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.Villaggio di UmezanLa Battaglia contro l'esercito dei Conigli ha lasciato degli esiti strazianti. I sopravvissuti dell'esercito si stanno ancora leccando le ferite, con difficoltà, ed ormai da giorni stanno piangendo i loro cari.
Sul villaggio di Umezan e dintorni sono sciamati una quantità indescrivile di medium, monaci, spiristi e professionisti dell'occulto di ogni genere; ovviamente anche un gran quantità di cialtroni che cercano solo un guadagno facile.
Per fortuna il villaggio ha avuto la fortuna di conoscere il Mistico, che si è adoperato per giorni a riportare in vita quanti più fossero attaccati alla vita terrena. Di contro, gli altri spiritisti si son limitati a mettere in collegamento le anime perse con i propri cari per rendere più semplice e rapida la dipartita. In questi casi, infatti, la via verso l'altro mondo resta "ingolfata" e spesso e volentieri le anime vittime di morte violenta restano sul campo di battaglia per giorni, a volte settimane, se non anni prima di trovare la retta via.
Una volta stesa la lista dei caduti, tutte le famiglie sono state avvisate. Come è tradizione è stato consegnato loro un fiore di loto, una collana di perle di legno ed una candela. I santoni hanno poi provveduto a creare un calendario delle esequie. I corpi recuperati sono stati adeguatamente preparati e poi lasciati andare nel fiume, come cerimonia locale richiede. Per tutti gli altri, invece, sono stati recuperati alcuni effetti personali da seppellire o cremare in vece delle spoglie mortali, disperse o distrutte.
Oggi, al quarto giorno del calendario funebre, tocca all'anima del Generale Xoy.
Il Mistico si è adoperato più e più volte per convincerlo a tornare in vita, ha seminato un percorso di rappresaglia che ha portato all'unione di più villaggi contro il fronte nemico. Una campagna gloriosa che è culminata in un'altrettanto gloriosa battaglia. Il paffuto Generale, però, ha deciso di abbandonare la vita, sereno di aver tracciato una via che i suoi cari continueranno a seguire, sino un giorno a riportare tutto l'Ovest unito.
Così, poco fuori il villaggio, data l'assenza delle sporglie mortali andate distrutte dall'assalto di Orecchioni, un monaco tarchiato vestito di un abito cerimoniale color mattone, porta su di un cuscino rosso una delle armature del Generale, insieme ad un paio di bracciali, pegno del suo amore per una donna del villaggio.
In silenzio avanza il monaco, seguito da numerosi soldati unito nel cordoglio della perdita del loro strambo superiore. Il corteo si ferma ai piedi di un grande albero dai petali cremisi. Il Monaco si inghinocchia e poggia l'armatura in una piccola fossa scavata nel suolo tra le nerbolute radici.
<<siamo qui riuniti per onorare la memoria del Generale Xoy! La sua anima riposerà per sempre vegliando sulle future generazioni del Villaggio di Umezan.
Se qualcuno vuole esperime un suo ricordo o pensiero, l'anima del Generale è qui con noi in ascolto, prima del suo ultimo ed eterno viaggio>>
Il monaco accende un paio di bacchette d'incenso fumoso e poi si dedica ad alcuni canti rituali.
Per chi è avvezzo del mestiere, come il Mistico, la tecnica di richiamo dell'Anima è imprecisa e grossolana, non delle migliori, ma alla fine riesce a sortire il giusto effetto. L'animella di Xoy volteggia sulla sua armatura pronto per compiere il passo per andare oltre.
Tra la folla accorsa, facile è riconoscere quella che è stata la promessa sposa del lentigginoso Generale, riversa in ginocchio in un mare di singhiozzi. Soldati, santoni, semplici cittadini e strani bifolchi se ne stanno tutti in silenzio assorti nelle proprie preghiere per l'anima del Generale.. -
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EMIRATI MERIDIONALI HOUSE DIMIR In tutta onestà non se l'era mai domandato prima, eppure, in seguito all'esperienza odierna, non avrebbe più potuto fare a meno di chiederselo: qual era il vantaggio di una bardatura tanto ornata ed appariscente? Perchè mai ostentare sceglie così vibranti nel colore? Quale la ragione di agghindarsi con un voluminoso ingombro di appendici prive d'ogni funzionalità? La scomodità di viaggiare con quelle astruse scaglie cerulee era seconda solamente all'impossibilità di nascondersi e di tramare nell'ombra, per quanto v'è da ammettere che nell'ottica d'essere una figura di spicco esse garantivano un pronto riconoscimento (ed un giusto tributo d'importanza) in ogni caso d'interazione.
