[Quest] Bunny Ears Army

A tale of Bunnies #4

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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Non del tutto convinta (e ancor meno desiderosa di porsi qual strumento per una volontà dubbia), Zegana lascia trascorrere lunghi istanti al seguito della rivelazione or ora svoltasi. La voce eterea che riecheggia nella sua mente non fa che aggiungere un moto di fastidio e di repulsione per i cosiddetti spiriti incarnati e così la Portavoce sulle prime riflette circa la propria, piena autonomia e la pari non-necessità di ambire a nuovo potere: perchè mai dovrebbe concedersi a chi non può interagire col mondo concreto -perchè proprio lei, tra tanti, dovrebbe farsi araldo dell'inconsistenza divina degli spiriti?

    In effetti i suoi compagni di viaggio sono ben più proni ed aderenti alla prospettiva di farsi possedere da un Kami, nè sembrano sprecare quell'occasione offrendosi qual ricettacolo di propria sponte. SkekDor, in particolare, nutre la propria natura avida e afferra lesto il petalo fluttuante invocando quell'animale che più gli affine in questo preciso momento: un procione accaparratore, malizioso e menzognero che soltanto la divinità decaduta potrebbe vantarsi d'essere. D'altro canto -ricalcando una saggezza immediata ed una lungimiranza fatta d'istinti- Mugen si accoda alla propria controparte canina e rimarca l'appartenenza ad una medesima specie: egli invoca lo spirito-volpe, dimostrandosi in egual modo cauto ed ossequioso al sol scopo di raggiungere l'azione promessagli.

    E Zegana? Beh, Zegana osserva il petalo che le rimane, scrutando al contempo la gru tutt'ora libera dall'altrui scelta: è davvero questa un buon appaiamento? Ed anzi, è davvero necessario che la tritone ceda la propria libertà in cambio d'una promessa a tratti vacua?

    Dunque, analizzando la questione con rigore, fermezza e (pure) la dovuta calma, la capogilda dell'Alleanza Simic traccia numerose alternative a cui ambo lo Skeksis ed il guerriero volpino avrebbero potuto attenersi: se l'ovvia scelta di volpe con volpe fosse stata da replicare, allora pure i due pennuti avrebbero dovuto far coppia, lasciando al pesce un mammifero affine all'acqua... che, tuttavia, avrebbe spinto per logica conseguenza ad una scarsa affinità e perciò ad un rifiuto da parte della dignitaria.
    Diversamente, visualizzando la volpe come un predatore ferale (ed appaiandola a Mugen come fosse una scelta forzata), si giustificherebbero in skekDor l'avventatezza e la spudoratezza tipiche del procione, per contro idealizzando la gru qual individuo autoritario ed indiscusso in piena somiglianza con la persona rappresentata da Zegana: a tal proposito si premierebbe il gesto secco ma risoluto di quella, che nel silenzio dà adito ad una svolta sostanziale come il sospingere i petali innanzi ai tre candidati. In effetti, secondo quest'ultima lettura, la pigrizia priva di risultati del Mezzo-Mistico non può che riflettere l'assoluta indifferenza del tanuki, mentre invece la diplomazia riverente del demone potrebbe mimare l'intento pacato e comunicativo della gemella volpe animale.

    E così sia, allora: non sarò io, Zegana, a tradire la fiducia che questo Presidio disastrato sembra riporre in me, nè a deludere gli uomini e gli dei che si fregiano dei rispettivi titoli e del conclamato dominio su queste terre.

    Anzi! A spingere l'emissaria dei biomanti ad una decisione della quale ella stessa si augura di non doversi pentire è nientemeno che l'ambizione, l'eleganza ed il leggiadro librarsi in volo che lo spirito residuo incarna nella propria figura: considerando la vita di Zegana in prospettiva (e cioè l'aver migrato da un piano dimensionale -Ravnica- all'altro -Endlos-, levandosi pure dagli acquitrini che l'han vista nascere ai cieli laputensi che in questo stesso periodo la celebrano tra i maghi), ben poco di casuale sembra porsi nell'esatta scelta di quella precisa specie d'Aves. Forse -e solo forse- la scienziata potrebbe accantonare lo scetticismo imperante e l'autosufficienza che sempre l'accompagnano, prodigandosi per aiutare Xoy e villaggio esprimendo l'atto di fede che le è richiesto: qualcosa di totalmente inesplorato ed inatteso -e cioè, praticamente, un miracolo!

    O emblema della famiglia Gruidae, sia quindi il tuo becco diritto ed acuminato ad indicarmi la via, cosicchè io possa usarlo per perseguire l'obiettivo a cui il tuo ed il mio volere tendono di comune accordo!

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    Bosco

    Fate la vostra scelta. Chi di voi invoca la creatura che gli è più affine per indole, chi per aspetto, chi per saggezza. Ognuno di voi, in ogni caso, sembra riuscire a trovare un certo equilibrio ed affinità con uno dei tre Kami che si offrono di aiutarvi.
    Vi lasciano il vostro tempo, non vogliono mettervi fretta, loro sono ben consapevoli del rischio che correreste per una scelta troppo affrettata. Siete gli unici in grado di essere mezzo della loro volontà, non possono certo rischiare di "sciuparvi" per una grossolana riflessione.
    Quando avete preso la vostra decisione le tre creature non fanno altro che limitarsi ad un cenno del capo mentre stringete i petali svolazzanti.
    Appena la presa si fa forte e sicura, la prima sensazione che vi pervade è un calore profondo e dirompente. Un bruciore che sale dalla mano al petto, sin poi nel resto del corpo. Un fiume di vapore che vi fa ribollire il sangue. La vista si fa sfocata, la realtà diviene una luce abbagliante che ingloba ogni vostro pensiero. Per qualche secondo la vostra essenza trascende e si fonde con la Natura stessa. Ora sentite i vostri polmoni espandersi insieme al fruscio delle foreste dell'Est, ora la vostra mano si disgrega in dune di sabbia del Sud, ora ancora un brivido vi smuove mentre una valanga del Koldran romba verso la valle.
    Non sapreste definire questo vostro galleggiare nella Natura quanto dura, ma sicuramente quando tornate in voi stessi, con un tonfo al cuoro ed un grosso respiro (quasi come se riemergeste da una lunga apnea), davanti a voi non riuscite più a vedere i tre Kami.
    Eppure li sentite. Li sentite chiaramente nei vostri corpi. E' una convivenza piacevole, calda, che vi infonde sicurezza e vi permette di sentire chiaramente un potere che non vi appartiene e vi collega al Tutto. Qualcuno potrebbe dire che questa sensazione vi regala un piacevole delirio di onnipotenza, e forse non sbaglierebbe poi tanto. Sul dorso della mano di ognuno di voi, come un piccolo tatuaggio, è comparsa una voglia rosacea a forma di petalo.
    Dopo che vi siete goduti questo nuovo "essere" voi stessi vi rendete però conto che la luce intorno a voi è profondamente cambiata. Certo il bosco non vi permette di esserne sicuri, però sembra quasi che il tempo passato durante la vostra "trance" sia ben più di quello previsto. A conti fatti, in maniera grossolana, sembra essere passata poco meno di una giornata, più quella di viaggio. Siete in ritardo.
    Quando uscite dal boschetto trovate il Monaco seduto a pregare e bruciare dei stecchini di incenso. Quando vi vede l'afflizione e l'ansia scompare dal suo viso e scoppia in un sorriso. Apre la bocca e si inchina davanti a voi. I suoi occhi vanno oltre voi, scorge la Divinità che convive nel vostro corpo. Vi adora come solo un vero accolito può fare. E' gioia, dopo la tempesta.
    Ho temuto per voi. Sia resa lode ai Kami!
    Ora forse abbiamo una possibilità!

    E subito scatta in piedi. Concorda con voi che troppo tempo è passato. Quindi srotola la collana di grani scuri e la poggia al suolo. Brucia degli incensi e ben presto l'area racchiusa dalla collana diventa una pozza nera costellata di puntini luminosi. Un portale che vi riporterà immediatamente sul campo di battaglia.
    Quando il trasporto si conclude vi ritrovate sull'altura di una piccola collina rocciosa, poco lontano dalla tenda di comando, con il campo di battaglia infuocato sotto di voi.
    La muraglia dei conigli è ben salda ed è un fermento di guerrieri che scagliano dardi contro i nemici. Le catapulte e le armi pesanti sono posizionate dove le ricordavate e senza sosta fiodano grossi massi contro l'esercito dell'Ovest. Su tutto il campo brullo a più raggruppamenti vedete uomini che combattono. Potete notare con chiarezza la cavalleria che ora avanza per mettere in fuga i conigli che stanno pressando e accerchiando la fanteria ora che indietreggia a causa dei dardi del nemico. Per chi di voi è più attento ai dettagli, noterete diverse decine, forse centinaia di corpi senza vita sparsi ovunque. Purtroppo la maggior parte sono umani.
    Dalla tenda di comando, in una staffetta continua, entrano ed escono messaggeri armati di tromba, tamburi, così da suonare la melodia più adatta a trasmettere gli ordini a tutto l'esercito.
    Xoy, infervorato e concentrato batte le mani sul tavolo portato fuori dalla tenda, così che possa osservare bene tutto il campo di battaglia. Abbaia ordini con una foga che non gli sembra propria. Per chi di voi lo conosce meglio non sarà difficile notare in lui un certo disagio, una disperazione che cerca di tenere a bada.


    Angolo del QM #5
    Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma purtroppo in questo periodo ho qualche impegno lavorativo più del solito. Vi lascio una scadenza comoda proprio per evitare di farvi poi aspettare troppo.
    Tornando a noi, la fusione con i Kami riesce e vi dona la capacità di farvi "possedere" temporaneamente dalla creatura a voi più affine che in cambio vi donerà tutti i suoi poteri. Una volta rilasciata la possessione non sarà possibile stopparla sino alla sua conclusione. A termine della possessione il tatuaggio scomparirà e vi lascerà temporaneamente spaesati, ma comunque in grado di far tutto. Durante la possessione utilizzerete il mana della divinità, virtualmente infinito, quindi non peserà sulle vostre scorte. Di seguito troverete le specifiche di ogni vostro personaggio. Noterete che sono "abbastanza" generiche così da lasciarvi ampio spazio di manovra. In caso di dubbi, sentitevi liberi di scrivermi!
    Con un rapido artificio, grazie al Monaco, tornate subito sul campo di battaglia dove la guerra infuria già da tempo e la fazione dell'Ovest pare perdente.

