[Quest] The Gathering

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    Da un posto EPICANTE

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    Schermata_2018_02_04_alle_16

    Luogo: ??? - Tempo: Ora



    Era il giorno più importante degli otto archi stagionali per il ragazzo conosciuto come Lhun.
    Veloce come il vento, che passava fra i tavoli, aveva iniziato ad ornare con delle grosse e appariscenti piante ogni vaso su cui riusciva a mettere gli occhi.
    Vi era una certa staticità nell'aria dato che quello era il giorno in cui il Dio dei Fiori e dei Prati scendeva fra di loro per mangiare, ballare e raccontare storie di altre divinità che aveva incontrato. Aspettava da così tanto quel momento che sarebbe stato impossibile trattenerlo, anche per i suoi genitori che lo guardavano sorridenti da lontano. Non rimaneva altro che aspettare il Dio per tempestarlo di domande e per vedere qualche piccola magia ricca di luci e colori.

    Quando tutta la piccola popolazione che lo venerava ebbe finito di raccogliersi nel luogo della festa, esso apparve.
    Proprio come otto archi stagionali prima, il Dio venne preceduto da una densa nube di fumo da cui ovviamente uscì.
    Era proprio come Lhun si ricordava: grande e allegro. A differenza di tutti gli altri suoi simili, il Dio era molto più alto di chiunque altro avesse mai visto e la pelle tendeva ad un verde acceso.

    "Oh! Oh! Oh! Ma guarda quanta gente abbiamo qui. Chi è pronto a fare festa aspettando la primavera?"

    La folla, che aveva iniziato a riunirsi ai suoi piedi, iniziò ad esultare. D'altro canto lui riusciva a guardare e a regalare una calda risata a chiunque.
    Anche Lhun non vedeva l'ora di essere colpito da quello sguardo, di essere abbagliato da quel sorriso. Ciò però non successe, dato che il Maelstrom lo portò lontano da lì.


    - - - - - - - - - - - - - -


    Luogo: Cave del Sapere - Tempo: Tre giorni fa

    Philip era un essere umano dall'aria terribilmente trasandata.
    Veniva da un'abbazia sperduta della Francia dove aveva deciso di farsi frate, prima di essere presto dal Maelstrom. Era caduto in mezzo a due librerie delle Cave del Sapere, dove aveva deciso di rimanere e leggere più tomi possibili prima di tornare nuovamente a casa.
    Di fatto la considerava come la sua "vera" casa su Endlos, preferendola di gran lunga ai distretti di Merovish. Conosceva molto bene ogni incrocio delle varie librerie, aveva perfino memorizzato la posizione dei tomi più grandi.
    Per questo rimase di stucco quando trovò, sulla sua scrivani preferita, una spessa busta giallo ocra.
    Pensando che fosse indirizzata a lui l'aprì.
    Sul piccolo tavolo caddero vari oggetti fra cui una lettera assai stropicciata.
    Indossò gli occhiali che teneva sempre appoggiati sopra la testa, sempre pronti all'uso per leggere.
    Quando però i suoi occhi finirono di scorrere tutte le righe, capì che quel foglio era una richiesta d'aiuto. Una disperata richiesta d'aiuto.
    Un messaggio che aveva attraversato più realtà di quante ne avesse potute leggere lui su i suoi libri.

    "T-tu ...", indicò uno dei custodi presenti nella biblioteca, "... m- mi devi aiutare a radunare delle persone. Più in fretta possibile."

    Quando pronunciò quelle parole non sapeva che gli sarebbero serviti tre giorni interi per ritrovarsi davanti chi aveva richiesto.
    Una riunione che lo avrebbe sconvolto sarebbe avvenuta proprio nel posto in cui aveva aperto, per suo grave errore, la lettera.

    Turno° 1

    Benvenuti a questo primo giro di questa quest.
    Post molto semplice in cui vi invito a ruolarvi non solo come vi arriva il messaggio (Lettera, Uccello messaggero, Messaggio Telepatico ecc.)
    ma anche a come riuscite ad arrivare alle Cave del Sapere di Merovish. Per questi due punti vi lascio la massima libertà.

    Scadenza: 17 Febbraio

    Se avete domande o altro chiedete pure nel post in bacheca.


    Edited by Blain - 17/2/2018, 17:53
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Lasciatosi alle spalle il saggio Ismael, i suoi due gemelli e il Presidio Est, skekDor riprese la strada per il Sud.
    Aveva mentito, quando parlando con l'anziano umano gli aveva detto che il suo era un peregrinare senza meta alcuna. Invero, una meta l'aveva eccome!

    Appena due giorni prima infatti, un messaggio trasportato dal caso aveva raggiunto le gelide vette del Koldran. Poteva sembrare anomalo che qualcuno cercasse specificamente un tipo come skekDor. Insomma, per quanto ormai il dio fosse conosciuto in buona parte di Endlos, non s'era certo valso la fama di divinità benevola.
    C'era da dire, tuttavia, che non fosse stato un vivo a contattarlo.

    Si trovava al cimitero, quel giorno. Valiinorê era un villaggio di poche anime, ma vantava più corpi di quelli di un classico paesino di montagna. Solo che la maggior parte di quei corpi concimava ormai la terra da diverse stagioni. Merito della guerra, della carestia... e del freddo.
    Un destino cui i pochi superstiti si opponevano con tutte le loro forze, sostenuti da un essere che, almeno nell'aspetto, avrebbe invece dovuto gongolare di fronte alle loro sofferenze.
    Ma skekDor, per via della sua natura, era letteralmente un'arma a doppio taglio. E se da un lato il bisogno di accaparrarsi un'anima immortale l'aveva spinto a soggiornare nel villaggio, dall'altro il candido altruismo che alle volte si diffondeva per le sue membra lo costringeva a impiegare le sue energie per render più leggera la vita degli abitanti che s'era preso l'onere di proteggere.

    In quell'occasione, infatti, stava appunto sfruttando le sue doti per... entrambe le cose.
    Lo Skeksis interrogava saltuariamente gli spiriti dei morti, al fine di carpire da loro informazioni riguardo i movimenti dei nemici.
    Gli spettri erranti non avevano fissa dimora, ma rispondevano al richiamo delle loro spoglie mortali, e questo garantiva la certezza di un loro ritorno alla lapide almeno una volta al giorno.

    Nonostante però simili premesse, il mezzo-Mistico non era mai riuscito a carpire niente di utile da loro. Gli spettri detestavano i lich, per ciò che avevano fatto loro, per come muovevano i corpi di alcuni di essi, asservendoli ai loro scopi.
    Così, mentre si accingeva ormai per l'ennesima volta a congedarli, uno spirito fra loro si fece avanti. Si capiva dalle vesti indossate che non fosse un villico abitante del Nord.
    Il turbante color crema copriva infatti un capo dalla pelle scura e dalla riccia barba color cinereo. Una tunica arancione sporca di sangue ne copriva il corpo. Presentava uno squarcio li dove qualcosa di tagliente aveva spezzato in due clavicola e sterno, facendogli spuntare grottescamente un pezzo di polmone dalla gabbia toracica.

    Lo spettro parlò del Sud, di Merovish. Disse che qualcuno, per uno scherzo del caso, aveva fatto cadere nelle Cave del Sapere un messaggio che aveva attraversato più piani d'esistenza. Non conosceva molti dettagli al riguardo, ma sapeva per certo che si trattasse di una richiesta d'aiuto. Il disperato tentativo di un'anima di trovare anche in un posto come Endlos il supporto necessario a non soccombere.

    Sebbene la parte dello Skeksis fosse annoiata da un racconto tanto scarno e privo di contenuti interessanti, quella del Mistico non fu dello stesso avviso.
    S'impose con fervore e, preso il controllo del corpo, si lasciò alle spalle Valiinorê e il freddo vento del Koldran, incamminandosi verso il Sud.

    Così, accompagnati Ismael e i gemelli a Istvàn, il mezzo-Mistico recuperò il tempo perduto teletrasportandosi istantaneamente nel deserto, a qualche chilometro da una delle entrate di Merovish.
    Si concesse in tal modo un intero giorno di cammino, fra la sabbia ardente del deserto, per rinvigorire le sue stanche membra sfruttando i forti raggi solari della zona.

    Il giorno dell'appuntamento imboccò le Cave del Sapere senza guida alcuna. Lo spirito gli aveva spiegato perfettamente in quali viottoli addentrarsi al fine di raggiungere il luogo dell'appuntamento. E skekDor, sebbene l'età, vantava una memoria invidiabile.

    Fu il primo a presentarsi al cospetto di Philip, l'umano cui il destino aveva riservato lo scherzo del caso di ritrovarsi un messaggio sbiadito sulla scrivania.
    Gli rivolse un regale inchino, facendo i salamelecchi di rito, in attesa che anche altri si presentassero all'appello

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:


     
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    Presidio Orientale, Istvàn
    Palanthas, la Grande Biblioteca


    Gli occhi violacei del Semidio scansionavano i volumi disposti ordinatamente sugli scaffali, un libro tra le mani pronto per essere rimesso al suo posto. Se c'era una cosa che il Saggio odiava era quando i visitatori, una volta consultati i tomi per cui erano venuti a far visita a Palanthas, non li rimettevano nel posto che era stato loro adibito. Vagando tra i corridoi della biblioteca che le librerie formavano, nel suo solito giro di ronda non era poi così raro trovare qualcosa fuori posto. E in quei casi, Uriel non faceva altro che fare una piccola parte di quello che rappresentava lì dentro: il bibliotecario.

    Una volta riposto il libro, il Saggio salì le scale e si diresse verso il suo studio. Al suo interno, si avvicinò all'ampia vetrata per osservare il giardino all'esterno, cosa cui era solito fare durante le giornate di sole. Lo metteva di buon umore, in un certo senso. C'era calma, tranquillità; e quella giornata soleggiata il cui tepore scaldava la pelle diafana dell'albino gli faceva credere fosse una giornata normale in cui nulla di male sarebbe accaduto. O almeno così credeva finché - girandosi verso la sua scrivania - non notò una strana lettera poggiata sulla sua superficie lignea. Senza chiedersi troppo chi potesse averla mandata, il Saggio non indugiò oltre e dopo averla presa in mano, la lesse. Si trattava di una richiesta di aiuto.

    RvBGW

    Precipitandosi al pian terreno con passi spediti fece un incontro inatteso: Gaspode, facente parte dei LAM, era passato a fare un salto a Palanthas in cerca di qualche libro da leggere. Ma in quel momento, Uriel aveva in mente ben altro per lui; si avvicino al cane parlante con uno sguardo solenne senza nascondere tuttavia una leggera preoccupazione, confermata poi dal tono di voce e dalla rapidità con cui parlava.

    « Gaspode, ho ricevuto una richiesta d'aiuto dalle Cave del Sapere. »
    disse senza interrompere la sua corsa verso l'esterno della biblioteca, con l'intento di essere seguito dal canide.
    « Ti va di darmi una mano? Mi fido del tuo aiuto. »
    concluse, voltandosi per un momento verso di lui, sorridendogli quasi come bastasse quello per corromperlo.



    Presidio Sud, Merovish
    Cave del Sapere


    Grazie al potere di aprire portali, i due raggiunsero i confini di Merovish in un batter d'occhio. Uriel non passava per il Presidio Sud da tempo immemore, ma non per questo aveva dimenticato che era proibito materializzarsi direttamente all'interno della città per non finire in situazioni decisamente spiacevoli. Inoltre, sapeva anche che Merovish non vanta certo la fama di essere una metropoli fatta di cittadini onesti e poco pericolosi; perciò era contento di non dover passeggiare per i Cunicoli da solo.

    Non ci volle molto a raggiungere le Cave del Sapere, specie grazie al fatto di non essere incappati in problemi durante la loro breve permanenza.
    Giunti al luogo designato, per Uriel fu facile capire chi tra i due presenti - un uomo anziano che aveva l'aria di essere un frate, e un uccello antropomorfo che veste di tuniche - avesse mandato la richiesta d'aiuto, e il motivo era presto detto: Dio e Semidio avevano già avuto modo di incontrarsi, in precedenza.

    « skekDor, ma che piacere! »
    salutò il volatile con un breve cenno del capo.
    « Vedo che ti prodighi a soccorrere chi ha bisogno di aiuto anche questa volta. »
    aggiunse, contento di vedere così tanto altruismo in una divinità.





    AiqaIp8


    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: ottimale

    Energia:

    █████████████████████ 110%

    Equipaggiamento:

    » Sagittarius: Arco + frecce (x10)
    » Diario : Un comune diario.

    Abilità Passive:

    » Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
    » Innocent Aura: Auspex spirituale
    » Autorevolezza: Aura di carisma
    » I See the Light: Scurovisione
    » Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat


    Abilità Attive:



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    Biblioteca di Palanthas, Istvàn.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Sto sfogliando le pagine di un vecchio trattato di idrogeologia, al pian terreno della più prestigiosa raccolta di sapere del semipiano, seduto sopra un tavolo nei pressi degli scaffali della cosiddetta via di Khymeia, o della Genesi. Che tradotto significa che sono qui a Palanthas per studiare, e mi sono spinto fin qui perché mi rompo un po' le palle a dover girare fra le biblioteche laputensi in cerca di volumi che magari manco trovo, e tutto quello che c'è lassù, si reperisce benissimo anche qui.
    Sono al secondo volume di un pomeriggio di letture, e in lista ce ne sono altri che potrei richiedere in prestito, così li porto all'Albero Casa e non mi devo preoccupare di orari di chiusura, e di notti all'addiaccio (non per me, quanto invece per i libri stessi, che se si rovinano i Saggi si offendono e pure per ragioni valide). Questo posso, questo anche, questo... questo no, pazienza, sarà il prossimo. Che poi dovrebbero davvero migliorarla parecchio, qui, la stampa, ma tant'è: la tecnologia di rado si fa strada al di fuori di Garwec e Blood Runner, e di pochi altri posti.

    Sento un frenetico rumore di passi provenire dalla scalinata per il piano superiore. Distolgo lo sguardo dallo scritto, che continua comunque a fluttuarmi davanti al muso, e incrocio un paio di occhi di qualcuno che, cazzo se glielo leggo in faccia, mi vuole già chiedere qualcosa. Così, senza nemmeno un preavviso o un “ciao”.
    Sono gli occhi di Uriel.

    « Gaspode, ho ricevuto una richiesta d'aiuto dalle Cave del Sapere. »
    annuncia senza indugi, senza nemmeno fermarsi al mio banco. Rassegnato, poso il libro e lo seguo, almeno per ascoltare il resto. Quasi mai ricevo notizie da Merovish, infatti.
    « Ti va di darmi una mano? Mi fido del tuo aiuto. »

    Appunto, che poi c'è da chiedersi se le Corone abbiano o meno il potere di sentire chi c'è a Palanthas senza nemmeno dover uscire dal loro ufficio, o semplicemente l'Ambasciatore di Laputa abbia avvertito e riconosciuto la mia presenza in altri modi.

