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Il Festival della Birra
La Città di Matafleur è una delle più grandi, belle e antiche del Presidio Orientale, ma anche una delle più famose e vivaci: i braccianti si riversano in questa metropoli per trovare lavoro nelle stagionali raccolte nei campi, chef e ristoratori vi si recano in pellegrinaggio alla ricerca di rare spezie e primizie particolari, così come fattucchiere e incantatori gironzolano per giardini e botteghe a caccia di ingredienti e componenti per i loro incantesimi, e le spose vi si contendono le migliori fioriture -e le migliori vendemmie- con cui rendere indimenticabili le celebrazioni per le proprie unioni...
...ma questa vicenda non parla di loro: c'è sempre tempo per prender parte alle imprese culinarie con cui la Città dei Fiori sfida il primato delle altre Sorelle della Valle, o per provare a gestire gli eccessi di un paio di future sposesul piede di guerrain rivalità - ma non quando i cieli notturni del mondo di Endlos sono rischiarati dalla Luna Rosata. Perché vuol dire che Achernar è arrivato, e il celebre Festival che Matafleur dedica alla Birra comincia.
Non importa quale motivo vi abbia richiamato in città: come praticamente ogni giorno dell'anno, le vie sono gremite di gente di tutti i tipi, colorate da festoni e addobbi floreali, e palpitante di vita.
In effetti, l'unico segnale evidente è che di vita c'è n'è anche un po' troppa: pur senza voler farci attenzione, non avete potuto fare a meno di notare le varie comitive, fin troppo piene di gente moooolto allegra...e questo, in un certo senso, spiega la presenza delle numerose guardie del servizio d'ordine, che vi è capitato di vedere fiancheggiare come angeli custodi qualche ubriaco dai piedi malfermi e le ginocchia tremanti, mentre lo portavano di peso da qualche parte.
Qualcuno di loro vi ha anche lanciato bacini (degli ubriachi, intendo - non delle guardie), ma essendo ancora prima mattina è probabilmente presto per vedere qualcosa di realmente interessante.
In ogni caso, che la visione vi abbia sollevato degli interrogativi o meno, avete trovato comunque delle spiegazioni in un bel volantino di carta patinata e dorata, che per qualità e colore ha facilmente attirato la vostra attenzione in mezzo a tanti altri pezzi di carta.
Là, in caratteri tipografici eleganti ed ordinati, è narrata la tradizione del Miglio Dorato: si tratta di un percorso che attraversa tutta la città, facendo tappa nelle dodici locande più antiche della metropoli per consumarvi una pinta di birra, a scelta tra un leggendario assortimento che include anche le produzioni artigianali delle comunità maniche che dimorano ad Est.
La parte difficile? Oltre al riuscire ad arrivare sulle proprie gambe alla "Fine del Mondo", l'ultimo locale della tratta? Bere gratis in tutti punti del percorso. E come riuscirci? Superando ogni volta una misteriosa prova a scelta dell'oste. La parte interessante? Le ultime righe del volantino: qualcuno cerca compagni dibevuteavventure per tentare l'impresa. Il messaggio è firmato da qualcuno di nome "Joyd", che stabilisce come punto di ritrovo la grande statua equestre della Piazza Centrale; l'appuntamento è fissato per quello stesso giorno a metà mattinata, e...
Perché non dare un'occhiata? Ciascuno di voi può avere più di un motivo per imbarcarsi in questa impresa: voglia di una sfida, birra gratis, la fama nel Presidio, tempo da perdere, voglia di contatto umano, semplice curiosità... Tutto fa brodo, perciò: perché non presentarsi a dare un'occhiata?Cosa potrebbe andare storto...?
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Matafleur, Chediya.
Non troppo distante da una particolare statua equestre, una donna sostava in meditabondo silenzio a fissarla.
Presidio Orientale, Endlos.
Era abbastanza alta rispetto alla media delle fanciulle lì presenti, e spiccava fra la folla grazie ad acconciatura ed abiti per nulla simili a quelli della gente del posto. Innanzitutto, i suoi capelli non erano né lunghi, né raccolti in trecce: un casco corvino e dai radi riflessi blu circondava il viso affatto sgradevole, tuttavia estremamente pallido e dall'aria sciupata. Le gote non erano rosee e piene, ma lievemente scavate e quasi del tutto prive di grasso. Un numero abbastanza elevato di orecchini e piercing metallici contrastava con il candore dei fiori tutti attorno, esattamente come il rossetto scuro e rosso pareva prendere fuoco sul suo incarnato cadaverico. Gli occhi blu erano circondati da un fitto alone scuro, segno di amava gli eccessi, anche nella cosmesi.
Indossava le calze a rete e degli anfibi. Una giacca di pelle nera le copriva le spalle dalla brezza della Valle ed una gonna inguinale e viola svolazzava qua e là, regalando ad alcuni beoni piccoli piaceri che il giorno dopo non avrebbero certamente ricordato.
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Una nuvoletta di fumo nero e dall'odore intenso le uscì lentamente dalla bocca, donando una certa enfasi a quello che -più lentamente- si alzava dalla punta incenerita di una cartina rigirata alla meno peggio, dentro la quale vi era forse del tabacco, distrattamente tenuta fra due dita nodose ed artigliate.
Nell'altra mano aveva ben saldo un volantino, raccolto probabilmente da terra; Sanglante era infatti giunta in quei luoghi da Altatorre per staccare con il proprio lavoro e farsi una vacanza. Sapendo di quell'evento -molto simile ad una sagra del suo mondo- aveva deciso di curiosare, ben consapevole che avrebbe potuto rimediare abbastanza alcolici gratis, importunando i giusti beoni... o rubando loro qualche moneta.
Quando poi aveva scoperto che un certo Joyd fosse alla ricerca di compagni di bevute in un'impresa alcolica del tutto gratuita... aveva deciso di recarsi al punto d'incontro stabilito. Perché, se era vero che si fidava poco delle cose gratuite, ...all'alcol non si doveva dire mai di no. Era una questione di principio.
E poi lei non navigava certo nell'oro: bere a scrocco quando poteva le sembrava doveroso.SPOILER (clicca per visualizzare)Muoversi Silenziosamente
In termini gdr, altro non è che un anti-auspex. Essendo vissuta per gli ultimi anni come una semplice straniera squattrinata, Alhandra ha imparato a muoversi silenziosamente in modo da poter vivere rubando quà e là senza essere scoperta. Grazie alla sua abilità, affinata in anni in cui la disperazione prendeva il posto di ogni motivazione sensata o meno, ora la donna è in grado di non farsi notare nemmeno dall'osservatore più attento o con i sensi più acuti. Nemmeno percepire le auree può aiutare a trovarla... lei è un'ombra.
