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Luogo: ??? - Tempo: Ora
Era il giorno più importante degli otto archi stagionali per il ragazzo conosciuto come Lhun.
Veloce come il vento, che passava fra i tavoli, aveva iniziato ad ornare con delle grosse e appariscenti piante ogni vaso su cui riusciva a mettere gli occhi.
Vi era una certa staticità nell'aria dato che quello era il giorno in cui il Dio dei Fiori e dei Prati scendeva fra di loro per mangiare, ballare e raccontare storie di altre divinità che aveva incontrato. Aspettava da così tanto quel momento che sarebbe stato impossibile trattenerlo, anche per i suoi genitori che lo guardavano sorridenti da lontano. Non rimaneva altro che aspettare il Dio per tempestarlo di domande e per vedere qualche piccola magia ricca di luci e colori.
Quando tutta la piccola popolazione che lo venerava ebbe finito di raccogliersi nel luogo della festa, esso apparve.
Proprio come otto archi stagionali prima, il Dio venne preceduto da una densa nube di fumo da cui ovviamente uscì.
Era proprio come Lhun si ricordava: grande e allegro. A differenza di tutti gli altri suoi simili, il Dio era molto più alto di chiunque altro avesse mai visto e la pelle tendeva ad un verde acceso.
"Oh! Oh! Oh! Ma guarda quanta gente abbiamo qui. Chi è pronto a fare festa aspettando la primavera?"
La folla, che aveva iniziato a riunirsi ai suoi piedi, iniziò ad esultare. D'altro canto lui riusciva a guardare e a regalare una calda risata a chiunque.
Anche Lhun non vedeva l'ora di essere colpito da quello sguardo, di essere abbagliato da quel sorriso. Ciò però non successe, dato che il Maelstrom lo portò lontano da lì.- - - - - - - - - - - - - -
Luogo: Cave del Sapere - Tempo: Tre giorni fa
Philip era un essere umano dall'aria terribilmente trasandata.
Veniva da un'abbazia sperduta della Francia dove aveva deciso di farsi frate, prima di essere presto dal Maelstrom. Era caduto in mezzo a due librerie delle Cave del Sapere, dove aveva deciso di rimanere e leggere più tomi possibili prima di tornare nuovamente a casa.
Di fatto la considerava come la sua "vera" casa su Endlos, preferendola di gran lunga ai distretti di Merovish. Conosceva molto bene ogni incrocio delle varie librerie, aveva perfino memorizzato la posizione dei tomi più grandi.
Per questo rimase di stucco quando trovò, sulla sua scrivani preferita, una spessa busta giallo ocra.
Pensando che fosse indirizzata a lui l'aprì.
Sul piccolo tavolo caddero vari oggetti fra cui una lettera assai stropicciata.
Indossò gli occhiali che teneva sempre appoggiati sopra la testa, sempre pronti all'uso per leggere.
Quando però i suoi occhi finirono di scorrere tutte le righe, capì che quel foglio era una richiesta d'aiuto. Una disperata richiesta d'aiuto.
Un messaggio che aveva attraversato più realtà di quante ne avesse potute leggere lui su i suoi libri.
"T-tu ...", indicò uno dei custodi presenti nella biblioteca, "... m- mi devi aiutare a radunare delle persone. Più in fretta possibile."
Quando pronunciò quelle parole non sapeva che gli sarebbero serviti tre giorni interi per ritrovarsi davanti chi aveva richiesto.
Una riunione che lo avrebbe sconvolto sarebbe avvenuta proprio nel posto in cui aveva aperto, per suo grave errore, la lettera.SPOILER (clicca per visualizzare)Turno° 1
Benvenuti a questo primo giro di questa quest.
Post molto semplice in cui vi invito a ruolarvi non solo come vi arriva il messaggio (Lettera, Uccello messaggero, Messaggio Telepatico ecc.)
ma anche a come riuscite ad arrivare alle Cave del Sapere di Merovish. Per questi due punti vi lascio la massima libertà.
Scadenza: 17 Febbraio
Se avete domande o altro chiedete pure nel post in bacheca.
Edited by Blain - 17/2/2018, 17:53. -
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Presidio Orientale, Istvàn
Palanthas, la Grande BibliotecaGli occhi violacei del Semidio scansionavano i volumi disposti ordinatamente sugli scaffali, un libro tra le mani pronto per essere rimesso al suo posto. Se c'era una cosa che il Saggio odiava era quando i visitatori, una volta consultati i tomi per cui erano venuti a far visita a Palanthas, non li rimettevano nel posto che era stato loro adibito. Vagando tra i corridoi della biblioteca che le librerie formavano, nel suo solito giro di ronda non era poi così raro trovare qualcosa fuori posto. E in quei casi, Uriel non faceva altro che fare una piccola parte di quello che rappresentava lì dentro: il bibliotecario.
Una volta riposto il libro, il Saggio salì le scale e si diresse verso il suo studio. Al suo interno, si avvicinò all'ampia vetrata per osservare il giardino all'esterno, cosa cui era solito fare durante le giornate di sole. Lo metteva di buon umore, in un certo senso. C'era calma, tranquillità; e quella giornata soleggiata il cui tepore scaldava la pelle diafana dell'albino gli faceva credere fosse una giornata normale in cui nulla di male sarebbe accaduto. O almeno così credeva finché - girandosi verso la sua scrivania - non notò una strana lettera poggiata sulla sua superficie lignea. Senza chiedersi troppo chi potesse averla mandata, il Saggio non indugiò oltre e dopo averla presa in mano, la lesse. Si trattava di una richiesta di aiuto.Precipitandosi al pian terreno con passi spediti fece un incontro inatteso: Gaspode, facente parte dei LAM, era passato a fare un salto a Palanthas in cerca di qualche libro da leggere. Ma in quel momento, Uriel aveva in mente ben altro per lui; si avvicino al cane parlante con uno sguardo solenne senza nascondere tuttavia una leggera preoccupazione, confermata poi dal tono di voce e dalla rapidità con cui parlava.
« Gaspode, ho ricevuto una richiesta d'aiuto dalle Cave del Sapere. »
disse senza interrompere la sua corsa verso l'esterno della biblioteca, con l'intento di essere seguito dal canide.
« Ti va di darmi una mano? Mi fido del tuo aiuto. »
concluse, voltandosi per un momento verso di lui, sorridendogli quasi come bastasse quello per corromperlo.Presidio Sud, Merovish
Cave del SapereGrazie al potere di aprire portali, i due raggiunsero i confini di Merovish in un batter d'occhio. Uriel non passava per il Presidio Sud da tempo immemore, ma non per questo aveva dimenticato che era proibito materializzarsi direttamente all'interno della città per non finire in situazioni decisamente spiacevoli. Inoltre, sapeva anche che Merovish non vanta certo la fama di essere una metropoli fatta di cittadini onesti e poco pericolosi; perciò era contento di non dover passeggiare per i Cunicoli da solo.
Non ci volle molto a raggiungere le Cave del Sapere, specie grazie al fatto di non essere incappati in problemi durante la loro breve permanenza.
Giunti al luogo designato, per Uriel fu facile capire chi tra i due presenti - un uomo anziano che aveva l'aria di essere un frate, e un uccello antropomorfo che veste di tuniche - avesse mandato la richiesta d'aiuto, e il motivo era presto detto: Dio e Semidio avevano già avuto modo di incontrarsi, in precedenza.
« skekDor, ma che piacere! »
salutò il volatile con un breve cenno del capo.
« Vedo che ti prodighi a soccorrere chi ha bisogno di aiuto anche questa volta. »
aggiunse, contento di vedere così tanto altruismo in una divinità.SPOILER (clicca per visualizzare)♦ Status fisico: ottimale
♦ Status psicologico: ottimale
♦ Energia:
█████████████████████ 110%
♦ Equipaggiamento:
» Sagittarius: Arco + frecce (x10)
» Diario : Un comune diario.
