[Quest] Cena con delitto

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    ~ QM-Point ~

    E' una bella giornata oggi: è quasi primavera e la brezza profumata spinge tanti ad uscire alla ricerca di qualche prato dove rotolarsi allegramente. Inutile dire che chi abita nelle terre dell'Est è assai più fortunato di quelli presenti nel profondo Nord - non proprio piacevole tra Lich e tempeste di ghiaccio.

    Siete liberi di essere dove volete e fare quel che volete, è giustissimo che sia così.
    Di colpo, però, percepite qualcosa di strano. Una sensazione inizialmente che si insinua nei vostri pensieri. Una forza traente che vi girare indietro, come se qualcuno vi stia chiamando. Ma non c'è nessuno. La sensazione però resta.

    Non solo resta, ma diviene assai più invasiva. Una specie di stalker che è dietro le vostre spalle e vi osserva. Eppure appena vi voltate, si volta con voi divenendo così invisibile: è lì, si cela alle vostre spalle e non potete far nulla per vederlo.
    Il vostro stalker, infine, decide di passare a qualcosa di più invasivo. Percepite ora la forza farvi indietreggiare un passo, come se un risucchio vi stia trascinando via.
    Ed è realmente così. Una mano invisibile vi trascina indietro, vi sbalza via verso qualcosa di irreale. Un portale che si apre per voi e solo per voi.

    Vi ritrovate di colpo in una grande stanza, stile 800, con divani, poltrone, sedie e bei tappeti. Alle vostre spalle una vetrata ampia che si affaccia su un parco immerso nel tramonto. Un caminetto acceso vi scalda dopo lo sbalzo spaziale.

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    Ognuno di voi si ritroverà su di un divanetto, come se lo sbalzo vi faccia cadere proprio su questi.
    Un vociare diffuso sembra giungere da oltre la porta in cui vi trovate.

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    ~ Intro Ghiaccio ~

    Ghiaccio stava per sbroccare malissimo in faccia a qualcuno.
    Ma che cazzo era successo? Uno Stand nemico? Perché cazzo si era ritrovato nel salotto di una zoccola d'alto bordo? Avrebbe finito per vomitare nel camino, anche solo per dispetto. Finalmente stava andando a fare la spesa dopo l'ultima missione culo, che lo aveva bloccato PER GIORNI e...
    E adesso era su un divano comodo.

    L'ultimo ricordo certo che aveva era che qualcuno stava cercando di prenderlo alle spalle. Non gli pareva gli facesse male il culo, quindi era salvo, dal punto di vista più importante. Guardandosi intorno vide due cristiani: uno lo conosceva, l'altro chi cazzo era?

    "XALLALLERO DA DOVE MINCHIA SEI USCITO TU?"

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    ~ Intro Michael ~

    Il vento è piacevole in quel pomeriggio. L'aria calda soffia sul volto di Michael, qualcosa a cui ormai è abituato. Sul nuovo mondo, la sua routine è ormai diventata semplice. Allenamenti e raccolta di informazioni, quasi alla nausea. Nonostante ciò non demorde, tenendo questo ciclo come un prezioso rituale. Cammina per le strade della città, quella dove colui che lo ha "salvato" lo ha portato a reclutare negli Emirati, a passo svelto mentre cerca di raggiungere il campo di addestramento.

    La sua relativa tranquillità viene disturbata da una strana sensazione. Le folate, prima calorose, sembrano diventare gelide. Sente un brivido lungo la schiena, e si volta. Un sacco di folla, ma niente che giustifichi quell'odiosa sensazione di essere spiato da qualcuno. Non era proprio quello, sembrava quasi che qualcosa attirasse volontariamente la sua attenzione, ma tutto ciò che vedeva erano persone ed edifici. Nessuno che si rivolge a lui, niente di speciale.

    Quel sentimento però è ormai insito e non accenna ad andarsene o anche solo diminuire. Quando si smuove, invece, è per farmi sentire una sensazione alle sue spalle. Si volta ancora, e di nuovo, ma rimane sempre dietro di lui. Paranoia, vuole giustificarla così, ma è troppo insistente, sembra quasi avvertirlo di qualche pericolo. Attimi dopo, la paura si fa reale quando, come colpito da un vento di tempesta, Michael indietreggia senza poter fare niente, per poi venire nuovamente colpito, gettandolo indietro. La sensazione è simile a qualcosa che ha già provato, ma non sa cosa sia.

    Poi, il paesaggio sparisce. I suoi occhi, nel tempo di sbattere le palpebre, si accorgono del cambio repentino di scenario. Una stanza, strana, con un arredamento mai visto almeno da lui. Inoltre, il ragazzo è seduto su una poltrona, come se il portale lo avesse condotto proprio lì. Di fronte a me, una porta da cui proviene un coro di voci, ovviamente offuscate dalla parete. Nota inoltre un altro paio di persone accanto a lui. Forse stavolta non era solo. Non che fosse un bene, a notare la parlantina di uno dei due.

    « Sono uscito da dove sei uscito tu, almeno credo. Voi, invece, chi siete? »

    Non ha la minima idea di dove sia finito, ma ha tutta l'intenzione di scoprirlo. Specialmente perchè è la seconda volta in pochissimo tempo che viene trasportato in posti sconosciuti.

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    ~ Intro Xavier ~

    Seduto su una delle panchine della piazza di Bonchans, il buon Xavier assaporava la brezza primaverile e stava a guardare la gente passare: i bambini giocavano, le massaie che ciondolavano per il mercato, le guardie di ronda... una normale e serena giornata nel Presidio Est.

    Quando l'orologio del vicino campanile batté le dodici, Xavier dichiarò conclusa la sua giornata di appostamento vicino alla Bacheca degli annunci: niente di interessante, e ora... pausa pranzo! Si rimise in piedi, e.... la sensazione di essere osservato lo spinse a guardarsi intorno, prima che una forza misteriosa lo tirasse indietro... catapultandolo attraverso un portale sbucato dal nulla e... dentro un salotto di classe extralusso. Con le chiappe comode comode su un bel divanetto imbottito. E del chiacchiericcio di fondo.

    E non sapeva che cazzo stava succedendo,
    ma la cosa ampliava decisamente i suoi standard per il concetto di "imbucarsi ad una festa".

    La voce gracchiante di Ghiaccio catalizza la sua attenzione sulla brutta ma familiare faccia da gremlin del suo ex-circa-collega iperteso... solo che la domanda che gli rivolge viene intercettata da un terzo tizio seduto con loro, che Xavier non riconosce.

    "Ah... sei tu... :v ...Granita?" era un nome che c'entrava col freddo "Sinceramente non so: stavo sbrigando un importantissimo lavoro ad Istvàn e poi *puff*, qualcosa mi trascinato QUI."
    Guarda poi lo sconosciuto e gli fa un cenno di saluto
    "Io sono Xavier, piacere. Ora..." si guarda intorno "Qualcuno di voi ha idea di dov'è il qui?"

     
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    Davanti a voi, a mezz'aria, compare una figura traslucida.

    jpg"Vi ho convocati qui io, miei cari investigatori. Io sono il compagno del Signor Giovanni Muccio, proprietario di questa casa. E' stato assassinato e prima che anche io scompaia definitivamente, sono riuscito a portarvi qui per risolvere l'enigma della sua morte. Giustizia va fatta."

    Ghiaccio voltò la testa di scatto verso lo sconosciuto e puntò il dito in direzione di Xavier. "Senti cocco, Xallallerò è lui." Poi indicò sè stesso. "Io Ghiaccio, capito? Non Granita, GHIACCIO. Non dargl-."

    Non ebbe il tempo di concludere che si materializzò un palese Stand: poteri strani, aspetto strano, morente dopo la perdita del padrone. Un padrone che sembrava proprio un suo simile...italiano...? Erano ancora nel Bloodrunner? O addirittura sul semipiano? Cazzo, si stava sbattendo l'anima per fare un buon lavoro e farsi pagare dal biondo.

    "...la carta parla."

    Xavier fissa la figura traslucida con occhi sbarrati: quella carta da gioco ha parlato; che cosa abbia detto, è per il momento secondario. Dopotutto, potrebbe benissimo essere un'allucinazione dovuta alla fame. Poteva essere, in fondo, che cazzo ne sapeva lui di come funziona il corpo umano in situazioni di stress?

    "MA DAVVERO SHERLOCK? LA CARTA PARLA?!"
    "Che, non l'hai sentita? >_>"

    "Parlo correntemente quattordici lingue interdimensionali, per essere precisi.
    Purtroppo non abbiamo molto tempo, temo."


    "TI SEMBRO UN CAZZO DI SBIRRO? DI SOLITO SONO IO QUELLO CHE ACCOPPA"
    "....sicuro di non c'entrarci niente con questa storia?" fissa Ghiaccio sospettosamente
    "Ti pare? Secondo te me ne rimarrei in zona dopo?"

    "Non ho operato una scelta personale, la vostra presenza qui è frutto del caso. Vi chiedo però di collaborare, o per voi sarà molto difficile tornare nel vostro luogo d'origine."

    Quando appare una carta, a dimensione umana, a Michael viene naturale pensare di essere in un sogno. Ghiaccio, così dice di chiamarsi, corregge l'errore del ragazzo che aveva, erroneamente, pensato che stesse richiamando la sua attenzione. L'attenzione di Michael, però è ancora catturata da quella carta parlante e da ciò che ha detto.