[Assenza di Aura | Maschera dell'Anima | Mente Vuota | Apatia | Assenza di Odore | Furtività = 30pt]
False Verità
Quando si vive in territorio ostile, sola contro un numero indefinito di persone non necessariamente buone e ben disposte, come anche non necessariamente più deboli di te, è buona cosa imparare a muoversi nell'ombra, agire di nascosto, far perdere le proprie tracce e, soprattutto, essere una buona oratrice qualora si finisca in carcere e ci si ritrovi a doversi difendere da soli contro una giuria ben pagata. E si sa, quando ci si improvvisa avvocati, saper dire le bugie è una delle abilità di base che bisogna sapere a menadito. In termini gdr, Alhandra è in grado di mentire senza che qualcuno sprovvisto di difese possa scoprirla.
[Spara-Balle passivo = 5pt]
Ombra traditrice
Lavorare come ladri non è la vita che tutti sognano, ed anche praticare i rudimenti della magia nera non è il massimo... ma alla lunga tutto dà i suoi frutti. La grande abilità di Alhandra nel manipolare le ombre le permette di percepire ogni ombra presente in un raggio di 15m da lei, comprese quelle in movimento. Questo le permetterà di percepire tutti i corpi solidi -animati e non- all'interno di una determinata area, purchè vi sia anche solo un lieve bagliore, così da creare ombra.
[Auspex Ombre = 5pt][/font][/color]. -
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Elysandra varcò con curiosità le porte della città di Matafleur, con gli occhi spalancati, la giovane nobildonna guardava quell'aria festosa che dominava nelle anime di tutti i cittadini. Era solo mattina, eppure già un fiume di persone brille e spensierate affollava le strade di quella squisita cittadina: tutto sommato, la Lyvellin era contenta di trovarsi lì, eppure ancora non si capacitava di come Callamastre fosse così abile nel vincere le scommese.
La giovane cavalieria, infatti, non si trovava lì di sua spontanea volontà, doveva infatti scontare "la pena" che suo fratello le aveva imposto, ovvero partecipare alla festa della birra visto che, nell'ultimo periodo, non era quasi mai uscita dalla Caserma dei Cavalieri Celesti. Era un pensiero gentile, in verità, se non fosse che Ely beve pochissimi alcolici, quindi sicuramente il secondo fine di Callamastre era quello di farla ubriacare e metterla in imbarazzo.
La giovane sospirò sommessa mentre incrociava le braccia al petto, purtroppo aveva perso la scommessa e le toccava pagare il pegno, tanto valeva godersi la festa, anche perché non era necessario progettare subito il "contrattacco" contro il fratello... magari la birra le farà venire qualche idea interessante!
Ritornata nel mondo reale e scacciando l'immagine di Callamastre dalla propria mente, Elysandra si immerse in quell'esplosione di vita che la festa aveva appena iniziato ad offrire, alcune persone avevano già alzato troppo il gomito e le guardie erano costrette e portare altrove chi non era più in grado di reggersi in piedi.
Si stavano già dando da fare, però le guardie sembravano competenti, e se tutto era sotto controllo... perché non lasciarsi andare un po'?
Ely appoggiò le mani nella tasca dei pantaloni scuri e iniziò a passeggiare senza avere una meta precisa, la giornata era splendida e i raggi del sole illuminavano i suoi capelli dorati, la sua camicia bianca e un volantino dorato che attirò le attenzioni della fanciulla.
Incuriosita, la Lyvellin raccolse quel pezzo di carta così impreziosito e lesse il suo contenuto, e man mano che leggeva un sorriso appariva sul suo volto: quella del Miglio Dorato sembrava una tradizione divertente, un ottimo modo per rilassarsi, conoscere persone e sperimentare nuove tipi di bevande.
Magari Ely avrebbe trovato il suo alcolico preferito, chi lo sa.
La nobildonna si diresse senza troppa fretta verso la Piazza Grande, il luogo d'incontro deciso da un certo Joyd, quello che cercava dei compagni per affrontare insieme la tradizione più bizzarra che Elysandra aveva mai conosciuto.
Arrivata sul posto e guardandosi intorno, Ely notò solo altre due persone che tenevano in mano il suo stesso volantino: una donna molto... libertina e con numerosi piercing sul volto, e una specie di volatile umanoide? Non aveva mai visto una specie così strana, ma evitò di fissarlo troppo per non risultare scortese. La cavaliera era un po' indecisa su cosa fare, andare da uno dei due e chiedergli se anche loro stavano aspettando Joyd sembrava la cosa più logica, però non era molto brava ad attaccare a parlare con degli sconosciuti.
Quindi avrebbe atteso pazientemente per qualche attimo, ma alla fine si fece coraggio e si avvicinò all'uomo-uccello, che sembrava di buon umore visto che canticchiava, ma mantenne comunque una distanza di cortesia in modo da non recargli offesa.
Magari era una razza che odiava avere le persone troppo vicine a sè, non lo sapeva.
«Buongiorno! Mi scusi se la disturbo, ma anche lei è qui per partecipare alla tradizione cittadina con un certo... Joyd?» chiese la giovane con un sorriso mentre mostrava il volantino allo strano essere «Io mi chiamo Elysandra, comunque. Piacere di conoscerla.». -
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Così, con la volontà di volersi ubriacare per la prima volta, partii per la volta di Matafleur, insieme al suo fidato compagno di viaggio Mr.Doge. Sapeva che sarebbe stata una serata leggendaria, anche se probabilmente, il giorno seguente, non si sarebbe ricordato niente.
Arrivato in città, il ragazzo capii subito che il posto brulicava di gioia, divertimento e soprattutto, di molta gente dai comportamenti strani e ambigui. Gente che rideva in gruppo o perfino da sola, senza nessun motivo, tizi che barcollavano per le strade, guardie che trasportavano in spalla uomini semi-coscienti. Addirittura un paio di ubriachi lanciarono a Thory qualche bacino, facendo un movimento con le dita che imitava un'asta entrare e uscire da un cerchio. Nel tentativo di ignorare questi ultimi, il ragazzo trovò un volantino. Su di esso era descritta la tradizione del Miglio Dorato. Praticamente un percorso che attraversava tutta la città, facendo tappa in varie locande con l'obbiettivo di consumarvi una birra. Una tradizione molto divertente e soprattutto GRATUITA. L'unica parte difficile sarebbe stata quella di riuscire a finire il percorso, arrivando al fine totalmente sulle proprie gambe. Thory non sapeva se sarebbe riuscito a finire il percorso o se sarebbe crollato alla prima tappa, nel dubbio avrebbe partecipato alla competizione, tanto era tutto gratuito. Sempre sul volantino, un certo Joyd cercava gente per accompagnarlo in tale impresa. Il punto di incontro era alla grande statua equestre della Piazza Centrale, in quello stesso giorno. Allora il giovane e il compagno canino si precipitarono in quel luogo, così da iniziare il prima possibile le danze.
Arrivati sul posto, videro che c'erano già tre persone con il suo stesso volantino in mano, e tra quelle 3 c'era una sua conoscenza. Shekdor. L'aveva incontrato molto tempo addietro ad una festa di natale e probabilmente il pennuto neanche si ricordava di lui. Ma nel dubbio si avvicinò per salutarlo, ed approfittando della situazione, presentarsi alla donna bionda che parlava con lui dato che sarebbero stati compagni, probabilmente, di bevute in quella giornata.