♦ Abilità Passive:
» Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
» Innocent Aura: Auspex spirituale
» Autorevolezza: Aura di carisma
» I See the Light: Scurovisione
» Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat
♦ Abilità Attive:
♦ Note:. -
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Biblioteca di Palanthas, Istvàn.
Presidio Orientale, Endlos.Sto sfogliando le pagine di un vecchio trattato di idrogeologia, al pian terreno della più prestigiosa raccolta di sapere del semipiano, seduto sopra un tavolo nei pressi degli scaffali della cosiddetta via di Khymeia, o della Genesi. Che tradotto significa che sono qui a Palanthas per studiare, e mi sono spinto fin qui perché mi rompo un po' le palle a dover girare fra le biblioteche laputensi in cerca di volumi che magari manco trovo, e tutto quello che c'è lassù, si reperisce benissimo anche qui.
Sono al secondo volume di un pomeriggio di letture, e in lista ce ne sono altri che potrei richiedere in prestito, così li porto all'Albero Casa e non mi devo preoccupare di orari di chiusura, e di notti all'addiaccio (non per me, quanto invece per i libri stessi, che se si rovinano i Saggi si offendono e pure per ragioni valide). Questo posso, questo anche, questo... questo no, pazienza, sarà il prossimo. Che poi dovrebbero davvero migliorarla parecchio, qui, la stampa, ma tant'è: la tecnologia di rado si fa strada al di fuori di Garwec e Blood Runner, e di pochi altri posti.
Sento un frenetico rumore di passi provenire dalla scalinata per il piano superiore. Distolgo lo sguardo dallo scritto, che continua comunque a fluttuarmi davanti al muso, e incrocio un paio di occhi di qualcuno che, cazzo se glielo leggo in faccia, mi vuole già chiedere qualcosa. Così, senza nemmeno un preavviso o un “ciao”.
Sono gli occhi di Uriel.
« Gaspode, ho ricevuto una richiesta d'aiuto dalle Cave del Sapere. »
annuncia senza indugi, senza nemmeno fermarsi al mio banco. Rassegnato, poso il libro e lo seguo, almeno per ascoltare il resto. Quasi mai ricevo notizie da Merovish, infatti.
« Ti va di darmi una mano? Mi fido del tuo aiuto. »
Appunto, che poi c'è da chiedersi se le Corone abbiano o meno il potere di sentire chi c'è a Palanthas senza nemmeno dover uscire dal loro ufficio, o semplicemente l'Ambasciatore di Laputa abbia avvertito e riconosciuto la mia presenza in altri modi.
« Se non altro avranno qualche tomo interessante, giù a Merovish. »
Avrei gradito un po' di preavviso, e questo mi lascia in bocca un retrogusto amaro, misto ad un po' di stupore: vent'anni fa, a momenti manco sapevo cosa fosse, il “preavviso”.Cave del Sapere, Merovish.
Almeno ci siamo risparmiati diversi giorni, se non settimane, di cammino attraverso Garwec e Yuzrab. La sabbia scotta sotto le mie zampe, e a volte punge anche, vetrificata in certi punti dall'intenso calore.
Presidio Meridionale, Endlos.
Raggiungiamo i Cunicoli d'Ingresso e cominciamo la nostra discesa attraverso la città sotterranea, un'esperienza per certi aspetti simile, eppure del tutto diversa dallo scendere nella parte bassa di Altatorre.
C'è un odore opprimente di sabbia, sangue e spezie in giro, mischiato ogni tanto a feci, urina e ruggine a seconda dell'angolo in cui si svolta, e dalla gente che incrociamo; nulla che sia peggio di certi quartieri di Chicago, in realtà, e almeno non c'è piombo a rimbalzare in giro per ogni angolo.
Sorprendentemente, nessuno cerca di tagliarci la gola lungo il cammino: passiamo in qualche modo largamente inosservati, e il che è pure normale per me, che al massimo potrei attirare l'attenzione di qualche senzatetto affamato, ma molto meno per qualcuno come Uriel.
Va be', un po' di culo ogni tanto non uccide.
Alle Cave, non siamo i primi ad arrivare: davanti a noi troviamo il gallinaceo più ubiquo del semipiano: ne ho sentito parlare ad Altatorre, avendolo assunto io stesso (attraverso collaboratori) come mercenario una volta, e l'ho finalmente visto a Nord. Forse l'ho scorto pure a Laputa, ma non ci metterei la mano sul fuoco: non mi sono mai preoccupato di confermare questa teoria (anche perché sinceramente me ne frega poco), ma sono più che certo di aver sentito anche altri cani (e uomini) menzionare una creatura simile.
Uriel pure lo conosce, ma io non ci ho mai parlato. Per ora, intendo mantenere il cosiddetto status quo, e vedere come si evolve la faccenda in silenzio.. -
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ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER SIMIC ¤ ¤ ¤ 100% C'erano una volta un pollo, un umano, un cane, una tritone e (forse) un boggart.
No, aspetta: un pollo-rettile semidecomposto, un umano pallidissimo e mingherlino, un cane acciaccato con il suo carico di pestilenze, una tritone appariscente là dove l'acqua non esiste e (sempre forse) un boggart rossiccio che della Tana ha fatto il proprio cunicolo personale.
Dirò anzi meglio: un pollo-rettile semidecomposto, onnipresente su tutto il semipiano e nondimeno frammentato in due personalità distinte e contrastanti; un umano pallidissimo e mingherlino, degno membro e rappresentate di un circolo di sapienti che venerano la conoscenza come massima virtù; un cane acciaccato con il suo carico di pestilenze, aviatore affermato (?), biomante in erba (?) ma soprattutto socio fondatore di un recente host club in quel d'Altatorre; una tritone appariscente là dove l'acqua non esiste, accompagnata da un legnoso famiglio semovente, integerrima nel proprio slanciato portamento e già nota ai tre quarti dei succitati figuri; (probabilmente) un boggart rossiccio che della Tana ha fatto il proprio cunicolo personale, Pasha della Fame, Gerarca Eversore, detentore di un'infinità di titoli e -caso vuole- padrone di un oliphant nano e di uno schiavo umano che per un lungo periodo ha riscosso più successo del suo burbero proprietario.
Bene, serve dire altro? Ah sì?
D'accordo: allora diremo il perchè Zegana si sia spinta fin nei meandri interratisabbiati della capitale del Sud, di come ella si è ritrovata arruolata suo malgrado in un ennesimo incarico e, per concludere, della non ovvia (e non palese) sorpresa di scoprirsi nella variegata compagnia già elencata.Volti noti eccetto uno.
Per il primo punto in lista, invero, non ci vorrà molto: poche sono le motivazioni che potrebbero spingere la Portavoce ad avventurarsi oltre il torrido e letale ostacolo rapresentato dallo Yuzrab, ancor meno le attrattive che Merovish ha da offrire ad una dignitaria del suo calibro, praticamente nulle le specie autoctone che la stessa necessita di campionare al di sotto dei laghi di vetro che illuminano la Tana. E tuttavia ella si è presentata comunque oltre gli ingressi superficiali della città del peccato perchè da questa giungono voci di un impostore con le di lei sembianze: la capogilda Simic non può sapere che questo bugiardo approfittatore vada sotto al nome di Lazav -il legittimo Pasha del Kanti- che il furto d'identità sia in realtà un trucco per smuoverla dalla roccaforte laputense e -nota la sua psicologia- convincerla ad affrontare la Tana ma, ancor più, il tutto sia stato architettato perchè da giorni un promettente studioso delle Cave cerca dei validi collaboratori -e si potrebbe pur dire la crème de la crème- per un compito delicatissimo e d'estrema responsabilità. No, Zegana è all'oscuro di tutto questo: ella si ritrova invischiata per delle trame che ignora e così, giunta nella capitale del meridione endlosiano, il precipitare degli eventi la spingerà a forza (ma senza rendersene conto) sin all'incontro di cui sopra -di fatto con una serie di credibili coincidenze che la attireranno entro le Cave del Sapere via via distogliendone l'attenzione dal caso criminale che ha apparentemente originato l'intero meccanismo.Molto bene, ciò semplificherà le cose.
