Vegetable puzzle

A tale of Bunnies #2

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    Villaggio di Umezan

    Sicuramente il Villaggio ha visto tempi migliori.
    Le stragi operate dai conigli, conigli che sono stati accolti dagli abitanti dal villaggio quasi come se fossero parenti ed amici, questo rende ancora la cosa più bruciante.
    Quante persone sono state uccise?
    Perchè il Presidio Occidentale deve continuare a vivere questa situazione?
    Molte cose sono cambiate dopo il vostro operato. Prima di tutto Nubi Incrociate è stato deposto dal suo ruolo di capovillaggio, serviva un capro espiatorio e la sua testa è stata sacrificata. La sfiducia nei confronti degli organi di governo è diminuita, di contro gli abitanti sembrano essere più aperti verso gli stranieri ed i "diversi".
    Colui a cui è stata affidato il compito di generare un nuovo assetto cittadino è il giovane Xoy, che quantomeno si è distinto durante la prima prova di forza con i conigli.
    La Matrice è stata ingabbiata all'interno della grotta, data l'impossibilità di trasportarla via. Diverse uova si sono schiuse, ma sono nati dei comuni conigli. I tentativi di comunicazione con la Matrice, perpretati anche con diversi forme di tortura, non sono mai giunti a buon fine. Sulla parete della grotta son rimasti disegnati i glifi del portale utilizzato per la fuga.
    Xoy ha avuto diverse difficoltà nel cercare di riprendere le redini della situazione. Buona parte del raccolto è stata distrutta poichè poteva esser contaminata, questo ha generato una piccola crisi alimentare, sventata solo dall'aiuto di un villaggio vicino, che in cambio ha richiesto legname. Legname che non era disponibile e non vi era il tempo per produrlo. La scelta difficile è stata quella di abbattere diverse abitazioni e costruzioni, così da accentrare i cittadini e rendere più "difesa" la parte centrale del villaggio.
    Non si sono registrati ulteriori problemi.
    Xoy, ormai figlio adottivo di Zegana, ha implorato la tritona e lo strano gruppo che si è venuto a creare (volpi, uccelli, tritoni contro conigli, la cosa potrebbe far veramente ridere), di aiutarlo nella difficile impresa di fronteggiare il nemico. Xoy si è erto a difesa dei villaggi vicini, diverse segnalazioni di assalti di conigli son giunte, ma grazie all'aiuto offerto dal nuovo capo-villaggio, sono stati tutti sventanti.
    Restano però una serie di interrogativi: cosa vogliono questi conigli? Perchè sono diventati così?
    Però, volendo partire da qualcosa di concreto...che razza di cerchio è quello disegnato sulle pareti della caverna?




    Angolo del QM #1
    Rieccoci con il secondo capitolo dei nostri amatissimi coniglietti.
    Ho delineato la situazione post-quest lasciandovi la massima liberta.
    Introduci pure il tuo pg e di come Zegana lo abbia coinvolto. Puoi anche già descriverlo arrivato alla grotta (che è sempre sorvegliata) pronto per analizzare i glifi magici.

    Per qualsiasi cosa resto a vostra disposizione,

    Scadenza: 25/07/18

     
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    MOMIR
    MOMIR VIG ¤ SIMIC VISIONARY
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    Come si dice quando le proprie brillanti aspettative vengono stracciate di colpo, vanificando ogni progetto al riguardo e così lasciando basito chi sperava di proseguire per la propria via?

    Vaffanculo!

    Com'è giusto (o lecito) reagire se gli schemi ed i piani stesi per il proprio imminente futuro subiscono improvvisamente un ridimensionamento tale da non curarsi delle conseguenze per chi vi aveva investito tempo ed energie?

    Non me ne frega niente! Uno stracazzo di niente!

    A chi appellarsi quando i tasselli pazientemente accostati finiscono per non incastrarsi davvero, magari perchè l'imprevisto che insorge è dettato non soltanto dal caso ma pure dalle pretese e dalla scarsa comprensione di altri?

    Lei e le sue maledettissime regole: tanto brava a parlare, a stringere accordi, a programmare la linea d'azione ma poi... tocca sempre agli altri muovere il culo! Lei mai, per carità!

    Certo, non è facile mantenere la calma e discutere civilmente quando sei disperato, paranoico e -su tutto- sei appena scampato ad un rapimento nonchè ad un massacro. Men che meno se ti chiami Momir Vig e -pure nelle giornate buone- l'affabilità non è dote su cui contare.

    Non ci voglio tornare tra i boschi dell'Ovest! Ci sono quasi morto in quello schifo di villaggio!

    Ciononostante, volenti o nolenti è atto dovuto ammettere che la richiesta di Zegana (così come l'intransigenza di cui ella ha dato prova opponendosi ad ogni diniego del vedalken) sia a dir poco indelicata e questionabile, checchè siano le motivazioni d'emergenza che l'hanno spinta ad un decreto tanto inviso al Biovisionario da poco rifugiatosi su Laputa.

    Ho altre preoccupazioni più urgenti -e importanti! Non sta a me risolvere i problemi degli altri! Già ho i miei... che non sono neanche pochi... se poi mi metto ad aiutare ogni disgraziato che non è in grado di cavarsela da solo figuriamoci...

    E allora come mai la tritone ha accolto con insperata rapidità la richiesta d'asilo del suo sottoposto -giunto al suo soglio dopo mesi di latitanza dalle riunioni della congrega cui entrambi di fatto appartengono- soltanto per poi rimandare ogni pretesa da parte di quello ed imporgli per contro di dedicarsi alla crisi cui ella stessa ha prestato un primo soccorso?

    Quindi, in poche parole, la mia decisione è semplice quanto immediata: NO, non lo farò!

    Chiaro: perchè, nella lungimiranza che le è propria, Zegana ha intravisto una sinergia d'intenti ad ora adombrata da ostacoli apparentemente contrastanti, vale a dire che nella di lei mente si è profilata la possibilità di risolvere ambo i crucci (per certo verso vincolati tra loro, forse dipendenti dalla medesima causa recondita) mediante una convergenza di operati tra lei ed il vagamente recente acquisto dell'Alleanza. In qualità di massima autorità, poi, non le è nemmeno servito alzare la voce: Momir Vig ha troppo da perdere nell'abbandonare la congrega Simic, perciò... non è evidente?

    ...

    ...

    ...

    Insomma: per ottenere ciò cui Momir Vig ambisce, per concludere quel che ha incrociato il cammino di Zegana, i due dovranno collaborare nel decifrare una volta per tutte le stranezze a piede libero nella vastità dei territori dell'occidente endlosiano. E ciò avverrà a partire dall'unica traccia tangibile di cui la Portavoce sia a disposione -in assenza di alcunchè di valevole apportato dal Visionario: le grotte nei pressi di Umezan, covo della genìa di conigli originatasi dalla Matrice e -nondimeno- sede del varco con cui sono fuggiti i lagomorfi straniti dall'acqua contaminata (acqua che, peraltro, la capogilda ha fatto esaminare nientemeno che all'alchimista scontroso, confermando i precedenti sospetti circa un'avvelenamento che non si esplichi sul piano prettamente fisico).

    Questo sigillo è per Xoy, chiunque di voi egli sia!
    E' da parte della Portavoce Zegana che... bah! Penso sappiate chi è, senza bisogno di tanti fronzoli...

    Annuncia svettando con la propria testa totalmente glabra, la pelle raggrinzita e verdastra, gli occhietti piccoli ed infossati ma -soprattutto- con una bardatura tecnologica alquanto invisa tra le genti dell'Ovest. Il pubblico cui si rivolge è la guarnigione (parole grosse!) a guardia dei budelli di roccia poco lontani del villaggio citato da Zegana -quell'Umezan dal quale ella è ritornata brevemente sull'isola errante, alla ricerca di risposte non ancora a sua completa disposizione- e l'evidente impazienza ch'egli mostra nel ricercare detto Xoy -un ragazzino villoso e scattante, stando alla descrizione della tritone sua superiore- tradisce pure una notevole superficialità propria di chi non ha alcun interesse in ciò che sta svolgendo.

    Allora, a chi devo consegnarlo? Ho bisogno di un resoconto dei vostri progressi dalla sua ultima visita... nonchè dei permessi di indagare per mio conto!
    Su, forza: prima sbrighiamo queste formalità prima posso mettermi al lavoro... e andarmene da qui, a svolgere del vero lavoro!

