Descrizione

Taldor

Caserma degli Eserciti Orientali



Passo dopo passo, gli echi della pietra e il cozzare tintinnante delle armi raccontano storie di gesta gloriose: gli elogi, le lodi, le invidie e l’ammirazione... lo spirito guerriero e gli onori più solenni, la spada delle virtù ch'ardono nei cuori di chi difende Istvàn.

All'approdo su Endlos, la Regina della Cittadella e i suoi sudditi si prodigarono a supporto delle regioni limitrofe in difficoltà, fornendo -ovviamente- anche protezione alle popolazioni vessate da soprusi e saccheggi, opponendo alle scorrerie dei briganti la vigilanza dei Cavalieri sopravvissuti incolumi all'Arrivo: uomini e donne di diverse razze ed estrazioni sociali, ma tutti parimenti addestrati ed educati all'Antico Codice (secondo la tradizione dei Paladini del loro mondo natale), una lista di precetti che vincolano l'uso della forza militare ad una precisa scala di valori morali cavallereschi.

Sebbene esistano diversi dislocamenti sparsi per la Valle, la sede centrale degli Eserciti Orientali coincide con la sua sede storica più famosa: il monumentale Palazzo Pendragon, costruito nel cuore della Capitale e successivamente adibito a Caserma... e fra le dolci ed eleganti strutture che circondano il Maniero della Dama -come il Nido degli Angeli o la Grande Biblioteca- non c'è dubbio che Taldor possa risultare -almeno, ad un primo sguardo- fuori luogo: si tratta di un grande edificio dal colore bruno negli intarsi che percorrono le sue colonne portanti, mentre il resto dell'involucro esterno riprende le tonalità chiare e calde del paesaggio circostante; a renderlo tuttavia diverso è la durezza -o dovremmo dire, 'fierezza'- e la spigolosità delle sue linee, una geometria forte e coraggiosa, che concorre a dar rilievo e prestigio alla struttura.

L’imponente edificio sorge non lontano dal ricco e colorato mercato di Epartis, e non passa certo inosservato: di pianta rettangolare, con innesti -anch'essi squadrati- ai lati della parte finale, la struttura riprende un vago stile nobiliare, sfoggiando una collezione di numerose statue in bronzo e alabastro, disposte con maestria lungo il primo piano della facciata ciascuna sotto un rispettivo arco; dotata di rifiniture artistiche e velleità architettoniche eccelse, l'eleganza della sua immagine potrebbe far pensare che lì dentro sia quasi "proibito" menare le mani, quando in realtà è proprio esso il centro nevralgico della formazione militare dell'Est.

Le Guardie si allenano e crescono all'interno della Caserma, servendo come protezione alla città, mentre sperano un giorno -forse non molto lontano- di diventare come gli eroi che a cavallo presiedono la struttura, inseriti nella storia come statue di rara bellezza che anticipano alla vista il soffitto a volta dell'edificio, di un colore più scuro (quasi rossastro) rispetto al materiale che compone il resto.


© Madhatter

Zone dell'Edificio

• Atrio d'Ingresso


• Campi di Addestramento


• Acquartieramenti


• Sala del Consiglio


• Celle Detentive

Atrio di Ingresso

- Piano Rialzato -

A conferma della origine nobiliare delle architetture di questa struttura vi è certamente l'ingresso monumentale: non appena varcato l'alto arco delle doppie porte rinforzate -che separano il piazzale esterno dall'interno dell'edificio-, l'ambiente che accoglie il visitatore è un'ampia sala sormontata da un soffitto a cassettoni, che danno la sensazione di spingere il soffitto ben oltre il cielo stesso dell'Est; a non porre limite alcuno alla geometria interna, una serie di arcate aprono passaggi verso le altre aule della Caserma, sebbene chiunque metta piede al suo interno finisca per non poter fare a meno di spendere qualche minuto ad osservare il centro dell'Atrio.

Proprio lì -innalzato su di un piedistallo squadrato di quasi una decina di metri per lato-, si trova infatti la Statua dell'Eroe, una colossale scultura realizzata in un materiale roccioso: l'opera ha le fattezze di un cavaliere in armatura completa -dal volto imperscrutabile al di là della celata-, che brandisce un grande scudo nella mancina, e nella destra impugna la spada, sguainata ma abbassata per puntare a terra; non deciso all'offesa, ma pronto ad intervenire... incarnando e testimoniando la profonda conoscenza -della vita, della guerra, dei sentimenti e della morale- che ciascun Cavaliere deve arrivare a possedere per reputarsi tale.

Ai piedi del solenne gigante di marmo, nella stanza incorporata dentro il piedistallo ha sede l'Ufficio della Reception, dove il Custode dell'edificio svolge diversi compiti burocratici che richiedono di interfacciarsi con il pubblico, fungendo così da banco-informazioni, ma anche da riferimento per la raccolta di segnalazioni e testimonianze, oltre che da sportello per lo sporgimento di denunce e -naturalmente- la compilazione delle richieste di arruolamento.