    « La domanda da fare direi che è semplice. Come possiamo aiutare? »
    Ignorò l'opinione degli altri due, almeno momentaneamente, le parole degli altri due per cercare di capire.

    "Shhht" Xavier fa segno a Ghiaccio di tacere e indica il terzo tizio.
    U Gesù - pensò Ghiaccio - sono finito tra Madre Teresa e Don Abbondio.

    "Ho isolato la villa con un sigillo così da tenere tutti qui, avrete tempo per portare avanti le vostre indagini. Dovrete scoprire chi si è macchiato di tale efferato crimine."

    "Quindi ricapitolando: c'è un morto acciso, il suo Stand ci ha rapiti ma non molestati e adesso dobbiamo giocare a Detective Conad. Con uno stronzo a giro che appena saprà che lo stiamo cercando proverà a seccarci uno per uno"

    « Sospetti? Il corpo dov'è? Inoltre, dopo potremo andarcene liberamente da qua? »

    "...c'è un buffet? E li date i drink gratis?" chiede il Medium - giusto per non restarsene in silenzio.

    "Conclusa la vostra missione verrete trasportati nuovamente al vostro mondo di origine. Vi doterò di compagni per favorirvi in questa missione. Vi spiegheranno le peculiarità di questo mondo. Per il resto, troverete nella stanza adiacente gli ospiti. Sono stati già informati dei fatti. Buona fortuna."
    E ti pareva? Certo che Grande Puffo era un aspirapolvere. Ghiaccio pensò con tristezza alle sue buste della spesa. Qualcuno gliel'avrebbe pagata. A tal proposito... conveniva darsi un'occhiata intorno e magari intascarsi un souvenir...
    Lanciati in mare senza braccioli nè vasellina. Merdaviglioso.

    Alzò un sopracciglio « Compagni? Altre persone? »

    "...lo prendo per un no." brontola il Medium, abbassando tristemente il capo e scuotendo la testa "D'accordo, allora... quando arrivano questi collaboratori?"

    "Beh signorine muoviamoci prima che cali tutta la Scala Quaranta"

    La figura traslucida scompare lentamente. Non prima, però, di avervi sfiorato con la sua spada.
    Il tocco freddo della lama smuove qualcosa in voi: è come se sentiste la vostra anima fluire all'esterno e condensarsi in qualcosa... qualcosa che vi rappresenta, qualcosa a cui siete legati. Una parte di voi si esteriorizza e guadagna vita propria.
    Sarà il vostro compagno per il resto dell'avventura.

    pngIl momento in cui la spada tocca Michael, una strana energia sembra pervaderlo. Qualcosa che è composto dal suo potere, ma allo stesso tempo non lo è. Il suo fuoco sembra prendere vita senza il suo comando. Davanti a lui, prende la forma di un piccolo pappagallo, interamente composto dalle fiamme che riconosce come sue. Il volatile svolazza rilasciando qualche piccola scintilla, ma si posa sulla spalla del ragazzo, sopra la sua armatura, senza fare troppi complimenti. Il calore è a malapena tepore, non in grado di causare danni.

    « Uh. Interessante. Quindi, questo ci aiuterebbe? »
    Fissò anche gli altri due, in attesa di vedere cosa sarebbe successo a loro.

    jpgQuando la lama della carta da gioco lo sfiora, il Medium avverte qualcosa mutare sotto quel tocco freddo... come se quel contatto stesse drenando una parte della sua essenza per conferire un forma ed una consistenza concreta ed indipendente. E' così che Xavier si ritrova a stringere tra le braccia quello che ha tutta l'aria di essere una sorta di ornitorinco giallo dall'aria ebete e -a giudicare da come si tiene la testa- anche un po' disperata.

    "EHI! Che vorrebbe dire che questo coso mi rappresenta?!"
    Sbotta scandalizzato, e quasi offeso.

    Ghiaccio si sentì attraversare da un brivido felino. Gli piaceva il freddo, dopotutto era la sua affinità elementale. Ebbe una sensazione di deja-vu... aveva già vissuto un'esperienza del genere... La prima volta era successo quando la Freccia lo aveva colpito ed aveva acquisito White Album! La sua amata armatura di ghiaccio stava tornando da lui, ne era certo! Spalancò gli occhi, speranzoso di ritrovarsi nel suo cocoon di neve, con la visione distorta ma... no, era sempre vestito uguale.
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    "Ma che cazzo... uffa..."

    Qualcosa gli strusciò contro le gambe e, abbassando lo sguardo, vide una specie di bestiaccia.
    Una sorta di volpettina bianca e azzurra, con gli occhietti scazzati e delle orecchie strane.

    "E tu chi sei PRINCIPESSA?"

    In questo universo, il compagno può essere qualsiasi cosa: un concetto, un mostro, un banale oggetto o quello che più si preferisce. Il compagno sarà fisso, e per mezzo delle avventure svolte in questo mondo avrà margine di crescita e miglioramento.

     
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    Gli Attori della Scena del Crimine

    Ogni racconto giallo che si rispetti ha la sua vittima, i suoi indiziati, e un mistero da risolvere per scoprire l'identità del colpevole; loro, sono gli attori di questa storia.

    Giovanni Muccio: vittima e proprietario di casa. E' stato trovato morto nella sua stanza, chiusa dall'interno, come anche le finestre. Alcun segno sul corpo che dica come sia morto. La moglie, Ersilia, si è accorto dell'assenza ed ha chiesto l'aiuto dei presenti per sfondare la porta.

    Ersilia Salvatrice: moglie di Giovanni, che è il ricchissimo capo di una grande società di ricerca magica. Ersilia era la figlia di uno dei proprietari di un'altra società di ricerca, acquisita da Giovanni con il matrimonio.

    Antonia Von Hippel: avvenente attrice di soap-opere. Famosa per i suoi scandali "da sballo". Ultimamente si accompagna spesso a Quan Muccio...e non solo.

    Quan Muccio: fratello adottivo di Giovanni, un trovatello adottato dal padre di Giovanni quando era ancora piccolo. Si è dato alla vita smodata negli ultimi anni.

    Olio Panpucci: vicepresidente della società di Giovanni. Ha scalato la società grazie agli ingenti guadagni degli ultimi anni.

    Alfred: maggiordomo storico del Signor Giovanni. Preciso, rigoroso, più volte gli ha offerto orecchie per ascoltare e supporto logistico per le sue feste e serate.

    Zeno: il giardiniere della villa. E' stato licenziato questa mattina e non è ancora andato via in quanto stava liberando la sua stanza.

    I sospetti sono tutti bloccati nella villa, e li troverete tutti carinamente in una grande sala da ballo, su cui da la porta dello studio, tutta agghindata di specchi e giochi di luce. Sono tutti a vostra disposizione. Buona indagine
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    I vostri cari compagni vi salutano in maniera più o meno animata, ma si dimostrano subito piuttosto utili fornendovi alcuni chiari identikit riguardo la vittima e chi troverete nella stanza adiacente. Ah, si, perché i vostri compagni parlano.

    Il fatto che il pappagallo di fuoco parlasse, dopo che la carta pure lo aveva fatto, a Michael sembrò quasi normale. Ascoltò le informazioni utili, memorizzò le più importanti, e si rivolse agli altri due non appena avessero finito anche loro.

    « Volete partire da qualcuno in particolare? I familiari stretti mi sembrano la pista migliore almeno da cui cominciare, ma in ogni caso dovremmo interrogare tutti. » Domandò, prima di procedere nel fare altro. « Prima finiamo, meglio è. »

    Ghiaccio si piegò ad ascoltare la sua bestiolina. Non era una persona, quindi rimaneva l'essere vivente migliore nella stanza, essendo, tra l'altro, sua.

    "Il giardiniere è la scelta ovvia, visto che gli hanno dato un calcio nel culo d'addio. Però il colpevole è sempre il cazzo di maggiordomo."
    Ingobbito come suo solito, si rivolse ai suoi scagnozzi/colleghi/stronzi/fratelli-di-sventura-del-destino.
    "Cerchiamo di non perderci di vista, non ho voglia di rischiare il culo e non sappiamo cosa ci succede se crepiamo qui... ovunque sia il qui"

    « Non escluderei niente, ma si, è molto probabile anche quello. »
    Si rivolge all'altro, cercando idee.
    « Vuoi dire qualcosa, o possiamo procedere a sentire i testimoni? »

    Ghiaccio guardò il suo animaletto.
    "Senti un po', Mirtilla. Se qualcuno ti tira un calcio rischio di farmi male anche io?"
    Quello, rispose di no.

    "Beh, direi che possiamo buttare nel cesso questo metodo di assassinio"

    "Io... non intendevo offendere, prima." assicura per prima cosa l'Esper, guardando negli occhi l'ornitorinco che ha in braccio "Sei bellissimo." garantisce, e annuisce con convinzione.

    Sistemata quella faccenda -perché non vuol certo essere cattivo con il suo animale guida senziente e parlante-, Xavier ascolta i compari.
    "Interrogarli tutti è la prassi, e il giardiniere... mah, sarebbe una situazione scontata." condivide i suoi pensieri "Qualcuno potrebbe aver sfruttato il licenziamento proprio per incolpare un onesto lavoratore."

