[MxM] Il Veliero Maledetto

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    skekDor – Van Vite

    Il pavimento del corridoio scricchiolò ad ogni passo scandendo il poco tempo che sentivate rimanervi. Dovevate fare in fretta e non potevate rimanere in quella stanza a scoprire cosa ci fosse dietro alla porta istoriata d’argento. Poco importava se il corridoio pullulasse di spiriti: una faccia si disegnò sulla parete alla vostra sinistra, mentre da una camera alla vostra destra un pirata stava sgozzando un suo compare in nome di una certa Bonnie. Giù dalle scale l’oscurità fu rischiarata dalla luce naturale di grosse vetrate posizionate alla fine di due stanze indicando che lì erano giunti alla poppa della nave. La porta socchiusa a destra affacciava su una meravigliosa sala da ballo che, a giudicare dalle tavole poste ai lati poteva trasformarsi in una mensa. Lì alcuni fantasmi ballavano in tondo, suonando chitarre e intonando canzoni…

    "Many years in a bed of rock
    Too many turns of the season's clock
    She never smiles, she never speaks
    The awful silence grows long and deep
    Ghost light and candlelight show her the way
    Onwards the dawn of the day
    As they say“


    Nella porta accanto una stanza più piccola ma di uno sfarzo tale da poter essere degna di un re: con i tendaggi pesanti e rossi legati ai lati delle vetrate riccamente decorate, il letto a baldacchino dalle lenzuola in velluto cremisi, la scrivania in un legno così pallido da parere marmo affiancata da un armadio dal taglio ottocentesco.
    Il corridoio continuava dietro i due uomini e sfociava in una ventina di stanze, le une chiuse e le altre aperte, alcune sfarzose e altre spartane. Poi il tutto si chiudeva attorno ad una pesante e massiccia porta scorrevole in ferro e legno dove una carta-lama del Giullare era conficcata. La Strega doveva esser passata di lì e a conferma di ciò vi era il grosso catenaccio che avrebbe dovuto chiudere la porta a terra mezzo sfondato. Nonostante ciò l’anta non sembrò aver alcuna intenzione di spostarsi al peso di vostre eventuali spinte. Possibile che fosse stata la stessa Jester a bloccarla dall’interno e in caso, perché lo avrebbe fatto?
    Stavate discutendo sul da farsi quando un tonfo alle vostre spalle attirò la vostra attenzione. L’anta dell’armadio nella stanza sfarzosa alla fine del corridoio si spalancò e un fuoco fatuo di un rosso acceso fu il primo ad uscirne.

    Vorel – Black Star – Daligar

    Pur non avendo avuto un’accoglienza troppo calorosa l’uomo-pesce riuscì a salire sulla nave dove il ragazzino dai capelli blu e il giovane dal braccio bionico lo stavano “aspettando”. A dirla tutta i due stavano seguendo un fuoco fatuo che li aveva appena condotti davanti ad una botola. Qui una corta scala a pioli li portò in un posto angusto dove il soffitto non superava il metro e cinquanta e varie scale si buttavano alla cieca in altre botole.

    “Vi siete dimostrati valorosi e per questo voglio che facciate parte della nostra ciurma, tuttavia non sono sicura che lui sia degno.”

    Disse la fanciulla rimanendo una fiamma ma chiaramente riferendosi all’ultimo arrivato.

    “Se cadrà in errore che il suo sangue ricada su di voi.”
    Sentenziò la fiammella per poi fare strada ai tre avventurieri in dei cunicoli così stretti da poter essere percorsi solo trascinandosi sui gomiti. Erano spazi al dir poco claustrofobici e polverosi, spesso si trovavano in pendenza cosa che rendeva difficile non scivolare e schiacciare chi precedeva o seguiva. Di tanto in tanto affacciavano a delle stanze e in ognuna di queste si consumava una storia vecchia di anni o secoli: uomo sgozzato, ragazzo non corrisposto, tipi che giocavano a carte e così via. Nonostante ciò la cosa che più avrebbe inquietato era che per ogni svolta se ne evitavano altre tre, pertanto era del tutto scontato perdere il senso dell’orientamento.
    L’unica cosa positiva in tutta quella storia era che l’odore acre sentito inizialmente era svanito lasciando il posto a una fragranza di agrumi e cannella.
    “Ci siamo quasi!” annunciò il fuoco fatuo “C’è impossibile arrivare alla stanza del capitano al quarto ponte, ma da qui possiamo raggiungere il terzo. Da lì sarà un po’ un casino: le scale che portano giù sono due e una è posta nella sala da ballo che pullula di spiriti, mentre l’altra… be’, porta dal carceriere ed è piena di zombie.”
    Le loro menti erano immerse in quei tetri pensieri quando dei tonfi rimbombarono per gli angusti corridoi ed amara fu la scoperta che fece colui che chiudeva la fila. In fondo al cunicolo alla destra sbucò un teschio che per un breve attimo lo fissò con le sue orbite vuote, poi la creatura scheletrica iniziò a strisciare velocemente nella sua direzione.
    Immediatamente un fischio d’allarme partì dall’incorporea guida il cui rosso si accese mentre volava più velocemente, ma sempre accorta a non perdere i suoi ospiti. Infine la creatura portò i tre in un vicolo che si chiudeva davanti ad una porticina. La salvezza?

    Tutti

    Una volta aperta questa i tre sbucarono in un armadio posto in una lussuosa stanza illuminata dal sole mattutino che splendeva dall’enorme vetrata alla loro destra. Davanti a loro invece c’era un grosso letto a baldacchino dalle lenzuola cremisi, eppure non si poterono fermare ad ammirare quello spettacolo ottocentesco. Uno scheletro si avvinghiò alla gamba di colui che stava uscendo dal tunnel e dietro di questo un’altra creature sua pari tentava di entrare nella stanza. Inoltre dalla porta spalancata due figure conosciute li osservavano dalla fine del corridoio davanti a un’immensa porta scorrevole.

    Il rapace e l’uomo dalla benda osservarono la macabra, e un po’ comica, scena: i loro tre compagni sbucavano da un armadio seguiti da due creature provenienti dagli inferi. Ma si trattava davvero dei loro compagni? Forse erano gli spiriti che si burlavano delle loro menti facendogli vedere cose che non esistevano.



    @ Black Star – Daligar – Volter: due scheletri da battere con tecniche fisiche.

    @Tutti: Nessun 5% in meno di lucidità a nessuno in questo turno - in caso non vi ammazziate fra di voi – avete da me messe a disposizione 2 possibilità:

    a) sala da ballo – dove la pulzella vi avvisa che non potrà fare nulla per impedire che vi avvelenino (lucidità).
    b) Stanza del carceriere – uno spirito che fa il necromante.

    Per aprire la porta scorrevole del carcere ci vuole un 10% (spartibile).

    Per qualsiasi informazione non esitate a contattarmi la prossima scadenza è del 21/04/2018.
     
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    VOREL
    VOREL ¤ OF THE HULL CLADE
    SIMIC¤ ¤ ¤35%
    Ma guarda tu! Ma davvero! E dov'è che ho revisionato una malia passiva d'antipatia? No, perchè questa non me la spiego: persino gli spettri della nave fanno preferenze per gli uomini della MarinaxMercantile e non per quel povero ibrido d'un uomo-pesce! Nelle vesti e nella voce di una sgarbata dama giunge infatti l'ennesima doccia fredda per Vorel che -a dirla tutta- potrebbe pure risertirsi di piena ragione e decidere d'abbandonare l'incarico per correre invece in soccorso di Ciclone e della sua ciurma (gli unici, finora, ad aver riconosciuto al mutante un minimo di rispetto per le sue fatiche).

    Degno o no, non mi arruolerei in una ciurma di spettri nemmeno m'infarcissero di meritate lusinghe -aspetto questo che, devo ammettere, vi dev'essere mancato tanto in vita quanto ora che non vi rimane altro se non l'ombra di ciò ch'eravate.

    Perchè quando ci vuole, ci vuole: l'affiliato all'Alleanza Simic s'è stancato di quella freddezza da parte di compagni che dovrebbero essergli grati e così, senza guardare in faccia a nessuno, non le manda certo a dire; per quanto egli sia noto per la sua giovialità e l'armonia con la quale avvicina tutti -nessuno escluso- motivato quasi sempre da intenti festosi... adesso, stanco e bistrattato, si limiterà a rimarcare la totale assenza di buonagrazia che la fiammella gli ha ingiustamente tributato.

    Chi l'avrebbe detto mai ch'era meglio il kraken? Bah: dovevo prestare ascolto ai suggerimenti del capitano...