-Salve, signor...Skekdor sono Thory Mush e il cagnolino qui presente è Mr.Doge, non so se ricorda di noi, ma abbiamo partecipato ad una festicciola di Natale un po' di tempo fa hehe. Poi rivolgendosi alla donna: -Salve anche lei milady, per caso partecipa al Miglio Dorato? Se così fosse, saremo compagni di bevute in questa giornata hehe.. -
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Solo uno strano rumore rompeva il completo silenzio della stanza completamente buia nella quale il papero
ronfavariposava. D'un tratto la porta sbattè violentemente, rivelando 3 figure. Dalla visuale del dormiglione non potevano essere chiaramente viste, nonostante le loro ombre si estendevano grazie alla luce delle loro spalle. Tutti e 3 si iniziarono a muovere adagio verso il letto del papero.
« Ok chi lo sveglia? »
Chiese la prima figura mentre la seconda avanzava fieramente verso il letto.
« Gos, è l'ora di alzarsi »
Disse mentre cercava di tirare le coperte a terra, ma il fannullone mugugnò tra sé e sé qualcosa di incomprensibile prima di tirarle nuovamente sulla sua persona, facendo ben attenzione di coprire anche la testa stavolta.
« Dai Gosbling, Margaret sarà furiosa se non ti alzi, lo sai com'è fatta... »
Stavolta il papero tirò fuori una mano, chiudendo le dita sul pollice, aprendola e chiudendola ripetutamente prima di ritornare sotto le coperte. L'ultima figura che fino ad ora era rimasta in disparte iniziò ad indietreggiare.
« Tranquillo Kevin, non lo sta facendo per spav- »
Non poté terminare la frase che quest'ultimo prese la rincorsa, atterrando in pieno stomaco del papero, dove quest'ultimo lasciò andare un verso di dolore. La prima figura sospirò mentre si avvicinava ad una finestra, aprendola e facendo passare luce nella stanza. Le tre figure si rivelarono tutti degli infanti. La prima, colei che aprì la finestra, si trattava di una ragazzina vestita come una tipica scolaretta, eccetto che delle ali di angelo fuoriuscivano dalla sua uniforme.
Il secondo che aveva preso l'iniziativa, si trattava anch'esso di un ragazzino, apparentemente senza vestiti ma ricoperto di scaglie. Delle piccole ali riposavano sulla sua schiena, mentre un paio di corna andavano a coprire una gran parte laterale del cranio.
L'ultimo, quello catapultato sul papero ancora a letto, si tratta di un ragazzo molto pallido dallo sguardo assente, una esile coda fuoriesce dagli abiti neri, mentre delle orecchie simili a quelle dei felini spiccano tra i suoi capelli.
« Ok ho capito mi alzo... ma per l'amor di Dio togliti dal mio stomaco, mi stai schiacciando... »
Una volta proferito tali parole, il ragazzo diede un leggero bacetto sulla fronte del papero per poi scendere dal lettoma soprattutto dal suo stomacoper poi avviarsi fuori dalla stanza assieme agli altri 2. Il volatile dunque si alzò dal letto e iniziò a vestirsi, seppur lamentandosi tutto il tempo. Una volta arrivato in quella che appariva la cucina, prese una semplice pagnotta e si avviò fuori, salutando con un cenno i ragazzini che poc'anzi lo avevano svegliato mentre questi ultimi erano impegnati a mangiare.
« Vediamo un po', oggi mi pare di essere libero da ogni impegno e lavoro, ma se torno a casa non ci sarà un attimo di pace per il mio povero corpo. »
Pensò tra sé e sé mentre una piccola fitta all'addome gli ricordava del buon metodo di buongiorno di Kevin. Si fermò da un lato della strada, appoggiato ad un muro. I suoi vestiti molto casuali lo facevano confondere nella folla senza dare troppo nell'occhio, nonostante il volto rimanesse pur sempre quello di un papero. I pantaloni neri, camicia bianca e gilè nero era una combinazione abbastanza elegante, seppur un occhio molto esperto avrebbe potuto immediatamente notare della scarsissima qualità dei tessuti. Mentre era immerso nei suoi pensieri un volantino lo colpì in viso. Grazie al becco però, Gosbling poté leggere per grandi linee il contenuto del dépliant. Non ebbe nemmeno il motivo di leggere tutto, perché quando lesse la parola gratis, tutte le altre parole si offuscarono, rendendo visibile solamente il punto di ritrovo e l'ora. Si diresse immediatamente al punto di ritrovo, attendendo ai piedi della statua, assieme a quelli che parevano altri individui intenti a partecipare all'evento.SPOILER (clicca per visualizzare)Abilità passive
Karma: La famigerata sfortuna fortunata che perseguita il papero. Ogni sua azione o evento che accade al papero viene tenuto in conto da quella che chiama "Divina provvidenza" (anche se a volte utilizzerà svariati aggettivi per accompagnare tale nome).
[Passiva di fortuna/sfortuna | Completamente a discrezione del Master]
Mano di piuma: Non definita mano di velluto poiché il suo manto candido è composto da piume, le sue azioni sono delicate, silenziose e svelte all'occhio, lasciando molti a bocca aperta, altri a tasche vuote.
[Prima azione in Quest | A discrezione del Master + Anti-auspex: Furtività]
Equipaggiamento
Orologio mutante: All'apparenza potrebbe parere un semplice orologio un po' malandato in pelle, ma la sua vera forma è celata dietro una combinazione di pulsanti premuti. Esso riesce a mutare in uno scudo di un materiale ferroso grigio. Completamente lucido e all'apparenza molto resistente.
[Resistenza aumentata | Mutazione | Forma scudo]
Stivali a reazione: Stivali all'apparenza in comune pelle, celano dei piccoli razzi all'interno di esso, che permettono un piccolo sprint.
[Tecnica attiva | Scatto | Consumo variabile]. -
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Vares aveva sete.
Aveva sete e la testa gli lanciava fitte lancinanti.
Vares aveva sete, e aveva un sapore di vomito in bocca, le fitte alla testa si irradiavano dalla nuca fin dietro le palle degli occhi. Ogni fibra del suo essere in sostanza era in crisi: sentiva delle trafitture nei denti e gli bruciava lo stomaco e gli doleva la schiena. I muscoli erano indolenziti e doloranti, il dolore partiva dalle ginocchia e saliva fino al collo e sicuramente qualcuno doveva avergli sototuito il cervello con pezzi di vetro e spilli, il che spiegava perché provare a capire cosa fosse successo la notte prima facesse così male, e non solo, gli occhi volevano uscire dalle orbite e anche il solo socchiudere le palpebre o provare a far qualcosa di più complesso del trasformare l'ossigeno in anidride carbonica era al di là della soglia del dolore.
Se quella era la morte, allora che si sbrigasse ad arrivare.
Aprì gli occhi, il che si rivelò un errore, perché la finestra era aperta e la luce gli ferì gli occhi. Aprire gli occhi gli disse anche dove si trovava: in un letto, - e visto che nel suo viaggio verso Matafleur aveva pernottato sempre in stalle o nel carretto di qualche contadino, questo gli fece tornare alla mente di aver raggiunto il giorno prima la sua destinazione.
