[MxM] Sbarco al Porto Sepolto

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    Perchè nessuno si sta preoccupando di questa situazione?
    Perchè il suo urlo folle e profetico è stato spazzato in una specie di angolino mentale e gli è stato messo sopra un bel tappeto pesante?

    Capiamoci, il vecchietto vive nella grotta e nel presidio ormai da tempo. Si è abituato ai troll, ai mostri, ai sottomarini, alle navi volanti ed alle chincaglierei simili. C'è però il dettaglio, sottolissimo, che il suo profetico lancio di dati non gli ha mai dato un risultato così preciso. Due volte di seguito. Quello che si sta consumando qui, oggi, adesso, è il preludio della fine.
    Perchè nessuno lo capisce?
    Perchè tutti ignorano la sua voce profetica?
    Come se non bastasse, poi, il drago comincia a spadroneggiare nel cielo. In cambio giunge il primo angelo dell'apocalisse.
    E' risaputo che la fine comincia così, o forse sbaglio?
    E come se non fosse abbastanza, le autorità locali, i mantelli che difendono noi poveri cittadini, accolgono questi nemici come fosssero i benvenuti.
    Che poi, in realtà, il vero problema non sono tutti gli strambi presenti, ma quella dannata nave che ha visto dalla sua grotta. E' lei il bersaglio di tutte le sue ire.

    FOLLIA!
    Comincia a saltellare sul posto con vigore, saltella a piedi uniti mentre muove le sue maracas con fare intimidatorio ora verso la strega, ora verso il pennuto, ora il drago ed infine l'angelo. Non può essere ignorato. Devono ascoltarlo o se non vogliono farlo, bhè, dovrà prendere provvedimenti in prima persona per salvare tutto il semipiano.
    Mentre salta sul posto e gorgheggia con forza comincia ad intonare una sorta di filastrocca isterica che parla di un viticcio avvolgente, del sangue di una capra e del salto di una rana.
    Le maracas vengono mosse con vigore come a voler martellare, da lontano, il grande galeone in avvicinamento. Il cuore pulsa mentre le orecchie cominciano a colorarsi di un rosso intenso.
    DEVO PURIFICARVI TUTTI O MORIRETE QUANDO GIUNGERA' IL GALEONE MALEDETTO!
    E così, invasato dalla sua lucida follia comincerà a saltellare verso i vari presenti sputacchiandoli con sonore pernacchie aggiungendo la definizione.
    Io ti mondo, tramite le acque cristalline e benedette di Sganghen! Sei salvo!
    Ed è convintissimo che il suo pernacchio e la sua saliva sia l'unica cosa che può proteggere i presenti dall'arrivo della fine.
    Dovrà farlo con tutti gli abitanti del porto, a ben pensarci, e poi dovrà purificare la nave con i suoi riti. Ma visto che nessuno comprende la gravità della situazione, bhè, dovrà farlo.
     
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    « Sei debole. »
    Lo incalzò una seconda volta.
    « Per questo ti ho chiamato qui. »

    Da quando avevano iniziato quella conversazione?
    Il tempo era strano in quel posto. Era sicuro che stessero conversando da ore, ma il sole oltre la finestra non si era mosso di un millimetro.

    « Come fai a dire che... »
    Nemmeno il tempo di finire la frase, sentì un dolore al petto. Abbassando lo sguardo, poté notare le macchie rosse sulla maglia. I pochi punti ancora integri tiravano la pelle sottostante, quasi come fossero pronti a squarciarlo.

    « ... »
    Il suo ospite si limitò a osservarlo.
    Di colpo, non riusciva più a sostenere il suo sguardo.

    « Ne riparleremo in un altro momento. »
    L’ennesima tazza di tè raggiunse le labbra dell’altro Daligar.
    « Pensa a guarire. »

    Prima di poter replicare, la coscienza del giovane venne trascinata via da quel luogo.
    Riappropriatosi del proprio corpo, Daligar aprì gli occhi. Il soffitto in legno marcio del Veliero raccolse il suo sguardo. Il tocco delicato, ma gelido di due mani sul petto lo fece tornare presente a se stesso.

    “Siamo praticamente al porto del sud, ma per ora ti sconsiglierei di andare a dare un’occhiata, sei ancora troppo debole.”
    Debole.
    Ancora quella parola.

    Ignorando la giovane eterea, il ragazzo si alzò a sedere. Dovette puntellarsi con le braccia per riuscire a stare su. Ogni movimento troppo veloce o brusco gli provocava un capogiro.
    Quando riuscì ad alzarsi andò all’oblò della stanza che dava, in quel momento, sulla banchina del molo.

    « Quello è… un drago?! »

     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    { Presidio Sud, Porto Sepolto }
    La Guarnigione, il Principe, il Grigio



    Insomma, tempi interessanti correvano lungo i moli del Porto Sepolto, quel giorno.
    L'arrivo di un drago, di una nuova ciurma, di una nave maledetta... tutto nell'arco di così poco tempo!
    E' certo vero che da quelle parti non ci si annoiava mai, fra titani alati grossi come piccoli continenti, guerre civili, spedizioni archeologiche alla ricerca di mummie non morte e artefatti precedenti alla Maledizione dello Yuzrab... ma questi lieti avvenimenti almeno avevano la decenza di avvenire scaglionati, e non tutti assieme!

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    “Ma che notizia meravigliosa // Stavam chiedendo questa cosa
    Vorrem scartoffie da firmare // Spesso useremo questo mare!”



    A Jorah venne un improvvisa voglia di rispondere cantando, risvegliando in lui la consapevolezza che sarebbe stato un magnifico bardo, in un altra vita. Uno sbuffo spazientito dal grosso orco alle sue spalle invece gli ricordò le sfortunate scelte che aveva fatto in gioventù, e che l'avevano portato all'ingrato compito di amministrare quel fazzoletto di terra e sale.
    Il nostro molo è il vostro, Capitano. Ci sarà tempo per le scartoffie, sicuramente dopo l'attracco e almeno dieci giri del miglior torcibudella che la nostra taverna saprà offrirvi.
    Bravo Jorah. Fai girare l'economia del tuo paesello. Una nuova nave che attraccava su base costante poteva significare tanti soldi in più per tutti.
    E se gli abitanti erano felici, lui poteva sentirsi autorizzato a dormire fino a tardi, bere e scopare fino all'alba e sopratutto partire per qualche succulenta spedizione alla ricerca di qualche simpatico tesoro perduto.

    Insomma: tutti erano più contenti, quando arrivava gente nuova.
    Così contenti che qualcuno dei locali già andava in giro urlando alla morte e alla distruzione, sputando verso i presenti.
    Il Principe dei Moli si limitò a scansare l'inconveniente con un sorriso.
    Le sue guardie – orco compreso – invece avrebbero tankato stoicamente la doccia non richiesta, qualora l'anziano abitante di grotte avesse trovato saggio spernacchiare un enorme orco non morto e il suo seguito di guardie armate.

