[H] Favori

"Solamente chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti".

(Publilio Siro)

Porto, Distaccamenti Industriali.
Presidio Errante, Endlos.

Quando il sole calò oltre l'orizzonte del Presidio sottostante, tingendo di nero un cielo terso e sgombro di nubi, Laputa fu ricoperta dalle luci -piccole stelle dai toni caldi- di lanterne e fuochi magici. Un diffuso e concitato chiacchiericcio riempì vicoli e strade, concentrandosi nelle piazze, e fu curioso quanto esaltante ammirare le genti di Laputa partecipare a quella nuova festività.
Si trattava infatti del diciassettesimo giorno di Shaula, mese di luna purpurea, nonché anniversario della nascita del nuovo Alfiere Errante, avvenuta poco più di un decennio prima. In ottemperanza alle tradizioni ed in accordo a quella che era la Volontà di Lowarn Galanodel, la capitale del Presidio Errante aveva deciso di iniziare i festeggiamenti dopo il tramonto, tramutando l'intera Fortezza delle Nubi in un'enorme sagra del cioccolato -uno dei prodotti maggiormente apprezzati ed esportati del regno- ricolma di musica, risate, bardi ed artisti di strada. Non vi era infatti un solo vicolo in cui non era possibile udire qualche musica allegra di sottofondo e risultava allo stesso modo altamente improbabile non incrociare mai qualche volto conosciuto, dato che la popolazione si era quasi interamente riversata fuori dalle proprie abitazioni.

Se in molti avrebbero a quel punto trovato le strade di Laputa affollate, nella zona immediatamente adiacente al Porto dei Distaccamenti Industriali sarebbe stato addirittura probabile rimanere incastrati nella fiumana umana, se non particolarmente minuti o esili. Fu così che -schivando un bambino sporco di cioccolata fin sopra ai capelli e cercando di raggiungere un punto dove riprendere aria, il tutto avendo come sottofondo musicale la ballata di un tale bardo Svetlano, intitolata "Lo Drago Lassativo"- Curtis riuscì a raggiungere un piccolo locale nei pressi della cinta muraria che separava il Porto dagli esercizi commerciali e dalle bancarelle della città vera e propria. Lì avrebbe finalmente trovato ciò che cercava così disperatamente.

-Mi perdoni, buonuomo...

La voce suadente di un giovane in divisa color indaco, tipica delle alte cariche militari del Presidio Orientale, giunse nitida alle orecchie dell'Emissario, indicandogli la via in quello che dava l'idea essere un negozio di stoffe... o una sartoria. O una gioielleria. O tutte quelle cose assieme. Dopotutto erano ben visibili stoffe rare, abiti di alta moda, gioielli di ogni tipo.



-Mi domandavo cosa esattamente le ha fatto pensare che io volessi donare ai miei nipoti -i principi e le principesse di questo posto- abiti di seta scadente e... bigiotteria. Oltretutto, pagandoli a peso d'oro.

Il cliente voltato di spalle aveva lunghi capelli mossi, di un colore innaturale e cristallino dai riflessi azzurri. Ogni singolo capello -ad un occhio attento- pareva brillare di una flebile luce, esattamente come accadeva alla pelle candida e perfetta, riflettendo ed amplificando quella delle lanterne.
Il Mercante dietro al bancone non sembrava invece null'altro che un semplice cittadino Laputense -un umano discretamente atletico, caucasico, scuro di occhi e capelli- ed appariva decisamente preoccupato. Contraendo il volto baffuto in un sorriso falso quanto i gioielli appena proposti e sfregandosi le mani in un tic nervoso, si era appena reso conto di aver chiuso le trattative sul prezzo prima ancora di iniziare; data la situazione, avrebbe infatti dovuto proporre al cliente insoddisfatto la merce migliore al prezzo più basso di mercato... se non voleva che l'Ambasciatore dell'Est andasse a lamentarsi con l'Alfiere. O peggio... con la Regina Madre.