Gli tornarono alla mente immagini confuse: un locale e tanta tanta birra.
Birra, ecco al solo pensiero lo stomaco gli si rivoltò. Era arrivato in città proprio attirato da quella parola, perché essa gli aveva suscitato qualcosa, come un vago senso di nostalgia. La stessa nostalgia che aveva provato bevendone il primo sorso.
Ricordò che l'oste gli disse qualcosa a proposito dell'eccedere con l'alcool e dei suoi spiacevoli effetti collaterali.
Questo, pensò, una parola alla volta, era la cosa peggiore: aveva i postumi di una sbornia che solo il suo signore avrebbe potuto infliggere come castigo al peggiore dei suoi servitori.
Si domandò se potesse suonare malato in maniera convincente, al telefono, poi decise che sarebbe stato difficile sembrare sano.
Non riusciva a ricordare com'era arrivato in quella stanza.
Si guardo attorno, non c'era indizi tranne uno: un volantino su cui era descritta la tradizione del Miglio Dorato. Insomma quella notte doveva aver provato a capire cosa si sarebbe dovuto aspettare.
Aveva senso sottoporsi a quella tortura?
Effettivamente no.
Eppure ormai ne andava del suo orgoglio, doveva farlo, non poteva tirarsi indietro!
Arrivato sul luogo dell'incontro avrebbe rivolto questo saluto ai presenti, nel caso ve ne fossero stati.
«Salve a tutti, in questa bella e piacevole giornata.»SPOILER (clicca per visualizzare)Salute: 100%
Stato psicologico: 100%
Energia: 100%
Passive:
La mente di Vares a causa dell'influsso del Re in Giallo ha sviluppato la naturale capacità di percepire le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali; non se ne può discernere la posizione esatta. Trauma subito ha poi permesso a Vares di sviluppare una sorta di sesto senso che lo rende in grado di percepire se la sua mente sta subendo una intrusione mentale, così come la consapevolezza di stare venendo ingannati da una illusione-
Scansione Mentale/Mindfuck-Alert/Trick Detector. -
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Quello del Volantino
Mentre la città continua a scandire il ritmo di quella giornata di festa, cominciate a radunarvi uno per volta attorno al punto di ritrovo fissato sul volantino dorato: la prima a giungere sul posto è Alhandra Liadon, ma -probabilmente complice la natura schiva e i suoi "talenti lavorativi"- la sua presenza passa inosservata; d'altronde, pur avendo un'inclinazione più aperta verso il prossimo di quella della punk, sarebbe stato difficile spiccare vicino ad un grosso uccello umanoide. Figurarsi, poi, se i suddetti esemplari diventano due - di cui uno di colore viola.
SkekDor il Mezzo-Mistico è difatti il secondo ad arrivare, e si tratta di una figura che resta impressa: tanto per la particolarità dei suoi tratti somatici quanto per il colore vivace del suo piumaggio, e il fatto che si ombreggi graziosamente la faccia con il ventaglio in cui ha trasformato il luccicante invito a quel raduno non fa che aumentare la sua appariscenza; di conseguenza, è inevitabile che una tale singolarità finisca per catturare l'attenzione di Elysandra Lyvellin, che gli si avvicina con la scusa di chiedere informazioni: dopotutto, la giovane nobildonna ha lasciato il suo feudo a Shea solo in tempi recenti, e deve ancora abituarsi a tutte lestranezzemeraviglie che il Semipiano può offrire...
...al contrario del Signore del Cristallo, che è invece un gran giramondo. E dato che il suddetto mondo è in fondo piccolo, non c'è troppo da sorprendersi se alcuni avventurieri lo conoscono e riconoscono: Thory Mush e il suo amico e compagno Mr. Doge gli si parano immediatamente davanti per ricordargli le circostanze del loro incontro -con tutta l'ovvia irruenza dei fantolini-, senza però scordare l'educazione e presentandosi alla fanciulla lì accanto.
Un po' in sordina, anche il papero umanoide Gosbling fa la sua entrata in scena, ma si limita ad aspettare in disparte, all'ombra del monumento al centro della piazza, fissando gli altri... o forse il vuoto: magari è ancora intontito dal sonno, forse si sente strapazzato dal traumatico risveglio, o più probabilmente sta solo pensando a quel fantastico binomio mistico che costituisce la dicitura "birra gratis".
L'ultimo a rispondere all'adunanza per quellanobileimpresa è un giovanotto dall'aspetto non meno peculiare: non tanto per l'abbigliamento esotico -tipico del Presidio Occidentale-, quanto per il fatto che... beh, ha tre paia di occhi sulla faccia. Occhi vistosi, per di più: dalla sclera rossa e dall'iride dorata. A guardarlo, fa forse un po' soggezione, ma non bisogna mai giudicare dalle apparenze... perché dato il modo educato in cui saluta gli altri presenti all'arrivo, e l'aria palesemente sfatta di un uomo che con dignità affronta un dopo-sbronza e con sprezzo del pericolo è pronto ad un altro giro, è più che evidente che quel Veres sia una personcina a modo.
E mentre contempla quel drappello eterogeneo dall'alto, seduto all'amazzone in arcione al cavallo della statua equestre sotto cui ha fissato l'appuntamento, Joyd pensa che i suoi aspiranti compagni sembrano proprio un bel gruppetto: gli piacciono già.Chissà quanti resteranno fino alla fine...?
Via! Ha aspettato il necessario, e anche qualche minuto in più -rispettando l'usanza del quarto d'ora accademico-, ed ora è il momento di farsi vedere, fare le dovute presentazioni, conoscere la squadra, e cominciare il mistico viaggio che li condurrà all'altro capo di Matafleur, percorrendo le dodici tappe del leggendario Miglio Dorato!
Così, dandosi lo slancio con le braccia e spingendosi in avanti con un colpo di reni, si lascia cadere di sotto: quello che atterra a qualche metro dalla statua -con le spalle rivolte agli avventurieri in attesa, toccando il suolo con la grazia dei grandi felini- è un giovane uomo dai lunghi capelli scuri legati in una coda bassa, e quando si volta nella vostra direzione per rivolgervi la parola, riuscite anche a scorgere il viso piacente ed abbronzato, gli occhi ambrati come il miele, e il modo enigmatico ed elegante in cui vi sorride.
« Il mio benvenuto a tutti i temerari qui riunitisi per affrontare la prova del Miglio Dorato! »
esordisce, allargando le braccia in un universale gesto di accoglienza
« Io sono Joyd, quello del volantino: non sono originario del Presidio o del Semipiano, ma mi sto ambientando; mi piacciono le birre, i giochi, le sfide e la gente, perciò ho pensato di riunire un'allegra brigata per il tour delle taverne perché... beh, bere in compagnia è più divertente! »
spiegò in breve, scrollando le spalle e parlando con la scioltezza e la disinvoltura di un attore consumato
« Sarei lieto di avervi come commilitoni per la traversata, ma ritengo sia opportuno presentarci, prima; dopo, potremmo essere troppo ubriachi per ricordarcelo. Io ho appena fatto, quindi... a voi la palla, quando volete: ditemi qualcosa di voi! »
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Matafleur, Chediya.