    E con quella, forte di una mentalità semplice ma soprattutto di un vincolo di promessa nel non ricadere tra le abitudini rissaiole del passato, il mezz-uomo mezzo-pesce ingoia il rospo e tace ogn'altro commento, seguendo a ruota il gruppo ed infilandosi così lungo pertugi dove nessuno vorrebbe mai imbucarsi (beh, oddio, dipende da quanto scabrosi siano i gusti d'ognuno, eh!).
    Polvere, stantio e scomodità sono allora le compagne di viaggio per un breve tragitto entro cunicoli ricavati nella struttura intima del veliero: detti passaggi segreti mettono in comunicazione gli ambienti più disparati, per quanto alcuni degli spettacoli che si possono osservare dalle botole e dagli spioncini che vi si aprono ai lati si potrebbero largamente evitare -poichè, nominalmente, orrori e disperazione in abbondanza non giovano affatto.

    Il tragico, però, giunge solamente più tardi: a chiudere le fila degli infiltrati è immancabilmente Vorel -sfigato tra gli sfigati- che come se non ne avesse abbastanza si vede comparire alle spalle una coppia di scheletri striscianti (proprio a lui, che tanto detesta non-morti e similari da aver loro dichiarato guerra in nome dell'opportuno quanto sacro ciclo di vita e morte).
    Che fare, dunque? Che cosa non fare? Ma è presto detto: si può essere carogne? Ah, è addirittura un requisito fondamentale in ambito piratesco? Bene -meglio! Perchè quel compagno cui nessuno presta troppa attenzione avrà allora la propria opportunità di rivalsa -ignorando i guai nei quali vi lascerà, egli guizza del proprio potere e vi lascia a sbrigarvela da soli.

    Senza rancore!

    Uno squittio privo di malizia -ma ovviamente non privo di un certo divertimento- vi supera man mano che il prode Vorel sgambetta lesto nella sua nuova forma: come un ratto di sentina egli ha infatti abbandonato le spoglie di umanoide per guadagnare invece quelle ben più agevoli e minute di un perfetto inquilino d'ogni nave che si rispetti, sfruttando poi la ridotta stazza di cui ora dispone per prodigarsi in una frenetica corsa e fuggire così dalla minaccia in arrivo. Non saranno le sue gambe a finire agguantate dalle braccia scheletriche di chi li insegue, non saranno sue le energie che andranno sprecate per debellare quegli sgraditi ospiti: il biomante mutapelli è già sbucato oltre l'armadio al termine del condotto nascosto, dichiarandosi perciò salvo a scapito anzi degli altri due mozzi.
    PASSIVE SKILLS
    BIOSHIFTMETAMORFOSI SCENICA
    SIMIC CHARMMETAMORFOSI CONGIUNTA
    SYNCOPATEMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    EQUIPMENT
    GRISTLEBACKARMATURA (ATTREZZATURA)
    SLAUGHTERHORNTRIDENTE (ARTEFATTO)
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    L'aplomb di skekDor aveva subito un duro colpo, a seguito della sequela di eventi che si erano succeduti nell'arco degli ultimi minuti.
    Mentre volava verso una zona "sicura", lo Skeksis gettava sguardi in ogni dove: facce sui muri, pirati più morti che vivi, sale da ballo ricolme di musicanti e spiriti danzanti. Si trattava di cose che normalmente uno come skekDor avrebbe di sicuro gradito, ma che al momento lo mettevano a disagio. Non era il macabro in sé a infastidirlo, quanto la strana paura che l'aveva colto. Era sicuro che gli spiriti avessero inspiegabilmente carpito il suo segreto, e che fossero lì per strappargli la gemma che teneva celata a tutti: l'unico amuleto che permetteva al suo corpo di non disfarsi in uno sbuffo di polvere.

    Il mezzo-Mistico lanciò un altro lancinante grido, e schizzò a tutta velocità lungo il corridoio, ignorando le stanze (E i loro eventuali occupanti). Solo a un certo punto, arrivato nei pressi di una pesante porta in metallo, fu costretto a mutar giudizio.
    Una carta era stata posta su di essa, e a bloccare l'accesso al successivo ambiente, in qualche modo la porta stessa era inamovibile.
    Lo Skeksis stava appunto per farla saltare con una palla di fuoco, quando arrivò Vite.

    In qualche modo, il ragazzo doveva averlo seguito. Poteva essere la sua ultima speranza. Preso dal panico, lo Skeksis nemmeno ricordava di potersi tranquillamente teletrasportare fuori della nave.
    Se Vite gli si fosse fatto vicino, lo avrebbe afferrato per le spalle e scosso con veemenza: "Oh, ragazzo! Ragazzo mio! Come sono contento di vederti! Aiutami, la porta non si apre... Sniff!" Piagnucolò: "Aiutami a sopravvivere! Voglio uscire, vedere il sole! Ho così tante cose ancora da fare... Sniff! Dannazione, lo sapevo che accettare quest'incarico mi avrebbe solo portato guai! Sob!"

    Poi, un tonfo lo fece sussultare e pulpare forte. Tremolante come una foglia (Ma pur sempre a mezz'aria), si fece piccolo piccolo dietro Vite, intimando al ragazzo di farsi avanti.
    Veniva dalla stanza piena di tendaggi ricercati, ne era sicuro: anche nel panico più completo, il suo senso del buon gusto la faceva da padrone.

    E infatti, non si era sbagliato. Scrutando la scena da molto lontano, si sarebbe reso conto che il tonfo veniva dall'interno di un armadio. Pochi, fugaci istanti, prima che un fuoco fatuo rosso brillante ne uscisse fuori.
    "Caaaw!!!" Pulpò di nuovo lo Skeksis, stringendo tanto forte il braccio di Vite da conficcargli quasi gli artigli nella carne.
    E di seguito, uscì il resto della compagnia. Che fossero reali, a skekDor bastò una sola occhiata per capirlo. Tuttavia, sembravano essere braccati da altri spettri.
    E questo, beh... Non aiutò il mezzo-Mistico a riprender la calma.
    Si rannicchiò dietro le spalle di Vite e, nuovamente, riprese a piagnucolare. Incredibile come la mancanza di lucidità dovuta all'ambiente avesse avuto effetti tanto devastanti sul suo carattere. Anzi, forse era persino una cosa scontata, considerando che già normalmente la sua mente si trovava sempre in bilico tra il senno e la follia.
    "Oh, spero che quegli spettri schifosi li facciano fuori in fretta e poi voltino i tacchi, così non si accorgeranno di noi. N-non voglio scomparire. Sob! Non voglio!"

    Salute: 100%
    Energia: 80%
    Lucidità: 80%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    Riassunto:


     
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    «Guarda che puoi tornare dal kraken, se qui ti senti solo»
    Gli boffonchia in risposta il giovane al continuo lamentarsi dell’ultimo arrivato. Che poi, ma chi era questi?

    Incurante della risposta alla propria domanda, si infilò dietro a Black Star nella botola, seguendo il fuoco fatuo. I corridoi erano scomodi e bassi, costringendoli ad abbassarsi un po’ per proseguire. Certo che dovevano essere stati dei nani i precedenti inquilini! Da palla di fuoco ambulante, comunque, non lo avrebbe più notato. Un brivido gli corse lungo la schiena al pensiero.

    Percorsero i vari corridoi appresso alla giovane dai capelli di fuoco. Appuntandosi mentalmente che avrebbe dovuto chiedere al Capitano di fornirgli una mappa – o di smantellare quei corridoi e rifare gli interni a nuovo – il giovane si rese a mala pena conto della scomparsa del loro malaugurato ospite. L’ultimo arrivato – ma era lo stesso a cui aveva lanciato la fune? – non era più dietro di lui. In compenso, erano comparsi due scheletri.

    Mentre la fanciulla in forma di spirito e l’altro membro della ciurma uscivano su un corridoio, il clone si ritrovò due braccia ossute attorno alla gamba. Senza pensarci più di tanto, estrasse la lama e gli sfondò il cranio con un colpo, mentre col secondo staccò gli arti dallo scheletro e saltò fuori dall’armadio.

    «Black, potresti…?»
    Domandò al suo compagno, indicando l’altro scheletro che si immetteva nel corridoio. Lui, intanto, cercò l’ultimo arrivato con sguardo furioso. I suoi occhi, però, si posarono sui due membri della MxM che erano rimasti dentro il ventre della nave quando il vento li aveva divisi.

    «Ehi!»
    Gridò al loro indirizzo.

    «Avete visto il Capitano?»
    Domandò loro, andandogli incontro.