    « Se non altro avranno qualche tomo interessante, giù a Merovish. »
    Avrei gradito un po' di preavviso, e questo mi lascia in bocca un retrogusto amaro, misto ad un po' di stupore: vent'anni fa, a momenti manco sapevo cosa fosse, il “preavviso”.

    Cave del Sapere, Merovish.
    Presidio Meridionale, Endlos.

    Almeno ci siamo risparmiati diversi giorni, se non settimane, di cammino attraverso Garwec e Yuzrab. La sabbia scotta sotto le mie zampe, e a volte punge anche, vetrificata in certi punti dall'intenso calore.
    Raggiungiamo i Cunicoli d'Ingresso e cominciamo la nostra discesa attraverso la città sotterranea, un'esperienza per certi aspetti simile, eppure del tutto diversa dallo scendere nella parte bassa di Altatorre.

    C'è un odore opprimente di sabbia, sangue e spezie in giro, mischiato ogni tanto a feci, urina e ruggine a seconda dell'angolo in cui si svolta, e dalla gente che incrociamo; nulla che sia peggio di certi quartieri di Chicago, in realtà, e almeno non c'è piombo a rimbalzare in giro per ogni angolo.
    Sorprendentemente, nessuno cerca di tagliarci la gola lungo il cammino: passiamo in qualche modo largamente inosservati, e il che è pure normale per me, che al massimo potrei attirare l'attenzione di qualche senzatetto affamato, ma molto meno per qualcuno come Uriel.
    Va be', un po' di culo ogni tanto non uccide.

    Alle Cave, non siamo i primi ad arrivare: davanti a noi troviamo il gallinaceo più ubiquo del semipiano: ne ho sentito parlare ad Altatorre, avendolo assunto io stesso (attraverso collaboratori) come mercenario una volta, e l'ho finalmente visto a Nord. Forse l'ho scorto pure a Laputa, ma non ci metterei la mano sul fuoco: non mi sono mai preoccupato di confermare questa teoria (anche perché sinceramente me ne frega poco), ma sono più che certo di aver sentito anche altri cani (e uomini) menzionare una creatura simile.
    Uriel pure lo conosce, ma io non ci ho mai parlato. Per ora, intendo mantenere il cosiddetto status quo, e vedere come si evolve la faccenda in silenzio.

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck-alert, trick detector, telecinesi, telepatia.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    C'erano una volta un pollo, un umano, un cane, una tritone e (forse) un boggart.
    No, aspetta: un pollo-rettile semidecomposto, un umano pallidissimo e mingherlino, un cane acciaccato con il suo carico di pestilenze, una tritone appariscente là dove l'acqua non esiste e (sempre forse) un boggart rossiccio che della Tana ha fatto il proprio cunicolo personale.
    Dirò anzi meglio: un pollo-rettile semidecomposto, onnipresente su tutto il semipiano e nondimeno frammentato in due personalità distinte e contrastanti; un umano pallidissimo e mingherlino, degno membro e rappresentate di un circolo di sapienti che venerano la conoscenza come massima virtù; un cane acciaccato con il suo carico di pestilenze, aviatore affermato (?), biomante in erba (?) ma soprattutto socio fondatore di un recente host club in quel d'Altatorre; una tritone appariscente là dove l'acqua non esiste, accompagnata da un legnoso famiglio semovente, integerrima nel proprio slanciato portamento e già nota ai tre quarti dei succitati figuri; (probabilmente) un boggart rossiccio che della Tana ha fatto il proprio cunicolo personale, Pasha della Fame, Gerarca Eversore, detentore di un'infinità di titoli e -caso vuole- padrone di un oliphant nano e di uno schiavo umano che per un lungo periodo ha riscosso più successo del suo burbero proprietario.

    Bene, serve dire altro? Ah sì?
    D'accordo: allora diremo il perchè Zegana si sia spinta fin nei meandri interratisabbiati della capitale del Sud, di come ella si è ritrovata arruolata suo malgrado in un ennesimo incarico e, per concludere, della non ovvia (e non palese) sorpresa di scoprirsi nella variegata compagnia già elencata.

    Volti noti eccetto uno.

    Per il primo punto in lista, invero, non ci vorrà molto: poche sono le motivazioni che potrebbero spingere la Portavoce ad avventurarsi oltre il torrido e letale ostacolo rapresentato dallo Yuzrab, ancor meno le attrattive che Merovish ha da offrire ad una dignitaria del suo calibro, praticamente nulle le specie autoctone che la stessa necessita di campionare al di sotto dei laghi di vetro che illuminano la Tana. E tuttavia ella si è presentata comunque oltre gli ingressi superficiali della città del peccato perchè da questa giungono voci di un impostore con le di lei sembianze: la capogilda Simic non può sapere che questo bugiardo approfittatore vada sotto al nome di Lazav -il legittimo Pasha del Kanti- che il furto d'identità sia in realtà un trucco per smuoverla dalla roccaforte laputense e -nota la sua psicologia- convincerla ad affrontare la Tana ma, ancor più, il tutto sia stato architettato perchè da giorni un promettente studioso delle Cave cerca dei validi collaboratori -e si potrebbe pur dire la crème de la crème- per un compito delicatissimo e d'estrema responsabilità. No, Zegana è all'oscuro di tutto questo: ella si ritrova invischiata per delle trame che ignora e così, giunta nella capitale del meridione endlosiano, il precipitare degli eventi la spingerà a forza (ma senza rendersene conto) sin all'incontro di cui sopra -di fatto con una serie di credibili coincidenze che la attireranno entro le Cave del Sapere via via distogliendone l'attenzione dal caso criminale che ha apparentemente originato l'intero meccanismo.

    Molto bene, ciò semplificherà le cose.

    Quanto al secondo quesito... già, non l'ho appena esposto? Zegana non sceglie attivamente di partecipare alla missione in atto ma -piuttosto- si ritrova tra voi per un fine gioco di macchinazioni ed inganni contro i quali neppure la profonda consapevolezza di cui è dotata può obiettare alcunchè (merito questo, ovviamente, dell'altrettanto spiccata maestria di Lazav nel manipolare le proprie vittime).

    Gaspode, ho un incarico per lei: la sua indubbia professionalità d'investigatore è richiesta per indentificare quanto prima chi stia abusando delle mie fattezze entro questa città e -con primaria importanza- d'impedire che l'impostore possa gettare discredito sulla mia persona o sul ruolo che rappresento.

    Dulcis in fundo... beh, non c'è molto da dire, ad essere onesti: Zegana non si aspetta certo di ritrovare tre delle proprie limitate conoscenze endlosiane in un medesimo luogo là dove lei stessa non avrebbe altro motivo d'essere. Di qui ad esternarlo, però, il passo è ben lungo: la tritone infatti non si scompone, non corruga la fronte, non strabuzza gli occhi e -in genere- non dà segni visibili del proprio stupore, in pieno accordo con quel velo d'apatia che ha coltivato negli anni al fine di guadagnare sommo vantaggio in ognuno dei molti incontri diplomatici che le competono.

    Saggio Uriel, sono ben lieta d'incontrarla qui: capita così di rado di potersi intrattenere con una compagnia valevola e discutere allora di materie davvero interessanti.

    Meglio sorvolare su questa incauta uscita della Portavoce -su quel sottile (ma neanche troppo) disdegno nei confronti di chi non s'è finora dimostrato sufficientemente brillante nelle conversazioni o negli incontri passati.
    E sorvoliamo pure su skekDor, del quale la tritone non ha ancor chiaro ruolo, significato e schierarsi al di là della baruffa psudo-teologica di cui s'è reso colpevole al momento della rispettiva conoscenza.

    Quanto a lei, mio quarto ospite, temo di non averla mai incontrata prima: il mio nome è Zegana e sono la somma rappresentante di una congrega scientifica di recente costituzione su questo semipiano. Posso avere l'ardire di chiederle di presentarsi a noi tutti?

    E speriamo che il molliccio arrivi presto: che onori si potrebbero mai trarre senza il padrone di casa?
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
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    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)


    Edited by AnimeHunter - 17/2/2018, 08:14
     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Ovviamente, Zimmer era l'unico ad abitare letteralmente dietro l'angolo... ed era l'ultimo a varcare le colonne a spirale delle Cave del Sapere.
    Non interamente per colpa sua, invero.

    -Behemoth, occultata sopra i cieli dello Yuzrab. Qualche ora prima.



    “... non ti senti ridicolo, a nasconderti quassù?”
    Solo l'anno prima, 23 non si sarebbe mai e poi mai permesso di apostrofare così il suo padrone. Era uno schiavo ubbidiente dai folti capelli bianchi, felice solo di potersi evitare qualche frustata gratuita e di poter vivere i suoi giorni a servire un certo molliccio.

    Ora? Ora si faceva chiamare Skaro, aveva scoperto di non essere esattamente uno “schiavo” nel senso stretto del termine e aveva sempre un espressione di distaccato odio nei confronti di tutto il semipiano.
    Zimmer, scuotendo pigramente il capo, diede la colpa all'adolescenza, alla musica metal e a tutti quei demoni che l'avevano torturato per settimane.
    Maledetta musica metal. Sicuramente la ascoltava pure Bid.

    E poi, non si stava affatto nascondendo.

    Per tua norma e regola, bipede, io è qua per svolgere importanti lavori per Eversori. Io no può stare sempre in chell ufficio, a sbrigare chesto e chello. Io ha lavori da fare! Intrighi da tessere! Gente da truffare!

    … e se mentre svolgeva quei compiti, il suo segretario non riusciva a trovarlo, tanto meglio.
    Il distretto della fame poteva fare a meno di lui per un paio di giorni, giusto?

    … giusto?
    Zimmer si grattò con irritazione il braccio destro, curiosamente stretto in un bendaggio fatto alla bene e meglio con qualcosa che forse, per antenato, aveva delle garze sterili. Poi, finalmente, chiuse il Grimorio dei Titani che stava studiando, per prestare attenzione all'ostentata insistenza di Skaro.

    “Comunque, avevi sulla scrivania questa. Ak'num ci tiene a farti sapere che l'ha salvata dalla cucina e che aspetta il tuo rapporto di fine semestre.”

    Appunto, il segretario onnisciente.
    Stupido lui ad assumere uno satiro per quel compito... creature meschine e doppiogiochiste.
    La lettera era effettivamente bruciacchiata sui lati, e il Rosso ricordava di averla lanciata distrattamente nel caminetto dell'ufficio, una volta afferrato il contenuto.

    Tizio Tal dei Tali lo voleva alle Cave del Sapere.
    Sicuramente un creditore, o un vecchio cliente scontento.
    Brutta gente, peggio dei sicari, quasi come i banchieri. E poi lui non aveva tempo nemmeno per defecare tranquillamente, figurarsi presentarsi agli inviti randomici della gente random.

    Liquidò la questione con un alzata di spalle.

    “Ottimo. Andrò io allora. Tanto non ho nulla di interessante da fare, e sicuramente portarti la posta non è la mia aspirazione maggiore.”
    Zimmer inarcò un sopracciglio, contrariato.

    - Merovish: Cave del Sapere. Ora.



    Io no ha idea di come tu mi abbia convinto, pulce. Se io no fossi così irritato, mi potrei pure dire ammirato da tuoi sotterfugi.
    Skaro non disse nulla.
    Anche perché non aveva fatto assolutamente niente per convincere l'ex padrone a seguirlo in quella richiesta di soccorso: avrebbe anzi preferito starsene un po' per conto suo, a riflettere sulla sua nuova condizione di vita.

    Invece, il Boggart sgambettava indispettito avanti a lui, borbottando questo e quel rimprovero.
    Non si fidava a lasciarlo andare da solo, o semplicemente stava vivendo uno di quei periodi di noia che il lavoro burocratico sembrava essere così generoso nell'elargire?

    Poco importava: erano li anche loro.

    L'ingresso delle Cave, normalmente sgombro da qualsiasi presenza – salvo l'occasionale senza tetto pronto a ricavare un giaciglio da uno scaffale e l'erudito negromante nell'atto di cercare ricette alternative di cucina, era invece oggi ghermito di gente.
    Non poteva certo essere una coincidenza.
    Il Boggart si limitò a scrutare i presenti con aria torva, giocherellando con una delle tante fiale colme di roba che gli pendeva dalla giacca di cuoio rosso... e così avrebbe fatto anche Skaro, se nel gruppo non avesse scorso un volto familiare.

    "... Uriel?" domandò, avvicinandosi al semidio.






    Stato fisico: Braccio destro bendato malamente
    Stato mentale: Boggart.
    Mana: 110 %


    /protocollo-armeria.exe

    Passive:
    Icarus ~ Lingua da mercante ~ Intuito del Bugiardo ~ Certificato di Alchimista ~ Ich Gasata ~ Silent Lie

    Equipaggiamento:
    Il Guanto ~ Aspide di Troia ~ Portatore di Peste ~ Mercury Trader ~ Berserker Armor (no elmo)

    Attive:
    N/a

    Companion:
    23 Skaro ~ Spiderbot














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    └------/protocollo-armeria/perk-eversori.exe


    44TDwD7








    /protocollo-armeria.exe

    └-/protocollo-armeria/equipaggiamento.exe


    Il Guanto
    [Difesa Magica a costo variabile]


    Questo pesante quanto poco discreto capo d'abbigliamento era all'apice della moda all'ultimo grido, durante la Grande Guerra dei Cunicoli, quando i negromanti Rarshak lanciavano le loro maledizioni come se piovesse.

    I Boggart, che disprezzano l'utilizzo della magia all'infuori di quella spirituale concessa ai Cavalcaspirito, non avevano modo di difendersi da questi attacchi venefici, se non quello di fuggire preventivamente. Questo inconveniente venne ovviato con la scoperta di un minerale, l'Acreacciaio, apparentemente
    in grado di schermare l'utilizzatore da ogni tipo di magia gli venga lanciata addosso.

    Sembra che gli strati più profondi dei Cunicoli siano fatti completamente di Acreacciaio, come se qualcuno li avesse voluto rendere sicuri verso la magia...
    ma questa è un altra storia. Stringendo a pugno la mano guantata, il
    rivestimento sul dorso del guanto si spiega, formando un vero e proprio scudo
    di Acreacciaio.

    Zimmer ha incrementato l'efficacia del dispositivo, istallandovici un pratico
    quanto comodo computer da combattimento, dal quale può configurare i vari dispositivi tecnologici del proprio equipaggiamento.