    "Prima di cominciare, comunque: voi avete qualche capacità particolare che possa tornare utile all'indagine? Io so percepire spiriti, magie e menti senzienti, oltre che fiutare plagi mentali ed illusioni." rivolge quindi lo sguardo a Ghiaccio "E, se ti rassicura, posso tenere monitorato in ogni momento la posizione e la condizione delle aure dei presenti, caro il mio Grattachecca. ❤️ "

    [Percezione Magica | Auspex Spiritico | Scansione Mentale | Anti-Malia | Mindfuck-Alert | Trick Detector | Radar | Localizzazione]


    Michael ci pensò un attimo, prima di rispondere.
    Si era dimenticato delle basi, condividere le informazioni utili con la squadra.

    Quasi imbarazzato, rispose. « No, purtroppo niente di utile. So combattere, ma per il resto posso solo contare sulla mia testa. I miei poteri non riguardano altro. Mi dispiace. »
    Osservò quindi Ghiaccio, aspettando di sentire cosa aveva lui da dire.

    Ghiaccio si parò a due centimetri dal nasone di Xavier.
    "CHECCA? SE STAI CERCANDO DI DISCRIMINARMI PER I MIEI PRESUNTI ORIENTAMENTI SESSUALI XAVINO, TI SBAGLI DI GROSSO." Si allontanò verso la porta e si piegò a coccolare Mirtilla.

    Una volta calmato il suo attacco di misantropia, rispose all'altro: "Beh Jafar...ti chiamerò così visto che non so il tuo nome. Oh, beh ti chiamerei così anche se lo sapessi." Il mafioso si concentrò a fare i grattini all'animaletto. "Pare che siamo tre stronzi fortunati, nella nostra sfiga astrale: se qualcuno spara una cazzata davanti a me lo capisco subito e se qualche bastardo infame cerca di manipolarmi, fregarmi, farmi vedere le fatine o prendermi per il culo me ne accorgo."

    [Lie detector; Allerta pericoli; Mindfuck Alert; Trick-Detector]


    « Ok, sembra che dovrò affidarmi a voi due per quanto riguarda interagire con gli altri allora.
    Vi aiuterò per quello che posso. »


    Annuì verso i due, il pappagallo di fuoco imitò il suo gesto allo stesso momento.
    Poi rivolse un cenno del capo verso la porta dove la carta aveva detto loro fossero gli ospiti.

    « Come vogliamo procedere? Li portiamo di qua e ci parliamo, ognuno di noi parla con uno di loro... Io direi la prima, considerando cosa puoi fare tu » Indicò Ghiaccio, senza troppi complimenti. « Ma visto che tu sembra sarai molto utile, lascio decidere a te ciò che preferisci. »

    "No... io... la grattachecca... col ghiac-" nell'osservare la reazione del Quattrocchi, Xavier rimase interdetto, poi scrollò la testa e lascià perdere "Beh, saper riconoscere le balle può essere un talento davvero prezioso, ora come ora."

    Si rivolse al terzo uomo. "Voi preferite iniziare dai sospettati? Se conduceste l'interrogatorio in due, si potrebbe avere un campo e un controcampo..." soppesando il papero che tiene in braccio come se stesse soppesando le loro opzioni, Xavier rivela ai compagni un ultimo elemento -il principale- del suo curriculum "Io... non so: pensavo di provare ad ispezionare la scena del crimine e il cadavere. Visto che sono un Medium, potrei scoprire qualche indizio utile."

    Pausa. Risata nervosa.
    "...se poi trovassi il fantasma del morto per farci quattro chiacchiere sarebbe ancora meglio! 8D "

    Michael pensò al rimarco precedente di Ghiaccio, quindi dopo aver ascoltato le parole di Xavier, fece la sua presentazione.
    « Mi chiamo Michael. Però, se vuoi chiamarmi Jafar, fai pure. Conoscevo qualcuno con quel nome. »
    Detto questo, si rivolse verso Xavier « Puoi parlare con i morti? »

    Il ragazzo non sembrava tanto sorpreso quanto deluso. I morti erano tema toccato solo dagli oscuri nel suo mondo, ma non erano lì e non c'entrava niente, dunque cercò di mascherare come meglio poteva la sua espressione per non fargli pesare la cosa.
    « Non hai bisogno di supporto? Puoi farlo da solo? »

    Ghiaccio fissò la porta come se volesse sfondarla a morsi. Perchè ultimamente gli capitava sempre di dover parlare? L'universo non aveva altro da fare che rompergli il cazzo? Sbuffò.

    "Va bene, Twilight Zone, ma sei sicuro di cavartela da solo? Non si direbbe che tu sia bravo a menare le mani." Poi ammise, contro voglia "Io di solito parlo con la gente per spaventarla, ma se si cagano sotto poi non mi rispondono e non abbiamo tempo per andare giù con le cattive"

    Ma poi, tutto questo disagio per un morto ammazzato?
    Con tutti quelli che aveva fatto fuori lui avrebbe dovuto scatenare un casino.

    « Se è solo quello, posso parlare io, se sei comunque in grado di capire quando qualcuno sta mentendo. »
    Scrollò le spalle, senza soffermarsi troppo sulla cosa.

    "Beh..." alla domanda di Mika, Xavier si gratta nervosamente la nuca con una mano, reggendo il Papero contro il petto con l'altro braccio "In realtà sono soprattutto loro che parlano con me."

    Non aggiunse altro, non entrò nel merito, e non scese nel dettaglio - dopotutto, non era sempre una cosa piacevole o divertente, e talvolta era semplicemente meglio ignorarli, far finta di niente, e cercare di dissimulare in tutti modi possibile il fatto che fosse in grado di vederli.
    Si dedicò invece a rassicurare i due colleghi detective.

    "Essendo un sensitivo, potrei ricavare qualche dettaglio sull'assassino e sulla vittima anche dagli oggetti rimasti in stanza, quindi... se fintanto che sbrigo il sopralluogo, voi due iniziate sondando il terreno con i sospettati, penso che potremmo velocizzare la pratica. E poi, tranquilli..." gli rivolse persino un sorriso convintissimo, brandendo il suo fiero spirito-guida "...ho un ornitorinco, e nessuna paura di usarlo. "

    Ghiaccio gli rivolse un'occhiata piatta e poco impressionata:
    "Dattela a gambe piuttosto, sei bravo in quello, no?"

    "Lo hai capito dal mio stacco di coscia, vero?"

     
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    Avete deciso la vostra strategia ed i vostri compagni annuiscono con voi, e mentre il suo simpatico papero giallo indica a Xavier una seconda porta, che da su un corridoio e poi una scala che conduce ai piani superiori, Ghiaccio e Michael decidono di cominciare il giro di interrogatori dalla moglie della vittima.

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    Ecco la Signora Ersilia Salvatrice, che giunge a voi affranta dal dolore, che annega in un bel martini.
    Il suo compagno è una sorta di grosso fazzoletto ricamato con dei fiori che le volteggia vicino a mo' di fantasmino, e che cambia le dimensioni per avvicinarsi a lei e asciugarle le lacrime.

    Michael si schiarì la voce, passando lo sguardo da Ghiaccio a lei, prima di parlare.
    « Mi dispiace per la sua perdita, signora, ma abbiamo bisogno di farle qualche domanda per capire chi è stato. Anzitutto, io mi chiamo Michael. » fece una breve pausa, lasciando del tempo per non riempire la donna di informazioni. « Ha idea di qualcuno che potrebbe avere un motivo per avercela con suo marito? »

    Singhiozzando, la donna rispose.
    "Bhè, non saprei, non è mai stato un uomo piacevole, ecco."

    Ghiaccio storse il naso. Oh, no: una donna in lacrime. E che palle.
    MA doveva tornare a casa. Dalla sua spesa. Quindi...

    "Sono sicuro sia un momento difficile" e bla e bla e bla bla bla. Voleva anche lui da bere. "Perchè non ci sediamo tutti insieme? La può aiutare?" Cazzo, non voleva prendere al volo una donna ubriaca che probabilmente sarebbe caduta per un mancamento vero o simulato che fosse.
    Sarebbe stato imbarazzante salvare prima il bicchiere.

    L'altro annuì alle parole di Ghiaccio. Forse non era poi così male come credeva all'inizio.
    Prese posto su uno dei divanetti, aspettando che anche gli altri facessero la stessa cosa. Poi continuò.
    « Non è successo niente di nuovo, dunque? Magari qualcosa di molto recente, anche un piccola cosa che avrebbe potuto far arrabbiare qualcuno. »

    "Che cosa voleva dire con - non è mai stato un uomo piacevole-?" Ghiaccio era concentrato sulla donna, ma con la coda dell'occhio spiava il suo fazzoletto semovente. Il fazzoletto che poteva cambiare dimensioni e magari passare sotto una porta chiusa...

    La donna si accomoda su di un divanetto davanti ai due.
    "Bhè, questa mattina ha licenziato il povero giardiniere Zeno...meno recentemente, bhè, ha avuto un diverbio con Olio, il suo socio su come gestire la società. Infine più e più volte ha ripreso Quan per la sua vita dissoluta e perchè...ultimamente si stava vedendo con quella....z*cc*la."