    Stato fisico: svariati lividi ed escoriazioni sul corpo. Dolorante.
    Lucidità: 90%
    Energia: 90%
    Parte Tecnica
    Braccio sinistro: [Braccio bionico] - [Passiva di Robustezza] - [Lama (sfoderata)]

    Allenamento: [Passiva di Riflessi aumentati] - [Passiva di Agilità aumentata] - [Passiva di Resistenza aumentata]
     
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    [MxM] Il Veliero Maledetto
    Fase: VI
    La botola rivelò una via. Scese senza difficoltà precedendo solo il fantasma che sembrava averli “presi in simpatia” complimentandosi con loro per il lavoro di difesa svolto, eccetto ovviamente per l’ultimo arrivato, che per quanto ne sapeva era stato a farsi un bagno rilassante in mare in compagnia del suo amico polipo. A fatica il gruppo procedeva. Una volta a gattoni, un’altra strisciavano e dopo pochi altri metri era in un corridoio talmente stretto e ripido che era difficile perfino solo da attraversare tanto che rischiavano in ogni momento di retrocedere. Era questa la gratitudine che si meritavano? Mentre “ringhiava” e si lamentava per tutto il percorso continuava a chiedersi dove diavolo stessero andando non fermandosi solo per non intralciare il gruppo dietro di lui, e poi un vero leader non retrocede mai, e anche per questo motivo continuo senza porre domande.
    Nonostante fosse una via angusta anche solo per muoversi, quello non era nulla per un tipo come Black, e nonostante le lamentele procedeva senza troppa difficoltà, fino a quando in un battito di ciglia la situazione non peggiorò; due scheletri con intenti omicidi gli ricorsero per il tratto finale. Il primo mostro tutt’ossa fu vittima del coltello dell’uomo latta, mentre il secondo sarebbe toccato a lui dato che l’ultimo arrivato spari nel nulla diventando forse invisibile o forse cambiò direzione per una via secondaria avvistato il pericolo, ma fatto sta che era scappato come un codardo e ora toccava a loro risolvere la situazione, e lui non chiedeva di meglio; raggiunta la porta è sentita la richiesta di aiuto da parte dell’uomo di latta cambio rapidamente direzione, strinse i denti, il pugno e con tutta la potenza che aveva corse all’impazzata verso lo scheletro cercando di prendere più velocità possibile nonostante la corta distanza che li separava, e senza rallentare così da sfruttare al massimo anche la forza cinetica, tento di sferrare un potente destro in pieno viso della creatura più morta che viva nella speranza di fermare cosi una volta per tutte quel suo sfrenato inseguimento.
    »Energia: 90%
    »Lucidità: 80%
    »Stato fisico: Dolore alla testa, e alla schiena
    »Stato mentale: euforico
    »Passive: Eco dell'anima:+ 10% energia Max - Il corpo di un Dio: Potenziamento alla forza - Tasca Dimensionale:Trasporto armi/Eliminazione peso
    »Equipaggiamento:
    »Slot I: One Punch: Un pugno ben piazzato e dalla grande precisione nel quale viene rilasciata l’onda della sua anima permettendogli cosi attacchi fino alla distanza di 7m e allo stesso tempo, sferrare un colpo devastante nel corpo a corpo. Il colpo è intento a rompere ossa e destabilizzare l’avversario a seconda della parte interessata dall’urto.
    [ attacco fisico: Consumo Medio ]
    »Slot II:

     
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    Da un posto EPICANTE

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    La testa ti gira mentre corri dietro a skekDor.
    Tutto ti appare come distorto, dai quadri fino alle figure che vedi dentro le varie stanze. Non comprendi perchè la giullare si voglia impossesare di una nave tanto maledetta quanto lugubre.
    Le porte delle varie stanze ti passano veloci sotto l’occhio, mentre cerchi sempre di raggiungere il mistico di cristallo che ha usato di nuovo la sua capacità di volare.
    Magari sarebbe utile sbloccarla per il futuro, ma non riesci proprio a immaginarti un albero che vola.

    ”Dannazione aspettami ...”

    Giusto il tempo di dire la frase che lo strano uccello si blocca come fosse andato a sbattere contro un muro invisibile.
    Finalmente lo riesci a raggiungere, con un discreto fiatone dovuto alla corsa, ed inizi a guardare quello che già sta guardando lui.
    Una grossa porta vi blocca la strada e piantata con forza sulla sua superficie vi è una carta.
    Vorresti scommettere il tuo unico occhio buono che essa appartiene alla giullare dato che è particolarmente colorata come la stessa.
    Non riesci ad avvicinarti perchè skekDor ti salta incontro e inizia ad emettere un urlo molto poco … mascolino.
    Provi a staccarlo da sopra il braccio, che sta graffiando a causa degli artigli, ma per tua sfortuna non ci riesci e forse capisci che devi comportarti da vero uomo.
    Come quando tuo padre ti obbligò a infilare la mano all’interno della sola mucca della tua fattoria per tirare fuori il piccolo vitello.
    Il ricordo ti fece quasi vomitare.

    ”... tranquillo skekDor vedrai che andrà tutto bene!”

    Provi a dire prima della strana apparizione dei tre fantasmi.
    Due sono molto simili ai tuoi compagni di squadra, ma il tritone sei sicuro di non averlo mai visto. Elemento per cui deduci che essi siano spettri pronti a farti paura, con loro inoltre vi sono perfino due scheletri.

    ”AAAAAAAAH!”

    Con foga evochi un bastone in grado di tirare giù la porta dove è conficcata la carta, sperando che basti per farti scappare da quella spettrale visione.

    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Travagliato
    Mana: 80 %
    Lucidità: 80%


    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

    Lo Spinoso:

    Non tutte le foreste sono "sicure", vi è sempre qualche pericolo in agguato pronto a spezzare ossa e rami. Questo particolare bastone si è evoluto proprio per contrastare questo problema. Un bastone ricoperto di spine acuminate apparirà sul campo di battaglia, che Vite userà subito per attaccare l'avversario. Le spine, lunghe trenta centimetri ognuna, verranno rilasciate nell'aria in base al consumo di mana e andranno a colpire bersagli multipli e lontani.

    - Consumo: Variabile (Basso/4 - 5m, Medio/6 - 7m, Alto/8 - 10m, Critico/10 - 15m)


     
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    Senza farsi prendere dal panico i tre esploratori di cunicoli riuscirono a raggiungere la libertà, tuttavia alle loro calcagna vi erano ancora i due scheletri dall’aria minacciosa. Al che Volter pensò bene di proseguire il cammino sotto forma di topo, un’ottima idea considerando tutte le energie che quella missione gli avevano portato via fino a quel momento. D’altro canto la sua sparizione fece cadere in preda al panico Van Vite che catalogò l’intero gruppetto come un imbroglio architettato dalla nave. Così l’uomo -urlando- evocò un grosso bastone che sfondò l’immensa porta di legno massiccio perdendosi Daligar e Black Star stendere i due non-morti.

    Non appena oltrepassato il varco vi rendeste conto che a bloccare il passaggio era stata l’arma di Jester. L’hula hoop dalla lama in acciaio era conficcato nell’apertura della parete in modo da non permettere alla porta di scorrere. Ma perché bloccare l’entrata, perché tenervi fuori da quel corridoio? O forse voleva trattenere qualcosa dentro?
    A farvi capire che siete sulla strada giusta l’ambiente tetro vi investe; l’atmosfera di luce e sfarzo vista poc’anzi qui lasciava il passo a un luogo lugubre dove alleggiava un disgustoso odore di putrefazione. Davanti ai visitatori stagliava un corridoio lungo una decina di metri e largo tre, ai margini vi erano celle luride celate da sbarre. Alcune di queste erano non più di stanzini angusti dalle cui pareti sporgevano borchie di ferro e la più grande era una vera e propria camera delle torture. In bella mostra vi era una vergine di Norimberga affiancata ad una culla di Giuda e un argano della strega; poi c’erano delle fruste, martelli e strani oggetti metallici a forma di pera che qualcosa vi suggerì di non voler conoscerne l’utilizzo.



    Come se non bastassero gli inquilini fatti di ossa e stracci a far salire la tensione qualcosa di vischioso si appiccicò sotto le suole di Van Vite. Solo pochi attimi per abituarti alla penombra del luogo illuminato dalla debole luce verdognola di alcuni fuochi fatui e ti accorgesti che si trattava di un’unica e solitaria pozza di sangue. La quantità faceva supporre si trattasse di una ferita abbastanza grave eppure non c’erano altri gocciolii; così s’insinuò il sospetto che quello potesse essere l’ennesimo trucchetto del Veliero. Tuttavia non era da escludere che quel sangue appartenesse al Giullare o agli altri membri della MxM. Forse quelli alle vostre spalle erano gli spiriti dei vostri compagni defunti; e se invece quelli che vi seguivano erano davvero persone fatte di carne e ossa? In quel caso davvero l’unica creatura con sangue fresco in corpo doveva essere Jester.