Quando aveva deciso di seguire le direttive del volantino, Alhandra aveva pensato di finire in un gruppo di amabili beoni. Non sarebbero certo stati fra le sue comitive preferite, ma solitamente le risultavano abbastanza simpatici da farle dimenticare la puzza di sudore, alcolici e morte che frequentemente emanavano con disinvoltura. A Celentir -almeno- era sempre stato così: su Endlos si era poi riscoperta prima troppo povera e poi troppo impegnata per darsi al turismo gastronomico e farci caso. A dirla tutta, quella era la sua prima vacanza.
Presidio Orientale, Endlos.
«Buongiorno! Mi scusi se la disturbo, ma anche lei è qui per partecipare alla tradizione cittadina con un certo... Joyd?»Fu una voce femminile a distoglierla dai propri pensieri; sentendo nitidamente il nome nel suo futuro benefattore, Alhandra si sarebbe voltata con l'intento di intervenire, ma...
... si trovò davanti a qualcosa che le fece seriamente dubitare di non aver ancora bevuto una sola goccia di birra.
Rimanendo con la bocca semiaperta, Sanglante sbattè le palpebre diverse volte, e si sarebbe anche stropicciata gli occhi, se solo non avesse avuto il terrore di rovinare il trucco.
Principale fulcro delle sue attenzioni non fu tuttavia la proprietaria della voce femminile, e nemmeno il moccioso con cagnolino al seguito.
C'erano due polli giganti.
E un tizio con tre paia di occhi.
E... un pollo era anche viola. Ed aveva un ventaglio.
Fissando la sigaretta sporca di rossetto che fino a quel momento aveva portato stretta fra le labbra, ora invece sorretta da due delle sue dita nodose, iniziò a dubitare anche di quella. Preoccupata, la gettò per terra, rigirandoci sopra la suola dell'anfibio per spegnerla.
«Salve a tutti, in questa bella e piacevole giornata.»
-Ahem...- biascicò la donna, mimando della tranquillità che non possedeva e cercando di capire se fosse l'unica fra loro trovare quella situazione fin troppo simile ad un incubo da indigestione -Salve a te.
Non passò molto, che tutti ebbero la conferma di ciò che era facile sospettare: nessuno della strana combriccola corrispondeva al buon Joyd, che li raggiunse ad un quarto d'ora dall'orario pattuito. L'ingresso in scena fu decisamente esagerato, e se Alhandra non partì subito con propositi di sfotterlo fu solo perché stranamente ipnotizzata dagli splendidi capelli scuri, dalle sue belle spalle bronzee e... si. Dal granitico fondoschiena.
-Ahpperò...
« Il mio benvenuto a tutti i temerari qui riunitisi per affrontare la prova del Miglio Dorato! Io sono Joyd, quello del volantino: non sono originario del Presidio o del Semipiano, ma mi sto ambientando; mi piacciono le birre, i giochi, le sfide e la gente, perciò ho pensato di riunire un'allegra brigata per il tour delle taverne perché... beh, bere in compagnia è più divertente! »
Annuì, fingendo disinvoltura e distaccato assenso, mentre dentro di lei urlava già al "jackpot!". Non capitava tutti i giorni di sbronzarsi con figoni stellari come quello, e dato che non vedeva Isaac da un bel po', con Joyd avrebbe potuto sperare in qualche gioia passeggera, prima di tornare ai suoi problemi ad Altatorre.
« Sarei lieto di avervi come commilitoni per la traversata, ma ritengo sia opportuno presentarci, prima; dopo, potremmo essere troppo ubriachi per ricordarcelo. Io ho appena fatto, quindi... a voi la palla, quando volete: ditemi qualcosa di voi! »
-Uhm... ok.
Alhandra sarebbe stata la prima ad avanzare di un passo, domandandosi se magari aveva davvero esagerato con il trucco o se fosse risultata troppo magra per i gusti di quel fotomodollo in borghese. Dopotutto... era quasi del tutto priva di forme, ed in alcuni punti sotto la maglia si sarebbero potute ammirare le sue belle ossa quasi sottopelle. Poi però iniziò a pensare che -dopotutto- era in compagnia di un uomo con sei occhi e di due polli giganti. Non era la più strana lì dentro, insomma.
-Mi chiamo Alhandra e sono una Naufraga... però ho un negozio di magia ad Altatorre, dove vivo- cercò di sorridere -Mi piacciono...- ...i soldi, il fumo, Joyd... -...le birre e non vedo l'ora di divertirmi!
Divertirsi. Già.SPOILER (clicca per visualizzare)Muoversi Silenziosamente
In termini gdr, altro non è che un anti-auspex. Essendo vissuta per gli ultimi anni come una semplice straniera squattrinata, Alhandra ha imparato a muoversi silenziosamente in modo da poter vivere rubando quà e là senza essere scoperta. Grazie alla sua abilità, affinata in anni in cui la disperazione prendeva il posto di ogni motivazione sensata o meno, ora la donna è in grado di non farsi notare nemmeno dall'osservatore più attento o con i sensi più acuti. Nemmeno percepire le auree può aiutare a trovarla... lei è un'ombra.
[Assenza di Aura | Maschera dell'Anima | Mente Vuota | Apatia | Assenza di Odore | Furtività = 30pt]
False Verità
Quando si vive in territorio ostile, sola contro un numero indefinito di persone non necessariamente buone e ben disposte, come anche non necessariamente più deboli di te, è buona cosa imparare a muoversi nell'ombra, agire di nascosto, far perdere le proprie tracce e, soprattutto, essere una buona oratrice qualora si finisca in carcere e ci si ritrovi a doversi difendere da soli contro una giuria ben pagata. E si sa, quando ci si improvvisa avvocati, saper dire le bugie è una delle abilità di base che bisogna sapere a menadito. In termini gdr, Alhandra è in grado di mentire senza che qualcuno sprovvisto di difese possa scoprirla.
[Spara-Balle passivo = 5pt]
Ombra traditrice
Lavorare come ladri non è la vita che tutti sognano, ed anche praticare i rudimenti della magia nera non è il massimo... ma alla lunga tutto dà i suoi frutti. La grande abilità di Alhandra nel manipolare le ombre le permette di percepire ogni ombra presente in un raggio di 15m da lei, comprese quelle in movimento. Questo le permetterà di percepire tutti i corpi solidi -animati e non- all'interno di una determinata area, purchè vi sia anche solo un lieve bagliore, così da creare ombra.