    CITAZIONE
    L'inganno di un Procione
    I Tanuki sono maestri del travestimento e dell'inganno, nonchè dotati di una malizia spregiudicata. Durante la possessione sarà possibile mutare completamente il proprio aspetto (anche più volte durante il medesimo turno). Qualsiasi modifica è consentita, dal numero di arti, appendici, sino al raggiungimento di dimensioni colossali (altezza max 12 metri). Durante la possessione, inoltre, il Tanuki dona al suo ospite il completo dominio sulle arti illusorie, sarà quindi possibile utilizzare qualsiasi illusione su un gran numero di bersagli (circa un centinaio per turno). [Durata: 2 turni]

    L'onore di una Volpe
    Le Kitsune sono benevole guide, sagge ed amiche, ma anche abili ammaliatrici. Durante la possessione compariranno dietro la schiena dell'ospite nove code di fiamme solide, che possono essere utilizzate come arti allungabili. Queste generano profonde ustioni al tocco con la carne ed incendiano il legno ed i tessuti. Durante la possessione l'ospite è dotato di straordinaria velocità, potrà spostarsi di diverse centinaia di metri con pochi passi piegando lo spazio tempo al proprio volete; sarà virtualmente intangibile e non bersagliabile.Tutte le abilità basate su attacchi fisici, o portati per mezzo di armi, divengono energizzati e possono propagare enormi vampe di energia (decine di metri) che assorbo l'energia vitale dei nemici presenti nella zona. [Durata: 2 turni]

    La grazia di una Gru
    Le Tsuru sono segno di longevità e bellezza, ma anche di curiosità e voglia di scoprire il mondo. Durante la possessione l'ospite sarà in grado di manipolare pienamente tre elementi: acqua, vento e terra. Sarà possibile manipolarli a proprio piacimento ed in qualsiasi modo. L'ospite vedrà spuntare due grandi ali (fatte di piccoli origami di carta a forma di gru) sulla propria schiena che gli permetteranno di librarsi nell'aria e volare anche a grandi altezze. E' possibile dismettere dalle ali parte degli origami che restano sotto il controllo dell'ospite. Gli origami possono essere tramite per poteri ed abilità. Attraverso la manipolazione dell'acqua l'ospite sarà in grado di lenire qualsiasi ferita e rigenerare anche arti amputati. [Durata: 2 turni]

    Scadenza: 03/04/19

    Bando: Qui

     
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    Una volta stretto il petalo fluttuante nella sua presa la Volpe avvertì quasi istantaneamente il potere latente di quella nuova energia. Un calore, intenso e dirompente, salì dalla sua mano per diffondersi in tutto il resto del corpo. Più di una volta Mugen era stato in balia di forze che non riusciva a comprendere, ma mai prima d’ora quelle energie estranee erano riuscite a penetrare così profondamente nei meandri del suo Io. Per qualche istante, o forse per un’eternità, i confini della sua essenza svanirono e la sua coscienza parve fondersi con la Natura stessa.

    Suoni, odori e sapori di terre lontane erano in sintonia con i ritmi del suo essere. Non seppe dire per quanto tempo rimase in quello stato di estasi, ma quando la sua mente ed il suo corpo si riappropriarono della propria identità si ritrovò nuovamente nel bosco sacro. Ma dei tre Kami non c’era più alcuna traccia. O più precisamente non erano più sull’altare, ma la loro presenza era ora ben lontana dall’essere scomparsa. Il Demone sentiva chiaramente lo Spirito Divino che si annidava nel suo corpo e ne percepiva l’immenso potere. Un potere che era sua completa disposizione, come dimostrava il tatuaggio a forma di petalo che gli era comparso sul dorso della mano. Bramoso di attingere a quella riserva, non ci pensò due volte prima di rimettersi in marcia, fiducioso che anche i suo compagni si fossero ripresi dall’esperienza mistica. Avevano tanta strada da fare ed la Volpe aveva il sentore che fosse trascorso molto più tempo di quanto fosse stato loro concesso.

    Fortunatamente il monaco era preparato a far fronte ad una simile evenienza e per mezzo di un arcano evocò un portale che li condusse direttamente sul campo di battaglia. La situazione che quindi gli si parò davanti era ben diversa da quella che si aspettava e che si erano lasciati alle spalle. La battaglia infuriava senza sosta. L’alleanza dei villaggi riuniti non era riuscita a fare breccia nelle linee nemiche e l’esercito dell’Ovest era preso di mira dalle catapulte.

    Mugen si mosse allora verso la tenda di comando, dove Xoy era impegnato a dare ordini e coordinare quel che restava del loro esercito. Dovevano fargli sapere che erano tornati e che erano pronti a sfoderare il potere divino contro i loro nemici. Nonostante fosse ansioso di scendere in campo era bene che si informassero sullo stato dell’assedio, quello che potevano vedere con i loro occhi non era abbastanza. E molto più importante, prima di scatenare il potere dei Kami, era bene che informassero il comandante in capo di quanto stava per accadere.

    “Eccoci, abbiamo ottenuto il potere dei Kami e siamo pronti a scendere in campo. Qual è lo stato delle nostre forze? Siete riusciti a completare il tunnel?”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%
    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim x2
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
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    L'invocazione di Zegana ottiene pronta risposta ed il petalo fluttuante che la Portavoce stringe (come richiesto) si fa tramite di un potere ch'ella non aveva preventivato. E' un istante -un singolo istante- eppure dura quanto una giornata intera: l'essenza della Tsuru si riversa nell'aliena dignitaria prorompendo entro quel contenitore di carne e scaglie. Ne riempie il corpo ma pure l'anima, accomuna energie e percezioni allineando la capogilda Simic all'oggetto dei propri studi. Mai prima d'ora la scienziata aveva avuto modo di sondare la natura ad un livello tanto intimo e pervasivo. Ciononostante, durante questa placida ma sconvolgente comunione, nessuna delle sue credenze o dei suoi metodi d'indagine viene smentito: la possibilità di partecipare ad ogni organismo vegetale che la circonda -estendendo questa coscienza totalizzante addirittura oltre i confini del Presidio Ovest- nonchè l'istintiva affinità con gli elementi propri della vita le concedono il dono di una conoscenza e di un entusiasmo in pieno accordo con la propria missione. Per tutta la durata dell'esperienza mistica non c'è disarmonia tra la tritone e lo spirito naturale ch'ella ospita ed anzi da essa Zegana saprà trarre giovamento e lungimiranza in un modo che prima -per vincoli di educato scetticismo- le era fondamentalmente precluso.

    La concordia della quale Zegana è investita l'avvisa però di uno spiacevole contrattempo: così come ella sente nuova linfa muoversi vitale nelle proprie vene ed ha consapevolezza di giovani foglie che erompono (o di gemme fiorali che sbocciano), così le appare lampante che il tempo non si è che arrestato per lei sola, mentre il mondo avanza invece incontro all'inesorabile. Tale è l'urgenza che gli stessi Kami nonchè il Monaco -e prima ancora Xoy con il restante consiglio di guerra- le hanno imposto da porre bruscamente termine all'epifania prolungata di cui è consapevole vittima. Con il risveglio, comunque, il gradito dono non scompare: la sensazione di convivere come più entità in armonia permane chiara, suggerendo alla tritone di poter immergersi all'occorrenza in quanto ha già brevemente esperito.

    Ad un primo sguardo ai compagni d'avventura -e ai Kami che pure in loro si mantengono- sarà dunque ovvio che il viaggio esperenziale non sia mancato loro nè, in tutta onestà, Zegana avrebbe mai scommesso il contrario: dei tre è proprio la Portavoce la meno affine al mondo spiritico (ed ancor meno a quello teologico), perciò se per lei la cosiddetta possessione è andata a buon fine, pure per skekDor e per Mugen non può essere altrimenti. In qualità di minima vittoria personale, tuttavia, la tritone sembra essersi ridestata in seguito alla Kitsune ma prima del Tanuki, salvandosi così dallo scherno di uno Skeksis sempre pronto a rimarcarle la cecità nei confronti del divino.

    Senza spendere parola alcuna (giacchè per tre entità del loro calibro la sintonia sottesa quasi rende superflua ogn'altra forma di comunicazione), la Portavoce asseconda il passo del guerriero e si dirige verso i margini della radura, così da riattraversare il boschetto ed emergere là dove il Monaco li sta aspettando con rapsodico atto di preghiera: è festa grande quando il devoto li vede riemergere tutti e tre, nè egli tradisce preoccupazione per il ritardo accumulato ora che può saggiare con certezza la buona riuscita del suo piano. Lesto nonchè mosso da uno zelo che sa ripagarlo dell'ansia e dell'attesa, l'umano predispone un passaggio dimensionale d'immediato trasporto per il campo di battaglia...

    ...contro il quale, con una semplicità disarmante, la stessa Zegana si ritrova a spaziare lo sguardo e la mente in una primissima valutazione di disastrosa entità: a vista, il fronte della resistenza ha subito innumerevoli perdite e pare ben lungi dallo sfondare la cita muraria dei nemici. Dal lato dei conigli, invece, la roccaforte tuttora resiste e cova armi e soldati che continuano a grandinare proiettili d'ogni genere sugli assediati a piedi o a cavallo. Sembra l'orlo di una disfatta, ma la saggezza di cui la Tsuru è araldo si pone sin da subito immune alla disperazione: come un'unica volontà condivisa, i due esseri coesistenti nel corpo della tritone cominciano a tracciare una strategia d'azione vagliando opportunità ed occasioni nelle quali il potere del Kami e le abilità della dignitaria sappiano fare la differenza. Vi è molto che è a loro concesso e fin troppo potrebbero realizzare: critica sarà perciò la decisione di quali priorità perseguire e nondimeno cruciale la sensibilità di non dimenticare chi già si è sacrificato per difendere la libertà dell'occidente endlosiano.
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Mentre il tanuki fonde la propria essenza con la sua, skekDor avvertì per la durata di un tempo indefinito sensazioni che gli risultavano familiari.
    Si sentì in collegamento con Endlos, quasi come se egli stesso potesse plasmarne la forma, e percepì in lui il potere di poter cambiare la realtà a sua piacimento, o di distruggere tutto completamente.
    Quando riemerse dalla trance nella quale era piombato, la sua prima reazione fu una risata. Lunga, acuta, sgraziata.

