[Quest] Bunny Ears Army

A tale of Bunnies #4

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    Viaggiatore dei Mondi

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    La guerra era giunta alle sue battute finali.
    L’esercito dell’Ovest era sfinito, l’avamposto dei conigli era caduto costringendo il loro Re a scendere in campo. Entrambi gli schieramenti erano stremati, ma prima che la battaglia potesse dirsi conclusa altre ondate di morte erano destinate a consumarsi.

    Nonostante ciò gli eroi dell’Ovest non si tirarono indietro e i tre guerrieri, spronati da Zegana, si lanciarono all’attacco contro il gigantesco coniglio. La tritone ricorse ai suoi incanti, la Volpe alle scaglie della sua spada, e l’Avvoltoio alla forza concessagli dal Kami. L’offensiva combinata, ma per la maggior parte il potere del tanuki, riuscirono straordinariamente a mettere il Re Coniglio, non più gigante e ferito, in ginocchio.
    Ma era troppo presto per cantare vittoria, anche il monarca aveva ancora delle carte da giocare. Con gesti lenti si rimise in piedi attirando a se delle piccole bolle rosa. Quest’ultime, in qualche modo, sembrarono guarirlo e rinvigorirlo da ogni colpo subito. Il nemico fu quindi pronto a lanciare la sua controffensiva contro coloro che avevano osato sfidarlo.

    Il Re estrasse una katana d’ombra e rivolgendola verso di loro liberò un’ondata di puro terrore. La Volpe ne rimase pietrificata, incapace di muoversi o di reagire, nonostante i suoi istinti primordiali gli urlassero di scappare e mettersi al riparo. Ironico, dato che brandendo Anguirel era lui stesso solito rilasciare sui suoi avversari l’Ombra del Drago. E così, complice anche il peso della logorante battaglia, non fu in grado di reagire quando la pioggia nera evocata dal coniglio lo investì in pieno, ustionandolo e scagliandolo a terra in un miscuglio di dolore e ferite sparse.

    Reagire a quel punto fu di una sofferenza inaudita.
    Non aveva gli stessi poteri dal nemico dalla sua, le sue forze era al limite e le sue energie agli sgoccioli. Ma quella non era in fondo la sua prima battaglia ed era sceso in campo preparato. Con movimenti lenti e traballanti recuperò una boccetta contenente un prezioso rimedio medicamentoso, il celebre Unguento di Rendalim. Senza esitare ne spalmò il contenuto rossastro sulle varie ferite, partendo dalle ustioni più gravi, ricevendo già al contatto un senso di sollievo.
    Non era comunque in condizioni di lanciarsi contro l’avversario -la poltiglia gelatinosa seppure ad azione rapida aveva bisogno di qualche minuto per agire- così si limitò a schioccare le fauci.

    Accompagnata quindi da un ringhio inquietante una tagliola eterea partì dalla bocca del Demone Volpe, decisa ad azzannare il coniglio nemico.

    Mentre tutt’intorno si assiepava un’orda di non-morti e la forza del Re sembrava inarrivabile avrebbe fatto quanto in suo potere per dare un aiuto ai suoi compagni.

    Avrebbe combattuto sino alla fine.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni e ustioni sparse
    Energie: 35%-10%=25%
    Riassunto: Mugen incassa la sua parte di danni e utilizza uno slot azione per usare l'unguento di Rendalim. Dopodichè utilizza la tecnica Zanne implacabili a consumo medio.

    Tecniche utilizzate:
    ~Zanne Implacabili
    Il morso di una belva non è mai cosa da sottovalutare, in particolare se si tratta del terribile morso di un grosso demone volpe come Mugen Fudo. Accompagnato da un ringhio inquietante la Volpe Rossa azzanna in uno scatto l'aria davanti a lui e la potenza del morso non si arresta. Si crea infatti una tagliola eterea, grande quanto le fauci della Volpe, che comincia a muoversi rapida verso il bersaglio. Un morso tenace e affamato di sangue che riesce a procedere per diversi metri prima di estinguersi. Nel qual caso riuscisse a raggiungere la vittima questi si ritroverebbe sul corpo gli stessi danni che avrebbe ricevuto da un'azzannata diretta.

    Consumo: Variabile (Usata a Medio) Durata: Istantanea

    Unguento di Rendalim
    Rinomato presso i guaritori e gli erboristi, oltre che un must negli zaini degli avventurieri più previdenti, questa mistura rossastra dal profumo balsamico è famosa per le sue capacità risananti e cicatrizzanti; se applicato su tagli, contusioni, ustioni, ulcere, o qualsiasi altro tipo di lesione, la sostanza (dalla consistenza gelatinosa e fresca) cancella una quantità di danni fisici cumulativi pari a quelli ricevuti da una tecnica a consumo alto nel giro di un turno; spalmarlo occupa uno slot-tecnica.


    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim 2-1
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.


    Edited by MysteryBox - 8/9/2019, 18:58
     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    2euoc53


    La vista del corpo del capo nemico logorato dalle ferite infertegli era assai gradita allo Skeksis, che riportando le zampe -ancora coperte dai caesti- nelle ampie maniche del verdugale, non potè fare a meno di emettere uno dei suoi deliziati mugugnii striduli: "Mmmh..."

    Ma urElah non era tranquillo. La parte del Mistico imponeva al corpo dello Skeksis di osservare con più attenzione, poichè lo scontro non s'era ancora concluso. Urla di morte, materia scura che si fondeva a Orecchioni, e la vista interiore di skekDor suggeriva alla divinità decaduta che il popolo nemico stesse riportando in vita il suo condottiero.
    Il mezzo-Mistico si volse ai presenti, e il becco si dischiuse: "State in guardia!" Sbraitò, e riportando le iridi vermiglie a Orecchioni, di nuovo sollevò le braccia e si mise in posa da combattimento, con la coda sollevata in aria come quella d'uno scorpione, il ventaglio di piume alla fine ondeggiante come il sonaglio di un serpente.

    L'ondata di terrore attraversò skekDor, ma una luce eterea irradiò dal mezzo-Mistico, vanificando il tentativo di Orecchioni di spaventarlo.
    "Speri forse di riuscire a turbare me con questi biechi trucchetti, creatura inferiore?" Sbraitò, assumendo una mutria di baldanza: "Io sono skekDor, uno dei Signori del Cristall- Argh!!!"
    La pioggia energetica scaturita dal colpo di Orecchioni lo investì in pieno, facendo volare brandelli di tessuto, sangue verdognolo coagulato e carne marcia un po' ovunque, mentre l'invisibile Barriera del Cristallo mutava nel viola, frammentandosi.

    skekDor non volò via solo in virtù della sua capacità di rimanere fisso in uno stesso punto, ma il suo corpo subì in pieno l'effetto dei colpi ricevuti.
    Sangue gli colò dal becco e dal ventre, il verdugale si stracciò rivelando lembi della sottana subito sotto. Il corsetto si squarciò un poco, e una gamba, mostrata dallo squarcio presente sulla gonna, sembrava presentare una lesione visibile.
    Digrignò i denti, gemendo per il dolore, e solo in virtù dei suoi poteri rimase a fluttuare nell'aria, sebbene col torso piegato in avanti.

    Ansimò con dolore per parlare, e poi mormorò: "Assaggia il potere del Cristallo..."
    Alzò il palmo al cielo, e il fenomeno andò a ripetersi di nuovo: nubi, nubi scure in abbondanza, eppure niente pioggia.
    Peli, capelli e piume si sarebbero rizzati a tutti per via dell'elettricità statica che andò a caricare l'aria in pochi istanti.
    Poi, come in una notte di tregenda, il cielo di venne luminoso per pochi istanti, e i fulmini evocati da skekDor provarono ad abbattersi su Orecchioni senza pietà, uno di seguito all'altro, come lance acuminate prive di consistenza, ma capaci d'infliggere ferite persino mortali.
    Questo almeno, skekDor sperava, dando appena tempo alla volpe di terminare la sua offensiva, prima di lasciare che il suo incanto si scaricasse per intero sul coniglio nero

    Salute: 100-25= 75% Vestiti logori, danni al costato, all'addome e squarcio su una coscia
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 100-10-40= 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:

    - Rifrazione:
    Rilasciando l’energia del Cristallo sottoforma di una sfera di luce che lo avvolge completamente e che, all'occorrenza, irradia anche l'ambiente circostante, skekDor può difendere se stesso da attacchi di natura Mentale o rendere nulle eventuali manifestazioni Illusorie [Abilità Attiva – Difesa da Attacchi Mentali e Illusori; Consumo: Variabile] (In questo caso Medio)

