skekDor VS Gajeel Redfox

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    Una nuova Stagione Gladiatoria era stata inaugurata.
    I veterani della storica Battaglia dell’Arena si erano schierati sul ring per onorare i martiri del Sud con un minuto di silenzio. Legionari, mercenari, alcuni rappresentanti degli Elldroc, perfino qualche Pasha – tutti gli eroi che avevano represso l’invasione degli abomini di Krarth. Nella quiete irreale calata sullo stadio nero era facile sentire su di sé il peso della storia… così com’era altrettanto semplice percepire come quella cerimonia di commemorazione non fosse che un battito di ciglia insignificante nel più ampio disegno del mondo. Il Meridione era stato lacerato da così tante guerre in passato che i libri di storia faticavano a tenere il passo. Tutti i superstiti allineati sul ring ellittico sarebbero spariti tra le pagine del tempo, prima o poi. Quando anche l’ultimo testimone si sarebbe portato nella tomba l’incubo a cui l’intero Presidio era scampato, l’intera vicenda sarebbe progressivamente sconfinata nell’ambito della leggenda. Dettagli e nomi sarebbero stati lentamente erosi dallo sfaldarsi della memoria collettiva. In un futuro lontano ogni cosa sarebbe stata infine consegnata all’oblio.

    Dunque che senso aveva fermarsi a ricordare?
    Era soltanto una farsa o c’era del valore intrinseco nell’opporre una coraggiosa ma futile resistenza all’inesorabile caduta dei granelli di sabbia nella clessidra? Portandosi in grembo questo dilemma, l’Arena Nera si preparò ad accogliere due nuovi gladiatori.

    « Signore e signori! »
    una voce tonante avverò il desiderio della folla
    « Si ricomincia. »

    Avvolto nel suo inconfondibile pastrano nero, il Cerimoniere apparve al centro del ring, omaggiato dall’ovazione del pubblico scalpitante.

    « Da un lato abbiamo un giovane guerriero che si è guadagnato un nome la scorsa stagione: l’Ombra di Ferro! »

    Stendendo la mano verso la grata che presto si sarebbe spalancata, guidò le grida degli spalti per salutare un gladiatore che aveva portato a casa la pelle per ben due incontri – e che evidentemente non era ancora sazio di violenza.

    « Dall’altro lato c’è un nuovo sfidante, pronto a ricevere il suo battesimo del fuoco. Nel migliore dei casi potremmo avere del pollo arrosto per stasera! »

    L’altra mano invocò delle risa sguaiate indirizzate verso l’inferriata sul lato opposto. Il novellino doveva aspettarsi una tale accoglienza: nel colosseo d’ossidiana l’unico modo per guadagnarsi del rispetto era versare litri di sangue nemico sul sabbione.

    « Le regole sono le stesse di sempre: combatteranno in due finché sarà necessario… »

    In maniera teatrale il presentatore chiuse un pugno davanti al volto, celato come di consueto dal cappello a tesa larga.

    « …e chi trionferà su tutti gli altri sarà scelto dall’Arena per occupare il trono del Sud! »

    Gli spettatori esplosero come dinamite innescata dal detonatore.

    « Fateli entrare. »

    Sparì d’un tratto, lasciando campo libero alla carne da macello.


    skekDor VS Gajeel Redfox

    Campo di battaglia: Ring ellittico dell’Arena Nera, il colosseo sotterraneo di Merovish.
    Condizioni ambientali: Alta temperatura, aria ferma. Di sera lo stadio è illuminato artificialmente.
    Numero di post: Presentazione + x post di combattimento (nessun limite).
    Criteri di Valutazione: Scrittura, Strategia, Sportività e Puntualità.
    Penalità: Dopo il 7° giorno di mancata risposta.
    Altro: Facoltà d’intervenire durante lo scontro con post da QM in caso d’infrazioni indicate nel Bando.
    Primo post: skekDor

    Date il massimo e… buon divertimento!

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Finalmente una faccenda interessante! skekDor mosse verso il Presidio Sud con questo costante pensiero nella testa.
    Era venuto a sapere dell'Arena Nera per puro caso, sentendone parlare da alcuni umani che si trovavano a percorrere il suo stesso sentiero. C'era da dire che, nel tempo, gli endlossiani sembravano essersi quasi abituati alla sua presenza. Poteva ancora scorgere timore nei loro occhi -E questo era motivo di gaudio-, ma al contempo la curiosità aveva preso il posto della paura. Così, come un bimbo ignaro che avvicina la mano a una fiamma senza preoccuparsi troppo del calore, allo stesso modo sempre più persone gli rivolgevano la parola. E così, a Merovish scoprì l'esistenza di un evento come quello a cui ora intendeva prender parte.
    Sulle prime, non sembrò affatto dal peso alla cosa. Combattere per il piacere di altri era vomitevole, disgustoso. E avrebbe continuato a pensarlo se, come spesso succede, le parole successive giunte alle sue orecchie non gli avessero messo in testa l'idea di poter finalmente mettere a tacere alcuni dubbi che gli rodevano lo spirito.
    La morte! All'Arena Nera si poteva morire, si poteva uccidere. Non c'erano particolari regole. L'avversario doveva esser sconfitto, o costretto alla resa. E se anche lo Skeksis avesse usato i suoi pieni poteri divini, nessuno avrebbe potuto recriminarlo.
    Nessuna Shalysanne, nessuna Drusilia l'avrebbero condannato per la condotta deprorevole dimostrata. Faceva tutto parte del gioco. Un gioco di morte, appunto.

    Il mezzo-Mistico era stanco di subire angherie da semplici umani. Stanco di provare emozioni che non gli appartenevano perché esseri poco meno che mediocri gl'imponevano di provarle coi loro incanti. Fino ad ora, ciò era capitato poiché la divinità non accettava il fatto di non esser più onnipotente come un tempo. La sua eccessiva sicurezza era stata fonte delle "tragedie" di cui sopra.
    Ora avrebbe potuto saggiare i limiti dei suoi poteri. Qualcosa che su Thra non gli aveva mai nemmeno sfiorato l'anticamera del cervello. D'altro canto, però, allora era davvero una divinità nel vero senso del termine. Adesso, l'ombra sbiadita del passato, si trovava costretto a tenere lo sguardo alla medesima altezza dei semplici mortali, anziché osservarli sprezzanti da una posizione sopraelevata. Per questo andò all'Arena Nera.
    Non di meno, c'era la faccenda della notorietà. Per mezzo del torneo si sarebbe forse potuto fare un nome, diventare noto abbastanza da esser degno di richiedere servigi. Basta ostentare i propri meriti! Basta perorare la causa d'esseri insulsi!
    Se fosse riuscito a vincere, Endlos avrebbe puntato gli occhi su di lui.
    Non aveva più senso esser celato agli umani, se il mondo poteva considerarsi il loro. Doveva farsi vedere dal maggior numero di persone possibile. E non importava se l'avrebbero considerato un mostro, o una creatura inferiore. Poteva sopportare i loro sguardi carichi di curiosità e ribrezzo, mantenere la mente limpida per concentrarsi solo sui duelli. Se aveva il fine ben chiaro in mente, il resto era superfluo.
    E forse, in tal maniera, sarebbe cambiato anche il giudizio degli umani. La sua condotta, sperò, sarebbe valsa in ultima analisi più di mille spiegazioni.
    Un altro motivo per cui si stava recando all'Arena Nera, come già detto, era la possibilità di poter uccidere qualcuno di famoso e, magari, influente su Endlos senza rischiare d'incorrere nell'ira delle dee che aveva già conosciuto. Shalysanne forse avrebbe lasciato correre un simile atto, ma Drusilia probabilmente gli avrebbe preparato un buon rimbrotto. Ma all'Arena Nera tutto cambiava. Erano le regole a imporre il sacrificio. E lui avrebbe accettato la povera anima che avrebbe varcato l'ingresso del campo di battaglia con umile benevolenza. Si fa per dire.

    Ingollò amaro quando le zampe calcarono finalmente la pavimentazione liscia dell'arena, e il suo cervello riprese a funzionare. Il presentatore disse qualcosa riguardo a del "pollo arrosto", ma non si curò d'approfondire. A stento si era reso conto di aver camminato tanto, e di aver raggiunto un luogo così lontano da quello da cui era partito...
    La pancia era piena d'anime, il corpo rinvigorito dal rituale del mattino, la mente sgombra da pensieri fuorvianti. Non c'era che da duellare.
    Non sapeva che aspettarsi dal suo avversario. Lui di suo non era lì solo per compiere un massacro, e in prima battuta avrebbe probabilmente ammorbidito le mosse in virtù della sfida che lo attendeva. In prima battuta, avrebbe dovuto affrontare lui stesso. Accettare i confini della sua nuova forma, e far tesoro di quei limiti. Per quanto già solo al pensiero l'orgoglio ne uscisse tramortito.
    Avanzò zampettante. Poteva scorgere fra la folla dozzine e dozzine d'anime mortali. Gli diedero un senso di pace, quasi di bucolica abbondanza. Perché lui li osservava con lo stesso atteggiamento con cui un umano guarda sovente a un branco di pecore da macello in un recinto. Era sazio, ma al contempo non poteva non considerarli cibo.
    Per contro, i presenti avrebbero dovuto fare i conti col suo grottesco e, a tratti, buffo aspetto.
    La lunga veste rinascimentale copriva per buona parte il suo corpo, a esclusione delle mani e della testa. Era un abito vetusto e femmineo, sia nell'intrico di stoffe utilizzate che nei colori sgargianti. Le tinte lilla erano quelle predominanti, simili al colorito sbiadito della pelle della creatura. Campanelle e piccoli teschi erano appesi un po' qui e un po' là, e ad ogni passo il loro ticchettare produceva lo stesso effetto d'un sonaglio agitato a intervalli regolari.
    Il mezzo-Mistico fece il suo ingresso accompagnato da una litania lugubre e concitata. I Podling, sotto la sua gonna, venivano sferzati con ferocia dalla coda di rettile affinché cantassero.
    Aprì e richiuse con forza il becco ricurvo, producendo uno schiocco tanto forte da esser udito anche sugli spalti più in alto.

    Per l'occasione, skekDor aveva fatto uno strappo alla regola. Aveva usato i soldi accumulati nella sua breve permanenza su Endlos per pagarsi un alloggio a Merovish e lì concedersi il primo bagno dopo tanto tempo.
    Normalmente, la cura della sua igiene era un qualcosa di cui non s'occupava mai personalmente. C'erano gli schiavi, per quello. Ma al momento non disponeva di alcun accolito, e non avrebbe mai permesso a dei semplici umani di vederlo senza vesti. Un eventuale individuo che avesse ascoltato un simile concetto probabilmente avrebbe pensato "Per fortuna!"
    Ed eccolo dunque lì. Lindo e pulito, con la veste che profumava di fresco ed essenze varie, quasi in maniera esagerata. Nulla di tutto ciò avrebbe cancellato l'olezzo di cadavere e vecchiume che gli impermeavano le membra, ma del resto ormai il suo naso era abituato a quell'odore. Non lo sentiva più.

    Aggrottò le sopracciglia, e ogni dubbio gli scivolò come acqua dall'animo. Stava per dar spettacolo di sé, per una causa che gli era a cuore. Si trattava forse dell'esame più impegnativo contro cui la vita lo avesse mai messo a confronto, e lui aveva deciso di affrontarlo con tutto il proprio essere, pur rimanendo fedele agli ideali verso i quali era devoto.
    Avanzò calmo, non scostando mai gli occhi dal centro dell'arena.
    Cinse le mani in grembo e piegò i polsi in modo che gli avambracci si disponessero paralleli al suolo, in una posizione che ricordava la preghiera. Era un segno di riguardo nei confronti degli inetti tutt'intorno, ma anche un modo per caricarsi emotivamente. Quella era la preparazione alla guardia, al combattimento.
    Tirò il fiato, anche se non ne aveva bisogno. E il ventre si gonfiò, accogliendo l'aria stantia e calda del luogo.
    Solo ora poté rendersi conto di stare per affrontare un mortale, all'apparenza persino un campione. O almeno, così aveva detto il presentatore poco prima.