    Un sorriso stanco e forzato si dipinge lungo quella fessura dalle labbra sottilissime che ha per bocca, un misero tentativo di far buon viso a cattivo gioco e stimolare una risposta da chi presidia la grotta cui è giunto: le indicazioni per raggiungerla sono state a tutti gli effetti puntualissime (come ci si poteva attendere da Zegana, ovviamente), al punto che nonostante tutte le paure al riguardo delle selve occidentali e dei pericoli che quelle trattangono Momir Vig è giunto a destinazione sano, salvo e pure senza alcuna difficoltà (scortato da un incanto di protezione made-in-Zegana dissoltosi appena raggiunti i pressi della sua meta).
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    Villaggio di Umezan

    Il piccolo accampamento antistante la grotta è stato ricostruito e ristrutturato a mò di piccola guarnigione. E' stata scavata una trincea, un fossato alimentato dal vicino corso d'acqua ed anche una piccola palizzata di sassi e legno. Il tutto, però, è strano, diverso, perchè costruito al contrario. Infatti non ha lo scopo di difendere la guarnigione da attacchi esterni, ma piuttosto per evitare che ci esca dalla grotta possa andare via liberamente.
    Si tratta, in parole poverere, di una specie di guarnigione di contenimento, anche se a contenere il tutto ci sono appena quattro uomini malamente armati di lunghe lance.
    Quando lo studioso giunge a destinazione, passando su un piccolo ponticello di legno viene subito intercettato da un burbero uomo sulla quarantina che indossa una specie di armatura in paglia raffazzonata ed una spada corta al fianco. Recepisce il messaggio e fa cenno ad un secondo uomo, probabilmente un suo parente a giudicare dal colorito simile, stesso naso a patata ed occhi sottili e castani, che subito provvede ad inviare un falco con un bigliettino.
    Il buon Xoy non si fa attendere più del necessario, arriva a cavallo di un destriero bianco di gran carriera. Scende agilmente da cavallo e lo consegna ad una guardia.
    Il ragazzo indossa un kimono leggero e corto sino al ginocchio. Le gambe sono allenate e toniche coperte di ricci rossi, proprio come i capelli. Il viso è leggermente più smagrito e segnato da due occhiaie evidenti che cozzano con la tempesta di efelidi che coprono il viso. Il ragazzo si limita a salutare con un cenno del capo per poi fare un paio di colpi di tosse. Prende coraggio, non sa bene come trattare questo figuro che sembra essere stato inviato da Zegana. Ma il ragazzo è cambiato, il fardello delle responsabilità lo ha spronato a migliorarsi, ha un ruolo e deve fare ciò che serve, non può essere impacciato e timoroso.
    Sono Xoy, il capo di questo villaggio.
    E' un piacere fare la vostra conoscenza.

    Di lì in seguito il ragazzo si limiterà a tratteggiare la situazione attuale del villaggio: la contrazione nella zona centrale con la distruzione della periferia per recuperare il legno, gli sporadici assalti dei conigli ai villaggi vicino; la stoica resistenza della Matrice anche alle forme di tortura più avanzate; la nascita dei conigli "normali" dalle uova. Insomma, ordinaria amministrazione.




    Angolo del QM #2
    Xoy raggiunge la scena ed informa Momir delle ultime novità riguardanti il villaggio.
    E' a tua disposizione per eventuali domande altrimenti se vuoi potete spostarvi nella grotta per il prosieguo.


    Per qualsiasi cosa resto a vostra disposizione,

    Scadenza: 10/08/18

     
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    MOMIR
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    A modo loro i presenti non si perdono d'animo e -scattanti sull'attenti- provvedono ad espletare le primissime funzioni di rito: un omaccione (e chi non lo è rispetto a Momir Vig?) si accosta dunque per comprendere cosa voglia quel bizzarro straniero verdastro indi, passando il testimone ad un anonimo galoppino (per certo interposto secondo qualche grado di familiarità, giacchè a chi bazzica di genetica non può sfuggire la somiglianza somatica tra i due), egli sembra dare avvio ad una catena di eventi che comincia con un'immancabile attesa.
    Tutto ciò, incredibilmente, avviene senza che il presente coscritto debba spendersi a biascicare una parola (nè, invero, tal mirabolante abilità di dialogo sembra appartenere al compagno-parente); forse perchè, agghindati alla bell'e meglio in foggia di soldati che con piena evidenza non sono mai stati nemmeno tra le più inverosimili fantasticherie, i succitati vestono alla perfezione il ruolo di bifolchi che in linea con il tenore arretrato di quelle terre compete loro: appare dunque palese ch'essi ben poco hanno da spartire con la dialettica e la cortesia di un diplomatico esattamente come quello sprezzante vedalken che gli è capitato tra capo e collo, ciononostante -piuttosto che dar fiato inutilmente alla bocca o addirittura rendersi dannosi come anzi è molto in voga nei contesti cittadini- i militi dei poveri ostentano il pregevole quanto inconsapevole contegno del silenzio.

    C'è da aspettare ancora molto?

    Si spazientisce infine il biomante, onestamente stanco di attendere non-si-sa-che senz'essere stato nemmeno degnato di una spiegazione.

    Un altro poco e facciamo notte. Letteralmente.

    Per sua fortuna, tuttavia, a cavallo sopraggiunge allora Xoy in tutta la sua... macilenta autorità di capovillaggio inesperto: fosse Zegana e non Momir Vig ad accoglierlo nuovamente ecco che la Portavoce noterebbe in lui -ed all'istante- i primi segni delle responsabilità pressanti, dei crucci che non permettono di dormire e delle decisioni scomode cui bisogna cedere per non pentirsene in secondo luogo. La capogilda Simic ben conosce infatti tutta quella pletora di impegni istituzionali e -benchè ella vi abbia fatto il callo (per non dire ch'è nata per svolgere quel delicatissimo ruolo, stricto sensu)- coscienza questa che non è invece propria dello scienziato inviato in sua vece per il sopralluogo alle caverne ed ai suoi glifi.

    Sì, sì, va bene: passiamo ai fatti, però, che con le chiacchiere non si conclude mai niente.

    Taglia corto l'ospite sopraggiunto, tutt'altro che impressionato dalla giovane età di chi s'è dichiarato capovillaggio ed ancor meno convinto che la sua conoscenza sia realmente un piacere (motivo per cui, pur se sgarbato, egli non contraccambia il saluto e l'invito concorde).

    Comprendo che non ve la passiate poi così bene -e chi lo sta facendo, di questi tempi?- ma la tritone bisbetica non mi ha spedito qui come consulente tattico nè come ammansitore di coniglie giganti: mi ha imposto di esaminare le rune di un portale tracciato sulle pareti rocciose della camera della Matrice... ed ora che almeno so cos'è questa Matrice -e posso collegare il vostro racconto al resoconto offertomi da Zegana- penso sia il caso mi facciate strada verso il succitato portale, non trovate?

    Asciutto, sbrigativo e spiccio: là dove la precedente conoscenza del giovane Xoy si dimostrava propensa alla curiosità ed al voler indagare memorie e impressioni dell'attuale capovillaggio (per quanto rigida, austera ed analiticamente nel giusto), il presente vecchiardo dall'incarnato malsano sembra invece rifiutarsi categoricamente l'eventualità di finire invischiato nella faccenda se non per quel minimo indispensabile a svolgere il compito per il quale è sul posto (tradendo allora, come già detto, un'insofferenza non da poco verso quest'incarico ch'egli non sente come proprio).
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    Edited by AnimeHunter - 1/9/2018, 23:12
     
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    Villaggio di Umezan

    Il Capovillaggio resta un po' perplesso dall'approccio sbrigativo del suo interlocutore. In realtà tenendo ben a mente quella che è stta Zegana e la sua celere autorità, è ovvio che dei suoi "simili" si pongano nel medesimo modo.
    C'è qualcosa da scoprire ed in maniera instancabile, implacabile, gli sconosciuti tritoni provvedono a cercare la soluzione.
    Xoy quindi si limita ad annuire vigorosamente e dispone alle guardie di tornare ai propri uffici e di presidiare la zona. Ti farà strada attraverso l'accampamento e quindi nella grotta. Tornare nella grotta genera un certo disagio a Xoy durante il suo cammino, è evidente dai suoi tremori, dal suo guardarsi intorno con una certa ansia.
    Non che il rosso si tranquillizzi entrati all'interno della grotta. I piccoli occhi della Matrice si puntano su di voi silenziosi, sembrano celare odio, ma anche una certa fame. La grotta non è molto differente da quella che il precedente trio ha trovato: c'è la Matrice, ma ora è chiusa in una grossa gabbia di legno. Pali accuminati sono disposti obliqui ed interrati così che le punte obblighino il coniglio gigante a restare nella sua collocazione. Le gabbie in cui si trovavano invece gli umani ora sono occupate da circa una sessantina di conigli, del tutto normali anche agli occhi del genetista, che saltellano qui e lì.
    C'è un soldato, grossottello, pelato, privo di armatura ma con una spada al fianco. Occhi allungati, marroni con una sfumatura color paglia. Più che un soldato sembra un contadino armato. Sta dando da mangiare ai conigli nella gabbia. Riempie di paglia alcune mangiatoie e poi vi osserva salutando Xoy con un sorriso.
    Salve Cho, tutto bene qui?
    Quello si limita ad annuire e continua con le sue mansioni. In realtà osserva piuttosto preoccupato il biomante. Ricordiamo che ci troviamo nelle terre dell'Ovest ed il diverso è sinonimo di pericolo. Xoy notando la sua reazione si limita ad ammansirlo con un paio di gesti secchi della mano. Titubante quello torna a lavoro. Il rosso peloso ti scorta davanti ad una nuda parete di roccia in cui i glifi arcani sono ancora disegnati.
    Ed ora?
    Bhè, senza necessità di utilizzare particolari poteri, energie, tecniche, stregonerie, macchinari, rituali ed alambicchi vari, qualcosa riesci a capirlo subito. Prima di tutto davanti a te c'è un cerchio della dimensione di diversi metri di raggio; più che un cerchio è un semicerchio. Le scritte sono state fatte con del sangue misto ad un metallo liquido cosparso sulla roccia, così da sedimentarsi e restare lì. Comprendi che si tratta di qualcosa di diverso da quanto ti era stato dipinto, non c'è nulla di magico in quel semicerchio, ma è tutta scienza!
    Infatti si trattano di glifi arcani alchemici, in particolar modo riesci ad intravedere delle rune collegate con la trasmutazione della terra.
    Per una prima occhiata, non male, no?