[Auspex Ombre = 5pt][/font][/color]
Edited by Drusilia Galanodel - 21/11/2019, 23:34. -
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Il papero che stette in disparte fino a quel momento fece qualche passo avanti. Era lì per una birra gratis, un po' di compagnia non avrebbe guastato no? Cercò di analizzare gli altri partecipanti all'evento, cercando un modo per riconoscerli senza usarne il nome, dato che è una schiappa in quanto a ricordare gli identificativi delle persone o degli animali su due piedi. Per prima notò la donna e il suo particolare stile. Il secondo era... uno strano pollo. Aveva un'aspetto bizzarro ma sentiva che sarebbero potuti diventare amici di penna. La terza, un'altra donna, nessun segno particolare da segnalare su di lei. L'altro paio di esseri accanto a loro parevano un semplice umano standard, quasi un ragazzino, stranamente dai capelli bianchi, ma dato lo strano rapace di prima si fece poche domande. Quest'ultimo accompagnato da un dolcissimo cucciolo di cane. Un leggero sorriso si andò a creare sul volto del papero, ricordandosi di alcuni amici mezzi canidi con cui aveva avuto a che fare negli anni all'orfanotrofio, nonostante qualcuno ancora rimanesse. Quello che appariva essere l'ultimo membro da analizzare non era altro che
« Dio cos'è quello? »
Il papero rimase leggermente stupito alla vista di quel peculiare individuo munito di un po' troppi occhi per i gusti del papero. Quest'ultimo, dopo essersi ricomposto si avvicinò ulteriormente al gruppo.
« Quindi ricapitolando: la darkettona, fratello, biondina, ragazzino e... "Non ti perdo d'occhio"... pare facile stavolta dare un nomignolo a tutti. »
Ripensò tra sé e sé Gosbling mentre ascoltava le presentazioni altri, assieme a quelle diJoydcioccolatino al latte. Ci stava mettendo tutta la buona volontà di questo mondo, ma quei nomi proprio non gli entravano in testa, come qualunque altro. Solo per imparare il nome di Margaret ha dovuto scriverlo su un pezzetto di carta svariate centinaia di volte nel passato, e nonostante ciò, ogni tanto un "Margherita" gli scappa.
« Salve a tutti, il mio nome è Gosbling, sono uno dei lavoratori di un orfanotrofio di queste parti. I miei hobby sono pennichelle e merende a base di dolci. »
Si iniziò a guardare in giro poi, per vedere chi altro si sarebbe introdotto dopo.SPOILER (clicca per visualizzare)Abilità passive
Karma: La famigerata sfortuna fortunata che perseguita il papero. Ogni sua azione o evento che accade al papero viene tenuto in conto da quella che chiama "Divina provvidenza" (anche se a volte utilizzerà svariati aggettivi per accompagnare tale nome).
[Passiva di fortuna/sfortuna | Completamente a discrezione del Master]
Mano di piuma: Non definita mano di velluto poiché il suo manto candido è composto da piume, le sue azioni sono delicate, silenziose e svelte all'occhio, lasciando molti a bocca aperta, altri a tasche vuote.
[Prima azione in Quest | A discrezione del Master + Anti-auspex: Furtività]
Equipaggiamento
Orologio mutante: All'apparenza potrebbe parere un semplice orologio un po' malandato in pelle, ma la sua vera forma è celata dietro una combinazione di pulsanti premuti. Esso riesce a mutare in uno scudo di un materiale ferroso grigio. Completamente lucido e all'apparenza molto resistente.
[Resistenza aumentata | Mutazione | Forma scudo]
Stivali a reazione: Stivali all'apparenza in comune pelle, celano dei piccoli razzi all'interno di esso, che permettono un piccolo sprint.
[Tecnica attiva | Scatto | Consumo variabile]. -
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Shekdor sembrava ricordarsi del giovane. Cosa che assicurava a Thory, un compagno di bevute con la quale c'era una certa confidenza, non molta ma almeno maggiore rispetto a quella con uno sconosciuto. Dopo essersi presentato alla donna li di fianco, il giovane rimane fermo qualche istante a fissarla nell'attesa di una sua risposta. Tuttavia, a causa del suo probabile deficit dell'attenzione, senti arrivare altra gente sul posto e si girò nella loro direzione, ignorandola totalmente. Tra queste persone vide: Un'oca dalle fattezze umanoidi e un essere, forse umano, con tre paia di occhi. Il primo non lo sorprese molto, dato che fino a 2 secondi prima stava parlando con un pollo dai poteri magici. Sul secondo invece, rimase alquanto inquietato, ma solo per poco, dato che ormai viveva in un mondo in cui le stranezze erano all'ordine del giorno.
Finite le sorprese e passati alcuni minuti, un uomo comparve davanti a tutti i presenti. Aveva la pelle abbronzata e di bell'aspetto. Se Thory avesse avuto interesse negli uomini, probabilmente sarebbe caduto ai piedi del belloccio in meno di cinque minuti. Ma non era così. Nel suo cuore, al momento, c'era solo la sua dolce e morbida Cuscini.CITAZIONE« Io sono Joyd, quello del volantino: non sono originario del Presidio o del Semipiano, ma mi sto ambientando; mi piacciono le birre, i giochi, le sfide e la gente, perciò ho pensato di riunire un'allegra brigata per il tour delle taverne perché... beh, bere in compagnia è più divertente! »
Dopo essersi presentato, Joyd chiese di fare lo stesso a tutti i presenti all'evento. La prima fu una ragazza di nome Alhandra che sembrava una tipa solare e con molta voglia di divertirsi. Il secondo fu Skekdor e il suo immenso ego. Il terzo fu il papero umanoide, di nome Gosbling. Probabilmente lui e Skekdor sarebbero andati d'accordo essendo due pennuti senzienti. Dopo la presentazione del papero Thory fece qualche passo verso Joyd, si mise in un punto in cui tutti l'avrebbero visto, portò il cappello al petto e fece un inchino.
-Salve a tutti! Io sono Thory Mush e il cagnolino qui presente è Mr.Doge. Siamo qui perché vogliamo divertirci in compagnia e perché vogliamo provare per la prima volta la birra. Scommetto che ci divertiremo un sacco insieme hehe. Giusto Doge?
-Birrawoof Rispose il cane mentre aveva una damigiana con la scritta 'xxxx' sulla testa.. -
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Vares se ne rimase in silenzio, ad ascoltare. In realtà stava cercando di reprimere gli ultimi postumi di sbornia, ora che la mente si faceva più lucida e lo stomaco non gli doleva più (grazie alla portentosa medicina offertagli dal padrone della locanda dove aveva alloggiato. Non conosceva i presenti, non conosceva ancora nessuno di quel mondo, quindi era normale. Era interessato a loro? In parte. Raccogliere informazioni era sempre utile, ma in quel momento voleva solo bersi una birra gratis e dubitava fortemente che gli altri presenti potessero offrirgli qualcosa di più di una piacevole giornata di bevute.
Era difficile giudicare i presenti, senza avere un metro di giudizio valido per ciò che era o non era normale. Eppure il gruppo che si era formato gli pareva piuttosto eterogeneo, due di essi non potevano nemmeno essere assimilabili a degli esseri umani, una strana accozzaglia quindi, insolita persino per gli standard a cui Endlos lo aveva abituato.