    "Se avesse combattuto come un uomo, adesso non starebbe lì a farsi impiccare come un cane"
    Cinguettò lo spirito qualche metro più in là rivolta ai ragazzi che accompagnava riferendosi a uno scheletro che penzolava da una trave. Ma non appena finita la frase le orbite vuote si accesero di una luce pallida e la creatura iniziò a dimenarsi seppur impossibilitata a liberarsi dalla morsa del cappio. Nel frattempo scricchiolii inquietanti provennero da tutto il corridoio e una dozzina di scheletri si alzarono dalle loro celle lasciando che i polsi scivolassero dalle manette che in vita li avevano imprigionati. Non ci voleva troppa immaginazione a capire che dopo la morte nessuno aveva avuto lo scrupolo -o il tempo- di disfarsi dei loro corpi, ma allora che fine aveva fatto l’ultimo equipaggio?

    La schiera di non-morti si divise correndo verso le due fazioni:
    un’accetta sciabolò pronta a spaccarsi sulla testa di Daligar, mentre due defunti cercavano di avvinghiarsi su di lui per tenerlo fermo. Intanto due non-morti presero la rincorso per spingere Black Star contro le sbarre della cella dietro di lui, dove altrettanti tutt’ossa attendeva di spaccargli il cranio con una grossa pietra. Più in là cinque scheletri accerchiarono lo Skeksis e l’uomo con la benda e tre di loro puntarono quest’ultimo cercando di farlo a pezzi con una mannaia e una spada. Il rapace invece fu minacciato da un colpo di pistola e un temerario che cercò di afferrargli le zampe.

    Mentre la battaglia si consumava il fuoco fatuo rosso che aveva fatto da guida s’alzò sopra le teste di tutti volò fino alla fine del corridoio e prese la parola con voce limpida e un po’ irritata.
    “Su, su… muovetevi! Sono secoli che aspetto di rianimare questo mortorio.”

    Detto ciò lo spirito scese le scale a chiocciola poste alla sinistra di una porta semiaperta.




    @Tutti: per annientare uno scheletro ci vuole un basso – gli scheletri in tutto sono 12+ 3 che sono rinchiusi nelle celle o bloccati (ma questi non vi recano danno).
    Ovviamente potete difendere i vostri compagni dagli scheletri e aumentare le vostre kill senza calcolare gli scheletri che vi sono stati “assegnati”.

    Se qualcuno è intenzionato a recuperare l’hula hoop di Jester può anche utilizzarlo durante il combattimento (un attacco basso gratis), tuttavia c’è un’altissima probabilità di ferirsi con la lama. Malus che viene escluso in caso dopo il combattimento proviate a riportarglielo.

    Mi raccomando non siate autoconclusivi.

    @Animo: devi stare attento a non farti schiacciare, per il resto hai la massima libertà di scelta sul da farsi. Puoi anche curiosare in giro cercando info e/o aiutare i tuoi simpaticissimi compagni.

    @Mugna: gli scheletri che ti spingono hanno una potenza d’urto sul tuo corpo che vale come un medio fisico, mentre quelli che ti aspettano con la maxi pietra attaccano con un basso. (Attaccato da 4 scheletri)

    @Bonx: l’attacco con accetta vale un medio, gli altri sono fisici senza uso di mana. (Attaccato da 3 scheletri)

    @Nightrun: il colpo è un medio, gli altri sono fisici senza uso di mana. (Attaccato da 2 scheletri)

    @Van Vite: la mannaia è un medio, gli altri sono fisici senza uso di mana. (Attaccato da 3 scheletri)

    Per qualunque informazione non esitate a contattarmi; scadenza 5 maggio.
     
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    I suoi compagni di gilda, spaventati da chissà cosa, si ritirarono verso la porta in fondo al corridoio. Uno di loro evocò un bastone per sfondarla e tutti insieme, più o meno, entrarono nell’ala della nave che il ferro celava.

    La scena svelata dalla porta fu piuttosto grottesca. Davanti ai loro occhi si parò una stanza delle torture e una serie di celle. Il sangue sembrava ancora fresco. Che qualche disgraziato avesse provato a impadronirsi del veliero prima di loro? Non con molto successo, ovviamente.

    L’arma del Capitano era incastrata accanto alla porta che avevano – solo uno di loro, in effetti – sfondato prima di entrare. Era la stessa che la Giullare aveva usato per tranciare di netto i primi tentacoli del Kraken quando era stato invocato per distruggere la Miriam. Ah già, la ciurma di quella nave erano ancora là fuori. Morti, probabilmente.
    Memore della fine che avevano fatto i tentacoli del mostro, il giovane usò la mano d’acciaio per afferrare l’arma con molta cautela. Non aveva voglia di dover rimettere a nuovo il braccio.

    Dopo nemmeno due passi, gli scheletri nelle celle iniziarono a muoversi. Erano circa una dozzina, forse di più, e puntavano contro di loro.

    «Ehi, Black. Pronto a divertirti?»
    Chiese il giovane al compagno di ciurma. Oh, sì. Si sarebbero divertiti.

    Un’accetta volò nella sala dritta verso la sua testa. Davvero una bella mossa. Peccato che il computer nel suo cervello processasse dati a una velocità decisamente superiore a quella dei cervelli di quei… ok, i teschi non hanno un cervello.
    L’armatura dal braccio si estese rapidamente lungo il collo, fino alla fronte. L’arma nemica cozzò contro l’acciaio bionico e rimbalzò via, lasciandolo con un bel livido quando l’arto si ricompose. Poco dopo, l’hula hop del Capitano fu scagliato contro lo scheletro che aveva provato a fargli lo scalpo, con l’intenzione di eliminarlo.

    Altri due corpi gli si avvicinarono. Erano piuttosto rapidi per dei morti senza muscoli. Cosa aveva detto la fiammella che li aveva guidati? La sala da ballo era piena di spiriti… ma decisamente non intendeva il genere di balli che si facevano lì dentro. Quindi avevano scelto quella del carcere… e degli zombie. Molto meglio, già. Con la lama estratta dal braccio, il clone attese che i due nemici gli si avvicinassero fino a essere alla sua portata e con un fendente orizzontale avrebbe quindi cercato di colpirli per spaccargli il cranio.

    Stato fisico: svariati lividi ed escoriazioni sul corpo. Dolorante.
    Lucidità: 90%
    Energia: 70%
    Tecniche utilizzate: Medio x2
    Parte Tecnica
    Braccio sinistro: [Braccio bionico] - [Passiva di Robustezza] - [Lama (sfoderata)]

    Allenamento: [Passiva di Riflessi aumentati] - [Passiva di Agilità aumentata] - [Passiva di Resistenza aumentata]

    Armatura-scudo: Tramite il pc installato nel cervello che controlla il braccio meccanico, Daligar è in grado di sfruttare il metallo dell'arto per creare un'armatura che ricopra il corpo, o parte, a scopo difensivo. Dovendo usare il metallo dell'arto, la robustezza di quest'ultimo viene compromessa quando questa tecnica è in funzione. Inoltre, non potendo creare il metallo dal nulla, l'armatura ha solo scopo di difesa da attacchi fisici e non può essere usata per rafforzare eventuali attacchi.
    [Medio x1]

    Colpo Diretto: Sfruttando l'abilità da combattente del proprio corpo, Daligar è in grado di convogliare la propria energia in un colpo singolo, che sia portato con una parte del corpo o con un oggetto.
    [Medio x1]

    EDIT: Avevo sbagliato a detrarre l'energia. Corretto.


    Edited by Bonx - 29/4/2018, 10:21
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Lasciando Vite libero di fare, lo Skeksis si massaggiò con trepidazione le mani, guardandosi continuamente attorno nell'attesa.
    "P-presto... Fai presto!" Mormorò.
    Poi, non appena la porta si aprì, entrò nell'ambiente senza alcun ripensamento. Meglio la puzza di morte, che gli scheletri che li stavano inseguendo!
    Stringendosi nuovamente al braccio del giovane, lo Skeksis alla vista della sala delle torture sembrò ritrovare un po' di smalto.
    Quella camera tanto orrenda e ricolma di sofferenze passate gli metteva una gran calma, ricordandogli dei suoi "piacevoli" passatempi.
    "Mmmh..." Mugugnò, con un filo di fiato.

