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Alle risposte dei suoi ospiti la Shah sorrise compiaciuta.
"Mastro Gingillo, purtroppo oggi non potrò assistere ad una delle Sue dimostrazioni, ma non dubito che in futuro avremo occasione di discutere delle sue doti e verificare se esse sia utili al popolo di Yasul."
Una breve pausa e poi l'attenzione della donna andò su Maria.
"Signorina Van Helsing, è stato davvero un piacere averLa con noi oggi. Un domani spero di ascoltare ancora le Sue esperienze".
La Dottoressa Fusa strinse la mano ad entrambi e poi si congedò seguendo il Califfo al parlamento comunitario.
La stanza era ampia, rossa, tonda e tutte le postazioni erano importanti e paritarie; così la bambina che era in Karima avrebbe descritto il salone parlamentare. Si sedette al fianco del Genio, accennando un tenue sorriso mentre gli occhi dorati si riempirono di pura gioia quando l'altro prese la parola. Alla fine del suo discorso la donna era raggiante, pur ostentando un certo controllo che l'avrebbe forse resa fredda agli occhi esterni.
Tuttavia la felicità che la invadeva sarebbe stata evidente per chi la conosceva. La Dottoressa Karima Fusa e suo fratello avevano fatto bene a combattere per arrivare fin lì. Se il Califfo avesse incrociato il suo sguardo lei gli avrebbe scambiato un cenno di approvazione. Tutti loro insieme stavano facendo la cosa giusta, le persone in quella stanza con loro -o perlomeno così lei sperava. Tutti a spalleggiarsi per un meridione unito che abbracciava la Pace.. -
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Gran Mastro Gingillo.
Per vendere, comprare e rendere le vostre giornate più liete.
Temete il pazzo esattamente come temete il malvagio. Il secondo almeno è prevedibile.
Interazioni: Maria e Karim Fusa
La sua curiosità era ormai totalmente indirizzata completamente su Maria, l’unica persona che in tutta la sera lo aveva completamente ignorato.
Uno come lui: un genio, playboy, filantropo, miliardario.
Anche se in quel momento non aveva modo di recuperare alcuna moneta d’oro dalla sua dimensione personale, doveva aveva anche maggior parte delle sue invenzioni.
Nonostante tutto era però riuscito a recuperare alcuni ingredienti per creare una meravigliosa pozione, dato che anche lui era un grande alchimista.
”Che ragazza scalmanata! Avrà un trentesimo della mia età e si professa di essere un’esperta. Ma che mi faccia il piacere. Maria Van helsing?! Mi ricorderò questo nome e gli farò vedere cosa è in grado di fare questo vecchietto rompiscatole.”
Non poteva fare però passi falsi, solo il tempo avrebbe decretato un vincitore fra loro due e lui di tempo ne aveva in abbondanza.
La seguì infine nella Hall, ascoltando anche lui il discorso finale e pensando bene a quello che avrebbe dovuto fare da quel momento in poi.
Avrebbe messo tutte le sue capacità in atto, al solo fine di farsi notare così da poter ottenere informazioni in fretta.SPOILER (clicca per visualizzare)Passive:
- Una mente brillante in una scatola cranica sporca:
"Suo figlio è un vero e proprio genio. Consiglio letture complesse fin dalla tenera età e di seguirlo passo, passo nel suo sviluppo. Qualsiasi settore sceglierà, sarà senza ombra di dubbio un rivoluzionario e un grande innovatore."~ Psicologo di fiducia della famiglia Johnson
La mente di Mastro Gingillo è una delle più complesse e pulsanti di informazioni della Terra. Fin da quando era bambino ha dimostrato un'abilità latente nell'imparare formule complesse e nel ricreare manualmente congegni che aveva visto una volta soltanto. La sua particolare memoria fotografica gli ha permesso di ricordarsi ogni minima immagine, pagina, foto vista nell'intero arco della sua vita. Dimostratosi particolarmente incline nel campo tecnologico, ha potuto imparare velocemente un grande numero di nozioni su tale argomento, che si è riccamente ampliato nel corso degli anni. Il più delle volte gli basta una semplice occhiata per capire come funziona un particolare marchingegno e anche se fosse bendato riuscirebbe a trasformare, con i giusti attrezzi e del tempo, un accendino in un bazooka spara ghiaccio.
