Sulle panche della piazza grande

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Evocati gli spettri delle creature cadute a seguito dei vari scontri coi lich, skekDor spostò le sue piccole iridi vermiglie verso Umbrella e Vorel.
    Era sempre piacevole legger sgomento o malcelato stupore nei volti dei mortali a cui mostrava la realtà dei fatti. Chissà come avrebbero elaborato la cosa, i loro cervelli.
    Il pensiero che, anche camminando su un sentiero di montagna sgombro da ostacoli, continuamente i loro corpi fossero compenetrati dagli spiriti erranti di chi non poteva -o non voleva- raggiungere il suo luogo di eterno riposo, con ogni probabilità sarebbe stato arduo da sopportare.
    Magari alle volte se n'erano anche accorti a livello inconscio: una sensazione di freddo in un'afosa giornata estiva, malessere immotivato a seguito di una passeggiata in strada, o anche la sensazione di esser osservati, pur essendo palesemente da soli.

    Umbrella, come sempre, non volle dare soddisfazione al mezzo-Mistico. Lo Skeksis ormai aveva imparato a conoscere gli atteggiamenti del ragazzo, e comprendeva benissimo come egli fosse combattuto da una simile rivelazione, ma al contempo ci tenesse a mantenere un certo ritegno.

    Chi invece perse le staffe, com'era intuibile, fu Vorel. L'essere, che sin da prima fra i due sembrava quello più spontaneo e diretto, vomitò illazioni ingiuriose nei confronti del suo interlocutore.
    Dapprima, lo additò come un negromante. Niente di più sbagliato, visto e considerato che skekDor non era all'effettivo in grado di manipolare ciò che era morto, dandogli una parvenza di vita, ma solo di riportare alla vita ciò che era morto. Due processi fra loro di per sé simili, eppure infinitamente diversi.

    Il gozzo ondeggiò, producendo un suono simile a quello di un gorgheggio. E sebbene il suo sguardo affilato minacciasse di penetrare le membra del biomante fin nei più intimi e reconditi antri del suo essere, il muso aquilino non trasmise alcuna sensazione di collera, né di disappunto. Piuttosto, sembrò quasi scrutarlo con biasimo.
    "Un giudizio duro da parte tua, ragazzo. Però, comprendo le ragioni dietro simili considerazioni. Sei giovane e stolto, e dunque ancora manchi dell'oculatezza necessaria per discernere da ciò che male..." Si osservò per qualche istante, sistemandosi meglio il ventaglio attorno al collo: "...e ciò che non lo è."

    Avvicinando le punte delle dita fra loro, e queste ultime al becco, il mezzo-Mistico argomentò: "Io sono uno di tanti dei, mortale. Il mio campo d'interesse, la mia ragione d'esistenza, fra tante altre piccole cose, riguarda la vita e la morte. Io posso cancellare un vivente, spazzarne via corpo e anima, come se non fosse mai esistito. Ma posso anche fare l'opposto: rimettere le cose com'erano, riportare indietro un'anima dall'aldilà e darle un nuovo corpo."

    Inclinò il capo, alla maniera degli uccelli, e batté un paio di volte le palpebre: "Un negromante, seppur potente, non riuscirebbe mai a emularmi. Al massimo, potrebbe scimmiottare i miei poteri, prendere un cadavere e tramutarlo in un burattino asservito ai suoi scopi. I lich, i nostri nemici, fanno esattamente questo. Loro non possono distruggere, non possono creare: possono solo giocare. Giocare con quel che noi divinità consideriamo balocchi ormai rotti. Provare a rimetterli insieme, ripararli grossolanamente, questo sì. Ma non riusciranno mai a ridar loro ciò che hanno perso."