    Peccato che la quiete non fosse destinata a durare. Neanche il tempo di rendersi conto della presenza di qualcuno dei suoi compagni di ventura in loco, che lo Skeksis e l'umano vennero attaccati da un'orda di scheletri, rianimati dalla magia degli spettri.
    Ancora una volta, skekDor provò una paura immotivata di quelle creature tanto inferiori, stringendosi inconsapevolmente il gozzo, nel tentativo di difendere la gemma celata al suo interno.

    "S-state indietro. State indietro! STATE INDIETRO!" Esclamò, con tono di voce sempre crescente. Staccandosi da Vite, per certi versi, fece il gioco degli avversari.
    Era in procinto di volar via, quando udì un boato nell'aria, e in seguito un dolore intenso alla spalla sinistra. Abbassando appena lo sguardo, vide frammenti di piuma, carne e sangue raggrumato schizzare in tutte le direzioni.
    Il colpo lo fece piombare giù al suolo: il dolore improvviso e lo sconforto non gli avevano permesso di alterare il suo centro di gravità eterico per ammortizzare l'urto.
    Così, strisciando a fatica con un solo braccio, cercò di guadagnare ancora una volta l'uscita.
    Il trucco, già rovinato dal precedente piagnisteo, gli trasformò il volto in una vera e propria maschera di morte, ora che le lacrime gli rigavano abbondantemente le guance.
    Gemendo e bofonchiando qualcosa d'impercettibile nella lingua degli Skeksis, nemmeno s'accorse del secondo scheletro, che invece provò ad afferrarlo per le braccia.
    Una stretta dura e gelida, più fredda della sua stessa carne. E ovviamente, il fatto che il nemico lo tirasse per il braccio ferito non migliorò la situazione.
    In qualche modo, tuttavia, quell'ennesimo stimolo doloroso sembrò rianimarlo. Non abbastanza, però, da farlo tornare lucido. Il che, forse, in quel frangente era quanto di meglio potesse capitare.
    Sgranò gli occhi, sbraitando: "Cosa- Abietto mucchio d'ossa... Come... COME OSI TOCCARMI?" Tuonò, e subito dopo il suo viso divenne di un viola ancor più acceso. Non solo per la rabbia.
    Presto, la tonalità del muso e delle parti esposte del corpo assunsero una tinta tanto scura da risultare assai innaturali, persino per uno come lo Skeksis. Piccoli riccioli di fumo si levarono, lì dove la pelle riscaldava l'aria putrida del luogo col suo rinnovato calore.
    skekDor avrebbe provato a trasferire tutta quell'energia ribollente direttamente nel corpo del suo aggressore. E se ci fosse riuscito, lo spettacolo sarebbe stato degno di nota. Lo scheletro avrebbe infatti preso fuoco direttamente dall'interno.

    Quello, però, non era che il principio.
    Digrignando i pochi denti marci che gli erano rimasti in bocca, il mezzo-Mistico si massaggiò la spalla offesa e poi s'osservò il palmo della zampa: un liquido scuro e grumoso gli aveva imbrattato buona parte del palmo. E infatti anche la veste risultava irrimediabilmente rovinata, specialmente dopo che s'era visto costretto a strisciare su un suolo tanto lercio.

    Girò il capo di quasi centottanta gradi, fissando in cagnesco il non-morto armato di pistola. Poi, senza apparentemente compiere alcun movimento, si alzò inspiegabilmente in piedi, fluttuando in circolo su sé stesso, come la lancetta di un orologio impazzito.
    Ripreso il contatto con la realtà, e posizionatosi di nuovo in modo che i piedi fossero puntati al suolo e la testa al soffitto, skekDor alzò l'unico braccio buono ed emise un grido rauco e cavernoso, abbastanza forte da far vibrare il corridoio. Anzi, per esser corretti, non era il suo grido a scuotere l'ambiente, bensì ciò che stava accadendo.
    Lo Skeksis avrebbe infatti messo mano all'unico elemento "roccioso" presente in zona. Ovvero le sbarre delle celle più vicine e gli intarsi metallici che tenevano fra loro le tavole di legno della pavimentazione. Avrebbe ridotto tutto in fine polvere, condensando poi il mucchio insieme a formare ben otto scudisci scintillanti.
    Le grottesche fruste, che presentavano punte acuminate alle estremità, sarebbero state mosse con l'uso della coda e delle dita della zampa destra.
    Nel suo furore, skekDor avrebbe scagliato due tentacoli guizzanti verso lo scheletro armato di pistola. Uno l'avrebbe avvolto per il costato, nel tentativo di stritolarlo. L'altro, cercando di penetrare da un'orbita, avrebbe trovato la strada fino alla sua cassa toracica distruggendo mediante violenti scossoni qualunque osso avesse trovato a sbarrargli la strada.

    Poi, cacciando un ennesimo grido -Stavolta a corto di fiato- il mezzo-Mistico si sarebbe occupato dei tre scheletri che minacciavano Vite. Anche per loro, due fruste a testa, sarebbe toccato un infausto destino.
    I barbigli alle estremità dei tentacoli avrebbero provato a far poltiglia dei loro corpi.

    Comunque fosse andata l'offensiva, grondando bava dal becco spalancato, il mezzo-Mistico si sarebbe guardato attorno con occhi febbrili, come in cerca di altri nemici da affrontare. E difficile scorgere nel suo sguardo folle una qualunque parvenza di lucidità, neanche quella necessaria a scongiurare l'eventualità che i prossimi bersagli non fossero Black e il resto della ciurma.

    Gli scudisci si sarebbero disintegrati in polvere di ferro non appena portato a termine il loro scopo.
    E il pavimento? Beh... C'era da augurarsi che avesse retto il peso di tutti

    Salute: 87,5% - Spalla sinistra squarciata
    Energia: 50%
    Lucidità: 80%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Tocco flogistico:
    Quando skekDor utilizza questo particolare incanto, la temperatura del suo corpo aumenta vertiginosamente, scaldando l'aria circostante e producendo tutt'attorno a lui delle tenui coltri di vapore. Il mezzo-Mistico cercherà a questo punto il contatto col nemico. Qualora ci riuscisse, per effetto della sua magia avrà capacità di trasferire all'istante il calore nel corpo avversario, che inizierà a bollire direttamente dall'interno, per tutto l'arco della durata della tecnica. La natura dell'attacco è divina, pertanto la tecnica ha effetto anche su creature che solitamente hanno un'ottima tolleranza al fuoco [Abilità Attiva – Attacco Magico; Danno inflitto all'avversario: Medio diffuso dall'interno (per turno); Consumo: Medio o Alto; Durata: 1 o 2 turni] (In questo caso, Medio per un turno)

    - Scudiscio del castigo arenoso:
    Attingendo alle proprie doti di Elementalista, skekDor è in grado di evocare dal terreno sotto i suoi piedi diversi tentacoli di duro granito, seghettati alle estremità e simili nella forma alle fibbie di un gatto a nove code. Il numero di fruste evocate e la loro lunghezza sono dipendenti dal consumo e vanno, in condizioni normali, da un minimo di quattro (Consumo Basso) a un massimo di dieci (Consumo Critico). Al termine dell'offensiva, ogni tentacolo si trasforma istantaneamente in sabbia [Abilità Attiva Multipla – Attacco Fisico; Consumo: Variabile] (In questo caso Alto)

    Riassunto:

    skekDor incassa il Medio sulla spalla, rendendo inservibile il braccio sinistro. Quindi cerca di distruggere uno scheletro con un'Offensiva Magica a Consumo Medio dall'interno, e poi evoca un'Offensiva Multi-colpo, diretta a eliminare lo scheletro armato di pistola e i tre che minacciano Vite

     
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    VOREL
    VOREL ¤ OF THE HULL CLADE
    SIMIC¤ ¤ ¤35%
    Vedi che è utile quell'abilità a prima vista insulsa di cui è dotato Vorel? Vedi che -per quanto lui ne sia già pienamente conscio e non abbia invero bisogno di ulteriori conferme- l'unicità che ha ereditato ha un valore imprescindibile? Vedi che, soprattutto, mutare pelli non si limita al cambio di sembianze ma apre nuove prospettive da sfruttare con piena creatività?
    E -difatti- l'iniziato Simic non perde occasione per bearsi della forma al quale è cambiato qualche istante fa, godendo anzi della libertà che l'impersonare un misero topo sa donargli: scorrazzando dietro al gruppo senza farne davvero parte -superando la soglia come gli altri, ma a differenza degli altri procedendo a quattro zampe- il piccolo roditore si evita pure l'indesiderato imprevisto di uno scontro.

