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{ Presidio Centrale, Yasul }
Tutti
Il grande giorno era infine giunto.
Le strade di Yasul erano in fermento mentre la popolazione si accalcava nei seggi elettorali adibiti in ogni quartiere della Punta del Ferro. Fatta eccezione per la casta degli schiavi, ogni altro ceto sociale aveva diritto di voto per l’elezione dei due Shah con mandato triennale: presentando i documenti che attestavano la cittadinanza yasula era possibile segnalare fino a due preferenze sulla scheda elettorale, la cui compilazione era protetta da sigilli arcani imposti sulle cabine dei seggi. Gli scrutatori volontari e la Guardia d’Argento monitoravano il corretto svolgimento delle votazioni poiché - trattandosi solo della seconda occasione in cui il popolo veniva chiamato alle urne - gli occasionali disordini provocati da qualche testa calda erano pressoché inevitabili: il Distretto Sud doveva ancora abituarsi a quelle meccaniche democratiche tanto aliene alla storia politica del semipiano, in cui il parere dell’ultimo dei ciabattini valeva quanto quello di un ricco dignitario… almeno sulla carta.
Dopotutto non era un mistero che le elargizioni dei più facoltosi Wuzurgan avessero inquinato il suffragio con malcelati rapporti clientelari, in cui diversi candidati avevano barattato i propri sostenitori per vantaggi commerciali o favori politici da attuare durante la futura legislatura, nella speranza che le alleanze sottobanco dei signorotti locali potessero rivaleggiare con l’immane consenso raccolto dal Califfo.
E a proposito del candidato favorito, il Djinn aveva votato all’apertura dei seggi scortato dalle sue guardie del corpo, eppure molti cittadini erano riusciti comunque a scorgere il benefattore bluastro di primo mattino – sfidando la calca e la catena umana di miliziani frapposta tra le due ali di folla. Il Primo Sodale aveva salutato i presenti con un sorriso radiante e stringendo quante più mani possibile, poi era risalito sul dirigibile privato del Sodalizio delle Ceneri - lo stesso da cui erano piovute le uova alcuni giorni prima - per tornare in sicurezza alla sua reggia.
I risultati del conteggio sarebbero pervenuti l’indomani e non erano previsti ulteriori ballottaggi: i primi due candidati con più voti sarebbero stati automaticamente proclamati consoli di Yasul nella piazza antistante a Palazzo Yarasmid.SPOILER (clicca per visualizzare)Siamo alle battute finali, avete carta bianca sulle attività svolte dai rispettivi personaggi durante la giornata delle elezioni.
La scadenza è fissata a Domenica 17 Marzo.. -
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EVERSORI DI MEROVISH HOUSE DIMIR Da un lato chiacchiere, convenevoli, quisquilie e mezze verità. Dall'altro resoconti, accordi, pianificazioni e programmi. La notte antecedente alle elezioni yasule è per Lazav una densa cortina di tenebre nella quale fare il punto di ciò che è avvenuto, di quanto probabilmente seguirà e -nondimeno- di ciò che inevitabilmente sta già per compiersi: il manipolatore giunto da Merovish non può infatti concedersi granchè di riposo considerata la tremenda violazione ai danni degli Eversori. Nè, invero, avrebbe modo di farlo, dapprima intrattenuto presso il palazzo del Primo Sodale -ospite ancora una volta in quella che si dimostra essere un'amabile conversazione irta di non-detti e di caute rivelazioni- e poi richiamato alla presenza e all'attenzione del Castigo -giunto con massima urgenza per le medesime, succitate motivazioni.
Ed è, in definitiva, una tetra serata più che altro per ciò ch'essa mette in luce -o, per mantenere la metafora, per quegli scorci di picea oscurità che nessuna delle tre eccellenze è in grado di dipanare: ciascuno tra Lazav, Bid'daum ed il Califfo può vantare una mano di carte discreta, perlopiù senza infamia nè lode, e all'occorrenza il giocatore di turno sa persino guadagnare una buona dose di punti e di obiettivi strettamente connessi alle proprie competenze (così attestandosi valevole ed indiscusso, esattamente come da quello ci si aspetta). Ciononostante, nessuno tra il Genio Dimir, il Comandante della Legione e l'imminente Shah di Ferro può dirsi tanto fortunato d'aver visto girare l'asso pigliatutto, rischiando allora che una pletora di elementi più o meno interconnessi si accumuli sul tavolo saturandolo di prospettive incerte e di possibilità attualmente irraggiungibili.
Più nel dettaglio, l'autoproclamatosi Alfiere Cheliax e la di lui subitanea dipartita nella crisi del recente passato non han saputo smorzare i sospetti del Kuthiano circa la reale natura (e parimenti la corrispettiva identità) di quel medesimo sventurato cui entità altre avevan consegnato il Cuore dei Titani. L'eventualità stessa che il cadavere non fosse altro che l'ospite per un parassita psionico -il vero Cheliax- tuttora in libertà e sfuggente più che mai si profila allora come una certezza corroborata dalle indagini dello djinn blu di casa sulle sponde occidentali del lago di Rivenore. Di qui a considerare le probabili derive nientemeno che alla Punta di Ferro è davvero un attimo, in quella che promette d'essere un'intricatissima ragnatela di sotterfugi e segreti ordita da un fu Pasha Preek totalmente succube della sanguisuga mentale.