    - Tempesta di tuoni:
    Attingendo al potere del Cristallo, e alla sua naturale inclinazione verso il controllo degli elementi naturali, skekDor fa sì che il cielo sopra la sua testa si riempia rapidamente di nubi scure e crepitanti. Per effetto dell'incanto, l'aria si caricherà rapidamente di elettricità statica, sollevando capelli, peli e piume di chiunque si trovi al di sotto della tregenda (Effetto puramente scenico). Il mezzo-Mistico sarà quindi in grado di selezionare facilmente gli oggetti della sua offensiva e scaricare in maniera specifica su di loro l'energia di una serie di fulmini dal corpo azzurrino, risparmiando in tal modo eventuali alleati presenti in zona. La natura dell'attacco è divina, pertanto la tecnica ha effetto anche su creature che solitamente possiedono un'ottima tolleranza all'elettricità [Abilità Attiva Multipla– Attacco Magico; Consumo: Critico]

    Riassunto:
    skekDor si oppone alla malia di terrore, dissipando la porzione diretta a lui (Consumo Medio), poi incassa in pieno i danni derivati dall'attacco avversario (Danno Alto), e risponde colpendo l'avversario con una Tecnica Offensiva Magica a Consumo Critico

     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    La battaglia continuava, imperterrita, incessante, magie e spade continuavano a scontrarsi, le urla e la confusione regnavano in quel piccolo inferno. Eiko rimaneva intoccabile da tutto quel caos, almeno all'apparenza, ma in cuor suo stava iniziando a subire le ferite di quella guerra: sangue, ossa rotte, cadaveri maciullati, sguardi privi di vita.
    Tutto questo è per donare un futuro al piccolo Padrone, si diceva, eppure... esitò. Aveva giurato al vecchio signore, ma perché doveva gettare la sua vita e affaticarsi tanto per un bambino pure capriccioso?
    Non valeva più di questo? Forse doveva unirsi pure lei a quegli uomini che fuggivano, come quel ragazzo che l'aveva appena spinta per correre verso un luogo sicuro, lontano dalla battaglia.
    Eppure aveva dinanzi a sè tre figure, tre persone che combattevano con tutta l'anima per una casa che non era una loro. Tre estranei erano stati benedetti dai Kami per il loro coraggio e la loro tenacia, la loro potenza. Come mai si spingevano a tanto? Cosa bruciava nel loro cuore per non cedere alla paura della morte e alla bramosia della vita?
    Eiko non riusciva a capire, eppure una di loro riuscì a richiamare gli uomini al proprio servizio, al proprio dovere mentre lei rimaneva ferma lì, immobile, a guardare il tutto attraverso quella maschera senza emozioni.
    Il respiro della donna era pesante, i polmoni si riempivano lentamente di ossigeno e fuliggine mentre dentro il suo cuore entrava la vergogna, e dentro il suo animo il disonore e il rimorso: come aveva osato avere tali pensieri e tali emozioni? Lei aveva dei doveri da rispettare, un onore da proteggere e degli obblighi da compiere. Avrebbe dovuto fare ammenda con seppuku, ma non potevav chiedere prima il permesso al piccolo Padrone, e lui le aveva ordinato di combattere fino alla fine quella battaglia.
    In realtà era stato lei stessa a suggerirglielo, e lui aveva acconsentito a malincuore, non poteva deluderlo.
    Non voleva.
    Eiko ritornò mentalmente al campo di battaglia con un respiro leggero, il corpo era dolorante ma lo spirito si era rinsaldato, i muscoli rispondevano faticosamente agli ordini, ma non importava, doveva riprendere il suo ruolo di comandante.
    Richiamò tutti gli uomini che riuscì a trovare, arcieri e lancieri, pochi soldati uniti nella sofferenza e nella morte, pronti ad impugnare le armi per contrastare il sovrano nemico e i suoi servi.
    Ci fu un momento di sollievo quando i tre prescelti attaccarono e portarono in ginocchio il Re dei Conigli, e il sospiro della stanchezza e della vittoria si spezzò quando quest'ultimo non si diede per vinto. Era profondamente ferito, soverchiato da forze potenti, eppure lui decise di non arrendersi: richiamò uno strano potere arcano, una magia che fece comparire delle piccole bolle rosa, e quando queste apparirono, altre urla strazianti si unirono al coro della battaglia.
    Erano disperate, agghiaccianti, l'urla degli innocenti che si ritrovavano di fronte al dolore aveva un suono diverso da quello dei soldati, era più rauco e assordante, più disordinato, violento.
    Eiko impungnò saldamente la sua naginata mentre i suoi occhi increduli osservavano il Re rimettersi in forze, più forte di prima. E quando questi sfoderò la katana, scatenò un'ondata di magia: terrore, meteore, negromanzia.
    Le gambe della giovane samurai tremavano, la presa delle mani sull'asta di legno della sua arma si allentò fino a farla cadere, il cuore sembrava impazzire mentre annaspava alla ricerca di ossigeno.
    Come potevano dei semplici umani combattere tutto questo? Cosa potevano mai fare delle formiche contro un leone?
    La vista iniziava a sfocarsi, le orecchie non percepivano più nessun suono, sentiva solo dolore e caldo, il suo sangue scorreva lentamente sul suo volto mentre la maschera cadeva su un cadavere.
    Non poteva urlare, l'aria e l'ossigeno le servivano per respirare e la gola era chiusa, i muscoli, che prima erano doloranti ma pronti ad obbedire, abbandonarono la loro forza.
    Eiko stava per cadere a terra, ma d'un tratto, di scatto, le mani si frapposero fra lei e il cadavere che aveva di fronte, i suoi occhi fissarono quella maschera che le era caduta.
    Quella che aveva ricevuto da piccola, quando il capoclan riconobbe le sue abilità guerriere, quando tutti la ritennero affidabile e forte seppur ancora in crescita.
    Con quella maschera era vincolata al piccolo Padrone, che aveva giurato di proteggere.
    Aveva paura, eppure gli insegnamenti del padre le dicevano che questo non era un male, che la paura era una compagna preziosa in battaglia: ti avvertiva dei pericoli, ti teneva all'erta, ti faceva pensare a quello che potevi perdere e, per questo, ti dava la forza per andare avanti.
    Una persona che non ha paura è un incosciente, non un coraggioso.
    Il coraggio è quello di andare avanti con la paura, era servirsi di essa per compiere quello che andava fatto. E a Eiko glielo dicevano sempre: sei coraggiosa.
    La samurai afferrò tremante la sua arma e la usò per rialzarsi, si guardò intorno per guardare la devastazione e il terrore che la circondava, la fuga degli uomini disperati che non voleva essere bruciata viva.
    Le faceva male tutto, era gravemente ferita, era stanca, eppure doveva finire di svolgere il suo dovere.
    «ARCIERI!» urlò, la voce era insicura e tremante, Eiko dovette recuperare altro fiato prima di continuare «Bersagliate i... conigli! L...ancieri, disponetevi a... cerchio e... e...» prese un ultimo e grande respiro, la testa era leggera che sembrava quasi come se non l'avesse più, drigrignò i denti dallo sforzo che si stava costrigendo a fare.
    «...proteggete i lanciatori! DISTOGLIETE L'ATTENZIONE DEI CONIGLI DAI TRE PRESCELTI!» era impossibile vedere una via di fuga, e quando una persona non ha più dove ritirarsi, non ha più scelta se non combattere e vedere cara la propria pelle.
    E se i soldati avrebbero attirato l'attenzione dei conigli non morti, lei, la comandante, avrebbe attirato l'attenzione del Re dei Conigli per permettere ai prescelti di colpirlo.
    Aveva paura di lui, la terrorizzava, ma non aveva scelta, e quel tremore che aveva colto il suo animo e il suo cuore la fecero andare avanti, alimentarono il fuoco della rabbia che giaceva latente, seppellita sotto gli insegnamenti della disciplina e dell'ordine.
    Il braccio sinistro era ferito, perdeva sangue dal volto, zoppicava, ma lei andò avanti a denti stretti verso il Re, e quando fu vicino, quella rabbia mista a paura trovò la miccia che innestò l'esplosione.
    «BANZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAI» lei arrivava in ritardo rispetto agli stranieri, che già avevano iniziato ad attaccare il Signore dei Conigli, ma quando gli fu vicino, usò la sua naginata per darsi uno slacio e tentare di colpirlo con forza usando un calcio sul volto, poi sarebbe atterrata sulle proprie gambe e, ritrovata stabilità, la lama della naginata tentò di aprire il ventre di quella immonda creatura.