    Oh, aveva usato una parolaccia - pensò Ghiaccio - In parte doveva essere una persona sincera.
    Tuttavia aveva puntato subito il dito su altre persone, quasi a dire "ehi, sono la moglie, io! Guardate gli altri: il poveraccio e i miei rivali per l'eredità!"

    "Capisco... doveva essere una persona difficile, immagino che dovesse amarlo molto per passarci sopra."

    La Signora Esilia si limita a guardarlo fissa, mentre lo spiritello continua a tamponarle le lacrime.
    "Non lo ho amato subito. Mio padre ci ha costretti al matrimonio per fondere le nostre aziende. Ho impiegato anni a conoscerlo ed apprezzarlo, è sempre stato un uomo difficile. Gli ho perdonato molti errori, ma provo affetto per lui."
    Non sembra mentire, o al contrario è dannatamente brava a farlo.

    "E' difficile anche dover sopportare sotto il proprio tetto una donna di malaffare, com'è che si chiama?"

    "Antonia Von Hippel, l'attrice. E' l'amante di mio marito da anni...ed ora è passata al fratello." fredda, lucida, smuove appena la testolina bionda mentre il fazzoletto le asciuga il viso.

    "Ah, Antonia Von Hippel: che nome ridicolo!" Ghiaccio aveva sentito l'odore del sangue e ci si era fiondato. Avrebbe morso fino all'osso. Doveva cercare di entrare in confidenza con la vedova il più possibile. Magari ricavava un martini o un brillocco. "... E quanto tempo fa è passata da... una scarpa all'altra, diciamo? Rispetto a, beh, l'omicidio?"

    "E non è nemmeno il suo vero nome! Se lo è scelto quella demente da sola come nome d'arte....questo mi sembra sufficiente a descrivere che donna è! In ogni caso, come solo quelle intelligenti sanno fare, si è infilata entrambe le scarpe insieme, da mesi."

    « E lei come ha scoperto del tradimento? »

    "E' praticamente di dominio pubblico...me lo avrà detto Alfred o forse Olio, non ricordo precisamente."

    « Lei ne ha parlato con suo marito di questo? »

    "Più volte e con animo. Abbiamo avuto diversi diverbi, più o meno fuoribondi...da un paio di mesi.
    Comunque, mi aveva detto di aver troncato la loro relazione."


    « Da quello che sa, ha detto la verità? Ha interrotto la relazione? »

    "Pare sia vero, visto che quella sciacquetta lo tratta da settimane con una certa cattiveria...oltre ad essersi appiccicata come una cozza a Quan."

    « Capisco. Per quanto riguarda il suo socio, invece, conosce qualche dettaglio in più? Era la prima volta che discutevano? »

    "Oh, no, parlano e si bisticciano sempre per i soldi. Olio è uno squalo assetato di denaro, pronto a tutto per qualche moneta in più. In questa sua smania ha cercato di coinvolgere anche Giovanni, ma con scarso successo"

    « Cioè, in che senso ha tentato di coinvolgerlo? In che direzione voleva dirigere gli affari? »

    "Mah, io non mi interesso di queste cose."
    Fa spallucce e beve ancora un po' del suo martini sconsolata.

    « Bene. Il fratello di suo marito invece, cosa mi sa dire del rapporto fra Quan e Giovanni?
    Prima che i loro rapporti con la signora von Hippel complicassero le cose, dico. »


    "Quan è stato adottato, è un trovatello fortunato che si è trovato di colpo ricco sfondato.
    Ha preso la palla al balzo e si è goduto la vita...ed ora se la godrà anche di più visto che è il solo erede di famiglia"


    « Si comportavano in modo amichevole o avevano qualche problema fra di loro? Avevano rapporti ostili? »

    "Buoni rapporti direi, molto uniti visto che sono cresciuti insieme."

    « Quindi l'unica cosa che può in qualche modo aver turbato il rapporto potrebbe essere la relazione con la signora von Hippel? »

    "Direi di si"

    Michael annuì, e continuò « Il giardiniere, invece? Perchè è stato licenziato? »

    "Il povero Zeno è solo una vittima, questa mattina ha potato il roseto perchè invaso da un qualche parassita...temeva che distruggesse tutto il resto del giardino e quindi ha agito di conseguenza...peccato che non ha avvisato prima mio marito. Quando si è svegliato ed ha visto quello scempio ha deciso di licenziarlo."

    « Suo marito sembra essere molto rigido.
    Comunque, la ringrazio. C'è altro che crede ci possa essere utile? »


    "Vi prego di trovare il mostro che gli ha fatto questo."
    Ed intanto il tovagliolo volante cambia forma e si infila in tasca riducendosi di volume.
    "Chi devo far entrare?"

    "Siamo qui apposta. Parliamo con Quan adesso"

     
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    ~ Xavier PoV ~

    "Per prima cosa... devo trovarti un nome."
    rimugina Xavier seguendo le indicazioni del paperotto fino alla scena del crimine
    "Non vorrei essere irrispettoso del tuo genere, quindi... ne preferisci uno
    da maschietto o da femminuccia? "


    Psyayayaya

    "Mi sembra giusto."

    Arrivato alla camera da letto, l'Esper trova una porta sfondata a calci. Dentro, c'è un bel letto a baldacchino, un paio di grandi armadi, una piccola toilette da donna e sul tappetto antistante il letto un corpo coperto da un lenzuolo bianco.

    jpg

    "Mh... scusa, Psaya: a papà servono le mani libere" spiega il Medium, mettendo per la prima volta sulle proprie zampe la ornito-papera "Tu dai un'occhiata in giro e chiamami se trovi qualcosa di losco. Io... penso comincerò dalla toilette. Immagino sarà della signora vedova."

    Psaya comincia guardare in giro mentre il suo padrone tasta la toilette della Signora, attivando i propri poteri medianici, in cerca di indizi.
    Quello che percepisce è una donna tendenzialmente triste, incastrata in una vita non sua.

    Sente il dissapore con il padre e con il marito, verso cui si è poi affezionata. Sente un vero affetto verso il defunto, che ha però più e più volte ferito la donna con quelli che pensi possano essere menzogne e tradimenti. Eppure sente che la donna in passato era un fiore gioioso tutto da amare, e sicuramente ha amato. Il ricordo dolce amaro sfuma come la cipria in cui immerge ora le dita.

    "...che storia triste." sbuffa, al solito troppo empatico con le disgrazie altrui.
    "Beh, sarà il caso di provare un controcampo con il signor marito."
    Così si avvicina al tappeto, si china accanto al corpo e solleva il lenzuolo per vedere che faccia ha il padrone della carta da gioco.

    Si tratta di un signore sulla cinquantina, panciuto, in smoking. Pallido come un cencio. Capelli radi che disegnano una bella chierica.
    Gli occhi viola del Medium cercano segni di sorta su viso, collo, polsi o mani... ma assolutamente zero: niente di strano.

    "Mh... D'accordo..." traendo un paio di respiri profondi, si prepara a toccare il cadavere.
    Non sarà una bella esperienza, naturalmente, e l'unica consolazione è che per lo meno ha lo stomaco vuoto.

    Adagia la mano sulla fronte del morto, e quello che sente sono momenti concitati.
    La sorpresa che diventa sgomento e poi sembra che la realtà scivoli via sempre più rapida.
    Sente la manca d'aria della vittima, come se fosse la propria. Cerca aria, la brama, ma non la trova...
    ...perché c'è qualcosa che gli impedisce di farlo.

    Oltre a quello, ciò che sente è un grande ego, enorme e dissoluto, sempre alla ricerca di qualcosa di più, di diverso, sempre insoddisfatto. Eppure in quell'esperienza di vita non sua, Xavier non riesce a cogliere chi sia il killer... come se non fosse una persona, ma uno sconosciuto.

    Annaspando in cerca di aria, sopraffatto per qualche momento dall'esperienza di morte per soffocamento, Xavier si autoimpone di non agitarsi; piuttosto, si lascia scivolare goffamente seduto sul tappeto, e mentre lotta per costringersi a respirare lo stesso, aspetta che l'attacco passi.

    Quando si sente tornato alla normalità, si stropiccia gli occhi per schiarirsi i sensi e prova ad ispezionare il naso e l'interno della bocca del morto per vedere se c'è qualche segno di ostruzioni, ingrossamenti o colori strani ricollegabili a qualche veleno... ma forse ha visto troppe serie-TV: non c'è nulla di strano, nemmeno alle sue altre percezioni extra-sensoriali.

    A quello che sembra, ed a giudicare dalle tue visioni,
    il Signor Giovanni è semplicemente stato soffocato in qualche modo.

    Appuntandosi mentalmente quelle informazioni, Xavier stende di nuovo il lenzuolo sul morto e si rialza; già che è in zona, ispeziona il tappeto in cerca di tracce, macchie, segni, qualcosa nascosto sotto... ma è tutto nella norma, niente fuori posto.

    "D'accordo..." mormora, per farsi compagnia, mentre si avvicina ai grandi armadi e li apre per darci un'occhiata e sottoporli ad un check delle sue percezioni mistiche; dopotutto, è lì che i ricconi tengono gli scheletri, in genere.
    Ma... un altro buco nell'acqua: nessuno scheletro, parecchi completi e vestiti.
    Niente di magico.