    Berserker Armor
    [Armatura più rostro da combattimento] [link]

    Nascosta in una nicchia scavata in uno dei muri della propria camera nella
    Quinta Bolgia sta una cassa, una cassa che nemmeno 23 conosce.
    In quella cassa, il cui legno è ormai marcito da tempo, sta una curiosa armatura.
    Nella tradizione Boggart, la milizia difficilmente indossano armature. Troppo ingombranti per un popolo troppo caotico... Ovviamente ci sono delle eccezioni.
    I Lord della Guerra hanno la possibilità di farsi forgiare un armatura fatta su
    misura per loro. Sono davvero pochi i Boggart che riescono a ottenere questo
    prestigioso titolo, fra i più alti in ogni casta molliccia.

    Non si sa come Zimmer sia entrato in possesso di questa armatura. Si sa che
    non la indossa MAI. O quasi.

    Pregate che non la indossi mai sul campo di battaglia.
    L'armatura è composta prevalentemente da un guanto d'arme, spallacci, stivali corazzati e un voluminoso elmo dotato di un rostro.


    Aspide di Troia
    [Arma da fuoco, mitragliatrice. Proiettili tramite per tecniche]

    Ultima invenzione di casa Zimmer, l’Aspide di Troia, o più semplicemente Aspide. Per la prima volta, Zimmer non ha attinto all’arsenale tipico di un Boggart per la creazione di questa ultima, stupenda arma, ma non per questo il risultato è meno letale del solito.
    L’aspide, come il nome suggerisce, è una serpentina di metallo scuro che si allunga sulla spalla destra e si avvolge a spirale lungo tutto il braccio, fino al polso del molliccio. La testa del dispositivo, apparentemente ornamentale, culmina in un effige raffigurante una testa di vipera, nell’atto di azzannare un invisibile preda. Quello che sembra un ornamento è in realtà una macchina di morte, sofisticata e letale. La serpentina è in realtà cava, alimentata da una forte pressione generata da un micro compressore installato nella coda e be oliata con un unguento alchemico. Caricata da uno scomparto invisibile a chi non sa dove cercarlo, l’arma può essere caricata con dei piccoli proiettili affusolati a forma di aculeo che niente hanno da invidiare a quelli di una normale mitraglietta. Il dispositivo è in grado di detonare 4 proiettili in rapida successione e di contenere, vista la loro piccola dimensione, 24 proiettili.
    Il suo nome, tuttavia, è riferito alla particolarità peculiare di alcuni proiettili appositamente costruiti da Zimmer: i denti di vipera. Questi dardi sono anch’essi cavi ed equipaggiati da una piccola pompa a dispersione. Se caricati con uno dei gas letali dell’Alchimista dei Pozzi. Questi proiettili scaricheranno il loro letale contenuto durante il tragitto, come dei veri e propri cavalli di troia.


    Portatore di Peste
    Diffusore, attacco batterico variabile con o senza fumogeno, solo fumogeno basso.

    [... e quando i Boggart cominciarono a usare l'Acreacciaio per difendersi dalle maledizioni dei Rargshak, vanificandone la potenza magica, i Ratti Mannari cominciarono a usare armi alternative. Il Clan dei Rodimidollo cominciò ad usare un arma che anche l'acreacciaio non riusciva a contenere, una arma che non era magica. I Sacerdoti della Peste scatenarono la morte fra i Cunicoli.]

    La nuova arma di casa Zimmer è in realtà una rielaborazione di un arma usata dal proprio antico nemico. Molti reperti furono ritrovati sui cadaveri dei Sacerdoti della Peste, eppure la maggior parte di questi sembrava inutilizzabile. Il Rossiccio di Merovish è riuscito a ricavarne un prototipo, dopo anni di sperimentazione e di insuccessi. Il risultato è una piccola piramide d'ottone, grande abbastanza da stare in una normalissima tasca. La base è adesiva, e al comando del molliccio le tre sezioni laterali si aprono, rivelando tre diffusori (uno per ogni lato) pronti a liberare il proprio mortale carico.
    L'intensità dei sintomi e l'area di diffusione è relativa alla concentrazione di batteri caricati nel diffusore, ma
    i sintomi sono tipicamente abbassamento di temperatura corporea, cefalea, vertigini, dolore inguinale e un forte malessere generale. I sintomi si accentuano tanto più a lungo il soggetto colpito resta nell'area d'azione del diffusore, che continua a rilasciare ondate di batteri di Yersinia pestis per ben due turni. Il batterio, modificato in laboratorio, agisce attraverso l'inalazione e la comparsa dei sintomi è immediata. Tuttavia, per avere questo effetto istantaneo, si è sacrificata molta della longevità del batterio, che sopravvive quel tanto che dura la carica di diffusione del dispositivo (due turni).
    Il diffusore può agire in due modi, per quanto simili, a seconda della situazione.
    Non essendo un gas, ma un batterio, l'azione sarebbe incolore, inodore e indistinguibile, salvo percezioni particolari, dalla normale aria. Questo favorisce, come molte delle armi chimiche di Zimmer, la furtività dell'azione, impedendo per quanto possibile all'avversario di accorgersi dell'attacco, fino all'insorgenza dei sintomi.
    Tuttavia, spesso e volentieri il panico è un arma molto più efficace della furtività. Assieme al batterio, il dispositivo può liberare una sostanza gassosa più pesante dell'aria, di un denso colore verde marcio e dall'odore sgradevole. Il gas ha la stessa area d'effetto della diffusione del batterio e non ha assolutamente nessun effetto negativo, se non portare il messaggio implicito del "se vieni qui ti fai un gran male".

    In oltre, se il serbatoio batterico è per forza di cose limitato al singolo utilizzo, quello gassoso è più capiente, permettendo l'attivazione più volte. Boggart: la truffa è sempre dietro l'angolo.

    Mercury Trader
    Cannone più caricatore extra, Martello da combattimento

    Avete mai avuto la sgradevole sensazione di essere osservati?
    Ricevete spesso minacce di morte?
    La vostra carovana è davvero al sicuro, con quei mercenari da quattro soldi che avete reclutato? (che ovviamente non sono Eversori, il meglio del meglio, brutti spilorci del cazzo?)

    Gentleman? I Give you... The Mercury Trader! Osservate la sua invidiabile linea!
    *Parte un montaggio di Klaus in intimo che accarezza voluttuosamente un enorme martello argentato, con rifiniture in oro e carbonite*
    Con questo miracolo dell'ingegneria, anche il più debole di voi potrà fare una strage alla vecchia maniera, spaccando arti, crani e casse toraciche come se fossero di paglia! *Il Klaus / modella eminflex lancia sorrisi suadenti alle telecamere, mentre mima un colpo col denominato martello* Grazie ai simpatici giunti di potenza a reazione, anche il più piccolo e sbilanciato esserino potrà tirar di magli come e soltanto gli dei potevano prima!
    Ma... un momento... cosa vedo arrivare? *Primo piano sul seminudo Klaus, che spalanca la bocca in finta sorpresa* E'... la PECORA CORAZZATA! *un addetto vestito di nero, cercando di non farsi inquadrare troppo, porta sul set una povera pecora, con un piccolo elmo di cartone malamente colorato di grigio. Il sempreverde Klaus finge spavento e terrore, la pecora comincia a brucare il cartone di cui è composta l'ambientazione del set*
    Vi siete mai trovati in situazioni simili? Contro creature talmente mostruose e raccapriccianti da non trovare nemmeno il coraggio di fare un passo verso di loro?
    Niente paura, signore e signori, il Mercury Trader lo troverà per voi!
    Questo in fatti non è solo un fantastico e schiccosissimo martellone da battaglia spaccatutto, no signore!
    *Il bellissimo Klaus preme un pulsante sull'impugnatura del martello e la testa di questi (del martello, non del Klaus) si apre, rivelando un enorme bocca di fuoco. Il Klaus mima movimenti provocanti col dato cannone* Ebbene si! E' anche un pratico, comodissimo, devastantissimo BAAAAAZZUKAAA!
    *Il cannone si carica di energia, proiettando scariche elettriche nello studio e annerendo il finto mobilio del set, prima di liberare una scarica di un blu intenso, cancellando dal creato la povera pecora. L'animale, colpito, esplode, tingendo di rosso e di interiora l'ambiente. Effetto sonoro da film comico da 4 soldi, risate registrate*
    Mercury Trader! Mai più in balia del nemico!


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    Icarus
    Passiva di volo [link]

    Fin dai tempi delle antiche lune, quando i Boggart erano liberi di pascolare per le lande di tutti i mondi, prima che perdessero la possibilità di vivere in superficie e si autoesiliassero nei Cunicoli (lo avevano detto alla Zietta Bacherozza che quella mano di poker sarebbe andata male...), i mollicci di tutte le tribù sognavano, come tutte le civiltà senzienti, il volo.
    Questa antica e ancestrale voglia di librarsi nell'etere risale alla prima tribù Boggart: i Cosirossichevendonoquellochevogliono. Il capo villaggio, mentre vendeva i famosi rotoloni di carta igienica di foglie d'ortica, capitò di dover volgere gli occhi al cielo. Era notte, e immancabilmente trovò quella grossa palla argentata in mezzo al cielo. "Se riuscissi a vendere quella..." pensò subito il Boggart, "...potrei vivere di rendita tutta la vita!"
    La corsa alla conquista della Luna era iniziata.

    Ci furono vari casi nella storia Boggart, dove famosi e rimirati scienziati riuscirono a spiccare il volo. Primo fra tutti fu G'orlan Saltocolpiede. Si gettò da una rupe e volò per ben ventitré secondi. Purtroppo, non sopravvisse all'esperimento.
    Farg'arn Voladipeto, che tentò di addomesticare un albatros per usarlo come cavalcatura. Ci riuscì, ma casualmente fu trasportato solo al nido del volatile, finendo nelle fauci dei suoi piccoli.

    Eppure, i Boggart non si fecero mai scoraggiare da queste quisquiglie, e finalmente, Zimmerthaugher Del Cunicolo Dal Quale Si Torna è riuscito nella titanica impresa.

    Grazie alle sue abilità di ingegneria all'avanguardia e al misticismo dei suoi rutti, il molliccio ha messo insieme il sistema Icarus: due ali di colore scuro, costituite da una serie di lamine ultraleggere in grado di adattarsi alle correnti d’aria e sostenere così l’esile peso del Boggart. Mezzo metro per ala, queste rispondono ai comandi meccanici dettati dal volere diretto del Boggart, che si è collegato telepaticamente alle ali impiantate nella sa schiena tramite una forte dose di alcol.
    Non chiedete, vi basti sapere che era roba davvero buona.
    Quando non vengono usate, le lamine che costituiscono il corpo delle ali si ritraggono su loro stesse, ripiegando tutta la struttura nei cilindri di contenimento sferici, che a loro volta si richiudono il loro stessi. Da chiuse, le ali non sono altro che due sfere scure impiantate nelle scapole del Boggart.


    Lingua da mercante.
    [Passiva di persuasione]

    Si può dire che sia la sua più spiccata qualità: sapersi togliere dai guai non usando la pistola, bensì l'arte oratoria.
    Anche se il suo vocabolario non è dei più forbiti o la sua pronuncia la più corretta su tutta Endlos, Zimmer è capace di imprimere nelle sue parole un senso di sicurezza e di veridicità che con gli anni di esperienza come mercante è riuscito pian piano ad affinare.
    Sa sempre trovare la parola giusta nella giusta situazione, riuscendo quando è necessario interpretare il ruolo del buffone o quello del serio.
    L'importante è riuscire a convincere gli altri che quello di cui si sta parlando è vero al cento per cento.

    Ovviamente, non avendo poteri paranormali, questo non sarà mai possibile, ma la sua sicurezza e la sua parlantina porterà l'interlocutore ad avere meno dubbi a riguardo, tendendo a fidarsi delle parole del Boggart.



    Intuito del Bugiardo
    [Passiva di radar contro le influenze psioniche e illusorie]

    Chiunque cerchi di intraprendere la carriera del mercante di ossa, fra i Boggart, deve rendersi conto prima di tutto che dovrà avere a che fare con le creature più meschine, ripugnanti, bugiarde e approfittatici che la natura cosmica potesse creare in tutta la sua bizzarra fantasia: gli esseri umani. Queste strane e malvagie creature, oltre che ad aver una carnagione orribilmente liscia e irrimediabilmente rosea, sono anche prime in classifica nel campo della violenza e della menzogna, tanto da essere perfettamente in grado di mentirsi a vicenda. Per questo, i mercanti di ossa, gli outsiders dei Cunicoli, che dovranno fare i loro affari con tali creature, devono esercitarsi fino allo spasmo a mentire e a riconoscere gli inganni.

    Zimmer, a tal proposito, ha passato un anno intero a mentire, sempre e costantemente, su qualsiasi cosa, tanto che se in quel periodo gli avessero chiesto "ti sei lavato Zimmer?" lui avrebbe risposto "certo, come ogni giorno!"

    Riuscire a mentire è un arte, e per chi riesce a farlo in modo naturale come respirare, allora accorgersi di una menzogna è altrettanto facile.
    Questo intuito latente è molto, molto comodo in quanto nel mondo esterno esistono creature capaci di manipolare i sensi, di farti vedere cose non vere... e riuscire a distinguerle, è un gran vantaggio.


    Certificato di Alchimista.
    [Passiva di immunità ai veleni]

    Gli Alchimisti dei Pozzi sono i chimici dei Mollicci. Utilizzando antiche quanto folli ricette, sono in grado di sintetizzare in rudimentali laboratori impacchi curativi, pozioni dai più disparati effetti, potenti droghe. Alcune di queste ricette sono talmente pericolose e inquietanti da essere bandite addirittura dai Boggart. Un esempio palese è quello della capra gigante. Mai, MAI sintetizzare la pozione della capra gigante. [Guida all’universo Molliccio, geografia dei Cunicoli e vocabolario di torte pigolanti, estratto.]

    I Veri alchimisti si distinguono dai mentecatti per la loro abilità nel resistere alle proprie misture. E' cosa alquanto comune, quando si lavora alla miscelazione di sostanze ignote, generare reazioni chimiche incontrollate e spesso non volute. Se i chimici non avessero questa innata capacità a resistere ai veleni, dubito seriamente che esisterebbe la professione di alchimista, in queste lande.
    Ora, immaginatevi un gruppo di Boggart che miscela aranciata, benzina e uranio impoverito senza questa simpatica passiva. Esatto.


