Avventura a Little Well

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    Endlos

    {Montecristo; Bahamut Webors; Lazav}

    Condurre una vita tranquilla su Endlos è faticoso delle volte. Vi sono così tante cose da tenere sott'occhio che qualcuna, in maniera inevitabile, passa inosservata e ciò causa una serie di conseguenze al limite del catastrofico che portano, colui che non è stato attento, a viaggiare a ritroso per capire da dove è partita quella tragica sequenza di catastrofi.
    Quasi sempre il risultato finale di queste cose non è dei migliori e fino alla fine dei suoi giorni il poveraccio, a cui è successo ciò, si maledice da solo.
    L'affermazione che quindi sorge spontanea alla maggior parte delle persone è: "Si stava meglio quando si stava peggio".
    Prima difatti non vi erano così tanti problemi e tutto si risolveva con una bella bevuta alla locanda, con un colpo di pistola al cuore durante un duello sotto la torre dell'orologio o persino legando e imbavagliando quel figlio di buona donna che si era scoperto spassarsela con la propria moglie, legandolo e gettandolo senza troppi ripensamenti sulle rotaie del treno.
    Bei vecchi tempi.
    Quando l'animo degli uomini galoppava libero come il cavallo su cui era appoggiato il loro sedere, dove le parole non contavano se non accompagnate da qualche insulto e dove l'oro, il buon caro vecchio oro, valeva quanto un bicchiere d'acqua in mezzo al deserto.
    Questo era il Far west e ben tre persone stavano per riscoprirlo in tutta la sua magnificenza e crudezza.

    Per natura la tempesta eterna conosciuta come Maelstrom è imprevedibile e irrequieta, tanto che oramai ogni persona su Endlos si aspettava di tutto. Dal vedere cadere persone, animali o persino grosse navi.
    Però non tutti erano preparati a un effetto inverso. Specie i tre favoriti di questa storia.
    Mentre state facendo le vostre mansioni, qualsiasi esse siano, vi sentite afferrare in vita come se qualcuno vi avesse appena abbracciato da dietro, qualcuno di estremamente forte per giunta, e portati verso l'alto come bolle di sapone.
    Tutto inizia rapidamente a farsi buio e confusionario fino a quando non capite che siete stati risucchiati nuovamente dalla tempesta.
    Non è piacevole vero?!

    {Bahamut Webors}

    Atterri in malo modo su qualcosa di duro.
    Il fondoschiena inizia a farti male e intorno a te vi è tanto buio che non riesci proprio a capire dove tu ti possa trovare. Non appena ti riprendi dalla caduta la testa ti gira e sei assai indolenzito, riesci però a sentire un qualcosa che inizia a riempire l'aria: rumore di tessuto.

    "Ma cosa cazzo succede qui?"

    Sembra essere la voce di un uomo vicino alla mezza età ma è buio e non capisci bene da dove possa venire.
    Poi un rumore diverso da quello di prima, simile a una finestra che viene aperta.
    Un potente fascio di luce illumina la stanza ... da letto.
    L'uomo che è andato ad aprire la finestra è mezzo nudo e riesci a vedere un po tutto del suo repertorio. La cosa che però noti sono le quattro dame da compagnia con cui si era appartato in camera.
    Dei loro vestiti non vi è traccia.

    "Non avevi pagato per due. Se il tuo amico è uno a cui piace guardare ...", solo una rise a quella strana affermazione, "... deve sborsare anche lui."

    Grandi e pesanti passi iniziano a muoversi verso la tua direzione, nel percorso sputa anche uno scaracchio fuori dalla finestra.
    Non sembra essere molto felice di venir disturbato, te lo fa capire sin da subito con la pistola che tira fuori dal cinturone.

    "Adesso spiegami cosa ci fai qui maledetto spione."

    {Montecristo}

    Quando la tempesta eterna decide di lasciarti andare, ti sentire cadere.
    Una sensazione piacevole da provare forse perché con quella sono finiti i sensi di voltastomaco e confusione che ti aveva causato. Quando atterri, però, esso avviene sul duro e nudo suolo. Polveroso se proprio volessimo sprecarci con gli aggettivi.

    Senti qualcosa di incredibilmente grosso e rumoroso avvicinarsi a te ma all'ultimo, forse a causa della tua improvvisa comparsa in scena, decide di cambiare traiettoria.

    "Che mi venga un colpo! Quello lì è apparso dal nulla e per poco non è stato schiacciato dal rinoceronte ..."

    Dice qualcuno attirando la tua attenzione: un grosso e robusto ragazzo con la pelle bruciata dal sole.
    Vicino a lui appare un viso più giovane e snello, probabilmente sono fratelli e ti fa segno di avvicinarsi a loro. Sono situati dietro una casa della via principale ovvero quella dove ti trovi tu e lo strano rinoceronte.
    Impossibile non notarlo. Alto, robusto e pesantemente armato di zanne si sta preparando per una seconda carica.
    In lui però c'è qualcosa di strano, qualcosa che ti richiama Endlos.

    "... ehi tu vieni qui! Lo sceriffo dovrebbe arrivare fra poco. Noi stiamo provando a distrarre la bestia. Dopo ci dirai da dove vieni."

    Ti fanno cenno di raggiungerli e ti mostrato, forse con troppa fiducia, che hanno una pistola in più giusto per te.