( Memoria Fotografica - Abile Costruttore (Only Gdr) - Comprensione del funzionamento di oggetti/abilità)
- Il siero divino nelle vene di un mortale
"La carne è debole rispetto al duro ed eterno metallo. In queste pietose condizioni non ci saresti affatto utile, lasciaci quindi la possibilità di potenziarti rispetto ai tuoi simili."~ Kharï Baldû, il Creatore
Mastro Gingillo si è spinto fino agli angoli più sperduti dell'universo, guidato come una marionetta dai Robot/Divinità del piano di Mechanus. Sfruttando la sua intelligenza e la possibilità di muoversi come più voleva ovunque, i tre hanno fatto in modo di rendere il loro burattino il più duraturo possibile. Grazie ad un particolare siero James non invecchia ed è rimasto fisicamente identico a come era non appena ha ricevuto la prima iniezione. Il siero non ha influito solo sulla sua età ma anche sulla capacità di reagire alle cose, che è divenuta praticamente istantanea quando si tratta di attivare mosse o richiamare robot.
( Non invecchia (Only Gdr) - Instant-Casting)
- L'invenzione più grande di tutti: l'armatura
"Guardate quanto è bella questa armatura. Me la sono costruita tutto da solo sapete? Ho fuso tutti i penny che avevo in fondo al cassetto delle mutande, poi vi ho attaccato un paio di tubi e ho versato dentro del liquido per pulire i vetri. Ed ecco che meraviglia è uscita fuori."~ James Johnson
Come già detto e ribadito un numero svariato di volte, James Jhonson è un genio e un abile costruttore. Queste due abilità non sarebbero servite a niente se non fosse stato in grado di allenarle in maniera intensiva, cosa che lo ha portato a creare l'armatura. Lui indossa sempre la sua adorata armatura (tranne di notte quando dorme), perché la percepisce come una sorta di figlia. Il semplice fatto d'indossarla non solo gli garantisce una forma fisica invidiabile, ma anche una leggera protezione su gran parte del corpo. L'armatura riesce a percepire i battiti cardiaci del corpo di James e si adatta ad essi mostrando a tutti, tramite effetti scenici che si svolgono sulla schiena, i sentimenti dell'uomo.Fra le innumerevoli tasche, in verità due vere e tre finte, si cela perfino uno stravagante portale verso la dimensione personale di Mastro Gingillo, dove solitamente ci getta dentro tutta la roba inutile. Dentro questa tasca dimensionale si trova anche tutto l'oro che ha guadagnato in centinaia di anni di vita, patrimonio che si è arricchito particolarmente quando riuscì a vendere un cane parlante ad uno strano tipo. D'allora Mastro Gingillo ha vissuto nella consapevolezza che non sarebbe mai stato povero.
(Tasca Dimensionale - Ricchezza (Only Gdr) -Armatura Riflette le emozioni (Only Gdr) - Armatura Totale)
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EMIRATI MERIDIONALI HOUSE DIMIR L'ingresso del Califfo nella sala del Parlamento annuncia infine l'adempiersi dell'ultimo atto nella presente giornata. Con esso, infatti, gli aventi diritto al seggio cominciano a sciamare tra legni scuri e moquette scarlatte, ridestando il Molteplice dalla propria attività in solitaria e deliziandolo anzi di un evento storico ormai prossimo a compiersi.