    Ich Gasata
    [+10% energia]

    Una delle bevande più comuni nella dieta giornaliera di Zimmer, l'Ich è un cocktail di benzina, aranciata, alcool puro e l'ingredientesegretochenonvoletesapere. Insomma: qualcosa di letale per qualsiasi cosa che non sia un Boggart, o con un buco nero al posto del fegato.
    Il Rossiccio più bello del mondo, se ne scola tre pinte a pranzo, tre a sera e due a colazione.
    Essendo una bevanda che, in determinate dimensioni alternative, può essere accomunata ad una versione MOLTO letale della birra, il risultato è che bevendone tanta si rischia di fare una versione MOLTO letale dei rutti. E si sa: se si rutta si sta più leggeri.
    A lungo andare, questo portentoso tonico ha portato da un incremento dell'energia totale di Zimmer.


    Silent Lie
    [Passiva di tecniche alchemiche velate]

    Un veleno percepito prima di essere assimilato è un veleno che non sta facendo bene il proprio lavoro, e questo Zimmer lo sa molto bene. Durante gli anni di pratica ed esercizio, l'Alchimista dei Pozzi è riuscito a trovare il giusto dosaggio per ogni ingrediente che compone i suoi intrugli, in modo che questi possano essere... invisibili. Gas inodori, incolori, insapori. Veleni indistinguibili dal vino versato in una coppa, o dall'acqua di una borraccia.
    In fondo, non si conquista una città seguendo le regole, no?


    Insane Mind
    Difesa psion variabile

    La psiche di un Boggart è ben più complessa di quella di un semplice bipede. Con il passare dei secoli, l'evoluzione naturale e la costante deprivazione dal mondo arcano della magia ha portato ad evolvere i piccoli mollicci come delle creature assurdamente sconcertanti, ma anche dotate di cervelli molto ... particolari. La follia spesso può essere uno scudo, e con il giusto allenamento, Zimmer è riuscito a imparare come difendersi dagli attacchi che mirano alla sua mente.


    Boggart’Scale.
    Tecnica di difesa fisica variabile

    A tutti sono ben noti i classici passatempi Boggart. Lanciarsi tritolo, ballare nudi, dare fuoco alle suocere proprie e altrui (gesto considerato nobile e molto apprezzato), inalare gas sconosciuti e far crollare deliberatamente parti di Cunicolo. Ora, abbiamo visto come tutte queste letali abitudini siano in realtà un meccanismo di auto- regolazione delle nascite… è anche vero che potrebbe evolversi in una delle principali cause dell’estinzione Boggart, se mamma evoluzione non avesse dato ai piccoli Boggartini la capacità di sopravvivere alle esplosioni, ai crolli, a qualsiasi cosa.
    La pelle dei Boggart si sviluppa in modo diverso, c’è chi si ritrova ricoperto di scaglie, chi di peli, chi di squame e chi, poveretto, di ani supplementari. Brutta cosa.
    A Zimmer è andata bene: un mix di squame e scaglie del rosso più bello del mondo, capaci di indurirsi per poter assorbire i traumi esterni. La pelle Boggart, quale che sia la sua forma, ha sviluppato una capacità innata di inspessimento. La cuticola, l’epidermide o quello che sia si fanno più spessi e intricati a seguito di un trauma esterno, dispendendone la forza cinetica. Non è abbastanza per essere immortali, ma per aver salva la vita in determinate condizioni.


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    Boggart subdolo
    Veleno applicabile, durata due turni, paralisi media per turno, dolori interpretabili

    Una carovana da proteggere è un bell'affare, sopratutto con i male intenzionati che ci girano al giorno d'oggi. E pensate che basti un temperino, una pistola... 23... per spaventare i delinquenti? Assolutamente no.
    Giocare secondo le regole è per gli eroi, e di eroi i cimiteri sono strapieni.
    Giocando con l'alchimia imparata nei mistici cunicoli dove è venuto al mondo, Zimmer ha scoperto che con una semplice combinazione di elementi facilmente reperibili in qualsiasi ambiente era possibile ottenere un portentoso veleno che agiva a livello enzimatico, bloccandone per un certo periodo l'attività metabolica. Ovviamente di tutto questo il Boggart non sa assolutamente niente, ignorante com'è in anatomia, ma quello che le sue cavie hanno potuto mostrargli perfettamente comprensibile.

    Dopo pochi secondi dal contatto con il soggetto (l'inoculazione del veleno deve avvenire prettamente per contatto fisico, meglio ancora se su una ferita aperta) questi proverà un intensa e duratura fitta allo stomaco, con i relativi dolori che pian piano si diffonderanno nelle zone più periferiche, come braccia e gambe, inducendone un intorpidimento molto intenso.
    Lo sfortunato pertanto si ritroverà con dei non indifferenti dolori allo stomaco e al petto, oltre che ad avere serie difficoltà nei movimenti, trovandosi pertanto parzialmente paralizzato.
    Durante i suoi viaggi, il Boggart è riuscito a prolungarne gli effetti, facendoli tuttavia diminuire di efficacia. La nuova versione del veleno Boggart induce un forte intorpidimento agli arti e un discreto dolore diffuso al petto, come già spiegato, ma siamo ben lontani dal parlare di paralisi. L'avversario sarà in grado, seppur con difficoltà, a sfolgere qualsiasi azione. Tuttavia la concentrazione necessaria all'utilizzo di tecniche complesse sarà sicuramente ostacolato da questa condizione, come anche gran parte delle capacità difensive, visti i movimenti rallentati. L'effetto, ora, dura due turni.


    Staggering Beauty
    Droga a costo critico [link]

    C’è poco da fare: Zimmer è un genio del male. Un inguaribile bastardo, che ultimamente ha ripreso mano all’antica arte dell’Alchimista, giocherellando ad aggiungere un po’ di questo e un po’ di quello ai suoi intrugli.
    Pochi sanno cosa stesse cercando. Un nuovo tipo di birra? Un nuovo anti parassitario? O semplicemente cercava di trovare nuovi metodi creativi per torturare 23?
    Beh, se lo scopo era quest’ultimo, Zimm è riuscito nel tentativo.
    Miscelando le spore di un curioso fungo cresciuto nel lontano Est (pensate, un fungo di 20 metri, parlante!) e gli essudati liquidi di alcune specie dello Yuzrab imparentati con i Viashino, più l’ingrediente segreto che NON volete conoscere, ha composto la droga sintetica più micidiale che Endlos abbia mai potuto perfino sognare.
    L’effetto è talmente potente che non pagarla un critico sarebbe un insulto a qualsiasi divinità.
    Può essere assimilata per via orale, o per contatto cutaneo, soprattutto su ferite e quindi a contatto con il sangue. Il principio attivo si innesca immediatamente, scatenando violenti spasmi e allucinazioni.
    La pozione è inodore, incolore, insapore. Può essere mescolata a qualsiasi bevanda o cibo senza alterarne il gusto.

    and remember kids...
    Non accettare MAI da bere da un Boggart, soprattutto se è gratis.
    L'effetto fisico si esaurisce alla fine del turno. Quello psicologico in anni di terapia.
    Povero 23.


    Miasma Sibilante
    Tecnica gassosa ad area, alto

    Ai bei vecchi tempi, quando qua era tutta campagna, Zimmer aveva tentato di darsi alla coltivazione di spoppio, la famosissima pianta dalla quale si ottiene un gustosissimo tabacco da pipa. Gli affari andavano benissimo, tanto che l'oliphant era andato in aspettativa per malattia e 23 poteva dirsi quasi una persona normale.
    Questo cambiò con l'arrivo di una piaga: le locuste ballerine saltanti senza occhi ma con un naso gigante, proverbialmente attratte dallo spoppio.
    La piantagione stava andando a quel paese, e Zimm fu costretto a rimettere mano al proprio manuale di pesticidi. Solo allora si accorse che il manuale era scritto in ungherese, quindi dovette inventarsi gli ingredienti da se.

    Ne uscì una sostanza che, a contatto con l'aria, si nebulizza e aumenta di volume esponenzialmente: poche gocce erano sufficienti a coprire ben dieci metri di area. I soggetti presenti nell'area si trovarono con le vie respiratorie occluse, e per la bellezza di un turno i sintomi rilevati furono la quasi impossibilità a respirare, un bruciore insistente su tutta la cute e un forte dolore addominale, che spesso sfocia in diarrea.
    Sulle prime sembrò un successo, i malevoli insetti erano stati sterminati... l'unico inconveniente era che prima di morire, questi evacuarono le viscere su tutta la piantagione. Brutta cosa la diarrea.
    23 stette male un mese.


    Smoke on the water everything.
    Fumogeno, basso

    A volte le soluzioni più datate sono quelle più efficaci. Teatralità e ombre sono da sempre i migliori amici di tutte quelle creature figlie dell’oscurità dedite all’assassinio, alla furtività, alla disperazione nel silenzio e nella cecità del proprio nemico.
    Zimmer non è una di queste creature, ma sa che un ordigno fumogeno non viene usato solo per coprire la propria lama sulla gola dell’avversario, quanto anche per fuggire dalle orde di clienti non soddisfatti che si sono accorti che questo o quell’acquisto non è come se lo immaginavano. Beh, affari loro no? Non si fanno cambi o risarcimenti. PUF!

    L’ordigno, un bussolotto delle dimensioni di una biglia, è in grado di generare un fumogeno fitto e denso, capace di espandersi fino a 5 metri in ogni direzione. L’ideale per le entrate ad effetto, per le fughe, per gli assalti.


    Coltre d'angoscia
    Gas psichedelico ad area, medio

    Un composto all'apparenza semplice, dal colore grigio mercurio, portato in una classica provetta di vetro. Ottenuto dalla fermentazione delle spore allucinogene di un fungo dei pozzi, il siero a contatto con l'aria reagisce, evaporando e distribuendosi in un primo momento a bassa quota, a 10, 15 centimetri dal suolo. Subito dopo condensa, formando una fitta nebbiolina bianco grigiastra, che occupa il campo di battaglia. La nebbiolina a prima vista è innocua, il cui unico scopo sarebbe quello di coprire i piedi dei presenti. Tuttavia, la nebbia altro non è che il trampolino di lanci del vero reagente del composto: una sostanza incolore e inodore che si libera nell'area, sublimandosi con l'ossigeno. Se respirata, agisce sui centri nervosi dei malcapitati, lavorando sulle sinapsi del loro cervello. A quel punto, Zimmer sembrerà molto, molto più minaccioso, e una forte angoscia invaderà il malcapitato, convincendolo che attaccare il Boggart o chi sotto la sua protezione sia una pessima idea.



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    Barbecue!
    Lanciafiamme, medio

    A chi non piace un buon Barbecue? L'aria aperta, le chiacchiere con gli amici, le birre, l'odore della carne che sfrigola... bhe che dire, anche tra i cunicolo Boggart è molto in voga, il giovedì pomeriggio, lasciarsi andare ad un buon Barbecue. Però questo ha fatto sorgere dei problemi: l'assenza di legna da ardere (hanno provato a strappare le radici, ma gli alberi franavano distruggendo diversi cunicoli e non era il caso.) e sopratutto le indicibili emissioni di fumo che, in uno spazio ristretto come le gallerie Boggart, poteva saturare e portare ad asfissia in pochi minuti.

    Bhe, la cultura Boggart ha porto rimedio anche a questi problemi! Dopo aver scoperto che la bevanda nazionale dei Cunicoli era infiammabile a contatto con l'ossigeno, questa è stata più sapientemente utilizzata per appiccare allegri incendi (da qui la scoperta dello sport nazionale “Dai fuoco a tua suocera” ) . Grazie ad un serbatoio pressurizzato agganciato alla cintura e ad un semplice sistema di canule a vuoto, Zimmer può, attraverso il suo fidato Guanto, spruzzare un getto di sette metri di un autentica fiammata, abbrustolendo la cena condita di tutti quei poveracci che tentano di truffarlo. Proprio per questa particolarità, il getto di fuoco non può che durare per pochi attimi (un turno), onde evitare che le mani dei mollicci prendino fuoco da sole.

    E il problema del fumo? Niente paura, anche qui i Boggart hanno trovato una soluzione. Basta non respirarlo.


    L'abbracciatore
    Hoaming bomb a medio, segue campo minato di 5 mine, una mina medio, tutte le mine critico

    Ricordate la regola secondo la quale non è mai una buona idea abbracciare un Boggart, anche se questi è nudo? Bene, questa regola si applica perfettamente anche al suo equipaggiamento.

    L'abbracciatore è la nuova aggiunta all'arsenale bellico del Rossiccio di Merovish: un ordigno esplosivo dalle dimensioni di un pallone da calcio... con lunghe braccia con tanto di manone prensili ai lati. Quando buttò giù il progetto, Zimmer era abbastanza ubriaco. Ad ogni modo, una volta lanciata la bomba sul campo di battaglia, questa comincerà a sgambettare con le braccia meccaniche ad alta velocità verso il bersaglio e, una volta a tiro, si lancerebbe verso di esso nel tentativo di abbracciarlo, in un impeto di amore esplosivo.
    beep beep Boom.
    [Tecnica Media.]
    L'esplosione tuttavia non è che l'inizio. All'interno dell'esoscheletro dell'Abbracciatore infatti risiedono altre cinque cariche esplosive, che grazie all'esplosione dell'ordigno principale, si distribuiscono sul terreno confondendosi fra i frammenti della carcassa. In questo modo si creerà un vero e proprio campo minato sul terreno. Quale sarà l'ordigno e quale un innocuo pezzo di ferraglia? Ogni carica può essere fatta esplodere separatamente dalle altre [Medio], oppure possono essere fatte detonare assieme per un esplosione ancora più devastante [Critico].

    D.I.N.R.W.F.
    Disarmo, medio

    L'acronimo sta per Dangerously Inventive Neural Remote Weaponary in Flame ed è il nuovo dispositivo di guerriglia urbana progettato e messo a punto da Zimmer. Di base, si tratta di un acceleratore di particelle runico, capace di accelerare, appunto, le particelle di cui è composta la materia. Movimento = calore. Funziona straordinariamente bene verso quei materiali conduttori di calore, come il metallo o l'acciaio. Qualsiasi cosa possa arroventarsi, in breve. Stranamente, non sembra sortire effetto verso il materiale infiammabile, come vestiti, carta, pelle... ma per quello c'è un altra attiva, no?
    Il dispositivo è innestato nel Guanto di Acreacciaio: quando entra in funzione si può notare un cilindro metallico ergersi dal dorso di quel bell'attrezzo. Basterà indirizzare il guanto verso l'obbiettivo ed ecco che quello comincerà a farsi caldo, rovente... in poche parole, immaneggiabile.
    L'effetto dura due turni, poi il D.I.N.R.W.F. perde la sua carica, tornando nell'alloggiamento all'interno del Guanto. Il metallo potrà dunque seguire il corso universale d'entropia e tornare alla sua temperatura originale. Ha un raggio d'azione di 7 metri.