Come se non bastasse, a ciò si aggiungono pure le macchinazioni di una congrega di assassini proveniente dall'Ovest -quel medesimo Ovest nel quale Berjaska esploderà d'improvviso, soltanto qualche giorno più oltre- l'operato sovversivo della sacerdotessa Millea e dei suoi deliranti seguaci -sui quali il Monocorno non ha perso occasione d'indagare, conducendo peraltro alla deposizione di Pasha Egon- l'ingerenza ignota che giusto il pomeriggio precedente è riuscita a penetrare l'altrimenti inviolabile rete psichica sottesa tra gli Eversori -circa la quale nessuno è escluso dal sospetto, men che meno i già citati problemi- ed ovviamente la criticità rappresentata da Kalanjanus, il Pasha delle Luci, che perfetta serpe in seno al contempo controlla uno dei sei seggi dell'Esarcato nonchè l'elusiva politica della capitale settentrionale -pur essendosi rivelato un demone imparentato col padrone del Circus Diabolique e perciò passibile della più ampia e totale sfiducia.
Sì, insomma, riconsiderando sotto quest'ottica il lavoro di "governatore" Lazav deve ammettere che nessuno sarà mai pronto o genuinamente desideroso d'intraprendere la carriera ch'egli ha invece abbracciato. In questo, allora, il quesito rivolto al Primo Sodale sa pienamente rendersi provocatorio quanto sagace -perchè una sola delle ragioni già espresse è tale da scatenare sufficienti allarmi da giustificare opere di spionaggio ed intelligence su larga scala, se non addirittura muovere ad azioni dirette e prossime ad uno scontro tra potenze. Secondo quest'esatto pensiero l'autentico Signore del Kanti ha perciò deciso di organizzare il rientro alla Tana del proprio prestavolto, smantellando così lo sgradito presidio dell'eminenza estera e placando all'unisono i dispiaceri di chi lamentava manipolazioni per opera della reggenza merovisha: in un clima teso e vacillante, infatti, il Molteplice ha preferito levarsi di dosso l'eccesso di attenzioni raccolte con lo sceneggiato di cui aveva dato prova.
Cionondimeno, essendosi ritirato della reggia dello djinn con i migliori auguri sull'indomani, il Multiforme a colloquio col Castigo reitera la propria convizione di associarsi in qualità di Meridione e afferenti -motivando una volta di più l'esigenza di un'organizzazione solida e salda, tale da non temere sconquassi dei singoli. La giornata destinata alle elezioni yasule sarà allora il primo -primissimo- passo per gettare le fondamenta di un tale consorzio ed il Genio Dimir, bene attento all'evolversi della situazione (e com'è noto privo del diritto ad esprimere un proprio voto ufficiale) si limita pertanto a muoversi anonimo tra la folla, vivendo la svolta epocale come un cittadino qualunque entro una città frenetica e per larga parte inconsapevole del proprio imminente destino.MANA 100% ACTIONS PASSIVE SKILLS DIMIR DOPPELGANGER EYE OF THE STORM QUICKCHANGE UNDERWORLD CONNECTIONS TAVERN SWINDLER TRAIN OF THOUGHT WAY OF THE THIEF EQUIPMENT & FAMILIARS DIMIR CLUESTONE DIMIR KEYRUNE DIMIR SIGNET
Edited by AnimeHunter - 30/3/2019, 19:12. -
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Appena finito di votare -se stessa e suo fratello- Karima camminò per le strade di Yasul con un sorriso cordiale in volto, un’assistente accanto e la guardia del corpo a seguire, conscia di non essere del tutto al sicuro. Soprattutto quando si era una dei candidati alle elezioni di Shah la vigilia delle proclamazioni. Nonostante ciò la merovisha non aveva voluto saperne di farsi scarrozzare per la città mentre raggiungeva i luoghi dove avrebbe delucidato gli ultimi indecisi sui punti salienti della sua campagna. A dire il vero era quasi una scelta di marketing: mentre il Califfo manifestava il suo potere e ricchezza, i Fusa avevano optato per l’esatto opposto. Camminare tra la gente ordinaria e mostrarsi “concreti” ed “umani” era un elemento fondamentale nella loro crociata che andava a favore delle fasce sociali deboli… quelle formate anche dal maggior numero di cittadini. Certo, questo avrebbe fatto storcere il naso a qualche signorotto, qualcun altro li avrebbe additati come ipocriti, ma in loro difesa i Fusa ci credevano veramente.
Per loro era fondamentale creare norme mirate a difendere la dignità dei lavoratori, agevolare l’istruzione pubblica e fornire assistenza agli anziani. Per agevolare l’economia yasula si sarebbe proposto una sorta di “Trading Blocs”, ovvero una rete commerciale che avrebbe compreso paesi esteri -o anche grandi compagnie mercantili- sottoscritte a un patto di agevolazione reciproche. Ovviamente il primo sostenitore dei Fusa -la Marina x Mercantile- aveva tutto da guadagnarci e per questo aveva finanziato la campagna dei Fusa. Quelle liquidità avevano permesso loro di pagare il necessario per la campagna: le impalcature per i discorsi elettorali, lo staff, i manifesti, i gadget e tanto altro. Anche gli istituti merovishi che avevano scelto i fratelli Fusa si erano resi utili, pur non disponendo degli stessi mezzi economici della MxM avevano fatto il possibile mandando a Yasul insegnanti di diritto, economia e comunicazione che potessero aiutare.