Quanto al secondo quesito... già, non l'ho appena esposto? Zegana non sceglie attivamente di partecipare alla missione in atto ma -piuttosto- si ritrova tra voi per un fine gioco di macchinazioni ed inganni contro i quali neppure la profonda consapevolezza di cui è dotata può obiettare alcunchè (merito questo, ovviamente, dell'altrettanto spiccata maestria di Lazav nel manipolare le proprie vittime).Gaspode, ho un incarico per lei: la sua indubbia professionalità d'investigatore è richiesta per indentificare quanto prima chi stia abusando delle mie fattezze entro questa città e -con primaria importanza- d'impedire che l'impostore possa gettare discredito sulla mia persona o sul ruolo che rappresento.
Dulcis in fundo... beh, non c'è molto da dire, ad essere onesti: Zegana non si aspetta certo di ritrovare tre delle proprie limitate conoscenze endlosiane in un medesimo luogo là dove lei stessa non avrebbe altro motivo d'essere. Di qui ad esternarlo, però, il passo è ben lungo: la tritone infatti non si scompone, non corruga la fronte, non strabuzza gli occhi e -in genere- non dà segni visibili del proprio stupore, in pieno accordo con quel velo d'apatia che ha coltivato negli anni al fine di guadagnare sommo vantaggio in ognuno dei molti incontri diplomatici che le competono.Saggio Uriel, sono ben lieta d'incontrarla qui: capita così di rado di potersi intrattenere con una compagnia valevola e discutere allora di materie davvero interessanti.
Meglio sorvolare su questa incauta uscita della Portavoce -su quel sottile (ma neanche troppo) disdegno nei confronti di chi non s'è finora dimostrato sufficientemente brillante nelle conversazioni o negli incontri passati.
E sorvoliamo pure su skekDor, del quale la tritone non ha ancor chiaro ruolo, significato e schierarsi al di là della baruffa psudo-teologica di cui s'è reso colpevole al momento della rispettiva conoscenza.Quanto a lei, mio quarto ospite, temo di non averla mai incontrata prima: il mio nome è Zegana e sono la somma rappresentante di una congrega scientifica di recente costituzione su questo semipiano. Posso avere l'ardire di chiederle di presentarsi a noi tutti?
E speriamo che il molliccio arrivi presto: che onori si potrebbero mai trarre senza il padrone di casa?PASSIVE SKILLS ALPHA AUTHORITY CARISMA (MALIA) CARVEN CARYATID APATIA (ANTI-AUSPEX) DOWSING SHAMAN RABDOMANZIA FATHOM MAGE SCUROVISIONE (AUSPEX) MASTER BIOMANCER COMPETENZE BIOLOGICHE MERFOLK OF THE DEPTHS APNEA MINDSTATIC MINDFUCK-ALERT (AUSPEX) SCATTER ARC PERCEZIONE MAGICA (AUSPEX) UNCOVERED CLUES LIE DETECTOR (AUSPEX) VIGEAN INTUITION TRICK DETECTOR (AUSPEX) VOIDWIELDER TASCA DIMENSIONALE EQUIPMENT SIMIC SIGNET TRIDENTE (ATTREZZATURA) FAMILIARS ROOT-KIN ALLY ELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
Edited by AnimeHunter - 17/2/2018, 08:14. -
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TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.
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Ovviamente, Zimmer era l'unico ad abitare letteralmente dietro l'angolo... ed era l'ultimo a varcare le colonne a spirale delle Cave del Sapere.
Non interamente per colpa sua, invero.-Behemoth, occultata sopra i cieli dello Yuzrab. Qualche ora prima.
“... non ti senti ridicolo, a nasconderti quassù?”
Solo l'anno prima, 23 non si sarebbe mai e poi mai permesso di apostrofare così il suo padrone. Era uno schiavo ubbidiente dai folti capelli bianchi, felice solo di potersi evitare qualche frustata gratuita e di poter vivere i suoi giorni a servire un certo molliccio.
Ora? Ora si faceva chiamare Skaro, aveva scoperto di non essere esattamente uno “schiavo” nel senso stretto del termine e aveva sempre un espressione di distaccato odio nei confronti di tutto il semipiano.
Zimmer, scuotendo pigramente il capo, diede la colpa all'adolescenza, alla musica metal e a tutti quei demoni che l'avevano torturato per settimane.
Maledetta musica metal. Sicuramente la ascoltava pure Bid.
E poi, non si stava affatto nascondendo.
“Per tua norma e regola, bipede, io è qua per svolgere importanti lavori per Eversori. Io no può stare sempre in chell ufficio, a sbrigare chesto e chello. Io ha lavori da fare! Intrighi da tessere! Gente da truffare!”
… e se mentre svolgeva quei compiti, il suo segretario non riusciva a trovarlo, tanto meglio.
Il distretto della fame poteva fare a meno di lui per un paio di giorni, giusto?
… giusto?
Zimmer si grattò con irritazione il braccio destro, curiosamente stretto in un bendaggio fatto alla bene e meglio con qualcosa che forse, per antenato, aveva delle garze sterili. Poi, finalmente, chiuse il Grimorio dei Titani che stava studiando, per prestare attenzione all'ostentata insistenza di Skaro.
“Comunque, avevi sulla scrivania questa. Ak'num ci tiene a farti sapere che l'ha salvata dalla cucina e che aspetta il tuo rapporto di fine semestre.”
Appunto, il segretario onnisciente.
Stupido lui ad assumere uno satiro per quel compito... creature meschine e doppiogiochiste.
La lettera era effettivamente bruciacchiata sui lati, e il Rosso ricordava di averla lanciata distrattamente nel caminetto dell'ufficio, una volta afferrato il contenuto.
Tizio Tal dei Tali lo voleva alle Cave del Sapere.
Sicuramente un creditore, o un vecchio cliente scontento.
Brutta gente, peggio dei sicari, quasi come i banchieri. E poi lui non aveva tempo nemmeno per defecare tranquillamente, figurarsi presentarsi agli inviti randomici della gente random.
Liquidò la questione con un alzata di spalle.
“Ottimo. Andrò io allora. Tanto non ho nulla di interessante da fare, e sicuramente portarti la posta non è la mia aspirazione maggiore.”
Zimmer inarcò un sopracciglio, contrariato.- Merovish: Cave del Sapere. Ora.
“Io no ha idea di come tu mi abbia convinto, pulce. Se io no fossi così irritato, mi potrei pure dire ammirato da tuoi sotterfugi.”
Skaro non disse nulla.
Anche perché non aveva fatto assolutamente niente per convincere l'ex padrone a seguirlo in quella richiesta di soccorso: avrebbe anzi preferito starsene un po' per conto suo, a riflettere sulla sua nuova condizione di vita.
Invece, il Boggart sgambettava indispettito avanti a lui, borbottando questo e quel rimprovero.
Non si fidava a lasciarlo andare da solo, o semplicemente stava vivendo uno di quei periodi di noia che il lavoro burocratico sembrava essere così generoso nell'elargire?
Poco importava: erano li anche loro.
L'ingresso delle Cave, normalmente sgombro da qualsiasi presenza – salvo l'occasionale senza tetto pronto a ricavare un giaciglio da uno scaffale e l'erudito negromante nell'atto di cercare ricette alternative di cucina, era invece oggi ghermito di gente.
Non poteva certo essere una coincidenza.
Il Boggart si limitò a scrutare i presenti con aria torva, giocherellando con una delle tante fiale colme di roba che gli pendeva dalla giacca di cuoio rosso... e così avrebbe fatto anche Skaro, se nel gruppo non avesse scorso un volto familiare.