    Angolo del QM #3
    Eccoci arrivati a destinazione: ad una prima occhiata riesci subito a cogliere una serie di informazioni utili. Prima di tutto il cerchio non è magico, ma è squisitamente alchemico, da qui la parziale capacità di Zegana di interagire con esso. Si tratta di qualcosa collegato con la magia alchemica degli elementi, in particolar modo della terra.


    Per qualsiasi cosa resto a tua disposizione.

    Scadenza: 22/08/18

     
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    MOMIR
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    Non crediate che lo stravagante figuro giunto nei pressi della grotta di Umezan si faccia grossi problemi a dire ciò che pensa: glabro com'è, da logica, non ha peli sulla lingua! Ed in effetti, alle prime occhiate storte dei villici pietosamente addobbati da soldati inesperti, il corrugarsi vistoso della fronte e le conseguenti rughe (che paiono solchi cicatriziali in negativo, tanto son fonde e marcate) non tardano a sopraggiungere.

    La mia presenza rappresenta un problema?

    Ci tiene allora a rimarcare il biomante, spocchioso quanto inopportuno benchè conscio che un'uscita del genere sia indelicata visto il clima di tensione che aleggia per tutto l'Ovest (e del quale è un sopravvissuto, a seguito dei disastri di Màoyì).

    Vi creo insicurezza, nervosismo e tremori a tal punto?

    Non contento, quello stesso torna alla carica subito dopo, quando la discesa lungo il primo budello roccioso rievoca in Xoy spiacevoli ricordi e leggere convulsioni impossibili da nascondere: il vedalken li interpreta come uno sfogo di timore e disagio nei suoi confronti e -pur sbagliando- non manca di sincerarsi se la situazione stia esattamente così.

    Se preferite che me ne vada non c'è da da dirlo: sono il primo a voler abbandonare le terre d'occidente, pur se un tempo rappresentavano la mia dimora.

    E con questo dubbioso passo la precedentemente neutra disposizione del biomante comincia ad incrinarsi, perlopiù delusa dal fatto che persino il rappresentante del villaggio (e cioè il delegato con cui Zegana aveva preso accordi) sembra porsi insofferente nei confronti di un diverso qual Momir Vig è in definitiva. Non ci vuole infatti un genio -genio che, ad essere onesti, lo stesso biomante sfiora per quanto riguarda il proprio campo applicativo- per comprendere che una presenza non-umana come la sua è tutt'altro che ben gradita pur nei lontani paraggi del villaggio. Ciononostante, salvo che Zegana abbia mentito (difficile) oppure detenga debiti di qualche genere con la presente popolazione (ancor più improbabile), è stata nientemeno che la plebaglia di Umezan ad implorare assistenza per il bizzarro caso dei conigli-mannari e quant'altro gli vortica attorno -portale compreso, dunque. Pertanto, se sono stati loro -proprio loro!- a chiedere aiuto, il minimo di contegno di cui dovrebbero dar prova è quello di tacere e di tenersi ben stretti (nonchè il più possibile celati) i pregiudizi disgraziatamente radicati per queste terre.

    Anche se -ad essere onesti- con un gigantesco problema del genere i miei tratti esotici dovrebbero passare del tutto in secondo piano.

    Il commento sopraggiunge poco dopo l'ingresso nella camera principale della caverna, ovverosia in quella che ospita la mastodontica Matrice dalla quale il verdastro cerca di estrarre a vista ogni dettaglio valevole: cosa scrutano i suoi rapaci occhietti infossati? Cosa può suggerirgli un intelletto fortemente analitico benchè talvolta traviato dalle paranoie? Vi è qualche traccia chiara e lampante del perchè la riproduttrice sia tanto fuori scala? Può il biomante ricollegare nozioni che già possiede al bizzarrissimo caso attuale?

    Avete perciò intenzione di smembrarla? E' evidente che non possiate estrarla intera senza scavare la montagna -ma se è vero che il vostro villaggio versa in una drastica situazione di sussistenza, il ricavarne abbondanti tagli di carne da rivendere alle vicine comunità (o da impiegare per il vostro stesso fabbisogno) mi pare la più efficiente delle strategie.

    Nel mentre del suo farsi ciarliero, però, lo scienziato non perde occasione per guardarsi intorno e saggiare con mano il curiosamente avanzato sistema d'aerazione di cui la spelonca è dotata -indizio questo che rimanda ad una certa lungimiranza, sicuramente maggiore di quella di tanti umani dell'Ovest costretti nelle loro muffite catapecchie da pavidi ed ignoranti.

    Semprechè le sue carni si rendano commestibili -nè il vostro ingiustificato timore per gli esseri altri non vi spinga ad uno sterile panico connesso all'oviparità inaspettata di un coniglio altrimenti banale.

    A parlare è ora il collegamento elementare che vede nei coloratissimi residui calcarei sparsi per tutto il suolo il più probabile veicolo di riproduzione della Matrice -là dove alcuni coniglietti ancora trattengono frammenti d'uovo nei loro pressi o tra il pelo folto proprio di una qualsiasi specie lagomorfa. Forse -e dico forse- lo stesso Xoy aveva accennato ad una deposizione di uova dalle quali si son schiusi quei morbidissimi batuffoli ora ingabbiati ma... beh, per una mente rapida e febbrile quale quella dello scorbutico biomante, il resoconto monotòno del capovillaggio potrebbe essersi saltuariamente perso perchè eclissato d'altre considerazioni in quel momento assai più impellenti (come ad esempio il labile confine tra legittima indagine ed un'azzardata sperimentazione, oppure tra metodiche nonconsensuali vagamente invasive e le pratiche di tortura propriamente detta).

    Per quanto riguarda quell'anello di rune laggiù...

    -termina il proprio monologo indicando la parete per la quale è stato effettivamente convocato-

    ...è indubbio che si tratti di alchimia ma -al contempo- la consulenza elementale di Zegana non sarebbe guastata affatto: mi stupisce ella non abbia riconosciuto i vincoli trasmogrifici che sottendono l'intero arco!

    Un rimbrotto che non mancherà di rivolgerle, una volta conclusa la faccenda e tornato su Laputa: pur non essendo il di lei ambito conoscitivo, fine elementalista qual è avrebbe dovuto almeno distinguere i rudimenti dell'alterazione misteriosofica, specie quando (come in questo caso) interagisce con un componente basilare come il terreno!

    Ad ogni modo, presumo non ci siano altri avvertimenti che dovete rivolgermi prima che io mi metta all'opera, vero? Nessuna reazione del portale a qualsivoglia contatto da parte vostra o ancora nessun progresso successivo ad ogni sorta di tentativo abbiate fatto per comprenderne la natura, sbaglio?