    Portò le mani ai fianchi, sospirando con pazienza. Un lato del muso ebbe una specie di tic nervoso, seguito da uno strano squittio prodotto dall'aria aspirata con forza. Come se fosse al contempo lusingato e oltraggiato dall'ultima considerazione che Vorel aveva fatto di lui.
    "E veniamo al nostro pubblico, qui. Se li ho resi visibili, è anche per farvi rendere conto che, in battaglia, non saremo affatto soli. Loro tutti ci osserveranno, forse ci faranno persino i loro migliori auguri, sebbene nessuno di voi potrà vederli."

    Inarcò un sopracciglio, fulminando il biomante: "Ora apri bene le orecchie, poiché non lo ripeterò una terza volta. Io ho potere sulla vita e sulla morte, faccende che riguardano voi mortali. Trovandomi su Endlos, come divinità estranea, non posso estendere il mio influsso a ciò che si trova al di sopra di questo piano terreno. La mia etica non mi permette di accedere al luogo che gli dei di Endlos hanno concepito come "contenitore" per le anime dei vivi. In altri termini, signor Vorel, per me è impossibile richiamare un'anima dall'aldilà, eccezion fatta per le resurrezioni, anche se... in quel caso, ammetto che sia una specie di strappo alla regola. Ihihih!"

    Per un attimo, accennò a un sorriso, ma tornò serio subito dopo: "Così, tu credi che questi spiriti vivano nella pace? Io non li ho portati via da quelli che voi mortali definite "inferno" e "paradiso", ho solo fatto in modo che li vedeste. Quando annullerò il mio incanto, loro spariranno sì alla vostra vista, ma continuerranno lo stesso a vagare per questo luogo. La pace gli è preclusa, il riposo eterno negato. E così sarà, finché avranno faccende in sospeso."
    Schioccò la lingua sul palato, e facendo qualche passo in direzione del biomante, sollevò le spalle: "Guardali, ragazzo. Anche tu, Umbrella. Vi sembrano forse volti felici, i loro? Credete forse che abbiano piacere di sfoggiare simili ferite? La loro anima, il soffio di vita, ha raggiunto l'aldilà ormai da diverso tempo. Quello che vedete non è altro che il loro spirito: la parte di fondo, lo scarto, se vogliamo. Emozioni, brandelli di ricordo, concezione di sé... Tutto ciò che un tempo, all'interno del corpo, si trovava in equilibrio, ora non ne è che la pallida immagine. E finché questo spirito non troverà la pace, una pace che nessuna preghiera potrà dargli, sarà condannato a esistere su questo piano di esistenza."
    Compì un gran passo nell'aria, si sollevò in altezza fino a trovarsi sulla linea degli occhi di Vorel e, battendogli energicamente entrambe le mani sulle braccia, gli sbuffò in viso il suo fiato mefitico: "Vuoi che tornino alla loro pace, ragazzo? Molto bene. Affronta i lich. Sconfiggili! Per loro difetto, gli spettri si trovano ancora qui. Ergiti a baluardo, e darai loro il riposo che meritano."

    Staccandosi da Vorel, volò ancor più in alto e incrociò le braccia al petto: "E se il dubbio ti lacera ancora l'anima, se non credi alle mie parole, perché non lo domandi ai diretti interessati? Sono capaci di parlare come me e te, sai? Però, non tutti i mortali sopportano il peso di quel che hanno da dire."

    Nell'attesa che il biomante replicasse, spostò di nuovo l'attenzione su Umbrella. Infondo, quel lungo discorsetto riguardava anche lui.
    Quanto alle intenzioni, difficile dirlo. Skeksis e Mistico si erano alternati più volte, nel corso del lungo monologo, a tal punto da mitigare ogni parvenza di scherno

    Salute: 100%
    Energia: 90%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Linguaggio dei morti:
    Concentrandosi, skekDor può entrare in sintonia con l’ambiente in un’area di 25 metri. Se in esso sono presenti anime erranti, queste non solo diverranno visibili come fiammelle verde brillante, ma sarà possibile comunicare con loro. Si tratta di una comunicazione collettiva, udibile e visibile anche da eventuali alleati in zona [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]