    Eiko
    Stato fisico: Danni lievi da impatto magico - gravi danni al braccio sinistro e alcuni al volto
    Stato mentale: Terrorizzata, collera
    Energia: 15/100
    Passive: //

    Tecnica #1:
    Calcio imperiale
    CITAZIONE
    Una semplice mossa che consiste nel saltare usando l'appoggio della Naginata. In aria, si darà un calcio diretto verso il volto dell'avversario, un colpo non particolarmente potente, ma che permetterà di spingerlo e di stordirlo per un brevissimo lasso di tempo.
    Consumo: Medio



    Edited by Templare_Bren - 8/9/2019, 23:20
     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    Se è vero che la mente domina il corpo ed a questo impone il proprio volere, non curandosi della realtà ma assecondando solamente il desiderio, è pur vero che una tale potenzialità può rapidamente trasformarsi in un fardello con cui fare i conti: là dove l'inflessibile autorità di Zegana è stata in grado di riscuotere gli animi spauriti degli uomini, là la stessa tritone si percepisce vacillare una volta investita da una disperazione che non le è propria. Il Re dei Conigli Mannari opera la propria controffensiva atroce, recuperando le forze al prezzo dei suoi sudditi, quindi riversando sul campo di battaglia il proprio funesto malessere in un'ondata di terrore dalla quale la Portavoce non fa a tempo a schermarsi: permeata di quella paura, Zegana si scopre insicura, fallibile e priva di una direzione unica... ed è solo la fibra di cui è composta (l'esperienza dalla quale è stata forgiata) ad impedirle di cedere sulle gambe, riversarsi al suolo, fuggire in preda ad una crisi di panico o ancora farfugliare la propria temporanea condizione d'assurdo. Unito poi all'imperturbabilità del volto dalla quale non può separarsi, il presente scenario vale almeno il ruolo di baluardo d'esempio per chi nella battaglia è da poco rientrato: i soldati che han ritrovato coraggio nella furia guerriera della dignitaria possono infatti osservarla statuaria ed immobile (segretamente alla mercè del terrore) come se quell'aura diffusa non l'avesse scalfita nemmeno di striscio.

    In verità, purtroppo, l'austera ammantata di scaglie non conclude granchè in quegli istanti se non subire appieno la vendetta del Male incarnato nel lagomorfo: come se fosse troppo concentrata nell'ideare una stategia, la tritone appare assente dalle presenti vicende e quasi ignara della tempesta meteorica che s'abbatte sulla landa. Ella non dà segno di reagire nemmeno alle urla strazianti dei sacrifici conigli, men che meno, poi, al levarsi a nuovo di cadaveri rianimati da qualche oscura negromanzia. No, Zegana spreca il proprio tempo perchè rinchiusa in se stessa a seguito della malia avversaria, finendo peraltro nel fango, gravemente ferita dallo schianto di un colpo a lei diretto. E' nientemento che il lancinante dolore di un arto spezzato -così come la spalla irrimediabilmente compromessa, parte del busto oscenamente ustionato ed in generale una mancata coordinazione tra le parti lese ed il corpo nel suo intero- a riscuotere la condottiera improvvisata dallo stordimento giunto per mano nemica.

    Anche così, però, è ben poco quello che intravede in qualità di proprio margine d'azione: gli zomb-onigli in avanzata già tradiscono un rapido decadimento autonomo, come se la magia che li alimenta non fosse sufficiente ad ancorarli a questo mondo. In tal senso, l'ostacolo fornito dalle truppe umane nel rallentare il sopraggiungere di quelli dovrebbe forse farsi sufficiente per non costringere Zegana a dissipare personalmente quella fiammella ardente (ma esigua) di non-morte.
    Per contro, con Mugen e skekDor già alle prese su di una nuova offensiva, l'eventualità di un supporto operato dalla maestra arcanista si spreca ad una scarsa fruizione, ben più conveniente da trattenere per il successivo atto dello scontro e non per una discendente parabola dovuta alla narrazione già verso compimento. Similmente, un terzo assalto da parte sua -quarto, invero, c'è infatti un tentativo accessorio da chi muove le residue forze alleate- rischierebbe di spingere l'oppositore ad una comoda difesa complessiva e così vanificare risorse senza ottenere alcun risultato.

    No, per quanto assurdo, controintuitivo o inane, il miglior contributo di Zegana nel frangente immediato è quello di riprendere contatto con la propria lucidità, serrare i denti che non ha le mandibole senza sciupare il proprio potere per alleviare un dolore vasto ma in qualche modo sopportabile, quindi tenersi pronta per agire d'immediato non appena la situazione muterà, così da cogliere il favore per tutti ed impedire al piceo lagomorfo gigante di ribaltare le sorti di un conflitto denso di sofferenze.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
    CARVEN CARYATIDAPATIA (ANTI-AUSPEX)
    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
    MASTER BIOMANCERCOMPETENZE BIOLOGICHE
    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
    SCATTER ARCPERCEZIONE MAGICA (AUSPEX)
    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
    EQUIPMENT
    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
    ENERGY55%CONDITIONSPERFECT
     
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    Campo dei Conigli

    Resistete, si può dire.
    Sopravvivete, sarebbe più corretto. La pioggia nera di meteore vi affligge come una tempesta di morte. Sangue e brandelli di carne tappezza il campo di battaglia. Un ghigno soddisfatto, quasi allegro, si dipinge sul viso del Re Coniglio. L'eccidio di massa gli ha donato poteri straordinari che noncurante riversa su di voi.
    Eiko è la prima che cerca di radunare le forze, oltre il sangue e le ferite, raggruppa i volenterosi rimasti e rassetta i ranghi nel modo più funzionale possibile. Invero un grosso gruppo di soldati riesce finalmente ad aprire i cancelli e così un fiume umano di samurai e guerrieri prende la via della fuga. Giustamente il terrore strisciante ed il potere soverchiante del nemico sono un valido motivo per disertare il campo di battaglia. Dopotutto, se nemmeno i tre guardiani dell'Ovest riescono a mettere un freno a tale oscurità, come potrebbe fare la differenza un banale soldato di milizia?
    Gli Eroi, destati dal dolore delle ferite, si rialzano e si ergono come capisaldi contro il male dilagante di Orecchioni. Il tutto sotto lo sguardo vitreo dei conigli redidivi che come spettatori silenziosi ed inquietanti restano a fissare lo spettacolo.
    Eiko si scaglia contro Orecchioni, ancora incarcerato in quella forma ristretta e pigmea; i suoi movimenti sono rapidi, a dispetto delle ferite che però a seguito di numerose battaglia ha imparato a gestire. Il problema è che il nemico, rinvigorito dal potere dell'eccidio dei suoi figli, è dotato di riflessi pronti e fiumi di energia recalcitante. Quindi quando la guerriera si avvicina a gran velocità Orecchioni si limita a spostarsi con un rapido scatto così da evitare l'assalto della samurai ed anche quello del ligneo costrutto. Ugualmente con un gesto circolare della spada trasfigura la sua ombra in una cupola nera che lo circonda e lo protegge dal morso della Volpe e dalla tempesta del Gallinaceo.
    Una foga imperiosa, la vostra, che però si scontra con un limite invalicabile che è la barriera scura del nemico. Quando la cortina si dissipa lentamente notate il Re dei Conigli in perfetta forma. Occhietti neri pieni di odio che vi fissano, anzi, notate addirittura un ghigno di soddisfazione. Il Nemico è consapevole della superiorità che al momento lo contraddistingue, però, è palese che c'è qualcosa che non va. Orecchioni esita, non si getta al vostro assalto come ha fatto in precedenza, qualcosa lo turba e capite che si tratta di tutti quei conigli redivivi che osserva continuamente, quasi come se si aspettasse un assalto da parte loro.
    Dopo qualche secondo di attesa, in cui il Re appare meditabondo, decide di passare all'assalto: la lama di ombra scura si muove verso di voi così da scagliarvi contro una mezzafalce nera, quasi a voler emulare gli assalti della Volpe. La falce picea si moltiplica a creare in totale una decina di lame che saettano contro di voi.
    Un potente impulso magico origina davanti a voi ed un manipolo di coniglizombie salta in avanti ad intercettare le lame nere. Una decina di esplosioni prendono vita a mezz'aria e si esauriscono in nubi scure che rapidamente diradano in un'esplosione di frattaglie ed arti amputati.
    Orecchioni è sconvolto, continua a guardarsi intorno puntando la spada contro la schiera deceduta.
    Tra voi ed il nemico si muove qualcosa nell'aria. Una sorta caleidoscopio multicolore comincia a vorticare a mezz'aria. In realtà sembrano specchi d'acqua colorata che vorticano e sbocciano come fiori all'alba. La struttura lentamente si apre mostrando quattro figuri simili.
    Il primo scheletrico sconosciuto muove rapidamente le mani artigliate su un cubo che scatta generando dei rumori sinistri. Su ogni faccia del dado è incisa una runa pulsante. A sguardo attento notate che ai movimenti del cubo corrisponde l'aprirsi progressivo della sfera protettiva in cui il quartetto era racchiuso. Ogni strato di protezioni runiche che viene meno, uno dei vostri auspex riesce a cogliere nuove sfumature della loro presenza. Una cipolla magica che li aveva nascosti che ora via via viene sbucciata dall'agire sinistro dello sconosciuto.
    La seconda figura scheletrica, invece, è vestita con abiti leggeri, riccamente decorati che terminano in una serie infinita di pendolini che si muovono sospinti dal vento. Tra le mani reca una sfera di cristallo al cui interno vortica il grigio delle nubi di tempesta.
    Damballa, mio sposo, intervieni
    E' una voce di donna che si spande nell'aria e sembra rivolgersi al secondo figuro che si limita ad annuire. La donna è calma e le piume nere che mimano la sua capigliatura sono appena smosse dal vento. La mano sinistra presenta tre anelli colorati, tre fedi differenti che riprendono i colori degli altri tre figuri.
    La sfera di tempesta brilla appena prima che un tonfo assordante, quasi come fosse un terremoto, vi investe. Una colonna d'aria, come un maglio divinio, si scaglia sul Re cercando di costringerlo al suolo. La solita sfera nera di ombra solita si erge a sua difesa, ma si tratta di un braccio di ferro che prosciuga le energie dei due contendenti.
    Il primo scheletro, continua a giocare con il suo dado, mostrando una nuova combinazione di rune che si esplica nella realtà sottoforma di pioggia. Una pioggia che si concentra nella medesima colonna di aria compressa evocata da Damballa, la potenzia così da creare un potere soverchiante che spezza la difesa di Orecchioni e lo costringe spiaccicato al suolo; suolo che si crepa, cede e si avvalla sotto la spinta atmosferica.
    L'ultimo figuro solleva la mano destra, decorata da un monile di oro brunito che tintinna ai movimenti del polso. Ogni sfera che compone il monile sembra risplendere dello stesso fuoco che arde nel petto dei conigli redivivi. Infatti a quel gesto centinaia di conigli cominciano a correre contro Orecchioni. Saltano nella colonna d'aria ed acqua che repentinamente si esaurisce. Una rissa di non morti, dotati di zanne infuocate, comincia a dilaniare il corpo di Orecchioni, che si vede costretto ad assaltare i suoi simili. La spada nera scaglia fendenti e distrugge a decine i conigli redivivi mentre il Re torna lentamente ad ergersi di nuovo; di contro quest'ultimi sfruttano il vantaggio numerico, azzannano le sue gambe, le sue braccia, il suo viso e le sue orecchie con denti che sprigionano fiammelle di fuochi fatui. Centinaia di morsi e decine di esplosioni nere.
    Una carneficina che si consuma davanti ai vostri occhi.
    La creatura con voce di donna, perchè di aspetto ne resta ben poco, fa un passo oltre i tre figuri. La mano tre volte inanellata si sporge in avanti mostrando una sfera al suo interno. Per chi di voi ha preso parte ad una Caccia dell'Albo Venatorio vi riconoscerà il medesimo artefatto donato dal demonietto per tracciare la presenza delle prede.
    Io, Erzulie la tre volte sposa, reclamo il tuo potere.
    E spire di fumo lasciano il corpo di Orecchioni e si riversano nella sfera che comincia a brillare di un rosso cremisi. Secondo dopo secondo potete notare Orecchioni sempre più in difficoltà sotto gli assalti infiniti dei zombonigli, come se quel fiume in piena di energie che lo ha contraddistinto si stia lentamente esaurendo.
    Se è vero che il quartetto defunto non vi calcola minimamente nelle loro azioni, sicuramente la loro comparsa è la goccia che ha fatto traboccare li vaso e praticamente dei pochi soldati raccolti da Eiko non ne resta nessuno.
    Siete soli, contro tutti.