    Ed è quasi sarcasmo quello che attraversa il suddetto quesito, l'ironia storta ma sottile di chi non considera gli stolti paesani atti ad investigare, dissezionare e comprendere un fenomeno minimamente complesso -figurarsi uno potenzialmente intricato!
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    Villaggio di Umezan

    Xoy si trova un po' a disagio di fronte alle tue parole. L'onesta ruvida del tritone rappresenta un faro sul disagio che sta vivendo la popolazione del Presidio, ed ancor più in dettaglio quella della città. Perchè? Perchè anni ed anni di soprusi sul "diverso" hanno instradato la mentalità verso la poca tolleranza verso gli altri, appunto. Quando, però, nel momento del bisogno gli unici ad aiutarti sono una grossa Volpe, un Tritone ed una specie di grossa Gallina, come devi prendere la cosa?
    Fidarti di colui che fino al giorno prima hai additato come nemico? O porgere la mano, chiedere scusa, e ringraziare?
    Anni di soprusi, torture e plagio mentale hanno avuto la meglio.
    Xoy, però, rappresenta un gruppo di "illuminati" in questo senso, hanno sempre tollerato i diversi ed ora poco cambia se devono chiedere aiuto proprio a questi.
    In ogni caso il disagio del povero ragazzo rossiccio è evidente e non può farci molto. Cerca di essere quanto più tranquillo possibile.
    No, assolutamente, la questione è un po' diversa.
    Purtroppo la popolazione è stata diffidente verso i diversi per anni ed anni e trovarsi a chiedere proprio il loro aiuto adesso pone i cittadini di fronte ad un dilemma morale... che però ha una soluzione ovvia. Siamo in difficoltà, estrema difficoltà e non abbiamo altre scelte.
    Personalmente non ho mai avuto problemi, ma il regime passato ha fuorviato diverse menti.

    Fa una pausa impacciato, sfrega le mani tra loro, madito di sudore aggiunge.
    Mi rendo conto che sia una scusa debole, lo so. Vi chiedo scusa per tutti gli sguardi indiscreti che avete ricevuto.
    Passado poi alla questione della Matrice lo sguardo di Xoy si fa più cupo. Prende un po' di distanze da Cho per poter parlare liberamente.
    In realtà gran parte del villaggio vorrebbe vedere morta questa creatura, ma mi sono battuto per evitare che accadesse. Inoltre Zegana ci ha spiegato dei potenziali rischi dell'acqua e dato che questa creatura se ne è nutrita abbiamo deciso di evitare di consumarla come cibo, come anche tutti gli altri conigli nati dalle uova.
    La verità, al momento, è che non abbiamo la minima idea di come gestire la cosa.

    Il viso lentigginoso avvampa imbarazzato. Un capo villaggio che ammette la sua incapacità è qualcosa che non dovrebbe esistere. Lo sguardo del ragazzo osserva il pavimento della caverna, tira un profondo sospiro amareggiato e torna a parlare con il Tritone.
    Abbiamo richiesto consulenza a diversi specialisti del settore, ecco, ma i nostri santoni anche evocando Kami favorevoli non sono riusciti a fare un granchè.
    Se non erro Zegana era riuscita a capire qualcosa del cerchio, no?




    Angolo del QM #4
    Semplice turno discorsivo, Xoy ti illustra un po' meglio la situazione.
    Il cerchio ti aspetta, ovviamente decidi di interagire con esso come meglio preferisci. Sottolineo che l'interazione che ha avuto Zegana con il cerchio alchemico ha dato dei dettagli compatibilmente con le sue abilità e conoscenze. Di seguito ti riporto per comodità le informazioni ricevute nella scorsa quest:

    Zegana che è dotata di indubbie percezioni, anche se lontana da quello che è il raggio usuale delle sue abilità, potrà notare forti scosse telluriche di magia. Come se qualcuno, o qualcosa, stesse utilizzando grandi quantità di magia per perpetrare chissà quale rituale.

    Attraverso il mana che profonde all'interno dei glifi arcani riesci a comprendere che si tratta di qualcosa di diverso dalle corde che sei solita pizzicare: più che di un portale magico, si tratta di qualcosa di alchemico e collegato con gli elementi, come se quel cerchio tracciato, più che creare un tunnel spaziale di trasporto, piuttosto crei uno spazio fisico entro cui muoversi. Insomma quel cerchio è una porta su qualcosa di materiale, materialissimo. E' una sorta di tappo che può esser rimosso temporaneamente per accedere ad altro.



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    All'udire le giustificazioni del ragazzino -ad ascoltare il timido e fallimentare tentativo di quello nell'ammettere le responsabilità d'altri- il Visionario Simic s'arresta come se fosse stato punto sul vivo: i suoi occhietti maligni si fissano con ancor maggiore intensità in quelli del capovillaggio, instaurando una disamina precisissima dei di lui tremori. Momir Vig osserva la mimica facciale di cui Xoy dà involontariamente prova, ne coglie i dubbi e non fatica a comprendere l'onestà dettata dall'inesperienza. Al contempo, però, allo scienziato non sfugge che il distogliere i propri crimini (nella forma pur non banale del io però non ho fatto nulla) è tanto radicato presso Umezan quanto in gran parte dell'Ovest e che quindi, più che combattere a suon di recriminazioni e sensi di colpa, l'unica via d'uscita per superare il passato è proprio un cambio culturale di base -un riuscire ad ammetterre, da parte di chi si macchiò per ignavia o indifferenza, le proprie subdole colpe così da ripartire finalmente armati di piena consapevolezza e reali propositi di miglioramento.

    Peggio che peggio!

    Peccato che -come già altri hanno avuto modo di constatare- Momir Vig non è Zegana: il bene non è il suo obiettivo, la morale non è la sua guida, il futuro non è quanto gli spetta. Il macilento Visionario vive intrappolato nei propri trascorsi, trattenuto dagli orrori che ha subito e vincolato ad una sorta di vendetta nei confronti di chi lo ha ridotto allo stato odierno. A lui non interessa minimanete il riscatto dell'Ovest, nè invero il progresso od il benessere di chicchessia: il vedalken ha la propria missione da portare a compimento -e questa attraversa oblii di perdizione al cui confronto i bisticci di un villaggio sembrano davvero poca cosa.

    Di questo passo dovrò sbrigarmi ad andarmene... prima di quanto pensassi...

    Oscuro, misterioso, sibillino: il verdognolo non si spende nello spiegare a Xoy il soggetto dei suoi mugugni -non racconta di come, sfruttando i diversi ora che è il momento del bisogno, sarà ben facile covare invidia e disprezzo pronti ad esplodere in una nuova campagna di discriminazione- ma preferisce invece allontanare quei pensieri foschi e concentrarsi sull'oggetto della sua presenza in loco. Prima porterà a termine la faccenda e prima -esattamente come lui stesso ha precedentemente sottolineato- potrà ritornarsene per gli affari propri. Semplice.

    Se il vostro timore è quello di una contaminazione allora non v'è scampo: se pure la seppelliste avvelenereste la terra.

    Egli liquida la faccenda con un singolo commento, quasi la Matrice non avesse più alcuna importanza nonostante sia stato proprio lui -il vedalken- a concentrare brevemente l'attenzione su quel tema. Anzi, Momir Vig addirittura sorvola sulla decisione di Xoy di risparmiare la creatura per non meglio precisati motivi riconducibili ad una pietà da ragazzino imberbe, scrollando le spalle con disinteresse dal momento che -come riportato da Zegana (attenta alle corde sensibili del presente verdognolo)- le mutazioni subite a seguito dell'ingestione dell'acqua contaminata non sono ascrivibili ad una componente fisica e scientifica ma piuttosto ad una spirituale e mistica (praticamente fuffa, agli occhi drastici del Visionario).

    E ci credo! Misticismo -sempre e soltanto misticismo!

    E' semplice da immaginare la reazione dello scienziato a quel resoconto di santoni e kami -non ci vuole granchè per gettare discredito sulle povere popolazioni d'Ovest, a seguito di tali affermazioni. Dopotutto Momir Vig è l'erede contraddittorio di un certo qual tritone con simili idee dispregiative e così... di fatto, parlargli d'inconsistenza e di fede assume esattamente il carattere di gettargli del fumo negli occhi.

    Quando vi deciderete ad avanzare oltre gli spiriti e l'immateriale? Quando abbraccerete la realtà nei suoi aspetti terreni? Non è smettendo d'essere curiosi che vi renderete indipendenti e durevoli -nè rifuggendo la scienza e la tecnica come quegli stolti dei Vuist vi hanno inculcato con riprovevole cecità!

    Il rimbrotto piccato si sparge a gran voce per l'intera spelonca, con lo scopo di raggiungere soprattutto le guardie armate alle spalle di Xoy, più che il capovillaggio stesso: per quanto invise possano essere quelle idee -per quanto temibile possa sembrare Momir Vig nel dominio dell'ignoranza di cui l'occidente endlosiano è vittima- se non fosse per la tecnologia alla base dell'armatura che costantemente indossa ecco che il Visionario non potrebbe aiutarli. Se non fosse per quell'odiata scienza allora il vedalken non potrebbe indagare le rune tracciate sulla parete rocciosa. Se non fosse per il rigore analitico proprio di quelle pratiche osteggiate dai governi d'Ovest, nemmeno Zegana avrebbe potuto intendere alcunchè nella sua precedente visita.
    E invece no. Quelle genti troveranno redenzione solo attraverso la propria nemesi. Volenti o nolenti, il loro destino è doppiamente legato a quanto visceralmente disprezzano. E Momir Vig non teme di ricordarlo loro -egli sfida la censura che gli imporrebbe di nascondersi e praticare la propria scienza nel segreto: essere diversi comporta la responsabilità di esserlo fino in fondo, al di là delle presunte calunnie, e dimostrarsi diversi nel modo di operare oltrechè nel pensiero.