La pressione si tagliava con un coltello, ma seppur le urne si sarebbero chiuse quella sera e l’indomani sarebbero stati pubblicati i risultati era difficile sapere se l’avrebbero spuntata, e questo era strano. In caso di elezioni era solito che il popolo si schierasse in due fazioni favorite come a seguire la morbosa volontà di assistere ad uno “scontro finale”. Tuttavia, anche se le suddette avrebbero dovuto lavorare assieme, Karima si stupiva di non scorgere schieramenti contrapposti. In vero ve ne era solo uno, infatti sembrava che l’intera Yasul spendesse il proprio voto per il Califfo del Sodalizio delle Ceneri. Tutti gli altri candidati sembravano perdersi nell’oblio.
Con quei pensieri in testa annuì all’assistente che sciorinava i punti salienti del discorso che avrebbe dovuto presentare al popolo yasulo. La fanciulla al suo fianco era Emy, una goblin tarchiata dalle zanne sporgenti.
Edited by Jester - 21/3/2019, 20:41. -
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{ Yasul, Piazza di Palazzo Yarasmid }
Karima | skekDor | Lazav
Alla giornata elettorale seguì lo spoglio notturno dei voti.
Terminato lo scrutinio, la mattina successiva l’apparato istituzionale di Yasul era pronto ad annunciare l’esito delle votazioni al cospetto di Palazzo Yarasmid. All’apice del centro storico - sulla sommità dell’opulenta qasba baciata dal sole - tutta la popolazione yasula si era radunata nella piazza antistante la reggia che dominava la Punta del Ferro.
Come da tradizione, le diverse caste erano disposte ordinatamente nello spazio, formando schieramenti affini a quelli di una milizia regolare: la casta nobiliare Wuzurgan godeva di una posizione privilegiata sui versanti del corridoio centrale, mentre la casta guerriera degli Azadan fiancheggiava i patrizi occupando le file laterali fino al colonnato perimetrale. La casta degli uomini liberi (i cosiddetti Azat) era accalcata disordinatamente nelle aree restanti, mentre i Ghulam (la casta servitrice) e i turisti erano relegati oltre il colonnato – dove i più avventati tentavano di scalare cornicioni e balaustre per guadagnare una miglior visuale sull’imminente cerimonia di proclamazione.
La sicurezza dell’evento era garantita dalla Guardia d’Argento - che smistava la popolazione e monitorava il comportamento dei presenti - e dal corpo speciale degli Athanatoi, a cui spettava la protezione dell’immenso piedistallo piramidale a gradoni allestito al cospetto di Palazzo Yarasmid. In cima alla piramide c’erano due troni, di cui solo uno era attualmente occupato dall’unico Shah uscente.
Non appena la piazza raggiunse il proprio assetto cerimoniale, un banditore imbellettato nel suo abito di satin plumbeo e dorato - con tanto di copricapo piumato in corredo - si prodigò per attirare l'attenzione dei presenti.
« Popolo di Yasul! »
La sua voce amplificata risuonò per tutta la piazza e il popolo esultò in risposta.
« Per volontà di Sua Signoria Lord Aeon - Guardiano del Tempo, Custode della Chiave e Signore di Rivenore - e per diretta emissione del Consolato degli Shah, s’informa la popolazione nostra dell’istituzione della seconda legislatura consolare della Punta del Ferro, la quale nei tre anni a venire presidierà il Distretto di Yasul nelle veci di Nostro Signore Aeon, Alfiere del Pentauron. Il Consolato prende atto e approva la decisione suffragata alle urne dal Paese Nostro, annunciando i depositari dell’incipiente mandato triennale… »
L’araldo sciorinò il formulario di rito con dizione impeccabile,
interrompendosi per una pausa ad effetto prima di leggere i nomi dei vincitori.
« Sua Eccellenza Yasuf ʿĀmir Khalīfah, altresì noto come “Califfo”, e Sua Eccellenza Karima Fusa! »
La folla esplose in un tripudio di esultanze, applausi e alcuni fischi,
facendo tremare gli edifici storici della città alta.
« Le Loro Eccellenze vogliano farsi avanti per l’incoronazione alle pendici del trono per mano dello Shah emerito, Sua Eminenza Iotun. »
Il cerimoniale prevedeva che i due Wuzurgan nominati uscissero dallo schieramento e percorressero insieme il corridoio d’invidia e ovazioni che li separava dal piedistallo piramidale. Parallelamente, lo Shah emerito avrebbe abbandonato il suo scranno per scendere i gradini e tornare al livello del resto della popolazione, portando con sé le due corone gemelle così da passare il testimone ai successori: insieme a lui ci sarebbe dovuto essere anche Preek, la cui assenza era particolarmente sentita – come una nota stonata all’interno di una sublime sinfonia.
Iotun attendeva ai piedi del trono, guardando davanti a sé con aria solenne e rilassata, ma chiunque avesse osservato con attenzione i suoi occhi rossi avrebbe notato che tradivano una sagacia innata, una mente rapida e attenta ad ogni particolare, quasi come quella di un animale – non che ciò fosse strano, in effetti: egli era un uomobestia maturo, una creatura a metà tra l’essere umano ed il mondo animale, che per la precisione ricordava un roditore. Il suo viso tatuato, quasi completamente umanoide a parte per occhi e orecchie, era incorniciato da un paio di lunghe basette che arrivavano fin sotto la vita, nere come la porzione centrale dei capelli altrimenti bianchi. La parte che attirava di più l’attenzione era quella sottostante alla cintola: egli possedeva infatti una lunga coda in parte desquamata e due zampe artigliate, ricoperte di peluria dalla stessa tinta mista dei capelli.