    Il Capitano rassicurò sulla presenza del Drago, ma i soldati non sembravano comunque intenzionati ad abbassare la guardia. L'Orco, in special modo, sembrava fissare con innaturale intensità il rettile alato. Forse non provava particolare simpatia per le lucertole... o forse, ricordava un tempo dove due enormi Draghi volavano sopra quel loro stesso cielo, forti abbastanza da spazzar via interi eserciti solo con un battito d'ali. Forse ricordava quale fu la loro sorte, durante la crociata del Conquistatore.

    Poi finalmente il Legato alzò lo sguardo, verso il suo Comandante e il Capitano di quella nuova nave appena giunta alle loro porte.
    Perdonatelo, cara. Non è un Orco di molte parole. Un tempo doveva essere stato un fiero guerriero del meridione... temo però che la morte non abbia giovato alle sue skill sociali. spiegò il Principe dei Moli, con un sorriso ambiguo.
    L'Orco confermò con un grugnito. Siamo tutti d'accordo, però, che sarebbe stata una gran figata vederlo all'arena nera.

    "Fa' piacere constatare che qualcuno ricordi ancora i dettami della buona educazione, e soprattutto del quieto vivere..." Jorah rispose con un cenno del capo e l'ennesimo sorriso da Murloc, anche lui lieto di aver a che fare con gente civile.
    La mattinata era cominciata con un DRAGO, e ora invece si andava spediti verso il grog e i taralli.
    Quieto vivere è il mio secondo nome, mio pennuto amico.

    Un nome che però veniva messo molto a dura prova, fra raggi luminosi, arrivi inaspettati, draghi, angeli... insomma, tutto il simpatico pantheon, lungo i mezzi marciti moli del Porto Sepolto.

    Ci scusiamo per qualsiasi disagio il drago possa provocare al Porto Sepolto.


    Finché non comincia a dar fuoco al grog, è libero di svolazzare quanto vuole, compare. rispose il sempre allegro Jorah, mentre cercava di stare al passo con tutti quegli arrivi.
    Doveva forse preoccuparsi di tirar fuori il servizio buono?
    Per come buttava la giornata, poteva benissimo saltar fuori anche Lord Aeon, piroettando fuori da qualche cassetto lasciato aperto.
     
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    Da un posto EPICANTE

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    Interagisce con: Black Star, Coso Strano, Capitano Ciclone.

    Stai lavorando molto bene sotto le comande del capitano Ciclone, tanto che persino te ti sorprendi di questa tua particolare abilità nel muovere le corde e spostare le vele.
    Attorno a te vi sono molti spiriti e prima che te ne renda conto, anche Black Star si manifesta a pochi metri da te.
    Quel ragazzo ti è particolarmente simpatico dopo la storia del Kraken e ammiri la sua particolare energia e voglia di fare.
    Inoltre sai benissimo che non potresti mai competere con lui sul piano fisico, però non ti senti affatto inferiore a lui. Siete pur sempre compagni no?!

    "Ehi Black Star siamo quaggiù. Vieni abbiamo proprio bisogno di qualcuno di forte per legare queste corde."

    Stai per tirare la fune che ti aveva appena indicato Ciclone, quando una strana figura compare sul ponte.
    Dopo l’incontro con il Kraken non puoi fare a meno di trasalire quando vedi tutti quei tentacoli e saresti anche pronto a combattere, sapendo bene che avresti la meglio grazie anche all’aiuto di Black Star e gli spiriti della nave. Il capitano vi ha però ammonito e pregato di mantenere un comportamento più sobrio possibile.
    Vedendo gli spiriti in subbuglio decidi però di prendere in mano la situazione.

    "Io sono Vite Van Dukge ...", ti sembra inutile continuare ad usare un nome falso ora che puoi contare su qualcuno di fidato, "... e sono un membro attivo della MxM. Quindi spiriti io vi ordino di calmarvi. Parlerò io a nome della nave. Tu Black Star pensa a sedare meglio gli spettri e poi raggiungimi."

    Speravi vivamente che il ragazzo mantenesse un comportamento quanto più composto e calmo possibile, ma era Black Star la personificazione di avventatezza.

    "Noi siamo membri della MarinaxMercantile, reduci da una battaglia contro un Kraken avvenuta a una settimana di distanza da qui. Chiediamo di approdare al porto per riposarci e comprare cibo per noi e i membri della ciurma. Vi prego quindi di lasciarci passare così da smettere di creare dei disagi."

    (Ho pensato di usare il sistema di comunicazione del ballo a causa delle troppe persone presenti)

    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Ottimo
    Mana: 100%

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrigli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting
     
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    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


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    GRESSIL
    Si rivolge a: Jester, Intet e Khatep

    E dire che doveva essere una vacanza tranquilla.
    Non particolarmente piacevole, perché il Porto Sepolto è pur sempre a Sud. Ma tranquilla. Sole, mare, alcool, l'occasionale rissa in taverna sullo sfondo. Niente cospirazioni, niente demoni, niente orrori da ammaestrare.
    Niente draghi in faccia.

    "Quanto a te, gremlin, ti farò pentire di non essere morto col tuo padrone o rimasto rintanato nella tua fogna."

    Quindi è così che muoio, pensò il gremlin. Muscoli paralizzati, occhi fissi sulla creatura volante. La vide muoversi al ralenty, ogni momento cristallizzato in un perfetto istante di terrore.
    Un fotogramma dopo l'altro vide Intet spalancare le ali, prendendo il volo, e portare all'indietro una zampa nell'istante che precede l'attacco.
    Chiuse gli occhi.
    Un attimo dopo, si sentì totalmente avvolgere da un buio ancora più profondo di quello dietro le sue palpebre.
    Ma nessun dolore.

    Era morto?

    Riaprì gli occhi. Di fronte a lui, un'ombra dalla forma umanoide era apparsa in cima all'albero della barca, frapponendosi tra lui e Intet e bloccando la zampata del drago col proprio braccio.
    Sangue nero stava gocciolando sul legno.

    «Volevamo solo salutare. Perché dovete sempre essere così dannatamente aggressivi?»

    «L-!»

    Si tappò la bocca con una mano. Che nome urlare in questa situazione, di fronte a persone che già sapevano troppo? Persone che nemmeno avrebbero dovuto incontrare!
    Digrignò i denti. Forse, anziché strillare, avrebbe fatto meglio a piantare i denti nella gamba dietro cui si era nascosto.
    Il padroncino perlomeno era stato cauto nella sua avventatezza, ricoprendo totalmente il proprio corpo con una patina di ombre. Agli occhi dei presenti, la sua era una forma di un nero omogeneo e irreale, una bambolina di carta ritagliata dal manto del cielo notturno.

    «Laputensi. Piovete dal cielo! Uscite dall'acqua! Mi aspetto che un giorno iniziate a uscire dalle fottute pareti.» conclude, allargando le braccia.
    Impossibile leggere l'espressione di chi non ha volto. La voce dell'ombra, tuttavia, trasudava in eugual quantità divertimento ed esasperazione.
    I suoi occhi, se avesse avuto degli occhi, sarebbero stati fissi sulle figure umane in piedi sul molo.
    Jester e Khatep in particolare.

    «È raro vedervi scendere a sporcarvi i piedi di sabbia. A cosa dobbiamo l'onore?»
    E in una delle sue mani aperte si coagulò un pugno di oscurità, mentre nell'altra ora brillava una perla di luce.
    Un po' per minaccia, immaginava Gressil, e un po' per chiarire con chi stessero davvero parlando.


