[Quest] Bunny Ears Army

A tale of Bunnies #4

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    Campo di battaglia

    La Volpe, continua la sua opera di distruzione con un rigore degno del peggiore tiranno. La furia infuocata della Volpe si riversa sulle armi da gittata che dopo il suo passaggio diventano semplici pire funerarie per i conigli che erano addetti al loro utilizzo. Le code si allungano a toccare anche le balestre che in breve illuminano le varie torri trasformandole praticamente in piccoli fiammiferi. A dispetto di questo, però, la palizzata sembra ancora reggere ed evita che la fanteria, ora in rapido avanzamento visto che è protetta dallo zefiro di Zegana, possa entrare nel campo nemico.
    Una pioggerellina sottile, poi, si insinua sul campo di battaglia. Moribondi lentamente tornano in piedi ed imbracciano le loro armi pronti alla pugna. Ma, probabilmente l'effetto più interessante, è quello di lenire la rabbia che avvolge l'animo di Mugen, che finalmente tornerà a sentire quella voce, il proprio senso di onore e giustizia, sussurrargli nella mente.
    Inoltre, pare, che i conigli siano di contrario debilitati dalla pioggerellina, quasi come se stessero "perdendo" qualcosa. Perdono velocità, vigore, tenacia...e forse anche qualche centimetro d'altezza.
    La fanteria umana, intanto, caricando ora qui, ora lì, i conigli in fuga li ha praticamente suddisvisi in piccoli plotoni che comincia ad attaccare da più lati. Senza gli arcieri nemici e senza le armi d'assedio, la fanteria e la cavalleria dell'Ovest può permettersi una strategia "a corridoi". Lunghe lance a spezzare lo schieramento nemico che viene incanalato in corrido di spade e scudi che poi si chiudono così da creare recinti in cui ci sono i nemici da decimare rapidamente.
    Eiko, a guida del plotone riunito, si difende egregiamente ed anzi, tutta sporca di sangue, termina il suo ennesimo atto di giustizia. Tutti i suoi uomini, risanati dalla pioggia e dalle piccole gru di carta, continuano a caricare e decimare i nemici in fuga. Il Comandante Eiko, giustiziera della pace dell'Ovest, di sangue vestita, sentirà un potente zigare nei suoi confronti. Dietro una selva di piccoli conigli in fuga vedrà spuntare un grosso coniglio bardato in armatura. Direziona la punta della lunga lancia contro la Samurai ed a testa bassa la carica. Nell'avvicinarsi Lord Fuffino, capo del braccio armato dei conigli, scontra con forza la lama della sua arma contro lo scudo, creando così una grossa risonanza che genera uno spostamento d'aria che travolge un paio di uomini e prosegue verso Eiko. Come se non bastasse, poi, giunto a breve distanza, tenendo lo scudo ben alto, cerca un rapido affondo verso il tuo cuore.



    Stalla

    Purtroppo nessuno tra i petali è ancora in vita. TicTac, invece, sembra avere un'appetitosa anima pulsante che gli brilla nel petto.
    Oh, certo che lo tictac sapevi!
    Allora forse dovrei dire che tactic lo preferisci?
    Non è molto meglio quello...

    E mentre parla rapido ti scagli verso di lui. Non sembra aver fermato la sua frase perchè preso di sorpresa, si è mosso in anticipo rispetto a te, poco meno di un secondo prima del tuo movimento è rimasto in silenzio e sembrava realmente aspettarti. Quando scatti vicino il coniglio senti solo un *pop* e la sua figura che scompare in un lampo verdastro. Compare dopo il tuo passaggio sul covone di fieno diversi metri alle tue spalle.
    che sei tictac ora, rispetto a quello che eri?
    Non preferisci essere sempra così? TicTac dice che sei molto meglio così, e ti ho osservato molto in tictac passato!

    Applaude con le mani artigliate mentre lo sguardo si sposta verso una delle piccole finestre del luogo.
    Osserva una pioggerellina fine fine che cade al suolo.
    Occiderbolina, questo è inatteso, molto in anticipo.
    Mio caro tictac Procione, potresti far smettere di piovere?
    La Fonte, ed i suoi immensi poteri, ti attende tictac. Aiutaci e sarai il nuovo Dio venerato in questo tictac Presidio.
    Non è forse quello che vuoi?
    Fedeli.
    Noi saremo i tuoi tictac fedeli!



    Angolo del QM #8
    @Mugen: Riesci nel tuo intento e neutralizzi completamente le armi d'assedio/pesanti dei nemici. La pioggia di Zegana lenisce gli effetti negativi dell'acqua facendoti ritornare il senso di "giusto" ed onore che ti è proprio. Alla fine torni alla tua forma naturale e sei praticamente posizionato davanti i cancelli dello schieramento nemico, alle tue spalle i conigli in fuga.
    @Eiko: Vieni caricata da Lord Fuffino, generale dei conigli che riconosce in te una qualche figura di comanda degli umani. Prima di tutto ti scaglia contro una potente onda d'urto (offensiva Magica, consumo Basso) che ha lo scopo di intontirti e renderti meno reattiva, quindi poi continua con un potente affondo (offensiva Fisica, consumo Alto) diretto al tuo petto. Ovviamente da ora in poi non puoi essere autoconclusivo.
    @Skek: TicTac, quasi sembra consapevole o forse ha già visto di cosa tratta la tua offensiva, e si limita a teletrasportarsi lontano. A seguire, quando vede la pioggia, ti fa un'offerta interessante: il tuo sostegno in cambio di un intero popolo di fedeli. Pensanci.
    @Zegana: dopo aver preso il volo rendi possibile l'avanzata dell'armata deviando i dardi dei nemici. Inoltre diverse centinaia di soldati beneficiano della tua pioggerellina tornando sul campo di battaglia a combattere. In particolar modo riesci a "convertire" il buon Mugen.
    CITAZIONE
    L'inganno di un Procione
    I Tanuki sono maestri del travestimento e dell'inganno, nonchè dotati di una malizia spregiudicata. Durante la possessione sarà possibile mutare completamente il proprio aspetto (anche più volte durante il medesimo turno). Qualsiasi modifica è consentita, dal numero di arti, appendici, sino al raggiungimento di dimensioni colossali (altezza max 12 metri). Durante la possessione, inoltre, il Tanuki dona al suo ospite il completo dominio sulle arti illusorie, sarà quindi possibile utilizzare qualsiasi illusione su un gran numero di bersagli (circa un centinaio per turno). [Durata: 2 turni]

    L'onore di una Volpe
    Le Kitsune sono benevole guide, sagge ed amiche, ma anche abili ammaliatrici. Durante la possessione compariranno dietro la schiena dell'ospite nove code di fiamme solide, che possono essere utilizzate come arti allungabili. Queste generano profonde ustioni al tocco con la carne ed incendiano il legno ed i tessuti. Durante la possessione l'ospite è dotato di straordinaria velocità, potrà spostarsi di diverse centinaia di metri con pochi passi piegando lo spazio tempo al proprio volete; sarà virtualmente intangibile e non bersagliabile.Tutte le abilità basate su attacchi fisici, o portati per mezzo di armi, divengono energizzati e possono propagare enormi vampe di energia (decine di metri) che assorbo l'energia vitale dei nemici presenti nella zona. [Durata: 2 turni]

    La grazia di una Gru
    Le Tsuru sono segno di longevità e bellezza, ma anche di curiosità e voglia di scoprire il mondo. Durante la possessione l'ospite sarà in grado di manipolare pienamente tre elementi: acqua, vento e terra. Sarà possibile manipolarli a proprio piacimento ed in qualsiasi modo. L'ospite vedrà spuntare due grandi ali (fatte di piccoli origami di carta a forma di gru) sulla propria schiena che gli permetteranno di librarsi nell'aria e volare anche a grandi altezze. E' possibile dismettere dalle ali parte degli origami che restano sotto il controllo dell'ospite. Gli origami possono essere tramite per poteri ed abilità. Attraverso la manipolazione dell'acqua l'ospite sarà in grado di lenire qualsiasi ferita e rigenerare anche arti amputati. [Durata: 2 turni]

    Scadenza: 04/06/19

    Bando: Qui

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Veramente strana, quella faccenda...
    Tictac sembrò spostarsi da -o per meglio prevedere il movimento di- skekDor con netto anticipo. La divinità del Cristallo si ritrovò in fatti a colpire solo l'aria, col coniglio che s'era anzi teletrasportato altrove.
    Che idiota, pensò lo Skeksis. Era caduto proprio nella sua trappola.

    Ora, con lui bello distante e tutto quel bello spazio all'esterno della piazza, non rimaneva che evocare il potere della divinità e richiamare a sé l'intera armata in quel posto.
    Chissà che sorpresa, per i coniglietti, vedersi improvvisamente scomparire davanti i nemici, e per Tictac scoprire di essere, alla meglio, fatto prigioniero.
    Sì, la disfatta dei conigli sarebbe stata immediata, e la vittoria di skekDor gloriosa. Eppure...
    Eppure, Tictac aveva sobillato giusto.

    Ci fosse stato urElah lì, avrebbe di sicuro opposto a una così cinica visione un approccio ben più etico.
    Ma in quel mentre, sotto alla leggera pioggerellina che gli scivolava addosso, non c'era il Mistico. C'era solo lo Skeksis.
    L'acqua gli raffreddò i "bollenti spiriti", letteralmente: piccoli riccioli di vapore si levarono dalla sua pelle scaldata dall'incanto, finché tutto quel calore non si dissipò nel nulla.
    "Porti un piatto un po' misero alla mia tavola, fantolino..." Mormorò lo Skeksis, carezzandosi la punta del muso con un artiglio.
    Assottigliò lo sguardo, e parve rilassarsi: "Ho visto in che modo finite voi coniglietti quando vi trucidiamo. Di anima ne avete, ma è corrotta e perversa. Non siete che balocchi senzienti, e io di roba del genere me ne intendo."
    Schioccò la lingua sul palato: "In special modo, dopo i recenti accadimenti di Valiinorê..."

    Il mezzo-Mistico s'osservò attentamente, prima di continuare a parlare: "Dici che mi osservi da tanto, ma finora sembra tu ti sia fermato solo alla superficie. Tic tac, Tictac. Il tempo stringe, e le tue non sono che chiacchiere vuote. Ma voglio lo stesso darti una possibilità. Non m'importa di voi, né del villaggio. Perciò, se sarai in grado di farmi un'offerta convincente nei prossimi secondi, allora potrei cedere al tuo giochino."

    Cacciò fuori dalla tasca il suo orologio da taschino, regalo di Mastro Gingillo, e spostò le piccole iridi vermiglie sui quadranti: "Ti ascolto, comincia."

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 100%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    Riassunto:
    skekDor cede alle lusinghe di Tictac, anche se non completamente. Per questo turno non fa alcuna azione. Barriera e caesti sono ancora attivi

     
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    La furia di Mugen continuava a mietere vittime.
    Una dopo l’altra le catapulte -e i conigli addetti al loro utilizzo- caddero sotto la violenza dei suoi artigli e l’impeto delle sue bordate energetiche. Come se non bastasse le suo code di fuoco solido si allungarono verso le mura frustando contro le balestre, dando alle fiamme le varie torri e neutralizzando anche quella minaccia per l’esercito dell’Ovest.