    "Umani, endlossiani... mortali, prestatemi le vostre orecchie; Vengo qui a voi per seppellire il mio avversario, non per tesserne l'elogio. Il male è un concetto improprio della vostra etica, che si ripercuote e prolunga oltre la vostra vita, mentre ciò che assumete essere il bene viene spesso sepolto assieme alle vostre ossa. E questa parola, "Amore", che i vecchi invocano... sarà pronunciata solo da mortali come voi, non da me..."

    Separò i palmi, sollevando le braccia sopra di sé, per quanto l'artrosi gli consentisse. Quindi, incalzò:

    "Avete davanti a voi skekDor, uno dei Signori del Grande Cristallo del mondo di Thra. La prova tangibile che un dio può camminare fra gli esseri destinati alla morte, e provare misericordia e compassione per loro."

    Spostò lo sguardo verso l'altro lato dell'arena, e mosse il braccio proprio in direzione dell'apertura da cui sarebbe uscito il campione.

    "Che il mio avversario si faccia avanti, così da poter dare inizio a questa farsa senza ulteriori indugi... Il suo sangue, le mie spoglie mortali: solo per il vostro divertimento!"

    Terminata la presentazione, cacciò le mani nelle ampie maniche del vestito, quindi attese trepitante di vedere contro chi avrebbe usato i suoi poteri

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    L'Arena Nera era forse l'unico luogo in tutta Endlos, dove la violenza invece di essere ripudiata e temuta, veniva acclamata da tutti: dai più infimi esponenti del popolo, ai Pasha che governavano la Tana. In questo posto le persone normali si dimenticavano per qualche ora del loro status, assistendo a spettacoli rari in cui entità dai più fantasiosi aspetti, si scontravano in una lotta all'ultimo sangue, da cui solo uno ne sarebbe uscito vincitore. E i Gladiatori mettevano a disposizione le loro stesse vite, lottando per la gloria o per fini personali, non aveva importanza... quelle battaglie si trasformavano davvero in eventi in grado di far sognare, di entusiasmare tanto il bimbo nascosto dietro la balaustra, quanto il vecchio che nella sua storia aveva visto tante battaglie. Perché alla fine era sempre come guardarlo per la prima volta.
    L'Arena Nera custodiva suoni, colori, odori... emozioni. Erano tutti elementi che componevano la vita di ogni vero guerriero. Il suono ovattato delle voci filtrate dalle mura e il boato della folla una volta superata la pesante porta nera. Il buio della penombra e il rosso del sangue appena versato. L'odore della paura, della morte. L'euforia, l'ira e il terrore che ogni combattimento riusciva a scatenare. A Gajeel Redfox era mancato tutto questo. Amava lottare e solo in questo luogo riusciva a liberare la sua parte selvaggia, quella istintiva che viveva solo per l'adrenalina che una battaglia riusciva a mettergli in circolo. Purtroppo però era passato davvero tanto tempo dall'ultima volta e ormai il Dragonslayer non stava più nella pelle, all'idea di tuffarsi nuovamente in un mondo sempre in guerra... nel suo mondo.
    L'Arena Nera era capace di caricare chiunque, di rendere coraggioso anche il più debole degli scudieri. Perché chiunque mettesse piedi su quel campo di battaglia, faceva di tutto per guadagnare l'acclamazione del pubblico e tutti facevano del loro meglio per lasciare una traccia, un segno nella storia. Il ferroso lottava soprattutto per se stesso, ma non negava di godere degli inni che la gente gli dedicava e di infervorarsi quando quelle stesse persone gli remavano contro. Per questo motivo sulle sue labbra era disegnato un sorriso, mentre si alzava dal sedile di nera ossidiana. Lentamente iniziò a fasciarsi i polsi e le mani con delle garze bianche. Pesanti scarponi avvolgevano i piedi, pantaloni grigi leggeri coprivano le gambe, tenuti su da una spessa cintura di panno in vita. Una canotta nera copriva il petto e una fascia avvolgeva la fronte. Infine andò a infilarsi il mantello, ma solo quando la porta si aprì, indossò il cappuccio. E mentre la luce invadeva il piccolo antro, sembrò quasi che le ombre si condensassero attorno al corpo del misero mortale, come se quella fosse la loro unica salvezza.
    Senza indugiare oltre, il borchiato iniziò a camminare con passo sicuro sulla sabbia illuminata dai riflettori, divenendo uno scoglio solitario su cui si scontravano le ondate di voci che scrosciavano dagli spalti. Il tutto mentre nere spire di terrore avvolgevano il demone, che ora fissava il nemico con i suoi feroci occhi rossi. In altre circostanze Gajeel avrebbe deriso un simile avversario, ma non nell'Arena Nera. Qui tutti si meritavano rispetto e così la sua espressione non mutò di una virgola alla vista dell'avversario odierno... anche se chiunque, avrebbe sottovalutato un pollo viola vestito da donna.
    L'unico sangue a scorrere oggi... sarà il tuo, pollo.
    Lanciò la sua sfida immediatamente, con un sorriso da vero figlio di puttana. Portò le mani all'altezza del petto, facendo scricchiolare prima le nocche di un pugno e poi quelle dell'altro, lasciando fluire il terrore che sapeva incutere nei propri rivali.
    L'Ombra di Ferro è tornata, gente! Tenete gli occhi bene aperti, uno spettacolo del genere non si vede mica tutti i giorni... FORZA FATEVI SENTIRE!!!
    Sollevò le braccia al cielo, facendo esplodere un urlo atavico per caricarsi ancora di più. Infine si abbassò e afferrò una manciata di sabbia grigia, lasciandola poi cadere tra le dita. Poi passò quella stessa mano impolverata sul viso, fregiandosi il volto con quella sorta di pittura. Una volta tornato in posizione eretta, fece un gesto inequivocabile nei confronti del suo avversario: forza, fatti avanti, ti sto aspettando.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 110%

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore - Auspex spirituale

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


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    Non passò molto tempo prima che il nemico si facesse avanti. Non appena lo vide, skekDor provò paura. E poiché tale sensazione assolutamente fuori luogo non gli era nuova, poté con facilità arguire si trattasse di un incanto. Il suo potere glielo confermò. L'altro stava generando una malia, ecco perché ora tremava. Anzi, nemmeno era l'umano stesso a generarla. L'incanto irradiava da un indumento preciso del suo corpo. Quale che fosse, al momento era difficile dirlo. Forse avvicinandosi un po' l'avrebbe notato. Una cosa era certa: quell'umano stava servendosi di una facoltà che non gli apparteneva.
    Che razza di seccatura! Ironico, comunque: era venuto lì proprio per vedere se avrebbe potuto massacrare qualcuno dotato di un così infimo dono. A volte la vita riserva qualche buona sorpresa...

    Ad ogni modo, come prima cosa bisognava liberarsi almeno per un po' dei tremori. Il trovarsi nell'Arena Nera per certi versi costituiva un vantaggio in tal senso. Infatti, skekDor sapeva benissimo che la paura non è affatto un'emozione negativa. Propria dei viventi -Motivo per cui il provarla costituiva per lui una specie di smacco-, permette al più debole di scappare e non rischiare così di soccombere di fronte al più forte. Ma che succede se il più debole non ha vie di fuga?
    Lo Skeksis era venuto lì per combattere, e probabilmente le porte del campo di battaglia non sarebbero state riaperte fino a che uno dei due avversari non fosse stramazzato al suolo o non avesse dato forfait.
    Perciò, la sua situazione era quella della preda stretta in un angolo. Non che gli servisse un simile monito per dare una lezione al bellimbusto che aveva di fronte, ma certo quel pensiero lo aiutò a cingere lentamente le zampe al petto. Era ciò che gli serviva. Il resto, sarebbe stato compito dell'energia del Frammento del Cristallo.
    Emise un breve bisbiglio gutturale, tanto fievole che probabilmente solo Gajeel l'avrebbe percepito. In seguito, contro ogni logica, ecco che una candida luce avrebbe preso a scaturire dal corpo di skekDor.
    Non la luminosità emessa da una torcia. Sembrava proprio che un raggio di sole fosse penetrato sin nelle profondità di Merovish solo per regalare i suoi fotoni al mezzo-Mistico.
    Il risultato, senz'altro appagante a livello visivo, era che almeno per il momento skekDor avrebbe potuto agire e riflettere senza l'opprimente presenza della malia avversaria.

    L'effetto fu immediato: nessun tremore, nessun corrugamento sul viso. Anzi, ora la divinità stava persino sorridendo. Mugugnò stridulamente, come faceva quando trovava qualcosa di suo gusto. Al contempo, da sotto la veste i Podling ripresero a emettere i loro lamenti. Ripreso vigore, lo Skeksis li stava infatti fustigando alla bene e meglio.
    "Mmmh... Grintoso, scorretto quanto basta e persino eccentrico nei modi. Tu mi piaci, piccolino."
    Si passò un dito sotto al becco, quindi socchiuse le palpebre: "Ad ogni modo, spiacente di deluderti: il sangue non scorre più nel mio corpo da qualche millennio. Ma sei libero di provarci lo stesso. Anch'io ho tutta l'intenzione di riservarti lo stesso trattamento. Ihihih!" Mise educatamente una mano davanti al muso.

    Il pubblico, com'era prevedibile, si trovava tutto a favore dell'umano. Beh, la sfida ora sarebbe stata far pendere la bilancia verso di lui.
    Ora che aveva visto a grandi linee quali erano le armi del suo nemico e che fattezze egli avesse, non aveva più senso titubare.
    Come prima cosa, le mani si serrarono a pugno, e i gomiti si sollevarono fino a portare le braccia a quarantacinque gradi rispetto la linea del torace. Ecco dunque che iniziò a fluire mana verde attorno agli avambracci dello Skeksis.
    Turbini smeraldini s'avvolsero in spire sempre più strette, lasciando dietro di sé scie fumose e lucenti. Lo spettacolino non richiese che pochi secondi, ed ecco che skekDor poté sfoggiare un paio di caesti fiammeggianti.
    Da che era su Endlos, non gli era mai servito evocare le armi. Il più delle volte vinceva gli scontri senza mai entrare in contatto diretto con gli avversari.
    Stavolta però sapeva che sarebbe stato impossibile.
    E dopo essersi armato, bisognava pensare alla difesa. L'aria attorno a lui si distorse per qualche istante, come se uno specchio sferico gli si fosse materializzato tutt'intorno. L'effetto fu tanto breve da esser probabilmente percepito solo da qualche raro spettatore.

    Mosse un passo, il mezzo-Mistico, e poi un altro. Solitamente, nei duelli era buona educazione avvicinarsi abbastanza da risultare distante dal contendente di almeno cinque metri. Lo Skeksis stavolta si fermò però attorno ai sette.
    Doveva sbrigarsi, poiché la sua difesa dal terrore non sarebbe durata ancora a lungo. Seccature, sempre seccature.
    Beh, tanto valeva testare l'avversario. Questi aveva deciso di lasciargli la prima mossa, ma lui trovò odioso un simile "regalo". Perciò, avrebbe sfruttato il primo colpo solo per capire con chi aveva a che fare.
    "Ecco. Osserva!" Asserì, e successivamente portò le braccia di fronte a sé. Fra le dita si originarono istantaneamente delle bolle d'acqua, talmente tante da far sembrare il suo incanto solo un banale scherzo. I globi tuttavia crebbero d'intensità nel giro di pochi attimi, addensandosi fra loro nell'aria, e infine si plasmarono a generare le fattezze di un grosso serpentone d'acqua.
    Certo, a guardarlo pareva più un gigantesco lombrico fin troppo pasciuto, ma è l'utilità quella che conta.