    {Lazav}

    Il tuo atterraggio è comodo, soffice e, oserei dire, perfetto.
    Le narici ti si riempiono di un forte odore di erbe bruciate mentre gli occhi si abituano subito alla luce del nuovo scenario.
    Sei dentro una tenda molto larga. Ai tuoi piedi ci sono molti oggetti decorativi e pietre dai colori sgargianti.
    Nascosti fra questi oggetti ci sono dei piccoli mazzi di fiori a cui è stato dato fuoco e da dove esce il particolare odore.

    "Sembra che lui sia appena arrivato. Adesso aspetteremo che decida di mostrarsi a noi."

    Dice una voce con un rombo di tuono.
    Profonda e calda sono le prime cose che noti. Subito dopo quella frase un brusio generale arriva alle tue orecchie.
    Molte persone sanno che sei lì dentro e ti stanno aspettando tutte quante.
    Girandoti attorno noti però che uno degli oggetti è avvolto da una strana aura turchese, che lo rende assai più vistoso di qualunque altro oggetto.
    Raffigura un idolo intagliato nel legno. Esso è ben curato e assomiglia a una sorta di caprone antropomorfo con le corna assai lunghe.
    La cosa che però noti di più è che il legno viene da Endlos e di quel particolare sei tremendamente sicuro.


    Benvenuti al primo turno della quest. Scusatemi se ho tardato ad aprirla ma le feste sono state tante e gloriose.
    Primo post semplice che serve a mettervi subito a vostro agio nel mondo del Far West.

    Ognuno di voi tre si trova in situazioni diverse proprio perché non siete insieme. Spero che sia tutto chiaro ma nel caso aveste dei dubbi vi invito a scrivere in bacheca.
    Intanto ecco una passiva Gratis per tutti e tre i giocatori.

    Ehi Gringo! Non ti ho mai visto da queste parti …:

    Viaggiare per il vecchio West è un’impresa particolarmente ardua, specie se si è da soli e fuori da Endlos. Però stranamente hai come l’impressione di non essere completamente da solo nella prateria. Che qualcuno ti stia seguendo? Forse quel cactus che hai trovato prima?

    [Percezione passiva di entità provenienti da Endlos]

    Con questa potete capire cosa sia effettivamente di Endlos e cosa non!

    Postare entro il: 10 Gennaio


    Edited by Blain - 4/1/2019, 14:41
     
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    A Random Frigobar Over There

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    Narrato | Parlato | Pensato | Frigobar23

    Martino passeggiava tutto solo per le strade di Garwec, vicino alle mura, ammirando le saette che si scatenavano nel cielo, quasi sembravano danzare tra di loro. Trovò una panchina e si mise a sedere sempre con sguardo fisso al di fuori della città, non era da tutti i giorni vedere uno spettacolo simile e con un momento di pace del genere nulla glielo avrebbe impedito.

    Finalmente un po’ di relax, niente di meglio che pace e silenzio...

    Chiuse delicatamente gli occhi e iniziò a fare respiri profondi.
    Nonostante il numero elevato di persone a Garwec stranamente su quella piccola stradina dove ora riposava in frate era tutto tranquillo, forse anche troppo.
    Qualcosa afferrò il frate alle sua vita, e l'uomo riaprì gli occhi in un attimo cercando subito di vedere cosa lo stava trattenendo ma era già troppo tardi.
    Qualunque cosa sia, il frate si trovava sotto sopra mentre il suo corpo veniva trasportato in alto, la vista si iniziò ad annebbiarsi e ogni cosa che poteva vedere iniziava prima a deformarsi per poi scomparire.

    Sto per vomitare

    Disse il frate confuso mentre la sua testa iniziava a cedere, veniva sbattuto a destra e a manca ma poi fu finalmente rilasciato.
    Mentre il suo fondoschiena atterrava rumorosamente si ritrovò in un ambiente totalmente buio, il mal di testa causato dal viaggio non aiutava di certo a far comprendere al poveraccio la situazione in cui si era cacciato fino a quando...

    "Ma cosa cazzo succede qui?"

    Oh no...

    Disse Martino mentre poteva già iniziare a capire in che genere di situazione si ritrovava e grazie ad una finestra che veniva aperta, le sue aspettative non furono tradite.
    Si era trasportato grazie a chissà cosa in una camera, da letto per giunta, e sembrava aver interrotto qualcosa che stava per iniziare a giudicare dalle quattro signorine nude e un tipo già pronto per l'azione.

    "Non avevi pagato per due. Se il tuo amico è uno a cui piace guardare ...
    ... deve sborsare anche lui."

    Si cercò di rialzare in piedi ma le gambe gli cedettero e atterò in ginocchio, utilizzando le mani come appoggio per evitare di finire con la faccia per terra seppur tremolanti anche loro.
    Si girò per vedere l'uomo approcciarlo mentre tirava fuori uno strano marchingegno che non vedeva da molto tempo: una pistola.
    Seppur comuni nel suo mondo, nella caccia ai demoni molte di esse erano inefficaci e quindi lasciate a prendere polvere, ma vederne una in buone condizioni riportava il frate ai tempi della sua gioventù, quando aveva appena iniziato a fare il suo lavoro di sacerdote.

    "Adesso spiegami cosa ci fai qui maledetto spione."

    Guardò confuso l'uomo iniziando a sghignazzare per poi finire in una sonora risata

    E' troppo arrabbiato ora per ascoltare alla mia storia, meglio intimorirlo un pò

    Si rialzò in piedi calmandosi e riprendendo fiato, le forze gli stavano piano piano ritornando e si mise di fronte al suo interlocutore furioso mentre il frate si mise le mani alla vita, un po’ ancora doloranti dal tragitto brusco e per comunicare all'uomo uno stato di calma.