    "KAW! HARRK-HRWK-HARK!"

    Solo la premura ostentata dai suoi due compagni sembrò riportarlo alla realtà. Lo Skeksis chiuse i pugni e fluttuò dietro loro, carezzandosi la zampa su cui ora era impresso il petalo, con un sorrisetto soddisfatto in viso.
    Ancora nessuna traccia di urElah dentro di lui, ma non sembrava preoccuparsene troppo. Non ora.

    Il monaco si trovava all'esterno del bosco ad attenderli. Apparentemente, molto tempo era passato da quando i tre erano entrati in contatto con gli dei.
    Ed ora, tristemente, il tempo sembrava scarseggiare: "Destati, mortale. Non è ancora ora d'inginocchiarsi al mio cospetto... Potrai farlo quando ci saremo lasciati questa faccenda alle spalle."
    Era in procinto di afferrare i suoi compagni e spostarsi con loro istantaneamente sul campo di battaglia usando i suoi poteri, ma il monaco sembrò avere un'idea migliore.
    skekDor non s'oppose: perché scialacquare le sue energie, quando poteva ricorrere a quella soluzione di comodo?
    Balzò nel portale aperto col rituale dell'umano senza un secondo pensiero, e ben presto si ritrovò assieme agli altri "beati" sul campo di battaglia.
    O, per meglio dire, su una collina abbastanza alta da comprendere che la situazione sembrasse disperata.

    Memorie di Valiinorê presero piede nella mente dello Skeksis.
    Cataste di cadaveri, nemici a non finire. Fuoco, cenere e sangue a riempire l'aria di puzzo. Questa era una guerra già persa in partenza, o così almeno sembrava. Proprio come in quel piccolo villaggio al Nord.
    E tutte quelle anime, a cui skekDor non aveva potuto ridare un corpo per via del sigillo... Ma stavolta avrebbe potuto: tutti quei cadaveir non erano in realtà che uomini e donne addormentati.
    Tuttavia, perché sporcarsi le mani? Nessun legame lo legava a quei mortali, e quella guerra sembrava averlo già stufato. Il potere gli ribolliva dentro, urElah era sparito, e lui poteva muoversi a briglia sciolta.
    E allora, perché non...

    Le parole di Mugen gli diedero uno scossone. Zegana s'era mossa a seguire l'uomo-volpe, e lui si sentì in dovere di fare lo stesso.
    Anche nella sua follia, comprese che quel nuovo potere non era suo. Avrebbe potuto provare a sigillare quell'animella in sé, e assorbirne i poteri, ma anche nella sua condotta maligna sapeva che fosse proibito: nessuno scontro fra dei, mai! Legale nel suo male, anche di fronte alle porte dell'insania.
    Attese di sentire le parole di Xoy, sebbene con gli altri avesse tacitamente già maturato delle strategie adatte alla situazione

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

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    Campo di battaglia

    Xoy è completamente assorto dallo studiare la mappa e decidere le nuove strategie di assalto.
    Come potete immaginare qualcosa è andato storto rispetto i piani. Infatti consapevoli del numero sfavorevole, l'esercito riunito dell'Ovest aveva giustamente deciso di temporeggiare così da avere a propria disposizione una serie di "elementi sorpresa" così da poter ribaltare le sorti dello scontro.
    Le cose non sono andate proprio così.
    Ormai da diverse ore le catapulte e le grandi balestre dei nemici sono avanzate così da avere a tiro l'esercito dell'Ovest ed hanno così cominciato a scagliare i propri dardi. L'unica soluzione è stata quella di attuare una tattica di guerriglia, che però è venuta meno quando il grosso dell'esercito dei conigli si è disposto sul campo di battaglia ed ha caricato gli occidentali.
    Xoy si è difeso come ha meglio potuto, ha prima di tutto attuato delle piccole imboscate, lasciando piccoli gruppi indifesi, così che venissero caricati e poi successivamente protetti dalla cavalleria e delle armi pesanti. Ha guadagnato tempo, finchè ha potuto.
    Oh!
    Trilla di gioia quando vi vede, gli occhi si velano quasi di lacrime per la gioia profonda che prova in questo momento. Vede uno spiraglio di luce aprirsi in questo cielo scuro che è la battaglia di oggi.
    Ho fatto il possibile!
    Il tunnel è ormai pronto, ma non ho le forze armate per riuscire ad utilizzarlo. I petali danzanti si sono infiltrate tra le linee nemiche, ma al momento non ho avuto ancora nessun rapporto.
    I Conigli hanno capito la mia strategia ed hanno deciso di rompere l'assedio caricandoci.
    Al momento siamo in raggio delle loro armi pesanti e le stanno usando ininterrottamente da ore!

    Gesticola mostrando sulla mappa dove sono direzionate le linee di tiro delle armi d'assedio. Facendovi poi cenno di avvicinarvi vi mostra la mappa, che invero rappresenta una dimostrazione abbastanza semplice. L'esercito dei conigli è compatto e coeso: un grosso blocco centrale di fanteria, subito dietro gli arcieri ed ancora più dietro le catapulte. Sulle mura, altri arcieri e le balestre. Come due ali, colonne di cavalieri che inforcano dei grossi conigli armati di zanne aguzze e bavose.
    Le forze armate dell'occidente, invece, sono disposte a topolino. Due cerchi di fanteria, dietro un cerchio di fanteria ed arcieri, e nel mentre gruppetti di cavalieri che corrono a destra o a manca per aiutare ora l'orecchio destro, ora quello sinistro dagli assalti incalzanti dei nemici. Questa disposizione dinamica ha permesso a Xoy di facilitare i rinforzi alla prima linea ed evitare di esser accerchiato dalla sorverchiante forza coniglia.
    Ho fatto avanzare l'avanguardia per poi farla indietreggiare, ma non ho notizie dal fronte da tempo!
    In realtà osservando dalla collina la visione del campo di battaglia è distorta e confusa, ma quello che sembra è che lo schieramento dei conigli non sia più formato da un rettangolo perfetto, quanto piuttosto un diamente, storto, la cui punta trafigge l'ala destra dell'esercito occidentale.
    Lungo un piccolo sentiero, intanto, si avvicina una figura in armatura, tutta trafelata e presa dal ampie falcante per giungere alla tenda di comando il prima possibile.
    Ed ora?


    Angolo del QM #6
    Scusate il ritardo, ma è stato un periodo un po' così.
    La situazione che avete davanti dovrebbe esser abbastanza chiara: Xoy ha cercato di temporeggiare, ma ha perso già tante unità ed ormai è ad un passo dalla disfatta.
    Il tunnel è pronto ed i petali sono stati già dislocati, ma per ora non avete maggiori notizie.
    A voi decidere cosa fare per svoltare questa battaglia.
    Da questo turno si aggiunge un png "giocante" alla vostra turnazione.
    Buon divertimento!

    CITAZIONE
    L'inganno di un Procione
    I Tanuki sono maestri del travestimento e dell'inganno, nonchè dotati di una malizia spregiudicata. Durante la possessione sarà possibile mutare completamente il proprio aspetto (anche più volte durante il medesimo turno). Qualsiasi modifica è consentita, dal numero di arti, appendici, sino al raggiungimento di dimensioni colossali (altezza max 12 metri). Durante la possessione, inoltre, il Tanuki dona al suo ospite il completo dominio sulle arti illusorie, sarà quindi possibile utilizzare qualsiasi illusione su un gran numero di bersagli (circa un centinaio per turno). [Durata: 2 turni]

    L'onore di una Volpe
    Le Kitsune sono benevole guide, sagge ed amiche, ma anche abili ammaliatrici. Durante la possessione compariranno dietro la schiena dell'ospite nove code di fiamme solide, che possono essere utilizzate come arti allungabili. Queste generano profonde ustioni al tocco con la carne ed incendiano il legno ed i tessuti. Durante la possessione l'ospite è dotato di straordinaria velocità, potrà spostarsi di diverse centinaia di metri con pochi passi piegando lo spazio tempo al proprio volete; sarà virtualmente intangibile e non bersagliabile.Tutte le abilità basate su attacchi fisici, o portati per mezzo di armi, divengono energizzati e possono propagare enormi vampe di energia (decine di metri) che assorbo l'energia vitale dei nemici presenti nella zona. [Durata: 2 turni]

    La grazia di una Gru
    Le Tsuru sono segno di longevità e bellezza, ma anche di curiosità e voglia di scoprire il mondo. Durante la possessione l'ospite sarà in grado di manipolare pienamente tre elementi: acqua, vento e terra. Sarà possibile manipolarli a proprio piacimento ed in qualsiasi modo. L'ospite vedrà spuntare due grandi ali (fatte di piccoli origami di carta a forma di gru) sulla propria schiena che gli permetteranno di librarsi nell'aria e volare anche a grandi altezze. E' possibile dismettere dalle ali parte degli origami che restano sotto il controllo dell'ospite. Gli origami possono essere tramite per poteri ed abilità. Attraverso la manipolazione dell'acqua l'ospite sarà in grado di lenire qualsiasi ferita e rigenerare anche arti amputati. [Durata: 2 turni]

    Scadenza: 02/05/19

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Le parole di Xoy risuonavano quasi vuote nella mente del mezzo-Mistico.
    Sicuramente l'umano stava dicendo cose giuste, e in effetti la situazione sarebbe stata ben chiara anche a uno stupido, considerando l'assemblamento di nemici che, di minuto in minuto, lentamente sembravano avanzare sempre di più.
    Pur tuttavia, ancora una volta, skekDor non era totalmente lucido. Non che di solito lo fosse, ma non avendo più quel suo "grillo parlante" a tenerlo a bada, era forse diventato un cane rabbioso con la briglia sciolta.