Il Califfo emerse dalle prime file e si fermò al centro del corridoio, ostentando un’espressione sorniona.
Senza voltarsi verso le retrovie, avrebbe comunque atteso che la sua nuova collega lo raggiungesse,
così da poter procedere insieme verso l’altare della politica.SPOILER (clicca per visualizzare)@Karima: Data la registrazione recente alla casta nobiliare, il tuo collocamento nella piazza è nelle ultime file centrali.
@skekDor & Lazav: Non essendo cittadini yasuli, siete liberi di collocarvi oltre il colonnato insieme agli schiavi e agli altri curiosi accorsi da ogni dove.
La scadenza è fissata a Sabato 30 Marzo.. -
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Infine il giorno era giunto e la Dottoressa Karima se ne stava dritta ed imperscrutabile nelle ultime file dei Wuzurgan fasciata in sete purpuree dalle sfumature scarlatte. I capelli violacei erano raccolti sul capo da una retina e nascosti sotto un velo da cui, sulla pelle scura, i suoi occhi d’ambra creavano un delizioso contrasto con le piume argentate appartenenti alla piccola fenice sulla sua spalla. Portare Fewke lì non era stato semplice, ma la zia e il Professor Galineo avevano insistito, “è un segno” dicevano loro. Così Karima aveva acconsentito, pur non credendo al fato credeva anche lei che il pulcino dovesse esserci.
Immobile ascoltava attenta l’oratore nascondendo ostinatamente la pressione che le stringeva il petto in una morsa. Cercava di scacciare la possibilità, più che scontata, di fallire. Era una sensazione strana ma non sconosciuta alla donna, quella che provava da bambina prima della recita scolastica. A pensarci era proprio così che andava… quando ad impersonare il ruolo toccava a lei perché, casualità, suo fratello si trovava nell’oblio e lasciava inevitabilmente a lei la scena. Quel pensiero l’amareggiò, non potevano continuare a vivere a metà, se avessero potuto scegliere chi dei due avrebbe preso le briglie della campagna? Avrebbero discusso per essere lì in quel momento?
Il primo ad essere proclamato, come previsto, fu il Califfo e poi un altro nome… il suo
…Karima Fusa…
Il tempo sembrò fermarsi per un momento, poi la appena eletta Shah tornò a respirare incredula, ma non c’era tempo per quello. Con calma apparente lasciò le file e si incamminò verso colui che, ora si rendeva conto, sarebbe stato il suo collega più stretto. Avrebbe dovuto lavorare gomito a gomito giorno e notte, probabilmente era doveroso svelar lui il suo segreto, sempre che non lo sapesse già.
Si fermò accanto a lui e fece un cenno di saluto col capo e annunciando…
“Per la pace.”
…prima di continuare insieme il loro cammino verso l’oracolo, verso un futuro diverso… migliore.. -
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EVERSORI DI MEROVISH HOUSE DIMIR Di esperienze Lazav ne può contare tante, forse fin troppe. E con l'abilità trasformista che gli è propria, l'arguta dialettica di cui è dotato, l'onniscenza parziale derivante da spie e sottoposti nonchè il non trascurabile desiderio di partecipare in prima persona alle svolte del Fato egli non può affatto ritenersi deluso di questa sua densissima vita d'eventi. Come tale, allora, l'elezione delle due massime cariche della Punta di Ferro non si pone affatto al pari di uno spettacolo ricco di prospettive: il più sarà trita burocrazia, tratteggiata con somma regola al fine di sedimentarsi con successo nelle memorie dei sudditi.
In definitiva -e ciò già giustifica il perchè Lazav abbia scelto di camuffarsi da semplice cittadino, rinunciando così al privilegio di assistere dalla prima fila- il Pasha del Kanti non ha di che stupirsi per lo sfarzo e l'imponenza che la celebrazione corrente costruisce ad uso e consumo degli astanti lì riunitisi. Anzi: avendo lui stesso partecipato al vaglio dei candidati propostisi per il soglio di Shah (e considerato il certo trionfo del Califfo, così come giusto) ben poco d'inatteso e d'imprevisto rimane sospeso tra i pensieri del Molteplice.
L'urgenza di porsi qual mero spettatore -la necessità di profilarsi come semplice testimone, senza aggiungere una propria vistosa ingerenza ad una giornata che già promette di riecheggiare per opera degli organizzatori- lascia allora spazio alle già citate difficoltà cui il vertice della Casata Dimir è a gran voce chiamato: tale la mole di preoccupazioni che il Genio rifiuta persino d'intrufolarsi nei ranghi nobili di Yasul e sottrarre ulteriori dettagli alla propria causa. Di più: egli evita addirittura di spacciarsi per la vittoriosa Karima, così come la sua mente lascia in disparte i grandiosi festeggiamenti che si sarebbero potuti estollere per lo djinn blu parimenti soddisfatto. Invero, conscio dell'inutilità di un'acclamazione popolare e prono invece ad intessere legami con gli Shah (purchè volti alla difesa del Meridione), il Signore del distretto minerario merovisho si rianima unicamente alla vista dell'uscente Shah Iotun.