    La Volpe era all’apice del suo delirio di onnipotenza quando poi la pioggia prese a cadere e gli effetti della sua doppia trasformazione divino-demoniaca a svanire. La rabbia cieca che aveva provato fino ad allora prese lentamente a scemare. E mentre le code aggiuntive svanivano, e le sue dimensioni si riducevano, il suo animo offuscato dall’ira sembrò ritrovare il suo naturale equilibrio. Anche la sua mente, non più ottenebrata da quell’odio innaturale, ritrovò chiarezza e lucidità.
    Quello che ora si ergeva sul campo di battaglia, davanti ai cancelli nemici, era il vero Mugen Fudo.

    Solo in quel momento il guerriero si rese finalmente conto di quale stoltezza si era macchiato non molto tempo prima. La consapevolezza del cambiamento nefasto indotto dall’acqua maledetta -e delle conseguenze generate dal suo mutamento d’animo- lo aveva infine raggiunto.
    Quello non era però il momento migliore per rimuginare sugli errori del passato. Avrebbe avuto modo di fare ammenda, ma non doveva dimenticare che la battaglia era ancora in corso e che i conigli non erano stati ancora sconfitti.

    Avevano si sfondato il fronte nemico, ma le loro mura non erano ancora state espugnate. Per di più, ora che non aveva dalla sua il potere dei Kami, Mugen non poteva sperare di fare breccia nei cancelli con la sola forza bruta. Così, dopo aver lanciato un’occhiata alle truppe in fuga alle sue spalle, si alzò in volo scalciando l’aria per raggiungere velocemente la sommità delle fortificazioni.

    Avrebbe provato a prendere posizione sulle mura lungo il camminatoio. Sperava, una volta dall’altra parte, di trovare il modo di disfarsi della trave o del meccanismo che teneva chiuso il cancello.

    Spalancare le porte per le forze alleate era la sua prossima missione.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%-10%=90%
    Riassunto: Mugen usa una tecnica di scatto per cercare di raggiungere la sommità delle mura e prendere posizione lungo il camminatoio

    Tecniche utilizzate:
    ~Scatto della Volpe
    L'haori bianco, dono dalla misteriosa volpe dal pelo bianco, ha donato a Mugen la possibilità di fluttuare nell'aria in libertà. Il demone ha dunque sviluppato delle particolari manovre che gli consentono di sfruttare al meglio la possibilità di questa libertà di movimento.
    In particolare Mugen scalciando l'aria con vigore ottiene come risultato un movimento ultra rapido. Un azione veloce che sfrutta la forza delle gambe e i poteri dell'haori, che consente alla volpe di ritrovarsi in pochi istanti ad una distanza massima di 7 metri.
    Consumo: Variabile (Usata a medio) Durata: Istantanea


    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim x2
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    La mattanza continuava, con Kami che devastavano la terra e il sangue che scorreva a fiumi, nella furia di quella battaglia venne perfino a piovere, piccole gocce che cadevano stancamente su quel posto avvelenato da morte.
    Eiko sbuffò, combattere bagnati non era la cosa più comoda di questo mondo, però si rese conto poco dopo che molti uomini, esausti dal combattimento, avevano ripreso a lottare.
    Fu sorpresa, la samurai alzò lo sguardo al cielo come per esaminare meglio quel fenomeno, e anche se non sentiva nessun effetto particolare su di sè, sembrava davvero qualcosa voluta dai Kami.
    In quell'istante, con la pioggia che cadeva delicatamente sulla terra, la ragazza non potè non ricordare il suo vecchio padrone, era solito comporre poesie in giardino, sotto il cielo grigio e con la pelle baciata dall'acqua e vestito di un elegante kimono.
    L'arte della poesia era una qualità richiesta a qualsiasi samurai, comporre versi e piccole strofe al momento richiedeva pratica e ottima padronanza della lingua, utile per allietare il proprio signore qualora lo richiedesse... sfortunatamente Eiko non era particolarmente portata per quell'arte.
    Purtroppo, rievocare quella vecchia vita su un campo di battaglia non era una mossa saggia, la samurai fu riportata alla realtà da un potete urlo diretto verso di lei. La donna si voltò allarmata verso quel grido, stringendo la propria naginata e preparandosi ad eventuali attacchi, il cuore batteva forte mentre le mani stringevano con forza l'asta bagnata.
    Un enorme coniglio sovrastava senza problemi l'enorme mole di suoi sottoposti in fuga, aveva una grossa armatura, uno scudo e una lancia, ed era evidente che stava puntando a lei. Prima che iniziasse il combattimento, bisognava analizzare per bene l'avversario.
    Era grosso, di conseguenza Eiko avrebbe dovuto aspettarsi un nemico resistente e forte, ma al contempo lento nei movimenti; l'armatura l'avrebbe rallentato ulteriormente, ma offriva una eccellente protezione, avrebbe dovuto quindi sfruttare le varie congiunzioni per poterlo ferire e, al contempo, disarmarlo da quella difesa; lo scudo diminuiva ancora di più le aperture che poteva sfruttare, coprendo quasi interamente un lato del suo corpo.
    Infine la lancia. Sul volto della samurai si dipinse una smorfia, combattere contro qualcuno che aveva una arma con asta vanificava il vantaggio della lunghezza, e se quindi lei poteva colpire il suo avversario dalla distanza, anche lui poteva fare altrettanto.
    Il coniglio gigante iniziò una pericolosa carica verso Eiko, la donna si preparò per affrontarlo quando quest'ultimo sbattè la propria arma sul suo scudo, creando uno spostamento d'aria del tutto innaturale. Il tempo per reagire fu poco, Eiko non potè che subire al meglio quell'attacco a distanza per poi fare i conti con una leggera confusione.
    Era un attacco semplice ed efficace: stordire e attaccare, a volte le basi sono così efficaci che sorpassano qualsiasi raffinata combinazione di tattiche.
    Sperando che quell'onda d'urto non l'avesse stordita troppo, Eiko aspettò il momento giusto per tentare di schivare di lato - verso il braccio armato di lancia del coniglio - usando la postura nascosta, tipico dello stile con naginata: un balzo che sarebbe terminato mantenendosi su una sola gamba mentre l'altra si nascondeva dietro di essa, la mano sinistra si sarebbe alzata all'altezza del fianco mentre la naginata sporgeva leggermente dalla vita della donna.
    Era una posa particolare, permetteva elasticità e prontezza, e la sua posizione avrebbe reso più difficoltoso capire dove sarebbe partito l'attacco successivo, anche a causa della magia illusoria che emanava.
    Se fosse riuscita a schivare quel pericolossissimo affondo, Eiko avrebbe tentato di approfittare della posizione vantaggiosa per tentare di colpire l'ascella del comandante nemico con la punta della propria arma: non l'avrebbe ucciso, ma sperava così non solo indebolire la sua offensiva, ma anche di smantellare, almeno un minimo, la sua armatura.
    Era difficile trafiggergli il cuore tutto bardato.


    Eiko
    Stato fisico: Danni lievi da impatto magico
    Stato mentale: Leggermente stordita
    Energia: 55/100
    Passive: //

    Tecnica #1:
    Postura nascosta
    CITAZIONE
    Particolare posa usata dai samurai armati di naginata: facendo un piccolo balzo per allontanarsi dall'avversario, il samurai alza la gamba destra per posizionarla dietro all'altra, sulla quale si tiene in equilibrio; la mano sinistra viene chiusa totalmente -tranne per l'indice e il medio- e posizionata vicino al fianco, mentre la mano destra, quella armata, viene leggermente nascosta dietro la schiena.
    Quando si entra in questa posa immobile, non solo si ha la possibilità di evitare colpi fisici grazie al balzo iniziale, ma la posizione neutra e la magia illusionista rende difficile, all'avversario, prevedere da dove arriverà il prossimo colpo.
    Consumo: Variabile (alto)

    Tecnica #2:
    Punzecchiamento
    CITAZIONE
    Una semplice mossa nata con lo scopo di infastidire l'avversario: si colpisce con la punta della naginata uno dei punti sensibili dell'avversario per aprigli una piccola ferita. Non causa molti danni, ma una ferita che sanguina può provocare fastidio nel lungo periodo.
    Consumo: Basso

     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Senza attendere oltre se non un battito d'ali, la lieve pioggerellina prende a riversarsi sul teatro dello scontro campale così come espresso dalla volontà della Gru e dalle azioni della tritone: di fatto rinfrancando dalla fatica chi già aveva speso tutto il proprio potere nel conflitto contro i conigli invasori -nonchè ridestando speranza in chi era vittima d'altro tipo di abbattimento- la benedizione gentile degli elementi si propone e riesce nell'intento di rinvigorire le truppe dell'Ovest.
    Il contributo apportato alla battaglia non manca quindi di farsi sentire ed il vessillo della Tsuru, osservando il tutto dall'alto, si trova allora indeciso su come sperdersi per gli istanti seguenti: da un lato Zegana potrebbe farsi ancora veicolo della brezza e della pioggia al fine di proteggere gli eserciti e rinnovare così la propria indulgente presenza, svettando ancora una volta qual maestosa regina di un cielo sul quale stende aggrazziata delle ali composite; dall'altro, invece, ciò che preme all'abbinata in sintonia tra mortale e divino è di precludere il ripetersi del presente scenario distorto, ovverosia assicurarsi che le nefandezze perpetrate dalle acque corrotte di Sequerus non possano più nuocere ad alcun terreno o creatura che ne prenda presto o tardi contatto.
    In tal senso, allora, Zegana pondera di abbandonare la scena secondo una partecipazione soltanto a prima vista indiretta -eclissandosi brevemente dal fulcro della battaglia allo scopo ultimo di perseguire un più alto scopo. E' in effetti questo secondo proposito a convicere la dignitaria sin nel profondo e perciò indirizzare l'entità del Kami verso nuove azioni: il sostrato della guerra in corso, infatti, non è il mero trionfo contro un'aggressiva tribù lagomorfa quanto, piuttosto, una vittoria decisiva, totale e preziosa nei confronti della corruzione che ha generato quei medesimi conigli mannari. Solo in tal modo le genti dell'occidente e le divinità loro protettrici potranno dirsi al sicuro da un ripetersi della storia, evitando cioè che nuove campagne contro spiriti nefasti si rendano necessarie per via degli influssi altresì lasciati irrisolti.