Rimase in silenzio ad ascoltare le presentazioni degli altri membri del gruppo, cercando di farsi un idea del carattere dei presenti. Non che quelle presentazioni avessero molta importanza, se c'era una cosa che aveva appreso il giorno prima era che la birra aveva lo straordinario potere di sciogliere anche la lingua di un muto. Quindi avrebbe approfittato della situazione per conoscere meglio i presenti e cercare di farsi un idea dei loro obbiettivi e della loro posizione nel mondo di Endlos.
Una volta che tutti ebbero finito di presentarsi Vares fece un passo in avanti e fece un ampio sorriso, di appena una frazione di secondo per poi tornare serio.
«Una buona mattinata a tutti, in questa bella e piacevole giornata.»
«In fede mia non credo di esagerare nel dire che non potevamo trovare compagnia migliore per affrontare questa sfida.»SPOILER (clicca per visualizzare)Salute: 100%
Stato psicologico: 100%
Energia: 100%
Passive:
La mente di Vares a causa dell'influsso del Re in Giallo ha sviluppato la naturale capacità di percepire le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali; non se ne può discernere la posizione esatta. Trauma subito ha poi permesso a Vares di sviluppare una sorta di sesto senso che lo rende in grado di percepire se la sua mente sta subendo una intrusione mentale, così come la consapevolezza di stare venendo ingannati da una illusione-
Scansione Mentale/Mindfuck-Alert/Trick Detector. -
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Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.
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Ci volle un po' di coraggio per fare il primo passo verso un estraneo, ma fortunatamente il volatile gigante parve molto gentile ed educato, anche se era decisamente molto... stravagante ed eccentrico, e già solo con lui pensava di aver visto di tutto, ma giovane nobildonna rimase non sapeva che, in quella combriccola, si sarebbero uniti un altro uccello e un uomo con sei occhi.
Era tutto un po' inquientante, ma fortunatamente c'erano anche persone normali: Thory Mash era il ragazzo che si intromise nelle presentazioni fra Elysandra e il sommo skekDor, e per la giovincella fu curioso sapere che i due già si conoscevano per dei trascorsi passati.
«Piacere di conoscerti, Thory! Sì, parteciperò anche io, spero di poter reggere il vostro stesso passo per quanto riguarda le bevute e di non esservi di intralcio.» disse lei, tuttavia Thory aveva già spostato l'attenzione sugli altri, quindi non sapeva se lui l'avesse sentita o meno, e in entrambi i casi si sentiva come se avesse fatto la figura della scema.
Poi arrivò il famoso e ricercato Joyd, un uomo dalle belle fattezze ed elegante, che accolse tutti con un sorriso e con le braccia aperte. Sembrava davvero una persona a modo, e la Lyvellin non potè che constatare che molte persone sarebbero rimaste ammaliate sia dal suo fisico e sia dal suo modo di fare... però lei aveva gusti diversi.
Dopo essersi presentato, chiese ai membri della nuova combriccola di fare altrettanto: iniziò la donna che Ely aveva visto per prima, Alhandra , poi skekDor e, a seguire, tutti gli altri. Erano davvero tutti diversi e con una propria particolarità, non si sarebbe mai aspettata di trovare persone del genere e, in un certo modo, non potè che ringraziare suo fratello per averla mandata lì.
Era divertente scoprire nuove cose, anche se rimaneva ancora un po' inquietata dall'uomo a sei occhi, ma sarebbe stato estremamente scortese darlo a vedere.
Poi fu il suo turno di presentarsi.
Prese un po' di coraggio e si decise a parlare facendo un piccolo inchino«Io mi chiamo Elysandra e vengo da Shea. Non sono una bevitrice accanita, ma a causa di una piccola scommessa ora sono qui e devo ammettere che si prospetta una giornata molto divertente! È un piacere conoscervi tutti.». -
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La Compagniadell'Anellodel Boccale
Nonostante la sorpresa dovuta all'impatto con i bizzarri elementi della combriccola prima, e il piacevole stordimento per l'entrata in scena del bel morone subito poi, Alhandra è la prima a farsi coraggio e a rompere il ghiaccio, muovendo un passo in avanti e raccogliendo l'invito a presentarvi.
-Uhm... ok. Mi chiamo Alhandra e sono una Naufraga... però ho un negozio di magia ad Altatorre, dove vivo. Mi piacciono... le birre, e non vedo l'ora di divertirmi!-
« Un negozio di magia? Interessante! »
esclama Joyd con tono affabile, avvicinandosi a stringere la mano della ragazza
« Piacere di conoscerti, Signorina Alhandra: non ho ancora mai visitato Altatorre...
ma se dovessi passare di lì, o avere bisogno di qualcosa del settore, saprò dove andare! »
Dopo una fugace stretta amichevole, il giovane dalla pelle ambrata solleva la destra della Punk fino al volto e ne sfiora appena il dorso con le labbra in un saluto da gentiluomo, prima di lasciarla andare e dedicare le sue attenzioni al prossimo ospite, il pennuto dal piumaggio viola... anche perché a Joyd è appena parso che quello abbia fatto uno strano verso. E non sa assolutamente indovinare cosa voglia dire, ma lo trova davvero curioso, e... affascinante!
"Chi già mi conosce, non ha bisogno di ulteriori presentazioni.
Per chi invece ha l'onore d'incontrare la mia persona per la prima volta. Ah-ehm..."
in una pausa teatrale per schiarirsi la voce, gesticola ampollosamente con le zampe
"Vita e morte sono i miei giullari, il tempo non è che un fiume in cui vado pescando, e l'esistenza il mio diletto. Io sono il Sommo skekDor, uno dei Signori del Cristallo del lontano mondo di Thra. Pur tuttavia, in questa giornata di festa vi chiedo di trattarmi quasi come un vostro pari, in via del tutto eccezionale. Ihihih..."
Sorridendo allegramente, il Moro batte le mani in degli applausi di incoraggiamento e sincera ammirazione: avendo egli stesso l'indole del commediante, apprezza enormemente la teatralità; dopotutto, la realtà della routine è troppo monotona, perciò... perché non vestirla ogni tanto di un po' di cerimoniosa eleganza? Anche in questo caso, si para davanti all'ospite per scambiarvi qualche parola di cortesia, porgendogli la mano per una stretta.
« Non credo di essere mai stato a Thra, ma sono certo che è un posto che mi piacerebbe vedere, se è abitato da creature tanto straordinarie! »
con il capo esegue un lieve inchino, poi rivolge un altro sorriso amichevole all'Immortale
« Sono molto lieto di fare la sua conoscenza e di averla qui con noi quest'oggi, Signor skekDor. »
...oppure "Signorina"? In effetti, non è certo del genere con cui il Signore del Cristallo preferisca identificarsi, ma è meglio venire eventualmente corretti dall'interessato (e trovare, nel caso, un modo per farsi perdonare) piuttosto che essere pubblicamente indelicato, ponendo domande indiscrete, così -congedandosi con un secondo lieve inchino- passa al prossimo invitato: un altro pennuto, ma dal piumaggio candido, e soffice.