-Immagino ci sia stato un malinteso, Lord Galanodel.
-Oh, lo penso anch'io ♥

Le labbra di Quarion si piegarono in un sorriso sornione, perfettamente mascherato da affabilità e cortesia. Gli occhi freddi e calcolatori -delle tinte dell'oro che tanto i mercanti adoravano- rimasero tuttavia fissi sull'interlocutore, donandogli un assaggio di quella deliziosa sensazione di contrasto -ammirazione e paura- spesso provata da coloro che finivano per pestare i piedi dell'Ambasciatore.

-Non si preoccupi, può capitare di non capirsi! La prego di farmi rivedere i migliori abiti e gioielli che avete. Magari anche con il listino dei prezzi corretto.
Quasi esaltato dall'inaspettata seconda possibilità concessa, il Mercante si congedò con un inchino, quasi fuggendo in una camera adiacente, così da consegnargli quella che era realmente la merce più preziosa di cui disponeva. Quarion -intanto- sospirò, rivolgendosi all'unica presenza rimasta alle sue spalle, cioè Curtis.
-Mai una volta che posso rilassarmi come si deve- confessò, colorando la confidenza di toni quasi melodrammatici -È da molto che non vi vedevo, signor Winbringer ♥ Anche lei è qui per festeggiare mio nipote?

Mi trovo a passeggiare qui per le strade di Laputa, di nuovo ma con occhi diversi.
Questa città così eccentrica ha sempre attirato la mia attenzione, adesso che ho deciso di stabilirmi, almeno per un lungo periodo, Laputa mi sembra un ottimo luogo.
Passeggio per la città e vedo la gente divertirsi in questo connubio di luci e musica.
Ma non devo perdermi in questo labirinto di piaceri. Ho un compito, devo riuscire a chiedere un favore. Per quanto possa sembrare piccolo sarà difficile convincerlo.
Non sono impreparato e so dove cercarlo. Dopo aver provato vari locali mi dirigo in uno particolare nei pressi della cinta muraria, non prima di ascoltare una strana ballata che mi convince ancora di più dell’eccentricità della città.
Entro nel locale. Riconosco la divisa indaco.

Galanodel: ”Mi perdoni, buonuomo...”
La sua voce mi toglie ogni dubbio, è la persona che stavo cercando, il famoso Quarion Galanodel.
Guardo intorno e mi fingo interessato alla merce mentre ascolto il “dialogo” tra Quarion ed il mercante.
Galanodel: ”Mai una volta che posso rilassarmi come si deve… é da molto che non vi vedevo, signor Winbringer. Anche lei è qui a festeggiare mio nipote?”

E’ li, davanti a me fiero della trattativa appena conclusa.

Curtis: “Non pensavo che il mio umile nome potesse rimanere nella Vostra memoria. Non mancherò di festeggiare Vostro nipote però, in vero, non sono qui per questo motivo.”
Inizio a camminare per il locale avvicinandomi indirettamente a Quarion.
“Ho camminato attraverso questa città più volte nel corso degli anni e l’ho trovata affascinante, come anche la gente che ci vive.”
Prendo in mano un gioiello e lo guardo attentamente
“Mio malgrado mi trovo a parlare di lavoro anche in questa festività.”
Mi giro e lo guardo direttamente negli occhi adesso senza distogliere lo sguardo,
“So che il vostro rapporto con Keshir Ancalagon non è dei più idilliaci, non voglio nascondervi che sono qui per convincervi a metterlo in una posizione favorevole al tavolo, magari proprio di fianco a Vostro nipote. Capisco la difficoltà di una richiesta tale e per questo vengo da Lei con la più grande umiltà.”

Riposo il gioiello da dove lo avevo preso.

“Di certo non riuscirei a convincerla con del mero denaro. Le offro in cambio qualcosa che abbia veramente un valore.Il mio riconoscimento.Sarà ben ripagato non appena la situazione lo converrà.”

Attendo la sua risposta cercando di mostrare la calma più totale

"Solamente chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti".

(Publilio Siro)

Porto, Distaccamenti Industriali.
Presidio Errante, Endlos.