Già, perchè l'ha ignorato sino a questo momento? Diffidando di se stesso e delle proprie scelte apparentemente cieche, Lazav considera lo scenario di un'imminente indagine presso il collega del defunto Preek: che Cheliax -il parassita- potesse sostituirsi appieno al proprio ospite è noto, certo, ma un tentativo con chi lavorava a stretto contatto col posseduto non sembra un'idea del tutto da scartare. Specie perchè -morto il pelato- il superstite uomobestia rimaneva l'unico candidato tramite cui portare avanti eventuali trame yasule all'insaputa del Concilio delle Sabbie.MANA 100% ACTIONS PASSIVE SKILLS DIMIR DOPPELGANGER EYE OF THE STORM QUICKCHANGE UNDERWORLD CONNECTIONS TAVERN SWINDLER TRAIN OF THOUGHT WAY OF THE THIEF EQUIPMENT & FAMILIARS DIMIR CLUESTONE DIMIR KEYRUNE DIMIR SIGNET
Edited by AnimeHunter - 10/4/2019, 22:08. -
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{ Yasul, Piazza di Palazzo Yarasmid }
Karima
Il Califfo e la Dottoressa sfilarono tra le ali di folla, raggiungendo lo Shah emerito. Il Djinn si levò il turbante e Iotun gli posò sul capo la corona appartenuta a Preek, poi si sfilò la propria e incoronò Karima mantenendo un portamento solenne. L’ex-console lasciò quindi il palcoscenico, percorrendo a ritroso il corridoio che l’avrebbe ricondotto tra gli altri Wuzurgan.
Per i nuovi Shah era giunto il momento di recitare il proprio discorso d’insediamento dinanzi alla popolazione yasula. In cima al piedistallo piramidale il Primo Sodale prese la parola per primo, raggiungendo ogni angolo della piazza grazie all’amplificazione acustica arcana garantita ai nuovi eletti.
« Sono felice di unirmi a voi in quella che passerà alla storia come una grande dimostrazione di libertà nella storia del nostro Distretto. Tre anni fa un grande uomo, alla cui ombra ci leviamo quest’oggi, istituì il Consolato di Yasul. Questo fondamentale decreto giunse come un grande faro di speranza per il nostro popolo rimasto orfano di una guida. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte successiva al tramonto del Primo Sole. »
Il tono pacato s’infiammò progressivamente.
« Ma al giorno d’oggi Yasul non ha ancora smesso di brancolare nel buio. Purtroppo oggi la nostra vita è ancora paralizzata dalle catene della paura e dai ceppi della sudditanza nei confronti d’istituzioni menefreghiste. Oggi viviamo ancora su un’isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale. Oggi soffriamo ancora ai margini del Pentauron e siamo alla mercé d’invasori esterni che già hanno devastato Kisnoth. »
Levò la mano bluastra verso nord,
puntando alla Grande Dama violata dai terroristi extraplanari.
« Per questo siamo radunati qui, oggi: per respingere la nostra condizione vergognosa. Siamo radunati in questa piazza per ricordare a tutta Endlos l’urgenza del presente: in questo momento non possiamo permetterci di restare fermi a leccarci le ferite. Questo è il momento di realizzare le promesse di questo mondo fatto di possibilità. Questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle dell’isolamento verso il sentiero radioso dell’aggregazione. Questo è il momento di elevare il nostro Paese dalle sabbie mobili della scissione alla solida roccia della coesione. Questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Aramazd! Sarebbe la fine per questo mondo se non si valutasse appieno l’urgenza del momento. »
In un crescendo concitato il Djinn catalizzò su di sé lo spirito di rivalsa dei presenti.
« Questa meravigliosa adunanza che ha interessato la Punta del Ferro non dovrà condurci a una mancanza di fiducia verso i popoli confinanti, perché molti dei nostri fratelli stranieri - come prova la loro presenza qui oggi - hanno capito che il loro fato è legato al nostro destino e hanno compreso che la loro libertà è inestricabilmente vincolata alla nostra autodeterminazione. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta fra le mura fortificate delle Cento Torri, dovrà essere combattuta da un esercito di più Presidi. Non possiamo più camminare da soli. »
Lanciò uno sguardo d’intesa alla collega al suo fianco.
« Questa è la prospettiva con cui m’avvio verso Palazzo Yarasmid con la Shah Karima Fusa. Con questa promessa saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie del nostro mondo in una bellissima sinfonia di fratellanza. Con questo sogno saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di difendere insieme la libertà… confidando che un giorno potremo essere tutti liberi. »
Infine la folla eruppe in un giubilo inaudito.
{ Yasul, Piazza di Palazzo Yarasmid }
skekDor
In mezzo alla calca spiccava la presenza (nonché il fetore) dello Skeksis violaceo. Alcuni dei presenti relegati oltre il colonnato probabilmente condividevano i suoi stessi dubbi sulla pomposità delle invocazioni dedicate a Lord Aeon, ma i modi burberi del mezzo-Mistico non erano certo ideali per attrarre dei simpatizzanti.
Ad ogni modo la cerimonia proseguì e il pubblico si abbandonò al discorso d’insediamento del Califfo, inneggiando ai nuovi Ufficiali della Punta Sud.