    Xavier richiude le ante un po' deluso e va a controllare il letto a baldacchino, controllando se c'è qualcosa sotto il materasso, sopra il baldacchino, tra cuscini, lenzuola e tende... e lì scopre qualcos'altro.

    Percepisce che il morto si era seduto sul letto quando è entrato in stanza. Lo percepisce pensieroso e smanioso. Sente in lui un qualche amore bruciante, innescato dal vedere una donna con cui ha troncato, ora presentarsi con il fratello.

    Era lì a pensare, a rosicare: il Medium può sentire quella sensazione come fosse sua.
    Poi di colpa lo sgomento, poi qualcosa a coprirgli il volto...poi tutto si fa liquido.

    Di nuovo, il Medium lascia che le sensazioni aliene lo investano e passino oltre, scivolandogli addosso e lasciandogli in pugno qualche sparuto pezzetto di puzzle; ora non resta che ispezionare la porta divelta e tornare infine dagli altri... e anche lì percepisce qualcosa di strano.

    C'è qualcuno che sfiora la porta. La sua vittima è all'interno.
    L'odio verso quell'uomo è radicato, bruciante.
    Il piano è ordito da tempo e finalmente può sviscerarsi. C'è anche soddisfazione.

    Qualcosa che sguscia sotto la porta. La soddisfazione che cresce insieme al tonfo di un corpo morto.
    Qualcosa di piatto, vivo, che sguscia sotto la porta e poi cala il sipario.


    "...benissimo." borbotta tra sé e sé, mentre un brivido di disagio e ripulsa gli cavalca la schiena.
    A quanto pare, ha un profilo per il colpevole... ora, per lo meno, sa cosa serve cercare.

    Senza altro da fare lì dentro, il Medium dai capelli bluissimi si volge verso l'interno della stanza per gettare un'ultima occhiata alla stanza ed individuando senza problemi la figura tozza e tondeggiante del suo ornitorinco giallo.

    "Psaya, vieni da papà: ce ne andiamo."

    Psayaya!

    Così, preso in braccio lo psico-papero, ripercorre il corridoio per tornare dagli altri.




    Tocco degli Spiriti
    Se qualcuno maneggia un oggetto per un certo periodo di tempo, vi lascia un’impronta psichica; Xavier può ‘leggere’ tali sensazioni e capire chi ha maneggiato l’oggetto, l’ultima volta che l’ha toccato, e cosa è stato fatto con esso. Raramente tali visioni sono chiare e dettagliate, dal momento che si possono considerare “foto psichiche istantanee”, nulla più che visioni fugaci da cui si può tuttavia capire molto.
    Sebbene la maggior parte delle impressioni si riferiscano all’ultima persona che ha toccato l’oggetto, un individuo che lo utilizza per molto tempo vi lascia un segno più forte rispetto a chi lo ha adoperato per un tempo più breve: più è intenso il legame emozionale dell’individuo con l’oggetto, maggiore è il segno che vi lascia e il numero di informazioni ricavabili; gli avvenimenti dove vengono coinvolte forti emozioni (offrire o ricevere un regalo, subire una tortura, avere una lunga storia familiare) lasciano impressioni più profonde rispetto a contatti brevi e casuali.
    Per raccogliere informazioni in questo modo, si deve tenere in mano l’oggetto ed entrare in una trance leggera; mentre si ricorre al Tocco degli Spiriti, si è solo marginalmente consapevoli dell’ambiente circostante, ma un forte rumore o un’emozione fisica improvvisa riportano alla realtà.
    Consumo: Basso

     
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    jpgArriva Quan, che vi saluta con un saluto militare piuttosto annoiato. Il suo simpatico compagno è un Hitmonchan che gli saltella alle spalle.

    Ghiaccio non si sarebbe fatto intimidire da quell'omaccione: era un bruciasghei maledetto, e adesso avrebbe avuto ancora più soldi da buttare.
    "Salve amico. Ti vedo affranto."

    "Così è la vita." fa spallucce

    Ma questo era un coglione integrale.
    "Vero, strani i casi della vita eh? Tuo fratello tira la crepa e a te cadrà in braccio una montagna di soldi"

    "La montagna di soldi, anzi, le montagne di soldi mi son cadute tra le mani già trent'anni fa. Adesso quello che mi arriva sono solo le sole, fratello."

    "Con quanta nonchalance, maledetto porco. Li avessi avuti io i tuoi soldi a quest'ora avrei le chiappe al caldo su un impero."
    Ghiaccio sorrise, un ghigno che aveva una vaga parentela con una normale espressione di gioia.
    "Ah si? Di che danni parliamo?"

    "Secondo te adesso a chi toccherà sorbirsi le riunioni? I meeting e tutte le altre scocciature? Certo, delegherò Olio, ma la mia figura continuerà a servire....era meglio prima, no? Soldi a prescindere dagli impegni."

    Anvedi sto fi'o de na mi-
    "Sarebbe questo il fottuto problema? Dì un po', ma almeno ti piaceva tuo fratello?
    Non era davvero tuo fratello, certo..."


    « Ok, ok, calma. Sono sicuro che sia dispiaciuto della sua morte. Ersilia ci ha detto che lei e suo fratello eravate in buoni rapporti. Ha qualcosa da aggiungere a riguardo? Avete avuto diverbi recentemente? »

    "Certo che mi dispiace! Mica sono un cane! Però io faccio parte del culto orori: noi non ci facciamo problemi della morte, la vita è così e basta. Comunque nessun diverbio dai miei ricordi."

    « Culto orori? Cosa sarebbe? »

    "La mia religione, tutto scorre, la vita e la morte sono un continuo che si riavvolge ciclicamente. Giovanni ha ricominciato il suo ciclo."

    Ghiaccio lo avrebbe impiccato con uno dei tendaggi se si finiva sulla metafisica.
    "Davvero nessuna litigata? Sua cognata ci ha detto che avevate litigato per...
    Com'è che si chiama? Angoia?"


    "Antonia, è la mia compagna di bevute e non solo. Mi ci diverto e so che anche mio fratello se l'è spassata e non poco. Giovanni era geloso, voleva che troncassi perchè indispettito dal comportamento di Antonia...ma pare che poi abbia parlato con Ersilia ed abbia troncato con lei, quindi problema risolto."

    « E da allora suo fratello non ha più detto niente a riguardo, immagino? »
    Michael fece una piccola pausa, per lasciargli il tempo di rispondere.
    « Quand'è che lo ha visto l'ultima volta, suo fratello? »

    "Esatto. Quando siamo arrivati questa sera, Antonia ha fatto un po' di scena madre...e Giovanni è andato via. Ersilia si è preoccupata perchè non tornava...e poi immagino sappiate il resto della storia."

    Ghiaccio trovava strano che il morto intimasse al fratello di troncare col puttanone per poi mollare subito la presa lui stesso.
    "Cosa vuoi dire quando parli del comportamento di questa Antonia?"

    "Ehi che ci vuoi fare, lei è una star, vive tutto con passione. Per poco non mi soffocava con la sua lingua e poi il ballo a cui ci siamo dedicati era molto provocante, ecco...penso che Giovanni non si fosse ancora rassegnato."

    « Sa se sua cognata, invece, sapeva della loro storia? O lo ha saputo solo dopo che gliene ha parlato lui? »

    "Penso che lo sapesse già da tempo e più e più volte litigavano per questo. Qualche settimana fa, finalmente, si sono messi d'accordo."

    « Da quel che sappiamo, suo fratello ha discusso qualche volta anche col suo socio. Sa niente sul loro rapporto? »

    Ghiaccio trovò che era davvero strano:
    cazzo, avrebbero dovuto insistere con la tipa prima. Merda.

    "Non ne ho idea, cerco di lavorare il meno possibile :) "

    « Quindi non si interessava per nulla dell'azienda di suo fratello? »

    "Assolutamente no, bastava che mi dessero la grana."

    Stai calmo Ghiaccio... forse però Mirtilla potrebbe saltargli alla gola, però.
    "Si, ok tanto ci pensano i coglioni a lavorare." Ghiaccio sbuffò rumorosamente. "Facciamo un passo indietro: se la relazione tra suo fratello e Angoia durava da molto tempo e aveva già discusso con sua moglie, senza mandarla a quel paese fino ad allora... perchè troncare adesso?"

    Quan fa spallucce "Immagino perchè Ersilia gli abbia dato un qualche ultimatum...uno scandalo è ben peggio di un po' di polvere sotto il tappeto."

    "Un Ultimatum tipo un divorzio?"

    Può essere, ma sembra che avessero trovato un buon accordo, sembravano veramente felici.

    « A lei invece non importava nulla del rapporto fra la signora von Hippel e suo fratello? Voglio dire, due uomini con la stessa donna, per di più fratelli. Solo Giovanni era geloso? »

    Intanto lui annoiatissimo tira due pugni con il suo compagno. "Finchè mi faceva divertire, anche no."

    « Antonia invece, cosa ne pensava del rapporto chiuso con suo fratello? Gliene ha mai parlato? »

    "Preferiamo divertirci piuttosto che parlare...non so che mi capisci."
    Hitmonchamp gli tira un gancio di supporto.

    « Si, capisco benissimo » Sospira, rassegnato. « Riguardo la scenata di stasera, cosa ha fatto Antonia? »

    "EH? Ci siamo baciati ed abbiamo ballato, tutto qui."