    Energia: 110 - 10 - 20 = 80%
    Status: lieve ferita al braccio destro
    Riassunto: Lucius si copre di oscurità e si teletrasporta in cima alle casse e davanti a Gressil, bloccando l'attacco fisico del pet con il proprio braccio, facendosi male ma non troppo [passiva +50% difesa fisica].
    Fatto ciò, sboroneggia.

    Tecniche usate:

    CITAZIONE
    Quas Ylem
    Lucius ammanta il suo corpo (o quello di un alleato) d'ombra, rendendo la sua forma difficile a percepirsi e attutendo il suo odore e il rumori che produce. Sarà praticamente invisibile, specie di notte o in zone poco illuminate. L'ombra non cela però la sua aura energetica, rendendolo vulnerabile alle tecniche di Auspex.
    [Consumo medio, due turni]

    Rel Grav
    Lucius allunga la propria ombra sul terreno - o allunga una propaggine di Tenebra in una direzione, nel caso si trovasse a mezz'aria. Egli stesso per un istante diviene pura oscurità, e "scorre" fino all'estremità più lontana della propria ombra.
    Un processo che dura un battito di ciglia. Non è teletrasporto, ma ci somiglia molto.
    [Consumo alto, non utilizzabile in combat]

    PASSIVE

    Wretched body
    [Passive - scurovisione, istant-casting, camminare ovunque, + 50% resistenza fisica]

    Damned Soul
    [Passive - maschera dell'Anima, auspex spiritico, manipolazione gdr-only delle ombre, + 10% energia]

    Dangerous Mind
    [Passive - Cast da altre tecniche/evocazioni, Mindfuck-Alert, percezione pericoli, spara-balle, conoscenza assoluta di demonologia&sciamanesimo, sopportazione del dolore]


    Edited by Zero - 21/11/2018, 15:13
     
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    [MxM] Sbarco al Porto Seporlo
    Fase: II

    Si Rivolge a: Vite, Coso Strano


    L’esaltazione dello scontro stava lentamente scemando, dato che nessun’altro dei presenti sembrava veramente intenzionato a sfidarlo, e come il capitano fantasma dava i vari ordini gli eteri, i pirati iniziarono uno dopo l’altro a spargersi per l’intera nave intenti a svolgere il loro compito.
    "Ehi Black Star siamo quaggiù. Vieni abbiamo proprio bisogno di qualcuno di forte per legare queste corde."
    Il richiamo di Vite fu chiaro e conciso, e per quanto non amasse fare qualsivoglia attività che si possa definire lavoro, si incamminò verso quest’ultimo prendendo quell’incarico come la possibilità di potersi mettere in mostra e dimostrare la sua forza ma non trovava che ciò fosse una grande fatica anche perche quando i vari componenti della ciurma lo coinvolgevano nei piccoli lavori marinareschi per portare avanti la nave, era certo che tale lavoro sarebbe diventato un gioco per lui ricco di battute, chiacchere e scherzi con gli altri marinai, che si rallentavano lo svolgimento del compito ma faceva divertire sia lui che gli altri, rendendo il tutto meno pesante e meno faticoso.
    Raggiunto Vite con le mani ai fianchi e un sorriso grande tanto da mostrare i denti osservava il compagno vivo.
    “Deligar giusto?” …non era mai stato bravo coi nomi “Sempre pronto ad aiutare i deboli, cosi che possiate ammirare la mia iimmmensa grandezza!.” Concluse facendo il segno del pollice alzato e sorridendogli, volendo cosi far intendere che non voleva sinceramente offenderlo.
    Come fece per afferrare la corda chinandosi al fianco di Vite una creatura sbucò dall’acqua e volteggiando raggiunse l’altezza del ponte della nave. Black mollò la corda, incurante di cosa essa reggesse, per poi estrarre mentre una lunga spada nera infilando la mano nella sua stessa ombra, che in un’istante aveva preso vita diramandosi intorno a lui in tante strisce nere dalla punta affilata. L’intero equipaggio vista la possibile minaccia fece lo stesso, estraendo la propria arma mentre con grugnii e sguardi minacciosi rivolgevano tutta la loro attenzione verso la creatura.
    “Fermatevi tutti Idioti!”
    “Se quello è ostile e vuole attaccare la nave, lasciatelo a me!” Il ragionamento che fece era basato solo sulla sua voglia di adrenalina e di uno sfidante e incurante della possibile pericolosità delle creature di quelle terre, e dato anche che era da solo quella specie di palla volante, non poteva lasciarsi sfuggire quell’occasione. Un brusio dubbioso si alzò fra i pirati a quelle parole, e azzittire quest’ultimi fu proprio il coso uscito dall’acqua che prese parola rivolgendosi a tutti i presenti:
    « Chi di voi ratti di sentina può spiegarmi perché cazzo avete ormeggiato qui, bloccando l’accesso al Porto? »
    Non era intimorito, ma eccitato come un ragazzino quando per natale riceve finalmente la playstation tanto desiderata, e iniziò a correre, facendosi largo a zig zag mescolandosi nella foga fra il numero di marinai non morti che lo rendevano palesemente visibile fino a raggiungere la corda a scacchiera che raggiungeva la vela più vicina al coso-palla per poi iniziare a scalarla stringendo la spada fra i denti. Mentre saliva si chiese cosa volesse dire con “ratti di sentina”, gli suonava tanto come un’offesa, ma cos’era una “sentina”? gli dava l’idea di qualcosa di puzzolente, quasi maleodorante quella parola ma non si cruciò più di molto su quale fosse il possibile significato; tale pensiero svanì rapido dalla sua mente durando non più di quanto potesse durare uno sbuffo sul pelo dell’acqua di una balena.
    Quando fu vite a prender parola e a chiamarlo ancora una volta al suo fianco, ormai era troppo tardi e quasi Black nemmeno lo senti, e quando il discorso serio e pacato di vite fu praticamente a fine e Black aveva raggiunto la stessa altezza del coso palla, era in quel momento, che lo Show poteva iniziare!
    “Fatti sotto bestiaccia! IO SONO BLACK STAR il più grande e potente di tutti i guerrieri, e osa torcere un solo capello a questa nave e dovrai vedertela con me e con il c! …?” mentre parlava e urlava agitava la spada, lanciando fendenti ridicoli all’aria in direzione della bestia, per poi interrompersi di colpo e guardare giù, verso il suo compagno
    “Hey Vite!” aveva azzeccato il nome sbagliato pochi secondi prima? Incredibile… “ma dov’è finito il capitano?!”
    Alcuni risero, mentre molti dei pirati fecero una faccia sconcertata difronte a quella scenata.
    Black aveva decisamente bisogno di qualcuno tanto forte da addestrarlo, e che lo rendesse più pacato e più giudizioso, e che fosse in grado di insegnarli che ogni tanto bisognava pensare prima di agire, e solo una persona poteva essere in grado di compiere un’impresa del genere, e tutti conosciamo il suo nome
    »Energia:110%
    »Stato fisico: Perfetto
    »Stato mentale: Carico, entusiasta
    »Passive: Eco dell'anima:+ 10% energia Max - Il corpo di un Dio: Potenziamento alla forza - Tasca Dimensionale:Trasporto armi/Eliminazione peso
    »Equipaggiamento: Slot Number 4 -Ninjatô: un’arma a mano singola molto leggera e agile. Una spada lunga soltanto 50cm dal facile camuffamento. Spesso quando viene impugnata da Black Star la lama ussume il colore di un intenso nero [X]
    »Slot I:
    »Slot II:


     
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    { Presidio Sud, Porto Sepolto }
    pov – ???