Fatto sta che Lazav tuttora fatica a capacitarsene. Il ruolo che s'è scelto per la sua scorribanda ad Ovest prevede ch'egli vesta i panni dell'algida tritone, ma per sua sfortuna quegli abiti di carne e d'osso cominciano a stargli stretti prima ancora di cominciare. Non gli serve nemmeno uno specchio per visualizzare la quantità di superfluo che ha indosso. E, ancora una volta, stenta a credere che quell'ammasso di cianfrusaglie semi-rigide che si proiettano dalla sua schiena sia sopravvissuta per così lungo tempo.
In questo, in effetti, la stessa Zegana avrebbe saputo rispondergli. Oh sì, avrebbe di certo attaccato uno spiegone sui presupposti evolutivi di un tale dispiegamento di belluria! L'avrebbe forse convinto a dotarsene anche se per natura sprovvisto, adducendo esempi pratici e significati meno banali. Dopotutto, anche se non nel titolo, Zegana era una professoressa nella forma. Il suo scopo era quello di spiegare -di insegnare- e di ammantare ogni verbo di un'aura autoritaria. Avrebbe potuto tessere il più grande inganno concepibile e cionondimeno i tecnicismi profferiti senza affanno misti alla pacatezza del suo argomentare sarebbero stati in grado di dissimulare la menzogna dietro un pesantissimo senso d'inadeguatezza dell'interlocutore. Insomma, pensata per essere un'azzeccagarbugli, Zegana avrebbe potuto trarre in fallo anche Lazav, esattamente come stava facendo (pur se a sua insaputa) con l'interezza della corte regale di Laputa.
Al di là dei commenti beceri, tuttavia, l'esatta ragione per cui il Molteplice ha deciso di adattarsi suo malgrado a queste bizzarre forme anfibie è che lo spettro di Zegana rappresenta nell'immediato il più rapido accesso alla tumultuosa politica dell'Ovest senza ricorrere a sparizioni o delitti d'altri candidati appartenenti ai residui delle antiche famiglie nobili o ai loro affini. Considerato infatti che la Docente s'è trovata ad essere una pedina non indifferente nella guerra che gli sbandati popoli dell'occidente hanno intrapreso contro degli invasori lagomorfi -ed aggiunto pure che la stessa mezzopesce ha preferito ritirarsi nella bolla sicura del Magisterium, ad insegnare come le compete ignorando quali che fossero le sue responsabilità sul territorio di battaglia lasciatosi alle spalle- risulta evidente come il faccendiere di Merovish abbia deciso di cogliere la palla al balzo. Le chiacchiere raccolte dai bassifondi han infatti trovato conferma in informazioni ben più preziose estorte senza difficoltà ad un verde e pelato misantropo (visitato per l'occasione nella baraccopoli sepolta sotto Altatorre), convincendo allora Lazav a muoversi per sfruttare l'occasione irripetibile nelle lande d'Ovest.
Ne consegue dunque che che il mutaforma in ghingheri sia approdato nei pressi di Umezan, simulando una discesa dal Presidio Errante così da distogliere ogni legittimo dubbio. L'occasione ufficiale è infatti quella del funerale di Xoy, un ragazzino che si racconta essere stato il leader della resistenza armata contro i conigli infestanti, giovane uomo particolarmente affine alla tritone e tale allora da smuoverla -in seguito alla propria morte- dalla sua decisione eremitica. Dovendo però nutrirsi di informazioni di seconda mano (e cioè privo di sussurri d'autore) Lazav intimamente opta per un cauto approccio alla giornata: all'invocazione del santone preposto circa un'ultima orazione funebre,eglila sgargiante Portavoce non risponde nè si avvicina al tumulo, celando in un funereo rispetto per i familiari ed ogni altro che più ha diritto di compiangere il caduto la reale assenza di dettagli precisi su cui imbastire il ricordo del Generale all'atto del trapasso. La stessa, invero, che l* spinge ad evitare contatti diretti con gli altri protagonisti della battaglia campale -quei Mugen e (ahimè!) skekDor di cui già cantano le prime canzoni.MANA 100% ACTIONS ACTIVE SEALS . -
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Nel quarto giorno del calendario funebre i superstiti del villaggio di Umezan, e dei villaggi riuniti, si ritrovarono per onorare la memoria ed il coraggio del Generale Xoy. Mugen non poteva mancare all’appello per rendere omaggio al valore del giovane soldato. Il ragazzo li aveva assistiti fin dal loro primo arrivo al villaggio, quando le sparizioni di esseri umani avevano ancora una causa sconosciuta. Da lì in poi, spinto dal desiderio di difendere la sua gente, dalle perdite subite, e spronato dalle parole di Zegana, si era fatto strada tra i ranghi conquistando la fiducia del suo popolo. Aveva guidato con onore la sua gente in quella guerra ingiusta e purtroppo, come tanti altri, la sua vita si era spenta nell’ultima grande battaglia.