    Per prima cosa, non sono uno spione chiaro?
    Sono arrivato qua... Beh nemmeno io so esattamente il perché, ma qualcuno da là sopra mi deve voler male.


    Disse indicando il soffitto con un dito sempre mantenendo sguardo fisso con l'uomo seppur parlando in modo rilassato.

    E secondo... cosa pensi di fare con un giocattolino del genere?
    Non faresti del male ad una mosca con una roba simile~


    Ribadì indicando la sua pistola mentre si avvicinava a piccoli passi

    Ma se ti credi molto forte con quel gingillo... avanti... spara qua~

    Con l'altra mano si andò ad indicare la fronte, pronto in ogni momento a utilizzare uno dei suoi poteri per cercare di proteggersi da un eventuale proiettile dell'individuo furibondo.



    • Salute: 100%

    • Energia: 100%

    • Stato psicologico: Calmo

    Passive

    4th Wall Breaker

    Martino ha la capacità rompere il muro che divide immaginario dalla nostra realtà.
    E' in grado di conversare e sentire le voci di giocatori e master.
    E' a conoscenza di essere frutto di una fantasia.

    Divine Grace

    Il Dio del suo mondo gli ha concesso una frazione della sua immortalità.
    [Passiva di immortalità {In quest, il master deciderà se è appropriata o meno per eventuali situazioni}]

    Ehi Gringo! Non ti ho mai visto da queste parti …

    Viaggiare per il vecchio West è un’impresa particolarmente ardua, specie se si è da soli e fuori da Endlos. Però stranamente hai come l’impressione di non essere completamente da solo nella prateria. Che qualcuno ti stia seguendo? Forse quel cactus che hai trovato prima?
    [Percezione passiva di entità provenienti da Endlos]

    Auspex

    Prime Perception

    La percezione delle cose di Martino è eccezionale, in caso di pericolo [SOLO E SOLTANTO], i suoi occhi
    avranno una capacità momentanea di decelerare la percezione del tempo di Martino, seppur non avvisandolo ne del tipo di pericolo
    ne la direzione da cui proviene.
    [Auspex di pericolo]

    Equipaggiamento

    Divine Bell Hammer

    Un martello che potrebbe essere scambiato con uno scettro ma anche se è possibile
    canalizzare energia al suo interno, Martino lo usa come un martello per fracassare i cranei dei poveri malcapitati che lo fanno infuriare!
     
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    Una volta aveva sentito un vecchio maestro dire:
    « La vita è ciò che ti succede mentre tenti di fare dell'altro. »
    Puro vangelo.

    ~

    Little Well, Tempo presente

    Il contatto con il suolo fu duro ma - in un modo doloroso e tutt'altro che piacevole - salvifico.
    Il terreno polveroso, gli edifici che aveva intorno, i rumori che avevano sostituito il lontano canto del vento - tutte queste cose gli suggerivano che no, non era più a Chediya.
    « Non di nuovo... » mormorò, piagnucolando.
    Essere soggetto alle riscritture del Maelstrom doveva essere stato inciso a lettere di fuoco nel suo destino, evidentemente; un destino che Montecristo accoglieva non senza una discreta dose di indolenza e cattiva grazia.
    Avrebbe voluto avere più tempo per piangersi addosso e incolpare il fato gaglioffo per averlo gabbato (di nuovo),
    ma l'enorme montagna semovente munita di corno che raspava il terreno a breve distanza da lui meritava ben altra presenza di spirito.
    Solo, avrebbe tanto voluto sapere come era finito lì.
    E - se non era troppo - anche il perché.

    ~

    Chediya, poco prima

    La porta era rimasta socchiusa; gli spifferi che penetravano nella stanza in penombra dai vecchi infissi in legno tarlato creavano una fastidiosa corrente fredda e la sospingevano in una sorta di elastico, portandola ad aprirsi di pochi centimetri per poi tornare a chiudersi paciosamente, avvenimento che veniva ritmicamente sancito con solennità dal rumore metallico del chiavistello che incontrava lo stipite.
    Nerocriso era sparito - letteralmente - divorato dalla fretta e dal nervosismo, subito dopo avergli dato le chiavi di quell'alloggio spartano ma tenuto dignitosamente, e che poteva vantare una piccola biblioteca fornita di volumi dai titoli poco conosciuti ma conturbanti.
    In quel momento, Montecristo - lasciatosi andare in una posizione assai poco composta ed elegante - ne stava giusto sfogliando uno le cui pagine, macchiate in più punti di sudore e sangue, risultavano rosicchiate ai margini come fossero state elette a merenda favorita di un qualsiasi topo di biblioteca. Il frontespizio ospitava alcune lettere, per lo più ormai logore:

    PANTHEON PINAKES
    indice delle divinità ignote di A.G.P.