    "Sono stanco di menare il can per l'aia!" Sbottò a un certo punto, e voltò i tacchi.
    Passando fra Zegana e Mugen, mosse qualche passo in direzione del campo di battaglia, per dare una fugace occhiata alla situazione.
    "Ecco cosa farò. Entrerò in quel tunnel, sbucherò dall'altro lato e mi farò strada nelle loro retrovie. Al momento opportuno, mio mortale, tutto ti sarà rivelato."
    Gonfiò il petto, sollevando appena le spalline del verdugale.
    "Seguitemi o mettetevi di fronte ai miei artigli. Ma mi sono stufato già stufato di attendere. Una strategia c'è, e un "aiuto insperato", pure. Non mi serve altro."
    Avrebbe atteso ancora la replica di qualcuno, magari di Zegana o Mugen, prima di avviarsi a passo lento e ballonzolante verso il luogo indicato sulla mappa come l'apertura del suddetto tunnel

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    La situazione riportata da Xoy -come avevano potuto intuire con un’occhiata- non pendeva decisamente a favore delle forze dell’Occidente. Piuttosto che rimanere a far fronte ad un assedio, i conigli avevano deciso di scatenare in campo tutta la potenza del loro esercito. Il loro blocco di fanteria e arcieri era protetto e rafforzato da due colonne di cavalleria. Come se non bastasse, oltre allo svantaggio numerico, l’esercito dei villaggi riuniti era da ore entro il raggio d’azione delle armi pesanti dei nemici, sistemate dietro il blocco centrale, impossibilito quindi a caricare e logorato dagli assalti incalzanti e continui dei conigli. In tutto questo Xoy era riuscito a completare il tunnel, ma dichiarava di non avere le forze per utilizzarlo e di non avere notizie dai Petali Danzanti infiltratisi nelle fila nemiche.

    Una situazione decisamente sfavorevole, ma le cose erano destinate a cambiare ora che il trio, sostenuto dal potere dei Kami, era pronto ad entrare in azione.
    Come al solito skekDor fu il primo a rispondere e a dichiarare le sue intenzioni. Intendeva utilizzare il tunnel e farsi strada nelle retrovie, ed invitava la Volpe e la Tritone ad unirsi a lui.

    “Il mio posto è qui sul fronte.
    Mostrerò ai nostri nemici con chi hanno a che fare.”

    Dichiarò mostrando un ghigno insolito e malizioso.

    “Affrettati, conto sul fatto che l’attenzione dei conigli sarà presto focalizzata su questo lato del campo.”

    SkekDor e Zegana potevano intuire bene cosa stava per fare, dato che anche loro condividevano quel sentimento di onnipotenza che lo accompagnava da quando avevano lasciato il bosco sacro. Più che altro, nonostante fremesse per invocare il potere divino, doveva comunque pianificare bene le sue azioni. Non sapeva per quanto tempo il suo corpo avrebbe retto il peso di quell’immenso potere e doveva avvertire le forze alleate di quanto stava per fare. I suoi alleati dovevano essere pronti a sfruttare il trambusto che la sua furia divino-demoniaca stava per scatenare.

    “Xoy, sto per rilasciare il potere del mio Kami.”

    Disse rivolgendosi al giovane comandante con tono serio.

    “Non so bene cosa accadrà, o per quanto durerà, ma cercherò di aprirvi una strada, spaccando il loro schieramento.”

    Appoggiando un dito sulla mappa, indicò la colonna destra dei cavalieri dei conigli.

    “Comincerò il mio attacco qui.
    Dopodiché mi faro strada lungo la colonna fino alle retrovie.”


    Disse trascinando il dito lungo il fianco del rettangolo, ora in realtà deformato, di fanteria per poi con una parabola raggiungere le armi pesanti. Scoprendone un lato, avrebbe senza dubbio indebolito la formazione complessiva.

    “Virando prenderò di mira le catapulte. Se tutto va come pianificato, la mia sola presenza dovrebbe bastare a garantirvi un effetto sorpresa.
    Tieni pronte le tue staffette ed informa il fronte. Se riesco a spezzare la loro formazione, e a far fuori le catapulte o anche solo a distrarle, è il vostro momento migliore per caricare.”


    Diede qualche minuto al giovane comandante di assimilare la sua strategia e preparare i suoi uomini prima di rivolgere le sue attenzioni verso l’esercito avversario. Terminati anche quei preparati era finalmente il momento, per Mugen Fudo, di entrare in azione.

    La Volpe si mosse quindi verso il campo di battaglia pronta ad evocare il potere della divinità. Le sue membra fremevano dall’eccitazione. Mai prima di allora il desiderio di combattere lo aveva inebriato così tanto. Quasi inconsapevolmente schiuse le fauci assaporando il sangue delle sue prede future.
    L’invocazione non durò che pochi istanti e il potere divino esplose dalla voglia rosacea sul dorso della mano, per poi avvampare con la sua energia dirompente tutto il resto del suo corpo e del suo essere. Allo stesso tempo, nove code, come fiamme di fuoco solido, fecero la loro comparsa dietro la sua schiena.
    Ma la metamorfosi non era ancora conclusa.
    Esaltato e fomentato da quel nuovo potere il suo cuore prese a pompare più forte, il suo sguardo a farsi più intenso e selvaggio. Il suo sangue di demone prese a ribollire come non accadeva da tempo immemore e il suo corpo reagì di istinto, rievocando il suo retaggio ancestrale. Muscoli e ossa risposero al richiamo senza esitazione, donando alla Volpe la forma dei suoi antenati.

    Mugen Fudo si sentiva invincibile ed era pronto a scatenare tutta la sua furia.

    Il nuovo colosso con pochi passi si mosse allora verso il punto indicato al giovane comandante poco prima. Di fronte alle sue prime vittime avrebbe salutato l’esercito nemico, speranzoso nel fatto che riconoscessero in lui chi aveva eliminato la loro regina. In passato si era vergognato delle sue azioni, ma in quel momento di delirio non aveva che voglia di sangue e il ricordo delle sue vittime passate e future si agitava in un vortice di frenesia.

    “Graugh!”

    Un ruggito potente per accompagnare il salto che avrebbe dato il via al suo assalto bestiale. Fluttuando sopra le loro teste si sarebbe fatto strada lungo il fianco dell’esercito nemico, per destabilizzarne lo schieramento. Con colpi di coda e a suon di artigliate avrebbe preso di mira tutto e tutti, rilasciando vampate di energia ad ogni colpo. Il suo obiettivo era quello di muoversi a scatti lungo il fianco della formazione nemica, cercando per quanto possibile di seguire il percorso indicato poco prima al giovane umano, fino a travolgere le dannate catapulte nella sua cieca furia distruttiva.

    I conigli avrebbero presto intuito che le sorti della guerra erano destinate a cambiare.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%
    Riassunto: Mugen attiva il potere del suo Kami "L'onore di una Volpe" e subito dopo usa la tecnica "Risveglio del Sangue Antico" per aumentare le sue dimensioni e lanciarsi all'attacco lungo il fianco destro della formazione avversaria.

    Tecniche utilizzate:
    L'onore di una Volpe
    Le Kitsune sono benevole guide, sagge ed amiche, ma anche abili ammaliatrici. Durante la possessione compariranno dietro la schiena dell'ospite nove code di fiamme solide, che possono essere utilizzate come arti allungabili. Queste generano profonde ustioni al tocco con la carne ed incendiano il legno ed i tessuti. Durante la possessione l'ospite è dotato di straordinaria velocità, potrà spostarsi di diverse centinaia di metri con pochi passi piegando lo spazio tempo al proprio volete; sarà virtualmente intangibile e non bersagliabile. Tutte le abilità basate su attacchi fisici, o portati per mezzo di armi, divengono energizzati e possono propagare enormi vampe di energia (decine di metri) che assorbo l'energia vitale dei nemici presenti nella zona. [Durata: 2 turni]

    ~Risveglio del Sangue Antico
    Il dono della Volpe Bianca ha mutato qualcosa in Mugen. Forse fungendo da catalizzatore il bianco haori ha destato un potere sopito nel sangue del Demone. Concentrandosi sulla sua natura ferina la Volpe prende coscienza dell'antico e potente retaggio demoniaco che si cela nella sua carne. In un ribollire di emozioni ed esaltazione dei sensi il suo corpo risponde con un'esplosione di potenza. Muscoli, ossa e sangue si adeguano ad uno stato ancestrale, di cui erano padroni i suoi più lontani antenati. In sostanza il corpo del demone cresce a dismisura permettendogli di rivaleggiare col più temuto dei giganti. Riesce a superare i suoi due metri di altezza per raggiungere delle dimensioni colossali, sfiorando con facilità i 6 metri. Forse per la sua natura sovrannaturale o perché strettamente legato al demone l'haori in qualche modo risponde alla trasformazione cambiando il suo colore e tingendosi di un intenso rosso porpora, color del sangue. (Questa risonanza col particolare indumento fa si che anche gli altri indumenti della Volpe si adeguino alla mutazione, spada esclusa quindi)
    Consumo: Alto Durata: Due turni