    « A tal proposito, come mai eravate tutti qua stasera? Ognuno per motivi diversi o c'era un evento? »

    "Una piccola cena di famiglia allargata."

    « Ne fate spesso? »

    "Direi di si, siamo una famiglia unita noi, voi no?"

    Ghiaccio, intanto, era prossimo ad un travaso di bile.
    Con questa marea di stronzi ubiquitari era proprio stato fortunato al cambio gestione della sua azienda. Con questo non sarebbero andati a parare da nessuna parte.

    "Senti un po' Luigi il Pugilista. Chi poteva volere morto tuo fratello qui dentro?
    Chi c'era nella stanza da ballo a parte te e la tua tipa?"


    "Io ed Antonia, Olio, Ersilia ed Alfred...ma mi han detto che c'era anche un giardiniere da qualche parte nella villa. Morto? Bhè, se dovessi pensare a qualcuno..mah, forse Olio?"

    « E perchè? I soldi? »

    "Ovvio, conosci motivi diversi?"

    "Pensavo fossi tu ad ereditare tutto il cucuzzaro"

    "Io firmo, prendo gli introiti, ma lo stipendio da supermegadirettoregalattino è di Olio.
    Abbiamo finito con questa pagliacciata?"


    « Quasi. Il maggiordomo, da quanto lavorava per suo fratello? Era da molto? »

    "Credo da poco dopo il matrimonio. Ora posso andare? Volete intrattenere altri?"

    « Si, può andare. Chieda ad Antonia di entrare. »

    Quan si limita a salutarvi, e così fa anche il suo Hitmonchan, prima che -dopo breve- il prossimo indiziato faccia il suo ingresso nel salottino.

     
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    jpgQuan esce dalla porta, e dopo breve Antonia compare sulla soglia, in un vestito fatto di tutte pailettes, occhiali da sole rosa e una grossa sfera da discoteca sulla testa, che proietta luci ovunque - si tratta del suo compagno.

    "Ehi, bei maschioni, buonasera!"

    Ghiaccio per poco non diventò cieco. Quella non era una donna: era un attentato terroristico. Però era bona.
    "Ciao Dolci Grazie"

    « Buonasera. Prego, si accomodi. »
    Michael fa cenno ad Antonia di sedersi sui divanetti.
    « Come conosceva il signor Giovanni? »

    Antonia -con tanto di sfera-disco- si accomoda sul divano davanti a voi, accavallando le gambe con fare provocante.
    "Eravamo amici speciali, ci siamo divertiti per un po'."

    « E da quanto è che questa cosa andava avanti? »

    "Umh, qualche mese, immagino...ho sempre problemi con il tempo."

    « La signora Ersilia era a conoscenza della cosa? »

    "Può darsi, visto che in tutti i salotti va dicendo che sono una poco di buono."

    Intanto anche il nostro Medium di fiducia ritorna in scena... Imbracciando il suo bellissimo ornitorinco giallo, e oltrepassando la porta della camera adibita a saletta per gli interrogatori.

    "Ehi, ci sono! Com'è la situazione qui?"

    All'interno, oltre la brutta faccia di Ghiaccio (più brutta del solito, gli verrebbe da dire: è una sua impressione, o la vena sulla tempia è gonfia che gli pulsa?) e quella pulita di Michael, Xavier scorge però anche una sgnacchera bionda, illuminata dal suo riflettore personale... e subito le si avvicina, porgendole la mano per presentarsi.

    "Salve, Signorina: sono il Detective Xavier."
    Si presentò il Sensitivo, rivolgendole un sorriso smagliante, da piacione.
    "I miei assistenti si stanno comportando bene?"

    "Oh Stellina, sono tutti bravissimi...!"

    "Assistenti di sto cazzo. Non dargli retta Trecce d'oro: quello è un fanfarone."
    Poi, rivolgendosi a Xavier, il Mafioso aggiunse
    "Com'è la situazione? E' che hanno ammazzato il fratello sbagliato."

    "Questo fanfarone ha quasi risolto il caso!"
    ritorce l'Esper, cullando il suo ornitorinco.

    Michael fissa Xavier, appena tornato, per lunghi attimi, poi fa per schiarirsi la voce.
    « Ah si? Allora finiamo qui e ci aggiorni. Se vuoi, puoi fare domande anche tu. »

    "Sì, penso sia il caso di fare il punto della situazione quanto prima."
    annuisce il Medium, aspettando però a prendere la parola per cercare di cogliere il filo del discorso e capire dove collocare i tasselli in suo possesso.

    "...ma perchè nessuno vi ha ancora portato da bere?"

    "Non lo so, signora: è la prima cosa che mi sono chiesto."

    Ghiaccio si sbracò, sprofondando nel divano.
    "Ah, tesoro perché sono dei mostri."
    Questa era un puttanone come Bocca di Rosa, che lo faceva per passione. Poteva anche essere un'assassina?
    Certo. Ma che modo di andarsene all'inferno.

    "Oh cari, ci penso io!"
    E la sfera strobo si avvicina a voi, ed in un guizzo di luci vi sforna subito tre cocktails.

    Ma chi se ne frega se è lei la colpevole? Ghiaccio poteva condannare una che gli aveva offerto l'alcol? Sono cose che non si fanno!

    Prendendo il timone dopo quella deriva, Michael torna a rivolgersi alla donna.
    « Da quello che sappiamo, Giovanni aveva interrotto i rapporti con lei da un po'. È vero? »

    "Si, da qualche settimana avevamo chiuso i divertimenti perché la moglie lo angustiava troppo, a suo dire. Sono passato al fratello palestrato :) "

    "Il fratello palestrato e scemo. Basta che sia bravo sorella, altrimenti c'è da ammazzarlo."

    « In effetti, come ha conosciuto Giovanni? Perchè ha cominciato con lui? È stata lei a cercarlo o il contrario?»

    "Ci siamo conosciuti ad una cena di lavoro ed è scoccata la scintilla."

    "Ah si? Non si direbbe che siate dello stesso ambiente lavorativo.
    Senti... chi potrebbe averlo seccato secondo te? Sei sveglia, e di larghe vedute, avrai qualche gossip per noi."


    "Oh, io ero l'accompagnatrice di un magnate dell'editoria, tranquillo caro, io penso solo ad altri numeri. In ogni caso Giovanni è uno che si sa far odiare. Ersilia non mi piace e non mi piace nemmeno il maggiordomo, un lecchino spudorato, bleah"

    "Non ti piace solo perché ti chiama 'zoccola' o ci sono altri motivi?"

    Seduto in poltrona, col suo ornitorinco in braccio e il suo drink gratis in mano, Xavier si limita ad ascoltare le domande che vengono poste ad Antonia e le risposte che vengono da lei fornite... finché qualcosa, per qualche motivo, non colpisce la sua curiosità.

    "Un lecchino di chi?"
    domanda il Medium alla donna, inarcando un sopracciglio.

    "Di tutti...ed in particolar modo di Ersilia, sempre lì a starti dietro per offrirti qualcosa...ha uno sguardo brutto, poco sexy ed anche stupido. Comunque...si, inquadrate quella stronzetta di Ersilia, sicuramente era gelosa del mio rapporto con Giovanni e non ha retto più. Si, lo so, faccio sempre questo effetto."

    "Beh... ma è un maggiordomo, è tipo il suo lavoro starti dietro e darti roba, no?"

    "...allora dov'è adesso? Io ho saltato il pranzo. :v "

    "Starà grattando dietro la porta per entrare a servirvi qualcosa....si, sarà il suo lavoro, ma è un lecchino."

    « Cosa è successo prima della morte di Giovanni? Eravate già qui, giusto? »

    "Eravamo qui per la cena, ho fatto anche un ingresso trionfale...penso che Giovanni si sia allontanato per digerire la cosa"

    « Per ingresso trionfale cosa intende? »

    "Un po' di musica che pompa nelle casse, un po' di limone duro con il mio gelatino al cioccolato, qualche balletto per fare un po' di scena...solite cose."

    "Il tuo coso non può aver ucciso suo fratello, giusto? Eravate avvinghiati come due anguille mentre Giova schioppava di sopra. Chi ha dato l'allarme?"

    "Bhè si, eravamo tutti insieme, di tanto in tanto qualcuno si allontanava, si appartava....quando Giovanni non tornava da un po', Ersilia è andata a cercarlo, trovando la porta chiusa e nessuno che rispondeva: ha cercato aiuto, e il mio cioccolatino ha rotto la porta con un calcio."

    "Dei presenti, chi altro era assente in sala quando Giovanni se n'è andato?
    Mentre la signora Ersilia, dopo quanto tempo è andata a cercare il marito?"

    Il tempo degli aperitivi ed è andato a cercarlo.

    "Senti, senti! Chi si è appartato, Bella di casa?"
    "Io mi sono assentata per andare in bagno, quando sono uscita ho trovato Ersilia. Alfred è andato alle cucine per prendere gli aperitivi. Olio è uscito in giardino per rispondere ad una chiamata. Il giardiniere non l'ho mai visto."

    "Ersilia era fuori dal bagno? :v "
    Doveva andarci anche lei.

    "Ed è stato prima o dopo che Giovanni si ritirasse?"
    "Tutto quel che vi ho detto è accaduto dopo, durante gli aperitivi."