Pressochè nei medesimi istanti, peralto, l'espediente di miss Van Helsing giunge a naturale conclusione: per di lei scarsa fortuna, dunque, il trucchetto utilizzato le è valso soltanto minimi frammenti relativi alla receptionist ed al suo impegno tra Tomi e scartoffie... dettagli comunque sufficienti a sollevare qualche interrogativo dal momento che la sua assenza nella hall (poi confermata a termine del tour turistico) contrasta nettamente con quanto affermato a svantaggio di Gran Mastro Gingillo.
Dal canto suo -e, pur senza darlo a vedere, mettendosi a favore di telecamera così d'essere sicuro di comparire sui grandi schermi che trasmettono in diretta la seduta anche per quegli avventori che non posseggono il diritto di presenza entro il Parlamento- Lazav anticipa lo Djinn ed il rispettivo sermone concedendosi pur lui il lusso di levarsi dalla propria postazione: a mano a mano che i colleghi, pur se radi, terminano di prendere posizione sul seggio di loro preferenza e cioè si preparano a recepire l'editto del Primo Sodale, il machiavellico patron della sicurezza guadagna il centro della sala (ovvero l'unico fulcro della stessa, sfruttando la perfetta simmetria del consesso per risaltarne là dove altrimenti impossibile) per spendersi in un annuncio a lungo atteso, benchè forse inaspettato.Gentili ospiti, riveriti Colleghi, pubblico tutto che testimoniate la nascita del nuovo Meridione endlosiano.
Il Genio Dimir prende la parola con un preambolo altisonante, richiamando l'attenzione dei presenti con un garbo che gli vale qualche istante di silenzio entro cui muovere la propria mossa.Vi ringrazio della vostra presenza qui, oggi, per il valore storico che la stessa contribuisce a rendere nell'ambito di un progetto lungimirante di cui siete per certo già a conoscenza.
Lo sguardo della donzella rimbalza di seggiola in seggiola, abbracciando tutti gli uditori ed osservandone con attenzione i dettagli, l'aspetto, le posture e quant'altro le rispettive persone tradiscono ad un'analisi accurata svolta da un occhio allenato a questo genere di rilevamenti. In effetti, a chi volesse confrontarle con l'entusiasmo di cui la receptionist aveva già dato prova, queste rinnovate occhiate sembrano farsi carico di un qualcosa di più, sfuggente ed aleatorio ma chiaramente sostrato di un interesse teso ed attivo.E tengo pure ad esprimere la mia gratitudine a chiunque abbia firmato l'accesso al Palazzo e si sia così identificato secondo le procedure previste: a voi tutti -ed al vostro atto di fiducia- devo le mie più sincere congratulazioni ed un'adeguata dose di riconoscenza, per il rispetto dei fondamentali su cui e da cui l'istituzione odierna ha l'ambizione (e da questo momento la possibilità effettiva) di levarsi per il benessere comune.
Nella cernita dei presenti -atto dovuto per confronto con gli inviti emessi, i badge autorizzati, nonchè con le biografie di già consultate e confermate- il Signore del Kanti non manca di scorgere un ospite quantomai sfuggente e che -per suo vanto e per futura memoria- si è mostrato tanto valido da sfruttare la concomitante confusione per sgattaiolare all'interno della sala rivolgendosi (per senza averlo ancora raggiunto) al fianco dell'amica Najaran.L'unione del Presidio Sud e del Distretto di Yasul ha, tra le priorità, quella di contribuire allo sviluppo prospero di entrambe le regioni, quella di provvedere alla crescita sociale e culturale di entrambi i domini e pure quella di sostenere i rapporti e di sfamare le necessità di ciascuno dei territori.
Cionondimeno, per poter attuare le suddette, l'alleanza tra Meridione e Punta di Ferro abbisogna della certezza che i suoi responsabili siano autentici nelle rispettive funzioni e non rispondano ad altri che alla propria autorità, eliminando di fatto ogni oscura ingerenza che sia veicolo per interessi conflittuali. Solo in tal modo, infatti, un'assemblea quale quella che siamo chiamati a formare può dirsi diretta rappresentante dei popoli da cui essa stessa trae origine, così da concentrarsi sugli scopi prefissi e procedere verso gli obiettivi già espressi.