    Era risaputo che la vita del pirata fosse ardua, ma in quanto filibustiere appartenente alla nobile razza dei Beholder aveva imparato a convivere con molte seccature aggiuntive: ciurmaglie a caso che scavalcavano la sua autorità di capitano, ripetute mancanze di rispetto, false promesse e perfino il discredito nelle piazze gremite di marmaglia ignara – proferito a gran voce da “zoticoni di terra” all’oscuro di quanta fatica comportasse la professione di corsaro in un Presidio problematico come il Sud.

    Ciò che invece non sarebbe mai riuscito a sopportare era lo scarico di responsabilità, soprattutto quando un incriminato cercava di rigirare la frittata contro di lui senza riconoscere il proprio torto. Perciò non c’era da sorprendersi se la dichiarazione di Vite lo aveva mandato su tutte le furie, malgrado le rassicurazioni del timoniere spettrale e a prescindere dal guanto di sfida lanciatogli da Black Star – il quale ricevette soltanto un’occhiataccia intimidatoria e multidirezionale.

    « Sentite un po’, cani rognosi: non me ne fotte di come vi chiamate né di quanti tentacoli vi abbiano fottuto dal giorno in cui siete stati partoriti dalle rispettive cagne. Siete voi che dovete farmi passare, perciò spostate questa bagnarola e levatevi dalle palle prima che vi spedisca nello scrigno di Davy Jones! »

    Una seconda scatarrata ancora più grumosa si affiancò alla precedente, dipingendo sul ponte un’immonda opera d’arte che avrebbe fatto impallidire perfino il più ciarlatano dei pittori astrattisti. Dopo aver lasciato la propria firma su quella vecchia tinozza posteggiata in doppia fila, l’abominio ridiscese verso il bio-sommergibile e rientrò a bordo in maniera altrettanto vomitevole.


    @Black Star: ricevi in omaggio una malia d’intimidazione di entità alta.
     
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    - P-A, Jorah, Khatep, Lucius, Profeta, skekDor-

    La Strega della Luna sorrise annuendo alle parole di Jorah, capiva perfettamente il mezz’orco. Anche lei si prendeva male e preferiva stare sola ogni volta che moriva, doveva essere dura essere costantemente uno zombie.

    “L’importante è che sia “vivo” // Ma all’arena può far il divo!”
    Disse disegnando delle virgolette in aria ridacchiando. Poi Jester si girò di botto percependo che Intet spiccava il volo. La grossa bestia alata stava rispondendo per le rime -ma senza rima- al gremlin che li aveva derisi e la fanciulla si sentì male. Cavolo… perché lo aveva ignorato? Ora avrebbe combinato un macello e rischiavano di essere cacciati dal molo. La donna stava per urlare qualcosa, quando la medesima luce che aveva illuminato il molo all’arrivo del Drago si riaccese. Questa volta due figure si materializzarono, una troia angelo e quello che poteva essere un magnifico Dio dalla pelle bronzea e gli occhi eteromatici. L’uomo allargò le braccia e Jester ci si tuffò dentro scordandosi del casino che le stava scoppiando attorno, era in paradiso!

    Una stretta forte che mandò in visibilio la Selvatica, che poi si allontanò appena tenendo forte l’altro per le mani a guardarlo come a verificare che non si trattasse di un miraggio. Sincerata di ciò la giovane donna biascicò rime a monosillabe incomprensibili. Poi lanciò un urletto e saltò sul posto come un’adolescente davanti al suo attore preferito. Fatto ciò, senza pensarci due volte, il Capitano del Graogramàn si protese in avanti e baciò il suo uomo appassionatamente. Nel mentre le sue bambine sibilavano attorcigliate al suo corpo chiedendole di scendere.
    Una scena tra il romantico e il divertente vista da fuori, a patto che qualcuno avesse captato i movimenti della donna. La Strega infatti era talmente eccitata da aver usato al massimo la sua velocità sovrumana e le azioni si erano susseguite sorprendentemente in pochi secondi.

    “Khaty mio amato // Quanto mi è mancato”
    Sussurrò la donna mentre i suoi occhi si perdevano in quelli di cielo e miele di Khatep. Poi la fanciulla lo prese per mano e gli indicò lo Skeksis arrossendo.
    “Qui abbiamo il secondo in comando // Del Veliero di cui Le parlo tanto
    skekDor è Dio per la ciurma un vanto// L’amor mio, Khatep, Vi sto presentando.”

    La Strega era felicissima ed euforica, avrebbe voluto presentare il suo eterno amore a tutta la ciurma. A proposito… la ciurma, se ne stava dimenticando! La donna tirò fuori da una saccoccia un campanello e lo lanciò in acqua dove detonò. Quello sarebbe stato un ottimo modo per segnalare alla squadra che il Veliero poteva attraccare. Sorrise, chissà quanto Khaty sarebbe restato… neanche quella sciacquetta senza dignità che si portava dietro poteva turbarla. Nulla, avrebbe rovinato quel momento. E invece...

    MAINAGIOIA!

    Il vecchietto che urlava poco prima la morte imminente di tutti si avvicinò e sputò addosso ai presenti per purificarli -a suo dire- dal Veliero e la disgrazia che esso rappresentava.

    “L’angelo ci basta e avanza // Lei torni nella tua stanza
    Toglietemelo di torno // O me lo faccio al forno”

    Si lamentò Jester evitando la saliva e poi cercando aiuto dal Re dei moli. Non voleva che quel vecchietto rovinasse quel momento meraviglioso, o peggio, il suo vestito da pirata. Non sarebbe potuta andare peggio. E invece...

    le disgrazie non arrivano mai sole!

    Con tono di sfida qualcuno intervenne prendendosi gioco di lei e Khatep, parole proferite da chi li conosceva. Ora che la Strega ci pensava anche il Gremlin sembrava conoscerli -o perlomeno Intet. Un’ombra scura si posò sul volto di Jester che impallidì mentre i suoi peggiori timori si palesarono. A difendere l’animaletto un corpo fasciato dalla tenebra, tenebra che aveva visto innumerevoli volte. Lazarus… quello era il suo nuovo corpo? La Strega trattenne il respiro, aveva sempre sperato di rincontrarlo un giorno. Inizialmente perché profondamente dispiaciuta della sua dipartita -ci era affezionata-, poi per vendetta. Avrebbe voluto riempirlo di botte e non le importava che al ragazzo quelle attenzioni sarebbero piaciute, lei lo voleva morto, solo così si sarebbe sentita meglio. Perché nessuno aveva il diritto di voltarle le spalle, soprattutto se si trattava uno stupido JT.