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    It's Spider o'clock!
    Companion meccanico: ragno. Passiva di invisibilità, vista condivisa, tecniche condivise,

    Dovete sapere che i Boggart hanno un concetto di misurazione del tempo alquanto particolare. Abitando sotto terra, quando venne l'urgenza di misurare il passaggio dei secondi, delle ore, degli anni, non venne loro in aiuto la luce del sole, con quelle bellissime meridiane che ne conseguirono nel mondo dei Bipedi. No, loro cominciarono a misurare i lassi di tempo fra un rutto e l'altro. Inventarono il Ruttatore: una bevanda capace di farti ruttare per un anno intero. Quelli che non morivano per le gigantesche quantità di CO2 sviluppata nelle loro pance diventavano degli orologi viventi. C'era un Ruttatore in ogni pub, locale, area adibita al bere, che per un anno buono stava li, a ruttare le ore.

    Dopo questa premessa completamente inutile, che ci fa Zimmer con un cipollotto da taschino?
    Beh di sicuro non ci legge l'ora.
    L'orologio è in realtà un miracolo di micro ingegneria: grazie all'abilità del Boggart nel creare roba improbabile e all'energia dei cristalli trovati a Nord (dio benedica quella quest), è riuscito a costruire un piccolo ragno meccanico che, chiuso su se stesso, ha le sembianze di un orologio da taschino.
    Il nuovo compagno di viaggio dell'allegra brigata zimmeriana è il compagno ideale per un Boggart. Non consuma cibo, non si lamenta, non chiede uno stipendio... a paragone, 23 è una stupida palla al piede.
    Oltre ad eseguire tutti gli ordini impartiti dal Boggart, il ragno è composto da una particolare lega derivante dall'acreacciaio e dalla lucediluna. In breve, è in grado di riflettere quasi completamente la luce, diventando, se non invisibile, molto difficile da notare.
    E mi chiedere, che fa questo simpatico orrore su otto zampe? Stacca la testa a morsi alle persone?
    Beh - vi risponderei io- non ancora. In verità, di suo fa ben poco... se non che l'addome è carico di ogni sostanza nociva mai ideata dal Boggart e che il suo dorso è sagomato per istallarci sopra un Diffusore di Peste. Grazie a dei piccoli sensori, Zimmer può monitorare lo stato del suo meccanico amico, oltre che a poter vedere attraverso il suoi occhi miniaturizzati semplicemente dando uno sguardo allo schermo del computer portatile del Guanto.

    Spider Bite.
    [cannone da 4 punti: tre colpi per caricatore, un colpo per turno]

    Simile all'Aspide di Troia, questo piccolo ma geniale marchingegno permette al piccolo ragno meccanico di portare un concreto apporto alla battaglia. Armato di tre razzi grandi non più di una matitina dell'Ikea ma abbastanza distruttivi da eguagliare i colpi del Mercury Cannon, il suo ruolo non sarà più limitato al girovagare per il campo di battaglia e farsi calpestare dai dannati png, ma potrà intervenire in difesa del proprio creatore. E si sa: la miglior difesa sono tre missili terra-terra / terra-aria lanciati da un ragnetto invisibile è l'attacco.




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    Skaro delle Legioni Phyrexia
    former slave, aka 23.

    All'apparenza, un giovane umano che segue Zimmer.
    Conosciuto negli anni come 23, schiavo del Boggart, è stato recentemente liberato.
    Ora risponde al nome di Skaro. Continua a bazzicare col molliccio, non sa più nemmeno lui bene perché.
    Segni particolari: puccio. Braccia meccaniche. Occhi neri. Un po' emo.

    Che la Paura diventi Rabbia
    [Passiva di insensibilità al dolore]

    Attraverso le torture, le privazioni sensoriali e l’addestramento indotto dai Demoni meccanici, il povero schiavo è stato convertito alla dottrina dei Phyrexia, e non solo nella morale e nella psicologia, ma anche nei riflessi e nelle percezioni. I lunghi periodi passati nel buio più assoluto lo hanno reso quasi cieco, ma hanno potenziato in modo impressionante tutti gli altri sensi. Le lunghe ore passate sotto tortura, senza mai perdere conoscenza, gli hanno conferito non solo una soglia del dolore drasticamente più alta, ma anche un livello di percezione corporea altrimenti irraggiungibile.
    A seguito a questa preparazione, il corpo dello schiavo è stato “rielaborato”, potenziato per usare una terminologia comune ai suoi carcerieri. Dove prima stavano degli organi, ora in gran parte risiedono delle macchine. Dove prima c’era un cervello, ora la materia grigia è assistita da un centinaio di processori.
    Dove prima stava l’uomo, ora regna la macchina. Questo ha sopperito a molti degli handicap accumulati durante la “rieducazione”, potenziando in oltre le capacità che il ragazzo aveva in precedenza.

    La spada delle Legioni
    [Spada + passiva di vibrolama]

    L’arma che i Phyrexia donano al loro profeta, l’anima corrotta ricondotta alla luce, Skaro il conquistatore, Skaro delle Legioni. Ed è, di fatto, l’arma che 23 ha ottenuto dopo il suo indottrinamento, assieme a tutti i suoi titoli. La spada delle legioni di fatto non è una spada vera e propria, e il suo nome è solo simbolico. L’arma in se è integrata nel braccio destro di 23 ed è composta da un unico blocco di metallo affilato come un rasoio. La lama non è appuntita, bensì rettangolare, in modo da dare il meglio non negli affondi ma nei tagli netti. Tuttavia, la sezione di punta è talmente affilata da non invidiare nessuna punta di spada convenzionale. La lama, nera come la notte, è innestata nel braccio dello schiavo, e può essere estratta a piacimento o fatta ruotare sul proprio asse. In oltre, l’intera lama è studiata in modo tale da vibrare ad una frequenza tale da non essere notato dall’occhio umano, ma da garantirgli un potere di penetrazione e di taglio inimmaginabili.

    Il pugno delle Legioni
    [Fucile d'assalto]

    I profondi cambiamenti apportati dai Demoni meccanici non si sono limitati a cambiamenti interni al corpo dello schiavo, per potenziarne le capacità, ma anche ad alcune parti esterne. Entrambe le braccia dello schiavo sono state sostituite con due protesi cibernetiche, nere e resistenti. I collegamenti neuronali permettono allo schiavo di provare sensazioni tattili alle nuove braccia, nonostante queste siano artificiali. Il motivo di questa sostituzione è la scarsa idoneità alle vecchie braccia organiche al combattimento. Le nuove braccia invece possono garantire una gran forza di arresto e di attacco, oltre che a fungere da alloggiamento alle armi principali dello Schiavo.
    Se nel braccio destro è impiantata una lama, nel sinistro troveremo un fucile. Il palmo della mano sinistra presenterà una bocca di fuoco alimentata da un reattore posto sulla spalla dell’arto, capace di detonare proiettili al plasma ad alta densità. Tuttavia l’elevato calore generato dall’arma ne compromette l’utilizzo continuativo, limitandone la capacità. La forza d’impatto e di penetrazione dei proiettili non sarà diversa da quello di munizioni standard reperibili in ogni dove e la capacità massima di fuoco sarà di tre colpi al minuto (turno). In oltre, il numero massimo di colpi detonabili prima di un surriscaldamento è di un massimo di 12, successivamente il nucleo che alimenta il fucile andrà sostituito.

    Lacrima
    [Attiva variabile]

    Nonostante il Pugno delle Legioni sia programmato per regolare la temperatura e la potenza dei propri proiettili in modo tale da non esercitare un calore troppo forte sul braccio sinistro, in determinate circostanze 23 può aggirare i wirewall di limitazione dell’arma, sbloccandone il suo vero potenziale. In questo modo, la bocca di fuoco istallata nel palmo della mano può sparare colpi devastanti di puro plasma. Sfere leggermente affusolate e di un azzurro chiarissimo, queste “lacrime” instabili bruceranno all’impatto con l’avversario, lasciando notevoli bruciature. La potenza e la dimensione delle Lacrime, così come la loro gittata, varia da quanta energia lo schiavo sceglie di concentrare in una singola Lacrima. Tuttavia, questa tecnica genera un surriscaldamento tale da rendere necessaria la compensazione di numerosi dissipatori, che naturalmente sottraggono energia al corpo di 23.

    Manto degli Esuli
    [Mantello con passiva di invisibilità]

    Manto di semplice stoffa scura, donato a 23 dalla "Madre degli Esuli", un antico demone Pyrexia incontrato nella Gabbia, l'unica ad opporsi alla tentata liberazione dei Demoni dalla loro prigione. Finemente tessuto con fili di lucediluna, viene donato all'ex schiavo per fuggire non visto dalla fenditura, in modo da non essere catturato dagli altri Pyrexia.
    Grazie al materiale di cui è tessuto, il mantello può rendersi completamente invisibile, a patto che il possessore non esegua manovre troppo complicate come attaccare o eseguire tecniche. E' in dotazione a 23, ma può benissimo usato anche dal Boggart (anche se gli andrebbe lungo).



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    Bussola dei Desideri
    Equip per scene e quest

    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all'impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell'utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.


    Il legame che unisce gli Eversori si spinge sempre più in profondità, arrivando a tracciare delle invisibili linee che uniscono i diversi membri. Parallelamente alla rete d’informatori che si è diffusa capillarmente sul territorio, è stata intessuta nell'etere una seconda rete molto più intima e misteriosa. Sacrificando un minuscolo obolo energetico, un Eversore può aprire i canali di comunicazione mentale con un altro membro, anche se li separano diverse miglia in linea d’aria. Il trasferimento di dati può comprendere le percezioni canoniche e quelle sovrumane, i pensieri, i sentimenti e perfino i ricordi. Questa comunicazione può essere realizzata solo con il consenso del ricevente dall'altro capo del filo: in mancanza di questo, il comunicato psichico sarà registrato nella matrice arcana e potrà essere ricevuto in un secondo momento, magari quando il contattato lo riterrà più opportuno; ciò implica che il flusso mentale non potrà essere recepito in caso d’incoscienza. Il mittente riceverà in risposta un impulso variabile, capendo quindi se la comunicazione è stata accolta o meno.
    La rete di comunicazione mentale è occultata e criptata, rendendo impossibile a chiunque all'infuori del legittimo destinatario il riconoscimento della comunicazione in atto.
    Questa tecnica permette di contattare anche più membri contemporaneamente, semplificando notevolmente i delicati meccanismi di comunicazione nella gilda.
    Nel caso in cui il ricevente decida di consumare energia a sua volta e di spalancare il canale di comunicazione in risposta agli impulsi in entrata, la connessione tra i membri permetterà una sincronia senza precedenti. Quest’applicazione è particolarmente adatta al combattimento in squadra, rendendo i diversi Eversori come membra di uno stesso corpo. Il campo visivo condiviso permette di inquadrare il campo di battaglia nella sua totalità, le percezioni extrasensoriali intrecciate e messe a disposizione di tutti scandagliano il territorio, e ognuno conosce sempre la posizione di tutti gli altri. La connessione psichica diviene talmente profonda da rendere difficile distinguere chi veramente stia fracassando quel cranio e chi effettivamente stia schivando quel colpo. Ciascuno vive in tutti gli altri.
    Uniti per la vittoria.

    يطيع الرمال ~ La Sabbia Obbedisce
    Trasmutazione sabbiosa, basso

    Il Concordato dello Yuzrab ha concesso agli Eversori la manipolazione della sabbia. Questo elemento è ciò che più rappresenta l'intero Presidio del Sud - oltre alla violenza. Il manto del deserto accompagna i prescelti e seguirà i loro ordini.
    La sabbia assumerà una composizione specifica per ogni Eversore, poiché molteplici sono i caratteri e le storie dei mercenari di Merovish.
    Gli spiriti che risiedono in tutto il Sud ascolteranno le invocazioni, creando per loro il costrutto di sabbia che hanno scelto.
    Gli artefatti del deserto sprigioneranno la propria forza adattandosi allo stile di combattimento dell’utilizzatore.
    Non avendo alcuna connessione con il mondo Magico, Zimmer sfrutta questa particolare tecnica assieme alle proprie conoscenze Alchemiche. Con un minimo sforzo, può riprodurre qualsiasi oggetto utilizzando un giusto quantitativo di sabbia. Si tratterà sempre di falsi, che entro poche ore torneranno alla loro originale forma sabbiosa, ma abbastanza realistici da ingannare anche l'occhio più esperto.




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    Strana serata quella: una ragazza ubriaca, un agente sotto copertura, un impiegato e uno spadaccino si ritrovarono a bere nello stesso bar sotto la luna di Merovish… e il resto è storia e follia. Sicuramente non avrebbe dimenticato facilmente quella serata nonostante l’alcol, ma il punto non era il rimembrare o meno in un futuro prossimo quella sera, ma ciò che aveva visto e provato; da quello che sotto certi aspetti poteva sembrargli un errore e sotto altri una divertente uscita, indifferentemente da come l’avrebbe pensata l’indomani, quella sera aveva imparato a conoscere un po' di più Merovish e chi la vive, rendendolo più accorto e pronto ad aspettarsi qualsiasi cosa da quella città di sangue, pistole e malviventi.
    Provato e stordito da tutto ciò che accadde, mise finalmente piede fuori dal locale decidendo cosi di congedarsi e raggiungere il prima possibile il suo alloggio poco distante potendosi così finalmente lasciare avvolgere dalle accoglienti braccia di un letto caldo e cosi recuperare le forze prosciugate dall’alcol… e dalla ragazza.

    Camminava con passi lenti ma controllati, come a voler nascondere esteriormente e combattere interiormente la fatica che provava a fare tutto quando nel vicolo deserto che collegava due strade opposte, il silenzio venne rotto da un suono deciso e ritmico nel suo andare che dolcemente veniva accompagnato da una melodica voce che sussurrava cantando una angelica e aggraziata melodia.
    Il vestito elegante e in nera pelle non nascondeva la classe della giovane donna, mentre il volto coperto dalla punta di un cappello piumato e l’oscurità parziale di quella notte nascondevano il candido e pulito viso. Quelle movenze, quegli abiti, gli ricordavano qualcuno, ma la mente era troppo affaticata e concentrata a mantenere uno stato esteriore composto e normale per poter rischiarire le idee e riconoscere quell’importate figura. I due mentre si incamminavano in contro sembrava come se nessuno facesse caso all’altro. Ogni uno era come deciso a procedere per la propria strada ignorandosi reciprocata come due rette paralle che pur passando vicine non si incontrano mai. Quando la distanza fu minore Umbrella poté notare un appena accennato sorriso della dama ma al quale non presto particolarmente attenzione. I due si superarono. Camminarono a poche decine di centimetri da uno dall’altro ma quando furono affiancati, all’agente udì la voce della donna sussurrargli poche semplici parole come se si fosse trovata a parlargli con voce chiara e dolce al suo orecchio, dandogli quello che poteva sembrare un consiglio, un’opportunità o forse un aiuto:

    “Dirigiti alle cave del sapere.
    La, in un’altra dimensione, troverai le risposte che questo mondo
    Non ha mai saputo darti… giovane Umbrella.”