    Seguendo questo concetto la tritone lascia perciò filtrare le proprie intenzioni lungo quel canale impalpabile che la accomuna agli altri due Kami, onde poi cominciare una lenta discesa verso l'interno dell'accampamento nemico: scendendo progressivamente di quota -planando su venti favorevoli quanto silenti- l'emissaria laputense si distanzia dalla scena concitata innanzi le mura fortificate e si dirige verso la caverna attorno a cui è sorto il villaggio dei conigli invasori.
    Tale è la destinazione -in particolare la sommità esterna, vale a dirsi quello sperone roccioso sotto al quale si apre una cavità sacra ai lagomorfi- e tale sarà l'arrivo, almeno in linea di principio, fatto salvo che l'imprevisto non le impedisca di portare a compimento i propri pensieri e le rispettive azioni. Benchè la gru si tenga a saggia distanza, infatti, il territorio ch'essa sorvola rimane sempre e comunque presidiato al suolo dal nemico -benchè essa eviti di guadagnare direttamente le basse quote (così da non rischiare di farsi bersaglio delle forze armate a difesa delle rade casupole entro il cerchio di mura) un tentativo avversario di puntellarla con frecce e dardi terminerebbe eventualmente in un rigurgito d'un refolo mirato (effettivamente proteggendo la tritone e deflettendo i proiettili nuovamente verso terra).
    Una volta a contatto diretto con il solido tocco della madre terra (nell'espressione della sua granitica temperanza), Zegana veicolerà dunque una volta di più il potere della Tsuru, lasciando filtrare attraverso quel a tu per tu intimo con gli elementi ogni singola stilla della grazia e dell'amore del Kami: come una carezza vigorosa benchè materna -come un abbraccio stretto ma mai dolente- il volere della Gru prende a risuonare lungo le vene della roccia, scuotendone la struttura in una serie di rintocchi via via di maggior magnitudo. Indubbiamente i residui di questo agire si ripercuoteranno anche là dove gli schieramenti si stan dando battaglia (e forse, nel mentre, abbatteranno qualche stamberga di paglia e fango come effetto collaterale), eppure il fulcro del terremoto indotto avrà l'intento tutto di far franare soltanto parte della montagna.
    L'obiettivo è di lasciar collassare su se stessa la caverna che fa da scrigno ad ogni male per Umezan e dintorni, ovverosia di seppellire sotto una pesante ed inamovibile coltre quel fiume nefasto che da lungi rifiorisce e fa malsana l'intera zona. Riuscendoci, peraltro, Zegana e la Tsuru avranno un ultimo momento a disposizione prima di salutarsi -un istante nel quale la condivisione d'intenti si adopererà per sigillare il sepolcro così generato e renderlo anzi inviolabile per il futuro prossimo e per quello lontano: roccia e terriccio saldati assieme, privi di crepe od aperture, compatti pur se non sospetti e ricoperti di una fitta selva autoctona alla quale -pur lei- è inaccessibile l'interno della fu spelonca. Così avrà da rimanere (in caso avvenga) il pozzo corrotto al quale i conigli attingevano forze innaturali, così desidera la Tsuru fino a che -abbandonata la comunione con la mortale al fin di permettere a questa di riprendere le attività proprie della ricerca sul territorio- la tritone (e i di lei eventuali compagni) non rinvengano finalmente la fonte prima della corruzione, purificandola per buona misura e mettendo una volta per tutte il lemma fine all'intera faccenda.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
    ENERGY100%CONDITIONSPERFECT


    Edited by AnimeHunter - 10/6/2019, 21:34
     
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    Cra

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    Campo di battaglia

    La Volpe continua nel suo impeto di aggrazziata distruzione. Sfruttando l'aria come fosse una comoda scalinata risulta semplice per Mugen scavalcare il muro di protezione dei conigli e ritrovarsi così presto a livello del camminatoio in cui son disposti la gran parte degli arcieri nemici. In verità, dopo aver dato fuoco alle balestre, creando i piccoli fiammiferi a livello delle varie torri, buona parte degli arcieri, vedendo anche i propri sforzi vanificati dallo zefiro di Zegana, si son spostati dal camminatoio e si son riversati in parte del campo dei conigli, in parte sul campo di battaglia. Quindi a conti fatti la Volpe si ritrova in mezzo a pochi conigli coraggiosi che son rimasti a tenere la posizione, poco meno di due gruppetti di cinque unità di balestrieri che son tutti intenti a scagliare inutili dardi contro l'esercito dell'Ovest.
    La reazione nel vedere la Volpe che ha dato fuoco a tutte le armi pesanti del loro esercito è quella di puro terrore. Il primo gruppo di balestrieri, infatti, pur di evitare lo scontro si getta verso una delle torri in fiamme e cerca le scale per scappare via il prima possibile. Il secondo gruppo, invece, dopo aver indietreggiato una decina di metri, si mette in posizione e scaglia contro la Volpe una selva di dardi dalla punta di metallo brunito.
    Intanto sul campo di battaglia, dominato per la gran parte dall'esercito dell'Ovest, si cominciano a muovere le macchine d'assedio. Avanzano lente ed inesorabili così da cominciare il bersagliamento di tutto ciò che è dietro il muro di difesa. Le lancia sassi e le catapulte cominciano a demolire le costruzioni di fango e paglia dei conigli. Di gran carriera gli uomini dell'Ovest cominciano ad avvicinare al muro di cinta, in particolar modo il portone, una specie di ariete da sfondamento: si tratta di un grosso tronco d'albero privato dei suoi rami alla cui sommità o stata attaccata una grande sfera di metallo, probabilmente bronzo; una tettoia di latta protegge gli uomini che portano l'ariete dalla selva di dardi. Un intero plotone di fanteria fiancheggia l'ariete così che possa giunge a destinazione e cominciare la sua opera di distruzione. Scosse tontanti giungono sin sotto i piedi della Volpe, ma probabilmente ci vorrà ben più forza per riuscire nello scopo.

    Lord Fuffino è un combattente abile e particolarmente avvezzo agli scontri d'arme. Te ne rendi conto subito, dalle sue atattiche e dalle sue movenze in battaglia. Riesci ad evitare per un soffio il suo assalto, che ti lascia appena una piccola contusione sulla spalla sinistra. Nella tua nuova posizione, un po' inferma per l'intontimento subito in precedenza, scagli la tua offesiva, che però appare goffa e lenta, proprio per il colpo che hai incassato. Questo permette al coniglio di fare un mezzo passo e di fronteggiarti con il suo scudo. Fragore di metallo mentre la tua arma viene deviata rapidamente verso l'esterno lasciando un piccolo taglietto alla giuntura della spalla del Generale. In tutta franchezza non sembra nemmeno curasi poi molto di quel taglio, anzi, è particolarmente preso da badare ora a farti quanto più male gli è possibile. Il grosso coniglio ti carica ancora una volta con la sua lunga lama, questa volta però impugnata a metà della sua lunghezza. Un dritto rovescio che vuole tagliarti a metà poco sotto il seno. Come se non bastasse il primo colpo, però, giunge anche lo scudo che alla sua estremità più bassa presenta due lame ricurve. In un movimento continuo, una danza turbinante di grasso, conigliosità e metallo, lo scudo cala su di te in un roversco sgualembrato che mira a livello del collo. Ogni gesto è puntuale, rigoroso, e mira ad ottomizzare la letalità.
    Intanto intorno a te si radunano buona parte dei tuoi uomini, la minaccia dei conigli, almeno localmente, è stata eradicata. Ovvio dire che aspettano anche solo un tuo cenno per intervenire in tuo aiuto.

    Zegana, invece, decide di agire per un bene superiore, vuole arginare e distruggere il nocciolo del male da cui è scaturito tutto il disastro. Si muove rapida tra le linee nemica potendo così avere una visuale privilegiata di quello che succede dietro le fortificazioni. Dietro il grande muro di cinta vi è uno sparuto manipolo di fanteria, qualche cavalcacriceto, e qualche arciere sceso dal camminatoio dove si trova ora Mugen, che potrà osservare parimente alla Portavoce la pochezza delle forze rimaste ai conigli. Le case di fango sono per lo più vuote, pochi civili si muovono qui e lì alla ricerca di un riparo sicuro. Giunta nei pressi della parete rocciosa potrà notare un certo via-vai dalla grotta. Probabilmente si tratta di conigli deputati al trasporto di informazioni tra le retrovie ed il campo di battaglia. Quando Zegana giunge così vicina tanto da sfiorare il muro, squilli di trombe avvertono della sua vicinanza. I conigli che si stavano avvicinando alla grotta cominciano a scappare rapidamente ed in breve un nugolo di dardi arriva verso la tritona. Nulla che uno sbuffo di vento non possa cancellare. La risonanza con la terra comincia a vibrare forte. Quando entri in comunione con la roccia ti rendi subito conto che la contaminazione è diffusa e stagnante in quella che è la probabile sorgente di tutti i mali, metaforicamente e letteralmente. Le prime scosse telluriche fanno uscire altri conigli che scappano mentre le trombe squillano con maggior vigore. Una faglia accompagnata dal rumore dello schiocco di mille pistole comincia ad aprirsi nel cuore della montagna. Spezza e distrugge ogni continuità cominciando ora a creare piccole faglie, ora a creare crolli e valange più vigorose. Si sgretola l'ingresso trasformando l'antro sacro dei conigli, in un grande cimitero tumulato.
    Tutto crollo, tutto viene sepolto e distrutto.
    Il silenzio è assordante se paragonato al fragore di una montagna che si spezza e che viene lentamente sigillata in se stessa. Il potere della Gru ti abbandona accompagnandoti al suolo in una planata leggera e delicata. Inutile dire che tutti i conigli a vista, civili o militari che fossero, son scappati via, lasciandoti a godere il non-ingresso del cimitero che hai creato. A distanza ti godi il tuo operato, al solito superiore e lungimirante rispetto quello altrui.
    Purtroppo per te, però, qualcuno si oppone a questa tua opera. Dalle crepe riempite di fango ed arbusti, una luce scura, come ombra liquida, comincia a pulsare. L'intensità cresce, come il battito di un cuore frenetico che via via si fa sempre più vicino. Ormai è prossimo alla frenesia. Ormai è prossimo a trovare un'uscita.



    Stalla

    La pioggia filtra appena dal tetto di paglia della stalla. Certo non si può dire che la pioggia ti bagni pienamente, ma almeno una parte del potere curativo della Gru agisce anche sul tuo animo. Ogni piccola goccia che incontra il tuo piumaggio permetterà al Mistico di avere un po' più di peso sulle tue azioni. Certo la dualità della tua essenza è troppo complessa per esser risolta con una maledizione o una benedizione, quindi è difficile dire se tu sia tornato pienamente alla normalità o meno, ma sicuramente ora la tua bilancia interiore è più in equilibrio.
    TicTac dal canto suo sembra agitato e scosso per qualcosa che non riesci a comprendere pienamente. Dietro il suo sguardo velato sta succedendo qualcosa.
    La tua tictac volontà è forte.
    Non ho bisogno di parlati tictac.
    Io posso mostrarti il tuo tictac futuro, se sarai astuto!