“Non pensavo che il mio umile nome potesse rimanere nella Vostra memoria. Non mancherò di festeggiare Vostro nipote però, in vero, non sono qui per questo motivo.” iniziò Curtis, rivolgendogli indirettamente un complimento - perché era ovvio che Quarion conoscesse a memoria tutti i nomi ed volti del suo ambiente lavorativo, compreso lui “Ho camminato attraverso questa città più volte nel corso degli anni e l’ho trovata affascinante, come anche la gente che ci vive. Mio malgrado mi trovo a parlare di lavoro anche in questa festività.”
Incuriosito -ma non troppo- il Galanodel attese che quel tale giungesse al punto.
“So che il vostro rapporto con Keshir Ancalagon non è dei più idilliaci, non voglio nascondervi che sono qui per convincervi a metterlo in una posizione favorevole al tavolo, magari proprio di fianco a Vostro nipote. Capisco la difficoltà di una richiesta tale e per questo vengo da Lei con la più grande umiltà. Di certo non riuscirei a convincerla con del mero denaro. Le offro in cambio qualcosa che abbia veramente un valore. Il mio riconoscimento.
Sarà ben ripagato non appena la situazione lo converrà.”

Trattenendo con notevole sforzo il sogghigno che -altrimenti- gli sarebbe certamente uscito spontaneo all'udire tali dichiarazioni, l'Ambasciatore della Dama Azzurra si limitò a reclinare lievemente il capo, osservandolo con una tenerezza che non aveva alcunché di materno o altruista, piuttosto macchiata di una malcelata superbia.
Ristette qualche attimo in quella posa, generando -volutamente- un silenzio carico di disagio.



-Mio caro, carissimo Curtis...- gli si rivolse con voce affettata -Son ben felice che non voglia pagarmi, dato che altrimenti sarebbe un tentativo di corruzione di un Ufficiale alleato. Una cosa davvero brutta e deplorevole.
Chinò il capo quasi a ringraziarlo, quando fu evidente il suo aver voluto mettere da parte una possibile denuncia nei suoi riguardi.
-Keshir Ancalagon è un nobile di rango basso, un Naufrago che, per pura fortuna, si è trovato su una città volante dove un'aristocrazia a stampo draconico accettava fra i propri ranghi creature della loro stessa razza. Se non fosse stato per del semplice caso, nulla in lui lo avrebbe portato ai titoli che attualmente detiene. Non conosce inoltre il galateo, manca di grazia e bellezza... ragion per cui la sua immediata vista potrebbe infastidire molti ospiti.

Spiegò le sue ragioni con calma e cura nel dettaglio quasi chirurgici.
Che Keshir Ancalagon fosse sgraziato nei modi quanto nell'aspetto -dopotutto- avrebbe potuto già notarlo Curtis, nel momento in cui fu convocato al suo cospetto. Dopotutto... era pur sempre il figlio umanoide di un vecchio drago di palude. Perfino l'odore sapeva di marcio e di muffa.

-Se si impegnasse a rispettare il buoncostume laputense, piuttosto che inviarmi emissari, mi darebbe già un segnale positivo, e potrei perfino rivedere le posizioni, ma... non credo basterebbe ad arrivare vicino al trono- arricciò il nasino delicato in una smorfia insofferente -...e la riconoscenza in prospettiva di un vago futuro, per quanto gradita, non è per me classificabile in alcun modo. Dopotutto, non sono un uomo che vive di promesse, sogni o speranze.

Nel dirlo, si ravvivò con la mano la chioma azzurrina, e le onde generate dai capelli mossi parvero per qualche attimo fatte di vetro allo stato liquido. Che non fosse umano era evidente, ed era perfino comprensibile l'enorme ascendente che esercitava sugli altri, ancor più sulle dame, proprio grazie alla sola -bellissima- presenza.

-Ovviamente, parlo in base a ciò che ho compreso: per caso la sua riconoscenza è riferita a qualcosa in particolare?
Continuò ancora, incalzando la discussione, ma smorzando i toni in qualcosa di più colloquiale.
-Magari...- si sfiorò lentamente le labbra, in un gesto lezioso ed appena percettibile -...si tratta per caso di qualche sottinteso che non ho afferrato? ♥

Aspetto la sua risposta in questa pausa da Lui voluta

“Mio caro, carissimo Curtis…”
Mantengo lo sguardo fermo sui suoi occhi per tutto il discorso.
“Magari…si tratta per caso di qualche sottinteso che non ho afferrato?”