    Si trattava, come il sottotitolo suggeriva lasciando poco all'immaginazione, di una catalogazione - in realtà in alcuni punti raffazonata e piena di quelle che apparivano espunzioni e lezioni aggiunte da mani differenti - delle divinità di cui era andato perduto il ricordo perché il loro culto era stato dimenticato, assorbito da una qualche forma di sincretismo o perché i suoi credenti si erano estinti o erano stati eradicati dal semipiano.
    La trattazione non era affatto scorrevole e le varie voci riportavano per lo più indicazioni generali e poco incisive, ma alcuni nomi sembravano rivestire - o aver rivestito in passato - una discreta importanza, a giudicare dall'entità delle informazioni raccolte a riguardo.
    La lettura era stata un piacevole diversivo, fino a quel punto, ma la stanchezza e la noia cominciavano a subentrare, abbassando con celerità indiscreta la soglia d'attenzione dell'Alchimista.
    Con un rintocco più secco dei precedenti, la porta annunciò lapidaria il proprio ennesimo incontro con lo stipite, prima di spalancarsi di colpo - in contemporanea con la finestra che si trovava proprio alle spalle del letto su cui, con tanta poca grazia, si era adagiato Montecristo.
    Non ebbe il tempo di lamentarsi, imprecare o semplicemente sorprendersi: prima di riuscire ad articolare un qualsiasi suono, anche privo di significato comune, avvertì una forza intorno a sé e l'evidente allontanarsi del letto (e avvicinarsi del soffitto) lo convinsero che, contravvenendo al proprio volere così come ad ogni legge fisica conosciuta, stava levitando al centro di una stanza che si presumeva vuota - eccettuata la sua persona.
    Fece per guardarsi intorno nel vano tentativo di cercare una spiegazione in grado di preservare il suo raziocinio,
    ma prima che potesse riuscirvi il void lo inghiottì come un bambino inghiotte famelico quell'unico dolcetto concessogli dalla madre.

    ~

    Little Well, tempo presente

    Il come, a ripensarci, era abbastanza chiaro. Per indagare sul perché ci sarebbe stato tempo - fauna locale permettendo - in seguito.
    Locale? Qualcosa gli diceva che quella creatura non era esattamente del posto, un po' come lui. E gli risuonarono in mente le parole di un vecchio volume conservato negli archivi del reginato, che spiegava come e qualmente i fenomeni di riscrittura tendano generalmente ad interessare superfici anche discretamente ampie e un numero non indifferente di individui.
    Non aveva notizie di animali di quelle dimensioni e fattezze nei dintorni della Valle, ma non era da escludere quel... coso lo avesse seguito fin lì da Endlos. D'altra parte, non avendo alcuna infarinatura da etologo e mancandogli una naturale inclinazione all'animalismo, preferì non indagare troppo da vicino.
    Dunque, senza troppe cerimonie, annuì a chi gli aveva rivolto la parola invitandolo a raggiungere un più sicuro riparo e, calcatosi sulla testa il solito cappellaccio liso, corse via in direzione dei suoi due salvatori, adocchiando malamente la pistola nelle loro mani.
    Era da un po' che, ovunque andasse, qualcuno cercava di mettergli in mano un'arma. La cosa non gli piaceva per nulla,
    ma gli era stato insegnato che di una necessità, se proprio non si riusciva a farne una virtù,
    era sempre meglio cercare di trarne un insegnamento.
    Non aveva idea, però, di quale potesse essere, in quel caso.
    Probabilmente, di chiudere bene porte e finestre.

    Nel frattempo, da qualche parte a Chediya, una porta colpiva con insistenza uno stipite di legno quando una mano ossuta e nervosa la fermò, spalancandola e rivelando una stanza vuota, un letto disfatto e un antico volume malmesso abbandonato a terra.
    Nerocriso si grattò il capo, incuriosito da quel quadretto inaspettato.
    « Dove diavolo si sarà andato a cacciare...? »

     
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    LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND
    EVERSORI DI MEROVISHHOUSE DIMIR
    L'ultima volta che è stato trascinato oltre gli orizzonti di Endlos contro la sua volontà non si chiamava ancora Lazav. L'ultima volta che è successo, suo malgrado, è finito su di una luna verde di cui fatica a ricordare il nome. L'ultima volta, in effetti, a calcare le sabbie era un certo Zygoin tutto blob e malagrazia.
    Oggi, invece, a farsi vittima inconsapevole delle mire del Destino è nientemeno che il Pasha del Kanti. Oggi che il Signore del Distretto votato alle miniere estrattive sta ritornando a casa -alla sua Tana. Oggi che, Yasul alle spalle, il faccendiere dalle molte identità ha una certa urgenza di conferire con quello sfuggente Comandante della Legione delle Sabbie che non ha avuto la buona educazione di attenderlo (come se, peraltro, a Bid'daum importasse qualcosa di un'etichetta tanto frivola ed insostanziale).
    Perchè, invero, Lazav è comodamente adagiato nella propria ricchissima portantina quando lo scherzo sgradito del Maelstrom lo sottrae ai lussi di chiamarsi Pasha: non è la prima volta che il Multiforme abbandona il semipiano -non sarà nemmeno l'ultima, a dirla tutta- eppure solitamente egli sceglie di visitare altre realtà allo scopo non banale di raccogliere informazioni e tessere inganni di fattura macchinosa quanto perfetta. In quest'occasione, invece, il Genio Dimir non fa tempo ad accorgersi dello svolgersi degli eventi che il suo conclamato ruolo di eminenza straniera gli viene strappato di dosso e...