    Il mezzo-Mistico mosse infatti le braccia e, agitando gli arti come un marionettista provetto, direzionò i movimenti del ricciolo d'acqua.
    Questo s'inclinò all'indietro, come a prendere la rincorsa, quindi si lanciò a proiettile verso Gajeel. Un attacco diretto e frontale.
    Tanto banale che probabilmente sarebbe stato schivato senza troppa pena. Ma in realtà lo Skeksis contava su questo. Infatti, in realtà la vera strategia d'attacco sarebbe stata un'altra.
    Il serpente avrebbe rimbalzato sul suolo a pochi metri dal bersaglio come una specie di molla, ancor prima di cadere a piombo sul nemico. Poi, fulmineo, sarebbe schizzato in avanti e rasoterra addosso all'umano, cercando di prenderlo su un fianco.
    Se l'avesse anche solo sfiorato, se ne sarebbero viste delle belle!
    Spruzzi di liquido dal fondo della gola, peggio d'un conato di vomito dopo una notte brava. Dolore alla gola, e problemi a respirare per via del grand'acqua.

    Ad ogni modo, il tempo stringeva. Comunque fosse andato l'attacco, la luce avrebbe presto abbandonato il corpo di skekDor, facendolo tornare quello di sempre. Certo, a renderlo solenne sarebbero rimasti gli avambracci luccicanti di mana, ma di sicuro più niente l'avrebbe difeso dalla malia avversaria

    Salute: 100%
    Energia: 85%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Rifrazione:
    Rilasciando l’energia del Cristallo sottoforma di una sfera di luce che lo avvolge completamente e che,all'occorrenza, irradia anche l'ambiente circostante, skekDor può difendere se stesso da attacchi di natura Mentale o rendere nulle eventuali manifestazioni Illusorie [Abilità Attiva – Difesa da Attacchi Mentali e Illusori; Consumo: Variabile (In questo caso Basso]

    - Anatema dell'acqua:
    skekDor invoca un ricciolo d'acqua della forma di un serpente, che poi prende a strisciare a mezz'aria in direzione dell'avversario. Se il nemico sarà toccato dall'incanto, avrà il repentino e sgradevole effetto di vomitare a spruzzo copiose quantità d'acqua da bocca e naso. Ciò, oltre a danneggiare le vie aeree, gli impedirà chiaramente di respirare per tutto l'arco della durata della tecnica [Abilità Attiva – Soffocamento; Danno inflitto all'avversario: Medio (per turno); Consumo: Alto; Durata: 2 turni]


     
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  5. _MajinZ_
     
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    Il piccolo Gajeel stava tornando all'ampia grotta che gli faceva da casa, aveva la testa bassa e un'espressione davvero avvilita. Anche il suo aspetto era abbastanza trasandato, i capelli infatti erano tutti arruffati e tra di essi si potevano notare delle foglie secche, sul resto del corpo c'erano lividi, escoriazioni e tracce di fango... insomma, non se la stava passando molto bene. Una volta giunto a destinazione, il bimbo si ritrovò davanti a suo padre e nel suo caso era impossibile non notarlo, visto che si trattava di un'enorme drago dalle scaglie metalliche e lucenti. Il cucciolo d'uomo sollevò lo sguardo per un attimo, riabbassandolo subito dopo.
    Che è successo, Gajeel? La caccia non è andata bene?
    La possente voce riecheggiò nella grotta, causando in lui emozioni contrastanti: poteva mentire, poteva dire che era stato sfortunato, ma non sarebbe servito a nulla. Strinse i pugni, sentiva di aver in qualche modo deluso il suo genitore.
    ...son riuscito a bloccare il cinghiale in un vicolo cieco, ma prima che riuscissi a bloccarlo definitivamente, quello è diventato una furia e mi ha caricato. L'ho sottovalutato e lui mi ha fregato...
    Il Drago sorrise, non era proprio la reazione che il piccolo si aspettava.
    Sono contento, vedo che hai già compreso il tuo errore.
    Ma... per colpa mia non abbiamo la cena...
    Non ha importanza, quello che davvero conta è che tu abbia imparato la lezione. Non devi mai, per nessuna ragione al mondo, sottovalutare il tuo avversario. Lui darà sempre il massimo quando non avrà più nessuna via di fuga e tu per questo devi rispettarlo, facendo altrettanto. Fai sempre del tuo meglio per onorare il tuo nemico, combatti sempre al massimo. E per quanto riguarda la cena, cerca di non farla raffreddare.
    Al giovanotto si illuminarono gli occhi e lo stomaco ruggì felice, vicino al falò infatti arrostiva un bel cosciotto di carne... forse un po' troppo grande per un bimbo di quell'età.
    AH! Pancia mia fatti capanna!
    Il Drago sorrise ancora, quello sgorbietto era proprio uno spasso.

    _ ___ _____ ___ _

    Gajeel non dimenticava mai i consigli di Metallicana, ed era bello quando quei ricordi riaffioravano proprio nel momento più adatto. Osservando il suo avversario non poté fare a meno di ripensare a quell'episodio del passato, come quella volta aveva davanti un cinghiale dall'apparenza innocua, una preda facile che però se messa alle strette, era capace di tirare fuori una forza incredibile. Da quel giorno il capellone aveva sempre combattuto ogni battaglia al massimo della proprie capacità e quest'oggi non faceva nessuna differenza: avrebbe usato tutta la sua potenza, anche contro un avversario completamente inadatto alla lotta. Infondo aveva scelto lui di scendere nell'arena e il borchiato non era nessuno per giudicare, sarebbe stata la battaglia a decretare il vincitore e un combattimento magnifico era ciò che chiedeva... e il moro era pronto a donargliela.
    Vedremo chi riderà alla fine.
    L'Ombra di Ferro si mise in posizione da battaglia, sollevando i pugni accanto al viso e allargando leggermente le gambe. Era pronto a ricevere il primo assalto nemico e percepì chiaramente il flusso magico espandersi, l'aria distorcersi... ma a parte un po' di luci colorate, non avvenne nient'altro. Tuttavia il ragazzo non abbassò la guardia, sapeva che il vero assalto stava per arrivare e quel serpente d'acqua a cui il pollo diede vita, era sicuramente più minaccioso dello spettacolino precedente. Gajeel osservò attentamente l'evocazione e le movenze dell'evocatore, mantenendo comunque la solita statica posizione. Infine notò l'assalto frontale del serpente, rimanendo sorpreso da quell'assalto in linea retta fin troppo prevedibile... ma avendo affrontato tantissime battaglie, non si lasciò distrarre dal rapito movimento. Infatti l'attacco disegnò una parabola precipitando sul terreno, per poi sfruttare il rimbalzo come una molla. In quel preciso istante però una luce dorata avvolse il corpo del Dragonslayer, lasciando dietro di se uno strato di scaglie d'oro a coprirne la pelle: nel momento esatto in cui il serpente andò a mordere il fianco, la magia nemica venne completamente spazzata via... e non rimase altro che della semplice acqua.
    Tocca a me.
    Il ferroso non rimase fermo per un secondo di più. Immediatamente superò la pozzanghera e in pochi istanti bruciò la distanza che lo separava dal rivale. Durante la corsa sollevò il braccio destro, il quale venne avvolto da una strana luce verdastra, mentre cambiava consistenza divenendo quasi di metallo liquido... per poi tornare solido sottoforma di un pesante maglio. Avrebbe quindi eseguito un potente colpo dall'alto verso il basso, con l'intenzione di schiacciare il pollo al suolo. A giudicare dal modo in cui aveva portato l'attacco, dai vestiti e dalla corporatura, Gajeel aveva capito che il punto debole del suo avversario era il corpo a corpo, per questo decise di portare lo scontro su quel livello così ravvicinato. Ad ogni modo, sfruttando il peso dell'attacco per raggiungere in un istante il suolo, il borchiato avrebbe continuato l'assalto portando un calcio all'altezza delle ginocchia del nemico, con l'intenzione di sbilanciarlo e farlo cadere al suolo.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Perfetto.
    Magia: 70%

    Note: Dunque, mi difendo dalla tecnica nemica usando la difesa energetica (a consumo alto per annullarla completamente) e dubito dopo scatto in avanti, cercando di colpire skekDor con una mazzata dall'alto verso il basso, chiudendo l'assalto con un tentativo di calcio alle zampe.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore - Auspex spirituale

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


    Tecniche Utilizzate:
    .Kogane no Ryū Uroko ~ Scaglie del Drago d'oro
    Durante i suoi vagabondaggi, Gajeel è solito incontrare persone tra le più strane o particolari, le quali lasciano sempre qualcosa in lui, un insegnamento o una fonte di ispirazione. Così quando ha aiutato un ragazzo che indossava una corazza dorata a riparare la propria arma, il Dragonslayer è entrato in risonanza con l'armatura brillante che quel ragazzo indossava, riuscendo ad estrarne una singola goccia dorata in un modo che non riusciva nemmeno a spiegare. La cosa importante però è il modo in cui quella corazza è entrata in risonanza con le scaglie di ferro del moro ha lasciato qualcosa in lui, facendo mutare per un attimo la sua armatura naturale, dandole così un colore differente, del tutto simile all'oro di quella corazza.
    Da quel giorno, quando il ragazzo lo desidera, le sue solite scaglie muteranno nel colore dell'oro per una frazione di secondo, rendendolo così in grado di difendersi da attacchi di natura energetica dalla potenza variabile, i quali non riusciranno a superare le scaglie dorate tanto facilmente.
    [Consumo Variabile: Alto]

    .Tetsuryū no Sōsa ~ Drago di Ferro: Manipolazione
    Tecnica fondamentale alla base delle capacità di ogni Dragon Slayer che si rispetti. Gajeel ha appreso questa tecnica durante il suo addestramento con Metalicana, il Drago gli ha trasmesso quindi questa conoscenza, con la quale è possibile creare e modellare a piacimento il ferro con grande facilità grazie alla magia dei Dragon Slayer, così da trasformare ogni parte del corpo in un arma, la cui forma dipende solo dalla fantasia dell'utilizzatore. Insomma, una tecnica molto versatile utile sia per piantare un chiodo che per spaccare la testa a qualcuno! In termini di gioco si può rendere un'arma qualsiasi parte del corpo, la potenza e il raggio variano a seconda del consumo impiegato nell'attacco.
    [Consumo Variabile: Alto]
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Il serpente colpì il bersaglio, ma anziché avere l'effetto sperato, tornò ad essere acqua. Il punto colpito era infatti mutato in oro, con gran sorpresa dello Skeksis.
    "Oooh..." Esclamò meravigliato. Per quanto provasse terrore, era innegabile che apprezzasse un così fine utilizzo della magia. L'effetto era molto bello, visivamente. Forse, se a fine duello non l'avesse ucciso, avrebbe potuto chiedergli di svelare il suo trucco. Volendo, avrebbe potuto fugare un simile dubbio e poi mangiarselo. Massì, magari avrebbe fatto proprio così.

    Comunque, bisognava tornare concentrati. Gajeel reclamò il proprio turno, e lo Skeksis di nuovo assunse quella strana posa simile a una preghiera.
    Come sempre, avrebbe dovuto prima di tutto neutralizzare la paura. Avrebbe potuto opporvisi, certo, ma la distanza tra i due contendenti era troppo lieve per provarci. Se non ce l'avesse fatta, sarebbero stati guai. E non ci teneva a perdere troppo presto la sua invisibile difesa.
    Ecco perché, nello stesso istante in cui l'umano partì, lo Skeksis si preparò a ricoprire nuovamente se stesso di luce. Non ci riuscì, però. L'altro era estremamente veloce. Una scheggia!
    Neanche il tempo di sciogliere la posizione, che gli fu subito addosso.