« Sei proprio caduto in basso, mastro skekDor. »
D’un tratto una voce serpeggiò nella mente dello Skeksis, riecheggiando direttamente nei suoi pensieri dopo aver scavalcato l’apparato uditivo con inquietante disinvoltura. Nei dintorni non c’era traccia dell’origine di quel messaggio tanto repentino.
{ Yasul, Piazza di Palazzo Yarasmid }
Lazav
Dopo aver seguito con lo sguardo il rientro nei ranghi dello Shah emerito, il Pasha del Kanti fu raggiunto a sua volta dal discorso del Califfo. Il fondatore del Sodalizio delle Ceneri stava ufficializzando molti dei proponimenti concordati in privato con le eminenze meridionali, prospettando fra le righe un distacco inedito di Yasul dall’orbita di Rivenore.
Mentre l’orazione profetizzava una nuova era per la fascia Sud del semipiano, un sontuoso palazzo al confine col Bloodrunner attendeva di essere riqualificato. Dalla cima dei suoi minareti - che presto si sarebbero accesi di luci stroboscopiche - si poteva intravedere un diner di periferia sommerso nella giungla urbana della Punta d’Acciaio, la cui insegna al neon spenta recitava “Il Grumo”.
Come una fiaccola olimpica che ardeva di vampe nere, il testimone era passato di mano in mano. Molti di coloro che avevano alimentato quella fiamma non avrebbero presenziato al suo termine, quando il fuoco sarebbe avvampato un’ultima volta prima di spegnersi.
Le Ceneri, sia del Sodalizio che degli Eversori, avrebbero ereditato quel lascito con l’obiettivo di portarlo avanti - come si diceva da quelle parti - per altri milleuno giorni… ricordandosi che “mille” nell’antica lingua del Sud significava “innumerevoli”, e perciò il tradizionale auspicio non poteva che tendere all’infinito.SPOILER (clicca per visualizzare)@skekDor: I tuoi Auspex (compreso il Mindfuck-Alert) non rilevano anomalie nel tuo raggio d’azione.
La scadenza è fissata a Venerdì 12 Aprile.. -
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La neo-Shah Karima Fusa, ascoltò il suo collega e pari in silenzio annuendo ed applaudendo assieme al popolo. Quando poi fu il suo turno di prender la parola la donna avanzò di un passo con le labbra increspate in un sorriso tenue. Tuttavia la sua voce si levò chiara e forte nella piazza.
“Popolo di Yasul,
Anch’io Vi ringrazio per essere qui oggi alla proclamazione di un nuovo capitolo nella storia di questo paese.”
Fece una pausa.
“Mi rendo conto che la situazione è difficile, in vero vedo nei vostri occhi la stessa rabbia che affligge il mio cuore. Ma insieme potremo rischiarare la tenebra che ci avvolge e schiacciare le difficoltà che ci attanagliano. Con l’impegno e la perseveranza indirizzeremo questa terra a un orizzonte luminoso dove povertà e ingiustizia non ci appartengono.”
Una mano si levò verso il popolo.
“Troppe volte la voce del nostro popolo è stata inascoltata, troppe sono le ingiustizie che pendono sui capi dei più deboli. E’ giunta l’ora di cambiare le cose e lo faremo tutti collaborando ed aiutandoci l’una con l’altro. Lavoreremo e produrremo per noi stessi e chi ci circonda in modo che la nostra cultura, economia e società si espanda al massimo del suo potenziale. Così, attraverso il lavoro e la meritocrazia, tuteleremo la dignità del singolo risollevando -assieme, un passo alla volta- le sorti di Yasul.”
Fece scivolare il cappuccio all’indietro con un gesto fluido della mano così che tutti potessero ammirare il giovane pulcino argenteo sulla sua spalla.
“Oggi, in questa piazza, risorgiamo dalle nostre ceneri al pari di una fenice e ci accingiamo a posare il primo passo che ci porterà a mostrare ad Endlos la nostra Luce. Lo Shah Yasuf ʿĀmir Khalīfah ed io ci impegnamo affinché Yasul divenga il faro per l’intero semipiano!”
Detto questo Karima chinò brevemente il capo in segno di un silenzioso ringraziamento.. -
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EVERSORI DI MEROVISH HOUSE DIMIR E bravo il Califfo. Il suo discorso -tutt'altro che piatto o prevedibile (almeno nell'ottica di una popolazione fino ad allora chiusa in se stessa)- sa rendersi sufficientemente appassionato da veicolare con puntualità l'evenienza di un'alleanza col meridione endlosiano, in pieno accordo con i progetti già discussi a colloquio col Pasha del Kanti. Ed è proprio quest'ultimo, più o meno distratto dall'avvicendarsi degli Shah, a considerare che un poco quella decisione di consociarsi alla Punta di Ferro rappresenta un tradimento degli ideali Eversori dell'ex-collega di stanza alla Fame, il rossiccio Zimmer.
Un breve istante di smarrimento, dettato più da una malinconia ingiustificata che non un reale moto di sconforto: l'analisi pedissequa ed attenta della situazione economico-politica della porzione più a sud del semipiano ha infatti rivelato senz'ombra di dubbio che la scelta di costituire un'alleanza intergovernativa -che il dar vita ad un ente sovranazionale compatto- è quanto di più prossimo ed assennato sia in potere dei rispettivi monarchi. Non c'è più spazio per ingerenze egoistiche e men che meno per ragioni di stato cieche all'avanzata d'invasori dediti alla macchinazione su larga scala. In tal senso, allora, sarebbe bene gettare le basi della suddetta associazione sin da questo primo giorno di svolta yasula -mettendo in moto gli ingranaggi del potere occulto, Lazav dovrebbe nondimeno annunciare il patrocinio merovisho alla già citata organizzazione.