    E gli artigli di metallo sferruzzano tra di loro più e più volte. Un suono stridulo viene generato insieme a qualche scintilla verde che ben presto diventa una tempesta di lucciole verdognole che in una spirale si proiettano verso di te. Il flusso temporale, che riesci quasi a toccare, si trasforma in una visione vivida davanti ai tuoi occhi. Quello che vedi è un sontuoso palazzo in quello che potrebbe essere il Quidao, probabilmente. Legni, arazzi e cristallo si intrecciano in un'architettura che a tuo gusto è piuttosto bella. Ti ritrovi in una sala sontuosa dove diversi uomini, generali e maestri, discutono del bene del Presidio con altri Conigli. Sul trono la tua figura torreggia in alcuni sontuosi vestiti riccamente decorati con gemme ed intarsi di fili d'oro e d'argento. Sei sazio e di certo le anime abbondano nel tuo ventre. Tutti gli Uomini, in verità ben pochi, ed i Conigli, la gran parte, si rivolgono a te come "Sua Divinità". In breve comprendi di esser stato investito del titolo di Alfiere e le sorti dell'Ovest sono nella tua zampa.
    La visione sfuma lasciandoti tornare alla realtà. TicTac sempre davanti a te che ghigna agitato.
    Decidi, i tuoi secondi stanno per scadere tictac
    E dove la pioggia che cade su di te dona voce al Mistico, quella che cade sul tuo nemico, o magari il tuo nuovo amico, invece genera piccoli sbuffi di vapore. Come acqua che tocca qualcosa che arde. O forse ad ardere è il povero Tictac.



    Angolo del QM #9
    @Mugen: riesci nel tuo scopo e giungi sul tetto. Ti ritrovi a fronteggiare un plotone di cinque balestrieri che ti scaglia contro una selva di dardi che sono paragonabili ad una tecnica di offensiva fisica di consumo pari a Medio. Gestisci pure in autonomia i bersagli e le difese. I conigli sono "standard", privi di particolari difese ed quipaggiamenti. Per quanto riguarda il cancello è paragonabile ad una difesa Fisica di consumo Critico, il vostro ariete infligge un danno pari a Medio per turno, quindi in totale ci vorranno quattro turni per aprire il cancello, salvo che qualcuno di voi non dia una mano.
    @Eiko: Lord Fuffina incassa il tuo attacco, difendendosi solo parzialmente, e torna all'assalto. Questa volta ti cerca di colpire con un doppio attacco, un tondo di alabarda ed uno sgualembrato di scudo, ogni attacco è un Medio Fisico, per un totale di un Alto Fisico.
    @Skek: TicTac ti regala una visione di un possibile futuro che potrebbe aiutarti a realizzare. Come detto, pensa alla proposta e decidi come agire. Quel poco di pioggia che filtra dal tetto della stalla desta la tua parte buona, ma sentiti libero di agire come preferisci.
    @Zegana: Riesci nel tuo intento e distruggi il santuario dei conigli e lo sigilli. Ti ritrovi poco lontano da quella che era l'entrata completamente da sola, dato il fuggi-fuggi generale. Davanti a te, però, sembra che c'è qualcosa o qualcuno che sta cercando di uscire dalla tua prigione.
    CITAZIONE
    L'inganno di un Procione
    I Tanuki sono maestri del travestimento e dell'inganno, nonchè dotati di una malizia spregiudicata. Durante la possessione sarà possibile mutare completamente il proprio aspetto (anche più volte durante il medesimo turno). Qualsiasi modifica è consentita, dal numero di arti, appendici, sino al raggiungimento di dimensioni colossali (altezza max 12 metri). Durante la possessione, inoltre, il Tanuki dona al suo ospite il completo dominio sulle arti illusorie, sarà quindi possibile utilizzare qualsiasi illusione su un gran numero di bersagli (circa un centinaio per turno). [Durata: 2 turni]

    Scadenza: 25/06/19

    Bando: Qui

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    Talvolta il rumore che rintocca più forte nelle orecchie è quello che non può essere udito da nessun altro. Un sussulto, appena un fremito all'interno del suo corpo.
    Lo Skeksis avrebbe quasi potuto non accorgersene, non fosse stato per il gran calore che stava divampando all'interno del cuore di tenebra.
    Batté un paio di volte le palpebre, quasi visibilmente sorpreso. E poi... Poi sembrò non cambiare niente. Tictac parlava, aveva persino evocato in maniera molto fantasiosa un incantesimo in grado di mostrare a skekDor una panoramica del sontuoso futuro che l'avrebbe atteso.

    Eppure, il mezzo-Mistico pareva esser diventato una specie di statua di cera. La pioggia, per qualche oscura ragione, anziché scivolargli addosso come sempre aveva preso a bagnarlo. Sulle prime, pensò che fosse una diavoleria del coniglio, e già pensò d'incenerirlo per questo.
    Poi, però, si rese conto che fosse opera di urElah. Chi altri, se non un altro Signore del Cristallo, poteva disfare ciò che il Cristallo aveva fatto?

    La voce del Mistico era ancora tenue in lui, ma per qualche ragione gli risuonò squillante nelle orecchie. urElah non ci mise molto a comprendere in che situazione si trovasse skekDor in quel mentre, e lo implorò di non far pazzie.
    Dall'altro lato, lo Skeksis gracchiò a proposito di come avesse finalmente sperato di essersi liberato di lui.

    Il tutto, mentre dall'esterno il corpo dello Skeksis sembrava come assorto.

    Batté a un certo punto le palpebre, e riprese coscienza di sè: "Oh, sì... Dicevamo..."
    Si schiarì la voce, e poi proferì: "Se il futuro che mi mostri è veritiero, starebbe forse a significare che dovrei fare io tutto il lavoro, insulso lagomorfo?"

    Fece un gran passo in avanti, aggrottando lo sguardo: "Guardati... Alla soglia della disfatta. Il tuo esercito è numeroso, ma io con uno schiocco di dita posso portare gli umani alla vittoria. Al contrario, qualora decidessi di aiutarti, mi costerebbe ben più di così. Per cosa, poi? Il dominio di un Presidio?"

    Sputò a terra con sdegno, pulendosi poi il becco con un fazzoletto di seta, nonostante la pioggia lo stesse ancora bagnando: "Se prendessi un Presidio con la forza, non sarei diverso dai mortali che tanto detesto. E poi, già m'immagino il predicozzo che dovrei sorbirmi dalla cara Drusilia, se mettessi a ferro e fuoco il luogo sopra cui il suo Presidio svolazza..."

    Lo Skeksis si agguantò il cranio, scuotendo il becco a più riprese. Tra la pioggia che lo bagnava, il coniglietto che cercava di circuirlo e urElah che non la piantava di fracassargli i timpani con "gli arretrati" del periodo in cui non era lì vigile con lui, skekDor sentiva di star per cedere a una crisi di nervi.

    "Oww... Piantatela! Piantatela tutti!" Bofonchiò, e subito dopo battè con sdegno un piede sul suolo, facendo schizzare fanghiglia in giro.

    Il potere del Tanuki si liberò, donando a skekDor un assaggio dell'onnipotenza che tanto tempo addietro egli considerava quasi un'ovvietà.
    Scaldandosi nella luce di quel momentaneo sogno effimero, il mezzo-Mistico tirò il fiato e bofonchiò: "Sono troppo agitato, ho bisogno di riposare."
    Chiuse gli occhi e li riaprì. Più grandi, contornati da lineamenti più rilassati. Tictac avrebbe potuto percepire un cambio di pensieri nella mente dello Skeksis.
    Non un mutamento, né i deliri di un pazzo. Era proprio come se qualcun altro, di tutt'altra fattura, avesse preso il controllo di quel corpo marcescente.

    urElah portò le zampe nelle ampie maniche della veste e si avvicinò un po' al coniglio: "Mi spiace sia andata così, ma la violenza non fa che generare altra violenza. E voi avete scelto la via più sbagliata d'imporvi su questo territorio..."

    Rapidamente, la mente dello Skeksis si espanse, percependo con chiarezza la posizione delle anime che, dall'altro lato dello sbarramento di conigli, stavano dando battaglia ai loro nemici.
    urElah diede una rapida occhiata intorno, così da esser sicuro di della "destinazione" di ognuno dei baldi guerrieri che si preparava a evocare.
    Sicuro del fatto che ci fosse spazio a sufficienza, esclamò: "Io qui faccio solo cozzare due pietre focaie assieme. Se dalla scintilla ne nascerà un fuoco che vi divorerà tutti, sarà a voi deciderlo, signor Tictac."

    E, subito dopo, ecco che sarebbe successo l'impensabile. Non più nemici da combattere, per i conigli. Tuttis vaniti in un boato, lasciando al loro posto solo una gigantesca coltre di vapore.
    Lì vicino la stalla, e per metri e metri e metri, i guerrieri si sarebbero ritrovati, forse un po' spaesati, proprio all'interno del covo nemico, oltre le linee di sbarramento.
    Zegana, Mugen e Xoy di sicuro lì nelle vicinanze, gli altri un po' ovunque ci fosse posto.

    Poi, skekDor lasciò che la sua aura diffondesse tutt'intorno, attanagliandosi all'anima di Tictac: "Restate qui, signore. Non vorrete perdervi il finale, voglio sperare?"

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 100% - Tanuki: 1 turno di 2
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Richiamo:
    skekDor richiama a sé un personaggio incontrato in passato, ovunque questo si trovi nel momento della chiamata. Se l'altro accetterà, i poteri del Cristallo lo evocheranno istantaneamente nel luogo in cui si trova il mezzo-Mistico. L'energia scaturita dalla tecnica genererà un'implosione (scenica) nel punto di partenza e un forte vento accompagnato da un boato in quello d'arrivo (Tecnica da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso]

    - Magnetismo divino:
    L'anima di skekDor è diversa da quella dei comuni esseri viventi, risultando quasi tangibile. Concentrandosi, il mezzo-Mistico è in grado di irradiare la propria aura fino a un'area circolare di 30 metri, attirando l'attenzione e la curiosità di ogni creatura presente al suo interno e suggerendogli di avvicinarsi a lui, a prescindere dal fatto che la sua immagine possa eventualmente esser mascherata da ostacoli fisici, quali muri o intere foreste. Raddoppiando il consumo della tecnica, lo Skeksis è inoltre capace di selezionare e attirare a sé solo specifiche razze presenti nella zona d'interesse dell'incanto, a discapito delle altre [Abilità Attiva – Malia; Consumo: Medio] (In questo caso, Consumo raddoppiato)

    Riassunto:
    skekDor cede il posto a urElah, che senza perder tempo mette in atto il piano. Il Mistico sfodera il potere divino concessogli dal Tanuki, e fa sì che tutto l'esercito sia teletrasportato all'interno del covo dei conigli. Poi, usando i suoi poteri (Tecnica a Consumo Alto), prova a imporre a Tictac di rimanere lì vicino a lui, in modo che non possa teletrasportarsi via da lì

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Scalando le mura del campo nemico Mugen non potè che richiamare alla mente l’assedio di Sequerus. Con uno stratagemma simile la Volpe era stata infatti uno dei primi a raggiungere la sommità delle mura del Picco della Guardia.
    Oggi come allora aveva combattuto per la libertà dei popoli dell’Ovest. All’epoca oppressi dalla dittatura ed oggi minacciati da forze malevole assetate di potere.
    Avrebbero mai trovato la pace?