    Il mezzo-Mistico sgranò gli occhi, e l'istinto la fece da padrone. Non c'erano che pochi istanti per pensare a trucchi e stratagemmi: bisognava prima di tutto difendersi a modo!
    "Raaagh!" Ringhiò, e immediatamente dopo sollevò le braccia a difender la testa. Aveva percepito il movimento avversario, ma indovinarne l'esatta traiettoria gli avrebbe richiesto qualche secondo di più. L'unica cosa certa, era che il colpo sarebbe giunto dall'alto.
    Ecco perché lo Skeksis ebbe premura di difendersi adoperando un'anima piuttosto grassoccia.

    Nella sua discesa verso il suolo, Gajeel avrebbe visto frapporsi fra lui e skekDor un muro di mana informe. Esso avrebbe assunto pressoché all'istante la forma di un uomo paffuto e rubicondo. Un baronetto, a giudicare dalle vesti e dal modo in cui erano legati i capelli dietro la nuca, a formare un codino.
    La figura, che si stringeva a cono etereo nella zona delle gambe, sembrò sopresa di trovarsi lì. Si guardò attorno con curiosità, ma subito dopo si rese conto della situazione.
    Fissò Gajeel e il suo braccio a forma di maglio, e cacciò un grido: "Ah... NOOO!"
    Troppo tardi per cambiar direzione al colpo, se anche il ferroso avesse voluto.
    L'animella incassò in pieno la mazzata, esplodendo in una pioggia di schegge fluttanti e scomparendo alla vista. Quanto a Gajeel, la sua strategia non andò come pianificato.
    Il maglio infatti rimbalzò e lo costrinse a cadere poco prima dello Skeksis. La sostanza, tuttavia, non cambiò. Infatti, il suo successivo calcio era davvero troppo rapido e improvviso per poter essere evitato. E il mezzo-Mistico ancora stava riparandosi la testa con le braccia.
    TLANG!
    skekDor sobbalzò quando sentì il clangore prodotto dalla gamba del ferroso contro la sua barriera invisibile.
    Gajeel, dalla sua, avrebbe provato la sensazione di aver calciato una porta blindata e, per logica conseguenza, sarebbe rimasto lì dov'era, anziché portare a termine la rotazione e far perdere l'equilibrio all'avversario.
    Nel punto colpito s'originarono scariche violacee per un paio di secondi, poi la barriera si rimpinguò.
    Il Frammento del Cristallo aveva salvato la divinità da una situazione assai spinosa. Se fosse finito gambe all'aria, sarebbero stati guai seri.
    L'umano non aveva avuto tutti i torti, col suo pensiero: rialzarsi con una gonna tanto voluminosa, sostenuta per altro da una gabbia in legno, e i dolori della sciatica era tutt'altro che praticabile.

    Comunque, anche quell'attacco era andato a vuoto.
    L'espressione di skekDor mutò dallo shock alla cieca rabbia, non appena si rese conto di esser scampato per un pelo alla tragedia. Come s'era permesso quel mortale di portare ben DUE colpi verso la sua persona? E sì che lui non voleva ancora fare sul serio...
    "Come osi, tu... piccolo villano impudente!" Lo rimbrottò, digrignando quei pochi denti marci che aveva ancora in bocca.
    Stese il braccio e puntò il palmo aperto verso Gajeel.
    "Mala, katakontidzeh!!!"
    Il ferroso ebbe l'impressione d'essere investito da uno sbuffo di bufera, tanto sarebbe stato forte l'eventuale impatto con la sua pelle. Se non avesse adottato una difesa adatta, a nulla sarebbero valsi i suoi tentativi di rimanere sul posto.
    Il colpo l'avrebbe infatti sbalzato ben lontano dallo Skeksis, tanto distante che nemmeno i suoi piè veloci sarebbero stati in grado di riportarlo al cospetto della divinità con un'unica falcata.
    Per altro, avrebbe dovuto ingegnarsi per trovare il modo di attutire il suo successivo impatto col suolo. skekDor non c'era andato col sottile, seppur ancora una volta si fosse limitato a giocare col suo avversario.

    A seguito dell'attacco, il mezzo-Mistico si sarebbe asciugato la bava che gli colava da un lato del becco, quindi avrebbe rivolto qualche parola a Gajeel. Con fare titubante, ma non per propria colpa. Era l'effetto dell'infame incanto avversario.
    "B-bada, umano. O potrei fare a m-meno di considerare il nostro d-duello un semplice s-sollazzo..."

    In ogni caso, stavolta la posa che assunse sarebbe stata differente dalla precedente. Avvicinò infatti le mani al torace, e pose gli avambracci a croce davanti al petto, coi gomiti sollevati verso l'alto. Inoltre, con un fruscio la gonna si sollevò fin quasi alle caviglie. Da sotto d'essa spuntò fuori una coda piumata all'estremità, che nonostante la veneranda età del mezzo-Mistico dava ancora l'impressione d'essere forzuta e letale. Questa si dispose ad arco davanti di lui, ma non in maniera difensiva: suscitava la stessa impressione di un serpente a sonagli pronto a guizzare

    Salute: 100%
    Energia: 55%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Manto dello sciamano:
    Pur di proteggersi dai colpi, skekDor è disposto a tutto. Anche a sacrificare l’energia accumulata dall’assorbimento dell’anima degli esseri di cui si nutre. In tal caso, si genererà un’animella di colore verde brillante tanto grande da difenderlo dall’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa da Attacchi Fisici e Magici; Consumo: Variabile (In questo caso Alto)]

    - Repulsione:
    skekDor richiama a sé il potere del vento, generando una violenta onda d'urto che sbalza l'avversario indietro di ben 7 metri rispetto al punto in cui si trovava prima, impedendogli in tal maniera per un intero turno di usare attacchi o tecniche che richiedano un contatto ravvicinato (Abilità Attiva - Supporto; Consumo: Medio)


     
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  7. _MajinZ_
     
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    E se qualcuno non rispetta la sacralità della lotta, tu che fai?
    Lo prendo a cazzotti, ovviamente.
    Per questa volta ti do ragione, dai.

    ~

    L'esperienza accumulata in anni di lotte diventava una carta fondamentale nella strategia del Dragonslayer, in quanto lo rendeva in grado di leggere nel corpo degli avversari alcuni dettagli che potevano fornirgli dei vantaggi importanti. In questo caso aveva indovinato varie caratteristiche nel pollo, come ad esempio la sua preferenza nel combattere a distanza e il fatto che una simile veste non fosse per nulla adatta a uno scontro nell'Arena. Però vi erano anche delle peculiarità che una semplice occhiata non poteva svelare, come le capacità nascoste di ciascun individuo, quegli assi nella manica che appunto venivano sfoderati solo al momento giusto. Quando infatti il moro si era lanciato all'attacco, non sapeva molto sulle abilità nemiche, ma cercò di tenere a mente la precedente esperienza con l'acqua... restando comunque sorpreso dalla difesa attuata dal nemico. Il maglio non raggiunse mai il bersaglio, bloccata da una barriera che a occhio sembrava spirituale: quella era un'anima. Il colo rimbalzò via e lo stesso avvenne per il calcio, che andò a scontrarsi su un muro solido in tutto e per tutto.
    Merda..!
    Ringhiò Gajeel ritrovandosi praticamente sotto il rivale, una posizione decisamente scomoda che fece perdere al capellone secondi preziosi per allontanarsi. Annusò chiaramente il flusso magico concentrarsi, sentì anche la corrente gelida da esso generata accarezzargli il viso, ma per quanto riguardava la difesa, beh... questo era un altro discorso. Non riuscì a fare molto, se non ad accucciarsi e chiudersi a riccio, mentre l'onda d'urto lo schiacciava prima al suolo e poi lo sollevava facendolo rotolare malamente sulla sabbia dello stadio. Il borchiato si ritrovò quindi sballottato e scosso in maniera tutt'altro che gentile, finendo per allontanarsi di vari metri dal suo avversario, mandando in parte a rotoli la strategia del combattimento ravvicinato.
    Ahia... ahia...
    In realtà non sentiva molto dolore, anzi, non lo sentiva affatto, ma decise di fare un po' di commedia giusto per fargli un favore. Il ragazzo iniziò a tirarsi su e in effetti ci mise qualche attimo per erigersi sulle gambe, tastandosi poi la schiena, il petto e la mandibola con entrambe le mani: voleva controllare di avere ancora tutti i denti. Le parole del pollo fecero tuttavia innervosire il ragazzo, il quale non prese per nulla bene la definizione che quello diede allo scontro, quella infatti gli sembrava una mancanza di rispetto bella e buona. Alzò gli occhi rossi verso di lui, con un'espressione davvero terrificante.
    Non so cosa tu ti sia messo in testa, venendo qui... ma se consideri questo un semplice sollazzo, allora non hai capito proprio niente, bello mio.
    Fece un paio di passi avanti, forse tre.
    Qui nell'Arena Nera si fa sempre sul serio, ogni scontro è come una guerra e si da il massimo per onorare questa sabbia, questo pubblico... e il proprio onore. Ma tu mi sa che non ne hai uno. Mi fai solo schifo.
    A quel punto il ferroso sputò in direzione del nemico, accentuando forse un po' troppo la provocazione, ma si trattava solo di una strategia. Quello sputo infatti non era fatto di sola saliva, al suo interno era presente una piccola sfera metallica che atterrò a poca distanza da skekDor... e subito essa iniziò a ribollire, esplodendo subito dopo e ingrandendosi di colpo, liberando una serie di lacci spinosi con l'intenzione di intrappolarlo e graffiarlo tra le loro spire. Ma ovviamente non era ancora finita. Infatti non appena la sfera esplose, Gajeel era già partito nuovamente all'attacco e corse nuovamente in avanti, fermandosi però a un paio di metri dal rivale, sferrando da li un calcio in rotazione... che però non era un normale calcio.
    Rispetta il tuo avversario!
    Urlò il Dragonslayer, mentre la gamba mutava e si trasformava in una spessa colonna di ferro che si allungava, sferzando l'aria orizzontalmente, da sinistra a destra, con l'intenzione di investire in pieno il mezzo-Mistico sfruttando la distrazione causata dai lacci spinosi. Il colpo era potente, in esso non vi era nessun segno di esitazione: Gajeel si stava impegnando davvero tanto, non aveva mai considerato quello come un semplice passatempo. Questa era la sua vita, il suo credo, disprezzava chiunque considerasse la lotta... un semplice sollazzo. Lo mandava davvero in bestia e lo spingeva a fare ancora meglio, così da dimostrare a quegli stolti quanto si sbagliassero.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Concentrato.
    Fisico: Lividi di media entità su schiena e petto.
    Magia: 40%

    Note: Incasso il medio senza difendermi, quindi sfrutto il discorso per lanciare la sfera che muta in lacci spinosi per distrarre l'avversario dal colpo in arrivo, ovvero una spazzata a mezza altezza, da destra verso sinistra, annullando la distanza tramite l'allungamento della gamba che sfrerra il calcio.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore - Auspex spirituale

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


    Tecniche Utilizzate:
    Ibara no rēsu ~ Lacci Spinosi
    Unendo la saliva alla magia dei Dragonslayer, Gajeel lavorerà una piccola sfera metallica all'apparenza innocua all'interno della sua bocca. Successivamente la piccola sfera potrà essere utilizzata semplicemente sputando... ma è in quel momento che il suo vero potere si mostra. Una volta venuta in contatto con l'aria esterna, inizierà una mutazione che culminerà a poca distanza dal bersaglio, lasciando esplodere la sfera in un cespuglio di rovi, che si avvilupperanno attorno al nemico per ferirlo e straziarlo, prima di svanire tramutandosi in una semplice limatura di ferro.
    [Consumo Medio]

    .Tetsuryū no Sōsa ~ Drago di Ferro: Manipolazione
    Tecnica fondamentale alla base delle capacità di ogni Dragon Slayer che si rispetti. Gajeel ha appreso questa tecnica durante il suo addestramento con Metalicana, il Drago gli ha trasmesso quindi questa conoscenza, con la quale è possibile creare e modellare a piacimento il ferro con grande facilità grazie alla magia dei Dragon Slayer, così da trasformare ogni parte del corpo in un arma, la cui forma dipende solo dalla fantasia dell'utilizzatore. Insomma, una tecnica molto versatile utile sia per piantare un chiodo che per spaccare la testa a qualcuno! In termini di gioco si può rendere un'arma qualsiasi parte del corpo, la potenza e il raggio variano a seconda del consumo impiegato nell'attacco.
    [Consumo Variabile: Alto]
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Gajeel era stato punto sul vivo. O, almeno, questa fu l'impressione che skekDor ebbe. Rimase nella medesima posizione, ma non poté fare a meno di sorridere.
    Certo, visto che provava terrore l'espressione non gli riuscì perfettamente. Mentre i lati del becco si piegarono verso l'alto, le sopracciglia rimasero sollevate.
    "P-parole grosse dette da uno c-che instilla la paura nel proprio a-avversario con b-biechi trucchetti." Cominciò lo Skeksis.
    Si concesse il tempo di riprender fiato, visto che parlare col corpo scosso dal timore non era facile: "L'ho capito, s-sai? E t-ti dirò una cosa... Non fosse per l'o-oppressione che mi a-avvolge, niente nel t-tuo essere mi causerebbe il m-minimo tremore!"