Peccato che, non ancora votata in sessione plenaria dal Concilio delle Sabbie, la delibera rischierebbe di rivelarsi controproducente poichè unilaterale secondo il volere e le mire del Molteplice stesso: come scavalcare la custode eburnea tanto cara al Primo Sodale e dirsi ancora legittimo? Come aggirare la lenta burocrazia della Capitale del Sud e proporre sin da subito un nuovo passo epocale per la storia? Forse -e solo forse- architettando tutto ad un passo dal completamento, così da presentare ai colleghi Pasha l'interezza del progetto ad una sola votazione di distanza: innanzi al fatto compiuto non è forse più difficile negare il proprio assenso?
E per cominciare a dare ufficialità alla cosa, le fondamenta del progetto passano inequivocabilmente dall'identificare una sede appropriata, maestosa e sgargiante pur senza tradire il senso di rigore e di sicurezza dell'istituzione che andrà a rappresentare. Già, forse tutte quelle ricchezze faticosamente fatte trasportare agli schiavi nella lunga traversata tra Merovish e Yasul non saranno del tutto vane: è tempo di fare acquisti -e così, sulla fiducia, anticipare di propria tasca quello che sarà compito della novella congrega risarcire a suon di favori e prestigio!MANA 100% ACTIONS . -
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{ Yasul, Palazzo Yarasmid }
Karima
Al termine dei rispettivi discorsi, i nuovi Shah furono condotti alle porte di Palazzo Yarasmid in gran trionfo. L’uscio intarsiato dell’antico edificio avrebbe ammesso solo i due consoli, mentre il resto degli accorsi si sarebbe gradualmente disperso per le vie della qasba, così da festeggiare in ogni angolo del Distretto l’inizio di una nuova legislatura carica d’innumerevoli aspettative.
« Eccoci qua, mia cara. »
Il Califfo si rivolse a Karima non appena furono finalmente soli,
intenti a percorrere i sontuosi corridoi della reggia nobiliare.
« Se dispone davvero delle capacità logiche di una ricercatrice, si starà sicuramente chiedendo come sia stato possibile un tale risultato: l’elezione di una completa sconosciuta - che ha acquistato il proprio titolo nobiliare solo l’altro ieri - non si può certamente imputare ad una campagna elettorale raffazzonata all’ultimo minuto grazie ai fondi di una compagnia mercantile emergente. »
Nuovamente il Djinn dimostrò di avere informatori ben attenti all’evolversi degli eventi.
« In breve, sono stato io a permettere la sua elezione. La nostra fugace chiacchierata mi è stata sufficiente per apprezzare una sua dote alquanto rara negli ambienti altolocati: la testardaggine di un’inguaribile sognatrice. »
Il suo sguardo gioviale si posò sulla dottoressa.
« Nel profondo lei è consapevole di non essere all’altezza del compito. Il suo lato razionale continua a ripeterle di rinunciare finché è ancora in tempo. Eppure, la componente irrazionale prosegue per questa strada impervia, pur essendo perfettamente consapevole di non essere tagliata per percorrerla. »
Un passo alla volta sui tappeti pregiati, col cuore del palazzo sempre più prossimo.
« Dove molti vedrebbero una contraddizione, io - per deformazione razziale - vedo un ardente desiderio che aspetta di essere esaudito. Gli altri Wuzurgan non volevano realmente questa posizione per ciò che rappresenta, ma per i benefici che ne avrebbero tratto. I loro desideri erano spuri e superflui per una casta che già naviga nella ricchezza, mentre voi fratelli avete ipotecato i vostri averi e le vostre carriere in nome di un sogno che sapevate pressoché impossibile… »
La voce si fece più tenue, per poi virare su di un tono più scanzonato.
« E io come potrei ancora considerarmi un Djinn se non concretizzassi delle fantasie tanto genuine? ★ »
Il Primo Sodale si batté il petto con orgoglio.
« Ma si guardi bene dal ritenersi una privilegiata! Da domani dovrà dimostrare con sudore e dedizione di poter stare al passo con le sue aspirazioni. Da me non si aspetti condiscendenza per la vostra peculiare condizione gemellare: dovrete lavorare come un sol corpo ogni minuto della giornata, dovrete studiare e capire in fretta ogni cambiamento globale senza perdere di vista i bisogni locali, e all’occorrenza dovrete anche indossare le vesti di avvocato del diavolo per contenere la mia autorità – di galoppini e aspiranti tali ne ho fin troppi, da voi mi aspetto molto di più. »
E infine tornò serio, dichiarando con disinvoltura la routine massacrante che li aspettava per i prossimi tre anni. Il Califfo si fermò, aspettando una risposta soddisfacente prima di raggiungere le sale del potere.
{ Yasul, Piazza di Palazzo Yarasmid }
skekDor
Nella situazione irreale creatasi, la folla circostante riservava sguardi interrogativi (se non addirittura intimoriti) alla creatura violacea che tramite una forza invisibile aveva scostato gli astanti accalcati. In quei volti era impossibile scorgere una possibile origine dell’intrusione mentale che aveva violato la psiche dello Skeksis e che continuò ad ammorbare i suoi pensieri con terrificante impudenza: evidentemente l’ospite sentiva di avere il pieno controllo sulla situazione, tanto più se la vittima non riteneva necessario schermarsi in qualche modo da quell’ingerenza inaspettata presso la frontiera più profonda dell’io.