    Tanto enigmatiche quanto era misteriosa la sua figura, quelle parole. I due si allontanarono rapidamente, accompagnati solo dalla candida voce della donna, e da una maestosa luna piena.
    Il sole che filtrava dalle finestre della stanza da letto lo costrinsero ad aprire gli occhi, e dopo pochi secondi per raccogliere la sua forza di volontà e mettersi a sedere al bordo dell’ampio letto, decidendo così finalmente di posare i piedi sul freddo pavimento. Una mano si portò quasi inconsciamente al viso stropicciando disordinatamente l’espressione assonnata e i corvini capelli mentre il cervello con relativa calma ricollegava tutti i pezzi del puzzle: era ancora vestito come la sera prima, l’ombrello poggiato a un lato della stanza, le scarpe disordinatamente buttate sul pavimento e solo il calzino sinistro proteggeva il piede dal freddo pavimento. Non ricordava nulla della sera prima in quel momento e il semplice pensare li sembrava particolarmente tedioso. Fece per alzarsi, quando l’inusuale suono di come carta stropicciata provenire dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni non attirò la sua attenzione, facendo così rimettere in moto l’assopito cervello; portandosi la mano alla tasca estrasse uno sconosciuto e stropicciato volantino. Su quest’ultimo c’era stampata una richiesta di aiuto che chiedeva di dirigersi alle cave del sapere, a Merovish, allegando sul retro una intuitiva mappa che partendo dal centro cittadino avrebbe facilmente condotto al luogo richiesto. Gli tornarono in mente le parole della donna della sera prima, per poi domandarsi quand’è che aveva effettivamente preso il volantino visto che non ricordava di averlo mai visto prima, e il collegamento che esso poteva avere con la misteriosa donna. Poco importava, pensò, quelle poche frasi di aiuto e le parole della misteriosa donna l’aveva convinto ad avventurarsi in quella avventura, decidendo cosi che quello stesso pomeriggio avrebbe seguito le indicazioni, e si sarebbe diretto al luogo indicato sperando così di capirci qualche cosa in più in quella sempre più surreale situazione.
    Come si era ripromesso, nella tarda giornata seguendo le indicazioni sul volantino aveva raggiunto le cave del sapere e come mise piede nel luogo dell’incontro con il richiedente aiuto, lo bloccò per un’istate: non ci poteva credere, quale peccato aveva mai commesso per una punizione del genere? Quale Dio poteva essere così crudele da riservargli un destino tanto straziante e morboso al tempo stesso. Come lo sguardo superò la soglia delle cave del sapere ecco che di fronte a lui in mezzo a un gruppo di sconosciuti, si ritrovò ancora una volta davanti quella putrida figura. Skekdor. Che gli avesse impresso in chissà quale modo una maledizione per far sì che il destino lo riportasse a ricontrarlo per l’ennesima volta?. Portandosi una mano al viso in segno di sconforto e delusione per l’ennesimo incontro col semi-dio, Umbrella sostò una manciata di secondi preso dalla forte tentazione di fare dietrofront e andarsene anche a costo di perdere quell’ottima occasione, ma si trattenne.
    Con passo deciso raggiunse il gruppo e con spregiudicatezza si rivolse a tutti i presenti: “Anche voi siete qui per la richiesta di aiuto?“


    UmbrellaEnergia: 110%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Ottimo
    Passive:
    [Instant casting] - [Raggio visivo e sonoro ampliato] - [+10% Energia Massima]
    Equipaggiamento:
    Umbrella – X768: Arma semiautomatica d’agente con anima in anti-materiale a recupero di gas con rivestimento del passaggio dell’aria in lamiera d’acciaio e collegati da cross-pin. La carica d’aria viene incanalata e pressurizzata in proiettili d’aria a rilascio in tre modalità: proiettile calibro 50. BMG, colpo ad aria ravvicinato per azioni di movimento e colpi a bruciapelo. Camere a vuoto create artificialmente nelle vene dell’ombrello con fori di incanalazione ad argento e mercurio permettono un istantaneo fluire dell’aria pressurizzata rendendo impercettibile il tempo tra la pressione del grilletto e l’uscita del colpo dalla punta. Rivestimento in carbonio con retina di titanio a “X” separata per ogni una delle 8 sezioni simmetriche dell’ombrello, conferendo cosi una elevata resistenza di perforazione sia hai proiettili che contro gli urti. Le 8 costole dell’ombrello presentano una affilatura forgiata a laser con lama al nanometro. Ha una lunghezza di 110cm e un peso complessivo di 6Kg.
    Note:
    La donna "misteriosa": X
     
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    Luogo: Cave del Sapere - Tempo: Adesso

    Philip osservò per l’ennesima volta la lettera.
    Aveva passato gli ultimi tre giorni a cercare qualche spiegazione nei suoi fidati libri, alleati che fino a quel momento non l'avevano mai tradito. La sua morbosa curiosità lo aveva spinto a cercare nella parte più "oscura" della grande libreria. Quella dove i mostri smettevano di essere inchiostro e diventavano reali.
    Il frate era riuscito ad arrivare ovunque in quel posto, era diventato peggio della polvere, eppure le sue ricerche erano state vane.

    "Buongiorno."

    Con solennità accolse il piccolo gruppo di persone che aveva mandato a chiamare, aiutato anche dai suoi fidi amici bibliotecari.
    Gli occhiali gli scivolarono sul naso quando studiò meglio quella ... accozzaglia. Non pensava che avrebbe richiamato uno zoo intero.
    Le sue conoscenze erano molto limitate su ognuno dei membri eccetto due: Zimmer, il Pasha della Fame di Merovish e skekDor, un combattente dell'Arena Nera.
    La tritona gli era completamente nuova, nonostante si vedesse fosse una persona altolocata. A seguirla vi erano due umani, ragazzi avrebbe detto dal viso e infine un cane.

    "Vi ringrazio di essere venuti qui con così poco preavviso."

    La faccenda non lo riguarda personalmente eppure iniziava ad essere molto coinvolto. Si sentì persino sollevato quando vide che fra i tanti vi erano dei collegamenti, alcuni affettivi e altri meno.

    "Se non vado dicendo castronerie, qui davanti a me dovrei avere: Zimmer, skekDor, Zegana, Uriel, Gaspode e Marck D. Teach conosciuto come Umbrella ...", si abbassò gli occhiali per scrutare uno ad uno tutti i partecipanti e, senza dare il tempo loro di rispondere, riprese il discorso, "... vi ho mandati a chiamare per un'urgenza. Voglio subito chiarire che io non sarò il vostro capo o quant'altro, mi sono ritrovato coinvolto e mi sono sentito in obbligo di partecipare."

    Dal taschino tirò fuori la lettera.
    Da quel singolo pezzo di carta era partito ogni cosa, ma nessuno dei partecipanti lo sapeva per il momento.

    "Questa lettera è la causa della vostra chiamata. Qui dentro vi è un messaggio rivolto a tutti voi, però prima di leggerlo devo fare un'altra cosa ...", appoggiò la busta gialla e prese un foglio più piccolo ma anche più pulito e meno stropicciato, "
    ... ciò che vi posso dire è che quella busta contiene informazioni terribili e chiunque me l'abbia fatta ricevere si sentiva in serio pericolo per la propria vita. Inoltre mi ha "chiesto" di sottoporvi a delle domande a cui dovrete rispondere in maniera sincera."


    Dopo un piccolo colpo di tosse, iniziò una fase di silenzio.
    Philip stava provando a raccogliere le sue capacità mentali per continuare.
    Le foto nella busta lo avevano sconvolto.

    "Lo stesso che temeva per la sua vita, temeva anche che ci fossero dei traditori o qualcuno che avrebbe potuto intercettare questa lettera. Voleva che arrivasse a voi, altrimenti non mi spiego il perchè della domanda ...", guardò per l'ultima volta il foglio bianco, " ... dovrete essere molto sinceri e spontanei, nonostante la domanda stupida, serve però per continuare. Qual'è il vostro animale preferito?"

    Fece scivolare il foglio in tasca, bloccando così l'opportunità a chiunque di barare.

    Turno° 2

    Rieccoci trovati amici cari.
    Il turno è sempre molto calmo, in modo che ognuno abbia modo di far interagire il suo pg con quello degli altri. Inoltre Philip il frate vi rivolge una domanda, la quale vi invito a non prendere sotto gamba e rispondere sinceramente.
    Saranno apprezzati particolarmente rimandi al background del proprio personaggio.

    In caso di domande o proroghe potete usare comodamente il bando in bacheca.
    Scadenza: Martedì 6
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Contro ogni aspettativa, a rispondere alla chiamata furono parecchi volti noti a skekDor.
    Il primo a farglisi vicino fu Uriel, il dio incontrato qualche mese addietro, durante la faccenda della villa dominata da presenze maligne.
    "Signor Uriel, ossequi." Rispose garbatamente, facendo per prendere la mano del giovane fra le sue. L'avrebbe mossa appena con fare energico, continuando a osservare con un'espressione anodina il suo interlocutore: "Mi allieta il cuore sapere che vi siate ripreso da quella brutta disavventura... se capite a cosa mi riferisco."
    Subito dopo, lasciando andare Uriel, chinò il becco verso Gaspode. Scrutò il cane solo per pochi secondi, rivolgendogli la medesima espressione.
    Poi, si spostò sugli altri.

    Zegana gli sfilò davanti, degnandolo solo di una rapida occhiata. skekDor si limitò a salutarla timidamente con la zampa, senza arrischiarsi a fare di più. I giovani alle volte potevano esser fraintesi, per via della loro irruenza.
    Lo stesso si poteva dire per i due sconosciuti dall'aria truce. Regalarono occhiatacce un po' a tutti, e nuovamente lo Skeksis si ritrovò con le parole a morirgli in gola: "Molto piacere, figlioli. Io mi chiamo sk-"

    A quanto pare, Zimmer e Uriel si conoscevano. L'avrebbe tenuto a mente.
    Quanto alla metà oscura, iniziò a picchiare con forza per uscire dalla sua prigione. Voleva insegnare un po' d'educazione al trio di debosciati, ma ovviamente non aveva speranze di dominare il corpo. Non in quelle condizioni.
    Nemmeno dopo che Umbrella, l'ultimo venuto, esternò senza troppi problemi la sua frustrazione nel vederlo. Certo che doveva star antipatico proprio a parecchi, quell'involucro di carne.
    Il Mistico non faticava a trovare valide ragioni in merito.

    Portò una zampa davanti al muso, ridacchiando fra sé e sé, divertito da una simile idea. Stette però ben attento a non guardare nessuno del gruppo nell'atto: ci mancava solo un fraintendimento per rendere la faccenda ancor più tesa di quanto già non fosse.

    Philip mise fine ai salamelecchi quasi subito, spicciandosi a introdurre la faccenda. Questo avrebbe focalizzato l'attenzione su ciò che si sarebbe dovuto compiere. E magari, su qualche dettaglio in più riguardo al mistero citato nel bando.
    L'anziano umano elencò i nomi di tutti, citando anche il vero nome -o presunto tale- di Umbrella. Le iridi vermiglie si rimpicciolirono per pochi secondi, il tempo necessario perché skekDor emettesse uno dei suoi soliti mugugni striduli: "Mmmh... Ihihih!"
    Poi, scuotendo il capo, il Mistico riprese il controllo.
    "Marck D. Teach... Caw! Che spasso!" Pensò il cuore di tenebra, prima di tornare a tacere.

    Philip non indugiò oltre e mostrò ai presenti la lettera artefice di tutto. O, per meglio dire, ne rese solo nota l'esistenza. Sì, perché lo sconosciuto mittente aveva avuto premura di far ricevere all'umano istruzioni utili, al fine d'impedire a eventuali spie di carpire le informazioni contenute nella carta.
    E a giudicare dalla domanda che venne posta a tutti, skekDor arguì che si trattasse di un personaggio in grado di manipolare il tempo.
    Qualcuno, cioé, capace di viaggiare nel passato, o quantomeno di poterne scorgere l'immagine.

    Lo sconosciuto mittente voleva sapere quale fosse l'animale preferito di ciascuno.
    skekDor inarcò un sopracciglio, di fronte a una tale richiesta. Inaspettato, questo sì. E per di più...
    Spostò l'attenzione sul cane che accompagnava Uriel.
    ...forse anche un po' offensivo.

    Ad ogni modo, cercò di non rifletterci troppo. Per il Mistico gli animali di Endlos erano i prodigi di una divinità a lui sconosciuta, perciò provava ammirazione per ognuna di quelle creature. Lo Skeksis, fosse stato in sé, avrebbe di certo detto che la sua bestia preferita era l'uomo.

    Ma forse c'era una creatura che più di tutte incontrava le sue preferenze.
    Anticipando gli altri, esclamò: "Tergiversare serve solo a farci perdere del tempo prezioso. Tempo che potremmo impiegare invece per venire in soccorso di chi ci ha chiesto aiuto." Sollevò il piede e fece un passo avanti, toccandosi il petto: "Sono skekDor, e il mio animale preferito è in grado di tenersi in equilibrio su scaglioni di roccia spessi poche dita. La sua lana è calda e soffice, un toccasana per ripararsi dal freddo. Può mostrarsi aggressiva, ma è anche molto fedele a chi le offre da mangiare, e ricambia la cortesia con dell'ottimo latte. La capra di montagna: è questa la mia risposta."

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    "Signor Uriel, ossequi."
    rispose il suo interlocutore, portando una mano del Semidio tra le sue.
    "Mi allieta il cuore sapere che vi siate ripreso da quella brutta disavventura... se capite a cosa mi riferisco."
    riprese poi. Avendo capito a cosa lo skeksis si riferisse, Uriel si limitò a fare un cenno col capo e sorridere.

    Poco dopo, al trio si aggiunse Zegana, un'altra sua conoscenza. La Portavoce non perse tempo in chiacchiere, e quasi immediatamente affidò un compito al povero Gaspode (reo solo di aver deciso di seguirlo in quell'avventura) senza abbandonare le formalità e il tono altezzoso che la contraddistinguono. A quelle parole, Uriel lanciò un rapido sguardo verso il suo compagno di viaggio per osservarne un'eventuale reazione, ma venne riportato all'ordine quando per la Tritone fu il turno di interpellare il giovane Semidio.