    Di seguito, Gajeel fece qualcosa che mandò su tutte le furie lo Skeksis.
    Gli aveva... sputato? Essì, l'aveva fatto. Ora, fra le cose che il mezzo-Mistico trovava intollerabili -in realtà ben tante- c'era sicuramente la mancanza d'educazione.
    Non importava che l'altro gli avesse vomitato addosso le sue sentenze, né le ragioni che l'avessero portato a inveirgli contro. Ma il galateo...
    Doveva supporlo, la divinità, di trovarsi di fronte a uno sguattero d'osteria.
    Ma... un momento! Che accadeva alla saliva?
    Spostando per qualche istante il pensiero di ciò che avrebbe fatto al ferroso, una volta che l'avesse avuto a portata di zampa, verso lo strano globo, skekDor si rese conto che qualcosa non andava.
    Un'esplosione e, di nuovo, la sorpresa di scoprire d'essere stato colto alla sprovvista.
    Ancora una volta, lo Skeksis agì d'istinto.
    Gocce fitte di mana parvero piovere letteralmente dal cielo tutt'intorno a lui, e si aggregarono a formare figure di svariati animali. Per lo più, abitanti del bosco. C'erano tassi, lepri, ermellini e persino un paio di cervi.
    E tutti emisero versi ricolmi di dolore e sofferenza, mentre le spine li avvolgevano fino a stritolarli e farli scomparire, lasciando il mezzo-Mistico all'interno perfettamente illeso, in compagnia di un terzo cervo.
    skekDor stavolta non sarebbe stato colto impreparato. Aveva ipotizzato infatti che l'attacco non fosse altro che una distrazione. Poco prima Gajeel aveva usato una tattica simile, ed era facile supporre che stavolta non sarebbe stato diverso.
    Inoltre, era il momento di sfruttare l'estrema rapidità dell'avversario a suo favore. Il ferroso aveva dimostrato di potersi muovere a poco meno del doppio della velocità di skekDor. E portava i suoi attacchi in maniera istantanea. Ciò significava che nell'arco di un solo movimento del mezzo-Mistico, Gajeel ne eseguiva quasi ben due. Prima così era andata. E stavolta era auspicabile fosse lo stesso.
    Ecco perché evocò più anime del necessario, preparandosi a incassare l'ennesimo colpo che sarebbe venuto.

    L'unico guaio era che, non conoscendo l'entità della futura offensiva, aveva dovuto dimostrarsi approssimativo.
    Quando la gamba di Gajeel si allungò più del dovuto, minacciando di colpirlo, skekDor ordinò al cervo di frapporsi fra lui e il micidiale attacco.
    Però, non bastò. A quanto sembrava, quell'umano disponeva di una forza fuori dal comune.

    Lo spirito andò in frantumi, e fra il pulviscolo luminoso che si generò il mezzo-Mistico poté vedere chiaramente l'ombra dello stinco nemico avvicinarsi pericolosamente al suo fianco.
    Impossibile ricorrere a un'altra anima, ormai a stento gli occhi seguivano la direzione del colpo.
    Come in un film al rallentatore, skekDor vide la barriera del Cristallo piegarsi verso l'interno, e scintille violacee comparire nell'aria come lampi a ciel sereno.
    La struttura cedette, e un soffio d'aria sulla pelle annunciò il feroce attacco.

    In prima battuta, skekDor sentì dolore alla coda. Questa era infatti stata mossa a proteggere i fianchi, e in sostegno d'essa s'era aggiunto l'avambraccio sinistro, ricoperto dal caestus.
    La schiena scricchiolò, e il busto si flesse verso destra, avvolgendo per pochi istanti la gamba di Gajeel. Poi, l'impatto esplose in tutta la sua potenza, e skekDor si trovò a volare.
    Era una sensazione nuova per lui, perché mai gli era capitato in tanti millenni di fendere l'aria, se non per propria volontà.
    Il bacio del suolo non fu gentile, ma se non altro rotolò solo mezza volta. La struttura della gonna cigolò, ma non s'infranse, e la coda arrestò il vorticare imposto dalla forza centripeta.
    Ancora qualche attimo, poi la sofferenza lo colse. In primo luogo sgranò gli occhi e tirò il fiato. Il ventre crebbe, la zona del fianco bruciò.
    Le mani scesero al seno sinistro, quello che nell'impatto era finito schiacciato tra lo stinco di Gajeel e la cassa toracica. Lo massaggiò, ondeggiando appena il corpo in preda agli spasmi.
    "Unngh... Ahhh..." Gemette, stringendo i denti.
    La barriera era ora ben visibile, poiché il danno s'era equamente distribuito per tutta la sua superficie. Dunque, ora si poteva vedere la sua struttura. Una sfera evanescente tendente al lilla tutt'intorno il corpo della divinità, ancora piuttosto tenue. Appariva e scompariva a seconda dell'angolazione con cui la si guardava.
    Passarono alcuni secondi, e lo Skeksis rimase fermo lì dov'era. Difficile dire se fosse vivo o morto, visto che di suo non respirava mai. Comunque, lo scontro sembrava finito.

    O no?

    Di colpo, skekDor s'alzò seduto. O, per meglio dire, sollevò il busto e ne sostenne il peso con la mancina. La gonna formava un arco al di sotto della sua visuale, poiché la rigida struttura in legno non le permettava d'afflosciarsi verso il basso.
    "RRRAGH!"
    Gajeel, dal suo punto di vista, avrebbe potuto scorgere cosa celava la veste. Una sottana di seta copriva gambe magroline terminanti con rachitici piedi scalzi dalle dita di rettile. Inoltre, bloccata alla struttura prendeva posto la gabbia dei Podling. Oltre le sbarre, le creaturine simili a gnomi e dagli occhi privi di pupilla fissavano assenti l'ambiente circostante. Sembravano estranei al gran trambusto generale.

    Tornando al mezzo-Mistico, quando questi si sollevò da terra tese il braccio destro verso il ferroso. Le spalle ondeggiarono da destra a sinistra, come a seguire un motivetto musicale. La stessa coda dolorante sembrò battere il tempo, a terra.
    Quel che avvenne fu che dagli artigli scaturirono fiamme viola. I fuochi fatui vorticarono via dalle dita del loro evocatore e s'espansero fino a formare un enorme globo del ragguardevole diametro di quattro metri.
    L'esplosione fiammeggiante sarebbe stata a contatto di Gajeel ancor prima di esser scagliata, proprio in virtù della distanza che separava i due contendenti.
    Ma non era escluso che il ferroso avrebbe adoperato ancora una volta la sua difesa di scaglie d'oro.

    Di seguito, lo Skeksis si sarebbe accasciato nuovamente al suolo, tenendosi ancora il fianco. C'era di buono che, almeno per il momento, tutta quella sofferenza gli aveva tolto i tremori dati dal terrore. Ma sapeva di non poter restare così. Non voleva subire ulteriori angherie dal suo avversario.
    E se aveva inquadrato bene il tipo, non si sarebbe fatto sfuggire la ghiotta occasione di colpirlo ora che si trovava inerme a terra.
    Ecco perché spinse coi gomiti e cercò di rotolare sulla schiena.
    Ci mise tutto se stesso ma, al tempo di vedere i risultati della sua offensiva, il massimo che avrebbe ottenuto sarebbe stato di trovarsi in ginocchio, in procinto d'alzarsi

    Salute: 80% - Fianco dolorante, vertebre coccigee incrinate a metà della lunghezza della coda
    Energia: 25%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Manto dello sciamano:
    Pur di proteggersi dai colpi, skekDor è disposto a tutto. Anche a sacrificare l’energia accumulata dall’assorbimento dell’anima degli esseri di cui si nutre. In tal caso, si genererà un’animella di colore verde brillante tanto grande da difenderlo dall’offensiva avversaria [Abilità Attiva – Difesa da Attacchi Fisici e Magici; Consumo: Variabile (In questo caso Alto)]

    - Sfera infuocata:
    skekDor condensa le proprie energie in un globo di fuoco viola brillante che si origina di fronte a sé, sparandola poi in direzione dell'avversario. Il diametro del globo è dipendente dal consumo e va, in condizioni normali, da un minimo di 2 metri (Consumo Basso) a un massimo di 8 (Consumo Critico). Il colpo, in ogni caso, si annichilisce dopo aver raggiunto la distanza massima di 15 metri dal punto d'origine. [Abilità Attiva – Attacco Magico; Consumo: Variabile (In questo caso Medio)]