‹‹ Siamo qui riuniti per onorare la memoria del Generale Xoy! La sua anima riposerà per sempre vegliando sulle future generazioni del Villaggio di Umezan. Se qualcuno vuole esprimere un suo ricordo o pensiero, l'anima del Generale è qui con noi in ascolto, prima del suo ultimo ed eterno viaggio. ››
La Volpe non poteva che provare tristezza per un’altra giovane vita distrutta in quella terra senza pace. Quelli erano i giorni del lutto e non faticava a dubitare di quelli che ancora li aspettavano in un futuro non troppo lontano.
Quello che era accaduto negli ultimi istanti della battaglia contro il Re dei Conigli non faceva presagire nulla di buono. Altre forze, ombre nere e presagi di morte, decisamente più pericolose dei conigli, si muovevano nell’Occidente.
In quel momento non aveva ricordi o pensieri per il giovane Generale, ma solo una promessa silenziosa, appena sussurrata.
“Difenderemo la tua gente.”CITAZIONEEnergie: 100%
Passive:
~Retaggio di una volpe Rossa:
Bonus alla Forza
Auspex Olfattivo
Auspex Uditivo
Visione NotturnaSPOILER (clicca per visualizzare)Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
[Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]
~Reliquie di una volpe Bianca:
Passiva di voloSPOILER (clicca per visualizzare)Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
[Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]
~Ombra del Drago
Malia di riverenza quando impugna AnguirelSPOILER (clicca per visualizzare)Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)
Equip:
~Unguento di Rendalim x1
~AnguirelSPOILER (clicca per visualizzare)Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.
Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.
Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.
La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.
Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.
Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.. -
.Villaggio di UmezanLa commemorazione procede secondo il rituale classico del villaggio di Umezan. Al fianco dell'armatura si muovono diversi uomini, alcuni Capitani, altri familiari, la Promessa Sposa, che tra singhiozzi e lacrime inneggiano alla gloria del Generale. L'animella di Xoy, per chi è in grado di vederla, capta l'essenza di quello che accade, riluce di uno splendore tutto particolare, degno dei veri Eroi.
Il Monaco alla fine del corteo di persone che si prodigano nei vari discorsi, comincia a salmodiare una sorta di filastrocca di evocazione dei Kami, agita le mani in maniera vistosa mentre comicia a gettare alcune manciate di terra sulle spoglie dell'armatura di Xoy. Continua invocando i Kami dei vari elementi ed i protettori delle famiglie, prima di ricoprire completamente l'armatura.
Il tutto si conclude con una formula pomposa ed altisonante in una lingua morta, che altro non è che l'evocazione del velo tra i vivi ed i morti. La fiammella di Xoy pulsa, rilasciando nella realtà anche una strana luminescenza, una sorta di fuoco fatuo che dura qualche secondo prima di spegnersi inesorabilmente.
Spira il Generale concedendosi la pace eterna, sicuro che quanto ha seminato in questa vita, potrà germogliare e divenire rigoglioso, generazione dopo generazione.
La comparsa del fuoco fatuo genera una certa reazione nella platea, una serie di "oh" appena sommessi seguiti da un parlottare fitto.
Il Monaco scioglie la seduta funebre ed è il primo, in compagnia della Promessa Sposa e dei Familiari, a lasciare la scena. Mentre il gruppo si allontana, uno strano fenomeno di luce si intreccia sopra le vostre teste, tra le chiome rossastre degli alberi: arcobaleni, a decine, si intrecciano a creare quasi un nuovo cielo multicolore. Bonario il Monaco parla delle porte del Paradiso o qualcosa del genere.
Sul luogo resta qualche soldato che insieme agli ultimi saluti getta una manciata di polvere sulla tomba. Qui e lì si creano gruppetti che chiacchierano, ma tutti si tengono a debita distanza da voi tre, siete gli Eroi, coloro che hanno incarnato il potere divino dei Kami, siete molto al di sopra di ognuno di loro. Vi rispettano, vi santificato ed in realtà vi temono.