    Angolo del QM #12
    Quando la situazione sembra volgere al peggio arriva un colpo di scena. Si palesano quattro figuri, reale fonte di quella magia che avete percepito serpeggiare contro di voi, ed ingaggiano battaglia contro Orecchioni.
    Considerate che le tecniche utilizzate hanno una portata devastante, parliamo di Doppi Critici come se piovesse. Sembra comunque che i nuovi arrivati riescano ad avere la meglio contro Orecchioni che lentamente soccombe dinnanzi a voi. Nuovi arrivati che vi ignorano platealmente.
    A voi decidere come rapportarvi con la situazione, considerando che tutti i samurai e componenti dell'esercito ancora in grado di muoversi si danno alla fuga.


    Scadenza: 19/10/19

    Bando: Qui

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Sbalordito, skekDor osservò la barriera del coniglio di fatto assorbire totalmente il suo devastante attacco, lasciando l'avversario perfettamente illeso.
    Il mezzo-Mistico sospettava che Orecchioni stipasse in sè un simile potere, considerando l'energia vitale che aveva assorbito, ma confidava in cuor suo d'essere più forte anche di questo.
    Purtroppo, non era stato così.
    "Sigh... Penso che mi toccherà usarla. Anche se sarà una vera scocciatura..." Mormorò a un certo punto, facendo spallucce. Poi si osservò: "Beh, dopotutto i vestiti sono già logori, quindi peggio di così..."
    Sangue ancora gocciolava dallo squarcio alla coscia, e in effetti i suoi arti non potevano fare a meno di tremolare per lo sforzo. Ma skekDor era troppo adirato per concentrarsi sul dolore.

    La sua ombra diventò d'improvviso tanto scura da quasi rendere il terreno su cui era proiettata liquido. E qualcosa accennò a uscire dalla pozza di pece nera. Una sorta di... manico.
    Ma prima che lo Skeksis potesse brandire l'arma che stava recuperando dalla Zona Morta, ecco che qualcosa d'inatteso avvenne.

    I cadaveri ambulanti dei conigli protessero tutti dalla successiva offensiva di Orecchioni, che debilitato com'era skekDor avrebbe preso in pieno, e subito dopo ecco comparire delle misteriore figure, che l'avido "occhio interiore" del mezzo-Mistico cercò di scrutare minuziosamente.
    Eppure, per una volta, furono i suoi veri e propri occhi a fornirgli notizie interessanti.
    Notò qualcosa, un dettaglio.

    "AH! Ma quello..." Sì, l'aveva riconosciuto. Come avrebbe potuto fare altrimenti, del resto?
    Beh, se non altro, una cosa era certa...

    "Lo scontro sta per concludersi."

    Il mezzo-Mistico fluttuò, facendosi vicino a Mugen. E poi, cacciando fuori lo Specchio della Vicinanza dalla tasca, riflesse su di esso l'immagine della lontana Zegana.
    Quando parlò, la sua voce echeggiò perfettamente nelle orecchie di entrambi.
    "Non so cosa essi siano, ma credo che il loro fine sia catturare Orecchioni. E penso di sapere anche per conto di chi. Lasciamoli fare, per ora... Il nemico del nostro nemico potrebbe essere... un nostro commensale."

    Anche se a parlare era la voce di skekDor, forse a Mugen non sarebbe sfuggito qualcosa di diverso nella forma del suo viso. Per chi come lui affidava all'istinto parte delle sue scelte, forse avrebbe notato sul volto di skekDor lineamenti più rilassati, e decisamente un'indole quasi più mansueta. Proprio come se in quel mentre fosse qualcun altro. E in effetti, ciò non era lontano dal vero

    Salute: 75% Vestiti logori, danni al costato, all'addome e squarcio su una coscia
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:



    Riassunto:

     
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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
    ¤ ¤ ¤SIMIC COMBINE
    A conti fatti la malia di terrore diffusa dal crudele regnante dei conigli mannari ha sortito ben più danni del previsto. E' stata tale, cioè, da annebbiare il pieno giudizio della Portavoce, costringendola alla diffidenza ed al contempo privandola di una corretta valutazione del pericolo. Perchè, al di là della tempesta di meteore -le quali hanno indubbiamente lasciato il segno- l'energia arcana percepita dalla tritone si rivela essere d'una matrice distinta rispetto alle bordate energetiche provenienti da Orecchioni: si tratta di negromanzia con una propria firma, dissimile dall'occultismo spiritico di cui è investito il nemico lagomorfo. Ciò appare palese quando è oramai troppo tardi -quando l'influsso della paura scema giusto qualche istante prima che quattro scheletrici figuri facciano la loro comparsa svelando l'arcano.

    Come hai fatto a-...

    Appellata telepaticamente da skekDor, Zegana replica sorpresa di come sia stato possibile che il gallinaceo alleato si sia introdotto direttamente tra i di lei pensieri senza allertare qualsivoglia difesa di cui la tritone è dotata. Pur tuttavia, la frase a metà tra lo scorcertato e lo stizzito s'interrompe per tempo e muta radicalmente origine, tinteggiando la risolutezza tipica di chi non vacilla ed ha anzi tratto sufficiente giustificazione al reale: con tutta probabilità, infatti, il contatto psionico non è invasivo e perciò non ha risvegliato contromisure studiate contro gli assalti mentali.