    Aprite gli occhi, diamine! Siete l'ombra delle vostre paure!

    Lunghe appendici si agitano pur se sorrette da rivetti e giunzioni meccaniche, fragili braccia che si spezzerebbero per poi divincolarsi flosce se non fosse per la tutela fornita dal macchinario innestato sugli spallacci. Può sembrare uno spaventapasseri, un abominio od un cyborg nelle menti distorte degli abitanti di Umezan eppure, con quelle poche forze che possiede, Momir Vig prova a rendersi minaccioso con l'intento di provocare quegli stolidi contadini barricati dietro armature di paglia e pavidità.

    E quelle paure vi condanneranno a scannarvi come invero vi meritate...

    Un ultimo avvertimento colmo di disprezzo erompe dalle labbra sottilissime del verdognolo, prima che questo dia le spalle a tutto il resto e -noncurante delle eventuali risposte di quell'appello a vuoto- si dedichi al circolo runico per il quale è stato invocato: le lunghe dita ossute scorrono la superficie della roccia riconoscendo al tatto i glifi tracciati con diversa sostanza, mentre invece la mente procede ad una lettura sommaria delle forme e dei significati che quegli stessi racchiudono. Sono passati molti anni dai suoi ultimi studi alchemici -da quando Momir Vig si è instadato nel complesso campo della biomanzia (da quando la sua specialità è divenuta l'ingegneria genetica) ben poco oltre la chimica di base egli rispolvera di tanto in tanto- ciononostante i tasselli costruiti in gioventù non sono andati perduti e così, cercando di richiamare alla memoria le proprie conoscenze al riguardo, al Visionario servirà un bel po' di tempo per trarre conclusioni valevoli e tutt'altro che affrettate.

    ...perchè alla terra siete ottusamente legati e nel celebrarne la sacralità non riuscite a scorgere che è proprio questa stessa terra a celare il reale nemico.
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    [QUOTE=Stanfa,4/9/2018, 19:20 ?t=75818731&st=0#entry624323723]



    Villaggio di Umezan

    Xoy è in estrema difficoltà. Non tanto perchè sia in disaccordo con le parole del Visionario, ma perchè non ha mai avuto il coraggio di applicarle. Certo il rossiccio non è uno studioso, ma sicuramente è un simpatizzante di queste idee. Inoltre c'è il piccolo dettaglio che lo strano cyborg, al momento, è probabilmente la cosa più utile a risolvere la situazione.
    Quindi, a conti fatti, come può rispondergli? Come può tradire idee che tendenzialmente condivide, mettendosi anche contro qualcuno che può risolvere i problemi del villaggio di cui è rappresentante?
    Di contro non può certo sfigurare di fronte alle guardie ed ai suoi altri sottoposti.
    La situazione, quindi, è assai complessa. La soluzione trovata dal giovane è teatrale, ma potrebbe funzionale. Il viso avvampa dipingendo il viso di una sfumatura uniforme rispetto i capelli (forse più per vergogna che altro) e si schiarisce la voce.
    Uomini! Uscite subito!
    Con un gesto violento della mano si rivolge ai pochi presenti nella grotta o subito al suo ingresso. Questi presi alla sprovvista dalla presa di posizione ne restano inizialmente perplessi, ma poi comprendono che la Guida vorrà parlare a quattrocchi di quelle eresie or ora proferite. Dopo qualche secondo di attesa, quindi gli uomini si allontanano parlottando animatamente.
    Comprendo la vostra esasperazione, è comprensibile vista la storia travagliata di questo Presidio.
    Il paonazzo Xoy sembra calmarsi, il tono pacato di chi cerca una soluzione comune.
    E probabilmente vostra è la ragione, anzi, lo è sicuramente, ma se vorrete attuarla con questi modi posso assicurarvi che troverete solo orecchie aride e disprezzo.
    Se veramente credete nelle vostre idee, come mi sembra ormai chiaro, datemi la possibilità di darvi gli strumenti per attuarle al meglio.

    Una pausa mentre gli si avvicina di un passo, lo sguardo che scintilla determinato, un cipiglio sghembo e furbetto tipico di chi ha in mente qualcosa.
    Ci sono persone come me che credono nelle vostre parole, o quantomeno che vogliono cercare una mediazione tra la situazione attuale e la scienza.
    Se voi sarete così gentile da perdonare la nostra ignavia nel momento del bisogno, noi apriremo le nostre orecchie per ascoltare le vostre ragioni.
    Abbiate paziente e forse troverete un fronte unito che cerca la sintesi tra scienza e misticismo.

    Ecco la mediazione che propone Xoy facendo poi un passo indietro. Conosce molte persone, per lo più giovani non del tutto fuorviati dalla mentalità dei precedenti regimi, che sarebbero disponibili almeno ad ascoltare. A rendersi pronti ed accoglienti a ricevere quel piccolo seme, che un domani potrebbe essere progenitore di una foresta, di un polmone verde di idee progressiste.
    Chissà.
    Intanto il tritone si mette a lavoro osservando le rune che silenziose restano immobili. Riesumando vecchie conoscenze gli sarà possibile comprendere qualche dettaglio più profondo su quel circolo runico. E' un po' come andare in bicicletta, all'inizio i movimenti son legnosi, ma poi lo schema mentale torna e tutto si fa più fluido.
    Le rune sono ancora utili, basta infondervi adeguato obolo e farlo vibrare alla giusta frequenza, un po' come trovare la giusta chiave per una serratura. Le rune sono tutte della matrice della "terra" e dello "spazio-tempo"; come puoi ben immaginare quel cerchio funge da tappo per separare due spazi, la grotta ed altro, che a necessità può essere rimosso per ricreare il collegamento.



    Angolo del QM #5
    Scusa per l'indicibile ritardo, ma ho avuto una serie di impegni lavorativi che mi han rallentato tantissimo.
    In ogni caso nuovo giro: ti ritrovi uno Xoy che ti fa una proposta interessante, a te valutare la risposta; ed in secondo luogo qualche altro dato sulle rune. Considera che senza fare "altro" le informazioni che puoi ottenere semplicemente osservando il cerchio son queste.

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    Poco a poco le parole pronunciate da Momir Vig sortiscono il loro effetto, riecheggiando nella caverna come un monito terribile quanto impossibile da ignorare. Così, più efficaci di una prova di forza ed ancor più deleterie di una minaccia infondata, esse fanno breccia nell'intelletto di Xoy e scardinano infine le ultime resistenze del giovane capovillaggio. Certo, per la loro durezza esse mettono il ragazzo in posizione di grande imbarazzo, costringendolo pure a dar prova di sè nell'immediato e cioè a gestire una situazione tutt'altro che semplice. Cionondimeno, necessarie ed ineludibili, quelle medesime parole hanno infine guadagnato al biovisionario una nicchia di solidarietà che addirittura apre ad una futura speranza: il ragazzo parla infatti di una nuova generazione meno votata al misticismo fine a se stesso ed anzi più aperta alla ventata di novità che un ascolto attento della scienza potrebbe produrre. Xoy è chiaro: è necessario un compromesso tra i due schieramenti -non si può altrimenti, visto e considerato quanto la fede sia radicata nel territorio- pur tuttavia a queste condizioni non è impossibile che si raggiunga una sintesi vantaggiosa e fruibile -che si riesca a schiodare l'Ovest dal proprio immobilismo, esattamente come ha accusato lo scienziato poco fa. Ed è qui, purtroppo, che casca l'asino: cosa farà mai pensare che Momir Vig sia meno ottuso dei bifolchi che incolpa? Il titolo di visionario se l'è guadagnato entro il campo applicativo di sua competenza e -benchè sia supposto ch'esso riguardi abilità trasversali ed una buona dosa di pensiero critico, tali da essere applicati indistintamente in altri ambiti conoscitivi- il vedalken purtroppo rappresenta nientemeno che il paradosso di se stesso. Egli non sarà mai saggio -così come si intende chi è dotato di lungimiranza ed opportuno giudizio- poichè al di là del suo genio si staglia un abisso d'amarezza e di rancore talmente fondi ed oscuri da precludergli metaforicamente la vista.

    Ah, siete in errore!

    Sbotta il verdognolo non appena Xoy conclude la proposta con piena convinzione d'essere stato ragionevole e collaborativo.