    Edited by Nightrun - 17/10/2016, 09:30
     
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  9. _MajinZ_
     
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    Contrariamente a ciò che aveva immaginato, questa volta l'attacco studiato da Gajeel riuscì a colpire nel segno e il pollo viola non poté fare altro che inginocchiarsi alla potenza scatenata dal Dragonslayer. Prima di tutto skekDor cadde nel tranello dello sputo, anche se i tralci spinosi non arrivarono a straziarne le carni, bloccati ancora una volta dalla barriera solida ma invisibile creata dalla compressione delle anime. Tuttavia il piccolo diversivo servì comunque allo scopo, spianando la strada per il successivo assalto che questa volta incontrò pochissima resistenza. La barriera infatti andò letteralmente in pezzi e il mezzo-Mistico si ritrovò a fare i conti con una pesante colonna di ferro che, aiutata anche dalla forza cinetica, lo investì in pieno e lo spazzò via. Rotolò un paio di volte sulla sabbia e di sicuro non ne uscì molto bene: a seguito dello scontro rimase a terra, sembrava quasi morto. Gajeel rimase fermo ad osservarlo, prendendo qualche boccata d'aria visto che la fatica iniziava a farsi sentire. Sorprendentemente il pollo riuscì a mettersi seduto, facendo sorridere l'Ombra di Ferro.
    Se fossi in te non mi rialzerei, lo dico per il tuo bene.
    Il borchiato parlò sinceramente, mentre i suoi occhi adesso potevano ben osservare la conformazione del nemico... perché diavolo si era lanciato in un'impresa simile? Il suo corpo era anziano, anche se forse era meglio definirlo antico, quelle gambette non potevano fornirgli molto sostegno in una battaglia di quel tipo e il suo posto era probabilmente tra le retrovie, per supportare gli alleati, ma non in prima linea dove rischiava di finire in una situazione esattamente identica a questa. Però il gladiatore non conosceva quanto fosse grande la perseveranza, la testardaggine o la semplice follia del suo avversario e quando vide il potere magico condensarsi ancora, non poté fare a meno di sgranare gli occhi per la sorpresa. Dagli artigli del volatile si generarono delle fiamme violacee, le quali iniziarono a vorticare insieme per poi fondersi in un'unica sfera dalle dimensioni notevoli, tanto da azzerare immediatamente la distanza che separava i due lottatori. Gajeel strinse i denti, strinse i pugni, mentre dei brividi di pura eccitazione gli percorrevano la schiena.
    SONO TUTTO UN FUOCO!!!
    Un combattimento fino allo stremo era ciò che chiedeva ogni guerriero e l'ostinazione del pennuto scatenò una nuova energia nel corpo del ferroso, il quale era diventato praticamente euforico. Si dimenticò della fatica, del rischio, del dolore. Voleva continuare a lottare, voleva rispettare un nemico tanto ostinato e voleva onorare il loro combattimento. Lasciò quindi che le scaglie dorate lo ricoprissero nuovamente, anche se a causa della fretta lo strato protettivo rimase abbastanza fragile... non una bella idea, visto ciò che stava per fare. Il ragazzo infatti posizionò le braccia davanti al viso per proteggersi, lanciandosi poi direttamente dentro la sfera di fiamme, che per forza di cose esplose a causa dell'interferenza. Le scaglie resistettero per un solo istante, prima di dissolversi nel fuoco. Piccole fiammelle attecchirono sulle sue vesti e abbrustolirono ampie zone delle braccia... ma in qualche modo Gajeel ne uscì. Quando riemerse, però, le scaglie dorate avevano lasciato spazio a grige scaglie metalliche.
    UAAA!!!
    Balzò fuori dalle fiamme come una furia, non importava se i capelli e gli abiti fossero ancora avvolti da solitarie fiammelle: era pronto a lanciarsi nuovamente all'attacco, completamente preso dall'anarchia del momento. Continuò la sua corsa, mentre le spire d'oscurità quasi divorarono ogni luce ancora presente. E correndo caricava il pugno destro, stringendo le dita fino a crepare la corazza stessa, sferrando poi un pugno a tutta forza proprio in direzione del viso del rivale. Raggiungerlo o meno non aveva molta importanza, in ogni caso il pugno avrebbe liberato nell'aria una nuvola di brillantini metallici totalmente innocui. Se skekDor aveva deciso di continuare a combattere, Gajeel non aveva nessuna intenzione di irriderlo o prenderlo in giro, tutt'altro: aveva intenzione di onorarlo con la stessa intensità, perché alla fine non si trattava solo di ciò che voleva l'Arena, ma anche di ciò che volevano entrambi i gladiatori. Forse erano spinti da idee contrastanti, ma in quel momento, avvolti dal vociare della folla e illuminati dalle luci artificiali... erano diventati in qualche modo uguali. Diversi, ma comunque uguali.

    ~

    Non arrenderti mai, figlio mio. Continua a combattere finché hai la forza di farlo e anche se non avrai più energie, non fermarti. Fallo per il tuo onore ma non limitarti solo a quello: combatti anche per l'onore degli altri. Perché tutti, in un modo o nell'altro, si meritano un briciolo di gentilezza. Di qualsiasi tipo essa sia.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: AAAAAAA!!!!
    Fisico: Lividi di media entità su schiena e petto. Bruciature di bassa entità su braccia e viso, oltre ad altre bruciature sparse sul resto del corpo.
    Magia: 25%

    Note: Infervorato dal comportamento di skekDor, Gajeel si lancia urlando dentro la sfera infuocata e nella fretta riesce a difendersi solo in parte dall'attacco. Subito dopo, sfruttando anche le fiamme come diversivo, il ragazzo continua a correre per sferrare un pugno potenziato dritto in faccia al suo avversario.

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore - Auspex spirituale

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


    Tecniche Utilizzate:
    .Kogane no Ryū Uroko ~ Scaglie del Drago d'oro
    Durante i suoi vagabondaggi, Gajeel è solito incontrare persone tra le più strane o particolari, le quali lasciano sempre qualcosa in lui, un insegnamento o una fonte di ispirazione. Così quando ha aiutato un ragazzo che indossava una corazza dorata a riparare la propria arma, il Dragonslayer è entrato in risonanza con l'armatura brillante che quel ragazzo indossava, riuscendo ad estrarne una singola goccia dorata in un modo che non riusciva nemmeno a spiegare. La cosa importante però è il modo in cui quella corazza è entrata in risonanza con le scaglie di ferro del moro ha lasciato qualcosa in lui, facendo mutare per un attimo la sua armatura naturale, dandole così un colore differente, del tutto simile all'oro di quella corazza.
    Da quel giorno, quando il ragazzo lo desidera, le sue solite scaglie muteranno nel colore dell'oro per una frazione di secondo, rendendolo così in grado di difendersi da attacchi di natura energetica dalla potenza variabile, i quali non riusciranno a superare le scaglie dorate tanto facilmente.
    [Consumo Variabile: Basso]

    .Tetsuryū no Uroko ~ Scaglie del Drago di Ferro
    La pelle di un drago è sicuramente la sua difesa primaria, le scaglie forniscono una protezione quasi illimitata verso gli attacchi ad essa scagliati. Un Dragon Slayer non fa certo differenza, soprattutto quando si tratta di scaglie d'acciaio. Grazie a questa tecnica Gajeel è in grado di riprodurre le scaglie del Drago di Ferro sul suo corpo, trasformando la sua normale pelle in una corazza molto resistente e capace di reggera vari urti, proprio come un'armatura che però non impedisce in alcun modo i movimenti. Con questa corazza si può quindi ricoprire una sola zona oppure l'intero corpo, a seconda dell'energia impiegata con una solida corazza di ferro in grado di difendere l'utilizzatore da qualsiasi tipo di colpo fisico. Nulla però impedisce di usare questo colpo anche in campo offensivo, un pugno sferrato con una mano ricoperta di metallo sicuramente farà molto più male di un pugno normale.
    [Consumo Variabile: Medio]
     
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    Come detto, a seguito dell'esplosione skekDor cercò di rimettersi in piedi. Peccato che Gajeel non fosse dello stesso avviso. Mentre il mezzo-Mistico forzava infatti sulle ginocchia affinché queste gli permettessero di riottenere la statura eretta, vide la coltre di fumo generata dall'esplosione agitarsi sinuosamente.
    Giusto il tempo di spalancare appena il becco, che il ferroso apparve come uno spettro dirimpetto a lui.
    "AH!"
    Stavolta non c'era tempo per utilizzare una delle povere anime che albergavano nel suo stomaco. Non c'era tempo per evocare un incanto, capace di frapporsi all'offensiva avversaria.
    Le braccia s'alzarono davanti al volto, e la coda ciondolò malamente in avanti. Le vertebre incrinate non le permettevano di stendersi in tutta la sua lunghezza, e gli acciacchi dovuti all'offensiva precedente gravavano sulla concentrazione di skekDor.
    Se non altro, non provava terrore. Non terrore "illusorio", almeno. Ma era spaventatissimo dalla situazione presente.
    Quando il guanto di ferro impattò sulla sua barriera, lo Skeksis chiuse gli occhi. Sapeva che non avrebbe retto il colpo, poiché oramai conosceva la forza erculea del suo avversario.
    In breve, quando il pugno gli si posò sulla carne, nemmeno i caesti che ricoprivano gli avambracci riuscirono ad ammortizzare l'urto.
    La coda si piegò innaturalmente, producendo il suono di un ramo secco spezzato, e venne sospinta contro le braccia poste a difesa del volto.
    La sinistra non sopportò nemmeno per un istante la pressione: ulna e radio andarono in frantumi, sporgendo fuori dai guanti di mana come grottesche borchie. Niente sangue, però. La carne all'interno del braccio era marcia, e qualunque liquido fosse uscito dalle ferite, di certo non avrebbe avuto un colore rosso vivo.

    Sarebbe toccato il medesimo destino anche alla destra, non fossero intervenute le leggi della fisica.
    L'equilibrio delle vecchie gambe vacillò e piedi si sollevarono da terra; al contempo, la divinità si ritrovò sospinta all'indietro, in una caduta incontrollata.
    Picchiò il suolo con entrambe le spalle, e se avesse avuto il bisogno di tirare il fiato, di certo gli sarebbe mancato il respiro.
    Stavolta la sofferenza gli fu addosso ancor prima d'aver realizzato di star guardando la volta dell'Arena Nera.
    I lati del becco ancora spalancato si piegarono verso il basso, mentre l'espressione degli occhi andò a corrugarsi, sottintendendo la gravità del tormento.
    La struttura in legno della parte posteriore della gonna s'era incrinata per via dell'urto, afflosciando appena il capo di vestiario, che ora non percorreva più una circonferenza perfetta.

    Lo Skeksis portò le braccia al grembo -La mancina straziata faceva male a ogni sussulto dei tendini ancora attaccati all'osso, ma gli venne spontaneo avvicinarla al petto- e singhiozzò in maniera sommessa.
    Non c'entravano l'orgoglio o l'etica. Avrebbe ostentato la sua sofferenza in maniera più teatrale, non fosse stato per il colpo ricevuto alle spalle.
    Ondeggiò un poco, mentre un paio di lacrime gli rigavano i lati del volto. Gli occhi chiusi, i denti serrati più che mai.
    "Ooow... Sniff... Nngh..."

    Dolore. Agonia. Paura. Paura di cosa? Gajeel... Gajeel era lì. Non si sarebbe fermato fino a vederlo sanguinare. Così aveva detto! Gajeel...

    Paura. Incertezza. Dubbio. Era dunque questo il limite del suo potere? Tanto misero e fragile era diventato il suo corpo, plasmato dallo scorrere inesorabile del tempo? Cadere per mano di un umano...

    Dubbio. Sconsideratezza. Rabbia. Se nelle stelle era scritto che sarebbe andata così, avrebbe dato fondo alle proprie forze, dimostrandosi meschino almeno quanto l'umano che l'aveva percosso.

    Batté le palpebre un paio di volte, strofinandosi il dorso della destra sugli occhi per celare il suo momento di debolezza.
    Poi le iridi andarono a Gajeel. Il ferroso stava ancora lì, probabilmente smanioso di concludere l'incontro, di procurargli altra sofferenza.
    Strano come la mente spesso giocasse brutti scherzi. Un attimo fa, stretto nell'abbraccio di Eris, il mezzo-Mistico aveva provato pena per la propria condizione, e non aveva desiderato altro che le dolenze cessassero.
    Ma ora, mentre realizzava di avere ancora frecce al proprio arco, si prospettava in lui una visione totalmente nuova. E Gajeel ritornava piccolo ai suoi occhi. Piccolo e indifeso, come un pargoletto lasciato incustodito in un bosco. L'immagine gli provocò una certa ilarità.