    Inviperita la Strega portò la destra alle spalle alla ricerca del proprio hula hoop -senza lasciare Khatep con la mancina- solo per ricordarsi di non averlo con sé. Quella sciocca di Anne le aveva “impedito” di portare l’arma dato che non stava bene con il vestito da pirata. Sospirando Jester lanciò un’occhiataccia schifata alla tenebra soffiando come una gatta sul punto di attaccare, ogni muscolo teso pronto a scattare, ma non lo fece.
    Khaty la stava osservando? Il suo comportamento l’aveva infastidito o ingelosito? Forse da lì a poco l’avrebbe scuoiata e appesa da qualche parte. A quei pensieri il cuore della giovane iniziò a battere all’impazzata riempendosi d’ansia e sensi di colpa. Non voleva far arrabbiare il suo amore e tanto meno costringerlo a punirla, ma se l’avesse picchiata avrebbe dimostrato che ci teneva a lei, no? Quindi sarebbe stato positivo in un certo senso. In subordine ciò significa che doveva spaccare il muso a quell’infame idiota di un JT. Ma se Khaty non avesse apprezzato? Cavolo, non voleva che Lazarus rovinasse quel momento speciale.

    La Strega divenne paonazza e piena d’imbarazzo mentre si chiedeva mentalmente “perché a me? Cosa ho fatto di male?” poi si ricordò della Miriam “Ops!”. Al che prese un respiro profondo e si diede uno schiaffo che risuonò per il molo con un bel -PAF- e riprese il controllo.
    “Be’... chi non muore si rivede // Raggio di sole senza fede.”

    Sciorinò la Strega con tono sarcastico e infastidito per poi spiegare a skekDor e agli altri.
    “Mio amico di vecchia data...” al che si rivolse a Khatep “...ammazzarlo è mossa sensata?”
    Lo chiese con voce di supplica, per poi accorgersi che tutti l’avevano sentita. Sulla sua faccia si disegnò una smorfia nervosa, subito sostituita da un sorrisone tirato mentre si rivolgeva a Jorah e ai suoi.

    “In senso figurato... // Uccidere è reato?”
    Senza neanche accorgersene l’ultima frase le uscì come una domanda, cosa che non doveva essere. Ma sembrava che si aspettasse che qualcuno le desse il permesso di fare fuori l’intruso. A quel punto, d’istinto, si rivolse all’anziano pazzoide.
    “Vecchio profeta Lei taccia // Non siamo una minaccia”
    Con questo scambiò un’occhiata col tizio prima che urlasse; peccato che era così incavolate che il suo sguardo fu tuutaltro che rassicurante. Perché quella giornata stava andando a puttane?!

    -Vorel-

    “Pelandrone movite!”
    A parlare era un uomo fantasma sulla cinquantina dai pochi capelli lerci appiccicati alla fronte e il ventre prominente grazie alla birra. I suoi occhi porcini ti scrutavano nell’ombra della tua stanza e non fu bello ritrovarselo ai piedi della cuccetta dove giacevi.
    “E’ da giorni che dormi e urli come una fighetta. Sai che siamo arrivati al Porto Sepolto?”
    Ghignò mentre si muoveva in direzione del muro.
    “Dovresti usci’ ora o chissà quanno poi...”
    Detto ciò l’uomo -visibilmente soddisfatto- attraversò la parete ignorando qualsiasi tua parola.

    -Daligar-

    “Anné… allora è vero che c’hai ‘na cotta pe sto pischello!”
    Affermò con voce sarcastica uno spettro appena entrato dalla parete. Improvvisamente la stanza isolata di Daligar stava diventando un salotto.
    “Fammi il piacere Ruggero!”
    “Ma sentite come se proccupa, sei debbole, non te ne annà fori.”
    Detto ciò lo spettro di fuoco lanciò un piatto in direzione del compare, ma la vettovaglia oltrepassò lo spettro e si frantumò al muro. Per tutta risposta l’uomo scoppiò a ridere mentre la nave iniziò ad ondeggiare il porto a farsi sempre più vicino, stavano attraccando.

    -Black Star, Van Vite -

    “Aye… andiamo! ”
    Disse l’ex-capitano ai suoi rispondendo così anche alle parole di quello schifoso orrore lovecraftiano. Intanto dei mozzi iniziarono a pulire la scatarrata lasciata sul ponte si rivolse alla MxM.

    “Signori direi di muoverci...”
    neanche finita la frase una piccola esplosione andò a disegnarsi sulla superficie del mare a pochi metri dal molo.
    “... direi che questo è il segnale che aspettavamo.”
    Con un sorriso eccitato lo spettro diresse la grossa imbarcazione sempre più all’interno del porto, mentre quel coso tornava negli abissi.
    “Black Star, smettila di farmi incazzare e muovi il culo! Riferirò che sei un pezzo di sterco insubordinato a Jester, sappilo.”
    Urlato ciò tutti sulla nave si misero a lavoro, era solo questione di minuti prima che arrivassero al porto. Il veliero ero uno spettacolo, silenzioso e veloce si avvicinava alla terra con assoluta eleganza e sembrava quasi che tutto attorno a questo -anche il porto stesso- assumesse un’aria macabra e magica. Poi il colosso dei mari attraccò a qualche banchina più in là rispetto a quella dove erano arrivati il Capitano e il secondo in comando. Se non lo avevate già notato con loro c’è un gruppo numeroso: delle guardie seguite da un orco, un vecchio rimbambito, un drago bianco, un uomo dalla pelle bronzea a cui la Strega è avvinghiata, una angelo e un uomo ricoperto dalla tenebra… ora non manca più nessuno, solo non si vedono i due leocorni!
    Jester, che vi dava le spalle, si accorse di voi e si girò nella vostra direzione (era troppo occupata per calcolarvi prima). I più attenti di voi si accorgeranno che ha due serpi arrotolate sul corpo e sembra non essere felicissima della situazione.


    Il Graogramàn approda al Porto Sepolto. Se volete andare da Jester -2 banchine più in là- nessuno ve lo impedisce. Per ora sembra che nessuno da terra si diriga verso il Veliero e che la gente rimanga a debita distanza.

    P-A. c’è troppo gente e caos, finché resti nascosto non riusciamo a considerarti.

    Molo. Fate come vi pare!

    Scadenza 28 Novembre.


    P.s. Jester: 110%-5%=105%
    Campanello che macello.
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Tutto sommato, a skekDor non stava dispiacendo di trovarsi lì.
    Era pieno di tipi più o meno interessati, e nessuno fra loro sembrava intenzionato a lasciarsi alle spalle la propria boria. Insomma, c'erano scintille nell'aria. E la tensione andava crescendo di minuto in minuto, facendosi quasi palpabile.
    Allo Skeksis sembrò quasi di poterla eventualmente tagliare con un coltello da burro.
    "Ihihih!" Sghignazzò il mezzo-Mistico, ponendo educatamente una zampa davanti al muso nell'atto.
    Nessuno sembrava degnarlo d'attenzione, eppure in qualche modo si sentiva a casa.
    E le sorprese non erano finite!