Interessato dalla piega che ha preso il discorso di Galanodel,
lo assecondo avvicinandomi lentamente.
“Siamo uomini di mondo, sappiamo bene cosa vogliamo.”
Lo affianco e gli accarezzo il mento, lasciando sfuggire la mano e proseguendo
il cammino verso un articolo interessante.
“Ma per quanto sarebbe interessante proseguire questo sottinteso...”
Arrivo al tappeto che aveva attirato la mia attenzione,
cerco di studiare le qualità del tessuto e magari immaginarne un utilizzo diverso.
“...mi sembra strano che una persona come Galanodel non voglia sfruttare quest’occasione per poter avere più controllo su Keshir Ancalagon. Per quanto possa essere un nobile di basso rango sta acquisendo più potere di altri ben più importanti. Con la sua ambizione potrebbe arrivare lontano ed il Vostro controllo su lui potrebbe essere fondamentale oltre che piacevole.”

Mi giro verso Galanodel
“Come ho detto potrete contare sul mio aiuto, ho influenza un po’ ovunque nel mondo. Le mie abilità come emissario sono note tra i nobili di molti regni ormai e se avrete bisogno di qualcuno che vi faccia le veci o altro sono a Vostra completa disposizione.”

Un sorriso a chiudere il discorso, lo sguardo profondo verso il suo. La situazione mi sta divertendo molto, mi ricorda perché amo questo lavoro.

"Solamente chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti".

(Publilio Siro)

Porto, Distaccamenti Industriali.
Presidio Errante, Endlos.

“Siamo uomini di mondo, sappiamo bene cosa vogliamo. Ma per quanto sarebbe interessante proseguire questo sottinteso...”
Con un sorriso appena accennato, Quarion gli concesse del contatto fisico in quella che aveva tutta l'aria essere una mossa azzardata. Dopotutto... di quel tale apprezzava senza dubbio l'iniziativa e la versatilità, nonostante avesse ancora molte cose da imparare. Nulla di insormontabile, comunque: l'idea di trovarselo alle proprie dipendenze non lo disturbava affatto. Poteva perfino tornargli utile nell'immediato futuro considerando che, nella neo-proclamata gilda a cui apparteneva, aveva percepito un'evidente quanto grave carenza di figure sì mediatrici -come erano sempre stati i Saggi di Palanthas-, ma anche disposte a sporcarsi le mani e molto altro, pur di raggiungere il proprio scopo.
“...mi sembra strano che una persona come Galanodel non voglia sfruttare quest’occasione per poter avere più controllo su Keshir Ancalagon. Per quanto possa essere un nobile di basso rango sta acquisendo più potere di altri ben più importanti. Con la sua ambizione potrebbe arrivare lontano ed il Vostro controllo su lui potrebbe essere fondamentale oltre che piacevole.”

Forse -fra tutta la brava gente che aveva prestato giuramento, probabilmente motivata dalla sola idea di un futuro migliore e pacifico- poteva "salvarsi" Augustus, tendenzialmente pacato e tranquillo, ma a tratti anche insidioso... tuttavia non sarebbe comunque bastato in una crociata che li vedeva contro demoni della peggior specie, bugiardi e truffatori.

“Come ho detto potrete contare sul mio aiuto, ho influenza un po’ ovunque nel mondo. Le mie abilità come emissario sono note tra i nobili di molti regni ormai e se avrete bisogno di qualcuno che vi faccia le veci o altro sono a Vostra completa disposizione.”

-Del controllo su quella brutta faccia di Ancalagon -francamente- non me ne faccio nulla. Ho già ricchezze superiori alle sue, e mio nipote è l'Autocrate.
Spiegò, senza nascondere un certo compiacimento nel risultare gerarchicamente superiore a molti laputensi, pur non essendo di fatto un cittadino della Fortezza delle Nubi.
-Nonostante ciò, ho deciso di accordarvi questo favore: il nostro lavoro non è sempre ben ripagato, e non deve essere semplice stare alle dipendenze di quel tirchio- parlò con condiscendenza, in ogni caso ben lontano dall'affermare falsità -...a patto che lo convinciate almeno a lavarsi e a vestirsi opportunamente. Non son disposto a sfigurare per colpa sua, e immagino che la perdita di credibilità che seguirebbe ogni imbarazzo non converrebbe nemmeno a voi.