     
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    Spettri, fantasmi o anime. Non importava come preferiva chiamarle quelle entità mentre vagavano malinconiche ancora una volta per quelle terre minacciose. Li guardava con aria seria esteriore ma un rammarico e una compassioni interiori, se proprio li avrebbe chiamati in qualche modo avrebbe voluto chiamarli con il loro nome da vivi e non con una definizione generica e fin troppo semplificata. La sensazione di angoscia che gli opprimevano quelle sfortunate anime era forte, e provava pena per loro pensando a quella condizione di limbo in cui erano destinati. A sua differenza invece, il compagno Vorel sembrava più impressionato che forse sbigottito da quella dimostrazione dei poteri sovrannaturali del Dio replicando fermamente quell'innaturale operato di magia divina, e come si aspettava Skekdor non esitò a replicare a quelle sue affermazioni ma ciò che lo sorprese fu il modo in cui rispose: nonostante la situazione inverosimile e suggestiva per loro due, molto probabilmente per lo Skekis quella era normale prassi e ciò l'aveva sicuramente posto in una posizione di vantaggio emotivo e lucidità maggiore permettendogli una decisa e secca risposta ammutolendo cosi l'inferiore essere, ma così non fù, ma anzi, nonostante risultasse sicuro e deciso di quello che diceva, si rivolse a Vorel in una maniera sorprendentemente accondiscende e pacata spiegandoli cosi qual era l'effettiva condizione di quelle anime e la differenza fra il suo operato e quello di un grezzo necromante.
    La maggior parte del lungo discorso di Skekdor non fu rivolta a lui, ma ascoltò con attenzione, perché forse era condizionato anche dalla particolare "ambientazione" che lo circondava, ma le parole sembrarono altalenanti quasi, più pacate e comprensive ma con una punta di asperità che da quando l'aveva conosciuto aveva imparato a riconoscere come marchio predominante, ma questa volta in minima parte risaltò questo aspetto ostile.
    Rimase sorpreso da quell'atteggiamento insolito, e quelle poche parole che rivolse a lui interrompendo lo sproloquio con Vorel lo sorpresero ancora di più, descrisse ciò che quelle anime erano in una maniera più profonda e quasi psicologica, aspetti che lui si sarebbe aspettato che un Dio nella sua superiorità avrebbe affrontato nel corso dei propri pensieri quotidianamente, ma non da una figura altezzosa e egoista come quella dello Skekis.
    Infine concluse, chiedendo ai due se volevano Parlare con quelle anime e ciò lo prese alla sprovvista facendogli spalancare gli occhi cerulei per un attimo a quella richiesta insolita mentre si guardava intorno osservando ancora una volta quelle sperdute anime. Non rivolse parola, non sapeva cosa dire a un'anima, cosa chiederli; avrebbe potuto sfruttare la situazione e chiederli qualcosa sulla morte, su cosa si prova nel momento del trapasso, nell'istante infinitamente breve e lungo al tempo stesso in cui la vita si spegne e l'anima lascia il corpo mortale, ma non ce la fece. Questa volta non riuscì a mascherare lo stupore e l'incertezza mentre guardava i visi eterei di quelle persone ormai decedute. Non seppe reagire, preso totalmente alla sprovvista da una situazione particolare come quella, e avrebbe sperato in una domanda posta da Vorel a quelle anime, auspicando così di sbloccarsi da quella inusuale situazione di disagio in lui.

    Umbrella Energia: 110%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo, Incredulo
    Passive: Instant casting / +10% energia max / raggio visivo e sonoro ampliato
    Equipaggiamento: Ombrello – X768
     
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    VOREL
    VOREL ¤ OF THE HULL CLADE
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    Cialtronerie a parte, forse si potrebbe pur dire che skekDor non è un tipo così male. Cioè, mi spiego: passi il fatto che l'igiene personale non è tra le sue priorità -o meglio, non è proprio tra le sue conoscenze, sembrerebbe!- passi pure che si atteggia a divinità anche quando non è necessario -ma, ehi, chi siamo noi per impedirglielo? E' pur sempre un dio e tale rimane, in ogni suo aspetto!- passino nondimeno i deliri di onnipotenza sui quali egli non lesina a soffermarsi -gran paroloni e specifiche tecniche dei quali Vorel non può curarsi di meno, onestamente, liquidando l'intera faccenda con una scrollata di spalle ed un:

    Fa lo stesso: nei fatti sovverti il naturale decorso d'ogni cosa!

    ma ecco... se si riesce a soprassedere a queste minime, discutibili peculiarità il violaceo pennuto potrebbe addirittura apparire come simpatico. Quantomeno egli ci prova e c'è da riconoscergli il tentativo di non sbottare e basta ma spendersi anzi in un didattico guizzo a vantaggio degli sbarbatelli suoi temporanei allievi.

    E ciò non porta mai a nulla di buono...

    D'altro canto è pur vero che l'ibrido umano-tritone non brilla per acume -come già ha dato prova in altre occasioni (e come lo stesso Skeksis potrà confermare leggendo in anticipo le pieghe del tempo)- perciò poco ci si può aspettare se non ch'egli rifiuterà comunque la sottile distinzione enunciata dalla divinità decaduta, inorridendo ancor più al pensiero che lo stesso non sappia cogliere l'armonia della quale gli spiriti or ora rivelati sono stati loro malgrado sottratti.

    ...ma se dici che l'unico modo per liberarli da quest'esistenza a metà è quello di purgare queste terre dalla Piaga allora ti credo: la fonte delle sofferenze qui a Nord è da esterparsi a prescindere, tanto più se essa è responsabile di questo scempio!

    Già. Facile a dirsi, vero? Però c'è da ammettere che, se da un lato il cocciuto mutapelli non afferra le minuzie dell'arte divina in cui il Mezzo Mistico eccelle, dall'altro è ben semplice attecchire nella sua mente con i giusti strumenti: è sufficiente vincolare l'obiettivo ad una causa comune -basta convincerlo che il nemico è reo di ogni male- per scorgere l'impulsivo mutante farsi in prima linea al combattimento.

    Mi rivolgo a voi, spiriti inquieti: vi prometto che spenderò ogni mia energia per rendervi la pace che agognate, così come ho promesso di proteggere dagli orrori non-morti chi ancora calca il regno dei vivi.

    Nessuna arringa elaborata si fa strada per voce del biomante, quanto piuttosto un semplice impegno al quale egli ha tutta l'intenzione di attenersi: forse questo lo costringerà a ritardare l'esplorazione di Endlos -e causerà non pochi disguidi con l'opera di proselitismo impartitagli da Zegana- ma... certe questioni di principio hanno la priorità su tutto il resto e Vorel non è certo insensibile agli instinti che lo legano ai mortali suoi pari.
    PASSIVE SKILLS
    BIOSHIFTMETAMORFOSI SCENICA
    SIMIC CHARMMETAMORFOSI CONGIUNTA
    SYNCOPATEMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    EQUIPMENT
    GRISTLEBACKARMATURA (ATTREZZATURA)
    SLAUGHTERHORNTRIDENTE (ARTEFATTO)
     
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    Non che lo Skeksis s'aspettasse chissà cosa, ma vedere Umbrella silenzioso gli lasciò una strana sensazione in corpo. Aveva imparato da tempo che l'alterigia del ragazzo non era altro che il maldestro tentativo d'imporsi in un mondo che a stento lo prendeva sul serio. Tuttavia, il fatto che non avesse nulla da dire, nemmeno di fronte all'evidenza, lasciò a skekDor uno strano sapore in bocca.

    Al contrario, Vorel di cose da dire ne aveva eccome. E non si fece alcun problema a esporle. Quel tipetto aveva la grinta giunta per diventare un buon accolito... o una bella spina nel fianco.
    In entrambi i casi, skekDor non poté fare a meno di accennare un maligno sorriso di fronte alle sue pretese.
    "Tch! "Naturale decorso d'ogni cosa"... Ora parli come una ranocchia di mia conoscenza..." Biascicò a mezza bocca, roteando le palle degli occhi. Per un istante, il suo pensiero andò per l'appunto a una certa scienziata, che di sicuro in quel frangente gliene avrebbe dette di cotte di crude. Buon per lui che si trovasse a chilometri di distanza da lì.