    Una volta raggiunto il camminatoio il Demone si trovò faccia a faccia con due gruppi di balestrieri. Uno dei due si diede alla fuga solo vedendolo, mentre il secondo, dopo aver indietreggiato di una decina di metri, si preparò a scagliargli contro una scarica dei loro pericolosi dardi.
    Mugen, non più protetto dagli immensi poteri divini del Kami, si era preparato a scendere in battaglia facendo affidamento esclusivo sulle sue doti di guerriero.
    Nel vedere i nemici caricare i loro colpi se ne stette immobile, non provò a scappare né tantomeno a schivarli. Infatti, quando poi i proiettili lo raggiunsero, incredibilmente gli rimbalzarono addosso senza ferirlo. Concentrandosi sul proprio corpo aveva irrorato ogni fibra del suo essere di nuova energia. Le ossa e le membra avevano reagito all’istante, indurendosi e rendendo impossibile persino alle punte metalliche più acuminate fare breccia nella sua pelliccia.

    Superata quella minaccia la Volpe non si diede tregua e, sfilata la spada dal suo fodero, cominciò ad incanalare la sua volontà e le sue energie nel corpo della lama nera, avanzando lesto di qualche metro verso i suoi avversari. Anguirel rispose all’istante divorando le energie del suo padrone con la sua solita violenza. Dopo aver sperimentato le energie pressoché illimitate del Kami il morso di Anguirel, seppur doloroso, si rivelò stranamente piacevole e familiare.

    Mugen disegnò quindi nell’aria una serie di fendenti e ad ogni colpo la lama si liberò del suo strato più esterno. Quattro mezze-lune nere partirono così contro i balestrieri che avevano tentato di fermare l’avanzate del Demone.

    Un atto di indubbio coraggio il loro, ma quel giorno Mugen Fudo combatteva per un ideale più elevato e non avrebbe ceduto di un solo passo.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 90%-10%-5%=75%
    Riassunto: Mugen usa la "corazza del guerriero" a medio per difendersi e contrattacca con il "rilascio di scaglie" a consumo basso.

    Tecniche utilizzate:
    ~Corazza del guerriero
    Mugen si concentra sul suo corpo irrorando di una nuova energia ogni fibra del suo essere. Questo stato quasi meditativo è in grado di potenziare le sue normali caratteristiche fisiche rendendo le sua carne, le sue ossa e la sua pelle più simili alla roccia e al metallo per quanto riguarda la consistenza. Diventa così in grado di resistere agli urti e ai tagli senza ferirsi o rimanere danneggiato.

    Consumo: Variabile (Usata a medio) Durata: Istantanea

    ~Rilascio delle Scaglie
    Le scaglie del drago proteggevamo il corpo della creatura che in passato ha tentato di distruggere Endlos. Ora alcune scaglie sopravvissute si ritrovano a proteggere un'anima lignea discendente dal mistico legno di Fanedell in una lega metallo-cheratinosa.
    Così anche l'armatura esterna di Anguirel può crescere e rigenerarsi sostituendo lo strato esterno. Attingendo alle energie del Demone Volpe la lama si libera del suo filo più esterno generando a sua volte delle scaglie che prenderanno la forma di mezzelune ed potranno essere usate per attaccare i nemici nel processo di rinnovazione. Solitamente il guerriero accompagna il tutto con un rapido fendente o con una rotazione a 360 della lama in modo da imprimere più vigore alle scaglie liberate.

    Consumo: Variabile (Usata a basso) Durata: Istantanea


    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim x2
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Uno scontro tra due comandanti, due individui che rappresentavano il cuore pulsante dei propri uomini, due ideali contrapposti che lottavano fino alla morte, entrambi con i propri obiettivi. Era una sorta di danza letale in un lago, circondato da innumerevoli koi, che nuotavano velocemente intorno a loro, spostando con forza i corpi dei loro compagni che non ce l'avevano fatta.
    Due petali sospinti da un leggero vento, volteggiavano l'uno intorno all'altro mentre cadevano entrambi inesorabilmente e lentamente verso la deliziosa superficie dell'acqua.
    Fu un solo istante, poi Eiko tornò nuovamente sul campo di battaglia: il comandante dei conigli si trovava ancora di fronte a lei, aveva subito il suo punzecchiamento senza problemi, però era riuscita a rompergli la cinghia dell'armatura.
    Un risultato abbastanza consolatorio, la samurai doveva ammettere che aveva sperato ben di meglio dalla sua strategia di combattimento, ma era inutile piangere sulle energie versate poiché ora toccava a Lord Fuffinoo attaccare, e sembrava ben intenzionato a voler terminare quello scontro il prima possibile.
    Eccolo che si avvicinava, il tempo pareva rallentare ad ogni suo passo, le gocce di quella pioggia mistica rimasero quasi sospese nell'aria, intorno a sè, i conigli erano stati del tutto eliminati, rimanevano solo gli uomini a dominare quel piccolo pezzo del campo di battaglia.
    Mentre il sangue schizzava a causa dei pesanti passi del grande coniglio, Eiko si preparava mentalmente al suo assalto: sarebbe riuscita a sopravvivere a quello scontro? Si sarebbe ridotta a chiedere l'aiuto dei suoi uomini? Che fine avrebbe fatto il suo onore, in tal caso?
    Una samurai non avrebbe mai chiesto aiuto in un duello, ma il dovere le imponeva di rimanere in vita per il suo padroncino, magari sarebbe stato lui a ordinarle di fare seppuku, dopo che tutto si sarebbe concluso.
    Tagliarsi la gola sarebbe stata l'unica via per riguadagnare l'onore che avrebbe perso, e avrebbe dovuto comporre un haiku: che poesia avrebbe potuto comporre? Non era portata per queste cose, ma era suo dovere farlo.

    Il tetto si è bruciato:
    ora
    posso vedere la luna.


    Certo, la luna, l'infinita serenità del cielo notturno, la freschezza della sera che ti soffia nell'anima dopo che la tua casa è stata distrutta dal fuoco. Sarebbe stata una liberazione, Eiko non trovava quella pace e quell'equilibrio da quando il suo vecchio padrone e la sua famiglia non furono uccisi.
    Ma chi avrebbe protetto il padroncino? Aveva ricevuto l'ordine di badare a lui dal suo signore, e un samurai non disobbedisce mai alla volontà del proprio superiore.
    Ma era inutile pensare al futuro, il karma era il karma, quello che sarebbe successo non poteva essere predetto, per il momento doveva pensare solo a vincere quello scontro.
    Ripensando alla quiete del lago e alla lentezza dei petali che cadevano, Eiko evitò gli attacchi del grande animale antropomorfo con la stessa tecnica che aveva usato prima, ma questa volta sarebbe subito passato all'attacco volteggiando nuovamente su sè stessa per poi spiccare un balzo, come se una folata di vento avesse improvvisamente alzato quelle delicate foglie rosa, e con la gamba destra avrebbe tentato di sferrare un poderoso calcio sul volto del comandante nemico. Puntando sul lieve stordimento, una volta atterrata nuovamente sulle sue gambe, la samurai avrebbe tentato di uccidere l'avversario infilzandolo al collo.
    Non aveva più tempo di disarmarlo per trafiggergli il cuole, doveva colpire alla testa.


    Eiko
    Stato fisico: Danni lievi da impatto magico
    Stato mentale: Concentrata
    Energia: 25/100
    Passive: //

    Tecnica #1:
    Postura nascosta
    CITAZIONE
    Particolare posa usata dai samurai armati di naginata: facendo un piccolo balzo per allontanarsi dall'avversario, il samurai alza la gamba destra per posizionarla dietro all'altra, sulla quale si tiene in equilibrio; la mano sinistra viene chiusa totalmente -tranne per l'indice e il medio- e posizionata vicino al fianco, mentre la mano destra, quella armata, viene leggermente nascosta dietro la schiena.
    Quando si entra in questa posa immobile, non solo si ha la possibilità di evitare colpi fisici grazie al balzo iniziale, ma la posizione neutra e la magia illusionista rende difficile, all'avversario, prevedere da dove arriverà il prossimo colpo.
    Consumo: Variabile (alto)

    Tecnica #2:
    Calcio imperiale
    CITAZIONE
    Una semplice mossa che consiste nel saltare usando l'appoggio della Naginata. In aria, si darà un calcio diretto verso il volto dell'avversario, un colpo non particolarmente potente, ma che permetterà di spingerlo e di stordirlo per un brevissimo lasso di tempo.
    Consumo: Medio

     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Così come ogni marea segue cicli e leggi che la alternano tra stati distinti, così anche il potere va e viene secondo dettami contro i quali non è possibile appellarsi. Zegana ne è ben consapevole e non vi si oppone, certa che l'abuso della benedizione dei Kami sia -alla lunga- tanto deleteria quanto la minaccia per la quale essi sono intervenuti. In tal modo, allora, la Protavoce si lascia accompagnare al suolo dalla metà sovrannaturale, calcando le brezze elementali del Presidio per un'ultima volta: una planata gentile, leggera ed altresì irripetibile (per lo meno nel breve periodo, quali che siano i desideri prossimi e gli studi in materia della scienziata) si occupa infatti di adagiare le scaglie cerulee innanzi il sigillo tombale che l'abbinata mortale-divino ha saputo produrre.

    Ciononostante, se nell'intento della tritone la montagna franata e plasmata secondo il proprio volere doveva porsi quale decisione ultima ed incontestabile -di fatto requisendo quella fonte maligna ed isolandola dal resto dell'Ovest per il bene dello stesso- nella realtà che l'emissaria può scorgere si palesa sin da subito l'evidenza ch'ella avesse sottostimato la capacità del nemico ovvero i doni che la maledizione degli Oni sa rendere a chi l'abbia invocata: la roccia inamovibile si macchia tosto di un livore scuro, pulsante e per certo venefico, come nel tentativo di liberare una minaccia che non si arrende ad una sepoltura forzata.
    Altrettanto lesta è perciò la reazione della dignitaria, la quale imbraccia senza freni il proprio mana (forse peccando di un'abbondanza che le derivava dalla comunione con la Tsuru) e con letale raziocinio si adopera per far leva sulla maestria arcana di cui è portatrice: nuovamente alla natura del circondario è destinato un fremito d'autorità ed un richiamo all'ordine, il quale -benchè di minor scala rispetto all'intervento della Gru- si pone a garanzia che l'ambiente possa mutare per affinarsi agli schemi della Capogilda Simic.