"... Uriel?" domandò, avvicinandosi al semidio.
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Strana serata quella: una ragazza ubriaca, un agente sotto copertura, un impiegato e uno spadaccino si ritrovarono a bere nello stesso bar sotto la luna di Merovish… e il resto è storia e follia. Sicuramente non avrebbe dimenticato facilmente quella serata nonostante l’alcol, ma il punto non era il rimembrare o meno in un futuro prossimo quella sera, ma ciò che aveva visto e provato; da quello che sotto certi aspetti poteva sembrargli un errore e sotto altri una divertente uscita, indifferentemente da come l’avrebbe pensata l’indomani, quella sera aveva imparato a conoscere un po' di più Merovish e chi la vive, rendendolo più accorto e pronto ad aspettarsi qualsiasi cosa da quella città di sangue, pistole e malviventi.
Provato e stordito da tutto ciò che accadde, mise finalmente piede fuori dal locale decidendo cosi di congedarsi e raggiungere il prima possibile il suo alloggio poco distante potendosi così finalmente lasciare avvolgere dalle accoglienti braccia di un letto caldo e cosi recuperare le forze prosciugate dall’alcol… e dalla ragazza.
Camminava con passi lenti ma controllati, come a voler nascondere esteriormente e combattere interiormente la fatica che provava a fare tutto quando nel vicolo deserto che collegava due strade opposte, il silenzio venne rotto da un suono deciso e ritmico nel suo andare che dolcemente veniva accompagnato da una melodica voce che sussurrava cantando una angelica e aggraziata melodia.
Il vestito elegante e in nera pelle non nascondeva la classe della giovane donna, mentre il volto coperto dalla punta di un cappello piumato e l’oscurità parziale di quella notte nascondevano il candido e pulito viso. Quelle movenze, quegli abiti, gli ricordavano qualcuno, ma la mente era troppo affaticata e concentrata a mantenere uno stato esteriore composto e normale per poter rischiarire le idee e riconoscere quell’importate figura. I due mentre si incamminavano in contro sembrava come se nessuno facesse caso all’altro. Ogni uno era come deciso a procedere per la propria strada ignorandosi reciprocata come due rette paralle che pur passando vicine non si incontrano mai. Quando la distanza fu minore Umbrella poté notare un appena accennato sorriso della dama ma al quale non presto particolarmente attenzione. I due si superarono. Camminarono a poche decine di centimetri da uno dall’altro ma quando furono affiancati, all’agente udì la voce della donna sussurrargli poche semplici parole come se si fosse trovata a parlargli con voce chiara e dolce al suo orecchio, dandogli quello che poteva sembrare un consiglio, un’opportunità o forse un aiuto:
“Dirigiti alle cave del sapere.
La, in un’altra dimensione, troverai le risposte che questo mondo
Non ha mai saputo darti… giovane Umbrella.”
Tanto enigmatiche quanto era misteriosa la sua figura, quelle parole. I due si allontanarono rapidamente, accompagnati solo dalla candida voce della donna, e da una maestosa luna piena.
Il sole che filtrava dalle finestre della stanza da letto lo costrinsero ad aprire gli occhi, e dopo pochi secondi per raccogliere la sua forza di volontà e mettersi a sedere al bordo dell’ampio letto, decidendo così finalmente di posare i piedi sul freddo pavimento. Una mano si portò quasi inconsciamente al viso stropicciando disordinatamente l’espressione assonnata e i corvini capelli mentre il cervello con relativa calma ricollegava tutti i pezzi del puzzle: era ancora vestito come la sera prima, l’ombrello poggiato a un lato della stanza, le scarpe disordinatamente buttate sul pavimento e solo il calzino sinistro proteggeva il piede dal freddo pavimento. Non ricordava nulla della sera prima in quel momento e il semplice pensare li sembrava particolarmente tedioso. Fece per alzarsi, quando l’inusuale suono di come carta stropicciata provenire dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni non attirò la sua attenzione, facendo così rimettere in moto l’assopito cervello; portandosi la mano alla tasca estrasse uno sconosciuto e stropicciato volantino. Su quest’ultimo c’era stampata una richiesta di aiuto che chiedeva di dirigersi alle cave del sapere, a Merovish, allegando sul retro una intuitiva mappa che partendo dal centro cittadino avrebbe facilmente condotto al luogo richiesto. Gli tornarono in mente le parole della donna della sera prima, per poi domandarsi quand’è che aveva effettivamente preso il volantino visto che non ricordava di averlo mai visto prima, e il collegamento che esso poteva avere con la misteriosa donna. Poco importava, pensò, quelle poche frasi di aiuto e le parole della misteriosa donna l’aveva convinto ad avventurarsi in quella avventura, decidendo cosi che quello stesso pomeriggio avrebbe seguito le indicazioni, e si sarebbe diretto al luogo indicato sperando così di capirci qualche cosa in più in quella sempre più surreale situazione.
Come si era ripromesso, nella tarda giornata seguendo le indicazioni sul volantino aveva raggiunto le cave del sapere e come mise piede nel luogo dell’incontro con il richiedente aiuto, lo bloccò per un’istate: non ci poteva credere, quale peccato aveva mai commesso per una punizione del genere? Quale Dio poteva essere così crudele da riservargli un destino tanto straziante e morboso al tempo stesso. Come lo sguardo superò la soglia delle cave del sapere ecco che di fronte a lui in mezzo a un gruppo di sconosciuti, si ritrovò ancora una volta davanti quella putrida figura. Skekdor. Che gli avesse impresso in chissà quale modo una maledizione per far sì che il destino lo riportasse a ricontrarlo per l’ennesima volta?. Portandosi una mano al viso in segno di sconforto e delusione per l’ennesimo incontro col semi-dio, Umbrella sostò una manciata di secondi preso dalla forte tentazione di fare dietrofront e andarsene anche a costo di perdere quell’ottima occasione, ma si trattenne.
Con passo deciso raggiunse il gruppo e con spregiudicatezza si rivolse a tutti i presenti: “Anche voi siete qui per la richiesta di aiuto?“. -
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Luogo: Cave del Sapere - Tempo: Adesso
Philip osservò per l’ennesima volta la lettera.
Aveva passato gli ultimi tre giorni a cercare qualche spiegazione nei suoi fidati libri, alleati che fino a quel momento non l'avevano mai tradito. La sua morbosa curiosità lo aveva spinto a cercare nella parte più "oscura" della grande libreria. Quella dove i mostri smettevano di essere inchiostro e diventavano reali.
Il frate era riuscito ad arrivare ovunque in quel posto, era diventato peggio della polvere, eppure le sue ricerche erano state vane.
"Buongiorno."
Con solennità accolse il piccolo gruppo di persone che aveva mandato a chiamare, aiutato anche dai suoi fidi amici bibliotecari.
Gli occhiali gli scivolarono sul naso quando studiò meglio quella ... accozzaglia. Non pensava che avrebbe richiamato uno zoo intero.
Le sue conoscenze erano molto limitate su ognuno dei membri eccetto due: Zimmer, il Pasha della Fame di Merovish e skekDor, un combattente dell'Arena Nera.
La tritona gli era completamente nuova, nonostante si vedesse fosse una persona altolocata. A seguirla vi erano due umani, ragazzi avrebbe detto dal viso e infine un cane.
"Vi ringrazio di essere venuti qui con così poco preavviso."
La faccenda non lo riguarda personalmente eppure iniziava ad essere molto coinvolto. Si sentì persino sollevato quando vide che fra i tanti vi erano dei collegamenti, alcuni affettivi e altri meno.