    Ne sono ben convinta. La quintessenza del loro potere rivela somiglianze con lo stato divino dei Kami, benchè questo sia il singolo aspetto di comunanza che vi riesco a leggere. Non li chiamerei alleati, ma eviterei parimenti di doverli guardare come nemici. Non siamo che briciole al loro confronto.

    In un'unica comunicazione Zegana si preoccupa allora di stipare tutto quanto ne ha estratto da una primissima (e sommaria) analisi della situazione: le entità palesatesi sono decisamente fuori scala, tal quale la Tsuru, il Tanuki e la Kitsune erano. A differenza di queste ultime, però, le figure scheletriche non possono dirsi affatto benefiche di per sè, pur incarnando alla vista i medesimi concetti di furia naturale ed elementale già osservati per Volpe, Procione e Gru. Le nuove presunte divinità, come spiriti vendicatori invocati dallo sterminio or compiuto, si stagliano su di un piano altro, ben lungi dal quotidiano, e forse nemmeno hanno origine prima entro i domini di Endlos.

    E come briciole verremo ignorati, mentre essi pasteggiano con la portata per la quale han deciso di scomodarsi. La nostra battaglia si è già conclusa, il nostro agire oramai superfluo.

    Il che, per una volta, non è decisamente un male: se l'obiettivo finale è quello di debellare la minaccia mannara, se lo scopo primo è quello di salvare l'Ovest da una massiccia invasione di conigli infestati, allora poco importa se il risultato giunge per mano di altre forze tutt'ora ignote. Al netto di eventi collaterali, la priorità richiede che la battaglia si completi a loro favore così che -mentre Umezan si riprende e piange la dipartita di molti, Xoy compreso- Zegana, skekDor, forse Mugen ma sicuramente qualche altro superstite si possano imbarcare nell'atto conclusivo dell'intera vicenda, vale a dire la scalata dei picchi di Sequerus allo scopo di purificare la fonte da cui l'acqua maledetta dai Kami sgorga incessante.
    PASSIVE SKILLS
    ALPHA AUTHORITYCARISMA (MALIA)
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    DOWSING SHAMANRABDOMANZIA
    FATHOM MAGESCUROVISIONE (AUSPEX)
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    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
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    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
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    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
    FAMILIARS
    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    L'offensiva fu inutile, il Signore dei Conigli era ad un livello totalmente diverso in quel momento. Dopo la rabbia segue la frustrazione, lo scontro con la dura realtà di non poter fare di più. Arrancava, era alla disperata ricerca di ossigeno mentre si reggeva incerta su quelle gambe ferite e stanche. Eiko indietreggiò lentamente verso gli Eroi per mettersi al loro fianco, ormai sarebbe stata solo d'intralcio, ma almeno avrebbe potuto offrire il proprio corpo per proteggerli all'ultimo, se fosse stato necessario.
    Il terrore era svanito, gli uomini erano riusciti ad aprire il cancello e a fuggire da quel luogo di morte e dolore, la samurai non poteva di certo biasimarli, eppure non poteva non considerarsi un fallimento come comandante: era suo dovere impedire la rotta dell'esercito e coordinare i superstiti.
    Disonore.
    In ogni caso, erano ancora in vita, Eiko e gli Eroi, e lei non si sarebbe arresa fino a quando il suo cuore non avrebbe smesso di battere, quindi strinse con forza la naginata e rimase in guardia. Si concentrò sul proprio respiro chiudendo la bocca e tentando di acquisire aria solo attraverso le narici, e tentò di respirare quanto più lentamente possibile seppure il suo corpo urlava disperato. Non poteva farsi dominare dalle sensazioni e dall'istinto, sopratutto ora che il terrore era svanito.
    Era difficile concentrarsi appieno quando non si desiderava altro che riposare, eppure Eiko doveva fare pure quest'altro sforzo, doveva perdurare finché non era tutto finito.
    Mancava poco ormai, lo si sentiva nell'aria ma... perché il Re non attaccava? Cosa stava succedendo? Era ben consapevole di essere in totale vantaggio, eppure non fece un passo verso di loro, anzi.
    Eiko lanciò uno sguardo agli Eroi, sperava di poter capire se loro avevano la minima idea del perché il Re dei Conigli si comportava in questo modo, poi comparvero le luci e gli esseri scheletrici.
    Forse erano demoni, forse dei non morti, ma sicuramente erano nemici dei conigli, o quantomeno di Orecchioni. La povera samurai non comprese bene le dinamiche, la sua conoscenza in fatto di arti arcane era molto limitata, rimase senza fiato quando furono i conigli zombie ad attaccare il loro stesso sovrano.
    Davanti ai suoi occhi, il nemico che fino a qualche istante fa era invincibile, ora stava cadendo dai piedi delle sue creazioni, la sua carne veniva divorata con avidità e ingordigia.
    Eiko rilasso inconsapevolmente la sua postura di guardia, confusa oltremodo dagli avvenimenti: quegli esseri che stavano uccidendo Orecchioni erano avversari o alleati? Fino a quel momento, sembrava quasi come se non si fossero resi conto della presenza degli Eroi e della samurai.
    Ucciso il Re avrebbero ucciso anche loro? In quel momento valeva il detto "Il nemico del mio nemico è mio amico"? Bisognava stare allerta, non conosceva il loro obiettivo, non potevano fidarsi.
    La speranza sgorgò di nuovo nel suo cuore, bagnando i muscoli e l'animo ormai distrutti.

    Un ultimo sforzo.


    Eiko
    Stato fisico: Danni lievi da impatto magico - gravi danni al braccio sinistro e alcuni al volto
    Stato mentale: Confusa
    Energia: 15/100
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il Re dei Conigli si era divincolato dai loro sforzi combinati con una facilità disarmante ed era pronto a continuare a combattere, ben consapevole dell’ormai raggiunta disparità delle forze in campo.

    Mugen, come probabilmente i suoi compagni, era allo stremo delle forze. I suoi colpi, man mano che lo scontro continuava, non facevano che diventare sempre più fiacchi e meno incisivi. La forza del Kami lo aveva abbandonato da tempo e le sue energie erano ormai agli sgoccioli. Così, quando Orecchioni scagliò contro di loro una schiera di lame nere, il Demone si stava preparando al peggio.

    Tuttavia, contro ogni previsione, l’orda di non-morti non unì le forze all’attacco del loro Signore, ma un manipolo di conigli saltò in aria intercettando il terribile colpo destinato allo sparuto gruppo di Eroi.

    Quello che seguì era ben al di là della sua immaginazione.
    La Volpe osservò sbigottita la venuta dei quattro figuri e la terribile manifestazione del loro potere. Il Re dei conigli aveva dato prova di un potere che andava ben oltre le loro capacità combinate e i Quattro lo stavano schiacciando con facilità. Per Zegana la quintessenza del loro potere aveva qualcosa in comune con lo stato divino dei Kami, ma per l’istinto di Mugen quei Quattro erano ad un livello ancora superiore.

    “La nostra battaglia è conclusa…”

    La Volpe convenne allora con l’Avvoltoio che gli si era avvicinato nel frattempo, notando che qualcosa in lui era cambiato.

    “… ma cosa credi che faranno una volta catturata la preda?”

    SkekDor sembrava saperne qualcosa sul conto di quei Quattro.
    Se l’Ovest aveva un nuovo nemico da combattere doveva saperlo.
    La guerra con i conigli poteva si dirsi conclusa, ma scongiurata quella minaccia sembrava farsi avanti l’ombra di un pericolo ben peggiore.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni e ustioni sparse
    Energie: 25%
    Riassunto: //

    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim 2-1
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Campo dei Conigli