    ...con un cambio d'ambientazione davvero minimo, lo stesso rappresentante dell'Esarcato Commerciale merovisho si ritrova adagiato -con sua gran sorpresa!- su altri soffici cuscini del tutto simili a quelli di partenza! C'è giusto meno luce, molta meno di quella che -nonostante i pesanti tendaggi- filtrava nell'alcova mobile per opera dell'impietoso sole dello Yuzrab.
    Ma per il resto, silenzio compreso, tutto pare nella norma: persino gli incensi che allietano l'aria sgravandola dal puzzo di sudore e schaivitù affaticata han viaggiato con lui tra le dimensioni -o così parrebbe prima che Lazav s'accorga del distinto cambio d'aroma. Le erbe messe a bruciare ricordano in realtà fragranze tutt'altro che tipiche su Endlos (e di sicuro non a Sud) ma la sensazione di benessere che sanno trasmettere di certo è un toccasana cui non rinunciare: ad ogni respiro il Pasha trae sempre più confidenza nonostante la situazione ignota, ad ogni boccata egli si riconosce padrone del proprio fato e tutt'altro che inerme.
    Così, scrutando i dintorni deserti e saggiando con mano la possibilità d'indagare gli spazi della tenda in cui si trova, il Signore del Kanti fuori giurisdizione raccoglie orpelli e ninnoli votivi che con piena cura adornano il seggio al quale è stato chiamato dall'Eterna Tempesta: vi sono gemme e preziosi, offerte con dediche, altri incensi incolumi e pure carabattole del quotidiano. A ben guardare si direbbe un'accozzaglia di tributi dei più vari, selezionati per un significato rituale più che materiale -il che, peraltro, spinge il Genio Dimir ad una considerazione tutt'altro che fuori luogo.
    Eppure, prima che i di lui pensieri possano venire interrotti da una voce fuori campo, a cogliere l'attenzione dell'Eversore che fu è una statuetta intagliata raffigurante un demone dalle fattezze d'uomo e di capra -un bozzetto in legno e fede, un'icona che risplende di un'aura cerulea alquanto sospetta: nessun altro oggetto in quel marasma ordinato può infatti vantare il medesimo bagliore, nessuna delle chincaglierie lì presenti richiama l'occhio del Pasha come quel singolare feticcio dannato. E c'è una buona ragione, tra le cose: il materiale da cui la piccina scultura è stata ricavata non può confondersi per chi commercia ogni dì nei mercati più variegati del semipiano, pertanto a Lazav non sfugge l'essenza lignea di cui essa è costituita. Un dettaglio che, a più riprese, attribuisce quel peculiare oggetto ad una comune origine endlosiana.

    Come detto, tuttavia, lo slancio inquisitore giunge ad un prematuro termine non appena l'udito del Multiforme capta una voce calda e penetrante farsi strada oltre la cortina dei suoi presunti alloggi: essa tradisce un'autorità ed un ascendente capaci di animare una folla indistinta, ma pure l'espressione d'una volontà chiara e l'intromissione in quel richiamo reo d'aver privato Endlos di uno dei sei governanti del Sud. Nessun indizio sul perchè di una tale evenzienza, nessun dettaglio che possa rivelare l'identità di chi ha parlato in vece di tutti gli altri; certo è che, osservando da una singola prospettiva ogni frammento del presente contesto, Lazav si convince d'essere stato convocato quale divinità o profeta di un culto misterico -rimestando tra le proprie scarne conoscenze di circoli occulti, egli giunge alla conclusione di non voler deludere i propri fedeli ma anzi, mutando rapido d'aspetto per assomigliare a quanto la statuina ritrae, di non dover sprecare l'occasione d'oro di gestire a proprio piacimento una torma di creduloni pronti a sacrificarsi per lui.
    Perciò forza, si va in scena! Il cambio d'abito è pressochè istantaneo (frutto di una maestria nello smettere ogni identità scomoda per guadagnarne subitamente una nuova) ed un'ennesima tirata dei fumi saturanti la stanza saprà donare quella melliflua sicurezza di cui il faccendiere ha bisogno per affrontare con arguzia e polso un frangente potenzialmente azzardato. Indi per cui, pronto a sfruttare la felice (ma ignota) congiuntura, Pasha Lazav il satiro demoniaco ch'è giunto chissà dove lascerà trascorrere qualche minuto di più solo per creare ulteriore attesa... ed infine varcare i pesanti tendaggi mostrandosi in tutta la propria feroce magnificenza (più un conturbante sorriso fanatico) a chiunque non dubiti dei suoi intenti nè cerchi di sottrarsi all'imminente divino volore.
    PASSIVE SKILLS
    DIMIR DOPPELGANGERMETAMORFOSI SCENICA
    QUICKCHANGEMETAMORFOSI DELL'ANIMA
    UNDERWORLD CONNECTIONSRICCHEZZA
    TAVERN SWINDLERSPARABALLE (ANTI-AUSPEX)
    TRAIN OF THOUGHTMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    WAY OF THE THIEFINIZIATIVA
    EHI GRINGO!PERCEZIONE ENTITA' ENDLOSIANE
    EQUIPMENT
    DIMIR CLUESTONEBUSSOLA DEI DESIDERI (ARTEFATTO)
    DIMIR KEYRUNEPASSEPARTOUT (ARTEFATTO)
    DIMIR SIGNETMARCHIO DEL VUOTO (ARTEFATTO)
    ACTIVE SKILLS
    BASSOTRAIT DOCTORINGSFIS
    ENERGY95%CONDITIONSPERFECT
     
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    Endlos

    {Bahamut Webors}

    Sicuro delle proprie abilità, il frate affronta quella situazione con leggerezza, arrivando persino a dargli poca importanza. Forse non aveva considerato che una pistola, specie puntata a quella distanza, era stata letale per molti.
    L'uomo difatti non la prese bene e nella stanza iniziò a risuonare il rumore del tamburo che veniva caricato con i proiettili. Sarebbe stato veloce e letale, così come molte altre volte.