    Un lampo di luce improvviso, Jester che correva incontro a una delle due figure che s'era appena materializzate in loco subito dopo.
    Non servì che il giullare parlasse, perché lo Skeksis indovinasse a chi appartevano quelle forme.
    Il mezzo-Mistico l'aveva incontrato una sola volta, quando aveva fatto visita alla Laputa, prima ancora di fare la conoscenza di Drusilia.
    Certo, lo ricordava in altre vesti, ma il suo "occhio interiore" non poteva sbagliarsi: quello era qualcuno che conosceva anche lui.
    "Il signor Kathep, se la memoria non m'inganna." Esclamò mellifluo, facendo qualche passo in avanti e portando le zampe ai fianchi.
    Sollevò il becco con un gesto scattoso, facendo sì che le poche piume che aveva in testa si sollevassero, per poi ridiscendere lentamente sullo scalpo.
    "Ne è passato di tempo. Ti ricordi di me?"

    Distogliendo solo per pochi istanti le iridi vermiglie da quelle ambrate del suo interlocutore, skekDor spostò l'attenzione a Jester: "Ho già avuto il piacere, giullare. I miei complimenti: hai scelto un compagno ben gentile e disponibile." La sua voce pareva in qualche modo afona. Difficile se le parole dette fossero sincere, dovute al momento, o se presentassero persino una punta di stizza.

    Riportate le zampe nelle ampie maniche della veste, skekDor si perse nelle effusioni di Jester: quella donna non gliel'aveva mai raccontata giusta, in verità, ma ora ne aveva la conferma. Certo che ne possedeva di euforia!
    Un vecchio bisbetico si avvicinò ed elargì saliva per tutti.
    Lo sputo impattò ancor prima di toccare le vesti dello Skeksis, riflesso dalla Barriera del Cristallo e di seguito gocciolato al suolo.
    In condizioni normali, l'avrebbe volentieri incendiato dall'interno. Ma perché rovinare il momento?
    Anche perché la situazione stava per vertere di nuovo al peggio!

    Jester stava ricevendo forse un po' troppe "sollecitazioni" quel giorno, e a giudicare dal suo aspetto, sembrava in procinto di scoppiare.
    Quando poi agguantò la sua arma, allora lo Skeksis non poté esimersi da uno dei suoi soliti mugugni striduli.
    A lui, in fin dei conti, non è che importasse molto se quella specie di "riunione" fosse finita a tarallucci e vivo o come la peggiore delle carneficine.
    Anzi, per certi versi, sarebbe stato soddisfatto di entrambi i finali.
    Solo la noia, quella, era un vero nemico.

    Comunque, almeno per il momento, il giullare stava mantenendo i nervi saldi. E così avrebbe fatto skekDor. Anche se, come detto, la voglia di instillare un po' di sana zizzania in giro iniziava a solleticargli la nuca

    Salute: 100%
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    Riassunto:


     
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    La sala del trono del Presidio Errante, insolitamente sgombra da guardie ed occhi indiscreti, accoglieva tre figure disposte in punti diversi di uno spazio ristretto.
    La Dama del Vento era seduta sul proprio scranno, con il ventre gonfio ben visibile dall'abito abbondante: di fronte a lei era presente Khatep, risvegliatosi improvvisamente e con ritardo dalla morte -violenta quanto inaspettata- avvenuta nella tragica Notte al Pentauron, la stessa in cui molti avevano perduto la vita e sé stessi. Il suo destarsi autonomo -dopo mesi di tentativi falliti- era risultato immediatamente, se non sospetto, almeno degno di nota agli occhi di molti. Sottoposto dal Magisterium ad alcuni controlli, era stato infine convocato lì con massima urgenza.

    Poco distante dall'Alfiere, il Rettore del Magisterium Shantotto sostava in piedi al suo fianco, le braccine incrociate e il visino paffutello deformato in un'espressione greve. Aveva appena spiegato all'Ufficiale di Presidio che, chiunque fosse lo sciagurato che aveva contribuito a molti degli incantesimi attivi durante la Notte della Prima, era anche colui che gli aveva impresso un incantesimo strettamente legato alla sua anima ed aveva contribuito alla sua improvvisa resurrezione.
    A cosa costui puntasse era certamente un mistero -aldilà perfino della loro magia- tuttavia esistevano concrete possibilità che lo avesse riportato a Laputa per usarlo come cavallo di Troia. Una spia inconsapevole, non legata a lui tramite volontà o possessioni, tuttavia in grado di condividere involontariamente il proprio sapere con l'infido nemico. Una situazione che nessuno a Laputa poteva considerare trascurabile, perfino per Khatep stesso, che tanto aveva lavorato per la propria patria, col solo scopo di renderla migliore.

    -Viste le condizioni, al momento non posso fare altro che sospenderti dal tuo ruolo di Ufficiale...- avrebbe terminato il discorso l'Alfiere, abbassando il capo -... almeno finché non ci sarà tutto chiaro, soprattutto il modo per troncare questo terribile legame.
    Le labbra rosse si contrassero in una smorfia di disappunto.
    -Finché non sarà risolto questo problema, preferisco che tu non partecipi alle riunioni del Consiglio e a ciò che riguarda la sicurezza di Laputa, così da non permettere la condivisione di informazioni. Lavoreremo per cercare una soluzione: se lo desideri, puoi cercare soluzioni anche tu. L'interesse di tutti e distruggere quei mostri e cancellare ogni oscenità nata dal loro operato, compreso quello che ti è accaduto.

    Si levò dal trono, alzandosi sulle proprie gambe e scendendo la scalinata, così da raggiungere il lich.

    -Resta con gli occhi aperti: se ti hanno scelto per questo fine, esiste la possibilità che provino ancora a manipolarti. Sii saggio: proteggi sempre te stesso e Laputa.


    Jester.

    Era accaduto tutto in una singola frazione di secondo, il morso di Intet frenato da una creatura ammantata di oscurità avrebbe probabilmente preoccupato Khatep se non fosse che contemporaneamente il Guitto si era gettata tra le sue braccia con la sua solita foga energica, strappandogli un bacio intenso e appassionato.
    Il drago si leccò le fauci, pronto ad attaccare nuovamente ad un ordine del proprio padrone immortale, ordine che però non arrivò mai.

    «Volevamo solo salutare. Perché dovete sempre essere così dannatamente aggressivi?
    Laputensi. Piovete dal cielo! Uscite dall'acqua! Mi aspetto che un giorno iniziate a uscire dalle fottute pareti È raro vedervi scendere a sporcarvi i piedi di sabbia. A cosa dobbiamo l'onore?
    »


    Ahh, Lazarus Lee.
    Con la mancina stringeva ancora Jester, che dopo averlo assalito si agitava come una gatta infuriata, quando un sorriso sottile comparve sulle labbra color terra.
    C’erano varie possibilità a quel punto, una più interessante dell’altra, d’altra parte con il suo nuovo status era meglio rimanere lontano da Laputa per un po’, almeno finchè non avesse risolto quella situazione. Poteva essere interessant…

    Be’... chi non muore si rivede // Raggio di sole senza fede.
    Mio amico di vecchia data...ammazzarlo è mossa sensata?