    La scena che si consuma davanti ai vostri occhi vi dovrebbe donare una certa soddisfazione. Davanti a voi si sta consumando la vita di un carnefice che ha estinto i suoi simili, solo per potervi fronteggiare. Un gerarca nero pronto a tutto pur di prevalicare su tutti i popoli dell'Ovest. Certo, però, va detto che non è tutta farina del suo sacco e che la gran parte è dovuta alla contaminazione costante negli ultimi anni della popolazione da parte della fonte corrotta dal potere demoniaco. Fonte che Zegana attraverso il suo stralcio divino ha provveduto a purificare e sigillare per sempre. Non da escludere che via siano altre diramazioni infette e nefande, ma con perizia potrete cercare le foci e depurarle di volta in volta, se vorrete. La verità, però, è che la priorità è quella di scacciare le tenebre dal Presidio, donargli stabilità e forza così da poter ristabilire l'ordine.
    Orecchioni soccombe sempre più sotto i colpi degli zombonigli. I tre sposi restano in silezio ad osservare la scena, come se si trattasse di routine. Erzulie, la tre volte sposa, lascia che la sfera, così cara a chi ha preso parte dell'Albo Venatorio, si cibi dei poteri del coniglio, lasciandolo alla mercè delle creature evocate da Ogun, signore della guerra e del fuoco.
    Lo scontro volge ormai al termine, lo vedete dalle profonde ferite di Orecchioni che non si rimarginano più, lo capite perchè ormai il pulsare rubino della sfera è così intenso da aver trasformato la biglia in un grumo di sangue brillante, una stella rossa che fa invidia a quelle nel celo.
    A questo punto, però, gli eventi prendono una piega inaspettata, proprio come è successo appena qualche minuto fa con la comparsa del quartetto non-morto.
    Aghi! Cercate il vostro bersaglio! Colpite!
    La voce proviene da un ragazzo vestito da aviatore che se ne sta appollaiato sul tetto di una delle abitazioni dei conigli. Tiene le mani conserte a stringere un grumo di energia, all'interno di questo vedete un vettore rosso che si agita in tutte le direzioni dello spazio, una sorta di bussola che cerca il suo Nord che identifica nella figura di Erzulie. Saettano in rapida successione dieci dardi di energia rubizza che inseguono la non morta, che stringe tra le mani la sfera di potere di Orecchioni. Damballa il signore dei Venti rapidamente concentra le sue energie nella sfera di tempeste ed uno zefiro innaturale alza in volo la sua sposa condivisa che comincia a fluttuare nell'aria. I dardi infuocati cambiano direzione e la inseguono nel cielo con una grazia innaturale. Il giovane aviatore, tutto concentrato, punta i suoi occhi verde smeraldo contro il bersaglio. A quanto pare, più che Erzulie è interessato alla sfera rossa che custodisce tra le mani. Notate che sul viso possiede diversi cicatrici, ma su queste ci sono alcuni punti più scuri, uniti appunto dalle cicatrici, come a disegnare un motivo geometrico.
    Potete dire a quella serpe del vostro padrone, che i suoi fratelli sono tornati a reclamare quanto ci ha sottratto!
    Gli altri due non-morti, intanto, si voltano di scatto verso il vostro gruppetto. Orbite vuote di morte vi fissano insinuando nei vostri cuori un odio ancestrale. Per quanto privi di bulbi oculari, però, comprendete presto che il duo non è concentrato su di voi, bensì su qualcosa alle vostre spalle, su qualcuno alle vostre spalle.
    Una donna dalla pelle pellida, ma con vistosi tatuaggi scuri su tutto il corpo. La figura, come l'aviatore, sembra essere comparso di colpo sulla scena, cosa che vi confermano anche i vostri auspex, devono essersi teletrasportati.
    Pyx, sei il solito esagerato!
    Sbuffa visibilmente irritata dall'irruenza del fratello. Ha condiviso sin troppe battaglie con lui, ma è evidente che non ne conviene con i modi. La Bussola è abituata a cercare il suo bersaglio ed agire rapidamente. Alla povera Aur tocca badare al resto.
    Si agita dai non-morti sbuffi di energia, si preparano a colpire la donna con il potere ribollente. E voi siete sulla loro strada.
    Ci scusiamo per l'inconveniente, voi siete bravissimi, bellissimi e veramente complimenti....ma qui non c'entrate nulla!
    Alza la mano verso di voi, mostrando un tatuaggio simile a quello del fratello, una serie di piccoli puntini uniti da ghirigori argentati, nello specifico una specie di esagono con la coda. Circoli di energia prendono vita dalla mano mentre fasci di potere vi investono. Un flash abbagliate vi priva della vista per qualche secondo e vi lascia privi di vista. Sono i vostri auspex che vi dicono che siete stati trasportati via, praticamente a qualche passo dal campo base dove Xoy ore fa vi ha introdotti all'ultima battaglia. Sulla terra intorno a voi solchi di zoccoli di cavallo, in abbondanza, ancora brillano di energia magica.
    Davanti a voi, nella città dei conigli, lampi di energia, esplosioni e rombi di tuono. Un fulmine rosso si dirige verso il cielo e tinge tutto di un cremisi luttuoso, quasi a voler piangere le vittime di questa battaglia. Tutto dura appena qualche secondo, poi silenzio.


    Angolo del QM #13
    Eccoci giunti alla conclusione di questa Quest!
    Spero vi siate divertiti con quest'ultimo colpo di scena. Anche se vorrete andare ad esplorare la città, scoprirete che i quattro non morti ed i due strani tizi sono scomparsi.
    Data la morte di Xoy a voi toccherà prendere le redini dell'esercito ancora in fuga per gli strani eventi...e se vorrete potrete proseguire il filone di gioco che ha aperto questa prima conclusione. Per i più curiosi, infatti, potete leggere qui cosa sta avvenendo in parallelo ai vostri eventi.
    Vi lascio una scadenza comoda per un post di chiusura prima di mandare tutto in revisione :)


    Scadenza: 30/10/19

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    ZEGANA
    ZEGANA ¤ PRIME SPEAKER
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    Sofferente, rallentata ed essenzialmente inabile a porgere un contributo valevole, Zegana si ritrova ad essere mera spettatrice degli ultimi eventi conclusivi la battaglia contro l'esercito dei conigli redivivi, il loro folle re nero nonchè gli spiriti soprannaturali materializzatesi come d'oltre il velo della realtà. Vi è anzi una quarta forza in campo, una coppia di presunti fratelli i quali aggiungono ulteriore complessità alla vicenda: essi s'appellano direttamente agli scheletri di matrice vudù come se questi ultimi fossero fantocci o servitori di un'entità ancor maggiore, fratello dei nuovi venuti ed in qualche modo usurpatore dei diritti del giovane aviatore e della donna sua pari.

    Come detto, tuttavia, la tritone non riesce ad apporre granchè di proprio al canovaccio in essere: non tanto perchè le forze la stiano abbandonando -ella a differenza dei suoi alleati s'è risparmiata con una più oculata gestione delle energie- quanto piuttosto a causa del bruciare costante di un'ampia ustione, del martellante dolore evocato a livello della spalla macerata e della generale spossatezza che una battaglia vinta a metà (ma forse appena agli inizi) le sa infliggere nell'animo. Vi è, da parte sua, un ultimo tentativo di rimuovere tanto l'ingerenza degli ultimi arrivati quanto l'incanto vibrante che s'espande dall'arto levato della donna tatuata, pur tuttavia il divario di potere fa sì che le energie spese dalla Portavoce non siano sufficienti a prevenire un teletrasporto forzato.

    La consapevolezza della dignitaria la rende infatti edotta che tale era lo scopo del vortice vermiglio invocato dalla nuova giunta. Lo fa, purtroppo, perchè le scaglie blu della studiosa sono riverse nel terreno smosso e fangoso da cui la giornata ha preso avvio. La tenda di comando, orfana del giovane lentigginoso, si erge sgangherata poco distante. Forse al suo interno vi sono ancora i consiglieri o forse, come testimoniano confuse tracce di zoccoli al suolo, anch'essi si sono dati alla fuga.
    Per come la si voglia guardare, l'assalto dell'Ovest unito si è dunque concluso in una pesante disfatta. Un massacro bidirezionale, che forse ha estinto la minaccia dei conigli ma al contempo ha escluso i difensori di Umezan da ogni meritevole tributo. Non ci sarà speranza da rendere ai sopravvissuti perchè essi si ritengano al sicuro da future invasioni, non c'è animosità da condividere per chi ha strenuamente lottato ma s'è visto escludere dal meritato trionfo.

    Con grande ed intima amarezza, Zegana trattiene all'oscuro del proprio volto apatico ogni considerazione in merito. Forse, nella saggezza che le viene riconosciuta, la botanica farà meglio a dimenticare le sorti disperate delle terre d'intorno a Sequerus e concentrarsi a nuovo sui propositi che ha interrotto in quel di Laputa. Ella si è già spesa con inaudita passione per la causa di un semplice villaggio, mentre il di lei ruolo sarebbe altro ed in contesti ben più civili. Il dispiacere giunto a doppio filo con la prematura dipartita del più recente Capovillaggio ha poi un peso non indifferente nella scelta attuale di come procedere: è forse pronta, l'austera arcanista, a sobbarcarsi il dramma delle chiuse genti dell'occidente endlosiano? Può ella, in tutta onestà, smettere i propri panni di accademica per tamponare un'emorragia politica nella quale sarebbe comunque fuori luogo (per non dire sgradita)?

    L'esperienza odierna si è rivelata molto istruttiva nella sua tragica fatalità.

