[BANDO] Follow The Voice Desire

L’auricolare emise un semplice bip quando l’apparecchio sul tavolo si sintonizzò sulla giusta frequenza. Era fatta. Aveva completato anche l’ultimo dei sei Codec che ora giacevano in due gruppi davanti a lui, sulla postazione di lavoro. Tre dispositivi, di un nero lucente, aspettavano già dentro la loro valigetta. Altri due, dello stesso colore, erano posati sul legno, in attesa del loro compagno appena ultimato.

Non era stato facile. Non era lui lo specialista in quelle cose. Aveva usato svariate risorse per arrivare a quel punto, ma ne era valsa la pena. I sei Codec erano stati progettati e costruiti a immagine e somiglianza del suo, seppur con qualche complicazione e limitazione. Mar sarebbe stato molto più bravo, ma il suo ex compagno era ormai disperso da tempo. Come tutti.

«Hai finito.»
Non rispose. Non era una domanda, dopotutto. Si limitò a spostare l’ultimo apparecchio insieme agli altri, poggiare la testa sul tavolo e chiudere gli occhi.
Come ogni volta, il buio lo avvolse. Si sentì stringere al petto e tirare, come se una forza misteriosa e potente gli stesse strappando l’anima dal corpo. Un fastidio non indifferente, anche se non al punto da divenire dolore.

«Ben arrivato.»
Quel sorriso era sempre più inquietante ogni volta che vi posava sopra lo sguardo. Si ricompose e rilassò le spalle, che aveva teso come riflesso all’aura omicida che emanava il suo ospite.
La stanza che li ospitava questa volta era in stile ottocentesco, piena di sfarzo e fronzoli dappertutto. Il grosso tavolo in quercia era più largo dell’ultima volta. Attorno, erano posizionate sei sedie, di cui quattro vuote.

«Siamo pronti.»
Gli disse, sostenendo lo sguardo tranquillo che emanavano quegli occhi di ghiaccio.
La fase preliminare si era conclusa. Le ricerche erano state fatte, le attrezzature erano pronte per essere sistemate in attesa dei loro legittimi proprietari. Andavano solo spediti gli inviti.
Come ci pensò, sei buste apparvero sul tavolo. In realtà, lo sapeva bene, erano lì dall’inizio. Al suo ospite piaceva ricordargli che quello era il suo mondo e lo comandava a piacimento.

«Ottimo. Anche gli inviti sono pronti.»