    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim x2
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Di tutte le battaglie che aveva combattuto, quella era decisamente la peggiore. Non era la prima volta che Eiko combatteva in inferiorità numerica, ma quella sembrava una lotta al limite della disperazione, quei maledetti conigli erano decisamente potenti.
    Eppure non poteva lasciarsi dominare da queste emozioni, un samurai agisce semplicemente in nome del proprio padrone, l'unica cosa che doveva fare, al momento, era entrare in battaglia con la sua fidata naginata, lasciare che l'odore ferroso del sangue, le grida di dolore e il suono delle ossa frantumate entrasse dentro di sè.
    La ragazza chiuse gli occhi e inspirò lentamente, cercò la calma pace che la morte, così presente quel giorno, donava, e una volta cacciate tutte le proprie insicurezze, indossò la propria maschera bianca.
    In verità, non vi era alcun bisogno di andare alla ricerca del nemico poiché furono loro a trovare il plotone che Eiko comandava, ci fu una improvvisa pioggia di frecce, un'ombra che travolse gli uomini della samurai.
    Ad un grido di Eiko, molti dei suoi soldati trovarono rifugio da quelle armi volanti, eppure il suono della freccia d'acciaio che perfora la carne di un uomo sovrasto qualsiasi altro rumore di battaglia. Eiko era riuscita ad uscirne incolume da quell'attacco improvviso, spezzando le frecce con la propria naginata prima che esse si avvicinassero alla sua persona, ma non aveva molto tempo da perdere nel constatare se avesse ricevuto ferite o meno: in quanto comandante, doveva assicurarsi dello stato dei suoi uomini e pensare ad un contrattacco, anche se il fato sembrava contro di loro.
    Dopo l'attacco degli arcieri, infatti, si fece avanti la fanteria dei conigli, che iniziarono a circondarli velocemente, non c'era il tempo di ritirarsi in una posizione migliore, sembrava che i plotoni alleati avessero lasciato il loro fianco scoperto.
    Era tutta questione di disciplina e autocontrollo, ora, dovevano resistere quanto più potevano in attesa di rinforzi. Eiko fece disporre il proprio plotone a cerchio, al centro della formazione si sarebbero trovati le persone ferite o inabili al combattimento, all'esterno tutti quelli che erano in forze.
    Fu una dura battaglia, una di quelle che aveva una melodia lenta ma inesorabile, uomini e conigli cadevano, la naginata di Eiko falciava qualsiasi nemico avesse a portata mentre il sangue dipingeva la sua leggera giacca di seta, imbrattava i piccoli sode che proteggevano le sue spalle e coloravano la sua maschera prima di espressioni.
    Sembrava senza speranza, almeno finché non arrivò la cavalleria alleata a spezzare l'accerchiamento, e una volta liberati da quella morsa non rimaneva che ritirarsi, fare la conta dei morti e dei feriti e poi fare rapporto al comandante in capo, Xoy.
    Eiko si muoveva velocemente per il campo, ignorando il dolore dei suoi muscoli e la stanchezza del suo corpo, e quando scorse in lontananza la tenda del comando centrale non potè che tirare un piccolo sospiro di sollievo per poi rimanere effettivamente senza fiato quando si accorse che erano presenti anche i tre stranieri che li stavano aiutando in quella guerra. La samurai non aveva mai prestato molta attenzione a quei tre, e anzi era sempre stata diffidente riguardo le loro vere intenzioni, ma in quell'istante non poteva fare altro che ricredersi e attendere il suo turno per parlare con Xoy.
    Quando fu il momento di fare rapporto, Eiko si esibì in un profondo inchino «Signor Comandante, il mio plotone è stato bersagliato da arcieri e, in seguito, circondati dalla fanteria nemica. Abbiamo resisito al meglio delle nostre capacità fino all'arrivo della cavalleria e, dei cinquanta uomini che avevo al comando, la metà è morta o non più disponibile al combattimento. Sono in attesa di nuovi ordini.» la voce della donna era chiara e ferma nello spiegare la situazione, non tradiva nè emozioni e nemmeno stanchezza.
    Era solo in attesa di ulteriori ordini.
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    La comunione spirituale instauratasi tra i tre eroi zoomorfi è tale da permettere a Zegana di cogliere istintivamente le decisioni dei colleghi ben prima che questi stessi le enuncino a voce. A conti fatti, dunque, l'espressione verbale della volontà d'azione di skekDor e di Mugen è solamente una gentilezza nei confronti di Xoy e del suo entourage di consiglieri, che in altro modo non potrebbero prevedere i progetti di guerra dei portatori dei Kami.

    Laddove la Kitsune concentri la propria furia sul fronte campale per agire da diversivo ed il Tanuki s'intrufoli invece oltre le linee nemiche con l'intento di mozzare la testa del comando, sarà dunque mio compito supplire alla protezione d'ognuno, cosicchè il prezzo di questa guerra non aumenti ancora.

    Come tale, allora, anche la tritone si spende nell'avvertire il Capovillaggio di Umezan -o, per meglio dire, dell'alleanza occidentale- circa la propria volontà... e nel farlo, tuttavia, attende che ambo la Kitsune ed il Tanuki si siano di già incamminati e perciò risultino fuori portata d'orecchio, giacchè il sentire soprannaturale tra loro sotteso si fa comunque generico ed agitato, più prono alle intenzioni che non alle parole.

    Veglierò dall'alto, schermando gli amici dai proiettili ed offrendo loro la benedizione che queste terre mi hanno concesso: l'acqua li rinfrancherà dalla fatica e dal dolore, offrendo loro una nuova possibilità di calcare questa battaglia e di condurla presto al suo termine.
    Sarà la Tsuru che avete dimenticato di venerare ad assistermi, a dimostrazione che i Kami dell'occidente non vi hanno abbandonato.

    Laddove le parole, invece, si rendono foriere di una specificità altrimenti inesprimibile: esse hanno il potere ultimo di discriminare tra le più sottili inflessioni della volontà, plasmando allora un concetto unico e virtuoso in un atto pratico che non esclude demone nè divinità dal conto di chi andrà salvato.

    Ma ciò non si mostra di per sè sufficiente: un male profondo ha colto Mugen e skekDor, un male legato al nefasto potere degli Oni e veicolato dall'acqua contaminata che sgorga dalle montagne a nord. Temo sia questa fonte di potere distorto ad alimentare la fanatica intelligenza dei conigli e perciò è quello il mio reale obiettivo: dopo aver risanato le ferite dell'esercito schierato cercherò di sprofondare la fonte maligna che ha generato quest'insensata campagna di morte.

    Forse non sarà possibile alla dignitaria raggiungere l'interezza del proprio programma -forse l'eventualità di aiutare i vessati le precluderà di spendersi per riscattare i cosiddetti eroi, ciononostante ella progetta di estirpare il condizionamento negativo da coloro che -ingenuamente- giorni addietro si son lasciati tentare dalla promessa d'un sorso ristoratore.

    E ciò mi conduce ad avvertirti di una minaccia incombente: presto il Tanuki e la Kitsune -così come la Tsuru- dovranno fare ritorno al regno degli spiriti che è loro proprio, ed allora l'influsso malefico cui i miei due compagni sono soggetti tornerà a manifestarsi.
    Non dovessi riuscire a purificarli ora, fallissi anzi nel seppellire la pestilenza liquida che irrora queste terre, sarà tuo compito, Xoy, bandire skekDor e Mugen dal Presidio che li dovrebbe anzi celebrare quali eroi. L'armonia di cui vive l'Ovest endlosiano è sì fragile e preziosa che il rischio di vederla frantumarsi ancora per una cieca insania non è ammissibile, in special modo ora che le genti potrebbero seguirne il credo, ancora convinte che i salvatori di Umezan siano araldi della volontà dei Kami.

    Una sorta di pietà si fa strada sul volto di Zegana (esattamente quel viso altrimenti inespressivo per costituzione) ed essa si esplica chiaramente nel poggiare un pesante fardello sulle spalle del giovane Capovillaggio: quasi fosse una premonizione, la tritone rimarca l'enorme responsabilità di cui il ragazzino è investito e lo vincola ad un consiglio alla quale lei stessa ha dovuto piegarsi.

    Difendi il tuo popolo e la tua patria, Xoy. Non cedere alle lusinghe del potere. Persegui una vita di equilibrio e ricorda sempre di lasciare aperta la mente alla saggezza. Questo è quanto ho appreso dale vostre divinità e a loro sono grata. Questo è quanto io desidero lasciarti in eredità, come frutto della mia esperienza.

    Ciò detto la Portavoce trascesa invoca l'energia che cova entro di sè, estende l'arto destro e permette alla voglia che le si è infissa di rilasciare lo spirito della Tsuru con cui ha dimostrato sufficiente affinità: non mancano che pochi attimi prima ch'ella ne ottenga una trasformazione minima ma decisiva -giusto qualche istante prima di poter conquistare i cieli e da lì diffondere il proprio benevolo contributo. Secondi decisivi nei quali, udendo il rapporto di una fiera samurai (e l'eventuale risposta di Xoy), Zegana si convince ancor più che il proprio ruolo sia quello di offrire supporto ai guerrieri a difesa del proprio spicchio d'Ovest.
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    Tenda di Comando

    La situazione appare piuttosto intricata ed ostica, ma dalla vostra parte avete il potere dei Kami che potrebbe svoltare le sorti della battaglia.
    Xoy ascolta i vostri discorsi, sembra quasi contento, vede una speranza in questa guerra, ma poi arriva Eiko con le sue notizie di morte. Prova tangibile che la battaglia è reale e vede già diversi morti. Stringe il pugno. Osserva la mappa in silenzio. Per ora non dice nulla, si limita ad indicare al mezzo Mistico dove andare e quindi segue gli spostamenti di Mugen sulla mappa.
    Allora, onorevole Mugen, se è così...faremo affidamento sulle tue doti in battaglia.
    Si volge verso Eiko cominciando a muovere i pezzi degli scacchi sulla mappa per indirizzare i prossimi spostamenti. Richiama un po' di galoppini e tormbettieri così da coordinare gli spostamenti.
    Se la nostra Volpe riuscirà a spezzare lo schieramento, in particolar modo la loro cavalleria, dobbiamo pensare che indietreggeranno impauriti, o in alternativa lo caricheranno con fervore. Questo vuol dire che il lato opposto della loro fazione si volgerà verso questo lato.
    Sfrutteremo il momento per caricare il fianco sinistro dell'esercito nemico con tutte le nostre forze.
    Intanto gli arcieri si dedicheranno alla parze centrale dello schieramento dei conigli così da "spezzare" le loro forze, così che non si concentrino troppo contro Mugen.
    Comandante Eiko, recupera i tuoi uomini ancora in forze, unisciti alle forze del Comandante Toba e caricare il fianco sinistro del nemico.

    Il ragazzo rossiccio indica con precisione dove si trova il plotone del Comandante Toba e quindi sposta i due tasselli sulla mappa.
    Datene immediata comunicazione a tutti!
    E così rapidamente ti invia nuovamente sul campo di battaglia. Anche perchè pare che Zegana abbia qualcosa da dirgli in privato. Le parole riguardo i due eroi, i suoi eroi lo lasciano perplesso. Di contro non nega che la Tritona gli dica solo il vero. Vive una situazione di conflitto profondo che espone, semplicemente, stando in silenzio per lunghi secondi.
    Lo farò, difenderò le nostre Terre.
    A QUALSIASI COSTO.

    La rivelazione lo lascia scosso, ma quello che gli ha insegnato questa guerra è dare le giuste priorità alle cose. Ora, la cosa più importante è uscire dal pantano in cui sono tutti finiti.