    Saggio Uriel, sono ben lieta d'incontrarla qui: capita così di rado di potersi intrattenere con una compagnia valevola e discutere allora di materie davvero interessanti.

    « Signorina Zegana, anch'io sono lieto di incontrarla qui. »
    ricambiò le formalità.
    « Sono certo che sarà un valido aiuto per noi tutti, averla con noi. »
    aggiunse; dopotutto, di eruditi non se ne ha mai a sufficienza.

    "... Uriel?"

    Sentì una voce familiare provenire alle sue spalle. Una voce che non sentiva da molto tempo.
    Voltandosi, il Saggio di Dharma vide un giovane ragazzo dai capelli bianchi molto simile a lui. Poco più indietro, il suo padrone Boggart che giocherellava con una delle fiale che gli pendevano dalla giacca di pelle. Uriel fece una smorfia, domandandosi come mai il Rossiccio fosse rimasto a distanza. Si era forse dimenticato di lui?

    « 23! Che sorpresa vederti qui! Ti trovo in forma. »
    gli sorrise, contento di vederlo vivo e in salute. Non era decisamente più lo schiavo di tanti anni fa.
    « Cosa c'è, non ti ricordi di me... diavolo? »
    chiese al Boggart, avanzando solo un passo verso di lui. Nel suo tono di voce c'era un che di scherzoso.

    Quando il gruppo fu al completo con l'arrivo di un altro ragazzo, il frate prese a parlare salutando dapprima i presenti, e in seguito scusandosi di averli fatti chiamare con così poco preavviso. Uriel fece spallucce; in casi d'emergenza non si può fare altrimenti. Il vecchio proseguì elencando i nomi dei presenti, e in men che non si dica illustrò al gruppo di aver trovato una lettera rivolta a loro. Inoltre, chiunque fosse stato il mittente, la sua vita era in pericolo. La bocca del Saggio si piegò in una smorfia preoccupata.

    "Lo stesso che temeva per la sua vita, temeva anche che ci fossero dei traditori o qualcuno che avrebbe potuto intercettare questa lettera. Voleva che arrivasse a voi, altrimenti non mi spiego il perchè della domanda ..."
    si soffermò un momento, prima di continuare.
    "... dovrete essere molto sinceri e spontanei, nonostante la domanda stupida, serve però per continuare. Qual è il vostro animale preferito?"

    A quella domanda, Uriel tentennò.
    Il mio animale preferito? Che domanda strana. E poi, come fa questa persona a conoscere il mio animale preferito?, pensò dubbioso.
    Fece un breve sospiro prima di rispondere alla domanda. Dopotutto, si fidava del vecchio; non avrebbe avuto motivo di mentire o attirarli in una trappola. E inoltre, la sua preoccupazione pareva sincera.

    « Il mio animale preferito è il gatto. »




    AiqaIp8


    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: ottimale

    Energia:

    █████████████████████ 110%

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    » Sagittarius: Arco + frecce (x10)
    » Diario : Un comune diario.

    Abilità Passive:

    » Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
    » Innocent Aura: Auspex spirituale
    » Autorevolezza: Aura di carisma
    » I See the Light: Scurovisione
    » Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat


    Abilità Attive:



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    A quella richiesta d'aiuto, avevano effettivamente risposto in molti.
    Troppi, per i gusti del Boggart. Non amava le folle... sopratutto se nelle suddette folle poteva trovare gente che effettivamente conosceva.
    Subito si pentì di aver seguito l'ex schiavo. Si stava così bene, su nei cieli dello Yuzrab... aveva perfino fatto uno strappo alla regola e aveva attivato l'aria condizionata. Al diavolo l'avarizia, si viveva una volta sola! E la moneta del sud portava letteralmente il suo nome, ora.

    "Molto piacere, figlioli. Io mi chiamo sk-" il povero pennuto non poté nemmeno finire le presentazioni, in quanto non solo Skaro lo ignorò completamente, ma lo superò anche per raggiungere la semi-divina conoscenza.
    Zimmer scosse la testa, come un padre fa col figlio che, a cena, si alza prima di aver finito i broccoli. ... chesti schiavi. Loro cresce così in fretta. commentò, quasi fra se e se, prima di rivolgersi allo skeksis.

    Io so chi tu è, skekDor. Io ha visto tuo combattimento in nostra bella Arena, tempo fa... contro l'Ombra di Ferro. Il Rosso schioccò forte la lingua, ricordando i dettagli dello scontro. Non se ne perdeva uno... anche perché sugli spalti, i popcorn e le bibite non si vendono mica da soli.
    Tra l'altro, ci tengo a segnalare ai lettori che, presentando un cupon pieno di bollini della Quinta Bolgia, avete diritto a una birra omaggio durante gli spettacoli dell'Arena Nera.
    Spettacolo noiosetto, se io può permettermi. Poco sangue, nessuna morte. Arena è terra consacrata, skekDor. E ha sete. continuò con un ghigno cinico, prima di perdere del tutto interesse nella conversazione.

    «Ti trovo in forma. »
    Skaro quasi scoppiò a ridere.
    Gli faceva certo piacere che Uriel lo avesse riconosciuto, e che in primo luogo si ricordasse di lui... il giovane e timido schiavo che – parecchi anni prima – si destreggiava come meglio poteva con un complesso fucile da tiro.
    Ora erano cambiate un sacco di cose. ”Vero? Trovo che l'acciaio mi doni.” commentò sarcastico, alzando la manica destra dell'abito rosso per mostrargli il braccio meccanico.
    ”Non sono più uno schiavo ora. Puoi chiamarmi Skaro.”
    I nomi sono importanti, il ragazzo lo sapeva bene. Era stato Rosso, quando lavorava nelle miniere di sale, era stato 23 mentre era schiavo di Zimmer, e ora era Skaro, il nome datogli dalle legioni Phyrexia. Un giorno, forse, avrebbe avuto anche un nome suo, e non datogli da qualcun altro.
    Nonostante questi pensieri, sorrise al semidio. Era onestamente contento di ritrovare una delle pochissime (tre?) persone gentili conosciute in vita sua.

    « Cosa c'è, non ti ricordi di me... diavolo? » domandò questi, avanzando di un passo verso il Boggart. Un passo solo, forse perché ricordava la sorte di chi si avvicinava troppo al molliccio.
    Io ricorda solo di spada vinta, e di pochi soldi che io è riuscito a ottenere, vendendola. Tu è venuto a cedere altro, Uriel di Palanthas? Zimmer non era sorpreso di vedere la vecchia conoscenza. La presenza di un Saggio delle Sette Via non era passata inosservata alle Voci della città... ma non si trovarselo proprio in quella riunione.

    Improvvisamente, quella faccenda lo incuriosiva.

    ”Non è vero niente. La tua spada è ancora appesa alla Quinta Bolgia. La lucida almeno una volta a settimana.”
    Ehi!
    ”Dovresti passare, quando questa storia sarà finita. Ti offro una birra, magari una di quelle vere e non prodotte... in casa.”
    "EHI! Cosa tu offre?! Tu vuole farmi finire in bancarotta, sciagurata pulce?!


    Il loro anfitrione prese finalmente la parola.
    In quello che aveva tutta l'aria di essere un lungo spiegone sciorinò i nomi dei presenti, elencando tutti tranne il povero Skaro.
    Qualcuno, evidentemente, aveva un gran bisogno d'aiuto per richiedere un tale dispiegamento di forze... oppure, qualcuno li voleva riuniti per qualche altro subdolo motivo.
    Zimmer scrutò torvo il povero Filippo, mentre riponeva la lettera che li obbligava in quella stravagante riunione, domandandosi se al suo interno ci sarebbero state anche le cifre del suo onorario. Una cosa era certa: il Boggart non avrebbe sicuramente lavorato gratis.

    Invece che parlare di questi importantissimi dettagli, però, l'uomo se ne uscì con questa stravagante domanda, lasciando attonito il nostro molliccio preferito.

    Io concorda col Pollo. No è saggio sprecare tempo di un Boggart, bipede... io ti assicura. Sopratutto se Boggart è anche un Pasha di Esarcato. lo rimbeccò, visibilmente irritato. Il tempo era denaro, per tutti i libri delle Cave.
    Tu ha fortuna di avere mia curiosità, però... mio animale preferito è sicuramente Uomo. No altra bestia su chesto bel semipiano è così stupida da poter essere truffata più volte.Io no potrei essere così ricco, senza voi stupidi bipedi!

    Skaro sospirò, scuotendo la testa come fa un padre quando il figlio dice una brutta parola davanti a tutta la famiglia.







    Stato fisico: Braccio destro bendato malamente
    Stato mentale: Boggart.
    Mana: 110 %



    Passive:
    Icarus ~ Lingua da mercante ~ Intuito del Bugiardo ~ Certificato di Alchimista ~ Ich Gasata ~ Silent Lie

    Equipaggiamento:
    Il Guanto ~ Aspide di Troia ~ Portatore di Peste ~ Mercury Trader ~ Berserker Armor (no elmo)

    Attive:
    N/a

    Companion:
    23 Skaro ~ Spiderbot









     
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    Volti noti eccetto uno.Questa voce mi è familiare; pure troppo, aggiungerei. Quando mi giro, non saranno passati che pochi minuti dal nostro arrivo, devo alzare subito il muso per poter osservare meglio quella donna alta e slanciata che mi si para davanti. Zegana, Portavoce Simic, è per la seconda volta nell'ultimo posto dove mi sarei aspettato di trovarla.
    E sì che questo dovrebbe essere un mondo piuttosto grande.
    Gaspode, ho un incarico per lei: la sua indubbia professionalità d'investigatore è richiesta per indentificare quanto prima chi stia abusando delle mie fattezze entro questa città e -con primaria importanza- d'impedire che l'impostore possa gettare discredito sulla mia persona o sul ruolo che rappresento.« Ah? »
    Che sia le- no, non può essere lei il datore di lavoro: avrebbe chiamato solo me, e probabilmente mi avrebbe convocato a Laputa, dove viviamo entrambi, non in un cunicolo di Merovish -per quanto questo cunicolo si tratti delle prestigiose Cave del Sapere-.
    Ma allora, perché diavolo...?
    « Okay, tempo una frase e ha già la mia attenzione, complimenti. » replico, aggiungendo poi, con tono di urgenza: « Ciononostante, preferirei che discutessimo i dettagli in separata sede. Spero che mi capisca, e anzi sono sicuro che saremo concordi su questo punto. »

    Altro che richiesta d'aiuto, qui c'è un caso di furto d'identità in corso, e mi viene calato sulla capoccia come un'incudine alla prima occasione buona. Tra l'altro, giusto prima di cominciare un altro compito in toto. Così, in simpatia e leggerezza.

    Ah, ma non faccio in tempo a chiedermi chi stia rubando l'identità di Zegana o quantomeno perché, che vengo quasi stordito da un'improvvisa zaffata mefitica che si fa strada fino alle mie narici con violenza. Questa precede l'ingresso di un'altra figura nota: Pasha Zimmertraugher del Distretto della Fame in persona, accompagnato da un ragazzino che sembra fatto più di ingranaggi che altro.

    Questo ragazzino pare conoscere Uriel (si chiama Skaro, e una volta era uno schiavo di nome “ventitre”), e questo è il punto in cui mi domando fino a che punto andranno avanti le coincidenze fatte di incontri di persone che già si conoscono, nel luogo più sperduto concepibile per molte di esse.
    Quando arriva il settimo elemento, anche lui nel giro di poco tempo, mi rispondo che no, queste cose sono già finite: si tratta di un altro ragazzo, all'apparenza dell'età di Uriel o suppergiù. Segni particolari: nessuno. Cioè, nel senso che non ha nulla che lo distingua dagli altri, a parte un ombrello. Insomma, in altre parole non è nessuno di rilevante né per me né per il semipiano.

    "Buongiorno."
    Ci accoglie infine un uomo dall'apparenza di un frate europeo, accompagnato da altri individui che non so se siano suoi sottoposti o semplici colleghi.
    "Vi ringrazio di essere venuti qui con così poco preavviso. Se non vado dicendo castronerie, qui davanti a me dovrei avere: Zimmer, skekDor, Zegana, Uriel, Gaspode e Marck D. Teach conosciuto come Umbrella ..."
    Come diavolo conosce i nostri nomi? domando telepaticamente ad Uriel. Il mio, almeno.
    Anche se non ha usato il mio vero nome, la cosa non rimane meno sospetta.
    "... vi ho mandati a chiamare per un'urgenza. Voglio subito chiarire che io non sarò il vostro capo o quant'altro, mi sono ritrovato coinvolto e mi sono sentito in obbligo di partecipare."

    Estrae una lettera dalla tasca del saio.

    "Questa lettera è la causa della vostra chiamata. Qui dentro vi è un messaggio rivolto a tutti voi, però prima di leggerlo devo fare un'altra cosa ..." continua a divagare e tenerci sulle spine; diavolo se sto perdendo già la pazienza. "... ciò che vi posso dire è che quella busta contiene informazioni terribili e chiunque me l'abbia fatta ricevere si sentiva in serio pericolo per la propria vita. Inoltre mi ha "chiesto" di sottoporvi a delle domande a cui dovrete rispondere in maniera sincera."

    Colpetto di tosse. Parla, per Dio, parla.

    "Lo stesso che temeva per la sua vita, temeva anche che ci fossero dei traditori o qualcuno che avrebbe potuto intercettare questa lettera. Voleva che arrivasse a voi, altrimenti non mi spiego il perchè della domanda ..." Finché la fai, mi va bene tutto. "... dovrete essere molto sinceri e spontanei, nonostante la domanda stupida, serve però per continuare. Qual'è il vostro animale preferito?"

    Prego? Che poi sì, ce l'ha anticipato e lo ha pure ammesso con candore: non è esattamente il tipo di domanda che mi aspettavo. Così, rifletto per un po', prima di rispondere, mentre gli altri già si fanno avanti: la capra per skekDor, il gatto per Uriel, l'homo sapiens per Pasha Zimmertraugher.
    Ecco, avrei anche risposto esattamente come quest'ultimo (sebbene per motivi diversi) se solo non fosse per il fatto che, nel mio caso, la mia fascinazione riguarda non i soli esseri umani, ma anche tutte le loro sottospecie, naturali o sovrannaturali che siano: elfi, nani, angeli, demoni e, per quel che mi riguarda, anche boggart.