    Non me ne frega uno straaccidenti di nulla di questo posto miserrimo! Tanto per essere chiari, Endlos andrà avanti anche senza Umezan!

    La crudeltà s'impossessa di quest'illazione, spingendo l'affiliato Simic ad un pesante confronto che nulla ha di cortese o di accondiscendente. No, affatto: dall'astio con cui i vocaboli prorompono si direbbe proprio ch'egli abbia rigettato ogni sorta d'alleanza.

    Avete cercato l'aiuto di Zegana. Bene, è a lei che dovete rivolgervi! Io non sono un diplomatico e la scienza che perpetro non è democratica!
    Non si può scegliere di tacere un'evidenza -non si giunge a compromessi di comodo!

    Da come il rimprovero incanza ecco che Momir Vig finirà per stancarsi oltre misura -da come egli oppugna un rigido diniego, ecco che Xoy considererà perduta ogni speranza. Forse l'unico tasto sensibile -l'unica via ancora percorribile- giunge proprio dal suggerimento indiretto di cui il vedalken si fa quasi beffe, lasciando il fulvo ragazzo con la possibilità di ricontattare la tritona e di discutere con lei -stavolta per davvero, non come con quel cocciuto raggrinzito ora presente- dell'eventualità d'istruire la gente ad una vita più razionale e compiuta.

    Perciò no: non ci sono punti di accordo! Ci sono solamente realtà e fatti!
    Se proprio volete cercare una mediazione allora torno a ribadire che vi conviene affidarvi alla tritona: lei sarà sicuramente più accondiscendente di me. Su questo non vi sono dubbi.

    E con questo reiterato responso il visionario trancia la questione ai fini di non sollevarla mai più: è sterile continuare a conversare quando le due posizioni proposte si mostrano evidentemente inconciliabili -è sterile continuare a conversare con lui, in definitiva, dato che non cederà come invece Xoy si è dimostrato disponibile a fare.

    Ora, se ancora vi interessa scoprire a cosa serve questo cerchio di rune, vi consiglio di tornare a chiamare le stolide guardie che avete cacciato: ho l'intenzione di attivarlo e -se i miei calcoli sono corretti- potrebbe aprirsi un varco verso gallerie ignote.
    Zegana mi ha riferito che attraverso di esso sono fuggiti i conigli rifugiatisi nella spelonca, perciò non posso escludere che una volta rimosso il sigillo -sempre che vi riesca- da lì non ne escano nuovamente nemici.

    Il tempo di permettere al villoso antistante di provvedere alla sua salvaguardia (se così riterrà opportuno) o di ubbidire a quel consiglio forzato (per il bene di tutti i presenti, invero) perchè poi Momir Vig provi a richiamare il proprio mana avendo cura di farlo confluire sull'anello trasmogrifico tracciato a parete: non è minimamente sicuro del risultato, non è nemmeno il suo veicolo d'elezione, ciononostante prendendo per vero il rapporto della Portavoce vi sono buone probabilità che questo genere d'intervento si dimostri decisivo per il procedere delle indagini. Dopotutto -al di là della profusione energetica non canalizzata- le modalità con cui il vedalken lascia fluire la propria essenza hanno prettamente i caratteri dell'alchimia runica che invece a Zegana non compete.
    Avverrà dunque qualcosa? Sarà il visionario in grado di sbloccare la situazione? In caso contrario, ovviamente, dovrà passare a tutt'altro genere di approccio e... sfoderare quelli che -per lui- sono i calibri pesanti!
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    Villaggio di Umezan

    Xoy resta zittito dalla tua reazione. Credeva di aver trovato in te un fronte progressista, un qualcuno "illuminato" che potesse mostrare una nuova luce nel percorso bieco ed oscuro della scienza. Nelle terre dell'Ovest coloro che perseguono la conoscenza e la scienza in senso stretto sono visti come dei vili oscuri, più che scienziati sono poco più che satanassi negromanti mangia-bambini. Xoy e pochi altri, però, cercando di riqualificare questa visione, senza riuscirci minimamente.
    La reazione del ragazzo rossiccio è il silenzio assoluto.
    Si limita ad annuire e si allontana un po' dalla tua posiziona, anzi si avvia a grandi passi verso l'ingresso della grotta dove richiama a gran voce uno dei soldati che montano di guardia.
    Rapidamente impartisce due direttive chiare:
    - La prima è che due soldati, vestiti con armatura rinforzata in paglia e due lunghe naginata si avvicinano a voi si dispongono a circa un paio di metri dietro il tritone. Non si fidano molto della creature e se potessero si allontanerebbero anche di più.
    - La seconda cosa è che un terzo uomo viene inviato di gran carriera verso il villaggio per richiamare la figura di skekDor. Lo strano avvoltoio antropomorfo sicuramente potrebbe tornare utile nella difesa del potenziale passaggio oltre al fatto che è in grado di trasportarsi rapidamente dove vuole. Anche perchè la Volpe, invece, è già in ronda nei pressi del villaggio, quindi richiamarla sarebbe complicato.
    Fatto questo il giovane Xoy si avvicina al tritone dopo aver recuperato una spada, una specie di gladio con un filo ai limiti della decenza, ed annuisce con vigore.
    Se anche dovessero arrivare, bhè, siamo pronti!
    Quando cominci ad infondere il tuo mana all'interno del circolo quello che accade, dopo iniziali ritrosie, è una specie di effetto "risucchio". Le rune cominciano a divenire luminecenti. Le scure incisioni sulla pietra brillano di un verde smeraldo che pulsa seguendo i tuoi respiri. Le rune che formano il cerchio alchemico cominciano a ruotare in una danza circolare, un sottile mosaico di linee crea una griglia davanti a te. All'interno della griglia puoi leggere, con un po' di richiamo ai tempi passati, alcune rune ferme immobili.
    Il cerchio richiama a sè ancora un po' delle tue energie ma in cambio di fornisce la chiave di lettura più consona a quello che c'è davanti a te: un meccanismo di sicurezza.
    Dai flussi del mana che ondeggia fuori dal tuo corpo comprendi che la griglia non è altro che un serratura da aprire. Purtroppo per te, però, la chiave è complessa e si nasconde dietro la combinazione di ben ottantuno caselle.
    Le rune disegnate, quelle statiche e ferme davanti a te, fanno parte di un particolare gruppo: le none. Si tratta di glifi accomunate da proprietà alchemiche comune, ma mutualmente esclusive, che solitamente vengono utilizzate anche al posto dei numeri. Sfruttando la tua energia scoprirai anche di poterle tu stesso inserire in questa griglia.
    Con un po' di tentativi e pazienza scoprirai che rigide regole dettano l'apposizione runica...buona divertimento!



    Angolo del QM #6
    Eccoci qui al prossimo atto.
    Prima di tutto Xoy, date le tue indicazioni, richiama le guardie, si arma e fa chiamare skekDor che è stato invitato a prendere parte alla giocata.
    Per quanto riguarda skekDor un breve riassunto a questo post; puoi liberamente giocarti come meglio credi come hai aiuto in questo periodo gli abitanti del villaggio. Sentiti libero di entrare in scena anche da questo giro!
    Quando cominci a far fluire il mana nel cerchio si crea una griglia davanti a te, dovrai trovare la combinazione corretta per poter "sbloccare" il meccanismo.
    A parte la descrizione, quello che hai davanti a te è un semplice sudoku che trovi qui di seguito. Le rune vanno inserite come se fossero numeri, ma in soldoni la cosa cambia poco. Per comodità di lascio i numeri (e per incompetenze grafiche del sottoscritto!).
    Al momento hai "speso" un consumo di mana pari ad Alto. Se dovessi aver bisogno di aiuto extra sappi che in cambio di un consumo Medio provvederò ad inserire altri numeri nella tabella.