Tra i vari presenti, sempre meno che si assiepano e ritornao al villaggio contriti nel loro dispiacere per la cerimonia, non vi sarà difficile notare qualcuno fuori dalle righe, per così dire. Si tratta di un ragazzino dalla pelle giallastra, i tratti del viso sono comuni al Presidio Orientale e mostra un sorriso privo di un incisivo. Una zazzera di capelli neri gli sta un po' posticcia sulla testa dando all'insieme del viso un che di falso. La stranezza del ragazzo, oltre nella foggia sgargiante e miserevole dei vestiti, è che si muove verso il limitare della foresta eg agita un bastone a cui sono appese due campanelle dal suono aspro.
Maggiore! Dove sei? Maggiore!
Lo sentite esclamare con voce incerta a causa dei fumi dell'alcol, infatti a ben vedere al fianco destro c'è una fiaschetta, una zucca vuota capovolta al contrario.
Ho bisogno della mia scorta di emergenza! Sono quasi sobrio! Non posso mica parlare con gli Eroi in questo stato!
DAI!
Supplica e smuove la campana più e più volte verso il fitto della foresta. In realtà non sembra sortire grandi effetti, qualsiasi essi dovessero essere. Il bambino di tanto in tanto si volta e vi fissa per controllare che siete ancora lì presenti.
Ehi voi! Aspettate un sic-secondo!
Singhiozza indicandovi con il bastone.
Prendo la scorta e...e...si, vi devo parla burph!
Il colorito rutto conclusivo è il giusto invito per parlarvi.. -
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La Volpe osservò il concludersi del rito funebre in rispettoso silenzio.
A seguire la lunga sfilza di preghiere, ricordi e invocazioni rivolti al defunto generale dai presenti fu nuovamente il Monaco a prendere in mano le redini della cerimonia. Le sue parole e i suoi gesti erano solenni e nascondevano un significato potente che purtroppo a Mugen era precluso, non conoscendo la lingua antica in cui l’uomo aveva cominciato a parlare. E così, al termine di quella misteriosa preghiera, il Monaco sciolse la seduta e fu il primo, insieme alla Promessa Sposa e ai Familiari di Xoy, a lasciare la scena.
Dei soldati rimasti nessuno osava avvicinarlo. Così, al dileguarsi della folla, ecco emergere in solitaria i tre Eroi della guerra contro i conigli. Dalla fine della battaglia quella era la prima volta che i tre si ritrovavano riuniti nello stesso luogo. Sapeva che skekDor era stato molto impegnato nei giorni passati, date le sue doti mistiche, ed anche lui -dal canto suo- aveva avuto il suo da fare a scandagliare le zone circostanti e a riprendersi dalle ferite della battaglia.
Forse, data anche la presenza di Zegana, quello poteva essere un buon momento per discutere a mente fresca di quanto successo negli gli ultimi attimi della battaglia e di quelle misteriose apparizioni.
Tuttavia, prima che potesse intavolare il discorso, uno strano ragazzino attirò la loro attenzione. Visibilmente annebbiato e confuso dall’alcol, agitava quel suo bastone con le campane verso il fitto della foresta aspettandosi qualche risposta.
Per qualche ragione poi sembrava voler parlare con loro.
“SkekDor, lo conosci?”CITAZIONEEnergie: 100%
Passive:
~Retaggio di una volpe Rossa:
Bonus alla Forza
Auspex Olfattivo
Auspex Uditivo
Visione NotturnaSPOILER (clicca per visualizzare)Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
[Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]
~Reliquie di una volpe Bianca:
Passiva di voloSPOILER (clicca per visualizzare)Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
[Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]
~Ombra del Drago
Malia di riverenza quando impugna AnguirelSPOILER (clicca per visualizzare)Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)
Equip:
~Unguento di Rendalim x1
~AnguirelSPOILER (clicca per visualizzare)Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.
Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.
Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.
La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.
Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.
Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.. -
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LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND EMIRATI MERIDIONALI HOUSE DIMIR Si tratta infine di una cerimonia funebre asciutta, benchè aderente ai canoni tradizionali dell'occidente endlosiano. Lazav, che dal canto suo non è granchè abituato ad i riti funerei giacchè a Sud assai di rado si celebrano (e soltanto per personalità di spicco, che non si permettono il lusso di un funerale economico), osserva pigramente la scena senza apporre alcun contributo proprio. Nè, invero, tale sembra essere il caso dei colleghi "eroi", fatto salvo che per un agitar di candela ad opera dello Skeksis.
Così dunque l'avvio di giornata scorre senza sorprese di sorta, cullando il caduto nei ricordi e verso l'aldilà promessogli. Nel mentre i superstiti ed i cari gli tributano omaggi di cui egli non può più fruire e quando il grosso della folla è scemato, richiamato alla realtà incombente dalle più disparate faccende, nel crocchio dei residui figurano niente meno che i tre ricettacoli della volontà dei kami. O meglio: due di loro, più un estraneo che si finge la terza mancante.