    Eh già, la fortuna gli arride e i non-morti non sembrano curarsi di lui (e ciò è tanto di guadagnato, specie considerando il suo pessimo rapporto con le forme di non-vita), lasciandolo perciò autonomo e sovrano delle proprie azioni; in tal senso, il tritone sotto diverse spoglie si fa immediatamente curioso della stanza, esporandola per come possibile (ovverosia stando comunque attento a non farsi travolgere dai tumulti della battaglia) e fissando nei suoi occhietti sorcini ogni valevole dettaglio gli si presenti innanzi.
    Armi? Tesori? Oggetti utili? Indizi segreti? Ulteriori scorciatoie? Insomma, non sarà certo il primo topolino con la passione per l'indagine! Se però nulla rapirà la sua attenzione... beh, perchè perdere tempo ad osservare gli ingrati cavarsela nonostante tutto? Perchè rimanere in quella stanza a soqquadro col rischio di finire sfracellato per l'anonimato di cui gode attualmente?
    E ancora, perchè non seguire il vermiglio spettro lor guida, or ch'ella procede senza aspettarli? Sicuro Vorel non ha granchè da perdere nè -considerati i trascorsi recenti- ha tutta quella gran voglia di squittire avvertimenti ai compagni. No, tutt'altro: salvo che per qualche interessantissima minuzia scovata nel suo giro di perquisizione (capace allora di smuovere i suoi pensieri e di fargli cambiare idea) così sarà deciso ed un ratto di sentina non proprio come gli altri vorrà allora inabissarsi per le scale già battute dalla dama.
    PASSIVE SKILLS
    BIOSHIFTMETAMORFOSI SCENICA
    SIMIC CHARMMETAMORFOSI CONGIUNTA
    SYNCOPATEMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    EQUIPMENT
    GRISTLEBACKARMATURA (ATTREZZATURA)
    SLAUGHTERHORNTRIDENTE (ARTEFATTO)
     
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    Non hai tempo per voltarti, non hai tempo per capire cosa stia succedendo per davvero attorno a te. La tua mente è annebbiata, persa in un mare di confusione e affogata costantemente dalle onde troppe alte della pazzia, l’unica cosa che desideri in quel momento è scappare allontanarti da quella follia che stai vedendo.
    Il tuo corpo si muove con naturalezza quando vede il sentiero davanti a se bloccato da una insulsa porta. Le spine affilate del tuo bastone non gli lasciano molte scelte e il legno finisce per spezzarsi sotto la potenza del tuo colpo.
    Assieme a skekDor decidi di entrare nella nuova stanza che non si rivela affatto piacevole alla vista.

    Trappole di metallo, attrezzi particolarmente dolori, uncini e quanto di più grottesco ci potesse essere.
    La visione di tale scenario riesce a far diminuire ancora di più la tua lucidità che già inizia a rasentare livelli particolarmente bassi.

    ”Questa nave mi renderà pazzo ...”

    La tua entrata è stata tanto rumorosa quanto affretta, tanto da non essere riuscito a vedere con chiarezza che ciò che bloccava la porta era lo stesso Hula Hoop del tuo capitano.
    Dietro a te gli spiriti dei tuoi compagni di gilda continuano a seguirti e l’unica certezza che hai è che skekDor sia l’unico reale. Le sue unghie nella carne iniziano a farti veramente male.
    Quando ti molla riesci a percepire una piacevole sensazione di libertà.

    ”Per fortuna! Non riuscivo più a sopportare quella pressione ...”

    Riesci a mormorare poco prima che un’intera colonia di scheletri ti piombi addosso. Rimani incredulo quando alcuni decidono di attaccare i tuoi “compagni”. Che siano più reali di quanto tu non riesca a credere?
    Non hai comunque tempo per pensare a loro, ne hai solo per te.
    Una mannaia prova a colpirti mentre delle mani scheletriche ti si avvolgono intorno alla gamba come serpenti provando a bloccarti. Decidi che la mannaia ha la precedenza su ogni cosa e blocchi la sua lama terribilmente affilata con l’utilizzo della corteccia dei vecchi alberi, succesivamente evochi nuovamente il bastone che poco prima ti ha dato una mano nell’aprire la porta.
    Le spine sarebbero partite dalla sua superficie, provando ad uccideere lo scheletro davanti a te, dato che skekDor si era occupato di quelli sotto ai tuoi piedi, e uno che minacciava il duo Black Star e Daligar.


    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Travagliato
    Mana: 60 %
    Lucidità: 75%


    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

    Lo Spinoso:

    Non tutte le foreste sono "sicure", vi è sempre qualche pericolo in agguato pronto a spezzare ossa e rami. Questo particolare bastone si è evoluto proprio per contrastare questo problema. Un bastone ricoperto di spine acuminate apparirà sul campo di battaglia, che Vite userà subito per attaccare l'avversario. Le spine, lunghe trenta centimetri ognuna, verranno rilasciate nell'aria in base al consumo di mana e andranno a colpire bersagli multipli e lontani.

    - Consumo: Variabile (Basso/4 - 5m, Medio/6 - 7m, Alto/8 - 10m, Critico/10 - 15m)

    Corteccia:

    Gli Antichi Alberi hanno visto molto nel giovane umano che si è presentato dinanzi a loro. Nei suoi occhi bruciava un fuoco intenso, tanto che perfino loro ne sono rimasti meravigliati. Le stesse fiamme bruciavano nonostante la perdita dell'occhio destro e il rigido giuramento da mantenere. Per questo hanno deciso, in comune accordo, di staccarsi un pezzo della loro stessa corteccia e donarla a lui. Vite infatti potrà evocare un pezzo di corteccia sul campo di battaglia, più precisamente sul braccio. Essa lo proteggerà sia d'attacchi di natura magica e fisica, incassando il colpo al posto suo.

    - Consumo: Medio (Difesa Magica e Fisica)


     
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    [MxM] Il Veliero Maledetto
    Fase: VII
    Forza. Agilità. Destrezza. Coraggio. Tutte qualità che non potevano mancare nel più valoroso fra i guerrieri, e che ovviamente Black non solo possedeva, ma avrebbe sicuramente superato qualsiasi fossero gli standard dei compagi in merito al guerriero perfetto; un colpo ben piazzato e la misera creatura più morta che viva che gli inseguiva finì in mille pezzi. Il pugno scaraventò via lo scheletro. Black rimase un istante in posizione di guardia con i pugni alzati come il più rinomato dei pugili, fino a quando non constatò in quella manciata di secondi che l’avversario non si sarebbe rialzato
    “Hum!”
    Incrino il lato della bocca in un sorriso di soddisfazione, per poi alzare il braccio destro e puntarlo verso l’alto col dito indice che indicava il soffitto per poi girarsi
    “Altra schiacciante vittoria per il Mitico Black Star!
    HAHAHAHA!”

    Concluse con una sonora risata e la classica posizione con le mani sui fianchi, rendendosi conto solo in quel momento che i compagni che dovevano essere li ad ammirarlo e lodarlo per le sue grandi doti, se ne erano già andati, procedendo nella prossima stanza. A quella rivelazione, sbuffo, lasciando cadere le braccia a peso morto. Tirò un lento respiro, per poi espirare l’aria accumulata tutta in un’istante, e dirigersi cosi a raggiungere gli altri.
    Mani incrociate dietro la testa mentre raggiungeva il resto del gruppo. Ciò che gli si presentò davanti era una stanza macabra, dai toni scuri e cupi: attrezzature chiaramente da tortura, scheletri appesi che penzolavano dal soffitto, puzza di sangue e di morto che si mischiavano a quello di chiuso e umido. Si guardò intorno. Quella ambientazione di certo non poteva spaventare un tipo forte e coraggioso come lui, ma quell’ambiente cosi scuro, cosi tetro, lo metteva un po' in soggezione
    “hey ragazzi, ma dove diavolo siamo finiti?...
    Ragazzi?”