Le iridi cerulee -perfettamente abbinate ai monili ed alle gemme che arricchiscono l'abito chiaro della ragazzina- si fissano allora sul volto brunito dello Speziale e, cercando di predere contatto con il di lui sguardo, s'abbinano ad un sorriso compiacente che lesto e terribile si disegna sulla boccuccia femminea in aggraziato movimento al centro del salone.Come tale, allora, è mio preciso compito tributarvi il medesimo trattamento e rendervi edotti di quanto è in vostro diritto conoscere:
Di nuovo un senso d'allarme dovrebbe cogliere l'infiltrato Signore delle Luci, di nuovo le movenze della fu receptionist canalizzano l'attenzione degli astanti e la indirizzano su di una penna apparsa con maestria da prestigiatore tra le sottili dita della giovane bionda: una penna di pavone, ricca di colore e morbida quanto basta da mostrarsi quasi ipnotica nelle virgole tracciate per aria. Dopotutto, se vi è un tratto d'unione tra il Maestro delle Spie e l'inusitato Demone del Circo, esso si esplica proprio sull'appariscenza ad uso degli sciocchi al fine di perpetrare i propri fini nel cono d'ombra da essa generato.il Concilio delle Sabbie, riunitosi in seduta straordinaria ed espressosi con chiara maggioranza, ha decretato che la tutela del Presidio e dei suoi affiliati non può più essere ostaggio di figure dubbie sul cui passato aleggi l'ignoto privo di certezze.
L'estremità affilata della penna compie un ultimo vezzo aereo, quasi a puntare una direzione ben precisa -come ad accusare un personaggio ben specifico- prima di volteggiare elegantemente verso il basso e, forte di una teatralità tipica del Molteplice, macchiare d'inchiostro sanguigno le virginali pagine d'un Tomo tuttora intonso.Così, oggi, in vostra presenza ed in qualità di Emiro legittimo, di Responsabile dei Servizi Segreti nonchè di Pasha del Kanti dell'Esarcato Commerciale di Merovish, io, Lazav, mi accingo ad apporre la mia firma come già voi avete compiuto: essa sarà, assieme alle vostre, vincolo del mio operato, testimone del mio impegno nonchè ferrea garante dei precetti di quest'istituzione.
L'evento è tale -e la gestualità che l'accompagna pure- che nessuno dei presenti potrà dunque smentire la buona fede del manipolatore, il di lui sacrificio nel condividere i propri segreti ed ancora la partecipazione in prima persona ad un sogno condiviso che vuol fiorire nell'aridità di un Presidio altrimenti egoista ed infruttuoso. L'evidenza di quanto egli ha compiuto pare allora tanto schiacciante da mettere in pericolo il suo stesso ruolo di consulente d'intelligence e di preposto al controspionaggio, ovverosia (e nondimeno) la sua identità molteplice e cangiante sulla quale ha basato molte delle proprie peculiarità.Sia questo un giorno che non dimenticherete, perchè -per certo- così sarà per me.
Ma ovviamente, frutto di calcoli e di precise macchinazioni, la firma sul Tomo non rappresenta che una sola delle tante verità che di fatto costituiscono il Molteplice ed i suoi aspetti: per quanto la sua firma sia autentica, per quanto la biografia che ne è derivata risulti legittima, la peculiarità dell'artefatto vuol che le pagine vengano compilate con lo storico di chi ha apposto il proprio autografo... e ciò, banalmente, si scontra con l'eventualità di un clone -di uno dei tanti cloni- che sapientemente collocati gestiscono l'impero del Genio Dimir salvaguardandone al contempo la mole di segreti e l'invidiabile autonomia.MANA 90% ACTIONS WIZENED SNITCHES WIZENED SNITCHES SEALS CALIFFO NAJARAN SALAZAR MARIA GINGILLO KARIMA LAZAV . -
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TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.