    Campo di battaglia

    La Volpe, dopo la sua profonda trasformazione (e che trasformazione) si getta rapidamente sul campo di battaglia. Il terrore che semina ad ogni mossa, viene amplificato dalle vampe energetche che spazzano via i conigli a decine. Se non stessero particolarmente attenti, anche gli stessi uomini dell'Ovest potrebbero restare coinvolti dallo scontro.
    L'Ombra della Volpe si muove come in uno spettacolo di danza, ogni gesto è accompagnato da un profondo sconforto dei conigli. Urla, bestemmie, ed una fuga che diventa una ressa disordinata. La prima ipotesi di Xoy è quella che si realizza. Tutto lo schieramento destro del nemico si sposta dal lato opposto, fuggendo alla bene e meglio...peccato che troveranno una sorpresa.
    Intanto la Volpe prosegue entrando in profondità nelle linee del nemico, al punto da trovarsi praticamente a qualche metro di distanza dallo schieramento di armi pesanti: una fila di catapulte che continuano senza sosta a muoversi. Dall'alto delle mura, però, le balestre pesanti spostano il loro tiro contro la Volpe, bersagliando con i loro dardi.

    La massa di conigli, cavalieri e fanteria, si muove disordinata sul campo di battaglia, profondamente impaurita dall'assalto della Volpe gigante. Questo li rende inermi di fronte alle forze riunite dell'Ovest. In particolar modo Eiko, insieme al comandante Toba, si ritrova a capo di un nutrito gruppo di circa una cinquantina di samurai ben armati. Al suono squillante di una tromba, comandata da Xoy, giunge il segnale per caricare il nemico. Ora, senza remore e senza alcuna pietà, dovrete macinare conigli su conigli.



    Tunnel

    Trovare l'ingresso del tunnel è piuttosto semplice in quanto per questioni di lunghezza, parte da poco oltre il limitare del campo di battaglia. La costruzione è piuttosto angusta, un semplice condotto alto appena due metri e sorretto da un costato di pali di legno alternati a piccole lanterne. L'umidità del terreno rende l'avanzata faticosa, appiccicosa, toglie quasi il respiro. Dato poi che non è molto profondo si può addirittura sentire il riverbero di quello che accade qualche metro più in superficie. In particolar modo quando una Volpe gigante che si muove alla velocità del vento comincia a fendere con artigliate e zaffate di energia i nemici conigli. La camminata, di buon basso ed in compagnia solo del silenzio, dura diversi minuti, ma alla fine trascorre in estrema tranquillità, qualche punto è semi-franato, qualche asse di legno spezzato, ma nulla che non si possa scavalcare. Verso la fine il tunnel si inclina lentamente verso l'alto e riemerge sotto un grosso covone di paglia. Spinta via la matassa ti ritroverai in una semplice stalla di una delle abitazioni dei conigli. L'odore pungente che arriva al tuo becco, non è quello dello sterco, bensì quello del sangue dei corpi dei Petali ammassati in una mangiatoia.
    Due secondi di ritardo-tic-tac, ti facevo più preciso!
    Davanti a te uno strano figuro. Un grosso coniglio, alto circa un metro, completamente rosa. Una doppia fila di denti aguzzi, un grosso orologio sulla fronte (che si muove al contrario con fare quasi ipnotico) ed un secondo più piccolo circolare intorno l'orecchio floscio. Le zampette son ricoperte da ditali affilati di metallo da cui cola ancora abbondante sangue. Lo sguardo vacuo sembra osservare qualcosa oltre te, ben oltre.
    Quindi mio caro Amico, hai finalmente compreso la tua tic-vera-tac natura?



    Angolo del QM #7
    @Mugen: riesci nella tua strategia e sfondi le linee del nemico che viene messo in fuga. In breve arrivi a livello delle catapulte, proprio come speravi. Di contro i nemici ti bersagliano con le balestre pesanti, quindi arrivano verso di te quattro grandi dardi, oltre che un nugulo di frecce. Come specificato dalla tua abilità, puoi autoconclusivamente evitare il tutto.
    @Eiko: dopo aver preso comando della tua nuova unità ti trovi davanti il grosso dell'esercito nemico in fuga da Mugen. L'effetto sorpresa dona un particolare vigore a tutti gli uomini che sono pronti a lanciarsi nel nuovo assalto. Praticamente avete davanti a voi centinaia di nemici in fuga. Sentiti libero di gestire in maniera autoconclusiva lo scontro, anche con più nemici.
    @Skek: attraversi il tunnel senza problemi di sorta e ti trovi in una grossa stalla priva di animali. In una mangiatoia i corpi riversi dei Petali, che hanno evidentemente fallito la loro missione, a causa di uno strano coniglio rosa che ti trovi davanti. A giudicare dalle domande che ti pone, pare conoscere molto bene quello che ti è successo. Dalle informazioni di Mugen e della Principessa puoi certamente riconoscere in lui la figura di TicTac, il coniglio a capo del ramo magico del nemico, potente veggente.
    CITAZIONE
    L'inganno di un Procione
    I Tanuki sono maestri del travestimento e dell'inganno, nonchè dotati di una malizia spregiudicata. Durante la possessione sarà possibile mutare completamente il proprio aspetto (anche più volte durante il medesimo turno). Qualsiasi modifica è consentita, dal numero di arti, appendici, sino al raggiungimento di dimensioni colossali (altezza max 12 metri). Durante la possessione, inoltre, il Tanuki dona al suo ospite il completo dominio sulle arti illusorie, sarà quindi possibile utilizzare qualsiasi illusione su un gran numero di bersagli (circa un centinaio per turno). [Durata: 2 turni]

    L'onore di una Volpe
    Le Kitsune sono benevole guide, sagge ed amiche, ma anche abili ammaliatrici. Durante la possessione compariranno dietro la schiena dell'ospite nove code di fiamme solide, che possono essere utilizzate come arti allungabili. Queste generano profonde ustioni al tocco con la carne ed incendiano il legno ed i tessuti. Durante la possessione l'ospite è dotato di straordinaria velocità, potrà spostarsi di diverse centinaia di metri con pochi passi piegando lo spazio tempo al proprio volete; sarà virtualmente intangibile e non bersagliabile.Tutte le abilità basate su attacchi fisici, o portati per mezzo di armi, divengono energizzati e possono propagare enormi vampe di energia (decine di metri) che assorbo l'energia vitale dei nemici presenti nella zona. [Durata: 2 turni]

    La grazia di una Gru
    Le Tsuru sono segno di longevità e bellezza, ma anche di curiosità e voglia di scoprire il mondo. Durante la possessione l'ospite sarà in grado di manipolare pienamente tre elementi: acqua, vento e terra. Sarà possibile manipolarli a proprio piacimento ed in qualsiasi modo. L'ospite vedrà spuntare due grandi ali (fatte di piccoli origami di carta a forma di gru) sulla propria schiena che gli permetteranno di librarsi nell'aria e volare anche a grandi altezze. E' possibile dismettere dalle ali parte degli origami che restano sotto il controllo dell'ospite. Gli origami possono essere tramite per poteri ed abilità. Attraverso la manipolazione dell'acqua l'ospite sarà in grado di lenire qualsiasi ferita e rigenerare anche arti amputati. [Durata: 2 turni]

    Scadenza: 17/05/19

    Bando: Qui

     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Eiko guardò in silenzio la reazione del generale, sembrò che le notizie della samurai l'avessero colpito più del dovuto eppure un comandante doveva mostrarsi duro, affidabile e calcolatore.
    Almeno così ricordava Eiko, aveva letto l'Arte della Guerra un bel po' di tempo fa, ma in ogni caso non era suo dovere giudicare il comando e l'operato del generale, doveva solo obbedire e fare in modo che i conigli morissero uno ad uno.
    Altrimenti il suo Signore non avrebbe mai potuto riconquistare i suoi possedimenti.
    «Allora, onorevole Mugen, se è così...faremo affidamento sulle tue doti in battaglia. » Xoy iniziò ad indicare vari punti sulla mappa che aveva di fronte, Eiko si appoggiò all'asta della sua naginata e osservò con attenzione i vari spostamenti che il generale stava spiegando.
    «Se la nostra Volpe riuscirà a spezzare lo schieramento, in particolar modo la loro cavalleria, dobbiamo pensare che indietreggeranno impauriti, o in alternativa lo caricheranno con fervore. Questo vuol dire che il lato opposto della loro fazione si volgerà verso questo lato.
    Sfrutteremo il momento per caricare il fianco sinistro dell'esercito nemico con tutte le nostre forze.
    Intanto gli arcieri si dedicheranno alla parze centrale dello schieramento dei conigli così da "spezzare" le loro forze, così che non si concentrino troppo contro Mugen.
    Comandante Eiko, recupera i tuoi uomini ancora in forze, unisciti alle forze del Comandante Toba e caricare il fianco sinistro del nemico.»