    Quella domanda dubbiosa e un po' incredula era riferita al mezzo pollo e al tizio albero che rispetto a l’uomo di latta, gli sembrarono più spaventati. Nemmeno il tempo di una risposta che vengono di nuovo assaliti: Due non-morti sbucarono dal nulla, e in un’impazzita corsa placcarono Black prendendolo alla sprovvista da un lato. Come li senti arrivare fece in tempo solo a girarsi verso di loro e a imprecare un “Bast- !“ che avvinghiandosi con estremo caos e forza al torso e al bacino di Black lo alzarono di pochi centimetri dal terreno, rendendolo cosi involontariamente impossibilitato a opporre forza all'imboscata per poi scaraventarlo contro le sbarre della cella alle sue spalle. L’impatto fu violento, tanto che Black si inclinò in avanti, sputando sangue. Ringhio, mentre una striscia rossa gli colava dal labbro inferiore. L’ombra alle sue spalle diventò tridimensionale prendendo la forma di grosse strisce che rapide in un primo momento andarono a parare l’offensiva degli scheletri alle spalle, intenti a spaccargli il cranio bloccando il colpo della grossa pietra ponendo rapide due strisce che si sarebbero occupate di intercettare l’azione. Successivamente le sottili lame si moltiplicarono fino a dividersi in otto: due di esse tentarono di avvolgere uno dei due scheletri alle sue spalle per poi scaraventarlo via sulla parete in fondo alla cella con estrema forza, altre due avrebbero provato a strappare di mano la grossa pietra al secondo scheletro alla spalle di Black per poi tentare di spaccargliela a loro volta in testa a quest’ultimo, altre due di esse cercarono di avvinghiarsi simili a serpenti su uno dei due non morti addosso al giovane col tentativo di staccarlo e stritolarlo fino alla morte mentre le ultime due cercarono di alzare in aria l’ultimo non-morto rimasto con l’intento poi di scaraventarlo lontano contro un acuminato attrezzo presente nella stanza.
    Quella nave sembrava volerli più morti che vivi, ma di certo loro non gli avrebbero reso il compito tanto facile.
    »Energia: 65%
    »Lucidità: 80%
    »Stato fisico: Dolore alla testa, alla schiena e allo stomaco
    »Stato mentale: incazzato
    »Passive: Eco dell'anima:+ 10% energia Max - Il corpo di un Dio: Potenziamento alla forza - Tasca Dimensionale:Trasporto armi/Eliminazione peso
    »Equipaggiamento:
    »Slot I: Shadow ✩ Star: Black Star è in grado di controllare la sua Ombra. Essa andrà ad avvolgersi intorno al suo collo formando una sciarpa con una “coda” libera di muoversi. Essa può sia difendere che attaccare, in difesa può parare attacchi sia fisici che di tipo magico, mentre offensivamente può andare a creare tante punte affilate che possano attaccare l’avversario da più direzioni
    [Difensiva: “oscurità invalicabile” fisici-magici: consumo variabile Basso]
    »Slot II: Shadow ✩ Star: Black Star è in grado di controllare la sua Ombra. Essa andrà ad avvolgersi intorno al suo collo formando una sciarpa con una “coda” libera di muoversi. Essa può sia difendere che attaccare, in difesa può parare attacchi sia fisici che di tipo magico, mentre offensivamente può andare a creare tante punte affilate che possano attaccare l’avversario da più direzioni
    [Offensiva: “pioggia nera”: consumo alto x8 ]

     
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    I sensi della Strega si acuirono fino a intercettare ogni minimo movimento che avesse raggio d’azione di trenta metri dalla sua aggraziata figura, da cui si diramava una sorta di ragnatela spirituale. In più di una direzione i filamenti dell’aura vibrarono stampando nella mente del Giullare le immagini della cruenta lotta che andava a consumarsi sul ponte superiore. I suoi uomini avevano aperto la porta della prigione che lei aveva tentato chiudere dall’interno ed erano riusciti a sgominare l’orda di non-morti impazzita trovata dall’altro lato.
    La giovane avrebbe voluto correr incontro agli altri e invece non si mosse: la mancina premeva la spalla destra dove ben stretto un lungo pezzo di stoffa veniva impregnato di cremisi, mentre l’intero avambraccio -mano compresa- era bloccata.

    “La ciurma sarà qui a momenti // Le assicuro che uscirem vincenti”

    Chiocciò la Strega usando il suo elementale per fermare l’emorragia ghiacciando l’intera parte lesionata. L’arto era bloccato in un groviglio di spine composto da legno e ferro adiacente ad un tavolo a forma di timone dove una pergamena recitava parole che il Giullare non comprendeva. Mugugnando la fanciulla aprì gli occhi e si ritrovò davanti lo sguardo del fu Capitano del Graogramàn, la cui figura imponente torreggiava tra quelle quattro mura laccate di rosso, il cui arredamento si limitava a un letto singolo attaccato alla parete accanto a un piccolo armadio. A causa della mancanza di finestre l’illuminazione era lasciata ai fuochi fatui, mentre per la ventilazione vi era un condotto dell’aria. Jester si disse che avrebbe dovuto cambiare un bel po’ di cose, tranne il colore della camera, quello sarebbe stato perfetto. Poi un sorriso increspò le sue labbra rosse, aveva appena captato lo scalpiccio dell’ennesimo topolino e si compiacque all’idea che le sue serpi -Michelle e Lilith – si sarebbero occupate della disinfestazione.
    Mentre quei pensieri le vagavano nella mente uno scricchiolio seguito da legno attirò il suo sguardo al soffitto e tramite En capì immediatamente che si trattava di uno dei suoi. Nonostante ciò sobbalzò ugualmente e l’angoscia iniziò nuovamente a stringerle le budella.

    Black Star– Daligar – skekDor – Van Vite

    Gli scheletri cedettero sotto la furia della Morte x Multicolore e addirittura il pavimento cedette sotto la furia di skekDor. Un affossamento del legno seguito da uno squarcio di una ventina di centimetri e largo sei. Al suo interno il rapace poté scorgere una figura imponente dall’abito scarlatto intento a chiacchierare con qualcuno. Tuttavia non poté prestare troppa attenzione alla cosa che la battaglia riprese. La porta a fine corridoio si spalancò e ne fuoriuscì un personaggio dall’aspetto grottesco: sotto i pesanti abiti pirateschi il suo corpo presentava evidenti segni di putrefazione e in pugno brandiva un’arma che avrebbe sicuramente attirato la vostra attenzione. Si trattava di una sciabola dalla lama argentea, quasi mercurio liquido che attirava a intervalli regolari la luce dei fuochi fatui e la cui lama grondava sangue fresco.



    Senza esitare la creatura scattò rapidamente e tirò un fendente, con l’intenzione di tagliare di netto il braccio destro di Van Vite, dopodiché lanciò la sciabola in direzione del ventre dello Skeksis. A quel punto scomparve in una nuvola verdognola e -ovunque si fosse trovata- lo stesso destino sarebbe toccato alla sua sciabola. Essa sarebbe riapparsa nella stretta dell’uomo a pochi passi dalle spalle di Daligar, davanti alla porta d’entrata per la prigione. Questa volta l’arma era accoppiata alla sua gemella e senza pensarci due volte il pirata sfoggiò la loro potenza disegnando -letteralmente- due fendenti nell’aria. Il primo fu diretto al petto del giovane dal braccio bionico, mentre il secondo alla gola del suo compare dai capelli a porcospino celesti.

    Vorel

    Il fuoco fatuo continuò la sua discesa solo per una rampa poi si accoccolò nel corridoio tornando nella sua condizione di donna avvolta nelle fiamme.
    “Sei proprio un codardo, ma quasi non ci credo che hai fregato il carceriere.”
    Sghignazzò a bassa voce accorgendosi immediatamente di te, non perché possedesse qualche capacità extrasensoriale, bensì perché aveva assistito alla tua trasformazione.
    “Ti consiglio di rimanere ratto, perché qui c’è la cabina del Capitano e sembra sia in buona compagnia.”
    Continuò la fanciulla indicando la prima porta, dal cui interno provenivano delle voci.
    “Sì lo so fan tanta caciara // Ma per averli si fa a gara
    Comunque può ritirare la bestia // Col suo uomo i miei ci fan festa”

    La rima era sicuramente qualcosa che non tutti sul semipiano erano soliti utilizzare, ma mentre pensavi a questo la donna di fuoco tornò a parlare.
    “Comunque tanto che ci sei, puoi fare un giro: abbiamo il laboratorio alchemico alla fine del corridoio a sinistra, mentre la cucina è la porta accanto, poi lì c’è l’infermeria.”
    Indicò l’ultima stanza a destra.
    “Magari ti rendi utile.”
    Sorrise al topo beffarda.


    Pirata
    Energia: 200%-20-10-5(teletrasporto)-20-20= 125%
    Power up in velocità-forza: 50%
    Capacità di richiamare le lame gemelle.

    @Van Vite: cerca di tagliarti il braccio destro con un alto (20%) fisico.
    @skekDor: ti lancia la sciabola con un medio (10%) cercando di squarciarti il ventre.
    @Black Star&Daligar: Cerca di colpirvi con un alto(20%*2) energetico.
    @Animo: scegli cosa fare e giochicchiamo un attimo in privato.