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Molte erano le persone in quella maestosa sala, a presenziare a quell'avvenimento storico.
Era la nascita di qualcosa di nuovo, qualcosa di più grande di una gilda, di un governo. Più grande di un presidio. Era l'esaltazione di un sogno originariamente appartenuto a tre persone, tre semplici mercenari al soldo del destino. Tre normalissime persone, che assieme avevano lottato e sanguinato, mutando il destino della Tana più volte. Il sogno negli anni era cambiato, si era evoluto.
Era decisamente un peccato, ora che quel sogno schiudeva gli occhi ancora assonnati sul mondo, di quelle tre persone ne era rimasta soltanto una.
Come dicevo, molte erano le presenze nella Sala del Parlamento di quella nuova organizzazione, e alcune di esse erano già sedute ai loro posti quando gli ultimi ospiti trovarono il loro scranno. Anche loro avevano officiato il rito della firma, fornendo a quella nuova organizzazione la chiave di tutta la loro storia. Fra loro, certamente, non spiccava la figura di un silenzioso giovane dai capelli bianchi, seduto nelle ultime file, quasi a nascondersi.
Nonostante cercasse di ascoltare ogni parola del Califfo prima e del Pasha dopo, nel suo cuore regnava un angoscia sconfinata, che gli rendeva difficile prestare la giusta passione a quel' evento.
Per quanto si sforzasse, si sorprendeva a perdere lo sguardo nei dettagli rossi di velluto della sala, che gli ammiccavano dolorosamente.
Lady Karakurichi , che sedeva alla sua sinistra, si schiarì cortesemente la voce.
“Dovrebbe prestare più attenzione, mio Alfiere. E' anche dei suoi Domini che si parla, in queste squisite sale.”
La Pasha dei Caduti, responsabile del più grande mercato di schiavi del semipiano, era come sempre perfettamente elegante nella sua artificialità.
Il ragazzo, preso alla sprovvista, si lasciò sfuggire un ghigno, una smorfia diabolica, non dissimile a quella tipica di un altra razza di creature sotterranee più piccole e meschine.
Durò un battito di ciglia, prima che il giovane dai capelli bianchi lo trasformasse in un sorriso mesto, mentre tratteneva l'istinto di scusarsi.
Voltò invece lo sguardo a destra, cercando il sostegno di un altra figura alle prese con una nuova carica.
Gli avevano intimato di presentarsi elegante per quell'occasione, ma Pip Bernadotte, Carovaniere Scarlatto, aveva un unico metro d'eleganza: la sua divisa. Con quella era morto tanti anni prima, nella Francia occupata, e con quella aveva battuto palmo a palmo il deserto dello Yuzrab.
L'uomo era se possibile ancor più distratto del giovane: invece di ascoltare per parole dette in quell'assemblea, giocherellava nervosamente con un pugnale dalla lama rossa.~Il Boggart sorrise, mentre brindava alticcio con la birra offerta da Pip.
“Tu tiene chesto pugnale, bipede monocolo. In cambio di birra! Per mia cintura è troppo pesante, e a me ha rotto scatole, sinceramente.” ~
Il ricordo riaffiorava ogni volta che posava lo sguardo su quella lama che troppo alla leggera aveva accettato e, con lei, il titolo di Pasha della Fame. Si erano salutati ridendo, quella sera. Era stata l'ultima volta che i due si erano visti.
“E' inutile che guardi me, mio giovane amico... ne so quanto te di politica.”
La Dama fulminò Pip con lo sguardo. Seppur artificiale, l'istinto omicida era più che genuino. “Pardonne-moi, mon Fou.” si affrettò a correggersi.
Il ragazzo sorrise, questa volta con più spirito.
“Beh, una cosa è sicura, amici miei.” commentò, cominciando ora ad ascoltare con ridestato interesse le parole dette in quella sala.
“Tutto, d'ora in poi, sarà diverso.”