« In un mondo senza dèi pieno di sedicenti divinità che razzolano nel fango, quanto può essere motivo di vanto starsene ritti in mezzo alla melma? »
Nuovamente la voce mentale lo schernì con disarmante leggerezza,
come se non provasse realmente interesse nei confronti del mezzo-Mistico.
« Continua pure a zampettare ignaro, piccolo Skeksis… e magari continua anche a chiederti che fine abbia fatto quella bambina introvabile. »
Così com’era apparsa, quella presenza insondabile
svanì senza lasciare tracce.
{ Yasul, Palazzo Imarat }
Lazav
Lontano dalla cerimonia e dai festeggiamenti, il Pasha del Kanti già approntava le prossime mosse da compiere sulla scacchiera: un sontuoso palazzo pressoché ultimato vegliava al confine con la Punta d’Acciaio, perciò Lazav pensò bene di assicurarsi un investimento strategico da proporre al Concilio delle Sabbie.
Ma il Molteplice non aveva messo da conto di muoversi sul campo di gioco altrui, dove un bluastro investitore locale aveva già finanziato interamente l’edificazione della futura sede degli Emirati per poi tenerla saggiamente fuori dal mercato immobiliare. Fu così che il mutaforma si trovò nuovamente indietro di qualche mossa rispetto al campione yasulo, eppure tale scoperta probabilmente non l’avrebbe affranto più del dovuto: poteva esserci garanzia migliore della serietà di un futuro partner che già in tempi non sospetti si era portato tanto avanti in vista di un progetto nemmeno in fase embrionale?
Così all’emissario dell’Esarcato non rimase che ammirare in solitudine l’emblema di un avvenire congiunto, foriero di rivoluzioni e nuovi equilibri geopolitici. Con uno sforzo d’immaginazione già si poteva figurare il viavai di staff, visitatori, personalità affermate e talenti emergenti.
Tuttavia il volo della fantasia sarebbe stato presto interrotto da una Voce ancora in circolazione per le vie di Yasul.
Un sussurro confidenziale che presagiva nuovi dilemmi all’orizzonte.
“Sua Eminenza Iotun porge i saluti da parte di Cheliax.”SPOILER (clicca per visualizzare)L’ultima scadenza è fissata a Lunedì 22 Aprile.. -
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EVERSORI DI MEROVISH HOUSE DIMIR Perfetto. Quasi sospetto. Con gran smacco per il Molteplice, l'ormai prossimo collega emiratino dall'impronunciabile nome esotico dà nuovamente prova della propria impeccabile organizzazione, privando Lazav dell'occasione di mostrarsi sempre un passo avanti (com'è anzi solito fare).
L'idea di approntare una sede non è infatti che una replica di quanto il Califfo ha già provveduto a predisporre e -in questo senso- scoprire che il Primo Sodale è solito giocare tanto d'anticipo suscita un misto d'invidia, di fastidio e di soddisfazione tra le emozioni mutevoli del Pasha parimenti cangiante.
Lazav dovrà allora porsi attento ad ogni singola mossa dello djinn cobalto, rammentandosi di non perderlo di vista giacchè -forte di un'affinità alle brame altrui- rischia di surclassare il congiurato Senzavolto con una facilità ed una naturalezza disarmanti.
Ma poi, non è forse questa una sfida assai stimolante? Che il gioco sia truccato non è una novità: l'originalità dell'evento sta nel fatto che, a differenza di quanto tipicamente avviene, non è il Signore del Kanti a tenere il banco e le fila di ogni strappo alle regole. E ciò, invero, frizza di una freschezza del tutto inedita al palato del mutaforma: quando i suoi piani non vanno in porto (il che è raro, tra l'altro) è perchè il Genio manca di un dettaglio chiave! L'evenienza di un secondo giocatore di pari livello, invece, rappresenta un'innovazione spettacolare e pericolosissima al tempo stesso.
Già, forse per un periodo è bene che i riflettori del Molteplice rimangano puntati alla politica yasula, esattamente come il predecessore Preek aveva scelto di compiere...
...a maggior ragione, poi, quando un sussurro che non vuole smorzarsi tra i festeggiamenti raggiunge l'orecchio raggrinzito delpresuntovecchio Genio Dimir: Iotun e Cheliax nel medesimo periodo sintattico, uniti dalla beffa di una premeditazione che ancor più rode alla luce di quanto appena scoperto.
Che sia il caso di provvedere ad una rete di spie anche nel tessuto cittadino della Punta di Ferro? Troppe cose accadono a Yasul che l'Esarca più recente si ritrova ad afferrare in ritardo ed impotente -troppi eventi decisivi per la sicurezza di ciò che lui stesso vuol promuovere ed al cui seno progetta di allacciarsi in qualità di responsabile dei servizi segreti. Di certo -bile di traverso a parte- Lazav deve assolutamente correre ai ripari e riprendere il controllo quanto prima degli scenari meridionali, in caso contrario non sarà punto credibile quale supervisore d'intelligence (nè, in questo stato, è scontato riuscirà ad affermarsi il progetto condiviso di un'ente sovranazionale).MANA 100% ACTIONS . -
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