    « Così, su quattro zampe, direi il ratto: un animale che riesce non solo a sopravvivere, ma anche a prosperare perfino nelle condizioni più misere e ostili. Similmente, un discorso così varrebbe anche per i corvi, ma immagino di aver diritto ad una sola risposta, sbaglio? »

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli, mindfuck alert, trick detector, telecinesi, telepatia.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: Frammento di AI, Ricevitore
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    SIMIC¤ ¤ ¤100%
    Perfetto. Immancabilmente perfetto. Il botolo investigatore sembra aver colto al volo la massima importanza dell'incarico affidatogli e -sebbene preferisca discutere ulteriori dettagli in più consona sede- Zegana non può negargli un'addirittura maggiore priorità sulla missione già in atto: dopotutto, per esperienza, i lavori di già intrapresi si possono liquidare rapidamente per dedicarsi infine ad altri obiettivi -e su ciò la tritone non ha dubbio alcuno, specie a seguito delle successive conferme che arrivano imminenti da parte del frate serioso.

    Come desidera, Gaspode, purchè non se ne scordi.

    Per il resto, invece, la Portavoce non può che gioire silente dello zelo e della dedizione d'ogni altro lì radunatosi: per quanto nessuno probabilmente sia davvero importante quanto millanta -o forse, volendo dar credito ai titoli che viaggiano per quella sala, giusto il semidio Uriel e quell'altro sgorbio rosso presentatosi in compagnia d'un ennesimo esangue ragazzino- la richiesta di spicciarsi ed esaurire in breve ogni formalità proviene invece da ben tre diverse bocche... Zegana compresa.

    Mi trovate fortemente concorde: prima risolviamo quest'impiccio e prima potrò far luce sui reali motivi della mia presenza qui. Non ho granchè interesse per i deliri di persecuzione di una lettera, quando invece potrei dedicarmi al caso concreto in cui mi ritrovo mio malgrado coinvolta.

    E così la dignitaria scesa fin lì dall'errante presidio laputense liquida senza mezzi termini i vaneggiamenti di cui si rende ambasciatore l'umano dotato di canuta tonsura, di fatto reiterando la causa già inoltrata dallo skeksis -purtroppo- nonchè dal Pasha presunto i cui scatti d'ira svelano sin dal principio un difficile rapporto con quello che egli chiama suo schiavo.

    Perciò eviterò d'indagare sulla natura di questa adunanza e -supposto che voi siate totalmente onesto nei nostri confronti- vi fornirò la mia risposta.

    Il tutto, ovviamente, elevando non di poco il livello d'allerta e scrutando a mezz'occhi ogni altro convitato; se vero è, infatti, che l'autore della missiva teme per la propria sicurezza e per la possibilità di malintenzionati ad essa interessati, allora non troppo incredibile si erge il sospetto che qualcuno tra i volti lì radunatisi possa effettivamente mostrarsi un impostore -tanto più che Zegana stessa è giunta a Merovish secondo queste esatte premesse.

    L'unica creatura che smuove la mia atttenzione è frutto della scienza di cui sono primo araldo: sono infatti i biomanti Simic ad aver generato mediante opportuni incroci gli esemplari originari di phytoidra, ad oggi largamente diffusa su tutto il piano di Ravnica.

    E -non per vantarsi- ma detta bestia è davvero un miracolo degno di nota: in parte pianta (da cui il discreto interesse della Portavoce, botanica specializzata ed altrimenti indifferente al regno animale) ed in parte idra (il non così mitologico mostro dalle molteplici estremità cefaliche -ben dissimile dallo cnidario omonimo-) essa vanta le migliori caratteristiche del serpentiforme delle leggende (vale a dire, immancabilmente, le spiccate quanto celebri capacità rigenerative) unite con piena armonia al celere ritmo di crescita ed alla strenue resilienza tipici di un germoglio vegetale (di fatto determinando un ibrido difficile a contenersi e sostanzialmente refrattario alla violenza).

    Per quanto da tempo circolino voci di un secondo, stupefacente essere sviluppatosi autonomamente -ovvero sotto una marcata spinta evolutiva- in mondi privi di magia.

    Ed in questo ella si riferisce ad un'incredibile lumaca di mare -detta ad energia solare- capace d'integrare nel proprio corpo i cloroplasti del proprio nutrimento vegetale -nella fattispecie un'alga intertidale sufficientemente frequente nel medesimo habitat- al fine di smettere ogni successivo approvvigionamento e trarre anzi l'energia di cui abbisogna direttamente dalla fotosintesi -che ella stessa, secondo un processo davvero sbalorditivo, è in grado di operare. Elysia chlorotica, per essere precisi.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
     
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    Art Full of Meat

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    Nessuno sembrò voler rispondere alla sua domanda, ma poco gli importava, non era venuto li per fare amicizia ma per rispondere a una richiesta di aiuto, e tantomeno quando aveva deciso di raggiungere quel luogo si sarebbe aspettato di trovare altri disposti a spingersi in quell’avventura.
    Un vecchio anziano, forse un frate o forse un bibliotecario si avvicinò salutando con modestia l’intero gruppo, e come tutti gli altri eccetto Skekdor, pure lui era un completo sconosciuto. Che fosse lui che aveva mandato la richiesta di aiuto?
    Iniziò a disquisire, richiamando cosi l’attenzione degli avventurieri citandoli uno a uno per nome:"Zimmer, skekDor, Zegana, Uriel, Gaspode e Marck D. Teach"… Il cuore quasi perse un battito a quelle parole; solo 5 persone conoscevano il suo vero nome e una di quelle era lui, e altre due erano i suoi genitori. Il cerchio si restringeva su chi potesse aver affidato a un tale stolto una informazione di quel calibro, e il sangue pian piano iniziava ribollirgli nelle vene mentre i presenti uno dopo l’altro iniziarono a rispondere all’insulsa e stupida domanda del topo da biblioteca. Il pugno destro si strinse in una decisa morsa sempre più stretta, i denti digrignavano mentre sul viso cercava di nascondere una espressione sempre più incazzata.
    Se solo fossero stati da soli gli avrebbe spaccato la faccia a suon di pugni fino a quando non gli avesse rivelato come facesse a conoscere quel nome, ma per sua fortuna le condizioni e la situazione erano avversa per uno scenario del genere, o almeno per il momento.
    “Senta, come Diavolo!...” si schiari la gola, come a volersi contenere sentendo dentro di se che non avrebbe resistito a lungo prima di spaccargli la faccia “ … hem, come fa a conoscere i nostri nomi? Glieli ha forse detti chi gli ha consegnato quella lettera? E comunque, se dovessi proprio scegliere un animale dire il Lupo; fedele e valoroso compagno in gruppo, ma pronto a saltarti alla gola dei traditori.”



    UmbrellaEnergia: 110%
    Stato fisico: Perfetto
    Stato mentale: INsospettito, incazzato
    Passive:
    [Instant casting] - [Raggio visivo e sonoro ampliato] - [+10% Energia Massima]
    Equipaggiamento:
    Umbrella – X768: Arma semiautomatica d’agente con anima in anti-materiale a recupero di gas con rivestimento del passaggio dell’aria in lamiera d’acciaio e collegati da cross-pin. La carica d’aria viene incanalata e pressurizzata in proiettili d’aria a rilascio in tre modalità: proiettile calibro 50. BMG, colpo ad aria ravvicinato per azioni di movimento e colpi a bruciapelo. Camere a vuoto create artificialmente nelle vene dell’ombrello con fori di incanalazione ad argento e mercurio permettono un istantaneo fluire dell’aria pressurizzata rendendo impercettibile il tempo tra la pressione del grilletto e l’uscita del colpo dalla punta. Rivestimento in carbonio con retina di titanio a “X” separata per ogni una delle 8 sezioni simmetriche dell’ombrello, conferendo cosi una elevata resistenza di perforazione sia hai proiettili che contro gli urti. Le 8 costole dell’ombrello presentano una affilatura forgiata a laser con lama al nanometro. Ha una lunghezza di 110cm e un peso complessivo di 6Kg.
     
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    Luogo: Cave del Sapere - Tempo: Adesso

    Il frate, nel mentre i vari personaggi annunciavano il loro animale preferito, tirò fuori nuovamente il piccolo foglio bianco che aveva nascosto nella tasca.
    Le dita, consumate a causa del continuo sfogliare pagine di libri, lo aprirono rivelando così cosa ci fosse effettivamente scritto al suo interno. Una piccola lista riportava utili informazioni al fine di garantire la massima precisione di quel test:

    "A te, che hai ricevuto la lettera, ti chiedo un enorme favore. Le foto sono vere e se non vuoi che ciò che hai visto succeda anche al tuo mondo devi domandare alle seguenti persone quale è il loro animale preferito:

    - skekDor (Un grosso rapace che parla in maniera altolocata) → Sulle prime vaneggerà ma la sua risposta sarà Capra di Montagna.
    - Uriel (Sembra un ragazzino ma in verità è molto di più) → Risponderà Gatto. Sarà il solo a dare una risposta pulita
    - Zimmer (Si definisce un Boggart ed è rosso di pelle) → Dirà tante cose, alcune senza senso. La sua risposta sarà Uomo.
    - Gaspode (Non è altro che un cane. Vecchio e puzzolente) → La sua risposta sarà Ratto e digli pure che non ha altre possibilità ...
    - Zegana (Donna alta e superba, delle volte. Dice di essere un tritone) → Sarà molto vaga, basta che però dica Simic e Ravnica. Esse sono la sua vera casa.
    - Umbrella/ Marck D. Teach (Ragazzo che impugna un ombrello, per l’appunto) → Dato che hai detto il suo vero nome sarà arrabbiato, ma non potevi fare altrimenti. La sua risposta sarà il Lupo.


    Ad ogni risposta esatta, Philip sospirava.
    Fino ad allora una parte di sè aveva sperato che quella lettera, quelle foto e quelle confessioni fossero parte di uno scherzo ben elaborato, ma chiunque avesse voluto creare una simile burla si era preso la briga di curare ogni minimo particolare, e dato che era sicuro di non aver fatto nulla di male per meritarsi quello scherzo, la paura che fosse tutto vero iniziava a diventare solida come un grosso peso.
    Prima di parlare si fece il segno della croce.

    "Corretto ...", si tolse gli occhiali per massaggiarsi gli occhi con estrema lentezza,"... tutte le vostre risposte tornano perfettamente con quelle che mi hanno mandato. Non nego che anche io ho pensato che fosse una cosa stupida, però qui si toccano argomenti estremamente delicati. Lasciate che vi mostri di che cosa parlo."

    Fu allora che schioccò le dita e chiamò un altro custode, informandolo che poteva portare il proiettore di cui gli aveva parlato.

    ”Se mi è permesso vorrei mostrarvi alcune immagini alquanto inquietanti ...", nel mentre stava parlando iniziò ad appendere un grosso telo bianco con estrema fatica, ”... mi sono munito di un proiettore comprato, con i soldi della biblioteca, da un vecchio pazzo di nome Mastro e qualcos’altro. Le Cave del Sapere sono una sezione poco visitata di Merovish ma i Pasha ci tengono che la gente abbia un livello minimo d’istruzione ...", un colpo di tosse venne rivolto in direzione dei presenti, ”... riconosco che è un’informazione inutile al fine di questo incontro ma divento estremamente prolisso quando sono agitato. Me lo dicevano tutti al convento."

    Prima che potesse cominciare nuovamente a parlare, la persona chiamata in precedenza comparve nuovamente portando con sé il proiettore.
    Velocemente lo attaccarono al piccolo generatore acquistato assieme al macchinario. Quel vecchio gli aveva spiegato proprio bene come andasse fatto.

    ”Assieme alla lettera mi sono arrivate tante cose, comprese queste foto ...", non appena mise la prima immagine sul proiettore essa si specchiò sul telo bianco ingrandita in tutta la sua angoscia e terrore.
    Un grosso cumulo di macerie si manifestò davanti ai presenti. Colonne di fumo si alzavano dalle macerie di quella che sembrava essere una costruzione estremamente enorme.

    ”Voi forse non sapete cosa è questo posto e neanche io l’ho riconosciuto sulle prime ma la didascalia della foto parla chiaro … questa dovrebbe essere Laputa."

    Chi aveva messo piede sopra la sua superficie, iniziò a riconoscere le torri franate del Mastio, le mura dei vari gironi, l’Albero Casa sede degli Aviatori crollato inevitabilmente al suolo.
    Ogni cosa era stata distrutta.

    ”Questa invece è la seconda foto ..."

    Una grande torre nasceva dal terreno, come un aculeo ma dal colore ambrato, e sembrava erigersi sopra ogni altra costruzione creata lì attorno, piante comprese.
    La terra da cui sembrava nascere era in realtà sabbia estremamente fine.

    ”... neppure tu Zimmer mi sapresti rispondere in caso ti facessi questa domanda. Però questa è Merovish a quanto pare, in tutta la sua gloria e costruita in superficie."

    Tirò fuori l’ultima foto, quella che per lui doveva essere la più emblematica. La posò sul proiettore e mostrò a tutti i presenti il suo contenuto.
    File e file di schiavi, che si perdevano a vista d’occhio, intenti a spalare la sabbia e a curare le piante viste in precedenza nella foto della torre.

    ”Questa foto sembra non avere tanto impatto come le altre, però è proprio quella che mi ha fatto dubitare poichè quest’uomo ...", un grosso dito nero avrebbe offuscato parte della foto indicando un essere umano in età avanzata, ”... sono io."

    Infine mise la lettera che ritraeva con estrema precisione le loro risposte, lasciando che i visitatori potessero osservare quanto scritto.
    Finito di mostrare il tutto si mise a sistemare il proiettore. Era comunque costato qualche soldo.

    ”Queste foto unite alla lettera che sembra arrivare direttamente da un’altra dimensione, oltre alla lista delle vostre risposte trascritte in maniera maniacale, mi fanno pensare ... e molto. Pensate che sia tutto frutto di qualche stupido scherzo? Eppure lo stesso Maelstrom ci ha insegnato che viviamo in una realtà dove esistono più varianti dello stesso piano d’esistenza. Voglio sentire la vostra opinione prima di farvi vedere la lettera vera e propria."

    Turno° 3

    Incredibile, ho postato!
    La situazione è sempre la stessa, nel caso qualcuno avesse la memoria arrugginita parlo della discussione con il frate. Altre domande questa volta accompagnate con foto e quant’altro. Ruolate pure come credete che sia meglio.

    In caso di domande o proroghe potete usare comodamente il bando in bacheca. A causa del Lucca Comics and Games la scadenza è allungata di una settimana.
    Scadenza: Lunedì 12 Novembre


    Edited by Blain - 27/10/2018, 14:26
     
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