    Le iridi eterocrome si spostarono sul giullare, da un lato l’avrebbe colpita col proprio bastone in quello stesso momento per insegnarle l’importanza di valutare le situazioni e che non potevano uccidere Lazarus in quel momento, che forse nemmeno volevano, dall’altro così facendo l’avrebbe umiliata davanti al suo equipaggio e per ristabilire l’ordine le sarebbe toccato ucciderne alcuni. Un equipaggio ridotto all’osso sarebbe stato inefficiente.

    Liberò la mancina dalla stretta del Giullare per cingerla quindi al fianco e stringerla a sé, avvicinandosela di più. Non lo avrebbe mai ammesso ma quella creaturina immortale ed esagitata gli era mancata. Percependo i pensieri del proprio padrone Intet si mise a sghignazzare malevolamente, sebbene sembrasse lo facesse in risposta alle parole di Lazarus.

    Solo salutare, eh? Immagino sia nella natura tua e dei tuoi servi far infuriare creature più grandi e potenti di voi ovunque andiate.
    Anche se onestamente credo che un gremlin che dà del disgustoso a un drago non cerchi altro che la morte. O forse ci tenevi a salvarlo per rinsaldare la sua lealtà e fare un’entrata ad effetto, uscendo dall’angolo buio nel quale ti nascondevi?


    Una leggera risata scosse la figura dell’Antico, così leggera che solo chi gli era molto vicino avrebbe probabilmente potuto accorgersene.
    Distogliendo per un attimo l’attenzione da Lazarus si rivolse quindi alla fanciulla che stringeva sotto al braccio, avvicinandole la bocca all’orecchio per sussurrarle alcune parole.

    Sai che approvo la tua energia ma dovrò insegnarti il controllo, con le cattive se necessario.


    Se l’avesse guardato, avrebbe notato uno sguardo maligno nei suoi occhi, lo stesso sguardo che avrebbe potuto avere a Laputa mentre cercava di scoprire i suoi segreti.




    Con un leggero colpo d’ali, intanto Kitala si era avvicinata allo Skeksis, era evidente che il suo padrone era momentaneamente impegnato con le inezie della vita terrena e sarebbe stato decisamente inutile disturbarlo. La creatura piumata al momento semplicemente non rientrava tra le sue priorità, peccato, prima o poi avrebbe dovuto imparare ad essere più gentile.

    Temo che la vecchia ciabatta non sia né l’una né l’altra cosa.
    Ma questo già lo sai, non è vero?


    Lo sguardo era di fuoco freddo, la bilancia dietro di lei aveva tintinnato leggermente alle parole della creatura.

    Tuttavia ci ricordiamo di te, ti incontrammo fuori dalle mura laputensi, ti permettemmo di entrare. Eravamo incuriositi dai costumi del tuo popolo.


    Non ricordava cosa avessero appreso, però.

    Del vecchio pazzo e della sua pioggia di bava non rimaneva che qualche piuma umida, anche quello poteva essere un pericolo e Kitala aveva difeso il suo padrone con… le penne più esterne e che quindi avrebbe perso per prime. Sul volto era dipinto il disgusto.

    Edited by Settra - 23/11/2018, 22:42
     
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    Un piatto volò per la stanza.
    Doveva averlo sognato. Cosa poteva mai farci un piatto in una camera da letto?
    Evidentemente, le ferite erano più gravi di quello che pensasse.

    Le parole dei due spettri (da quando erano due?) si confondevano con quelle dell’altro Daligar nella sua testa.

    « Debole. »

    Debole.

    Sei Debole.

    Debole.

    DE-BO-LE.

    Un urlo proruppe dalla sua gola, mentre con le mani si tappava le orecchie.
    Ma era impossibile bloccare le parole che rimbombavano nella sua testa.
    Dimenarsi non ebbe alcuna conseguenza, se non quella di riaprigli le ferite.
    Il sangue macchiò le bende.

    Crollato sul letto, Daligar svenne.


    Scusate, ma non riesco a portare avanti questa giocata con regolarità.
    Per il momento, me ne chiamo fuori. Dovessero uscire spunti narrativi che richiedano la mia presenza, chiamatemi.
    Buona giocata a tutti :geez:
     
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    A nessuno è chiaro quanto la situazione è grave?
    Nessuno si sta accorgendo di quello che sta accadendo? In ordine sparso:
    - Una nave fantasma giunge nel porto
    - Una strega ed uno strano essere pennuto camminano sulle acque
    - Compare un drago
    - Compare una mummia ed una specie di strano angelo
    - Compare un demone ed anche un tizio dalle ombre
    NESSUNO SI ACCORGE DI NIENTE? TUTTO E' NORMALE PER TUTTI?
    Ha cercato con estrema foga di purificare tutti i presenti. Gli uomini del porto lo hanno minacciato ripetutamente ed ha dovuto allontanarsi di un paio di passi. Ha la bocca arsa e priva di saliva, ma era necessario per il bene di tutti i presenti.
    Perchè non capite? Perchè nessuno di voi riesce a comprendere quello che sta avvenendo?
    La grande profezia si sta verificando, nessuno di voi la conosce?
    Quando il galeone fantasma varcherà la soglia la della sera, i guardiani degli inferi e del paradiso giungeranno in terra a seminare l'oscurità!

    E ripetutamente comincia ad indicare la nave che si avvicina, quindi la mummia come degno rappresentate degli inferi e poi l'angelo. Per concludere vira sull'oscurità animata che dialoga tranquillamente con gli altri.
    E' stato tutto già scritto! E si sta avverando! Chiamate gli eserciti! la Guardia! I Comandanti! La legione va mobilitata!
    TUTTO STA PER FINIRE!

    In realtà tutto è stato già scritto dal Profeta, il vecchietto mezzo nudo, anni ed anni fa. Per essere precisi ha scritto diciottolibri da circa mille pagine ognuno pieni zeppi di profezie. Le ricorda tutte a memoria; ed a seconda della necessità ne recita una ad hoc.
    Visto che tutti sono troppo miopi per comprendere sarà costretto ancora una volta a salvare questa dannata città. Come fece con gli kindermani lo scorso anno ed i draghi d'acqua poco prima. Di corsa, intonando cori musicali e ritmati si avvicina a grandi falcate verso il molo dove la nave fantasma si sta avvicinando. Deve smuovere tutte le sue piume, con agilità e grazia, intonare nenie adeguata e sputare tantissimo per poter esorcizzare il molo e tutti quelli che vi transitano. Dovrà innalzare una tripla barriera incrociata rovesciata con sbavazzo annesso per salvare la situazione.
    Come al solito.
    Gli tocca sempre risolvere tutto.
     
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    Interagisce con: Black Star, Coso Strano, Capitano Jester.

    Guardasti Black Star con sguardo di disapprovazione.
    Perchè si stava comportando in quel modo pietoso davanti a quello strano essere? Stava mettendo in ridicolo la figura della MxM.
    Forse avresti fatto meglio ad intervenire, almeno non avrebbe accusato di quella strana energia che lo colpì.
    Il tuo occhio non la riuscì a percepire chiaramente. Che fosse stato un colpo mentale?

    Non riuscisti a replicare a nessuna delle sue parole, che subito si era gettato in acqua ed era scomparso chissà dove.

    "Che malo modo di parlare che aveva. Per quanto mi infastidisse ho fatto bene a non attaccarlo ..."