    No, non può permetterselo. Zegana non può, razionalmente parlando, trattenersi ancora nello sfacelo che l'Ovest rappresenta. Qualcosa, nel suo intimo, le suggerisce prepotentemente ch'ella ha altri interessi da promulgare. Qualcosa d'estraneo (ma ch'ella non riconosce come tale) la spinge ad una fredda analisi della situazione corrente, tale da convincerla senz'occasione di repliche che il rischio non le si addice.

    Ma mi spinge parimenti ad un'ineluttabile decisione: queste terre forse abbisognano di me, ma non viceversa. Non è una guerra che mi compete, a voler essere brutalmente onesti.

    Perchè l'origine celata cui la Portavoce fa inconsapevolmente capo ha tracciato progetti ben lungi dall'osservarla perire per i bisticci sterili di stolide popolazioni arcaiche ed ottuse, perchè l'eminenza grigia alle spalle di un'esperta botanica e di un'altrettanto brillante arcanista la desidera al sicuro tra i cieli del Presidio Errante, intenta a permeare i segreti condivisi di scienza e magia entro la rinomata Accademia del Magisterium. Come un imprinting nascosto sotto innumerevoli strati di personalità, la raison d'être di Zegana esige la salvaguardia della stessa, senza se e senza ma, a prescindere dalle necessità dei derelitti di Umezan.

    Vi auguro dunque miglior fortuna per il futuro.

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    MERFOLK OF THE DEPTHSAPNEA
    MINDSTATICMINDFUCK-ALERT (AUSPEX)
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    UNCOVERED CLUESLIE DETECTOR (AUSPEX)
    VIGEAN INTUITIONTRICK DETECTOR (AUSPEX)
    VOIDWIELDERTASCA DIMENSIONALE
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    SIMIC SIGNETTRIDENTE (ATTREZZATURA)
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    ROOT-KIN ALLYELEMENTALE LIGNEO (SUPPORTER)
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

    xGRHQfO


    Lo Skeksis battè le ciglia e riportò lo sguardo alla battaglia. Esalò, e poi disse: "Sono solo supposizioni, purtroppo. Non ne so molto, se non che il mandante di questo teatrino si cela fra le ombre, e di certo non è qui con noi."

    E poi, ecco di nuovo qualcosa d'inaspettato. Anime, anime vive! skekDor le sentì chiaramente nella sua testa, ma ancor prima di potersi girare a destra e a manca per scorgerle coi suoi occhi, la situazione mutò di nuovo sensibilmente.
    Riconobbe da subito la divisa da Aviatore, del resto Ted era fra le sue conoscenze.
    Stranamente, ciò che la donna gli disse non lo colpì poi molto. urElah disponeva della calma necessaria per non dare in escandescenze, e in quel mentre era lui a capo del corpo, perciò si limitò a lasciarsi trasportare via, lontano dall'impeto della battaglia.

    Il suo becco si mosse a Zegana, e alla sua considerazione: "Pur non avendo visto ancora tante estati quante quelle che hanno scaldato questa mia vecchia pelle, siete arrivata a una conclusione degna di un fine osservatore e di un saggio filosofo. Avete ragione, queste terre hanno bisogno di voi, ma non viceversa. Questo è un posto per mercenari, rapaci e briganti. Chi viene qui, lo fa per prendere, non per dare..."

    Assottigliò lo sguardo, osservandosi: "Indi per cui, forse per me c'è invece un motivo per restare."
    In effetti, c'era ancora qualcosa che skekDor poteva fare.
    Non tutti i morti erano necessariamente "morti", dopotutto.
    Avrebbe passato qualche giorno sul campo di battaglia, a domandare alle anime se volessero raggiungere il loro luogo di eterno riposo, oppure ritornare a occupare i loro involucri di carne, e dare una seconda possibilità alle loro vite.
    Xoy specialmente. Quel giovane, forse, avrebbe potuto ancora dare molto all'Ovest.

    Prima di far ciò, però, ebbe premura di salutare i presenti con un regale inchino.
    La tritone, la volpe, la prode guerriera con cui non aveva scambiato parola per tutto l'arco della battaglia: dei tanti compagni che aveva avuto in battaglia, loro erano infine quelli che avrebbero potuto trarre considerazioni da quanto appena avvenuto

    Salute: 75% Vestiti logori, danni al costato, all'addome e squarcio su una coscia
    Stato psicologico: 100%
    Energia: 50%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    - Specchio della vicinanza:
    Questo piccolo e finemente decorato oggetto delle dimensioni di una palla da tennis sembrerebbe solo un comune specchietto da trucco rinascimentale a un occhio inesperto. In realtà, focalizzando l'attenzione su una creatura in particolare, sarà possibile vederne l'immagine riflessa e comunicare con essa in tempo reale, ovunque si trovi su Endlos. Lo specchio consente un dialogo basato sia sulle parole che sui pensieri, purché entrambe le parti acconsentano a creare il tramite che rende possibile l'incanto

    - Dono di Hans:
    Si tratta di un piccolo teschio di pollo, fra le cui orbite passa una cordicella a mo' di ciondolo. Per chiunque, potrebbe sembrare un semplice monile ornamentale, ma non per skekDor. Si tratta infatti di un regalo molto speciale. Oltre il levigato osso si celano i sogni e le speranze di un animo puro, che ha visto nello Skeksis ben più della grottesca entità che tutti percepiscono. Concentrandosi, skekDor può usare questo piccolo oggetto come una sorta di filo d'Arianna per materializzarsi istantaneamente a Valiinorê, senza dover attingere direttamente ai suoi poteri. Eventuali alleati potranno seguirlo nello spostamento entrando in contatto diretto col suo corpo. Il ciondolo manterrà le sue proprietà fino a che il bimbo Hans continuerà a vivere nel villaggio di Valiinorê (L'uso dell'oggetto è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti)

    - Pietra d’Ombra:
    Una piccola pietra nera cubica, simile ad uno scuro opale. Attivando quest’artefatto è possibile creare una fitta cortina di nebbia scura che si dirige contro un nemico o una specifica zona, limitando così la visuale dei presenti [Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Variabile]

    - Orologio da taschino:
    Si tratta di un comune orologio a carica, legato a una catenella. Gran Mastro Gingillo ne fece dono a skekDor, durante il loro primo incontro. Fa da tramite per la tecnica temporale dello Skeksis

    Passive:

    - Semi-immortalità:
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso. Sopravvivendo a uno scontro mortale, gli basterebbe quindi irradiare la luce riflessa del sole sul Cristallo per poter rimarginare nell’arco della giornata ogni tipo di danno e tornare come nuovo. Eventualmente, potrebbe attingere all'energia delle anime stipate nel suo ventre per rimarginare parte dei danni subiti a seguito di una battaglia (L'uso di quest'ultima abilità è da concordarsi in Off coi player o, eventualmente, coi master coinvolti) [Abilità Passiva – Immortalità + Rigenerazione + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere e di evocare i suoi incanti in maniera istantanea. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali o illusioni avversarie. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Instant Casting + Mindfuck-Alert + Trick Detector + Difesa dalle malie]

    - Percezione dell'anima:
    Ogni essere vivente, organico o artificiale che sia, dispone di un fluido vitale che attraversa ogni atomo del suo corpo e che gli permette di muoversi e pensare. skekDor, concentrandosi, è in grado di espandere le sue sensazioni fino a un'area circolare di 30 metri, individuando esattamente la posizione di ogni creatura presente al suo interno attraverso la percezione della risonanza dell'essenza, tramite quello che definisce "occhio interiore". Le varie essenze trovate figureranno nella sua mente sottoforma di animelle verdi, delle fattezze degli esseri originari, consentendogli così per altro di distinguere anche le singole creature le une dalle altre [Abilità Passiva – Auspex Spiritico]

    - Servitore inosservato:
    Si tratta dello spirito dell'ex-capitano del vascello fantasma Graogramàn. skekDor ne ha divorato l'anima, costringendolo di fatto a diventare il suo servo fino a che ne avrà voglia. In quanto semplice fantasma privo di un'essenza a cui appigliarsi, lo spirito non può esser percepito dai comuni sensi, e non è in grado d'interagire in alcun modo con la materia circostante. La sua voce può inoltre esser percepita solo dallo Skeksis, che lo utilizza per sondare l'ambiente circostante [Abilità Passiva – Auspex Radar]

    - Levitazione:
    Ogni essere vivente possiede un centro di gravità eterico che risponde alla normale gravità presente nel piano su cui esso vive. skekDor ha la facoltà di cambiare di volta in volta il proprio centro di gravità eterico, di modo che interagisca coi vari universi che compenetrano Endlos. Questa capacità gli consente all'effettivo di volare, anche se non nel senso vero e proprio del termine: poiché a subire la "gravità eterica" è il suo spirito anziché il suo corpo, lo Skeksis non produrrà alcun suono durante gli spostamenti, né le sue vesti s'agiteranno sospinte dall'aria. Per chiunque lo osserverà sarà esattamente come vederlo subire una traslazione uniforme da un punto all'altro dell'ambiente. Inoltre, non essendoci limiti imposti dalla forza o dall'attrito con l'aria, in volo skekDor risulterà essere estremamente agile nei movimenti [Abilità Passiva - Volo + Furtività + 50% Agilità]

