Salute: 100%
    Energia: 95%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Sfera infuocata:
    skekDor condensa le proprie energie in un globo di fuoco viola brillante che si origina di fronte a sé, sparandola poi in direzione dell'avversario. Il diametro del globo è dipendente dal consumo e va, in condizioni normali, da un minimo di 2 metri (Consumo Basso) a un massimo di 8 (Consumo Critico). Il colpo, in ogni caso, si annichilisce dopo aver raggiunto la distanza massima di 15 metri dal punto d'origine. [Abilità Attiva – Attacco Magico; Consumo: Variabile (In questo caso Medio)]

    - Linguaggio dei morti:
    Concentrandosi, skekDor può entrare in sintonia con l’ambiente in un’area di 25 metri. Se in esso sono presenti anime erranti, queste non solo diverranno visibili come fiammelle verde brillante, ma sarà possibile comunicare con loro. Si tratta di una comunicazione collettiva, udibile e visibile anche da eventuali alleati in zona [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]


     
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    L’insolito Vorel sembrava spinto forse da un favore da saldare, o forse da una riluttanza verso quegli abomini prettamente personale per dirigersi a Nord in un momento così critico, fatto sta che quale fosse il motivo della sua volontaria presenza li, una mano viva in più nel tentativo di uccidere qualcuno di già morto sicuramente sarebbe stata utile. Ma comunque poco importava la motivazione, dato che quella di Umbrella era sicuramente più scarna e semplice di quella del curioso compagno:
    “Io invece sono qui per soldi, o almeno, per un primo momento fu cosi; Insieme a un gruppo di comandanti e soldati ho aiutato in una spedizione a portare molti delle genti che vedi qui in torno proprio a Valiinorè, convincendoli a lasciare le loro case e i loro villaggi per trovare rifugio in un luogo più sicuro come questo, e proprio durante la spedizione di ritorno che ci siamo imbattuti in uno di quelle creature non-morte… non è stato facile fronteggiarla, ma in un modo o nell’altro siamo riusciti a portare tutti in salvo. Ed è da quel momento che credo che mi sia iniziato ad affezionare al Nord.”
    Poi la rivelazione del paesano, la rivelazione sconcertante su come un obbrobrio come Skekdor potesse in realtà essere una “donna” e conseguente domanda e sbigottimento da parte di Umbrella che non fu per nulla colmato dalla risposta di Skekdor, che come spesso sembrava divertirsi a fare, fu vaga e per nulla chiara e ciò non fece altro che alimentare ancora di più il dubbio su quale fosse l’effettiva sessualità dello Skekis. Non che gli fregasse più di tanto in realtà, ma la curiosità gli rimase.
    Il tour continuo fino a quando non raggiunsero una parte più desolata e malandata del villaggio; un luogo ricolmo di macerie e desolazione si distendeva difronte agli occhi di Umbrella che mentre ammirava il paesaggio ascoltò le parole del semidio che professava sul come fosse la battaglia che avrebbero affrontato, paragonandola a quelle macerie che nonostante potessero sembrargli alcune ancora sane e con una possibilità di riportarle al vecchio splendore, non erano altro che macerie che a malapena si reggevano in piedi, e come Skekdor sfruttò la magia per dare esempio a confermare ciò che diceva, un muro crollo sotto quell’esplosione magica creando un considerevole boato che in pochi secondi si disperse fra le lande del Koldran.
    L’espressione si fece più seria difronte a quella dimostrazione, ma non preferì parola, lasciando che Skekdor continuasse indisturbato il suo spettacolino.
    Con una piccola danza e un altro pizzico di magia, diede letteralmente vita a quella landa fatta solo di macerie e desolazioni, mostrandoli gli spiriti delle persone che vissero li; mercenari, commercianti, donne, bambini e bestiame affollarono lo spiazzo, osservando i due visitatori.
    Tutti quegli occhi eterei puntati su di lui lo misero un po' in suggestione che però non trapelo esteriormente se non per uno sguardo estremamente serio che continuava a voltarsi da destra a sinistra osservando i corpi e i volti di quelle povere persone ormai defunte. Non era la prima volta che Skekdor faceva un trucchetto del genere difronte hai suoi occhi, ma mai di quella portata. Anche stavolta rimase in silenzio, senza commentare se non con lo sguardo quello spettacolino e aspettando che l’insolito tour continuasse.

    Umbrella Energia: 100%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo, Incredulo
    Passive: Instant casting / +10% energia max / raggio visivo e sonoro ampliato
    Equipaggiamento: Ombrello – X768
     
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    VOREL
    VOREL ¤ OF THE HULL CLADE
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    Prossima fermata: desolazione!
    Perchè quando la loro guida si appresta al primo scalo -quando skekDor si trascina sin là dove egli è interessato ad impartire lezioni- null'altro circonda i due giovani se non delle rovine visibilmente distrutte ed abbandonate: il triste resoconto di cumuli e neve punteggia i paraggi, mostrando loro che nulla è sopravvissuto di quella zona, nè vivi nè immoti.

    Ed è anzi a tal riguardo che il Mezzo Mistico si spende in un'accorata invettiva, dipingendo i redivivi qual nemici immeritevoli di calcare questo mondo sopra la terra -e non sotto, come dovrebbero stando alle parole dell'attuale cicerone. Come se ciò non bastasse, lo stesso skekDor infierisce sul presente abbandono, tributandogli un'impietoso colpo distruttivo capace di polverizzare ogni cosa e -contestualmente- tramutando quei pochi brandelli sopravvissuti al passato in mero pulviscolo.

    Poi, forse per scena o forse per reale interesse, il Mezzo Mistico si spende in un arcano a prima vista decisamente elaborato, in quanto lo stesso s'agita e scodinzola con largo impegno mentre le sue mani rimestano con le energie nel tentativo di comprimerle: quando l'incanto raggiunge la propria soglia critica -quando il suo artefice lo ritiene opportuno- ecco che la sfera verdeggiante sospesa tra i suoi palmi esplode in una deflagrazione atta ad investire ogni cosa presente. Vorel fa inizialmente cenno di proteggersi, di ripararsi da quella che -per un profano del suo stampo- potrebbe benissimo rivelarsi strettamente legata al cataclisma di cui prima. Invece, dando fiducia alla sua guida e al ragazzo che si accompagnava loro, alla fine il biomante stazione senza produrre crucci di sorta, curioso anzi di scoprire a cosa quell'ostentazione di potere li porterà nell'immediato futuro.

    Spiriti! Tu richiami gli spiriti!

    Escalama d'improvviso il giovane, non appena realizza quale sia la natura delle figure evanescenti comparsegli innanzi.

    Sei un necromante anche tu!

    E c'è una nota d'orrore, una d'astio ed una terza di diprezzo in questo giudizio affrettato -ci sono moti diversi che si uniscono in un solo atteggiamento di repulsione, dei quali però egli non fa mistero.

    Penso dovresti lasciare i morti alla loro pace... per il bene di tutti.

    E non è un'aperta minaccia, ma poco ci manca: Vorel non gradisce chi s'intromette nel ciclo di vita e morte cercando di plagiarne le regole immote da sempre o chi, desideroso di soggiogare forze che non gli competono, s'arrischia a richiamare le vittime dell'inevitabile e ritardar loro questo destino.
    PASSIVE SKILLS
    BIOSHIFTMETAMORFOSI SCENICA
    SIMIC CHARMMETAMORFOSI CONGIUNTA
    SYNCOPATEMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    EQUIPMENT
    GRISTLEBACKARMATURA (ATTREZZATURA)
    SLAUGHTERHORNTRIDENTE (ARTEFATTO)
     
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