    "Che risposta del cazzo! Addio maniaco dei miei stivali ...", l'uomo di chiesa si sarebbe già potuto sentire il proiettile perforagli il cranio, quando ad un tratto il boia ebbe avere un ripensamento.
    Difatti si fermò e abbassò anche l'arma, così come tutto il suo corpo fino a finire in ginocchio. La cosa era già strana di per sé, ma quello che uscì dalla bocca del puttaniere lo fu ancora di più.

    "Oh padre mi perdoni non avevo visto che era lei. Pensavo che fosse uno sprovveduto venuto qui a guardarmi mentre ...", si girò verso le donne ancora spoglie dei propri vestiti, "... ho peccato padre. Queste donne m-mi hanno tentato e io che sono fatto di carne h-ho ceduto padre. Sono venuto a meno cal patto con nostro signore."

    Mentre fingeva malamente di piangere, le donne si rivestirono tutte quante e lasciarono la stanza, senza prima aver lanciato un'occhiata curiosa al frate. Chissà come c'era effettivamente arrivato senza destare sospetti di alcun tipo.

    "Mi avevano informato della sua venut-, ehm... arrivo cioè. Ero prontissimo ma pensavo tardasse qualche giorno ...", si sbriga a dire mentre si inizia a vestire, "... poi se lo faccia p-proprio dire ha avuto naso, si vede che è un uomo di chiesa. Come sceriffo avrei dovuto accoglierla ma a quanto pare mi ha trovato prima lei."

    Imbarazzato, impacciato e persino sceriffo della città. Era bastato un solo sguardo per fargli cambiare completamente atteggiamento. L'abito non farà sicuramente il monaco, però aiutava molto ad ingannare gli altri.

    "Ha già visto la città?! Se mi permette la voglio accompagnare a vedere le meraviglie di High Hill."

    Passiva Sbloccata:

    L'abito del monaco:
    Nel vecchio West non vi erano né certezze e né prospettive.
    Si poteva morire letteralmente per ogni cosa. Sia che si trattasse di semplici ferite o di sciacalli affamati (probabilmente più per quest'ultimi). Con questa convinzione la gente non esitava a uccidere, rubare e andare a donne. Eppure, senza alcun senso logico, la gente adorava andare a messa e farsi benedire dai preti. Oh, che caso! Tu lo sei. Questa cosa potrebbe tornarti utile ... forse.
    - (Malia: Devozione Completa dagli abitanti di High Hill)



    {Montecristo}

    Quando arrivi dai due fratelli, la pistola ti viene gettata fra le dita in modo automatico. Sanno che se non danno fiducia a più gente possibile rischiano che il rinoceronte spazzi via tutta la loro piccola città.

    "Ma che diamine. Mai vista una bestia del genere vicino a Dusty Road."

    Dice il più grosso guardando il fratello, che scuote la testa tutto convinto.

    "Salve straniero. Io sono Billy e lui è Muto ... nel senso che non parla. Quindi non conosco nemmeno il suo nome e lo chiamo così per semplicità."

    A guardargli meglio non si assomigliano poi molto. Poco male dato che avevi ben altro a cui pensare.
    La bestia, enorme e avvolta da una strana aura turchese, si guardava attorno spaesata e confusa. Probabilmente era arrivata solo pochi minuti prima rispetto a te.
    La pistola è pesante ma senti che si sta creando subito una certa intesa, come se fosse stata fatta per te.
    Strano a dirsi ma la creatura scalcia e sbuffa, proprio come se fosse pronta a caricare da un momento all'altro.

    "Dobbiamo aspettare lo sceriffo ma non possiamo lasciare che faccia troppa confusione. Abbiamo bisogno di un diversivo ...", Billy ti guarda tutto paonazzo in volto, "... sei te quello apparso dal nulla. Fai qualcosa, dicci cosa fare."

    Persino la schiena di Muto si drizzò. Avresti potuto coordinargli e spostargli verso la creatura come pedoni su di una grossa scacchiera.
    Ma saresti stato all'altezza?

    Passiva Sbloccata:

    Gli Abitanti di Dusty Road:

    Billy è grande e grosso, lento nei movimenti però. Muto invece è più rapido ma pecca di resistenza.
    Se l'unione fa la forza, questa è la giusta occasione per poterlo dimostrare a tutti quanti.

    - Usare gli Abitanti di Dusty Road come PET




    {Lazav}

    Quando esci dalla tenda noti subito molti occhietti curiosi puntati su di te. Bambini, donne e qualche anziano ti osservano come ciò che effettivamente credono tu sia: un Dio.
    Un giovane uomo, l'unico di quel pugno di persone, si avvicina a te con passo deciso.

    "Augh a te Cervo Rosso. Io sono il guerriero più forte di questo villaggio ...", è molto diverso dalle classiche persone a cui sei abituato a Merovish, "... io sono Pelle di Bisonte. Grazie per aver udito la nostra chiamata."

    Alto e muscoloso, con dei tratti molto giovanili. Questo riesci a vedere prima che si metta in ginocchio, gesto che poi viene emulato dal resto delle persone.
    Sono visibilmente pochi rispetto a qualsiasi tua aspettativa, però il solo vederli ti rende effettivamente "potente", uno stato d'animo gradevole ma che non va oltre a quella mera sensazione.
    Forse, in qualche modo ben famigliare a te, un numero maggiore di "seguaci" potrebbe renderti oggettivamente più forte.