"Se non vado dicendo castronerie, qui davanti a me dovrei avere: Zimmer, skekDor, Zegana, Uriel, Gaspode e Marck D. Teach conosciuto come Umbrella ...", si abbassò gli occhiali per scrutare uno ad uno tutti i partecipanti e, senza dare il tempo loro di rispondere, riprese il discorso, "... vi ho mandati a chiamare per un'urgenza. Voglio subito chiarire che io non sarò il vostro capo o quant'altro, mi sono ritrovato coinvolto e mi sono sentito in obbligo di partecipare."
Dal taschino tirò fuori la lettera.
Da quel singolo pezzo di carta era partito ogni cosa, ma nessuno dei partecipanti lo sapeva per il momento.
"Questa lettera è la causa della vostra chiamata. Qui dentro vi è un messaggio rivolto a tutti voi, però prima di leggerlo devo fare un'altra cosa ...", appoggiò la busta gialla e prese un foglio più piccolo ma anche più pulito e meno stropicciato, "
... ciò che vi posso dire è che quella busta contiene informazioni terribili e chiunque me l'abbia fatta ricevere si sentiva in serio pericolo per la propria vita. Inoltre mi ha "chiesto" di sottoporvi a delle domande a cui dovrete rispondere in maniera sincera."
Dopo un piccolo colpo di tosse, iniziò una fase di silenzio.
Philip stava provando a raccogliere le sue capacità mentali per continuare.
Le foto nella busta lo avevano sconvolto.
"Lo stesso che temeva per la sua vita, temeva anche che ci fossero dei traditori o qualcuno che avrebbe potuto intercettare questa lettera. Voleva che arrivasse a voi, altrimenti non mi spiego il perchè della domanda ...", guardò per l'ultima volta il foglio bianco, " ... dovrete essere molto sinceri e spontanei, nonostante la domanda stupida, serve però per continuare. Qual'è il vostro animale preferito?"
Fece scivolare il foglio in tasca, bloccando così l'opportunità a chiunque di barare.SPOILER (clicca per visualizzare)Turno° 2
Rieccoci trovati amici cari.
Il turno è sempre molto calmo, in modo che ognuno abbia modo di far interagire il suo pg con quello degli altri. Inoltre Philip il frate vi rivolge una domanda, la quale vi invito a non prendere sotto gamba e rispondere sinceramente.
Saranno apprezzati particolarmente rimandi al background del proprio personaggio.
In caso di domande o proroghe potete usare comodamente il bando in bacheca.
Scadenza: Martedì 6. -
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Presidio Sud, Merovish
Cave del Sapere"Signor Uriel, ossequi."
rispose il suo interlocutore, portando una mano del Semidio tra le sue.
"Mi allieta il cuore sapere che vi siate ripreso da quella brutta disavventura... se capite a cosa mi riferisco."
riprese poi. Avendo capito a cosa lo skeksis si riferisse, Uriel si limitò a fare un cenno col capo e sorridere.
Poco dopo, al trio si aggiunse Zegana, un'altra sua conoscenza. La Portavoce non perse tempo in chiacchiere, e quasi immediatamente affidò un compito al povero Gaspode (reo solo di aver deciso di seguirlo in quell'avventura) senza abbandonare le formalità e il tono altezzoso che la contraddistinguono. A quelle parole, Uriel lanciò un rapido sguardo verso il suo compagno di viaggio per osservarne un'eventuale reazione, ma venne riportato all'ordine quando per la Tritone fu il turno di interpellare il giovane Semidio.
Saggio Uriel, sono ben lieta d'incontrarla qui: capita così di rado di potersi intrattenere con una compagnia valevola e discutere allora di materie davvero interessanti.
« Signorina Zegana, anch'io sono lieto di incontrarla qui. »
ricambiò le formalità.
« Sono certo che sarà un valido aiuto per noi tutti, averla con noi. »
aggiunse; dopotutto, di eruditi non se ne ha mai a sufficienza.
"... Uriel?"
Sentì una voce familiare provenire alle sue spalle. Una voce che non sentiva da molto tempo.
Voltandosi, il Saggio di Dharma vide un giovane ragazzo dai capelli bianchi molto simile a lui. Poco più indietro, il suo padrone Boggart che giocherellava con una delle fiale che gli pendevano dalla giacca di pelle. Uriel fece una smorfia, domandandosi come mai il Rossiccio fosse rimasto a distanza. Si era forse dimenticato di lui?
« 23! Che sorpresa vederti qui! Ti trovo in forma. »
gli sorrise, contento di vederlo vivo e in salute. Non era decisamente più lo schiavo di tanti anni fa.
« Cosa c'è, non ti ricordi di me... diavolo? »
chiese al Boggart, avanzando solo un passo verso di lui. Nel suo tono di voce c'era un che di scherzoso.
Quando il gruppo fu al completo con l'arrivo di un altro ragazzo, il frate prese a parlare salutando dapprima i presenti, e in seguito scusandosi di averli fatti chiamare con così poco preavviso. Uriel fece spallucce; in casi d'emergenza non si può fare altrimenti. Il vecchio proseguì elencando i nomi dei presenti, e in men che non si dica illustrò al gruppo di aver trovato una lettera rivolta a loro. Inoltre, chiunque fosse stato il mittente, la sua vita era in pericolo. La bocca del Saggio si piegò in una smorfia preoccupata.
"Lo stesso che temeva per la sua vita, temeva anche che ci fossero dei traditori o qualcuno che avrebbe potuto intercettare questa lettera. Voleva che arrivasse a voi, altrimenti non mi spiego il perchè della domanda ..."
si soffermò un momento, prima di continuare.
"... dovrete essere molto sinceri e spontanei, nonostante la domanda stupida, serve però per continuare. Qual è il vostro animale preferito?"
A quella domanda, Uriel tentennò.
Il mio animale preferito? Che domanda strana. E poi, come fa questa persona a conoscere il mio animale preferito?, pensò dubbioso.
Fece un breve sospiro prima di rispondere alla domanda. Dopotutto, si fidava del vecchio; non avrebbe avuto motivo di mentire o attirarli in una trappola. E inoltre, la sua preoccupazione pareva sincera.
« Il mio animale preferito è il gatto. »SPOILER (clicca per visualizzare)♦ Status fisico: ottimale
♦ Status psicologico: ottimale
♦ Energia:
█████████████████████ 110%
♦ Equipaggiamento:
» Sagittarius: Arco + frecce (x10)
» Diario : Un comune diario.
♦ Abilità Passive:
» Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
» Innocent Aura: Auspex spirituale
» Autorevolezza: Aura di carisma
» I See the Light: Scurovisione
» Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat
♦ Abilità Attive:
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TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.
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A quella richiesta d'aiuto, avevano effettivamente risposto in molti.
Troppi, per i gusti del Boggart. Non amava le folle... sopratutto se nelle suddette folle poteva trovare gente che effettivamente conosceva.
Subito si pentì di aver seguito l'ex schiavo. Si stava così bene, su nei cieli dello Yuzrab... aveva perfino fatto uno strappo alla regola e aveva attivato l'aria condizionata. Al diavolo l'avarizia, si viveva una volta sola! E la moneta del sud portava letteralmente il suo nome, ora.
"Molto piacere, figlioli. Io mi chiamo sk-" il povero pennuto non poté nemmeno finire le presentazioni, in quanto non solo Skaro lo ignorò completamente, ma lo superò anche per raggiungere la semi-divina conoscenza.
Zimmer scosse la testa, come un padre fa col figlio che, a cena, si alza prima di aver finito i broccoli. ”... chesti schiavi. Loro cresce così in fretta.” commentò, quasi fra se e se, prima di rivolgersi allo skeksis.
”Io so chi tu è, skekDor. Io ha visto tuo combattimento in nostra bella Arena, tempo fa... contro l'Ombra di Ferro.” Il Rosso schioccò forte la lingua, ricordando i dettagli dello scontro. Non se ne perdeva uno... anche perché sugli spalti, i popcorn e le bibite non si vendono mica da soli.