    Medio



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    Dovrebbero chiamarlo strozzino, non cerchio di rune. O, alla peggio, esattore tributario: il fine disegno alchemico tracciato sulla parete di roccia si scola infatti più energie di quanto Momir Vig s'aspettasse e -mentre copiosi flussi di mana vanno ad attivare i glifi e contestualmente ad indebolire la riserva del biomante- la situazione sembra smuoversi su entrambi i fronti. Da un lato, infatti, Xoy -visibilmente colpito dall'acredine del vecchio macilento e dalla sua totale indisponenza circa i compromessi- è di ritorno con le guardie così come suggerito, di fatto collocandole alle spalle del vedalken quasi fosse lui stesso una minaccia da cui ben guardarsi. Dall'altro, invece, il complesso sistema misterico canalizza le energie dello straniero al fine d'attivarsi e diffondere un soffuso lucore verdastro: bizzarro, vero? Sembra quasi che le rune stiano rispondendo esattamente al visionario, rilucendo delle tinte che ne colorano la carnagione avvizzita! Ma, cionondimeno, vibrando al ritmo del loro interattore esse si animano e vorticano ridisponendosi come a voler tratteggiare un enigma. Una serratura, per la precisione, giacchè Momir Vig ha la netta sensazione che il suo mana abbia operato un cambio sostanziale della struttura rituale ma -al contempo- che qualcosa tuttora manchi per violare definitivamente quel portale fisico di matrice trasmogrifica.
    Ora, è chiaro che un ingegnere biomedico non sia necessariamente un chimico, nè che un alchimista sui generis possa supplire appieno ad uno vecchio stile. Per le stesse identiche ragioni, poi, non è detto che uno scienziato si occupi d'ogni campo conoscitivo (anzi, sovente è il contrario!), men che meno che uno specialista molecolare ovvero un genetista sappiano ancor destreggiarsi con la matematica, la logica pura nonchè con la teoria dei giochi (beh, in realtà, per un genetista questi sono requisiti piuttosto comuni!). E' pur vero, infine, che per risolvere certa enigmistica non sono richieste particolari competenze geometrico-analitiche, così come l'algebra e il far di conto appartengono più ad un ambito economico che non prettamente ludico. Ciò detto, dunque, non dovrebbe stupire (o forse lo farà con gli zotici di Umezan, ciechi ad un approccio razionale) che l'odierno visionario non s'abbatta all'ostacolo or ora presente e che anzi, rimboccandosi metaforicamente le maniche, si prenda un lungo -lunghissimo- istante per osservare la griglia su cui i suoi occhietti incavati si fissano indagatori.

    L'uso dei sudoku, infatti, non è ancora invalso su Endlos e di certo non ad Ovest nonostante l'ambientazione orientaleggiante eppure a chiunque si soffermi sul rompicapo con senso critico e buona volontà apparirà poco alla volta il senso ultimo del suddetto gioco: la disposizione delle none (peculiari rune alla base del sistema alchemico, talvolta utilizzate per tener conto di quantità e replicare in più iterazioni o derivazioni un singolo evento misteriosofico) assume infatti un preciso ordine e lascia spazio perchè nello schema si delineino regole non dette -considerato che la griglia opalescente nei toni del verde presenta un rigido ripetersi del nove quale architettura, s'erge infine a sommo dettame quello di riporre univocamente ogni glifo in ciascun dei triplici insiemi che sottendono ad ognuna delle ottantun celle.
    Un compito che, in effetti, richiederà altro tempo ed altro impegno -forse, addirittura, altre energie. Le prime inserzioni si fanno perciò attendere: bisogna pure comprendere come affrontare lo schema logico, testarne empiricamente la validità ed enucleare quali celle si offrano già da subito accessibili e quali altre ne conseguano per ovvietà! Indi, scoperta la connessione che conferma quanto detto, una prima sequela di numeri trova collocazione quasi senza sforzo, riempiendo i due terzi degli spazi vuoti ma -purtroppo- portando Momir Vig ad una brutale battuta d'arresto ch'egli non s'aspettava: superato l'ostacolo di base, infatti, egli si ritrova con celle equivalenti nelle possibilità -le scorre tutte, più volte, per osservare se vi sia un'esclusiva da poter sfruttare qual chiave di volta- ma incredibile a dirsi lo scienziato non vede via di fuga se non mettere temporaneamente da parte la compilazione e -facendo ricorso alle proprie facoltà mentali- proporre varianti alternative e risoluzioni sospese sulle quali operare per esclusione e via via ridurre lo spettro all'unica verità possibile. E' per certo un approccio complesso, ben lungi dall'essere popolare e riproducibile per chiunque ma -tenendo fede alle abilità del biomante- è sicuramente la strategia migliore per non inzaccherare la griglia con tentativi dubbi salvo poi non ricordarsi quali fossero le rune comprovate e quali altre figlie di ipotesi e proiezioni.

    SUDOKUrunic700

    La conclusione? Semplice, invero: in questo gran elucubrare il vedalken giunge di fatti ad accorgersi d'un proprio errore -o meglio, d'una svista- per la quale, pur senza aver commesso fallimenti nell'inserimento dei glifi, la seconda cella dell'ultima riga necessariamente deve ospitare il corrispettivo del numero cinque e così risolvere il restante schema senza invero dover ricorrere all'aprirsi di possibilità alternative.
    Sì, insomma, procedendo con metodo e rigore -nonostante un difetto d'attenzione- lo scienziato s'autocorregge ed accantona l'ampio ventaglio di soluzioni potenziali per dedicarsi a quella che al di là d'ogni dubbio deve costituire la chiave a lungo ricercata. Chiave che -banalmente- egli procede ad inserire incurante di quanto gli s'è svolto attorno in quei minuti di frenetica indagine: davvero è comparso un essere antropomorfo con evidenti tratti di rettile e d'uccello ed un puzzo cadaverico malamente mascherato da essenze ed oli ancor più nauseanti? Caspita, troppo concentrato sull'enigma non se n'è affatto accorto!
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Lentamente, ma inesorabilmente, l'estate stava lasciando il passo all'autunno.
    Un concetto banale in altri mondi, ma che trovava tutto un altro spessore su Endlos. Già, cos'era il clima, su Endlos? Un argomento su cui proporre accesi dibattiti, l'ennesimo eccentrismo, la solita "nota stonata" di un piano che aveva fatto della cacofonia uno dei componimenti più riusciti.
    Il Presidio Sud era il Presidio dell'estate, o quando i pochi gradi di abbassamento dovuti all'inverno facevano sentire i suoi effetti anche lì? E l'Est? Potevano i fiori rinnovarsi continuamente, senza passare prima per il gelo? E come non parlare del Nord, in cui forse si era visto un sole cocente solo quando skekDor c'aveva messo lo zampino?

    Parlando di quest'ultimo, si trovava stranamente a Ovest quel dì. Strano, surreale quasi! Cosa ci faceva lo Skeksis nel Presidio della tecnologia, quello da cui tendeva a tenersi il più possibile distante?
    Doveva essere un evento più unico che raro, e in effetti era così. La faccenda dei conigli, ecco cosa!
    Da quando, spinto dalla noia, aveva deciso di prodigarsi in opere di carità (E in questo c'era anche lo zampino dell'odiato urElah), gliene capitavano di tutti i colori.
    Ma cosa aveva lasciato, l'Ovest, addosso a skekDor? Nessun segno. Nessuno visibile, almeno. Solo... Una sensazione. Stranamente, la metà del Mistico da un po' di tempo faceva estrema fatica a venir fuori, mentre quella dello Skeksis pareva guadagnar terreno.
    E poi, lo strano connubio fra l'acqua maledetta e il Cristallo.
    skekDor aveva sviluppato nuovi incanti, dovuti alle esperienze maturate sul territorio di Endlos... Eppure... Eppure, era accaduto qualcosa d'imprevisto. Un incanto si era potenziato, senza che lui l'avesse davvero voluto.

    Assottigliò lo sguardo, skekDor, seduto su un cuscinetto d'aria, nei pressi del villaggio. Sarebbe stato strano, per un eventuale osservatore, vedere quella specie di accozzaglia di gusto rinascimentale e talassemia ondeggiare a mezz'aria, con le gambe piegate in una rozza imitazione della posizione del loto. Eppure, saltuariamente il mezzo-Mistico faceva visita al villaggio. Senza portarvi vantaggi effettivi, certo... Eppure, tornava.
    Cosa lo spingeva a farlo? La volontà di capirci qualcosa sui conigli, oppure... Oppure, si trattava del germe del dubbio?

    Il becco adunco si piegò verso il basso, a osservare l'ombra proiettata dal suo stesso corpo sull'acquitrino di una risaia.
    "Chi gioca con chi?" Si domandò, quasi aspettando una risposta nella sua mente.
    urElah, tuttavia, tacque.
    Era davvero diventato lui tanto forte da schiacciarlo, o c'era dell'altro?