    Prima che ciò possa compirsi, tuttavia -prima che Zegana smuova acqua, terra e vegetazione per cercare di consolidare il tumulo contro il male che ne vuole emergere- è ella stessa a subire un appello inderogabile che le giunge (fulmineo e privo di argini) dall'entità del Tanuki or ora risvegliatasi appieno nel violaceo pollo dall'incommensurabile ego. In un battito di ciglia l'esperta botanica si scopre all'interno di una struttura in legno, fatiscente e nauseabonda, con al fianco una masnada di guerrieri al comando di Xoy e poco più avanti lo Skeksis agghindato di un'aura maestosa (ovviamente non sua).
    Probabilmente vi sono anche il giovane comandante delle forze di Umezan, i suoi consiglieri e nondimeno il terzo eroe benedetto dalle divinità locali ma... sorpresa dal repentino cambio di scenario (laddove la maschera d'apatia ch'ella indossa non permetta ad alcuno di leggerne lo stupore sul volto) e già spesa nell'invocare il controllo degli elementi a lei cari (vale a dire con un contatto già instaurato ed in essere) la tritone non ha occasione di guardarsi attorno come si deve perchè la sua attenzione si concentra sul come e sul dove destinare il potere che le fluisce dalle mani: l'unico bersaglio a disposizione, nell'immediato e senz'altro indizio se non l'aspetto, è proprio quello di un raccapricciante coniglio, lì innanzi a condividere la medesima stamberga, perciò... plastico qual pongo ed intrecciati come una rete, il fango che ribolle del mana della dignitaria nonchè i fasci d'erba frementi di uno scopo cercheranno dunque di avvinghiarsi attorno alla figura ripugnante di quello che -all'inspaputa della stessa- è nientemeno che uno dei pezzi grossi dello schieramento avversario.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
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    Campo di battaglia

    I dardi del plotone sibilano verso la Volpe, che stendardo infuocato di questa guerra, si limita a rinforzare i propri muscoli ed evitare ogni sorta di ferita. Oltre ad essere una strategia sicuramente valida, efficiente, è l'innesco psicologico che genera ed essere ancora più interessante. Come potrebbero reagire dei semplici soldati, di fronte ad un nemico invincibile?
    La risposta è che uno dei conigli, pur di salvarsi, si getta dall'alto del muro di cinta. Meglio le gambe rotte, che una morte certa per mano di uno spirito del fuoco. Per gli altri quattro uomini, la fine che gli attende, non è certo più lieta. Le scaglie di energia si muovono rapide verso di loro, accompagnate da urla di terrore e paura.
    Poi silenzio e sgomento.

    La vostra è una danza. Petali che si intrecciano allo scintillare delle alabarde. Se non fosse una danza letale, potrebbe essere interessante e meraviglioso star lì ad osservare i vostri gesti semplici e leggiadri, star lì a studiare le vostre movenze e restarne incantati. Potreste addirittura far pagare un biglietto, con l'adeguato sottofondo musicale, si potrebbe metter da parte un discreto gruzzolo.
    Invece il vostro sottofondo è quello del fiatone e del clamore delle armi dei soldati dell'Ovest che incitano il proprio Comandante a metter fine alla vita del Generale nemico. Sarebbe un duro colpo per i Conigli e potrebbe volgere gli esiti di quest'ultima parte della battaglia.
    La vostra danza è quasi irreale. La lama di Lord Fuffino sibila verso di te, ma ti sfiora appena, gentilmente si scalza mentre completi il tuo movimento di difesa, ed anzi sfrutti l'energia del moto per scagliarti nella tua offensiva. Avendo utilizzato lo scudo come arma, il nemico si trova impreparato e quindi incassa il calcio. Frastornato indietreggia mentre la tua lama sibila verso il suo collo.
    Poi silenzio e sgomento.



    Stalla

    Vi ritrovate nella piccola Stalla convocati dal potere immenso e smisurato di una divinità ingannatrice.
    Eiko con la punta della lancia che saetta davanti a sè, senza però un nemico. Eppure, la punta è intrisa di sangue che gocciola creando una piccola pozza al suolo. Rivoli di un rosso brillante scendono a decorare tutta l'asta dell'arma, sino a dipingere le mani del Comandante.
    Mugen, forte della sua aura di riverenza, non vede balestrieri caduti, quanto piuttosto un piccolo esserino verdastro imprigionato in una gabbia di fango e radici, opera di Zegana, che si trova appena qualche passo più in là. La vigorosa stretta di skekDor lascia il nemico completamente alla vostra mercè. La pioggia curativa di Zegana ha operato per vie misteriose, bonificando buona parte dei nemici e privandoli dei loro poteri. Il capo dei mistici conigli, ha quindi pagato lo scotto del vostro piano.
    Fuori dalla stalla, dopo silenzio e sgomento, ricomincia il clangore di armi e di battaglia. Dopo l'iniziale sbigottimento, l'esercito si è subio dedicato alla distruzione di quello che restava dei nemici. Privati della loro massima difesa, è solo questione di tempo affinchè capitolassero del tutto.
    Avete firmato la vostra condatta, TicTac, sarete tutti puniti!
    E' il piccolo coniglio vedrastro che scaglia su di voi la sua maledizione, o forse la sua premonizione. In uno scintillio verdastro un lampo vi mostra un campo di battaglia, questo campo di battaglia, completamente invaso da cadaveri umani. Una grande ombra scura, quasi liquida, si muove vittoriosa tra i cadaveri. Non vedete i suoi lineamenti, ma siete consapevoli che si tratta di un coniglio nemico.
    La risata isterica di TicTac pone fine alla visione. Resta lì inerme, folle, a far echeggiare la sua risata.
    Risata a cui fa da contraltare le urla che sentite presto giungere da fuori.
    L'esercito che si era subito lanciato all'assalto, ora, per qualche motivo sta indietreggiando. Sta scappando. Come un topo che nella fuga si chiude in un vicolo cieco. I cancelli sono ancora chiusi e non ci sono più soldati oltre le mura ad utilizzare l'ariete. Il nemico avanza e "preme" l'esercito dell'Ovest contro le mura. Lo schiaccia.
    Lo schiaccia, letteralmente.
    Quel potere nero che Zegana aveva solo percepito, ora avanza creando piccoli tonfi, scosse telluriche che sentite sempre più chiaramente. Oltre la stalla, a qualche metro, vi è la strada principale del villaggio dei conigli, quella in continuità con il cancello sigillato nelle mura. Una creatura nera avanza, semimando il panico.
    Orecchioni, Re dei Coniglietti e Voce della Fonte, avanza senza sosta. E' una creatura mostruosa, demoniaca e deformata dall'aberrazione della fonte. Alto poco più di tre metri, schiaccia letteralmente un paio di soldati. Tiene sfoderata una katana dalla lunga lama nera nella mano destra. Con gesti semplici scaglia fendenti di tenebre che spezzano la formazione dei pochi soldati che cercano di fronteggiarlo. L'aura di terrone che emana, infatti, tiene i più lontani o in fuga. Purtroppo per loro, però, con la mano libera la creatura scaglia fuochi fatui neri come la pece che cercano i fuggitivi e li inceneriscono. Per nessuno ci sarà pietà.
    Lo sguardo lattiginoso cerca nemici, li sceglie, li elimina.
    Una sacca di uomini straordinari decide di fronteggiarlo. Un paio di balestrieri scagliano una selva di dardi. Un paio di uomini si lanciano dai tetti delle case per ferirlo con le loro spade. Un ragazzo dai capelli rossicci e le lentiggini, vestito con un'armatura di cuoio, armato di una semplice alabarda, si scaglia contro il gigante nero.
    Per l'Ovest!
    Il suo urlo, genuino e pieno di speranza, riecheggia tra i soldati in fuga. La forza d'animo del ragazzo che solitario corre contro il nemico avvampa i cuori dei soldati. Il coraggio esplode e spezza quel terrore umido ed appiccicoso.
    L'Ovest può farcela.
    Un nugulo di soldati si scaglia contro il nemico seguendo i passi del proprio Generale.

    Fiamme nere di tenebra divorano carne e speranza.


    Angolo del QM #10
    Ed ecco che ci avviamo verso la conclusione di questa Quest.
    Venite tutti richiamati da SkekDor oltre le mura del nemico. Mugen, Eiko e Zegana vengono trasportati all'interno della stalla dove un TicTac morente vi mostra una visione di distruzione, la vostra disfatta. A causa della pioggia ha perso buona parte dei suoi poteri ed al momento è quasi del tutto inerme.
    Percepite, però, che qualcosa di grosso è in avvicinamento. L'esercito batte la ritirata trovando però il cancello chiuso (al momento ha ancora una resistenza di Alto), quindi si ammassa contro le mura in balia del nemico che avanza.
    Orecchioni è il Re dei Conigli, nonchè emissario della Fonte. Sapete della sua esistenza grazie alle informazioni ottenute dalla Principessa. Indubbiamente deve aver fatto qualcosa all'interno della grotta, perchè non vi aspettavate certo un nemico di circa tre metri che scaglia fuoco demoniaco a destra e manca.
    Se decideste di uscire dalla Stalla arrivereste giusto in tempo per vedere un manipolo di soldati che viene incenerito da Orecchioni. A capo del manipolo vi era Xoy. Il gruppo è a stento riuscito a generare qualche ferita nella creatura, qualche taglio sparso sulle gambe e sulle braccia, senza però evidenze di gravi danni. Rispetto la vostra posizione Orecchioni è a circa una quindicina di metri. Alle vostre spalle, centinaia e centinaia di uomini in fuga.
    Orecchioni è dotato di un'aura di terrore, se doveste decidere di avvicinarvi.
    L'inganno di un Procione è attivo ancora per questo turno.

    CITAZIONE
    L'inganno di un Procione
    I Tanuki sono maestri del travestimento e dell'inganno, nonchè dotati di una malizia spregiudicata. Durante la possessione sarà possibile mutare completamente il proprio aspetto (anche più volte durante il medesimo turno). Qualsiasi modifica è consentita, dal numero di arti, appendici, sino al raggiungimento di dimensioni colossali (altezza max 12 metri). Durante la possessione, inoltre, il Tanuki dona al suo ospite il completo dominio sulle arti illusorie, sarà quindi possibile utilizzare qualsiasi illusione su un gran numero di bersagli (circa un centinaio per turno). [Durata: 2 turni]

    Scadenza: 04/07/19

    Bando: Qui

     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Intrappolato sotto ogni aspetto, il folle coniglio verdastro rosa ormai inerme innanzi al gruppo dei prescelti non può che capitombolare sotto l'assalto di un esercito stranito (ma non demordente) a causa della rilocalizzazione improvvisa. Dopotutto la foga della battaglia è ancora viva e pulsante, il nemico uno ed accerchiato, il desiderio di rivalsa ardente nei cuori dei difensori dell'Ovest: TicTac deve arrendersi all'evidenza di una morte senza alternative, senza trucchi e senza scappatorie. Una morte che, però, egli abbraccia con una risata isterica e del tutto fuori luogo: essa si accompagna ad un presagio di sventura che esala per il potere di quello stesso coniglio-mannaro, una visione imminente di un'ombra liquida che semina morte sull'esercito alleato ormai trionfante.

    Riconosco l'origine di quell'entità maligna. Sta cercando di emergere dalla montagna che ho fatto franare. Quasi sicuramente è alimentata dall'influsso nefasto della fonte d'acqua contaminata e la mia invocazione qui mi ha impedito di rafforzare il sigillo di roccia che avrebbe dovuto trattenerla.