    "Essere disceso fra di noi è motivo di grande gioia. Non volevamo disturbarla durante l'eterna battaglia fra lei e i suoi fratelli ma la nostra richiesta è assai urgente. Ha ovviamente sentito tutto riguardo il nostro sciamano Artiglio di Falco, dico bene?"

    Te hai sentito tutto ... non è vero?
    Forza, parla pure e digli tutto quello che sai a riguardo. Pendono dalle tue parole.

    Passiva sbloccata:

    Cervo Rosso:


    Nelle leggende che si raccontano nei villaggi dei pelle rossa spiccano spesso varie figure astrali: Cervo Rosso e Tasso giallo sono i più famosi. Sfortunatamente è da molti anni che la loro figura ha perso lustro, arrivando ad essere considerati poco o nulla. Ormai solo i vecchi, legati alle tradizioni, e i bambini, spinti dalla curiosità, gli rendono onore. Che sia giunto il momento della rivalsa? Riuscirai a risollevare il nome di Cervo Rosso?

    SPIEGAZIONE: Ad ogni tua azione acquisirai fedeli oppure ne perderai. Quindi ben attento a quello che dirai e farai :P

    - Counter Fedeli (8)


    Semplice giro di presentazione e di role semplice per tutti e i tre partecipanti.
    Mondo nuovo, vita nuova. Dovete cercare essenzialmente di capire cosa e dove siete, affidandovi alle vostre Passive.

    Postare entro il: 21 Febbraio
     
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    "Che risposta del cazzo! Addio maniaco dei miei stivali ..."

    Il prete sospirò mentre andava a chiudere gli occhi, attendendo la pallottola che doveva trapassare la testa in un liscio movimento, andando a perforare il teschio e maciullando il suo encefalo.
    Attesse, e attesse, ma il freddo abbraccio della morte non ne voleva proprio farsi sentire.
    Aprì timidamente gli occhi vedendo l'uomo in ginocchio davanti a se, che disse

    "Oh padre mi perdoni non avevo visto che era lei. Pensavo che fosse uno sprovveduto venuto qui a guardarmi mentre ..."

    Martino lo guardò con un espressione confusa il pover'uomo al limite di mettersi a piangere

    "... ho peccato padre. Queste donne m-mi hanno tentato e io che sono fatto di carne h-ho ceduto padre. Sono venuto a meno cal patto con nostro signore."

    Oh? Ma non mi dire~

    Proferì il prete, con un tono malizioso mentre incrociava le braccia e iniziava a picchiettare con il piede rapido il pavimento, per sembrare impazientito.
    Sembrava che un malinteso gli aveva fatto evitare una pallottola ed era disposto a continuare se questo equivoco gli sarebbe stato utile in qualche modo.

    "Mi avevano informato della sua venut-, ehm... arrivo cioè. Ero prontissimo ma pensavo tardasse qualche giorno ..."

    "... poi se lo faccia p-proprio dire ha avuto naso, si vede che è un uomo di chiesa. Come sceriffo avrei dovuto accoglierla ma a quanto pare mi ha trovato prima lei."


    Fa con calma figliolo, non c'è fretta

    Disse mentre si girava e iniziò a dirigersi verso la finestra guardando fuori, per cercare di capire dove si trovava effettivamente.

    "Ha già visto la città?! Se mi permette la voglio accompagnare a vedere le meraviglie di High Hill."

    High Hill? Che diavolo di nome è

    No, al momento mi sono ritrovato qua e basta, chiamala pure Divina Provvidenza o pure caso, un tour del luogo mi farebbe comodo.

    Si iniziò ad avviare verso la porta, precedendo il presunto sceriffo, fermandosi però sulla soglia di quest'ultima, girandosi verso l'uomo

    Quasi dimenticavo, la prego di non chiamarmi padre, o darmi del lei. Mi può chiamare tranquillamente Martino.
    Mentre il suo nome sarebbe? ...


    Attese un attimo la presentazione dell'individuo per poi avviarsi fuori dall'edificio in cui si trovava, aspettando quest'ultimo mentre curiosava per la strada, cercando di capire qualcosa di più del luogo in cui era stato trasportato.



    • Salute: 100%
    • Energia: 100%
    • Stato psicologico: Curioso
    Passive

    4th Wall Breaker

    Martino ha la capacità rompere il muro che divide immaginario dalla nostra realtà.
    E' in grado di conversare e sentire le voci di giocatori e master.
    E' a conoscenza di essere frutto di una fantasia.

    Divine Grace

    Il Dio del suo mondo gli ha concesso una frazione della sua immortalità.
    [Passiva di immortalità {In quest, il master deciderà se è appropriata o meno per eventuali situazioni}]

    L'abito del monaco

    Nel vecchio West non vi erano né certezze e né prospettive.
    Si poteva morire letteralmente per ogni cosa. Sia che si trattasse di semplici ferite o di sciacalli affamati (probabilmente più per quest'ultimi). Con questa convinzione la gente non esitava a uccidere, rubare e andare a donne. Eppure, senza alcun senso logico, la gente adorava andare a messa e farsi benedire dai preti. Oh, che caso! Tu lo sei. Questa cosa potrebbe tornarti utile ... forse.
    [Malia: Devozione Completa dagli abitanti di High Hill]

    Ehi Gringo! Non ti ho mai visto da queste parti …

    Viaggiare per il vecchio West è un’impresa particolarmente ardua, specie se si è da soli e fuori da Endlos. Però stranamente hai come l’impressione di non essere completamente da solo nella prateria. Che qualcuno ti stia seguendo? Forse quel cactus che hai trovato prima?
    [Percezione passiva di entità provenienti da Endlos]

    Auspex

    Prime Perception

    La percezione delle cose di Martino è eccezionale, in caso di pericolo [SOLO E SOLTANTO], i suoi occhi
    avranno una capacità momentanea di decelerare la percezione del tempo di Martino, seppur non avvisandolo ne del tipo di pericolo
    ne la direzione da cui proviene.
    [Auspex di pericolo]

    Equipaggiamento

    Divine Bell Hammer

    Un martello che potrebbe essere scambiato con uno scettro ma anche se è possibile
    canalizzare energia al suo interno, Martino lo usa come un martello per fracassare i cranei dei poveri malcapitati che lo fanno infuriare!
     