    A sollevarlo dai suoi pensieri ci pensò un soldato, venuto a chiamarlo per volontà di Xoy.
    Bah, un po' di svago l'avrebbe tirato su. Questo pensò skekDor, che limitandosi a rispondere a monosillabi, avrebbe seguito il soldato ovunque questi avesse voluto portarlo.
    A occhio, viste le voci che erano arrivate al suo orecchio, alla grotta su cui erano comparsi degli strani simboli. Ma di sicuro, se di questo si trattava, Zegana se ne sarebbe occupata egregiamente

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    Riassunto:


     
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    Cra

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    Villaggio di Umezan

    Ricordate la basi dell'alchimia non è poi cosa così complessa completare l'intrico numerologico e runico. E' un po' come andare in bicicletta, no?
    Basta un po' di concentrazione, il giusto obolo di mana, e le rune scivolano seguendo il ragionamento rigoroso e maccanico del Biomante. Una piccola disattenzione, di fronte ad un simile sforzo, è qualcosa di poco conto e che, nel dettaglio, nessuno riesce a cogliere.
    Infatti sia Xoy che le altre due guardie armate, e probabilmente anche l'avvoltoio che giunge sulla scena ben indirizzato dalle guardie, si trovano qualcosa di straordinario. Rune che si muovono da sole, pulsioni fluorescenti che pungolano una serie di sentimenti fortemente contrastanti tra di loro. Da un lato sono affascinati dallo spettacolo (in particolar modo il nuovo capoVillaggio), ma dall'altro canto spaventati ed inorriditi per una così forte rappresentazione di scienza e potere alchemico. Purtroppo è questo il prezzo da pagare per riuscire ad uscire dall'impasse in cui versa il villaggio.
    Mentre le rune finiscono di incardinarsi nelle loro posizione, ed il lezzo di morte e profumo di SkekDor riempie la stanza, rumori striduli cominciano a provenire dalla parete. Sembra quasi di sentire una cascata che diviene sempre più rumorosa al punto che inserita l'ultima chiave esplode in una risata cristallina. Un flutto verde smeraldo invade tutta la parete e sembra trasformare la dura roccia in qualcosa di più molle ed inconsistente. La pietra lascia spazio ad una specie di budino al cioccolato (o al caffè se lo preferite) che ondeggia tremulo ed incerto. Linee di forza di un verde come mani di un valente artigiano plasmano il budino che si sposta e si modifica seguendo delle spire simili a bobine. Il muro, semiliquido, ora si avvolge come fosse un papiro intorno due colonne rigidi ai lati dell'inscrizione. Il muro di terra si "arrotolata" lateralmente lasciando così libero il passaggio, proprio come avevate immaginato sin dal primo momento.
    Quello che sicuramente non avevate immaginato è quello che vi attende oltre il non-più-muro.
    Eserciti di conigli? Giganteschi mostri roditori armati per la battaglia? Il temutissimo Re coniglio armato della sua magica spada?
    No, assolutamente.
    Quello che trovate è un piccolo banchetto pronto per voi. In quello che sembra un grosso tunnel scavato nella montagna, illuminato da alcuni bracieri fumosi, è stato allestito un tavolo rettangolare che occupa quasi tutta la larghezza del passaggio. Sul tavolo troverete disposti, con sapiente cura e grande perizia, piatti di porcellana bianca intarsiati con linee d'oro e d'argento che disegnato una trama fatta di carote ed orecchie di coniglio. Una buona parte della pasticceria endolissiana è disposta nei piattini in piccole quantità. Bon-bon al cioccolato, alla marmellata, tartellette, dolci di frutta secca del deserto, ghiaccioli alla frutta dal profondo nord, paste al riso e tutto ciò che la vostra immaginazione può creare. Intervallate qui e lì ci sono delle teiere da cui sbuffano rivoli di fumo profumato, ora di lillà, ora di rosmarino, ora di qualcosa di molto più dolce.
    Dal vostro lato del tavolo ci sono diverse sedie, che ospitano dei comodi cuscini color amaranto. Si tratta di sedie per bambini in legno, piuttosto minute, su cui però con un po' di buona volontà potete sedervi senza troppi problemi.
    Oltre il tavolo-barricata-di-dolci-e-tè troverete una singola sedia che ospita un piccolo coniglio, grande poco più come un bambino di dieci anni. Il pelo candido è alternato da stralci rappezzati più scuri, che ricordano i sacchi di iuta. Due grossi occhioni di un rosa pallido rendono la creatura abbastanza inquietante. Il coniglio se ne sta seduto sorreggendo con una certa classe (a dispetto della mancanda del pollice opponibile) una tazzina rosa colma di un tè speziato ai frutti rossi. Quando vi vede, senza tradire sconcerto o altro, si limita a posare la teiera ed indicarvi le sedioline, a cui corrispondono altrettante tazze vuote.
    Giusto in tempo per l'ora del tè!
    Prego, prego, siete i benvenuti!




    Angolo del QM #7
    Il portale viene finalmente aperto e come avevate previsto vi ritrovate di fronte ad un tunnel che porta chissà dove; utilizzato dai conigli per la fuga. Di fronte a voi si presenta una tavola imbandita con uno strano coniglio che vi invita a partecipare ad un piacevole tè.
    A titolo informativo il coniglio è dotato di di una passiva che gli conferisce un'aura di "importanza" e le sue parole sono gravete da una malia di "convincimento" nei vostri confronti.
    Interpretate pure la cosa come meglio credete.

    Per qualsiasi cosa resto a tua disposizione.

    Scadenza: 30/10/18

     
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    MOMIR
    MOMIR VIG ¤ SIMIC VISIONARY
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Tanto impegno non può che essere ripagato -tanto sforzo porta immancabilmente ad un successo: nel mentre che gli spettatori umani (e forse pure quelli divini) si lasciano sfuggire occhiate cupide pur se sbigottite, Momir Vig plasma la materia secondo i dettami della scienza di cui ha memoria e così, runa dopo runa, le sue energie confluiscono in un artificio complesso ma incredibilmente affascinante.
    In effetti, alle menti profane e semplici degli abitanti di Umezan, ciò che il Biomante produce sembrerebbe per davvero il peggiore dei sortilegi: benchè magia, spiritualità e maledizioni non siano estranee alla quotidianità dell'occidente endlosiano, le povere genti delle suddette terre capitombolano innanzi alla meraviglia e faticano a contenersi quando il desiderio si scontra con la frustrazione di un dettame.
    Il vero miracolo, tuttavia, è che quel circolo misteriosofico sembra trarre le proprie direttive da sè, quasi sfruttando il vedalken quale un mero oggetto o tramite per il compimento di una volontà altra: man mano che la roccia e la terra si rimodellano fluide e vanno a costituire un tunnel percorribile (sufficientemente ampio per lo stesso decrepito spilungone), un vago sospetto si fa strada ai margini della mente del Visionario... un sospetto che, a dirla tutta, richiama trappole e pianificazioni tutt'altro che improbabili.

    Ciò che si apre dall'altro lato, tuttavia, è di un'intensità e di una rilevanza tali da sconvolgere quanto in atto nel giro d'un mero istante: nessuna armata si presenta agli occhietti infossati del verdastro, nessun covo di conigli di qualsivoglia sorta. Oltre la soglia si stende infatti un tavolo riccamente imbandito, talmente ricolmo di cibarie da stimolare un improvviso rigetto in chi per primo gli si staglia innanzi. A nulla valgono infatti le percezioni allietate nè i trucchi che sapientemente vi son stati sottesi -benchè ad un pensiero più attento il Biomante potrebbe accorgersi che qualcosa non va (più precisamente: che qualcosa cerca di forzarne l'attenzione e di bendisporlo nei confronti di quell'offerta famelica). Momir Vig, infatti, non ha nemmeno necessità di opporre un fermo mentale od una risoluta presa di posizione: saranno sufficienti le recentissime esperienze a scatenare una violenta reazione del suo corpo, scosso ad ora da tremiti e da conati di vomito che vanno immancabilmente a macchiare i primi centimetri del nuovo ambiente.
    Ma dopotutto, essendo stato drogato ad un banchetto festante ai margini del presidio (un banchetto truffaldino, tutt'altro che ospitale), avendo subito tutti gli effetti collaterali del caso una volta riavutosi (effetti collaterali ch'egli -in quanto debole di costituzione- ha vissuto al limite dello strazio) ed essendo giunto alla consapevolezza che il tutto era stato accuratamente organizzato (in vista d'un sacrificio umano che poi fallì pur traendo con sè numerosissime vite arse senza speranza), non si può neanche pretendere che il Visionario reagisca diversamente a quella pletora di dolciumi ed altrimenti invitanti delizie: no, per il vedalken tutto ciò che riempe lo sguardo in questi esatti istanti è semplicemente fonte disgraziata di malessere -un malessere ch'egli non riesce a contenere e che, dunque, trova libero sfogo in un rivoltante versarsi di stomaco.

    Sulle prime, pertanto, il coniglio bizzarro, la sua offerta o quant'altro si dipani all'atto pratico (finanche le decisioni dello Skeksis, invero) non avranno la benchè minima efficacia sul povero spilungone macilento: ci sarà tempo anche per lui -se si riprenderà- per rispondere all'appello del loro subdolo ospite ed assidersi a quel desco ma... non ora, no. Per ora, purtroppo, il suo posto è al suolo, vittima d'una sofferenza a prima vista incomprensibile ma che -come detto- affonda radici in quella medesima campagna d'Ovest che sempre più sparge odio e maligne azioni.
    PASSIVE SKILLS
    BIOMANTIC MASTERYCOMPETENZE BIOLOGICHE
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25 replies since 16/7/2018, 18:54   455 views
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