Tra l'altro, ci tengo a segnalare ai lettori che, presentando un cupon pieno di bollini della Quinta Bolgia, avete diritto a una birra omaggio durante gli spettacoli dell'Arena Nera.
”Spettacolo noiosetto, se io può permettermi. Poco sangue, nessuna morte. Arena è terra consacrata, skekDor. E ha sete.” continuò con un ghigno cinico, prima di perdere del tutto interesse nella conversazione.
«Ti trovo in forma. »
Skaro quasi scoppiò a ridere.
Gli faceva certo piacere che Uriel lo avesse riconosciuto, e che in primo luogo si ricordasse di lui... il giovane e timido schiavo che – parecchi anni prima – si destreggiava come meglio poteva con un complesso fucile da tiro.
Ora erano cambiate un sacco di cose. ”Vero? Trovo che l'acciaio mi doni.” commentò sarcastico, alzando la manica destra dell'abito rosso per mostrargli il braccio meccanico.
”Non sono più uno schiavo ora. Puoi chiamarmi Skaro.”
I nomi sono importanti, il ragazzo lo sapeva bene. Era stato Rosso, quando lavorava nelle miniere di sale, era stato 23 mentre era schiavo di Zimmer, e ora era Skaro, il nome datogli dalle legioni Phyrexia. Un giorno, forse, avrebbe avuto anche un nome suo, e non datogli da qualcun altro.
Nonostante questi pensieri, sorrise al semidio. Era onestamente contento di ritrovare una delle pochissime (tre?) persone gentili conosciute in vita sua.
« Cosa c'è, non ti ricordi di me... diavolo? » domandò questi, avanzando di un passo verso il Boggart. Un passo solo, forse perché ricordava la sorte di chi si avvicinava troppo al molliccio.
”Io ricorda solo di spada vinta, e di pochi soldi che io è riuscito a ottenere, vendendola. Tu è venuto a cedere altro, Uriel di Palanthas? ” Zimmer non era sorpreso di vedere la vecchia conoscenza. La presenza di un Saggio delle Sette Via non era passata inosservata alle Voci della città... ma non si trovarselo proprio in quella riunione.
Improvvisamente, quella faccenda lo incuriosiva.
”Non è vero niente. La tua spada è ancora appesa alla Quinta Bolgia. La lucida almeno una volta a settimana.”
”Ehi!”
”Dovresti passare, quando questa storia sarà finita. Ti offro una birra, magari una di quelle vere e non prodotte... in casa.”
"EHI! Cosa tu offre?! Tu vuole farmi finire in bancarotta, sciagurata pulce?!”
Il loro anfitrione prese finalmente la parola.
In quello che aveva tutta l'aria di essere un lungo spiegone sciorinò i nomi dei presenti, elencando tutti tranne il povero Skaro.
Qualcuno, evidentemente, aveva un gran bisogno d'aiuto per richiedere un tale dispiegamento di forze... oppure, qualcuno li voleva riuniti per qualche altro subdolo motivo.
Zimmer scrutò torvo il povero Filippo, mentre riponeva la lettera che li obbligava in quella stravagante riunione, domandandosi se al suo interno ci sarebbero state anche le cifre del suo onorario. Una cosa era certa: il Boggart non avrebbe sicuramente lavorato gratis.
Invece che parlare di questi importantissimi dettagli, però, l'uomo se ne uscì con questa stravagante domanda, lasciando attonito il nostro molliccio preferito.
”Io concorda col Pollo. No è saggio sprecare tempo di un Boggart, bipede... io ti assicura. Sopratutto se Boggart è anche un Pasha di Esarcato.” lo rimbeccò, visibilmente irritato. Il tempo era denaro, per tutti i libri delle Cave.
”Tu ha fortuna di avere mia curiosità, però... mio animale preferito è sicuramente Uomo. No altra bestia su chesto bel semipiano è così stupida da poter essere truffata più volte.Io no potrei essere così ricco, senza voi stupidi bipedi!”
Skaro sospirò, scuotendo la testa come fa un padre quando il figlio dice una brutta parola davanti a tutta la famiglia.
. -
.Volti noti eccetto uno.Questa voce mi è familiare; pure troppo, aggiungerei. Quando mi giro, non saranno passati che pochi minuti dal nostro arrivo, devo alzare subito il muso per poter osservare meglio quella donna alta e slanciata che mi si para davanti. Zegana, Portavoce Simic, è per la seconda volta nell'ultimo posto dove mi sarei aspettato di trovarla.
E sì che questo dovrebbe essere un mondo piuttosto grande.
Gaspode, ho un incarico per lei: la sua indubbia professionalità d'investigatore è richiesta per indentificare quanto prima chi stia abusando delle mie fattezze entro questa città e -con primaria importanza- d'impedire che l'impostore possa gettare discredito sulla mia persona o sul ruolo che rappresento.« Ah? »
Che sia le- no, non può essere lei il datore di lavoro: avrebbe chiamato solo me, e probabilmente mi avrebbe convocato a Laputa, dove viviamo entrambi, non in un cunicolo di Merovish -per quanto questo cunicolo si tratti delle prestigiose Cave del Sapere-.
Ma allora, perché diavolo...?
« Okay, tempo una frase e ha già la mia attenzione, complimenti. » replico, aggiungendo poi, con tono di urgenza: « Ciononostante, preferirei che discutessimo i dettagli in separata sede. Spero che mi capisca, e anzi sono sicuro che saremo concordi su questo punto. »
Altro che richiesta d'aiuto, qui c'è un caso di furto d'identità in corso, e mi viene calato sulla capoccia come un'incudine alla prima occasione buona. Tra l'altro, giusto prima di cominciare un altro compito in toto. Così, in simpatia e leggerezza.
Ah, ma non faccio in tempo a chiedermi chi stia rubando l'identità di Zegana o quantomeno perché, che vengo quasi stordito da un'improvvisa zaffata mefitica che si fa strada fino alle mie narici con violenza. Questa precede l'ingresso di un'altra figura nota: Pasha Zimmertraugher del Distretto della Fame in persona, accompagnato da un ragazzino che sembra fatto più di ingranaggi che altro.
Questo ragazzino pare conoscere Uriel (si chiama Skaro, e una volta era uno schiavo di nome “ventitre”), e questo è il punto in cui mi domando fino a che punto andranno avanti le coincidenze fatte di incontri di persone che già si conoscono, nel luogo più sperduto concepibile per molte di esse.
Quando arriva il settimo elemento, anche lui nel giro di poco tempo, mi rispondo che no, queste cose sono già finite: si tratta di un altro ragazzo, all'apparenza dell'età di Uriel o suppergiù. Segni particolari: nessuno. Cioè, nel senso che non ha nulla che lo distingua dagli altri, a parte un ombrello. Insomma, in altre parole non è nessuno di rilevante né per me né per il semipiano.
"Buongiorno."
Ci accoglie infine un uomo dall'apparenza di un frate europeo, accompagnato da altri individui che non so se siano suoi sottoposti o semplici colleghi.
"Vi ringrazio di essere venuti qui con così poco preavviso. Se non vado dicendo castronerie, qui davanti a me dovrei avere: Zimmer, skekDor, Zegana, Uriel, Gaspode e Marck D. Teach conosciuto come Umbrella ..."
Come diavolo conosce i nostri nomi? domando telepaticamente ad Uriel. Il mio, almeno.
Anche se non ha usato il mio vero nome, la cosa non rimane meno sospetta.
"... vi ho mandati a chiamare per un'urgenza. Voglio subito chiarire che io non sarò il vostro capo o quant'altro, mi sono ritrovato coinvolto e mi sono sentito in obbligo di partecipare."
Estrae una lettera dalla tasca del saio.