    La samurai ascoltò con attenzione il piano di battaglia, con la mano libera si tolse una goccia di sangue che stava scendendo sulla guancia della maschera che indossava.
    Era un piano rischioso, vi erano un sacco di variabili che non potevano essere previste, però la presenza dei Kami era un grosso punto di forza. Basterà per fermare il nemico? La risposta ancora non c'era, ma non vi erano altre alternative.
    Sarebbe quindi dovuta scendere nuovamente in battaglia al fianco del Comandante Toba.
    Eiko si inchinò rispettosamente verso Xoy «Sarà fatto.» rispose semplicemente, e una volta aver salutato anche il resto dei presenti con un altro inchino, iniziò a correre verso la propria unità.
    Non c'era tempo da perdere: i feriti e gli inabili avevano ordine di dirigersi all'accampamento, ma chiunque era in grado di mantenere una katana e di combattere aveva ordine di muoversi, e alla svelta. Il riposizionamento di quell'unità fu rapido, e mentre i soldati di Eiko si univano ai ranghi del comandante Toba, la samurai gli andò vicino per salutarlo con un cenno del capo. Si trovavano entrambi in prima fila.
    Non lo conosceva molto bene, l'aveva visto un paio di volte prima di allora ma non aveva mai scambiato parola con lui, però sembrava un buon combattente, magari sarebbe sopravvissuto alla battaglia che avrebbe avuto luogo da lì a poco.
    Poi La Volpe scese sul campo di battaglia portando morte e devastazione, la confusione e la frenesia della guerra ritornarono più forti di prima, con il cuore in palpitazione, Eiko diede col piede un piccolo colpetto all'estremità inferiore della sua naginata, così da dare all'arma un movimento rotatorio in modo che la samurai potesse prepararsi al combattimento fluidamente.
    Sotto quella maschera inespressia, un sorriso si dipinse sul volto della samurai alla vista dei coniglietti in rotta, disorganizzati.
    I Kami erano davvero con loro.
    Uno squillo di tromba interruppe i pensieri della donna, la sua mente si svuotò all'instante per poter focalizzare l'obiettivo che aveva di fronte a sè.
    Alzò in alto la sua naginata e la puntò sul nemico, i polmoni si prepararono assorbendo quanta più aria potessero, e con l'intenzione di superare il suono della trombetta, Eiko urlò con tutta la sua forza.
    «CARICAAAAAAAA!!!»
    Tutti gridarono all'unisono, poi il rumore di migliaia di passi, di armi e armature che cozzano fra di loro, sovrastò qualsiasi altro suono. Erano anche quella volta in inferiorità numerica, ma ognuno dei suoi uomini, in quell'istante, era un Demone mangiatore di conigli.
    Doveva vincere e sopravvivere, per il suo Piccolo Padrone.
    L'impeto delle forze dell'Ovest travolse i nemici, e in un singolo istante i morti furono già numerosi, e superata la prima schiera di nemici Eiko continuava ad avanzare, muoveva la naginata per colpire i conigli nei punti più sensibili e sfiancarli, ma fu grazie alla lunghezza di quell'arma che riuscì a tenersi fuori dalla portata degli avversari in modo da uscirne quasi incolume.
    Continuò così fin quando la sua follia omicida non incontrò un coniglio leggermente più grosso degli altri, forse qualcuno più addestrato della comune marmaglia, e in ogni caso abbastanza abile da non soccombere subito sotto i colpi della samurai.
    Un piccolo duello in mezzo alla guerra, circondarti da morte e urla, Eiko osservò il suo avversario mentre questi decise, incautamente, di caricarla: evidentemente la figura esile della samurai aveva fatto credere al coniglio che fosse una preda facile da togliere di mezzo.
    Eiko attese pazientemente che il coniglio fosse a portata della naginata, e quando lo fu, fece un piccolo passo all'indietro per poi allungarsi in avanti col busto, facendo scivolare la mano che reggeva la propria arma verso l'estremità inferiore, in modo tale da colpire l'animale antropomorfo alla spalla sinistra e, al contempo, mantenere le distanze dalla minaccia.
    Sarebbe stato un problema combatterlo troppo da vicino.
    Ora che era riuscito a ferirlo, però, Eiko non gli avrebbe lasciato il tempo di riorganizzarsi: lo colpì di nuovo, mirando al fianco, poi spostò la lama della naginata verso il basso fino a conficcarla nel terreno lordo di sangue, usò l'asta come appoggio per alzarsi dal suolo e colpire, con un calcio ben assestato, la faccia di quell'animale.
    Il coniglio arretrò di qualche passo, confuso non solo dalle orecchie per via della battaglia che infuriava intorno a loro, ma anche dagli occhi, gli ci volle qualche istante di troppo per riprendere il controllo della situazione.
    L'istante che Eiko usò quando i suoi piedi toccarono terra, tolse la lama della naginata dal terreno e colpì il nemico con un taglio netto sul collo. Il sangue uscì violentemente, ricoprendo quasi interamente la samurai, stava recuperando un attimo del fiato, osservò i suoi uomini che continuavano a spingere e a uccidere i conigli, grida di dolore e di altro sangue che zampillava ovunque, un oceano rosso invase la terra.
    I suoi vestiti erano inzuppati, ormai, erano diventati pesanti, i suoi piedi camminavano in intere pozzanghere di fluidi e organi, e la battaglia era appena iniziata.
    E non sarebbe finita fin quando sarebbe rimasto anche un solo coniglio vivo.
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Incalzata dall'infuriare della battaglia e dalla criticità della situazione alleata, Zegana allenta il sigillo a forma di petalo di ciliegio e permette alla comunione con la Tsuru di compiersi appieno: nuovamente la Portavoce è investita dal potere insito nella divinità locale e -in modo assai simile a quanto già esperito nella radura- la sensazione di essere un tutt'uno con la natura ed il territorio dell'Ovest si rinnova con pienezza e rassicurante vicinanza.
    Questa volta, tuttavia, la tritone riesce a non farsi soverchiare dallo spirito della Gru, resistendo perciò alla trance ed incanalando la di lei essenza entro il ricettacolo mortale rivestito di scaglie che la stessa veste: l'energia che scaturisce dalla Tsuru è tale da rinvigorire la dignitaria oltre ogni immaginazione, rendendola edotta delle potenzialità sconfinate di cui è ora araldo e spingendo addirittura quel corpo anfibio a mutarne di conseguenza. Un paio di ali si fa dunque strada tra le appendici turchese, una coppia bianchissima e composita sorta dall'unione d'innumerevoli quanto perfetti origami: il disegno di una gru si ripete in ciascuno di essi, rivelando l'essenza del tutto in ognuna delle sue parti.

    E' proprio in questo ipnotico rincorrersi di concetti e di verità che si colloca allora il ruolo della tritone -è nell'osservare la vita ed i suoi costituenti dal generale al particolare (e viceversa) che Zegana ha compreso celarsi il trait d’union tra scienza e divino, com'anzi prima le sfuggiva. In esso la docente ha raggiunto una sorta d'illuminazione, riallineando il proprio rigido credo al possibile (che si rende concreto) sotteso nella fede dell'occidente endlosiano.
    La comunanza con il circondario, poi, non fa che rinsaldare questa convinzione e tramutarsi in un chiaro caposaldo cui attenersi: ora che Tsuru e Zegana condividono il medesimo corpo, ogni respiro dell'una corrisponde ad una brezza gentile tramite l'altra -ogni percezione diffusa della Gru rientra allora nello scibile di cui la tritone è in possesso. L'aria freme al dispiegarsi delle ali candide, la terra mormora sotto la spinta che solleva il ricettacolo del Kami, l'acqua si raccoglie e forma gocce riflettendo la volontà di chi accentra in sè gli elementi di vita.

    L'Ovest non ha da temere delle proprie sorti, perchè i Kami l'hanno benedetto e con esso si sono schierati. Zegana, amministrando quel desiderio di rivalsa che le giunge direttamente dallo spirito che ha accolto, procede infatti con un volo rasente il suolo per non mancare di comunicare la vicinanza tra divinità e fedeli -quella medesima che, trascurata, ha portato ad un deperire delle terre in esame.
    Invece che librarsi alta nei cieli, la Gru sfreccia ad altezza d'uomo e s'intrufola tra i battaglioni alleati, scorre tra i reparti in marcia e sorvola rasoterra i cimiteri freschi e i rifugi di fortuna per i feriti: nel suo passaggio ella fa dono a ciascuno d'un frammento del proprio potere -agevolata da refoli mirati e nondimeno sotto il di lei controllo, ella deposita materna un origami per ognuno dei combattenti a difesa dell'Ovest. E' un simbolo d'unione, un vessillo della promessa e parimenti un fulcro di protezione: da esso -da ognuno di essi- si repica dunque l'intento della Portavoce e del suo Kami -da esso (da ciascuno di essi) il vento monta la propria furia spazzando le immediate vicinanze dalle minacce in volo quali proiettili ed affini. Là dove il singolo può frenare l'arrivo di una saetta, il gruppo unito sommerà gli effetti per deviare efficacemente perfino i dardi di una ballista; là dove un manipolo potrà ignorare il concentrarsi del fuoco nemico, i battaglioni tutti possono anzi avanzare verso le mura senza che gli assediati ne falcino l'avanguardia con puntelli e sagitte varie.

    Persino Mugen, scattante ad un'incredibile velocità (e perciò di per sè già immune alle salve di frecce), verrà infine raggiunto da una qualunquissima gru di carta pazientemente ripiegata: pur lui, infatti, è destinatario della seconda intenzione della Tsuru e di chi la incarna e come tale abbisogna di un tramite dal quale fruire delle abilità gestite dalla dignitaria. Quest'ultima comincia anzi a prendere quota una volta portato a termine il proprio compito sul campo, ella s'eleva guadagnando i cieli per tenersi fuori portata dalle mura e da chi le inabita: nel di lei muoversi ascendente, il battito d'ali ora più frequente approssima ogni gocciolina d'umidità, scandendo dunque un ritmo che le spinge l'una contro l'altra a formare lacrime sottili e benefiche.
    Sono esse stille del giusto peso perchè comincino a precipitare, morbide, irrorando l'intero scenario di una pioggerella salvifica e ristoratrice; l'acquerugiola riconosce infatti chi si fa portatore del medesimo potere del Kami (o possiede, per l'appunto, un frammento della sua identità spiritica), rinfrancandone le carni dalla fatica e dal dolore, lavando via goccia dopo goccia il sangue e le ferite -ma pure lo sconforto o l'orrore della guerra. La manovra non si prefigge di sovvertire la morte -tutt'altro, giacchè essa dona significato alla vita- eppure l'acqua (tanto affine a Zegana da dirsi primo elemento a lei gradito) custodisce in sè il mistero della nascita e del rinnovo, capace allora di sanare persino le mutilazioni più orrende e -col giusto grado di fede- ricrescere appieno quegli arti distaccatisi dal torso.

    Forse -se così il Destino vorrà- la suddetta benedizione sarà tale da scalzare il nefasto influsso impossessatosi dell'animo di Mugen -forse, se la Kitsune accoglierà il dono della Tsuru sua pari, il maleficio veicolato dagli Oni non troverà più terreno fertile nell'avventuriero sorretto dall'onore dei giusti e dalla speranza per le proprie terre flagellate. Il guerriero potrebbe infatti farsi casa di una purezza e di un legame sufficienti a riscuoterlo dall'irretimento cui ora (inconsapevole) soggiace e -se questo il caso- ambire alla gloria che si merita per aver difeso strenuamente le genti d'Ovest richiedenti il suo aiuto.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
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    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
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    Un Dio, un Demone, una Volpe.
    Mugen Fudo, detentore del potere dei Kami, si era lanciato all’attacco contro l’esercito nemico. I conigli, in quella battaglia che magari pensavano di aver vinto, non avrebbero mai potuto immaginare chi o cosa si stesse per abbattere su di loro. Eppure l’apparizione della Volpe colossale sarebbe dovuta bastare ad anticipare che le sorti della guerra fossero destinate a cambiare.