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Campi di Addestramento

- Pianterreno -



Oltrepassando alcune arcate che delimitano l'Atrio di Ingresso, la Caserma si apre in un ampio cortile interno, delimitato per tre parti dal colonnato che ricalca il perimetro dell'edificio stesso di Taldor -costruito con una pianta a ferro di cavallo- e per la restante dall'alta cancellata che lo separa dal complesso di Miséricorde: qui hanno sede i Campi di Addestramento all'aperto, principalmente destinati alle giornaliere pratiche guerresche delle truppe -dove le reclute si addestrano e i veterani si tengono in esercizio-, ma anche adibiti alle attività sportive che i ragazzini del Nido degli Angeli svolgono sovente sotto la supervisione di alcuni cadetti appositamente incaricati.

A differenza del giardino destinato ai piccoli dell'istituto scolastico, il cui prato verdeggiante delle numerose aiuole esterne occhieggia vivace al di là della cancellata, il Campo di Addestramento dei più grandi è un largo spiazzo sterrato di polvere ocra, dove è possibile duellare liberamente, anche facendo ricorso alla vasta gamma di armi da addestramento (spade di legno e bastoni imbottiti) appese alle numerose rastrelliere disseminate nei punti più strategici.

Sempre pertinente al discorso degli addestramenti, è giusto menzionare la presenza dell'Armeria, a cui si arriva percorrendo il porticato che costeggia l'ala destra del palazzo, e una Palestra al coperto, ubicata oltre la porta che si apre alla fine del porticato che costeggia l'ala sinistra: un ambiente ampio, ma caldo ed accogliente, dove potersi allenare quando il tempo è inclemente.


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Acquartieramenti

- Primo Piano -



La zona della costruzione adibita ad alloggiare le reclute e soldati di stanza ad Istvàn occupa tutto il primo piano dell'imponente ed antico edificio, seppur organizzata in tre grandi macro-aree, che è facile ed istintivo identificare grazie alla pianta a ferro di cavallo del Palazzo Pendragon; difatti, mentre il segmento centrale ospita il complesso del Refettorio -che include la sala-mensa, le cucine, e la dispensa-, le due ale laterali costituiscono gli Acquartieramenti veri e propri.

L'ala nord e l'ala sud, così chiamate perché banalmente rivolte in quelle direzione, sono -rispettivamente- destinate ai Dormitori Maschili e ai Dormitori Femminili, e sono organizzate perché gli spazi siano speculari tra loro: esse comprendono le brande, i relativi servizi, e una stanza comune... insomma tutti quegli ambienti riservati alla quotidianità.

Nello specifico, la parte più vasta è costituita dalle camerate: piccole e spartane, esse possono essere singole o doppie, fino ad ospitare un numero massimo di sei persone; vengono regolarmente pulite, e sono soggette ad ispezioni da parte degli Ufficiali e degli addestratori responsabili delle reclute. Solitamente, a meno di non godere di un regolare permesso o invito, l'ingresso non è consentito agli esterni e ai visitatori.


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Sala del Consiglio

- Secondo Piano -



Collocata all'ultimo piano, la Sala del Consiglio rappresenta l'apice dell'edificio, nonché il suo più grande orgoglio: seppur posta in un luogo spartano ed austero come può esserlo una Caserma, con la grandiosità delle sue dimensioni monumentali, con i suoi pavimenti rivestiti di arcani mosaici, gli archi scolpiti nel marmo e i pregiati arazzi alle pareti, la sala non ha davvero nulla da invidiare alla non lontana Reggia di Lordaeron.

Utilizzata in tempo di pace come Sala Riunioni dove la Guardia Indaco si riunisce in assemblea, o Aula delle Cerimonie per il rituale giuramento sull'Antico Codice previsto quando una recluta riceve l'investitura a Cavaliere -al cospetto dell'Alfiere e di altri dignitari-, l'ampia stanza circolare ospita il Consiglio di Guerra nel corso di situazioni di allerta, lasciando che i suoi incantesimi di protezione si attivino, rendendo l'edificio un inespugnabile baluardo.

Dalle finestre collocate sulla volta, filtra dolcemente una perenne luce soffusa, che attraversa le ampie e numerose vetrate, diffondendo pace e serenità in tutto l'ambiente.


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Celle Detentive

- Piano Sotterraneo -



Per chiunque ne senta far menzione, risulta sempre piuttosto difficile associare al Presidio della Pace l'esistenza di un carcere, eppure -come in ogni società civile che si rispetti-, anche l'Est è dotato di un sistema di detenzione e rieducazione per gli elementi che possano necessitarne... naturalmente, sempre in accordo con lo spirito pacifico del luogo e delle genti che lo abitano.

La prigione che occupa il piano sotterraneo della Caserma è un normale ambiente composto da "bracci", lunghi corridoi fiancheggiati da celle -spartane e pulite, ma prive di comodità- che non ospitano di solito che qualche beone molesto, alcuni disturbatori della pubblica quiete, e altri individui colpevoli di lievi infrazioni alle leggi del Presidio; in questi casi, il soggiorno è temporaneo e -il più delle volte- cautelativo, e bastano una o due notti al fresco per estinguere i bollenti spiriti e i fumi dell'alcol, ma ci sono ovviamente anche situazioni in cui le cose non stanno così... ed è perciò necessario un trattamento diverso.

Per i crimini maggiori, i soggetti più recidivi o pericolosi vengono infatti spediti in una struttura di maggior sicurezza, ubicata poco fuori città: è il caso della Magione Galanodel, volontariamente destinata a tale scopo da uno degli esponenti di spicco della Guardia Indaco -la massima carica militare-, di cui il proprietario Quarion Galanodel è fiero esponente.


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