    "Il giardino... la stanza di Giovanni si affaccia sul giardino?"
    "Si, tutte le stanze hanno affaccio sul giardino credo."

    "Mh... D'accordo."
    Il botta e risposta si è fatto serrato, ma d'un tratto il Medium si alza in piedi.
    "Signorina, le spiacerebbe scusarci un momento? Ho bisogno di conferire con i miei assistenti."
    E così dicendo, Xavier tira Mika & Ghia per una manica.

    "Oh cari, fate pure, ma tra poco devo andare alla toilette delle signore, sappiatelo!"

    "Non ci vada da sola - so che per le donne è pericoloso là dentro."

    Michael osservò Xavier sospirando, per poi salutare la donna.
    « Se ci servirà qualcosa chiederemo di nuovo, la chiameremo. »

    Così, Antonia si alza dal divanetto e se ne va allegramente ballando in bagno.

     
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    Antonia ha lasciato la stanza, e i detective sono liberi di passare ad interrogare il prossimo testimone, ma il Medium -che ha appena congedato la donna- sembra avere qualcosa di cui conferire con i suoi colleghi.

    « Dunque, cos'hai scoperto? »
    Domanda Michael, passando poi a fissare Xavier ed incrociando le braccia.

    "Prima di sentirei il prossimo sospettato, dobbiamo fare il punto della situazione."
    dice l'interpellato, rivolto ai compagni
    "Non possiamo fare domande mirate senza sapere cosa cercare."

    Traendo un respiro profondo, Xavier poggia una mano sulla spalla ad entrambi i colleghi e prova ad aprire un canale telepatico per esprimersi al meglio, nel minor tempo possibile e con la maggior dovizia di particolari; una volta stabilito il contatto, la voce di Xavier sarebbe risuonata nella loro testa.

    Sono stato nella stanza, ho rovistato un po' in giro, e la faccenda è questa: il tizio è morto soffocato.
    Si era ritirato in camera per sbollire lo scazzo di aver visto la donna che amava con suo fratello, così si è seduto sul letto a rimuginare, ma qualcosa gli è calato sulla faccia: la sensazione che mi ha trasmesso è stato di "sconosciuto" e "liquido".

    A quanto ho percepito, si trattava di un piano di vecchia data, dovuto ad odio forte e radicato. L'assassino era fermo davanti alla porta quando è successo: ha fatto strisciare qualcosa di vivo sotto il battente chiuso, e poi si è goduto il tonfo del corpo esanime sul tappeto.
    Voi che avete scoperto?


    La sensazione di avere qualcuno dentro la propria testa non era piacevole per Michael, almeno non al primo impatto. Si concentrò, cercando di carpire tutto quello che poteva, per poi rispondergli.

    "Non molto in realtà. Di sicuro a Giovanni non faceva piacere che Antonia si facesse il fratello, e credo che nemmeno la moglie fosse molto contenta del marito, ma sembravano avere almeno apparentemente trovato un accordo. Abbiamo sentito la moglie e il fratello, prima di Antonia, quindi ci manca ancora qualcuno, ma volendo già questa storia è abbastanza complessa così. Mi pare di aver detto tutto, ma se ho dimenticato qualcosa correggimi, Ghiaccio."

    Quello, però, è un attimino preso da una sconvolgente rivelazione.
    Cazzo che storia. Allora persino Xavier aveva qualcosa di fico, qualcosa di addirittura utile!

    "L'unica persona a non essere mai stata alla festa è il giardiniere, licenziato per aver sradicato le rose, meh. Gli altri si sono allontanati più o meno tutti, dopo la fuga del morto. Nessuno dei tre, fin'ora, sembra aver sparato puttanate o cercato di infinocchiarci.

    Però c'è qualcosa che non torna: se Giovanni amava la sgallettata e ha sempre discusso con la moglie senza risolvere nulla... perché cedere adesso? Il fratello scemo ha parlato di un 'ultimatum', senza specificare un bel cazzo di niente. Uno col cervello bruciato, te lo dico. Andreste d'accordo, due stacanovisti separati alla nascita."


    D'accordo... direi che c'è un bel po' di carne al fuoco, cose che non tornano, e cose ancora da spippolare.
    conclude il Medium, tirando le somme, prima di passare a proporre un piano d'azione
    Proporrei di fare così, allora: visto che restano gli ultimi tre indiziati, converrà torchiarne uno ciascuno per accorciare i tempi e vedere se hanno un odio di lunga data, o uno spiritello capace di infilarsi sotto le porte e soffocare la gente.

    Ghia prova col socio in affari.
    che tra squali ci si intende

    Mika va dal giardiniere.
    che sembra quello più sensibile per trattare con uno che ha perso il lavoro ed ora è pure indiziato

    E io parlo col Maggiordomo.
    ...che magari riusciva a farsi avere un drink e qualcosa da mangiare.
    ...vi sta bene?

    " Beh, le piante non sono il mio forte, ma farò quello che riesco, si. "

    Meglio! Se fa il reticente, gli bruci le petunie!

    "Non credo sia il caso, almeno se non ha fatto niente di male."

    "Io sono un onesto lavoratore della Mafia. Non posso promettere di non prenderlo a calci e sfilargli il portafogli. E già che ci sei, portami un panino."

    La strategia era decisa...




    Telepatia
    Questo potere permette di creare un legame tra la propria psiche e quella degli alleati, e di proiettare immagini, parole e pensieri nella loro mente... a patto che questi possegga le facoltà intellettive per comprenderlo e decodificarlo: non si può “comunicare” con animali e non si può trasmettere un messaggio composto da parole a chi parla una lingua diversa dalla propria. La portata della rete telepatica, la sua durata (massimo 2 turni), e il numero di soggetti connessi dipende dallo sforzo profuso.
    Consumo: Medio



    Edited by Ohstè - 24/3/2020, 11:56
     
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    ~ Michael PoV ~

    jpgIl piano è deciso, e a Michael rifilano una stanza secondaria per poter interrogare il povero giardiniere. Si tratta di un piccolo tinello adiacente la cucina, probabilmente la stanza da pranzo per la servitù. Un semplice tavolo di legno, quattro sedie non imbottite e credenze piene di piatti.

    Lui è il caro Zeno Cosetti, ed il suo Compagno non è altro che un simpatico annaffiatoio che gli saltella dietro inondando tutto di acqua; in realtà, lo stesso Zeno si presta piuttosto bene a quest'operazione, visto che piange come una fontana e non riesce minimamente a calmarsi.

    "NON SONO STATO IO!"

    Michael venne preso alla sprovvista da quel comportamento. Non nel senso di stranezza, ma di pura sorpresa. Forse era... un tantino esagerato, ma poteva capirlo.

    « Ti credo. Devi solo rispondermi, non sei accusato di niente. Dobbiamo comunque chiedere a tutti per farci un'idea. »
    Si mise a sedere, facendo cenno col capo verso la sedia di fronte a lui. « Siediti e calmati. Ti farò solo qualche domanda e poi potrai andare, ok? »

    Gli lasciò qualche secondo, poi riprese la parola.
    « Da quanto tempo lavoravi per il signor Giovanni? »

    Niente, continua a piangere.
    "Da...da....sigh....diversi....sigh.....mesi."

    Non andava molto bene. L'ansia poteva offuscargli il giudizio, volontariamente o involontariamente che fosse.
    « Ho sentito che aveva deciso di licenziarti. Sai dirmi perchè? »

    "Perchè è un cretino!"
    Sbotta di colpo, poi ricomincia a piangere

    Oh, questo è interessante.
    « Un cretino? Puoi spiegare meglio? »

    Zeno cerca di tranquillizzarsi, mentre il suo compagno gli fa un po' di carezzine per farlo stare meglio.
    "Un parassita ha attaccato il roseto. Ho provato con vari modi, ma niente ha funzionato. Così ho dovuto potarlo prima che diffondesse al resto del giardino. Non ho avvisato prima il Signor Giovanni...ed il risultato è che sono stato licenziato."

    « È stato per aver preso la decisione da solo? Giovanni ci teneva così tanto a quelle rose? »

    "Francamente non si è mai interessato ai giardini...ma la sola idea che non abbia prima chiesto il permesso lo ha fatto impazziere. Il Signor Giovanni era un maniaco del controllo."

    « Per quel che sa, si comportava così con tutti? Quando qualcosa non quadrava dava di matto? »

    "A volte, penso che si comportasse così con tutti, almeno con noi della servitù."

    « Hai avuto qualche contatto con i membri della famiglia, o il rapporto si limitava al lavoro? »

    "Di tanto in tanto la Signora Ersilia si dilettava a passeggiare in giardino."

    « E ci hai mai parlato? »

    "Qualche volta, per lo più chiacchierava con Alfred."

    « Il maggiordomo, giusto? Hai mai sentito, per sbaglio, qualcosa di quello che si dicevano i due? Niente di strano? »

    "Niente in particolare, parlavano del più e del meno, penso fossero amici."

    « Capisco. Passando ad altro, cos'hai fatto oggi prima della morte del signor Giovanni? »

    Ero nella mia stanza. Stavo impacchettando le mie cose per andare via. Ad un certo punto ho sentito le urla e sono venuto nella Villa.

    « Non ha visto o sentito niente di strano prima? Dov'è la sua stanza? »

    "Vicino il capanno degli attrezzi, lontano dalla villla. Prima niente, solo della musica ed ho visto arrivare i vari ospiti."