    Succinto quanto atonale, il resoconto immediato di Zegana annuncia ai presenti che la minaccia osservata or ora si colloca purtroppo nell'imminente futuro. Non c'è dunque tempo da perdere o energia da sprecare, perchè ogni singolo istante trascorso nella catapecchia oramai inutile sarà un secondo buttato per impedire il risveglio dell'araldo degli Oni.

    Temo anche che, al pari del frammento divino che ci è stato concesso dai Kami, questa nuova minaccia sia fuori portata per chi come me abbia già attinto alla benedizione degli spiriti protettori di queste terre: la Tsuru mi ha concesso di sanare i feriti e di purificare gli infetti, ma per renderle tributo e giusta ricompensa ho dovuto lasciarla libera di fare ritorno al regno che le è proprio.

    Il secondo preambolo, invece, si discosta dal precedente per una dialettica marcatamente curata, più discorsiva e meno rigida, chiaro segnale (per chi conosce la Portavoce) che Zegana sta riflettendo sul da farsi e -ancora priva di un preciso indirizzo- trae giovamento dall'esporre le informazioni in suo possesso allo scopo di giungere ad una soluzione comune: un'elucubrazione silente, infatti, non potrebbe dar modo ai compagni di allacciare idee e proposte vincenti al canovaccio di quanto si è già svolto.

    Propongo dunque che sia skekDor, avatar del Tanuki, a fronteggiare in prima persona quest'oscura figura. Dal canto mio, purtroppo, dovrò limitarmi a fornire supporto con manovre d'ostacolo al nemico.

    Lo sguardo risoluto, penetrante ed inflessibile della tritone cerca allora di farsi spazio entro un volto altrimenti privo di caratteristiche o segni espressivi, mentre la di lei postura si tende all'azione e -salvo ripensamenti da parte di Mugen o del diretto interessato- guiderà la Capogilda Simic oltre la stamberga: le scaglie color del mare si volgono all'esterno, la magia scorre nelle vene della tritone e -mentre il peggiore dei drammi si consuma fissandosi per sempre nelle iridi ambrate dell'esperta botanica- un tridente affilato ed un colosso di radici guadagnano forma nel mondo martoriato dell'occidente endlosiano.
    Purtroppo per Umezan (e per lei stessa) il frangente della morte di Xoy e dei suoi uomini coincide con l'impotenza d'azione da parte della Portavoce: troppo lontano è il manipolo del ragazzino villoso, troppo repentino è l'assalto impietoso di un lagomorfo gigante dai tratti demoniaci. Cionondimeno, rinnovata ora la di lei tempra -motivata l'ambasciatrice a vendicare la morte di quell'unico degno tra tutti coloro che l'Ovest popolano ed ella abbia incontrato- un nuovo impulso arcano si leva come un battito mancato (quello che è venuto meno in Zegana) e, dalla distanza, nella foggia d'un dardo etereo si proietta contro la Fonte di ogni Male.

    Tanuki! SkekDor! Mugen!

    Pur senza voltarsi, l'appello lapidario fende l'aria in ogni direzione, intransigente ed impossibile da ignorare, ponendosi secco come un ordine dettato da una furia fredda e ben più che letale.

    Che Procioni, Rapaci e Volpi rammentino qual è il ruolo dei Conigli:

    Ogni singola stilla che solitamente corrobora la malia di carisma propria della Portavoce ora filtra dirompente nella di lei voce inflessibile, ogni energia arcana che passivamente culla la dignitaria di un'aura d'autorità ora vibra di un'amovibile foga nelle parole ch'ella enuncia come fossero all'unisono accusa, processo e sentenza.

    PREDE!

    Con un unico movimento di tensione, il tridente impugnato con la sinistra si leva ad indicare il nemico, dipingendo Zegana -solitamente impassibile- al pari di un condottiero appassionato, nonchè guidando d'istinto il famiglio legnoso in una cieca carica contro la nemesi dell'Ovest.
    PASSIVE SKILLS
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    urElah riuscì nel suo intento, e come d'incanto l'intero esercito si trovò dove più serviva.
    A nulla valsero le parole di Tictac. La battaglia era vinta.
    Eppure, subito dopo, un qualcosa pizzicò l'"istinto" dello Skeksis. C'era tumulto, lì dove i soldati avrebbero dovuto gioie e gridare d'euforia per la disfatta del nemico.
    Cosa ben più importante, il suo "occhio interiore" gli offriva un'immagine ben marcata di ciò che stava avvenendo. Anime che venivano falciate senza pietà, spegnendosi come tizzoni su cui fosse stata all'improvviso gettata dell'acqua.

    urElah distolse lo sguardo, quasi come se ciò gl'impedisse di vedere. Xoy era morto, e non solo lui.
    Tirò il fiato, si levò in volo, e disse a Zegana già in corsa: "Userò al meglio il poco potere che mi è rimasto... Ma finché il Tanuki risiede in me, chiederò in prestito la sua forza un'ultima volta."
    E si levò, si levò ancora, abbastanza in alto da poter osservare coi suoi stanchi ma vigili occhi la minaccia dall'alto. Poi anche lui gli volò incontro, sollevando il becco al cielo.

    La pioggia curativa era scaturita da diverse nubi in cielo. E sebbene ormai Zegana non disponesse più del potere divino che le aveva forzate ad accalcarsi a quel modo, lo Skeksis cercò d'"agguantarle" nuovamente, rendendole anche più numerose, scure, minacciose!
    Il suo sguardo, sebbene ora assai più benevolo rispetto a prima, scrutò con biasimo i cadaveri ancora caldi che la furia del grande coniglio nero aveva generato.
    C'era ancora speranza per loro di tornare a nuova vita. E tempo, e forze da impiegare per tal fine. Ma non in quel momento.
    Prima di arare e seminare nuovamente l'orto, urElah doveva rimuovere le erbacce da esso.

    Si fermò, perpendincolarmente al suolo, a diversi metri d'altezza. Immobile, come se un filo invisibile lo tenesse sollevato lassù. Il cielo rimbombò con un fragore intenso, restituendo sprazzi elettrici nelle tinte del blu.
    Non spese altre parole, nè perse ulteriore tempo. Zegana era già all'opera per offrirgli tutto il supporto necessario. E Mugen sarebbe arrivato a breve. Doveva usare al meglio il potere del Tanuki finché lo possedeva, provare a salvare i soldati superstiti, anche.
    Alzò entrambe le braccia al cielo, e socchiudendo gli occhi bisbigliò: "Che i poteri di Thra ed Endlos collimino in un'alchimia d'energia primordiale..."

    Un fulmine scaturì dalle nubi, passando proprio di fianco allo Skeksis. Esso però non colpì il suolo, bensì sembrò innaturalmente curvare, diretto verso il coniglio nero. E poi un altro, e un altro ancora.
    Le orecchie dei vivi pizzicarono per la sequela di forti rimbombi, capelli, pelliccia, piume, pelle nuda persino, solleticarono per via della gran elettricità statica scaturita da quel fenomeno tanto inconsueto.

    I fulmini blu avrebbero continuato ad abbattersi sul coniglio nero a più riprese, cercandolo, provando a folgorarlo da ogni direzione, senza offrirgli alcuno scampo. E, cosa più strana, l'elettricità si sarebbe diffusa solo su di lui, nonostante la pioggia, e il terreno bagnato su cui i soldati e Zegana camminavano.

    E subito dopo che l'ultimo tuono aveva sferzato, squarciando l'aria con l'ennesimo rombo, ecco che il mezzo-Mistico già s'era fiondato verso il suolo come una meteora.
    Prima d'impattar col suolo, il suo volo s'era però arrestato, facendolo fluttuare a terra con la grazia di una piuma.
    La punta d'un artiglio del piede sfiorò il terreno. E da lì, come il germinare di un seme, ecco spuntare tutt'intorno gemme e radici di puro granito.
    Le fruste evocate dalla magia del Tanuki presentavano appendici seghettate e, a dispetto della loro solidità, si piegavano come fatte di gomma.
    Esse schioccarono senza pietà verso il coniglio nero. Una dopo l'altra, provando a fustigarlo. Altre, nate più tardi, puntarono alla sua lama, nel tentativo d'intaccarne il filo a suon di percosse.
    Non di meno, due per lato, ecco che altre invece provavano a bloccare entrambi i polsi del nemico, stringendosi attorno ad essi e provando a squarciarne la carne, nel tentativo di danneggiarlo, ma anche di limitarne i movimenti.

    E mentre l'energia del Tanuki si esauriva, ecco che lo Skeksis mutò. Per pochi secondi, non più la figura di un vecchio avvoltoio, ma quella assai gradevole allo sguardo di una sorta di rugosa tartaruga umanoide, dotata di quattro braccia funzionali, anziché due.
    Ottenendo in prestito le sue reali spoglie per quell'ultimo colpo, urElah crebbe, diventando ben più grande di quanto in verità non fosse in vita.
    Ben più alto del coniglio nemico, portò indietro tutte e quattro le braccia e colpì, tentando di fracassare qualche osso, o intaccare qualche muscolo, con la violenza di una serie di pugni uno dietro l'altro.

    E poi, così com'era venuto, il potere del Tanuki si dissolse nell'aria. Solo skekDor di fronte al nemico, ora più piccolo di nuovo rispetto a lui, e col suo solito aspetto da rapace.

    Sollevò lo sguardo, per nulla impaurito dalla vicinanza con la creatura da cui irradiava un'aura nefasta, piuttosto curioso di vedere a cosa l'avesse portato la somma di quei suoi colpi

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 100% - Tanuki: 2 turno di 2
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Tempesta di tuoni:
    Attingendo al potere del Cristallo, e alla sua naturale inclinazione verso il controllo degli elementi naturali, skekDor fa sì che il cielo sopra la sua testa si riempia rapidamente di nubi scure e crepitanti. Per effetto dell'incanto, l'aria si caricherà rapidamente di elettricità statica, sollevando capelli, peli e piume di chiunque si trovi al di sotto della tregenda (Effetto puramente scenico). Il mezzo-Mistico sarà quindi in grado di selezionare facilmente gli oggetti della sua offensiva e scaricare in maniera specifica su di loro l'energia di una serie di fulmini dal corpo azzurrino, risparmiando in tal modo eventuali alleati presenti in zona. La natura dell'attacco è divina, pertanto la tecnica ha effetto anche su creature che solitamente possiedono un'ottima tolleranza all'elettricità [Abilità Attiva Multipla– Attacco Magico; Consumo: Critico]

    - Scudiscio del castigo arenoso:
    Attingendo alle proprie doti di Elementalista, skekDor è in grado di evocare dal terreno sotto i suoi piedi diversi tentacoli di duro granito, seghettati alle estremità e simili nella forma alle fibbie di un gatto a nove code. Il numero di fruste evocate e la loro lunghezza sono dipendenti dal consumo e vanno, in condizioni normali, da un minimo di quattro (Consumo Basso) a un massimo di dieci (Consumo Critico). Al termine dell'offensiva, ogni tentacolo si trasforma istantaneamente in sabbia [Abilità Attiva Multipla – Attacco Fisico; Consumo: Variabile] (In questo caso Critico)

    Riassunto:
    urElah usa per l'ultima volta il potere del Tanuki. Usa una tempesta di tuoni sul coniglio nero (Multi-colpo a Consumo Critico) e di seguito evoca delle fruste di granito per martoriarlo e renderne più difficoltosi i movimenti (Multi-colpo a Consumo Critico). Infine, sfruttando ancora il potere del Tanuki, muta provvisoriamente nella sua reale forma, diventa gigante (12 metri), e colpisce il coniglio con una serie di pugni, nel tentativo d'incrementare i danni il più possibile (Attacchi Base). Infine, riprese le fattezze di skekDor, resta di fronte al nemico

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il plotone che aveva scelto di rimanere ad affrontare la Volpe lanciatasi all’assalto delle mura non ebbe vita facile. I loro dardi erano rimbalzati sul loro avversario senza scalfirlo ed ora lame nere si dirigevano terribili contro di loro. Qualcuno scelse la fuga provando a saltar giù dalle mura. Per gli altri la fine giunse rapida e dolorosa, accompagnata da urla e paura.