Ad essi si aggiunge qualche altro reticente, ancora intento a salutare un'armatura vuota nel disperato tentativo di sentirsi meno solo, più un ragazzino che pare tanto un travestimento mal riuscito (od un vecchio malandato che per qualche sortilegio mostra un aspetto forzatamente giovanile). Costui apostrofa i tre animali antropomorfi con parole volte al trattenerli, eppure il suo cruccio maggiore si staglia come un richiamo eseguito dal suo berciare e da una coppia di campanelli legati ad un bastone. Egli invoca lamentele verso il fitto del bosco, paventando un'incapacità al parlare con le tre personalità lì riunite dal momento che i fumi dell'alcool in cui il bimbo è imbevuto cominciano a dipanarsi.
Ciononostante, tal Maggiore a cui egli si rivolge permane un mistero tale da incuriosire il Molteplice e spingere le sue bluastre forme appariscenti ad avvicinarsi tal quale il pennuto ha deciso (benchè, a sua differenza, astenendosi dal profferire verbo). C'è qualcosa di evidentemente sbagliato nell'aspetto del ragazzino, un sentore di truffa nei di lui comportamenti, ancor meglio odora di commedia la sceneggiata d'inconsapevolezza nel quale egli è unico attore. Va da sè, dunque, che il modo migliore per penetrarne i segreti sia quello di fingere disinteresse ma dargli comunque possibilità di spiegarsi: egli è alla cerca di qualcosa e sia mai che detta cosa non risulti un asso nella manica da giocarsi nel prossimo futuro, ragion per cui sarebbe un reale dispiacere privarsene.MANA 100% ACTIONS ACTIVE SEALS . -
.Villaggio di UmezanIl ragazzino alcolizzato continua nella sua opera di ricerca. Sta attento ad osservarvi per esser certo che non vi muoviate da dove siete. Pare realmente avere la necessità di parlare con voi eroi, ma la voglia di alcol è assai più grande, a quanto pare.
Dal fitto della foresta, però, finalmente sentire qualcosa in avvicinamento, qualcosa che strappa un sorriso sdentato al giovane ragazzo che intanto si appresta a rispondere a skekDor.
Ehi! Giovane germoglio ci chiamerai il tuo didietro incensato!
Io...io...ho, bhè, direi tanti anni!
Singhiozza come risposta agitando ancora un paio di volte la campanella. Il rumore della campana che tintinna, ora, si va a mescolare a quello di un avvicinarsi di ferraglia o qualcosa del genere.
E l'alcol è una cosa bellissima, altro che mezzo becero per allietare l'anima! La mia anima alcolizzata è sicuramente più contenta di quella sobria!
Risponde a tono il ragazzino mentre dal cepusglio dove viene fa capolino finalmente una testolina armata. Si tratta, a prima vista, di un grosso orso bianco in tenuta da combattimento, come fosse una qualsiasi amazzone guerriera. L'orso bramisce pigramente ed avanza verso di voi. Il ragazzino abbraccia l'orso corazzato e gli fa un po' di coccole. Stringe forte il collo, da cui slaccia una piccola fiaschetta, una zucca vuota ed essiccata, che subito inizia a tracannare soddisfatto.
Ah! Grazie Maggiore! Ero quasi a secco!
Folate di alcol giungono a voi mentre il piccoletto svuota circa mezzo zuccotto con una facilità disarmante. Probabilmente ha secoli di bevute sulle spalle e l'effetto dell'acol è assai alleviato.
Comunque....ora che mi sento meglio, mi presento, il mio nome è Arturo.
Vi saluta con la testa mentre si lascia cadere un po' indietro. Sarà Maggiore a sostenere la sua schiena con il muso, trasformandosi così in una sorta di poltrona corazzata.
Vengo insieme ai miei fratelli per ringraziarvi di quello che avete fatto...umh..chi è che stavate combattendo? Una specie di coniglio o qualcosa del genere.
Ci dispiace essere intervenuti così frettolosamente...ma, bhè, io stavo bevendo ed i miei fratelli volevano assolutamente punire Erzulie ed i suoi cadaverici mariti.
Vi spiega biascicando le parole e fermandosi più e più volte per esibirsi in un piacevole ruttino alcolico.
In ogni caso per voi sarà semplice ricondurre le parole del Guardiano agli eventi consumatisi da pochi giorni. Forse la situazione era ed è ancora ingarbugliata, ma l'ubriacone che è davanti a voi, potrebbe darvi qualche risposta.. -
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