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DreamlandsNonostante skekDor venga trascinato verso l’ignoto -ma con tutta probabilità una delle pericolose creature che abitavano la Foresta- non perde però la calma, e con mente lucida chiama a sé ancora una volta i misteriosi poteri ottenuti in quel mondo distorto. La liana si spezza sotto la furia del Vento, ondeggiando in preda al dolore e ritirandosi fino a scomparire dietro il cespuglio dal quale era venuta, lasciando dietro di sé una scia di fluido verdognolo.
Riprendete il cammino verso l’uscita, percorrendo non più di cinquanta passi senza incappare in nessuna minaccia. E finalmente siete fuori.
Il paesaggio che vi si para davanti è quello di un vasto bassopiano roccioso e il cielo è coperto di dense nubi scure che a intermittenza brillano di un blu elettrico. Dalla vostra posizione sopraelevata non c’è modo di scendere verso il bassopiano, poiché la roccia termina con uno strapiombo di diversi metri.
-Io non capisco, neku…
esordisce il piccolo Puru, saltando giù dalla spalla del Vampiro.
Il gattino si avvicina al bordo del burrone, guardando di sotto, poi fa qualche passettino a destra e a sinistra visibilmente confuso.
-Non… non mi sono perso, neku… Qui non c’era questo pri-
Alzando gli occhi all’orizzonte, Puru interrompe bruscamente la frase e viene pervaso da un brivido gelido.
-H...hy…
Se aveste seguito il suo sguardo, avreste avuto modo di notare una figura in lontananza che fluttuava al di sopra del bassopiano esattamente alla vostra altezza. In apparenza la statua di un angelo dal corpo maschile, un paio di ali sulle scapole e un altro piccolo paio sulle tempie vi fissava con un sorriso sornione scolpito sul volto.
-HYPNOS!
La statua non parla, non cambia espressione, non si muove, ma si avvicina lentamente verso di voi. Se al primo sguardo vi sembra innocua, percepite chiaramente un enorme potere provenire da essa.
-Dobbiamo scappare, neku!
vi grida Puru, ma si accorge di non riuscire a muovere le gambe.
-?!
Una forza misteriosa vi tiene ben inchiodati al suolo, impedendovi la fuga. Tutto ciò che potete fare è osservare Hypnos avvicinarsi sempre più a voi. Con vostra sorpresa, però, si ferma a metà del percorso. Non è chiaro cos’abbia in mente, ma di una cosa siete certi: lo avreste scoperto molto presto.
Sentite un lieve rombare al di sopra delle nuvole; un suono sordo e costante. Pian piano, il suono si fa sempre più forte e minaccioso, finché vi rendete conto di che si tratta quando il corpo celeste perfora le nubi avvolto da una corona infuocata: una meteora.
Puru scoppia in lacrime e cerca di divincolarsi dalla presa invisibile, ma la sensazione di essere come un topo in trappola si fa sempre più reale a ogni vano tentativo.
-NO! NON VOGLIO MORIRE, NEKU!
L’enorme sfera infuocata si avvicina a gran velocità, fino a impattare al suolo esattamente sulle vostre teste, segnando la vostra fine.
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Vi risvegliate di soprassalto, ansimanti e sudati, la gola secca come e un dolore al torace come se aveste tossito in continuazione. Cercate di ricordare l’accaduto, di capire se se fosse tutto solamente un sogno, ma più vi sforzate di ricordare e meno ci riuscite. A poco a poco tutto sbiadisce, lasciandovi solamente in compagnia di una forte inquietudine e disagio senza conoscerne il motivo. Ve ne tornate a dormire una volta riacquistata la calma, incoscienti di aver compiuto un viaggio nel Reame di Hypnos.. -
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MIRKO VOSK ¤ MIND DRINKER ¤ ¤ ¤ HOUSE DIMIR L'avimorfo si dimostra una volta di più in grado di cavarsela in piena autonomia, liberandosi dunque dalle liane che l'avevano avvolto per mero ricorso ad un incanto tagliente quanto il vento. Da un certo punto di vista bisogna ammettere che questo rappresenta un ottimo impiego delle energie, così da evitare un secondo scontro con quello che -a posteriori- si rivela l'ennesimo abominio celato nella foresta dei miasmi.
Non così per il gattino che si ostina a guidare il duo, invece, dal momento che la sua conclamata inaffidabilità raggiunge l'apice al diradarsi degli alberi malati: per quanto il panorama ora spazi su vastissime distese spoglie e punteggiate qui e là da nulla più che rocce -per quanto non vi siano ostacoli ad impedire la visuale sotto un cielo non plumbeo bensì color cobalto- il minuscolo cicerone che va sotto al nome di Puru appare sin da subito attonito e sbigottito, incapace di spiegare (e di spiegarsi) il perchè d'una voragine ad interrompere il cammino. Nè, per verità, è ammissibile pensare che crepacci e burroni crescano per merito della disattenzione -ovverosia, se c'è da dubitare, è nuovamente circa il credito da concedere allo spaurito scricciolo e non a riguardo dell'effettiva ingerenza di un abisso lungo la via.
Mirko Vosk, comunque, trattiene per sè anche questi pensieri e lascia che sia l'altro compagno di viaggio a rimbrottare (qualora lo ritenesse opportuno) a riguardo di una scarsa utilità dell'accompagnatore: considerato che le minacce già lanciate non hanno sortito effetto, al vampiro non rimarrebbe infatti che liberarsi della presenza di Puru per affidarsi piuttosto al proprio istinto o agli indizi che l'ambiente mette a disposizione.
Se non che, prima che uno solo di questi eventi possa prendere corso, l'inaspettato si palesa in un rocambolesco rincorrersi di ingerenze quasi forzate: l'apparizione del famigerato Hypnos sconvolge il gattino e lo chiama ad una fuga che non gli è concessa (ed in effetti nemmeno il Suggimente riesce a spostare le membra, come fossero trattenute da un vincolo immateriale quanto infido), mentre la nemesi dall'aspetto angelico si beffa delle proprie vittime e nemmeno le degna d'un verbo. Ben peggio: egli s'arresta sulla lontananza -oltre, cioè, ogni valevole campo d'azione per il vampiro- e dalle medesime nubi che impediscono di scorgere gli astri si appropinqua un corpo celeste infuocato di sicura matrice avversaria. Rigido, immobile e distaccato come soltanto un vampiro votato all'assassinio potrebbe -lucidamente immune al terrore che su altri potrebbe attecchire- Mirko Vosk osserva con le proprie iridi innaturali l'ovvia disfatta a cui è chiamato: egli è certo che, non potendosi addormentare, ogni sensazione esperita nel recente passato sia frutto di un'elaborata illusione le cui leggi e regole non ha modo di contrastare dall'interno, pertanto -supponendo che il sovraccarico lo possa condurre al risveglio- nulla opporrà quale difesa al gesto estremo rivoltogli.
A ragione, peraltro, benchè non gli sia dato testimoniarlo: la realtà riguadagna immediata le proprie dimensioni e coordinate, lasciando a memoria di questo delirio impossibile soltanto una tosse arcigna ed un dolore al petto dei quali il vampiro dovrà investigare origini e presupposti (giacchè il suo corpo morto non dovrebbe temere malanno alcuno). Di certo un'eredità nefasta permane come un'angoscia insopprimibile: un cattivo auspicio per una spia altrimenti ineffabile.HEALTH 87.5% ENERGY 50% STATUS SUSPICIOUS . -
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