    Ad ogni modo, anche Vorel sembrava ormai perfettamente votato alla causa.
    skekDor batté le lunghe ciglia e, sforzandosi di rinunciare per qualche istante alla mutria che gli impreziosiva sovente il volto, rilassò i lineamenti attorno al becco e cercò di mostrarsi accomodante: "Lieto di sentirti dire queste parole, ragazzo. Perorare lo scopo che ti sei prefissato ci renderà molto vicini, ne sono certo."

    Le anime non si scomposero di fronte alla promessa di Vorel. I loro vitrei occhi fissavano ora il biomante senza batter ciglio. Una distesa a perdita d'occhio di statue smeraldine, perfettamente immobili e parimenti grottesche. E anche Umbrella, per quanto non ne sentisse il bisogno, si sarebbe sentito osservato da loro.

    skekDor mosse un passo, e poi un altro, finché non tornò vicino ai due. Allargò le braccia e tese una zampa a ciascuno, col palmo rivolto verso l'alto.
    "Sicché, ragazzi miei, abbiamo un accordo? Combatterete al mio fianco per il bene del villaggio? Se è così, giuratelo. Giuratelo al cospetto di chi si aspetta grande cose da voi."

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    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

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    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Linguaggio dei morti:
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    Ogni secondo che passava in mezzo a quelle anime gli si stringe il cuore a vedere quegli innocenti, e il pensiero di ciò che gli è accaduto e che tale sofferenza potrebbe accadere anche agli abitanti che poco fa hanno incontrato gli dava coraggio e determinazione. Non avrebbe lasciato che degli abomini si prendessero quelle terre. Il destino di quella gente era nelle loro mani, e la fiducia che il comandate gli aveva affidato mandandoli in una missione di tale calibro non sarebbe risultata vana, e in quel momento aveva deciso che avrebbe dato tutto se stesso per quelle terre.
    Guardò negli occhi Skekdor come gli propose di giurare per quelle terre:
    “Lo giuro.” Un pugno chiuso si portò all’altezza del cuore, quasi involontariamente dato che quello era il saluto che gli avevano insegnato per anni nell’esercito. ”Giuro di combattere al vostro fianco fino alla morte, per queste terre e per la gente Vallinore. Giuro qui di dare ogni fibra del mio corpo per la causa di questa battaglia.” Abbasso il pugno e guardò i due compagni, sperando che loro facessero lo stesso “e sarà un piacere e un onore per me poter combattere al fianco di un Dio, e di un soldato dai nobili ideali come i vostri, che nemmeno di fronte all’aldilà mostra segno di titubanza.”

    Umbrella Energia: 110%
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    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Non è un caso che skekDor riconosca in Vorel alcune delle certezze comuni a Zegana -la di lui critica, per quanto velata, com'è ovvio rimanda alla capogilda di quella stessa congregazione cui lo stesso ibrido umano-tritone appartiene. Pur tuttavia, benchè sia evidente con occhi altri, al diretto interessato l'appunto non suona minimanente e così, soprassedendo all'ingiuria inintelletta, il guerriero dalle molte pelli è chiamato invece a prestare giuramento...
    ...che, detto fra noi, è una bella pretesa da parte dell'avvoltoio: tra i due non scorre pieno giubilo poichè ai tempi del Veliero Maledetto qualche screzio c'è stato (sia pur trascurabile, a differenza d'altri compagni mercenari da dimenticare e relegare a quell'unica occasione), ciononostante sarebbe comunque una richiesta a dir poco presuntuosa pure se provenisse da qualcuno che conta per davvero -e sì, l'unica che potrebbe permettersi tanto è grosso modo la sola ed inflessibile Zegana.