    - Zona morta:
    L'ombra che skekDor proietta sul terreno a seguito dell'esposizione a un qualsiasi tipo di illuminazione è ben più di ciò che sembra. All'occorrenza, infatti, essa si tramuta in un passaggio per una dimensione creata dalla divinità. Quando viene aperta, la Zona morta crea sulla superficie del terreno occupata dall'ombra (Le cui dimensioni variano a seconda della volontà dello Skeksis) un mare di Dirac di profondità infinita. Qualunque cosa o oggetto designato si troverà su suddetto piano sprofonderà al suo interno per effetto della gravità. Dato che il portale assorbe solo l'obiettivo scelto dalla divinità, oltre la sua soglia non esiste alcuna atmosfera o spazio di sorta. Carne, vegetali o pietanze intrappolati all'interno resteranno esattamente nello stato in cui erano al momento del trasferimento (rimanendo eventualmente caldi e non subendo gli effetti della decomposizione), ad esempio. skekDor utilizza solitamente la Zona morta per stiparci dentro oggetti che, in altra maniera, gli sarebbe d'impiccio trasportare [Abilità Passiva Gdr-only – Tasca dimensionale]

    - Miraggio della quintessenza cangiante:
    skekDor è in grado di sfruttare le sue capacità di illusionista per far assumere al suo corpo la forma che più gli aggrada. Diversi veli di energia l'avvolgeranno, celando le sue reali forme ai sensi di chiunque non sia in grado di vedere al di là dell'illusione così scaturita. La metamorfosi gli permetterà dunque di assumere le sembianze di un personaggio di cui skekDor abbia chiara l'immagine nella mente, o di una generica razza (purché umanoide) per tutto il tempo che gli sarà necessario, o fino a che l'incanto non sarà annientato. Tuttavia, una simile metamorfosi sarà appunto illusoria: pur venendo percepito alla vista, al tatto, al gusto, all'odore e persino nella voce e nei suoni prodotti dal corpo come una creatura totalmente differente, lo Skeksis continuerà a vantare le proprie abilità e capacità fisiche. Eventuali capi di vestiario, oggetti o armi possedute dal personaggio impersonato saranno percepiti in tutto e per tutto simili all'originale, ma non potranno ovviamente essere utilizzati in Duelli e Quest, in quanto meramente irreali [Abilità Passiva - Metamorfosi Scenica + Abilità Attiva – Supporto; Consumo: Basso; Durata: fino alla fine del Duello\Quest, o fino a che non venga annullata]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:



    Riassunto:

     
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    Sotto i colpi dei conigli non-morti il Sovrano, una volta potente e irraggiungibile, non poteva fare nulla per evitare la disfatta.
    Gli Eroi avrebbero dovuto esserne contenti, ma l’entrata in scena di quella nuova forza in campo non fece altro che impensierire e preoccupare la Volpe già provata dalla battaglia. Quel giorno i Quattro avevano preso di mira il loro nemico, ma un domani?

    Purtroppo neanche skekDor, interpellato da Mugen, potè dare una risposta esauriente. Tuttavia quel giorno i Quattro non sembravano essere i loro avversari. Due guerre distinte sembravano invece essersi intrecciate su quel campo di battaglia. In quel vortice di eventi inaspettati, con l’esercito dei Villaggi Riuniti ormai datosi alla fuga, altre due nuove figure, due umani, comparvero sulla scena. Il primo prese subito di mira i non-morti con i suoi dardi di energia, la seconda -apparsa per magia poco dopo il primo- si premurò invece di mandarli via dal campo di battaglia. E così, dopo un flash abbagliante di energia, il Demone e i superstiti si ritrovarono alla tenda di comando dove prima dell’assedio avevano incontrato i vari comandanti dell’esercito.

    Dalla città dei conigli appena lasciata videro quindi un fulmine rosso muoversi verso il cielo, tingendolo dello stesso colore. Il tutto durò pochi secondi e poi cadde il silenzio.
    La guerra contro i conigli poteva dirsi conclusa.

    Giunse quindi il momento di congedarsi dai compagni che lo avevano affiancato dal suo primo arrivo al villaggio di Umezan. La tritone annunciò la sua decisione di voler lasciare le terre dell’Ovest. Le tribolazioni dell’Occidente non erano di sua competenza ed era abbastanza ingiusto pretendere il contrario. Dal canto suo l’Avvoltoio aveva invece i suoi motivi per restare, sebbene assai diversi da quelli della Volpe.

    “L’Ovest è la mia terra ormai. Nel bene e nel male non posso più abbandonarla.”

    Le terre dell’Ovest erano la sua casa e se poteva fare ancora qualcosa per Umezan e i villaggi vicini non si sarebbe tirato indietro.

    “È stato un onore combattere al vostro fianco.”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: contusioni e ustioni sparse
    Energie: 25%
    Riassunto: //

    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:
    ~Unguento di Rendalim 2-1
    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Il successivo sviluppo degli eventi fu confuso, nuove persone entrarono in campo e sembravano molto più potenti del defuto Re Orecchioni, eppure nessuno di loro prestò particolare attenzione al gruppo degli Eroi e di Eiko.
    Poi una delle nuove arrivate usò una strana magia per teletrasportare altrove il gruppo, stanco e ferito per la sanguinosa battaglia appena compiuta.
    La samurai non sapeva più cosa pensare, si ritrovò improvvisamente con gli altri dove prima sorgeva la tenda di comando, la testa le girava vorticosamente mentre i suoi stessi pensieri implodevano. Voleva tornare a casa e riposarsi, medicare le ferite e tornare dal piccolo padrone, doveva poi badare a suo fratello e... fare una miriade di tante altre cose.
    Era sostanzialmente a pezzi, l'adrenalina della battaglia era ormai finita e Eiko doveva poggiarsi sull'asta della sua arma per tenere a freno le gambe tremanti. L'ambiente circostante era tutto devastato, non vi erano altro che armi conficcate, scudi spezzati, corpi macellati e un fiume di sangue misto a lacrime e terriccio. Il triste sospiro di Eiko accompagnò la lieve brezza del vento, era una giornata che la donna avrebbe dimenticato più che volentieri.
    Non prestò particolare attenzione alle parole e alla conversazione che gli Eroi stavano facendo, ormai si era incantata con lo sguardo perso su quel macabro scenario che aveva dinanzi a sè, uscì da quello stato di trance giusto quando si accorse che era arrivato il momento di congedarsi, e doveva porgere loro i ringraziamenti dovuti per i sacrifici che avevano compiuto.
    Eiko si avvicinò a loro e lasciò cadere la naginata prima di inginocchiarsi, per l'immensa gratitudine che provava per quei combattenti così fieri, portò perfino la fronte a terra, non importava che il fango e lo sporco le sporcassero i capelli scuri o il volto pallido, doveva rendergli omaggio come se si trovasse davanti al proprio padrone.
    Non era solo il proprio onore, ma era anche tutto quello dell'Ovest che glielo imponeva.
    «Valorosi guerrieri, è mio dovere e mio onore rendervi immensa gratitudine a nome di tutto il Presidio e di tutti quei valorosi guerrieri che sono periti in questa guerra.» Eiko si prese una pausa per recuperare un po' di fiato e per pensare alle prossime parole da pronunciare.
    «Vi ringrazio per il vostro supporto, e vi chiedo perdono per la mia debolezza sia come comandante che come guerriera: non sono riuscita ad aiutarvi in nessun modo.» non era semplicemente pronta a tutto quello che è successo, mai Eiko si sarebbe immaginata di dover combattere in un inferno simile.
    Ma non era una giustificazione, e la samurai sarebbe rimasta inginocchiata fintato che qualcuno dei presenti le avesse detto di alzarsi. Avrebbe dovuto diventare più forte per il futuro per non fallire di nuovo, e per non portare disonore a lei, alla sua famiglia e al suo padrone. Tuttavia c'erano ancora diverse cosa da fare: curare i feriti, cercare sopravvissuti, spargere la notizia di quella "vittoria pirrica" e chiedere aiuto, si sarebbe subito messa a lavoro non appena fu congedata da quei guerrieri che, purtroppo, conosceva solo superficialmente, ma che si erano rivelati forti e interessanti.
    Magari un giorno avrebbe scoperto di più, sul loro conto.
     
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58 replies since 27/1/2019, 20:17   1169 views
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