"Questa lettera è la causa della vostra chiamata. Qui dentro vi è un messaggio rivolto a tutti voi, però prima di leggerlo devo fare un'altra cosa ..." continua a divagare e tenerci sulle spine; diavolo se sto perdendo già la pazienza. "... ciò che vi posso dire è che quella busta contiene informazioni terribili e chiunque me l'abbia fatta ricevere si sentiva in serio pericolo per la propria vita. Inoltre mi ha "chiesto" di sottoporvi a delle domande a cui dovrete rispondere in maniera sincera."
Colpetto di tosse. Parla, per Dio, parla.
"Lo stesso che temeva per la sua vita, temeva anche che ci fossero dei traditori o qualcuno che avrebbe potuto intercettare questa lettera. Voleva che arrivasse a voi, altrimenti non mi spiego il perchè della domanda ..." Finché la fai, mi va bene tutto. "... dovrete essere molto sinceri e spontanei, nonostante la domanda stupida, serve però per continuare. Qual'è il vostro animale preferito?"
Prego? Che poi sì, ce l'ha anticipato e lo ha pure ammesso con candore: non è esattamente il tipo di domanda che mi aspettavo. Così, rifletto per un po', prima di rispondere, mentre gli altri già si fanno avanti: la capra per skekDor, il gatto per Uriel, l'homo sapiens per Pasha Zimmertraugher.
Ecco, avrei anche risposto esattamente come quest'ultimo (sebbene per motivi diversi) se solo non fosse per il fatto che, nel mio caso, la mia fascinazione riguarda non i soli esseri umani, ma anche tutte le loro sottospecie, naturali o sovrannaturali che siano: elfi, nani, angeli, demoni e, per quel che mi riguarda, anche boggart.
« Così, su quattro zampe, direi il ratto: un animale che riesce non solo a sopravvivere, ma anche a prosperare perfino nelle condizioni più misere e ostili. Similmente, un discorso così varrebbe anche per i corvi, ma immagino di aver diritto ad una sola risposta, sbaglio? ». -
.
ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER SIMIC ¤ ¤ ¤ 100% Perfetto. Immancabilmente perfetto. Il botolo investigatore sembra aver colto al volo la massima importanza dell'incarico affidatogli e -sebbene preferisca discutere ulteriori dettagli in più consona sede- Zegana non può negargli un'addirittura maggiore priorità sulla missione già in atto: dopotutto, per esperienza, i lavori di già intrapresi si possono liquidare rapidamente per dedicarsi infine ad altri obiettivi -e su ciò la tritone non ha dubbio alcuno, specie a seguito delle successive conferme che arrivano imminenti da parte del frate serioso. Come desidera, Gaspode, purchè non se ne scordi.
Per il resto, invece, la Portavoce non può che gioire silente dello zelo e della dedizione d'ogni altro lì radunatosi: per quanto nessuno probabilmente sia davvero importante quanto millanta -o forse, volendo dar credito ai titoli che viaggiano per quella sala, giusto il semidio Uriel e quell'altro sgorbio rosso presentatosi in compagnia d'un ennesimo esangue ragazzino- la richiesta di spicciarsi ed esaurire in breve ogni formalità proviene invece da ben tre diverse bocche... Zegana compresa.Mi trovate fortemente concorde: prima risolviamo quest'impiccio e prima potrò far luce sui reali motivi della mia presenza qui. Non ho granchè interesse per i deliri di persecuzione di una lettera, quando invece potrei dedicarmi al caso concreto in cui mi ritrovo mio malgrado coinvolta.
E così la dignitaria scesa fin lì dall'errante presidio laputense liquida senza mezzi termini i vaneggiamenti di cui si rende ambasciatore l'umano dotato di canuta tonsura, di fatto reiterando la causa già inoltrata dallo skeksis -purtroppo- nonchè dal Pasha presunto i cui scatti d'ira svelano sin dal principio un difficile rapporto con quello che egli chiama suo schiavo.Perciò eviterò d'indagare sulla natura di questa adunanza e -supposto che voi siate totalmente onesto nei nostri confronti- vi fornirò la mia risposta.
Il tutto, ovviamente, elevando non di poco il livello d'allerta e scrutando a mezz'occhi ogni altro convitato; se vero è, infatti, che l'autore della missiva teme per la propria sicurezza e per la possibilità di malintenzionati ad essa interessati, allora non troppo incredibile si erge il sospetto che qualcuno tra i volti lì radunatisi possa effettivamente mostrarsi un impostore -tanto più che Zegana stessa è giunta a Merovish secondo queste esatte premesse.L'unica creatura che smuove la mia atttenzione è frutto della scienza di cui sono primo araldo: sono infatti i biomanti Simic ad aver generato mediante opportuni incroci gli esemplari originari di phytoidra, ad oggi largamente diffusa su tutto il piano di Ravnica.
E -non per vantarsi- ma detta bestia è davvero un miracolo degno di nota: in parte pianta (da cui il discreto interesse della Portavoce, botanica specializzata ed altrimenti indifferente al regno animale) ed in parte idra (il non così mitologico mostro dalle molteplici estremità cefaliche -ben dissimile dallo cnidario omonimo-) essa vanta le migliori caratteristiche del serpentiforme delle leggende (vale a dire, immancabilmente, le spiccate quanto celebri capacità rigenerative) unite con piena armonia al celere ritmo di crescita ed alla strenue resilienza tipici di un germoglio vegetale (di fatto determinando un ibrido difficile a contenersi e sostanzialmente refrattario alla violenza).Per quanto da tempo circolino voci di un secondo, stupefacente essere sviluppatosi autonomamente -ovvero sotto una marcata spinta evolutiva- in mondi privi di magia.
Ed in questo ella si riferisce ad un'incredibile lumaca di mare -detta ad energia solare- capace d'integrare nel proprio corpo i cloroplasti del proprio nutrimento vegetale -nella fattispecie un'alga intertidale sufficientemente frequente nel medesimo habitat- al fine di smettere ogni successivo approvvigionamento e trarre anzi l'energia di cui abbisogna direttamente dalla fotosintesi -che ella stessa, secondo un processo davvero sbalorditivo, è in grado di operare. Elysia chlorotica, per essere precisi.PASSIVE SKILLS ALPHA AUTHORITY CARISMA (MALIA) CARVEN CARYATID APATIA (ANTI-AUSPEX) DOWSING SHAMAN RABDOMANZIA FATHOM MAGE SCUROVISIONE (AUSPEX) MASTER BIOMANCER COMPETENZE BIOLOGICHE MERFOLK OF THE DEPTHS APNEA MINDSTATIC MINDFUCK-ALERT (AUSPEX) SCATTER ARC PERCEZIONE MAGICA (AUSPEX) UNCOVERED CLUES LIE DETECTOR (AUSPEX) VIGEAN INTUITION TRICK DETECTOR (AUSPEX) VOIDWIELDER TASCA DIMENSIONALE EQUIPMENT SIMIC SIGNET TRIDENTE (ATTREZZATURA) FAMILIARS ROOT-KIN ALLY ELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER) . -
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Nessuno sembrò voler rispondere alla sua domanda, ma poco gli importava, non era venuto li per fare amicizia ma per rispondere a una richiesta di aiuto, e tantomeno quando aveva deciso di raggiungere quel luogo si sarebbe aspettato di trovare altri disposti a spingersi in quell’avventura.
Un vecchio anziano, forse un frate o forse un bibliotecario si avvicinò salutando con modestia l’intero gruppo, e come tutti gli altri eccetto Skekdor, pure lui era un completo sconosciuto. Che fosse lui che aveva mandato la richiesta di aiuto?
Iniziò a disquisire, richiamando cosi l’attenzione degli avventurieri citandoli uno a uno per nome:"Zimmer, skekDor, Zegana, Uriel, Gaspode e Marck D. Teach"… Il cuore quasi perse un battito a quelle parole; solo 5 persone conoscevano il suo vero nome e una di quelle era lui, e altre due erano i suoi genitori. Il cerchio si restringeva su chi potesse aver affidato a un tale stolto una informazione di quel calibro, e il sangue pian piano iniziava ribollirgli nelle vene mentre i presenti uno dopo l’altro iniziarono a rispondere all’insulsa e stupida domanda del topo da biblioteca. Il pugno destro si strinse in una decisa morsa sempre più stretta, i denti digrignavano mentre sul viso cercava di nascondere una espressione sempre più incazzata.