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Ricordava il suo arruolamento come se fosse avvenuto solo il giorno prima.
Ai tempi era apparso come uno dei tanti naufraghi rigurgitati dal Maelstrom, poco più di un fuggiasco figlio di puttana dall’indole violenta. Un Funambolo redivivo lo aveva accolto nei ranghi della sua sgangherata compagnia mercenaria, che pareva già dal principio condannata a perire per la concorrenza di organizzazioni ben più navigate. Contro ogni aspettativa e partendo da un tugurio nei bassifondi si erano ritagliati uno spazio nell’affollato panorama mercenario della Tana, ereditando dal loro fondatore il Sogno di conquistare Merovish.
Ricordava i suoi giorni da Gerarca e Triumviro, passati all’inseguimento di chimere nel deserto.
Miraggi di potere riemersi dalle epoche passate, missioni suicide al soldo di fazioni contrapposte, o perfino battaglie con in gioco la sopravvivenza del semipiano… erano stati soltanto dei pretesti per imbracciare le armi e sfogare un po’ di disumanità sul mondo. L’ascesa nei cieli meridionali, la corsa per l’egemonia nel Sud, le innumerevoli rivalità emerse negli anni, e finanche i rari rapporti (disfunzionali o meno) instaurati con quei pochi in grado di sostenere la sua vicinanza… in retrospettiva gli parevano i tasselli di un mosaico di cui si poteva intravedere il disegno solo prendendo le dovute distanze.
E infine rammentava la propria militanza nella Legione delle Sabbie in veste di Comandante.
Niente era stato più come prima in seguito alla scoperta del segreto celato nelle fondamenta dell’Arena Nera. Al cospetto di minacce millenarie e poteri impossibili da imbrigliare, gli Eversori avevano cominciato a sgretolarsi inesorabilmente: laddove egoismi e ambizioni personali avevano generato attriti con l’obiettivo comune, la gilda non era rimasta coesa nei momenti di maggior bisogno. Uno dopo l’altro erano caduti i pilastri del gruppo, lasciando pericolosamente scoperte le postazioni dei guardiani del Meridione… e le conseguenze erano state devastanti.
In qualità di ultimo membro fondatore ancora in circolazione, Bid’daum sentiva su di sé un’ingente responsabilità: doveva preservare quel Sogno per onorare tutti i sognatori che non c’erano più… e se per riuscirci avrebbe dovuto rivoluzionare radicalmente la loro loggia fino a renderla irriconoscibile, così sarebbe stato – dopotutto l’Eversione non risiedeva nello status quo, ma nel sovvertimento dei capisaldi. L’ente che si apprestavano a fondare era la naturale evoluzione di un gruppo in continuo divenire, nonché l’inesorabile convergenza storica di antiche alleanze.
Dal canto suo non era mai stato particolarmente versato in politica, perciò si sentiva vagamente fuori posto seduto in quel Parlamento gremito di statisti d’eccezione. Seppur da quel giorno in avanti si sarebbe fregiato del titolo di Emiro, sostanzialmente non avrebbe accantonato la sua vocazione alla violenza: l’istituzione di un esercito comunitario avrebbe aggiunto senz’altro un nuovo grado di complessità al suo ruolo nelle forze armate meridionali, ma non era niente d’insormontabile se confrontato con le minacce che si profilavano all’orizzonte.
Non possedeva il bilanciamento di Raem, né la schiettezza di Ariste, né la sagacia di Zimmer, né tantomeno l’autocontrollo di Dimitriy… tuttavia con le armi a sua disposizione avrebbe continuato a lottare contro il fato ineluttabile, contro la realtà indifferente e soprattutto contro i propri demoni interiori.
Gli Eversori di Merovish erano stati una pagina fondamentale della sua storia, ma ora un nuovo foglio bianco attendeva che si scrivesse l’incipit di un nuovo racconto – e Bid’daum aveva ancora abbastanza inchiostro vermiglio per vergare la propria vita..