    Prima però che Mugen potesse dedicarsi al cancello, adesso bersagliato dall’ariete delle forze alleate, qualcosa di inaspettato accadde senza preavviso.
    Il Demone non si trovava più sulla sommità delle mura, ma in un altro luogo -una stalla forse- in compagnia dei suoi compagni e di un coniglio verdastro presumibilmente confinato dai poteri dei suoi alleati.

    Doveva essere stata opera di skekDor. Aveva già visto l’Avvoltoio piegare lo spazio al suo volere, doveva aver utilizzato le stesse arti arcane per richiamarli tutti nello stesso luogo. Ma prima che potesse chiedere chiarimenti ai suoi compagni fu il coniglio morente e intrappolato a lanciare il suo ultimo anatema, regalando loro la visione di un imminente futuro che vedeva il loro esercito soccombere per mano di una bestia nera e terribile.

    Purtroppo non era solo un’illusione.
    Scosse e tonfi annunciarono infatti l’avanzata della creatura, mentre la Tritone spiegava di riconoscere l’origine di quell’entità maligna.

    Tanuki! SkekDor! Mugen!
    Senza perdersi in chiacchiere la Volpe seguì Zegana fuori dalla stalla.
    Il loro posto era in prima linea. Troppi innocenti erano già caduti per colpa di quei maledetti conigli.

    Che Procioni, Rapaci e Volpi rammentino qual è il ruolo dei Conigli: PREDE!
    Era giunto il momento di ristabilire l’ordine naturale delle cose e per quel fine anche il Re dei conigli doveva essere eliminato. A skekDor, ancora latore del potere divino, spettava il compito più arduo. Era l’unico, con la forza del Tanuki dalla sua, a poter competere con il mostruoso Orecchioni. Ma in ogni caso Mugen e Zegana non l’avrebbero abbandonato in quell’ultima battaglia. Mentre la portavoce lanciava i suoi attacchi Mugen prese a far roteare la sua fidata Anguirel. Il Demone infuse la lama nera con la sua stessa energia vitale.

    La morsa della reliquia del Drago Divoramondo si fece quindi esigente ed ondate di dolore furono il pegno che la Volpe dovette pagare per invocare il potere nascosto della spada.

    Così, ancora una volta, liberò una scarica di scaglie nere contro la belva, bersagliando ogni parte del suo corpo senza seguire uno schema preciso. Alcune miravano alla testa, altre alla gambe, altre al petto e altre alle braccia.
    Non che contasse di finirlo con i suoi colpi, ma sperava quantomeno che i suoi attacchi riuscissero a fornire un’apertura al Signore del Cristallo.

    In un modo o nell’altro quella guerra avrebbe ben presto raggiunto la sua conclusione.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 75%-40%=35%
    Riassunto: Mugen attacca il coniglio con il "rilascio di scaglie" a consumo critico.

    Tecniche utilizzate:
    ~Rilascio delle Scaglie
    Le scaglie del drago proteggevamo il corpo della creatura che in passato ha tentato di distruggere Endlos. Ora alcune scaglie sopravvissute si ritrovano a proteggere un'anima lignea discendente dal mistico legno di Fanedell in una lega metallo-cheratinosa.
    Così anche l'armatura esterna di Anguirel può crescere e rigenerarsi sostituendo lo strato esterno. Attingendo alle energie del Demone Volpe la lama si libera del suo filo più esterno generando a sua volte delle scaglie che prenderanno la forma di mezzelune ed potranno essere usate per attaccare i nemici nel processo di rinnovazione. Solitamente il guerriero accompagna il tutto con un rapido fendente o con una rotazione a 360 della lama in modo da imprimere più vigore alle scaglie liberate.

    Consumo: Variabile (Usata a critico) Durata: Istantanea


    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim x2
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Campo dei Conigli

    L'esercito è in crisi.
    Vedere i propri Generali essere inghiottiti dalle fiamme nere di morte, spazza via definitivamente ogni briciolo di coraggio che è rimasto in corpo ai soldati. Le urla diventano pianti isterici mentre vedete alcuni arrampicarsi sui propri compagni pur di riuscire a scavalcare il muro. Altri ancora saltano sui tetti delle stalle vicine le mura per raggiungere i camminamenti. Altri, ancora, riescono a trovare le scale creando un serpentone umano che sale sul muro. Un paio di plotoni arcieri zigzaga tra i merli e comincia a colpire i soldati in fuga.
    Zegana, nel suo ruolo di Ambasciatrice e grazie al carisma che le è proprio, prende in mano la situazione. Richiama l'attenzione dei più e si scaglia contro il nemico con il proprio famiglio. In prima battuta i soldati continuano a scappare, ma quando cominciano a notare l'offensiva dei guardiani dell'Ovest, le cose cambiano profondamente.
    Prima di tutto l'incanto della tritona serpeggia intorno il Coniglio gigante e lo costringe ad un ridimensionamento che lo lascia piuttosto stranito. Perplesso. Leggete sgomento sul volto del Re nemico.
    Il potere del Tanuki, poi, si condensa in un'offensiva portentosa. Ad ogni folgore l'esercito sembra cambiare idea. Uomini invertono la rotta e corrono contro il nemico pronti per lanciarsi in una nuova offensiva. Rinvigoriti dalla potenza dei magli di pietra, gruppi di samurai scavalcano i merli e terminano i conigli-arcieri ed anzi, si armano dei vari archi nemici e si apprestano a bersagliare i nemici oltre le mura.
    Fulmini e magli di roccia si scagliano in un tripudio di magia contro il Re Coniglio che ormai ha raggiunto le dimensioni di un comune umano. Quello che riesce a fare, per difersi, è evocare quel denso fuoco nero intorno al suo corpo, che lo ricopre come una densa armatura di fuligine. Armatura che, dopo ogni assalto magico, si disgrega come fosse di cenere. Sentite le urla del Coniglio che cade in ginocchio, giusto in tempo per esser raggiunto dalle squame funeste di Mugen. L'armatura nera scompare completamente, appena in tempo per mostrarvi profonde ferite carbonizzate su tutto il pallido colpo del coniglio. Un lungo taglio trasfersale corre dalla spalla destra sino alla vita.
    Il legno del famiglio di Zegana impatta contro il corpo del Coniglio riportandolo in piedi. Imprecazioni e sangue si mescolano.
    I pugni di un Tanuki gigante, moltiplicati per l'occasione, giungono a sancire la fine di questo scontro. Il corpo del coniglio volteggia in aria ed impatta diversi metri più in là sul selciato. Sangue nero e denso, sgorga dalle ferite del Re creando una pozza scura.
    Eiko, intanto, riunisce gli uomini rinsaldati nell'animo ed arma così un piccolo plotone di arcieri e lancieri, già pronto dietro di voi a continuare lo scontro.
    Orecchioni, con gesti lenti, si rimette in ginocchio. Ogni gesto è accompagnato da un rantolo di sofferenza. La mano artigliata si muove verso una casa vicina. Non sembra succedere nulla, non percepite nulla, poi di colpo una serie di urla e, per chi è dotato di vista più fine, vedete piccole bolle d'acqua rosata, simili a quelle di sapone dei bambini, si muove verso la mano del coniglio. L'operazione viene ripetuta in pochi secondi verso diverse posizioni ed a decine le bolle danzano verso la creatura. Ogni volta che ne assorbe alcuna, lo vedete rinvigorirsi, notate la ferita migliorare sino al punto di scomparire definitivamente. Il coro di urla è il degno sfondo del recupero del potere di Orecchioni. Il suo popolo, devoto, si sacrifica per rendere il proprio Re degno di scacciare la feccia.
    Nel giro di qualche secondo il coro di urla potrebbe far concorrenza a quello degli inferi. Orecchioni si rialza, pur mantenendo la sua statura ridotta. Estrae una katana la cui lama è ombra solida. La punta si muove verso di voi. Quello che sentite è un'ondata di terrore, così concreto, che ancor prima di percepire la paura insinuarsi nelle vostre membra, percepite un vero e proprio schiaffo; violento, repentino, scottante.
    Il vostro nemico, dimensioni a parte, sembra non aver riportato nemmeno un graffio dopo le vostre offensive. Certo, il costo da pagare è stato l'eccidio dei suoi simili, ma questo non sembra esser particolarmente importante per Orecchioni.
    Il Re concentra le sue energie e sulla punta della katana appare una sfera nera concentrata, un buco nero da cui saettano meteore nere, un vero e proprio bombardamento contro di voi.
    In questa tempesta di potere, però, Zegana sarà la prima a percepire la presenza di qualcosa di inaspettato. Un potere magico pulsante che si sta riversando intorno a voi. Eppure, tutte gli altri auspex che avete a vostra disposizione, non sembrano percepire nulla. Il potere che percepisce l'Ambasciatrice si insinua nelle case, nei dintorni e sboccia come fiori appena colti, come fiamme appena ravvivate. Quella magia, ora, cammina e si riversa nelle strade. A decine appaiono quelli che erano i conigli, trasformati in un vero e proprio esercito di non-morti. Le creature si assiepano ai limitari della strada e fissano il loro Re intento nella distruzione. Notate che in ogni non-morto una fiammella alberga nel petto ed arde avida consumando la stessa carne, una specie di sinistro timer.
    Seppur concitati per la battaglia, lo sguardo del Re è sconvolto, perplesso.


    Angolo del QM #11
    Eccoci con il prossimo giro. Grazie alle vostre offensive combinate riuscite praticamente ad annullare ogni difesa del nemico e costringerlo in fin di vita. Orecchioni attinge all'acqua della Fonte presente nei suoi concittadini, verosimilmente uccidendoli, così da potersi rigenerale e tornare all'opera. Venite investiti prima di tutto da una malia di terrore a consumo ad area pari a Critico, successivamente una pioggia energetica diretta contro di voi, tecnica ad area a consumo Doppio Critico.
    Per complicarvi ancora di più la vita giungono i conigli redidivi a fare da spettatori.

    Scadenza: 15/07/19

    Bando: Qui

     
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