A quel punto si sarebbe mentalmente appuntato di modificare al più presto le posizioni dei tavoli, ma anche di redarguire i soldati affinché non lasciassero entrare in sala chi avrebbe potuto generare dell'imbarazzo con la propria presenza... o facendosi scambiare per qualche barbone sfuggito ai controlli.

-In ogni caso... è da molto che collaborate con quel cafone arricchito?- domandò, ravvivandosi la chioma brillante -Se dite di voler lavorare alle mie dipendenze, vi consiglierei di lasciar perdere quel tipaccio e dedicarvi a qualcosa di più utile e ad ampio raggio. Lo sapevate, ad esempio, che la Regina Madre dell'Alfiere Errante e l'Alfiere Orientale hanno fondato una nuova Gilda?
Il sorriso cordiale si tramutò in un sogghigno.
-A quanto pare, ne fanno già parte esponenti delle uniche tre gilde "sciolte" contemporaneamente negli ultimi tempi, a seguito dell'invasione del Pentauron ♥

-Nonostante ciò, ho deciso di accordarvi questo favore: il nostro lavoro non è sempre ben ripagato, e non deve essere semplice stare alle dipendenze di quel tirchio a patto che lo convinciate almeno a lavarsi e a vestirsi opportunamente...
Accenno un sorriso alle sue parole
Non son disposto a sfigurare per colpa sua, e immagino che la perdita di credibilità che seguirebbe ogni imbarazzo non converrebbe nemmeno a voi.

-In ogni caso... è da molto che collaborate con quel cafone arricchito? Se dite di voler lavorare alle mie dipendenze, vi consiglierei di lasciar perdere quel tipaccio e dedicarvi a qualcosa di più utile e ad ampio raggio. Lo sapevate, ad esempio, che la Regina Madre dell'Alfiere Errante e l'Alfiere Orientale hanno fondato una nuova Gilda?
A quanto pare, ne fanno già parte esponenti delle uniche tre gilde "sciolte" contemporaneamente negli ultimi tempi, a seguito dell'invasione del Pentauron ♥

Annuisco leggermente con la testa

“Sono lieto di questo favore concessomi, Farò presente al nobile Ancalagon di presentarsi con la dovuta signorilità che un evento come questo richiede. Questo è stato il mio primo e ultimo servigio per Ancalagon”

Prendo il tappeto e lo porto al bancone del negozio, appena posato guardo Galanodel accarezzando il tappeto.

Mi lusingano le vostre parole...in effetti mi farebbe molto piacere entrare...
un fugace sguardo malizioso
nella gilda. Sembra un ottima occasione per conoscere le persone più potenti di Laputa e non solo, entrare in una gilda come questa è sicuramente tra i miei obiettivi

Aspetto che arrivi il mercante per pagarlo e farlo consegnare a casa

-Bene, molto bene! Fortunatamente porto sempre con me dei moduli di iscrizione.
Mi porge le carte, leggendo noto che non c'è nessun vincolo particolare.
Firmetta qui, e potrò considerare il nostro "piccolo scambio di favori" concluso


Interessante come avete i moduli con voi...
Firmo il modulo
...sembrerebbe quasi preparato
un ultimo sguardo al modulo prima di riconsegnarlo a Galanodel.

Aspetto il mercante e pago il tappeto incaricando il mercante stesso di farlo recapitare nella mia nuova dimora.

Mi dirigo verso la porta e mi giro verso Galanodel
A presto
Accenno un inchino formale ed esco dalla porta. Gli schiamazzi della città mi riportano alla realtà, la tensione esce finalmente dal corpo e mi incammino tra canti, fumi e piacere. Facendomi cullare dalla gioia che mi circonda.