    Dunque, come procederà la cosa? Quale sarà la risposta del giovinastro? A chi consacrerà la propria ultima parola?

    Nè accordi nè giuramenti mi è permesso stipulare a nome di chi rappresento, ma questo non toglie che io combatterò per il bene del villaggio, come tu dici.

    Perfetto: tutto quello che conta è -in effetti- racchiuso in questa frase. Poco importano i fronzoli, le situazionalità, i cavilli e le eccezioni, perchè... ehi, un attimo!

    Ma il tutto sarà vero solamente ad una inoppugnabile condizione: se cadrò nel tentativo non ti azzarderai a trattenermi. Se ultimerò il mio ciclo, ti sarà vietato invertirlo. Se il mio corpo si farà freddo ed immoto nessuno dovrà rianimarlo per alcuna ragione: bruciatelo e disperdetelo, pur di sottrarlo alle grinfie del nemico ma... non opponetevi alla Morte -o la priverete di significato.

    Nel profferire queste condizioni ineludibili il tritone solleva allora il proprio braccio destro, come a portarlo alla giusta altezza per afferrare la sintonia profferta dal Mezzo Mistico. Invece, reggendo il tridente saldo in quella stretta, a collocarsi tra le scheletriche falangi dello Skeksis sarà nientemeno che l'asta in osso di quella medesima arma, tesa in orizzontale come a dirsi parallela al suolo, in un gesto che ha il significato di un impegno inviolabile ma che -nella forma- si pone ben più simile ad un solidale patto tra pari.
    PASSIVE SKILLS
    BIOSHIFTMETAMORFOSI SCENICA
    SIMIC CHARMMETAMORFOSI CONGIUNTA
    SYNCOPATEMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    EQUIPMENT
    GRISTLEBACKARMATURA (ATTREZZATURA)
    SLAUGHTERHORNTRIDENTE (ARTEFATTO)
    ENERGY100%CONDITIONSPERFECT
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Beh, Umbrella era stato intortato a dovere. Non che skekDor avesse dubbi, in proposito.
    Ad ogni modo, avere l'ombrellaio dalla sua parte significava possedere un paio di braccia in più con cui contrastare l'avanzata dei lich.
    Senza contare che, tutto sommato, il giovincello gli aveva dimostrato in passato di sapere il fatto suo.

    Diverso fu per Vorel. D'altro canto, il polimorfo era un tipetto decisamente arguto. E stoico. E antipatico, ecco.
    "Tch! Meglio così, mortale. Impiegherò le mie forze in altra maniera, qualora cadessi sotto ai colpi del nemico. Solo... Cerca di rendere quel momento memorabile e utile alla causa. I martiri servono a poco, in questo mondo." Esclamò, afferrando saldamente l'arma del tritone.

    Sicché, gli accordi erano stati presi, e non restava che incontrarsi in battaglia.
    Con un gesto quasi annoiato della mano, skekDor rese nuovamente gli spiriti invisibili.
    Sui loro volti impassibili, prima di svanire, parve formarsi una specie di sorriso.
    Molti di loro, anche se passati al mondo dei più, avevano pur sempre dei parenti vivi ancora da quelle parti. Senza considerare che, come annunciato dallo Skeksis poc'anzi, la riuscita della missione avrebbe portato a farli finalmente riposare in pace.

    Annuendo fino a portare quasi il becco al petto, il mezzo-Mistico s'incamminò nuovamente verso la piazza, come se nulla fosse.
    "Tenetevi pronti, fantolini. Le sabbie del tempo mi dicono che il momento è prossimo, e che la battaglia sarà dura e irta d'insidie. Fossi in voi, impiegherei questo tempo per affilare le vostre armi e andare a trovare qualche persona cara, se ne avete..."
    E, dopo quest'augurio\malaugurio, se ne sarebbe tornato alle sue faccende.
    Ovvero, starsene apparentemente seduto sulle panche della piazza senza far niente

    Salute: 100%
    Energia: 85%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:


     
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