    Ecco dunque che i lati del muso tornarono a piegarsi verso l'alto, e anche l'espressione del viso, seppur ancora sofferente, si rasserenò. Un moto di riso gli crebbe nel gozzo, tuonandogli poi fuori dalla gola sottoforma di risata sguaiata: "K-k-k... HAAWRK! HAWRRK-HAAR..."
    Tirò il fiato e riprese la calma, facendo scivolare la mano a sorreggere il braccio spezzato: "Sei pieno di vita, ragazzo... Scommetto che la tua anima avrebbe gran gusto..." Parlare ignorando il dolore non era faccenda facile. Ma tenne duro.
    "Tu vuoi prendere la mia vita, vero? Sì, lo leggo nei tuoi occhi..." Sollevò appena il capo, incrociando lo sguardo con quello del suo avversario. La naturale cifosi della sua schiena gli venne in aiuto, in questo. Difficilmente avrebbe potuto far perno sul gomito dell'arto leso.
    "Ma sei un folle, se credi di poterlo fare... Hihihi! Anzi, voglio svelarti un segreto... Ascolta... Le mie energie non finiscono mai, sono inesauribili! Tu, invece, sei già allo stremo. Persino i miei stanchi occhi se ne sono resi conto. E adesso presta attenzione, come prima!"
    Alzò la destra, col pugno serrato verso l'alto. Quando sciolse lentamente le dita e mostrò il palmo, al suo interno s'era originata una fiamma violacea grande come una palla da baseball.
    Lo Skeksis torse il braccio e la lanciò. Non verso il ferroso, però. L'aveva tirata in cielo.
    Ghignò, sprezzante: "Io non temo la morte, poiché la morte stessa è mia schiava servizievole. Sono un immortale, Gajeel l'umano. E, al contrario di te, non pavento la distruzione del mio involucro di carne..."
    Raggiunta quasi la volta dell'Arena Nera, la sfera s'ingigantì vistosamente. Crebbe, e crebbe ancora, fino a coprire un diametro di oltre otto metri!
    Qualcuno fra il pubblico gridò, poiché le fiamme erano tanto alte da far giungere il loro fetido calore sulfureo fin sugli spalti.
    Gajeel stesso avrebbe annusato una quantità d'energia spropositata provenire dalla meteora, ora in rapida caduta verso il basso.

    skekDor rimase col palmo rivolto alla folgore infernale, e lasciò che la testa ricadesse flosciamente al suolo, mentre attendeva che le fiamme arrivassero a contatto col suolo.
    Di nuovo, esclamò a gran voce: "Rassegnati, stolto! Ora berrai dal calice della collera di Dio, fino all'ultima goccia!!!"

    Vista la portata dell'attacco e il suo immenso potere distruttivo, l'umano non avrebbe fatto in tempo a sfuggire al colpo nemmeno mettendosi a correre come un forsennato.
    Avrebbe sentito il calore avvicinarsi, e il puzzo di magia e zolfo farsi sempre più intenso. E fino all'ultimo avrebbe avuto l'impressione di essere davvero in pericolo. Quel che stava succedendo era dannatamente reale, non c'era alcun dubbio!

    Oppure no?

    Sforzandosi di restare impassibile, come ad accettare quanto aveva detto come somma verità, skekDor era l'unico in mezzo a quella moltitudine d'umani a conoscere il vero. La sfera non avrebbe fatto alcun danno ai due contendenti. Né avrebbe distrutto il campo di battaglia.
    Perché di concreto, dalla sua iniziale manifestazione fino al momento del violento boato, -tanto forte da far fischiare le orecchie a tutti i presenti- non c'era niente.
    Un illusione. Forse l'ultimo scherzo dell'anziana divinità, che pure aveva mentito riguardo i suoi poteri. Sebbene non potesse provare alcuna fatica, percepiva di essere agli sgoccioli. Poteva solo sperare che Gajeel avesse abboccato, difendendosi al meglio delle sue possibilità, per poi stramazzare al suolo completamente sfinito

    Salute: 60% - Fianco dolorante, vertebre coccigee rotte a metà della lunghezza della coda, braccio sinistro piegato innaturalmente all'indietro, braccio sinistro dolorante, fastidio alla bassa schiena
    Energia: 15%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Sfera infuocata illusoria:
    Come Sfera infuocata a Consumo Critico, ma si tratta di un'illusione. In quanto tale, skekDor sarà in grado eventualmente di colpire anche più avversari con più colpi senza per questo dover dimezzare il consumo di mana. Ogni sfera sembrerà avere un diametro di 8 metri (ovvero darà l'impressione di possedere un alto potere distruttivo) ma, al contrario dell'originale, non sarà in grado di infliggere alcun danno [Abilità Attiva – Attacco Magico; Consumo: Medio]


     
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  11. _MajinZ_
     
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    Metallicana sollevò la sua possente ala, riparando il giaciglio sul quale Gajeel si era appena sistemato, visto che ormai era giunto il momento di andare a dormire. Il bimbo sollevò quindi lo sguardo verso il genitore, come in attesa di qualcosa. Infatti non si poteva andare a dormire, senza prima aver sentito la favola della buonanotte.
    La favola! La favola!
    Il Drago sorrise benevolo, o almeno cercando di esserlo, visto che la sua bocca era irta di zanne.
    Va bene, ma dopo dormirai senza fare storie.
    Il piccolo annuì, mentre si sistemava sotto le coperte.
    C'era una volta, in un mondo e in un tempo lontani, un nobile guerriero ben voluto da tutti. Aveva combattuto numerose battaglie da cui era sempre uscito vincitore... ma prima di ritirarsi, doveva affrontare un'ultima battaglia. Era difficile, la più difficile che avesse mai affrontato. Il guerriero era anziano e purtroppo non riuscì a sostenere l'ultimo scontro, finendo inevitabilmente sconfitto. Ma nel mezzo del campo di battaglia, prima di esalare il suo ultimo respiro... il nobile guerriero sorrideva. Non era disperato o triste, sorrideva con una tranquillità disarmante. Disse che ormai aveva dato tutto e non aveva rimpianti. La sua completa assenza della paura della morte fece imbestialire il Dio dell'Oltretomba, il quale si rifiutò di accogliere una simile entità nel suo regno, punendolo con l'immortalità. Da quel giorno quel nobile guerriero vaga ancora per il mondo, aiutando i deboli e chiunque abbia bisogno di un sostegno.
    E'... triste.
    Commentò il piccolo Gajeel, coperto fino al naso.
    Perché è triste?
    Perché un nobile guerriero merita una morte onorevole e il regalo più grande consiste nell'essere ricordato! Anche io voglio essere ricordato quando sarò un eroe!
    Hai ragione, ma non pensarci adesso: passerà ancora tanto tempo prima che arrivi quel momento, ora pensa solo... a riposarti.
    Il bimbo però non ascoltò l'ultima parte del discorso, si addormentò con il sorriso sul viso. Quando dormiva sembrava davvero un angioletto.

    ~

    La battaglia ormai era giunta al suo culmine. Non esistevano più le difese e l'unico baluardo a difesa degli assalti nemici era il corpo stesso, che però non era uno scudo molto affidabile. Almeno non a questo punto dello scontro. Così il pugno sferrato dal Dragonslayer non incontrò nessuna difesa, scontrandosi direttamente con la vecchia carcassa del pollo... la quale scricchiolò, si incrinò e alcune ossa andarono in frantumi. E mentre la pioggia di schegge illuminava l'aria, il volatile si ritrovò ancora una volta a gambe all'aria, surclassato completamente dalla schiacciante prestanza fisica del capellone. Forse solo ora, per la prima volta, si rese conto di quanto dura e spietata fosse la realtà, lasciando che le lacrime gli rigassero il volto. Gajeel non ne rimase impressionato, lui infatti si era accorto da tempo di quanto fosse dolorosa la verità e venirne a conoscenza era proprio come ricevere un bel pugno in faccia. Eppure non riusciva a capire quell'improvvisa ilarità. La cosa era abbastanza sospetta e non fece altro che rendere il ragazzo ancora più sospettoso, ancora guardingo nonostante tutto.
    Ma piantala, stai solo cercando di spaventarmi. Lo vedo che anche tu sei senza energie... stai solo bluffando e con me questa tattica non funziona!
    L'istinto del borchiato non si sbagliava quasi mai, ma allora per quale motivo adesso stava dubitando di lui? Forse aveva fatto male i suoi calcoli, magari skekDor aveva ancora numerose frecce al suo arco e Gajeel aveva semplicemente sbagliato tutto. Era stato troppo sbruffone, troppo prepotente. E ben presto il sorriso svanì da quel volto, proprio nel momento esatto in cui il naso del giovane percepì la concentrazione di potere magico. Ancora una volta. Ed era tanta, troppa. Come troppo grande era quella sfera violacea che velocemente, continuava a crescere. Arrivati a questo punto, non vi era nessuna difesa in grado di resistere a tutto ciò. Le braccia del ferroso ricaddero sui fianchi, il capo chino in avanti, con gli occhi persi nel grigio della sabbia.
    Pensi davvero che uno come me abbia paura di morire? Dai, ormai dovresti averlo capito.
    L'Ombra di Ferro distese le braccia verso l'esterno, con i palmi rivolti verso l'altro, protendendole quasi verso la sfera distruttiva sovrastante. Quando poi sollevò il capo, probabilmente in molti sarebbero rimasti a bocca aperta: quel burbero gladiatore... stava sorridendo.
    Se questo è il mio destino, allora lo accetterò senza rimpianti.
    Concluse così il suo discorso, scusandosi mentalmente con suo padre per la cavolata che aveva fatto e che stava facendo. Alla fine non era riuscito a concludere nulla, però si sentiva ugualmente sollevato e poco prima che la sfera lo colpisse, chiuse gli occhi. Era talmente in pace con se stesso che sentì solo l'esplosione circondarlo con il suo frastuono, facendogli fischiare le orecchie, senza percepire alcun dolore. Riuscì anche a riaprire gli occhi quando tutto giunse al termine. E stranamente ritrovò tutto quel che aveva lasciato, anche se stesso. Iniziò a sbattere le palpebre, lo fece un paio di volte, guardandosi poi attorno. L'arena c'era ancora, il pollo anche e lui pure era tutto intero. Che diamine stava succedendo? Non riusciva a capirlo.
    N-non dirmi... che mi hai fregato?! Ma non dopo un discorso così imbarazzante!
    Di colpo perse tutte le energie, afflosciandosi a terra con le gambe incrociate. Lentamente si tolse anche il cappuccio, facendo svanire qualsiasi spira d'oscurità e con essa anche il terrore che riusciva a scatenare. Adesso si che si sentiva davvero sconfitto.
    E comunque non ho mai avuto l'intenzione di ucciderti, puntavo solo alla vittoria. Ma ammetto di esserci cascato con tutte le scarpe... che figura.
    Al momento non gli importava se il pubblico non avrebbe gradito una simile conclusione, nemmeno vincere o perdere aveva molto senso, visto che lui sentiva di essere stato sconfitto. Ma andava comunque bene così, aveva imparato una nuova lezione e di certo ne avrebbe fatto tesoro in futuro, ora che ne aveva la possibilità. Sembrava infatti che il Dio dell'Oltretomba, per il momento, non avesse nessuno spazio per lui, nel suo regno.



    CITAZIONE
    Gajeel Redfox

    Mente: Fregato da un pollo viola. Non ci credo.
    Fisico: Lividi di media entità su schiena e petto. Bruciature di bassa entità su braccia e viso, oltre ad altre bruciature sparse sul resto del corpo.
    Magia: 25%

    Note: \\

    Passive: Olfatto supersviluppato - Auspex Magico - Mana +10% - Percezione Pericoli - Power Up Forza 50% - Power Up Resistenza 50% - Power Up Agilità 50% - Power Up Velocità 50% - Resistenza al Dolore - Aura di Terrore - Auspex spirituale

    Equipaggiamento:
    .Cloak of Shadows ~ Mantello delle Ombre
    Si tratta di un oggetto molto particolare, recuperato durante un'avventura del Dragonslayer in un altro mondo. Durante quel viaggio Gajeel ha affrontato il precedente possessore del mantello, sconfiggendolo e recuperando la "reliquia" insieme ai suoi compagni. All'inizio però non l'ha portato con se, ma una volta tornato sul semipiano, beh, si ritroa tra le mani il particolare indumento insieme a tutti i suoi poteri contro i quali il ragazzo si scontrò, avendo però la meglio.
    L'indumento si presenta come una normale felpa con cappuccio, priva però delle maniche di cui rimangono solo alcuni brandelli all'altezza della spalla. Il suo colore è nero e non presenta nessuna chiusura sul davanti, assumendo così la forma di un mantello. Una sua particolarità è il fatto che una volta indossato il cappuccio, gli occhi del possessore diventano completamente rossi, sia il bianco che l'iride, donando così un aspetto un po' demoniaco, ma solo esteticamente: non comporta nessun potenziamento o bonus.
    Oltre a ciò il mantello nasconde vari poteri legati a un fumo denso e scuro in cui muta secondo il volere dell'utilizzatore, permettendogli di fare numerose cose con esso come ad esempio volare o passare in luoghi inaccessibili. Ma i poteri, forse a causa del viaggio dimensionale sembrano regrediti e al momento sono in via di risveglio, infatti molti di essi sono bloccati. Starà al tempo e al potere magico del ragazzo risvegliarli.