    Voltasti lo sguardo verso il ragazzo.

    "Ma come hai potuto avere così poco criterio Black Star? Non si può sempre fare gli spacconi, eravamo noi quelli che dovevano spiegazioni. Eppure ti eri comportato in maniera eccezionale contro il Kraken me lo ricordo bene. Sono davvero deluso ..."

    E dopo quelle parole tornasti verso Ciclone, il segnale che venne lanciato fece muovere la nave e lei aveva bisogno anche di te.

    Solo quando riusciste ad approdare al molo e a scendere sulle banchine, ti dirigesti con tutta fretta da Jester.

    "Capitano ...", non ti curasti degli altri era normale che i curiosi si fossero avvicinati tutti, "... mentre ci stavamo preparando per far attraccare la nave, uno strano essere è salito a bordo. Era pieno di tentacoli e dall’aspetto davvero mostruoso. Io e Black Star però, dopo una contrattazione, siamo riusciti a liberarcene. Adesso sono nuovamente pronti a ricevere qualsiasi ordine da parte sua."

    Volevi proprio fargli fare una bella figura alla circense.

    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Ottimo
    Mana: 100%

    L’indistruttibile:
    Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.

    - (Arma bianca; Duro come metallo)

    Patto degli Antichi Alberi:
    Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrigli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.

    - (Passiva Only gdr)

    Asso nei bastoni:
    Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.

    - (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting
     
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    Pretender

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    { Presidio Sud, Porto Sepolto }
    pov – ???

    Due occhietti vispi avevano osservato dalla finestra della capitaneria di porto l’incrocio del bio-sommergibile col veliero spettrale. Mentre degustava il suo liquore preferito, lo spettatore si chiese se fosse il caso d’intervenire: dopotutto il vecchio Dharluk poteva essere alquanto irascibile, e non aveva la minima idea di quanto fossero diplomatici i nuovi proprietari del Graogramàn. Prima di giungere a una decisione, notò con piacere che le due chiatte avevano chiarito in autonomia l’inghippo logistico. Certo che pure il vecchio Ciclone doveva averne persi di colpi per ormeggiare in maniera così grossolana! Da quant’era che quell’ectoplasma ammuffito non vedeva un porto?

    « Ah, perdindirindina! »

    L’avvicinamento del galeone alla banchina lo riportò al presente: toccava a lui andare a spiegare ai novellini come funzionava l’ancoraggio in quella baia. Agguantò le scartoffie di registrazione - le stesse che Jorah aveva sicuramente già rimandato a dopo chissà quanti giri di grog (facile a dirsi finché non era lui a occuparsene!) - e sgambettò fuori dall’ufficio amministrativo.

    Un furetto fin troppo cresciuto zampettò sul molo dirigendosi senza timore fino al vascello fantasma e si presentò a tutti coloro che erano impegnati nelle operazioni di attracco.

    « Esimio equipaggio del Graogramàn, vi chiedo di ritirare la documentazione di registrazione del natante, di autorizzazione del naviglio mercantile, di dichiarazione per le tasse di ancoraggio, di certificazione dei segnalamenti marittimi notturni e diurni, d’iscrizione nei registri per il personale di bordo, e infine di sottoscrizione del regolamento sui sinistri e sullo sfruttamento delle risorse ittiche. »

    La bestiola antropomorfa sciorinò tutto d’un fiato l’elenco delle pratiche e consegnò il plico massiccio al primo sventurato della ciurma che gli capitò a tiro, aggiungendo un’ultima precisazione con un sorriso sornione.

    « I documenti compilati e firmati vanno riconsegnati entro ventiquattr’ore alla capitaneria di porto, pena la rimozione coatta del natante. »

    Ah, il fascino irresistibile della burocrazia!

     
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    VOREL
    VOREL ¤ OF THE HULL CLADE
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Uno spettro lo sveglia. Di soprassalto. Uno spettro che gli intima di scendere dal veliero per non pentirsene poi.

    Vorel ritorna così al mondo dei vivi. Ansante, confuso. Spaesato dal fatto d'essere sveglio sol ora: non stava forse vivendo tra i desti qualche istante fa? E' possibile che fosse solamente un sogno vivido quello a cui ha assistito? Eppure, quel mastodonte sbuffante sembrava così vero...

    Pazienza, l'evidenza d'essere nella propria cucetta lava via ogni foschia ed ogni titubanza. E, nondimeno, come ha avvertito il malo spirito è bene raccogliere i propri miseri averi e scendere da quel vascello infestato. Troppe le situazioni che non tornano ai conti del tritone, troppe le stranezze e le riscritture a cui la mente lo richiama.

    Per quanto ci provi, però, sembra che qualcosa lo stia trattenendo. Esce sul corridoio, lo percorre in una direzione, non prende nessuna deviazione e... si ritrova al punto di partenza. Si lancia di corsa nel verso contrario, deciso macina falcata dopo falcata ripercorrendo lo stretto androne nell'altro senso: niente, di nuovo gli si staglia innanzi la porta aperta dello stanzino in cui riposava.

    Comincia allora a dubitare d'essersi davvero svegliato. Il mando appare surreale, impossibile. Stranito, si tira un pizzicotto col solo risultato di provare un lieve dolore. Ma laggiù, sottocoperta, Vorel si sente via via prigioniero di un destino che non gli appartiere.

    E se lo spettro lo ha buggerato? Se le parole di quello sono frutto di un'allucinazione? Se il Graograman possiede una volontà propria e non desidera che l'affiliato Simic scenda a ritoccar terra?

    Il panico monta lento ma inesorabile, costringendo il mercenario imbarcatosi qualche settimana prima a confrontarsi con le poche certezze rimastegli: non vuole rimanere intrappolato tra le assi marcescenti di un veliero decaduto -non ha nesuna intenzione di passare il resto dei suoi giorni per mare! L'incubo di prima (sempre che di incubo si trattasse) lo ha fermamente convinto che l'Ovest sia da abbandonarsi quanto prima -che la priorità sia dire addio all'oceano endlosiano a favore delle foreste dell'entroterra.

    E allora, perchè un semplice andito si rende più complesso d'un labirinto? Perchè Vorel sguazza tra le assi del pavimento con la medesima foga d'un annegato appena sotto il pelo dell'acqua?

    Aiuto! AIUTATEMI!

    Il grido disperato si leva infine con voce tremula e spaurita, le forze abbandonano il giovane segnando in lui un'ennesima sconfitta che affonda le sue ragioni al di là del mondo fisico a cui egli è abituato.
    Ma se nessuno accorrerà in suo soccorso chissà che potrebbe accadergli: maledetto è quel galeone, maledetto come il Capitano che non c'è mai quando serve!
    PASSIVE SKILLS
    BIOSHIFTMETAMORFOSI SCENICA
    SIMIC CHARMMETAMORFOSI CONGIUNTA
    SYNCOPATEMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    EQUIPMENT
    GRISTLEBACKARMATURA (ATTREZZATURA)
    SLAUGHTERHORNTRIDENTE (ARTEFATTO)
    ENERGY100%CONDITIONSPANICKING


    Edited by AnimeHunter - 5/12/2018, 20:45
     
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37 replies since 28/10/2018, 20:32   1242 views
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