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    LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND
    EVERSORI DI MEROVISHHOUSE DIMIR
    Un dio. Oggi Lazav veste i panni di un dio. Uno fra molti, pienamente in linea con i contesti cui il Molteplice è abituato nel caotico berciare di Merovish. Uno in continua lotta con i fratelli, trasposizione di quanto avviene nella politica che è il suo reale campo di gioco. Uno in declino, la cui identità è venerata da pochi fedeli -esattamente come soltanto gli Eversosi ben conoscono chi sia in realtà il Pasha.

    Con un passo nel vuoto il Genio Dimir ha calcato la novella realtà ed ora si trova ad osservare -silente e statuario- la sparutissima torma di devoti responsabile della sua chiamata: vecchi, donne e bambini gli rimandano uno sguardo carico di fede e di attesa. E sono proprio vecchi, donne e bambini la platea cui il mutaforma è destinato a parlare, quando l'unico valente del gruppo -il prode guerriero Pelle di Bisonte- biascica parole prive di utilità ma irte di tranelli: egli si loda, ringrazia ed accenna a problematiche tanto gravi ed urgenti d'aver concocato un dio tra i mortali. Ma, oltre a ciò, il suo dire nulla lascia trapelare di valevole per la mente del Pasha: sarà dunque compito di chi si cela nelle forme del satiro riassumere la situazione... oppure no, se Lazav giocherà bene le proprie carte e l'influenza di cui è stato investito.

    Così pochi e così fragili. Eppure così assennati da non avermi voltato le spalle.

    La voce con cui Cervo Rosso prorompe il primo afflato è maestosa e vibrante, carica di una potenza vitale largamente ultraterrena e tale da assoggettare chiunque sia disposto a credergli nel ruolo che incarna. Il di lui porsi non si sbilancia nè su modi benevoli nè su arcigne pose, lasciando che sia il riscontro della folla medesima a rendergli informazioni su ciò ch'essi s'aspettano dal dio presente: lesto l'occhio vaglia ogni singolo individuo per cogliere dettagli ed indizi sulle peculiarità d'ognuno, facendo sì che l'arte d'indagare il proprio nemico si pieghi quest'oggi nel desiderio di comprendere i propri inaspettati fedeli.

    Ma la voce che mi ha chiamato è tremula e risuona nuova: Pelle di Bisonte chiede aiuto a Cervo Rosso pur non avendolo mai fatto prima.

    Lazav è ben accorto a cogliere che il giro di presentazioni sottende infatti una verità inconfutabile: è di altri, tipicamente, il ruolo d'invocatore -non certo del giovane uomo che primo fra tutti si è inchinato al suo cospetto. L'autorità che emana dalla posizione di dio gli permette inoltre di attestare nuovi paradigmi nell'uditorio, laddove la perfetta menzogna di cui è maestro sa tramutare la voce calda e decisa del guerriero in una preghiera malferma ed insicura.

    Dimentico è forse Artiglio di Falco? Spetta a lui comunicare con gli spiriti ma a questa funzione egli manca da tempo.

    E così Lazav si leva dall'impiccio di non essere a conoscenza dei fatti: perchè mai dovrebbe sapere cos'è successo allo sciamano? E' ovvio che sia proprio lui il responsabile, non avendo ragguagliato la divinità di ogni eventuale accadimento!

    E per avermi distolto dal guerreggiare infinito sta a te, Pelle di Bisonte, assolvere a quel compito: l'urgenza che racconti è bene sia maggiore della gioia che provi per l'avermi invocato con successo.

    Il che lascia sottindendere quanto un dio non apprezza d'essere disturbato per vane motivazioni -nemmeno quando i domini cui la divinità risponde son pacifici ed armoniosi: si tratta pur sempre di un'entità al di là delle faccende dei mortali e come tale va rispettata.
    PASSIVE SKILLS
    DIMIR DOPPELGANGERMETAMORFOSI SCENICA
    QUICKCHANGEMETAMORFOSI DELL'ANIMA
    UNDERWORLD CONNECTIONSRICCHEZZA
    TAVERN SWINDLERSPARABALLE (ANTI-AUSPEX)
    TRAIN OF THOUGHTMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    WAY OF THE THIEFINIZIATIVA
    EHI GRINGO!PERCEZIONE ENTITA' ENDLOSIANE
    CERVO ROSSONUMERO DI FEDELI: 8
    EQUIPMENT
    DIMIR CLUESTONEBUSSOLA DEI DESIDERI (ARTEFATTO)
    DIMIR KEYRUNEPASSEPARTOUT (ARTEFATTO)
    DIMIR SIGNETMARCHIO DEL VUOTO (ARTEFATTO)
    ACTIVE SKILLS
    BASSOWIZENED SNITCHESSFIS
    ENERGY90%CONDITIONSPERFECT
     
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