    Pietra spirituale
    Ogni membro dell'azienda ha la sua pietra spirituale: un cristallo trasparente come vetro, grande quanto mezzo pugno. È una pietra spirituale di Daleli, predisposta a contenere degli spiriti.
    Pagando un consumo variabile è possibile sigillare un fantasma all'interno della roccia, che inizierà a brillare per l'energia in essa racchiusa.
    La spesa energetica dipende dalla forza del bersaglio. Indebolire lo spirito nemico lo rende più facile da catturare.
    Le pietre sono state incantate da Lazarus, che le ha contaminate con gocce di Tenebra.
    Con un consumo medio, l'oscurità verrà rilasciata e contaminerà ogni spirito nel raggio di 5 metri, rendendolo corporeo per due turni. Gli spettri appariranno come figure di fumo nero, e saranno così vulnerabili agli attacchi fisici.
    [Tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti]


    Tecniche Utilizzate:
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Dopo che il globo impattò col suolo, svelando il proprio segreto ai presenti, skekDor rimase perfettamente immobile. Se fosse stato mortale, avrebbe provato la sensazione di rimanere col fiato in sospeso, e forse avrebbe sentito il proprio cuore mancare un battito.
    Invece, nel silenzio e l'immobilità della sua forma corporea, l'unico brandello d'umanità che gli si agitava dentro era quello costituito dall'anima del Mistico. La parte malvagia dominava su quello spirito puro, che ciò nonostante ora provava ad avere il sopravvento, sfruttando la debolezza dello Skeksis.
    Pur tuttavia, venne ricacciato di nuovo all'interno del cuore di tenebra.
    skekDor abbassò le piccole iridi rosse verso Gajeel, e un sorriso maligno gli si stampò in volto, increspato di tanto in tanto dalle ondate di dolore. Le ossa erano ancora incastrate tra i viticci del caestus, e ogni volta che muoveva la mancina poteva sentirle fuoriuscire dalla carne un millimetro di più.
    "Affatto. Io ho solo detto che avresti assaggiato la mia ira. Non ho mai detto che saremmo entrambi periti a seguito di questo mio incanto. La tua, piuttosto, m'è sembrata una resa bell'e buona..."
    Non poteva esser sicuro delle reali intenzioni del ferroso. Magari, in segno di stizza l'avrebbe percosso ancora per lo scherzetto che aveva architettato. Ecco perché fece lo sforzo di alzarsi, anche se pesantemente acciaccato.
    Le gambe se non altro erano ancora intere, e se teneva fermo il braccio e la coda adesa al terreno, non provava neanche tanto male.
    Rimessosi in ginocchio, appoggiò il gomito della destra sulla rotula, quindi fece forza.
    La bassa schiena cigolò più volte, mentre recuperava la statura eretta.
    Una delle palpebre veniva costantemente attraversata da fremiti per via delle ferite, mentre continuava: "Ad ogni modo, il tuo epitaffio non è stato per niente imbarazzante. Fai bene a non opporti al destino, mortale. Per quelli della tua risma, il libero arbitrio è solo una pia illusione."
    Gajeel s'era tolto il cappuccio, mentre lo Skeksis si stava alzando. Dunque, il tramite della sua magia era il mantello. Ecco cos'era a infondergli quel senso d'inquietudine.
    "Io invece volevo mangiare la tua anima." Lo rimbeccò prontamente skekDor, quando Gajeel parlò delle sue reali intenzioni riguardo lo scontro.
    Roteò subito dopo le palle degli occhi, e per qualche secondo l'espressione sul suo volto si fece meno arcigna: "Però... Durante il duello ho capito che un tipo come te è troppo interessante per finire i suoi giorni nel mio stomaco."
    Mosse un passo, e poi un altro. Gajeel gli era solo a pochi metri di distanza, ma ci mise comunque parecchio per arrivargli vicino. Questa era l'andatura abituale del mezzo-Mistico. Persino un normale umano l'avrebbe considerato lento nelle movenze.
    Comunque, arrivato nei pressi del ferroso, che al momento stava seduto a terra a rimuginare, avrebbe steso la mano verso di lui.
    "Disponi di capacità fuori dagli standard, ma agisci come un cavallo privo di briglie... Quel che ti serve è una guida."
    Se il ferroso gliel'avesse permesso, skekDor avrebbe passato la sua mano scheletrica fra la chioma del giovane. Non era una vera e propria carezza, e al tatto sembrava che un rastrello stesse districando le ciocche di capelli del giovane.
    "Il duello è finito. Non importa cosa penserà la gente, noi due conosciamo la verità. Tu hai perso, io ho trionfato. Potrei reclamare la tua vita in premio..."
    Serrò la mano. Non tanto forte da rischiare di strappare i capelli di Gajeel, ma questi avrebbe sentito una certa tensione.
    Subito dopo, tuttavia, la stretta delle dita s'allentò, ed esse scivolarono via, lontano dalla sua testa.
    "...ma, come ho già annunciato, non è a questo che miro. Io non voglio la tua anima, Gajeel l'umano. Io ti voglio nella tua interezza. Voglio il tuo intero essere!"
    Nonostante la cifosi marcata, skekDor s'ingobbì ancora di più, in modo da farsi vicino al viso di Gajeel e bisbigliargli: "Diventa un mio accolito. Risponderai solo e unicamente ai miei ordini, e non sarai schiavo di nessun altro. In cambio, ciò che ti prometto è la mia saggezza... e la vita eterna."

    Si risollevò subito dopo, qualunque sarebbe stata la reazione di Gajeel.
    "Pensaci con calma. E quando questa farsa sarà conclusa, cercami. Resterò a Merovish per qualche giorno, ragazzo. Solo e unicamente per te."
    Il duello era concluso, e ora bisognava vedere cos'avrebbe deciso la gentaglia lì radunata.
    skekDor scrutò il pubblico fra gli spalti, dimenticò delle orrende menomazioni che aveva subito.
    Non sapeva da chi sarebbe stato giudicato. Ma sapeva di dover aspettare

    Salute: 60% - Fianco dolorante, vertebre coccigee rotte a metà della lunghezza della coda, braccio sinistro piegato innaturalmente all'indietro, braccio sinistro dolorante, fastidio alla bassa schiena
    Energia: 15%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Molte chiacchiere e troppo poco sangue.
    Il pubblico aveva assistito ad uno spettacolo pirotecnico d’effetto sul finale, ma il tutto si era risolto con un nulla di fatto: l’Ombra di Ferro aveva rinunciato a proseguire lo scontro e il suo sfidante si era addirittura messo a confabulare con lui. Prima che i rumoreggiamenti esprimessero il malcontento degli spalti, il Cerimoniere ricomparve sul ring. Proprio in quell’istante l’ampia gonna di skekDor cedette per i troppi danni strutturali accumulati e sbilanciò lo Skeksis a sufficienza da farlo capitolare al suolo.

    « Signore e signori! »

    Richiamando l’attenzione su di sé cercò di coprire la propria insoddisfazione.

    « Come ben sapete, lo scontro dura soltanto finché è necessario. »

    Gli bastò uno strattone disinvolto per sollevare Gajeel da terra e rimetterlo in piedi.

    « L’Ombra di Ferro ha dimostrato di avere la stoffa per andare avanti! »

    Le acclamazioni del pubblico suggellarono
    ancora una volta lo spettacolo.



    skekDor VS Gajeel Redfox

    skekDor
    Scrittura & Interpretazione
    Il narrato è pulito e scorrevole, inficiato solo saltuariamente da imperfezioni minori (qualche virgola collocata male sintatticamente, maiuscole superflue all’interno degli incisi, e curiosamente dimentichi sempre il punto fermo dopo l’ultima parola di ogni post). L’interpretazione è convincente, anche se il registro colloquiale della narrazione a volte stride con l’impostazione solenne che cerchi di trasmettere: il lettore resta dubbioso se il tuo pg sia una divinità da prendere sul serio o meno – il che forse è il tuo intento fin dal principio. Presta attenzione quando racconti delle reazioni del nemico perché - pur includendo i doverosi condizionali - persiste la sensazione che tu stia sconfinando in parte nella sua autonomia di manovra.
    Voto: 3.5

    Strategia
    Nulla di particolarmente incisivo in questo campo: sprechi i due slot iniziali con una difesa totalmente superflua dalla malia passiva e con un attacco diretto di facile gestione per l’avversario. Anche al secondo e al terzo turno le offensive sono poco ispirate e con fini tutt’altro che letali, mentre l’illusione usata al quarto turno sarebbe stato un ingegnoso diversivo se solo l’avessi abbinata a qualche ulteriore insidia. In generale ti consiglio di puntare sulle combo di attacchi di natura diversa, d’incassare più danni quando possibile per risparmiare mana e di dotare il pg di passive indicate al suo ruolo da caster puro.
    Voto: 2.5

    Sportività
    La materializzazione dei “Caesti Eterei” richiederebbe una passiva apposita, mentre la difesa che hai impiegato al terzo turno per bloccare i lacci e smorzare la spazzata è parzialmente opinabile perché hai risposto a due slot tecnica usandone uno solo. Ti penalizza un po’ anche il lungo monologo che ha preceduto l’impiego della meteora illusoria, giacché ne ha risentito il timing dell’evento in corso: si tratta pur sempre di un duello concitato, lo spazio per le chiacchiere dovrebbe essere ridotto all’osso.
    Voto: 2.75

    Puntualità
    Nessun ritardo.
    Voto: 5



    Gajeel Redfox
    Scrittura & Interpretazione
    Anche tu hai qualche incertezza nell’uso delle virgole, che talvolta posizioni in modo errato per creare pause ad effetto che invece risultano sintatticamente sgradevoli. La tua performance si attesta comunque su buoni livelli nel complesso: per quanto i flashback che hai incluso distolgano dal flusso degli eventi presenti e si percepisca un certo artificio nella loro costruzione ad hoc, li hai comunque impiegati nella giusta misura. L’interpretazione del pg - fondata su pochi ma solidi pilastri di caratterizzazione - resta coerente per tutta la durata dello scontro, anche quando rema in direzione contraria alla prestazione in campo strategico – fattore che ti penalizza come duellante ma che ti fa onore come giocatore di ruolo.
    Voto: 3.25

    Strategia
    La partenza è stata buona ma ti sei perso per strada sul finale: nel primo turno scegli saggiamente di portare lo scontro a distanza ravvicinata, nel secondo turno sfoderi una combo piuttosto efficace (anche se l’ideale sarebbe stato impiegare un’offensiva fisica e una energetica), mentre nel terzo turno avresti potuto mettere in scacco l’avversario incassando in pieno la sua “Sfera infuocata” e rispondendo con un alto + medio da cui difficilmente sarebbe riuscito a difendersi col mana residuo. Hai invece optato per una manovra meno incisiva, seguita poi da una resa clamorosa al quarto turno che - sebbene in linea con l’interpretazione del pg - non può che abbassare il tuo voto finale.
    Voto: 2.75

    Sportività
    Mantieni una condotta corretta e incassi il giusto, anche se di fronte all’illusione nemica sarebbe stato più corretto reagire con meno arrendevolezza.
    Voto: 3.25

    Puntualità
    Nessun ritardo.
    Voto: 5



    Verdetto
    Alla luce dei risultati, essendo superiore la media dei voti, decreto Gajeel Redfox vincitore dello scontro. Assegno 1pt a entrambi i partecipanti.

     
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