Se solo fossero stati da soli gli avrebbe spaccato la faccia a suon di pugni fino a quando non gli avesse rivelato come facesse a conoscere quel nome, ma per sua fortuna le condizioni e la situazione erano avversa per uno scenario del genere, o almeno per il momento.
“Senta, come Diavolo!...” si schiari la gola, come a volersi contenere sentendo dentro di se che non avrebbe resistito a lungo prima di spaccargli la faccia “ … hem, come fa a conoscere i nostri nomi? Glieli ha forse detti chi gli ha consegnato quella lettera? E comunque, se dovessi proprio scegliere un animale dire il Lupo; fedele e valoroso compagno in gruppo, ma pronto a saltarti alla gola dei traditori.”
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Luogo: Cave del Sapere - Tempo: Adesso
Il frate, nel mentre i vari personaggi annunciavano il loro animale preferito, tirò fuori nuovamente il piccolo foglio bianco che aveva nascosto nella tasca.
Le dita, consumate a causa del continuo sfogliare pagine di libri, lo aprirono rivelando così cosa ci fosse effettivamente scritto al suo interno. Una piccola lista riportava utili informazioni al fine di garantire la massima precisione di quel test:
"A te, che hai ricevuto la lettera, ti chiedo un enorme favore. Le foto sono vere e se non vuoi che ciò che hai visto succeda anche al tuo mondo devi domandare alle seguenti persone quale è il loro animale preferito:
- skekDor (Un grosso rapace che parla in maniera altolocata) → Sulle prime vaneggerà ma la sua risposta sarà Capra di Montagna.
- Uriel (Sembra un ragazzino ma in verità è molto di più) → Risponderà Gatto. Sarà il solo a dare una risposta pulita
- Zimmer (Si definisce un Boggart ed è rosso di pelle) → Dirà tante cose, alcune senza senso. La sua risposta sarà Uomo.
- Gaspode (Non è altro che un cane. Vecchio e puzzolente) → La sua risposta sarà Ratto e digli pure che non ha altre possibilità ...
- Zegana (Donna alta e superba, delle volte. Dice di essere un tritone) → Sarà molto vaga, basta che però dica Simic e Ravnica. Esse sono la sua vera casa.
- Umbrella/ Marck D. Teach (Ragazzo che impugna un ombrello, per l’appunto) → Dato che hai detto il suo vero nome sarà arrabbiato, ma non potevi fare altrimenti. La sua risposta sarà il Lupo.
Ad ogni risposta esatta, Philip sospirava.
Fino ad allora una parte di sè aveva sperato che quella lettera, quelle foto e quelle confessioni fossero parte di uno scherzo ben elaborato, ma chiunque avesse voluto creare una simile burla si era preso la briga di curare ogni minimo particolare, e dato che era sicuro di non aver fatto nulla di male per meritarsi quello scherzo, la paura che fosse tutto vero iniziava a diventare solida come un grosso peso.
Prima di parlare si fece il segno della croce.
"Corretto ...", si tolse gli occhiali per massaggiarsi gli occhi con estrema lentezza,"... tutte le vostre risposte tornano perfettamente con quelle che mi hanno mandato. Non nego che anche io ho pensato che fosse una cosa stupida, però qui si toccano argomenti estremamente delicati. Lasciate che vi mostri di che cosa parlo."
Fu allora che schioccò le dita e chiamò un altro custode, informandolo che poteva portare il proiettore di cui gli aveva parlato.
”Se mi è permesso vorrei mostrarvi alcune immagini alquanto inquietanti ...", nel mentre stava parlando iniziò ad appendere un grosso telo bianco con estrema fatica, ”... mi sono munito di un proiettore comprato, con i soldi della biblioteca, da un vecchio pazzo di nome Mastro e qualcos’altro. Le Cave del Sapere sono una sezione poco visitata di Merovish ma i Pasha ci tengono che la gente abbia un livello minimo d’istruzione ...", un colpo di tosse venne rivolto in direzione dei presenti, ”... riconosco che è un’informazione inutile al fine di questo incontro ma divento estremamente prolisso quando sono agitato. Me lo dicevano tutti al convento."
Prima che potesse cominciare nuovamente a parlare, la persona chiamata in precedenza comparve nuovamente portando con sé il proiettore.
Velocemente lo attaccarono al piccolo generatore acquistato assieme al macchinario. Quel vecchio gli aveva spiegato proprio bene come andasse fatto.
”Assieme alla lettera mi sono arrivate tante cose, comprese queste foto ...", non appena mise la prima immagine sul proiettore essa si specchiò sul telo bianco ingrandita in tutta la sua angoscia e terrore.
Un grosso cumulo di macerie si manifestò davanti ai presenti. Colonne di fumo si alzavano dalle macerie di quella che sembrava essere una costruzione estremamente enorme.
”Voi forse non sapete cosa è questo posto e neanche io l’ho riconosciuto sulle prime ma la didascalia della foto parla chiaro … questa dovrebbe essere Laputa."
Chi aveva messo piede sopra la sua superficie, iniziò a riconoscere le torri franate del Mastio, le mura dei vari gironi, l’Albero Casa sede degli Aviatori crollato inevitabilmente al suolo.
Ogni cosa era stata distrutta.
”Questa invece è la seconda foto ..."
Una grande torre nasceva dal terreno, come un aculeo ma dal colore ambrato, e sembrava erigersi sopra ogni altra costruzione creata lì attorno, piante comprese.
La terra da cui sembrava nascere era in realtà sabbia estremamente fine.
”... neppure tu Zimmer mi sapresti rispondere in caso ti facessi questa domanda. Però questa è Merovish a quanto pare, in tutta la sua gloria e costruita in superficie."
Tirò fuori l’ultima foto, quella che per lui doveva essere la più emblematica. La posò sul proiettore e mostrò a tutti i presenti il suo contenuto.
File e file di schiavi, che si perdevano a vista d’occhio, intenti a spalare la sabbia e a curare le piante viste in precedenza nella foto della torre.
”Questa foto sembra non avere tanto impatto come le altre, però è proprio quella che mi ha fatto dubitare poichè quest’uomo ...", un grosso dito nero avrebbe offuscato parte della foto indicando un essere umano in età avanzata, ”... sono io."
Infine mise la lettera che ritraeva con estrema precisione le loro risposte, lasciando che i visitatori potessero osservare quanto scritto.
Finito di mostrare il tutto si mise a sistemare il proiettore. Era comunque costato qualche soldo.
”Queste foto unite alla lettera che sembra arrivare direttamente da un’altra dimensione, oltre alla lista delle vostre risposte trascritte in maniera maniacale, mi fanno pensare ... e molto. Pensate che sia tutto frutto di qualche stupido scherzo? Eppure lo stesso Maelstrom ci ha insegnato che viviamo in una realtà dove esistono più varianti dello stesso piano d’esistenza. Voglio sentire la vostra opinione prima di farvi vedere la lettera vera e propria."SPOILER (clicca per visualizzare)Turno° 3
Incredibile, ho postato!
La situazione è sempre la stessa, nel caso qualcuno avesse la memoria arrugginita parlo della discussione con il frate. Altre domande questa volta accompagnate con foto e quant’altro. Ruolate pure come credete che sia meglio.
In caso di domande o proroghe potete usare comodamente il bando in bacheca. A causa del Lucca Comics and Games la scadenza è allungata di una settimana.
Scadenza: Lunedì 12 Novembre
Edited by Blain - 27/10/2018, 14:26.