« Salve a tutti, il mio nome è Gosbling, sono uno dei lavoratori di un orfanotrofio di queste parti. I miei hobby sono pennichelle e merende a base di dolci. »
« Sono hobby incredibilmente validi, e ho personalmente un gran rispetto per i lavori che coinvolgono la cura dei bambini! »
sciorina allegramente Cioccolatino, con scioltezza, porgendo la mano anche a Gosbling
« Felice di averti a bordo! Spero andremo d'accordo. »
E dopo una stretta di mano in segno di benvenuto anche al bianco papero, ecco l'anfitrione passare alla prossima coppia di invitati: un ragazzino albino e il suo cane. Due delle cose per cui ha un debole. In verità, sono però loro a farsi avanti, muovendo qualche passo per avvicinarsi a Joyd, e se il padroncino si toglie il cappello per prodigarsi in un inchino formale, il cucciolo si tiene ben in testa il proprio (per quanto una damigiana possa considerarsi un copricapo), limitandosi a scodinzolare in modo probabilmente involontario.
-Salve a tutti! Io sono Thory Mush e il cagnolino qui presente è Mr.Doge. Siamo qui perché vogliamo divertirci in compagnia e perché vogliamo provare per la prima volta la birra. Scommetto che ci divertiremo un sacco insieme hehe. Giusto Doge?
-Birrawoof
« Questo è certamente lo spirito giusto! Anche se... sembri piuttosto giovane. »
riflette il Moro, prendendosi pensosamente il mento tra pollice e indice
« Certo, su questo Semipiano non è strano avere un aspetto differente dall'età effettiva, ma... non vorrei che qualche locandiere facesse storie per gli alcolici. »
Un intoppo... ma Joyd preferisce essere il tipo di persona che propone soluzioni, piuttosto che una di quelle che sollevano problemi; così, dopo aver frugato un po' nella sacca da viaggio, l'uomo dagli occhi dorati ne tira fuori un bel paio di bianchi baffoni finiti, ne rimuove la linguetta adesiva, e li appiccica sopra il labbro superiore di Thory.
« D'accordo: da questo momento, il tuo nome in codice per la missione sarà Zio Tobia. Hai lasciato la tua vecchia fattoria nei campi per venire in città e farti una bevuta con i tuoi nipoti. »
annuncia allegramente il Moro, battendogli una piccola pacca di incoraggiamento su una spalla
« Tutto chiaro? Pensi di riuscire ad entrare nel personaggio? Sì? Bene! »
in un gesto paterno, scompiglia i capelli già bianchi del giovanotto, e si china sulle ginocchia per parlare a Doge
« E tu sarai il suo prode cane-guida, quindi restagli sempre vicino: intesi? »
Il tempo di rimettersi in piedi, che un altro dei componenti avanza nel cerchio che il gruppo ha formato per presentarsi gli uni gli altri, calamitando tutta l'attenzione dell'organizzatore: a parlare è l'uomo con tre paia di occhi rossi, che rivolge agli astanti un breve ma ampio sorriso, prima di prendere la parola.
«Una buona mattinata a tutti, in questa bella e piacevole giornata. In fede mia
non credo di esagerare nel dire che non potevamo trovare compagnia migliore per affrontare questa sfida.»
« Questo, saranno il tempo e le birre a dircelo, mio buon amico...! »
l'apostrofò Joyd, usando quell'appellativo visto che l'altro aveva omesso di fornire loro un nome
« In ogni caso, considerati il benvenuto in questa impresa! »
Ancora una stretta di mano, e poi giunge il turno dell'ultimo elemento di quella cerchia di temerari avventurieri... e nel voltarsi a guardarla, l'anfitrione esita un pochino: non che non l'abbia notata già prima, ma adesso che deve interagirci, la sua verve e la sua disinvoltura si smussano un poco. Le bionde sono un'altra delle cose per cui ha un debole.
«Io mi chiamo Elysandra e vengo da Shea.»
esordisce la giovane dagli occhi verdi, eseguendo un lieve inchino
«Non sono una bevitrice accanita, ma a causa di una piccola scommessa ora sono qui e devo ammettere che si prospetta una giornata molto divertente! È un piacere conoscervi tutti.»
« La vita è un gioco d'azzardo terribilmente rischioso: fosse una scommessa, nessuno l'accetterebbe, ma -vinci o perdi- può sempre venirtene qualcosa di buono. »
commenta con il Moro un sorriso, composto e cortese, restituendo l'inchino alla fanciulla
« Sono certo che sia reciproco per tutti: benvenuta nella banda, Elysandra da Shea...! »No, niente stretta di mano per lei.In ogni caso, il tempo dei convenevoli è esaurito, quindi... terminate le presentazioni, ora che ciascun elemento ha un nome (beh, quasi tutti), è il momento di passare alle questioni serie, riepilogando in cosa consiste la missione ed illustrando loro ciò che si augura e si aspetta per quel gruppo; così, esce dall'anello dell'amicizia e si volta a fronteggiare il suo pubblico per richiamare l'attenzione su di sé e sul discorso.
« D'accordo gentildonne, gentiluomini, e gentilpennuti: parliamo di "affari"! »
esordisce con tono pragmatico, mimando il virgolettato dell'ultimo termine con le dita
« Se siete qui, è perché avete trovato e letto il mio volantino, quindi do per scontato che sappiate già cosa faremo: degustare ottime birre, gratis; l'incognita a questa equazione -oltre alla nostra tolleranza all'alcol- è come ci riusciremo. »
Assumendo una posa rilassata, il Moro li scruta nuovamente tutti quanti -uno per uno-, posa la mancina su un fianco e solleva l'indice della destra con fare sentenzioso, passando a quelle che sono le raccomandazioni e -in fondo- il motivo alla base di quell'adunanza.
« Il punto è che non so di preciso cosa ci troveremo davanti: ogni oste può sottoporre gli sfidanti del Miglio Dorato ad un test a sua completa discrezione, e so di prove di intelligenza, di forza, di coraggio... insomma: il mondo è vasto... »
con un'alzata di spalle, l'uomo lascia quella frase in sospeso
« Oltre il fattore prudenza, le chance di vittoria aumentano con qualcuno su cui contare, che ti guarda le spalle -senza contare che la birra è più buona in compagnia-, quindi... So che alcuni preferiscono la vita solitaria, ma vi è richiesto solo per oggi: cerchiamo di fare gruppo. »
Dopo avervi lasciato un momento di tranquillità per assorbire quelle -poche- informazioni, e avervi dato tempo di valutare quanto ve la sentite di correre ignoti rischi e di mettervi in gioco, Joyd vi volta le spalle e con calma inizia ad incamminarsi senza fretta verso l'imbocco di una strada affollata.
« Naturalmente, se qualcosa non vi convince, o non vi piace il clima da amiconi in scampagnata, potete chiamarvi fuori sia adesso che più avanti. »
specifica il Moro in tono sereno, infilando le mani in tasca e rimettendovi la decisione
« Chi invece ha spirito di avventura, mi segua: saremo "La Compagnia del Boccale"! »
Dopotutto, non c'è una squadra di eroi che si rispetti che non abbia bisogno di un nome per identificarsi, perciò tanto vale che sia epico e memorabile.E, sì: purtroppo "Le Banane" risulta già preso.
...ma questa è un'altra storia.
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