    Tutti: vi chiedo di non sottovalutare l'avversario (per chi ne ha), di uscire dagli schemi e di non fare cose avventate perché il PK è attivo. Quindi riflettete bene sulle vostre azioni, fate del vostro meglio e divertitevi. <3

    Scadenza il 21/05/2018 per qualsiasi problema contattatemi.
     
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    Da un posto EPICANTE

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    C’era mancato veramente poco.
    Grazie a skekDor e ai tuoi istinti di assassino appresi lungo i vari anni vissuti come mercenario, riusciti a ridurre al minimo i danni e ad uccidere, nuovamente, tutti gli scheletri che vi avevano atteso l’agguato.
    L’aria intorno a te si faceva sempre più pesante e a tratti era come nuotare nella melassa. Anche la testa sembrava in qualche modo essere affaticata e rallentata da qualcosa. La nave continuava a risucchiarti la lucidità mentale e infatti sulle prime rimanesti di sasso nel vedere l’ombra di un’altro scheletro.

    A differenza di tutti gli altri era più grosso e più cattivo. La lama che teneva nella mano sembrava essere una prova inconfutabile di quella tua teoria.
    Chissà se avresti potuto rubare l’arma a fine del combattimento.

    ”Che riflessi particolari ...”

    Provasti a dire, come se bastassero un paio di complimenti per evitare che il nemico ti attaccasse con tutta la sua forza.
    Senza che passasse troppo tempo da quella frase, il tuo braccio destro venne messo seriamente in pericolo a causa di un terribile fendente menato con la lama stessa dell’arma.
    Con prontezza riuscisti a pararti evocando prontamente un pezzo di corteccia, solida e compatta, che bloccò però soltanto metà della forza del colpo.
    L’arma ti affondò nelle vesti, tagliandole, e poi nella nuda e cruda carne.
    Il braccio lacerato iniziò a sputare sangue in quantità considerevole, nel mentre il capitano si era già allontanato a mietere altre vittime fra i tuoi compagni di gilda.
    Il bastone ti era caduto di mano e con la mancina provavi a bloccare quello che riuscivi.
    La ferita era leggermente profonda e ti provocava delle dolorose fitte nella testa.
    Però non potevi lasciare che i tuoi compagni affrontassero quello scheletro da soli, sapevi che dovevano prendere vantaggio in qualche modo.
    Con la mano sinistra, sporca di sangue, evocasti Cenere contro il tuo nemico, in modo che venisse colto alla sprovvista in caso qualcuno lo avesse voluto attaccare.

    ”Attaccate adesso ragazzi ...”


    Vite Van Dukge
    Stato fisico: Braccio ferito in maniera seria (Medio)
    Stato mentale: Travagliato
    Mana: 40 %
    Lucidità: 70%


    Passive:

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)

    Lo Spinoso:

    Non tutte le foreste sono "sicure", vi è sempre qualche pericolo in agguato pronto a spezzare ossa e rami. Questo particolare bastone si è evoluto proprio per contrastare questo problema. Un bastone ricoperto di spine acuminate apparirà sul campo di battaglia, che Vite userà subito per attaccare l'avversario. Le spine, lunghe trenta centimetri ognuna, verranno rilasciate nell'aria in base al consumo di mana e andranno a colpire bersagli multipli e lontani.

    - Consumo: Variabile (Basso/4 - 5m, Medio/6 - 7m, Alto/8 - 10m, Critico/10 - 15m)

    Corteccia:

    Gli Antichi Alberi hanno visto molto nel giovane umano che si è presentato dinanzi a loro. Nei suoi occhi bruciava un fuoco intenso, tanto che perfino loro ne sono rimasti meravigliati. Le stesse fiamme bruciavano nonostante la perdita dell'occhio destro e il rigido giuramento da mantenere. Per questo hanno deciso, in comune accordo, di staccarsi un pezzo della loro stessa corteccia e donarla a lui. Vite infatti potrà evocare un pezzo di corteccia sul campo di battaglia, più precisamente sul braccio. Essa lo proteggerà sia d'attacchi di natura magica e fisica, incassando il colpo al posto suo.

    - Consumo: Medio (Difesa Magica e Fisica)

    Cenere:

    Ciò che rimane dopo ogni incendio in una foresta. Questo bastone è formato dai resti dei suoi simili e quando verrà evocato sul campo di battaglia, non farà altro che riempire l’aria di polvere creando una cortina di fumo grande circa cinque metri, intaccando la visuale di chiunque si trovi nella sua area d'effetto. La polvere rimarrà nell’aria più a lungo del solito.

    - (Medio/ 2 Turni)



     
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    Sotto l’enorme pressione della lama, i due teschi andarono in frantumi mentre i corpi si ammassavano, scomposti, sul pavimento. Ossa sopra ossa, gli scheletri non si mossero più e, per qualche istante, la stanza calò nel silenzio. Affaticato per l’uso prolungato di energia, si ricompose leggermente osservando lo spazio che li circondava. Nulla in quella stanza poteva esser loro d’aiuto, tranne forse l’arma del Capitano. L’hula hoop giaceva conficcato nella colonna vertebrale di uno scheletro e nel cranio, sfondato a metà dal metallo.

    Prima di poter fare un passo in quella direzione, però, la porta in fondo alla sala si spalancò. A uscirne non furono un branco di scheletri, ma, questa volta, un non-morto ancora in fase di putrefazione. I pesanti vestiti non lo avevano abbandonato. Tuttavia, non furono quelli ad attirare l’attenzione del giovane. In mano, infatti, brandiva una pesante sciabola argentea. Per via della distanza che li separava, il clone non poté scorgere i dettagli, né riuscì a dir nulla prima che questi iniziasse a muoversi con sorprendente velocità.

    Lo sguardo restò fisso sulla lama, mentre il nemico caricava i suoi compagni, troppo lontani per poterli aiutare. Vide l’arma saettare prima contro uno e poi volare, letteralmente, verso l’altro. Ma l’azione avversaria non si fermò lì. In men che non si dica, una nuvola verde prese il posto del pirata. Per qualche istante il clone si guardò intorno. Fu solo all’ultimo istante che si accorse, con la coda dell’occhio, che il non-morto era riapparso alle sue spalle, pronto a colpirlo.

    L’arma saettò veloce verso la sua schiena. Molto veloce. Preso alla sprovvista dalla comparsa del nemico, il clone non riuscì a proteggersi al meglio dal colpo, che lo prese in pieno sull’armatura non ancora del tutto formata. Il dolore arrivò immediatamente al cervello, stimolando il rilascio di adrenalina. Il sangue bagnava la lama e gli colava lungo la schiena.

    Prima ancora di sentire il contatto con l’arma avversaria sparire, il giovane richiamò il metallo dentro al braccio, velocizzato dall’adrenalina pompata nel sangue. Gli era stato detto che il suo stato d’animo poteva influenzare il computer collegato al cervello. Non stentava a crederlo: lo sentiva effettuare calcoli a una velocità pazzesca. Inoltre, sentiva fluire all’interno dell’arto bionico più energia di quella che aveva accumulato per il colpo agli scheletri.

    Non era passato nemmeno un secondo da quando il pirata lo aveva colpito che, sfruttando tutta la propria agilità e la spinta impressa dalla rotazione, si girò di scatto portando un feroce tondo verso il costato del non-morto, puntando a sfondargli tutte le ossa che avrebbe trovato sul tragitto della sua lama.

    Stato fisico: svariati lividi ed escoriazioni sul corpo. Dolorante. Affaticato. Ferita sulla schiena.
    Lucidità: 90%
    Energia: 40%
    Tecniche utilizzate: Medio x1 + Alto x1
    Parte Tecnica
    Braccio sinistro: [Braccio bionico] - [Passiva di Robustezza] - [Lama (estratta)]

    Allenamento: [Passiva di Riflessi aumentati] - [Passiva di Agilità aumentata] - [Passiva di Resistenza aumentata]

    Armatura-scudo: Tramite il pc installato nel cervello che controlla il braccio meccanico, Daligar è in grado di sfruttare il metallo dell'arto per creare un'armatura che ricopra il corpo, o parte, a scopo difensivo. Dovendo usare il metallo dell'arto, la robustezza di quest'ultimo viene compromessa quando questa tecnica è in funzione. Inoltre, non potendo creare il metallo dal nulla, l'armatura ha solo scopo di difesa da attacchi fisici e non può essere usata per rafforzare eventuali attacchi.
    [Medio x1]

    Colpo Diretto: Sfruttando l'abilità da combattente del proprio corpo, Daligar è in grado di convogliare la propria energia in un colpo singolo, che sia portato con una parte del corpo o con un oggetto.
    [Alto x1]

    Note: Comunico fin da ora che sarò assente fino al 25 (compreso). Buon week end e buona settimana.
     
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