    Il Demone prese quindi ad avanzare attraverso lo schieramento nemico - come aveva anticipato al giovane comandante - seminando morte e distruzione ad ogni sua mossa. Non solo si muoveva a grande velocità, ma ogni volta che prendeva di mira i guerrieri avversari, con artigliate o colpi di coda, vampate di energia finivano con il travolgere ed abbattere decine di conigli in un colpo solo. L’esercito lagomorfo non ci mise troppo a reagire, abbandonando la formazione e cominciando a fuggire alla bell’e meglio pur di allontanarsi dalla Volpe gigante che si muoveva tra di loro.
    Mugen avrebbe potuto facilmente scegliere di fermarsi e bersagliare quei conigli che fuggivano in massa. Messi da parte ordine e disciplina non erano altro che prede facili, pronte a soccombere sotto la sua furia più cieca.

    Inebriato dall’odore di sangue e dal terrore generato nelle sue prede, mettere a bada i propri istinti richiese uno sforzo immenso. Persino i balestrieri che lo avevano preso -inutilmente- di mira rischiarono di essere i bersagli dei suoi prossimi attacchi d’ira. Schivati dardi e frecce con facilità si ritrovò quindi a lottare per mantenere la concentrazione. Aveva un piano e un obiettivo e doveva portarli a compimento finché il potere della divinità era dalla sua parte. Dopodiché avrebbe avuto modo di dare sfogo alla sua ferocia anche a trasformazione conclusa. In fondo anche Anguirel bramava il suo debito di sangue.

    Il suo compito era quindi chiaro e preciso.
    Doveva abbattere le armi pesanti, al resto ci avrebbero pensato i soldati dell’Ovest che ora avevano più di un vantaggio su cui contare.
    Infatti anche la seconda divinità doveva essere scesa in campo, come testimoniava la piccola gru che lo aveva raggiunto nonostante la frenesia e il delirio della battaglia.

    Rivolse quindi le sue attenzione alle armi pesanti messe in moto dalla sua avanzata. Scattando di catapulta in catapulta avrebbe dato libero sfogo al potere del Kami e del suo sangue di Demone, usando gli artigli e le code di fuoco solido. Al tempo stesso avrebbe colpito nel suo cammino ogni coniglio che avrebbe tentato la ritirata in direzione delle mura, schiacciando di fatto l’esercito nemico tra lui e l’avanguardia dell’esercito dell’Ovest.

    Il potere del Kami lo stava per abbandonare e stava per ritornare alla sua forma normale, ma il vento della guerra soffiava ora in loro favore.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%
    Riassunto: Mugen prende di mira le catapulte ed eventuali conigli che tentano la ritirata lungo il suo cammino.

    Tecniche utilizzate:
    L'onore di una Volpe
    Le Kitsune sono benevole guide, sagge ed amiche, ma anche abili ammaliatrici. Durante la possessione compariranno dietro la schiena dell'ospite nove code di fiamme solide, che possono essere utilizzate come arti allungabili. Queste generano profonde ustioni al tocco con la carne ed incendiano il legno ed i tessuti. Durante la possessione l'ospite è dotato di straordinaria velocità, potrà spostarsi di diverse centinaia di metri con pochi passi piegando lo spazio tempo al proprio volete; sarà virtualmente intangibile e non bersagliabile. Tutte le abilità basate su attacchi fisici, o portati per mezzo di armi, divengono energizzati e possono propagare enormi vampe di energia (decine di metri) che assorbo l'energia vitale dei
    nemici presenti nella zona. [Durata: 2 turni] (conclusione al termine del turno)

    ~Risveglio del Sangue Antico
    Il dono della Volpe Bianca ha mutato qualcosa in Mugen. Forse fungendo da catalizzatore il bianco haori ha destato un potere sopito nel sangue del Demone. Concentrandosi sulla sua natura ferina la Volpe prende coscienza dell'antico e potente retaggio demoniaco che si cela nella sua carne. In un ribollire di emozioni ed esaltazione dei sensi il suo corpo risponde con un'esplosione di potenza. Muscoli, ossa e sangue si adeguano ad uno stato ancestrale, di cui erano padroni i suoi più lontani antenati. In sostanza il corpo del demone cresce a dismisura permettendogli di rivaleggiare col più temuto dei giganti. Riesce a superare i suoi due metri di altezza per raggiungere delle dimensioni colossali, sfiorando con facilità i 6 metri. Forse per la sua natura sovrannaturale o perché strettamente legato al demone l'haori in qualche modo risponde alla trasformazione cambiando il suo colore e tingendosi di un intenso rosso porpora, color del sangue. (Questa risonanza col particolare indumento fa si che anche gli altri indumenti della Volpe si adeguino alla mutazione, spada esclusa quindi)

    Consumo: Alto Durata: Due turni (conclusione al termine del turno)

    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim x2
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Trovato il tunnel, lo Skeksis s'introdusse all'interno di esso senza batter ciglio. Notò sin da subito come il fondo fosse appiccicoso per via della mota, ma non se ne fece un cruccio: doveva sbrigarsi, per cui avrebbe volato in ogni caso.
    E anche il fatto di non aver di fatto bisogno di respirare a intervalli regolari lo aiutava in quel frangente. Comunque, il luogo era angusto e i rumori della battaglia che echeggiavano in giro rendevano il suo moto assai più lento del normale.

    La sua mente fu irradiata da una luce intensa quando percepì la volpe dare fondo al suo potere. Era dunque questo il potere che i kami avevano offerto loro? Buono a sapersi, pensò lo Skeksis.
    Superato il tunnel e scansata la paglia semplicemente innalzando la Barriera del Cristallo e spingendo contro il cumulo per farselo scivolare addosso, il mezzo-Mistico si ritrovò così a tu per tu col nemico.
    L'odore di sangue, che normalmente l'avrebbe mandato in sollucchero, scatenò invece in lui un lieve disappunto: i Petali erano stati decimati, e il nemico si stava persino facendo beffe di lui!

    "Recupererò il leggero ritardo finendo prima il lavoro..." Mormorò, sollevando le zampe e lasciando che dalla Zona Morta fluissero fuori le sue armi. Fasci eterei di mana smeraldino si avvolsero attorno ai suoi avambracci, formando una coppia di caesti, che vestirono le sue zampe come guanti.
    Innalzò un sopracciglio, mormorando: "Tictac, suppongo... Ti facevo più minaccioso e meno ridicolo, fantolino..."
    Pur mantenendo i pugni in alto, in una posa che scimmiottava lo stile di combattimento adottato da un certo pugile di colore, lo Skeksis avanzò fluttuando di qualche passo con un'andatura tutto sommato rilassata.
    La coda spazzava l'aria alle sue spalle, quasi fungendo da remo attraverso la corrente invisibile che gli permetteva di spostarsi senza di fatto muoversi.

    Il suo "occhio interiore" si aprì per scorgere le presenze tutt'intorno. C'erano Petali ancora vivi, in quel cumulo? Conigli dotati di anima nascosti in giro? E il nemico di fronte a lui? Anche lui era privo di anima, o c'era qualcosa che lo Skeksis avrebbe potuto sfruttare a suo vantaggio?

    "E per rispondere alla tua domanda -Non voglio sembrar scortese-, non ho compreso nulla che già non sapessi. Ihihih!" Si coprì educatamente il becco con la zampa, prima di riprendere la stessa posa di prima: "Però, qualunque cosa mi sia stata fatta, ora mi sento più libero. Perciò, lascia che ti ringrazi..."

    Scattò improvvisamente, ma non puntò a Tictac. Sfruttando l'agilità offertagli dal suo volo, lo Skeksis avrebbe infatti provato a passare velocemente di fianco al coniglio.
    La sua pelle, di norma biancastra e rosata, assunse rapidamente tinte più violacee e vitali, mentre la sua carne aumentava di temperatura.

    Avrebbe provato a superare Tictac e passare oltre, spazzando con la sua coda nel tentativo di toccare il coniglio, qualora questi avesse provato a fermarlo.
    Se così fosse stato, avrebbe potuto trasferire l'incanto appena evocato all'interno del corpo di Tictac, nel tentativo di bruciarlo dall'interno.

    Uccidere quella creatura gli avrebbe dato una grande soddisfazione, ne era certo. Ma, in virtù della sua follia, lo Skeksis pretendeva qualcosa di più: portare la gazzarra lì dove tutto era ancora apparentemente tranquillo...

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 110-10=100%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    Tocco flogistico:
    Quando skekDor utilizza questo particolare incanto, la temperatura del suo corpo aumenta vertiginosamente, scaldando l'aria circostante e producendo tutt'attorno a lui delle tenui coltri di vapore. Il mezzo-Mistico cercherà a questo punto il contatto col nemico. Qualora ci riuscisse, per effetto della sua magia avrà capacità di trasferire all'istante il calore nel corpo avversario, che inizierà a bollire direttamente dall'interno, per tutto l'arco della durata della tecnica. La natura dell'attacco è divina, pertanto la tecnica ha effetto anche su creature che solitamente hanno un'ottima tolleranza al fuoco [Abilità Attiva – Attacco Magico; Danno inflitto all'avversario: Medio diffuso dall'interno (per turno); Consumo: Medio o Alto; Durata: 1 o 2 turni] (In questo caso Medio per un turno)

    Riassunto:
    skekDor innalza la Barriera del Cristallo ed evoca le sue armi. Inoltre, prova a sondare l'ambiente circostante in cerca di anime vitali, controllando per altro se il suo nemico ne possegga una. Con l'intenzione di superarlo in velocità e portare avanti il piano, evoca su di sé un incanto che gli permetterà, nel caso fosse toccato, di trasferire un'immensa quantità di calore all'interno del corpo di Tictac (Consumo Medio)

     
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