    « Eri a conoscenza del fatto che la signora von Hippel e il signor Giovanni fossero amanti? Le era mai capitato di vederlo, o ha mai avuto modo di sospettare qualcosa? »

    "Io preferisco farmi gli affari miei, comunque era qualcosa che sapevano tutti"

    « Credi che la signora Ersilia avesse motivo di uccidere il signor Giovanni a causa di questo? O sospetti di qualcun'altro? »

    "Non conosco così bene la famiglia. Sicuramente la Signora Ersilia è una persona molto triste. Le portavo sempre dei fiori per strapparle un sorriso, ma non so se si può arrivare ad uccidere per questo."

    « E il suo socio, Olio? So che discutevano spesso. »

    "Purtroppo non lo conosco minimamente."

    « Ok, capisco. Ha altro che crede sia importante? Non so, un luogo che potrebbe esserci utile da controllare, ad esempio. »

    "Non saprei francamente, se avete qualche sospetto in particolare vi posso mostrare la sua stanza."

    « Mh... Dovremo vederle tutte se possibile quindi vorrei incominciare dalla servitù. Il maggiordomo, Alfred, dove stava? All'interno della casa? »

    "Umh, dalla cucina c'è una scala che conduce ai piani bassi, dove ci sono le camere per la servitù. Se mi segue le mostro la sua camera."

    « Certo, fai strada. »

    Zeno si alza mostrandogli la scala in cui si addentra. C'è un piccolo corridoio su cui danno tre camere. Apre la seconda porta e mostra una piccola stanza in cui è presente un letto singolo, uno scrittoio ed un pesante armadio. La luce giunge da un lucernaio in alto. L'alloggio è piuttosto piccolo, umidi e nell'insieme lugubre.

    "Eccoci."

    « Prima che ti lasci andare, le altre due camere di chi sono? »

    "Della cuoca e della signora delle pulizie, ma lavorano solo la mattina e raramente utilizzano queste stanze."

    « Non erano presenti all'accaduto, dunque. Ok, ti ringrazio, puoi andare per ora, se avrò bisogno di altro verrò a cercarti, ma spero non ce ne sarà bisogno. »

    Il giardiniere saluta e si allontana, e Michael si addentra nella stanza, mettendosi ad osservare meglio di dintorni.
    Si volta verso la sua spalla, il pappagallino ancora lì fermo.
    « Puoi aiutarmi a cercare? Vedi se c'è qualcosa di strano in giro. »

    In fondo, due paia di occhi potrebbero aiutare. Ancora di più il paio di ali del volatile, che non si sa mai.
    Inoltre, ancora non si è capito che utilità abbiano. Dovrà pur fare qualcosa.
    Si avvicina dunque allo scrittoio come prima cosa, cercando di trovare qualcosa di utile.

    Il pappagallo prende il volo e cerca in alto verso il lucernario eventuali cose sospette.
    Sullo scrittoio, il detective trova cose poco interessanti. In uno dei cassetti c'è una sorta di diario di lavoro, con tutti gli spostamenti della famiglia riportati con orari e simili. Una piccola agenda con gli appuntamenti e le date da ricordare. C'è poi un piccolo fascetto di lettere il cui destinatario è tale Alfred Gogosh, e infine una piccola scatola con ricordi e cianfrusaglie varie, delle foto di un giovane ragazzo biondo al mare, dei bottoni, e delle spillette hippie.

    Michael osserva l'agenda per qualche secondo, poi allunga la mano, cominciando a sfogliarla.
    Può esserci qualcosa di utile, magari qualcosa riguardo al suo lavoro e al suo socio, Olio...

    Nell'agenda trova solo gli impegni di tutta la famiglia giorno per giorno: sono segnati i nomi di Ersilia e Giovanni con il luogo e l'orario in cui si trovano. Ci sono anche dei "diagrammi" per così dire, per specificare in che fasce della giornata la casa è vuota, o in cui è presente solo Ersilia, o solo Giovanni. Non c'è granchè riguardo il lavoro di Giovanni.

    Finito questo, si dirige poi verso l'armadio, aprendolo. Forse oltre ai vestiti ci sarebbe stato altro di utile...
    Invece, negli armadi ci sono solo le varie divise di Alfred.

    Michael si gratta il mento. L'ispezione era leggermente superficiale, ma non sembrava esserci molto di utile in ogni caso. Fece appunto mentale del diario degli appuntamenti, e poi spostò la sua attenzione dove era il letto e nei suoi dintorni, per vede se ci fosse qualche effetto personale o qualcosa fuori posto, ma... Tutto molto triste e tranquillo.

    Sul comodino c'è un libro di poesie di tale Hissen "Sull'amore e sul tempo"

    Niente di nuovo, quindi un gran male. Michael fissa il pappagallo, con sguardo esasperato.
    « Trovato niente? »

    Il volatile risponde che il libro di poesie è molto triste e l'agenda molto psicopatica, ma...
    « ... Eh? Che vorrebbe dire? »

    Il pappagallo rosso risponde che la copertina del libro è triste -c'è una rosa appassita in copertina-, e che per creare un'agenda così meticolosa ci vuole molta pazienza e dedizione alla famiglia; probabilmente Alfred deve essere veramente un bravo maggiordomo.

    « Attento ai dettagli, vedo. Hai visto altro di interessante? »
    Quello che hai visto anche tu, le lettere, il box con le cianfrusaglie e le divise di lavoro

    « Quindi, non credo ci sia altro da vedere qua. Forse dovremmo controllare a che punto sono gli altri, mi sono già dilungato abbastanza, in fondo dovevamo solo parlare col giardiniere. »

    Esce quindi dalla stanza, aspettando che il pappagallino di fuoco torni a posarsi comodamente sulla sua spalla. Al momento mettere insieme i pezzi era la cosa più utile da fare, ad ispezionare ci avrebbero pensato dopo.

    « Senti un po', ma esattamente cosa sai fare tu? »
    Dopo la dimostrazione di prima, si era accorto che aveva possibilmente sottovalutato l'utilità effettiva del compagno.

    Mentre ritorna sui suoi passi, il pappagallo informa il padrone che al momento è in grado di volare e poco più: gli spiega però che i Compagni sono in grado di crescere, evolversi e guadagnare anche enormi "poteri" con il passare del tempo e dell'esperienza che si accumula.

    « Quindi, più ti faccio aiutare, più tu impari? Il succo è questo, se ho capito bene. »
    Circa si.

    « Ok, molto bene. Scusa se ti ho un po' ignorato finora. »

    Così, continuando con tranquillità a camminare, Michael andò a cercare i suoi compagni.

     
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    ~ Ghiaccio PoV ~

    Il piano è deciso, e anche Ghiaccio viene costretto a spostarsi di stanza per continuare il suo interrogatorio. Viene accompagnato all'interno delle cucine: due grandi ambienti in cui trovare di tutto, per cucinare praticamente qualsiasi cosa che gli venga in mente. C'è anche un bellissimo forno per le pizze.

    jpgE sopra uno sgabello c'è il caro Olio Pompucci, che lo osserva dietro uno spesso strato di lenti da vista: è sudaticcio e tarchiato. Lo sguardo arcigno. Sulla sua spalla -a mò di pipistrello- svolazza un taccuino nero, il suo Compagno. Intanto Mirtilla si dirige verso i bagni alla ricerca di quanto necessario.

    Ghiaccio si sedette a sua volta, con la schiena ingobbita, a guardare storto il sospettato di rimando.
    "Salve sor Pampurio. Tu non vuoi parlare con me e io non voglio parlare con te, ma se vogliamo uscire da qui entro oggi lo dobbiamo fare. Vado al dunque: tu e il tuo socio morto avevate idee diverse sugli affari. Ora che è schioppato è rimasto solo il fratello Gian Galeazzo a magnare, bere e non fare un cazzo e tu puoi fare come ti pare. Magari lo lasci pure in mutande, Dio sa che se lo merita."

    Dopo averlo fissato un attimo, Ghiaccio si alzò e si spostò languidamente verso i coltelli,
    iniziando a giochicchiare con due lame.

    " Dammi tre motivi per convincermi che non sei l'assassino.
    Ti avviso che siamo in una cucina e io so lavorare di coltello."


    Olio lo osserva con noncuranza, come se avere a che fare con persone come lui fosse la sua routine.
    "Certo che lascerò Quan sul lastrico, perché dovrei permettergli di mangiare a mie spese? Giovanni era duro, ma in fatto di affari io sono più bravo, più creativo. Porterò la nostra azienda a livelli inimmaginabili.

    Vuoi tre motivi? Molto semplice: non ho bisogno di uccidere Giovanni per fotterlo, avevo già un piano per appropriarmi della sua fetta di azienda, tramite un po' di società fittizie. Ora impiegherò mesi e mesi prima che il testamento venga messo in pratica.

    Tanto basta ed attento a giocare con i coltelli...Signor Ghiaccio, che poi ci si finisce per tagliare."

    Ah, tu non ti sei mica presentato, ma lui sembra conoscerti.

    Ghiaccio ci rimase un po' di merda: insomma, lui si era trovato catapultato in questo circo di puttane -dopo il suo orario lavorativo- e voleva soltanto fare male a qualcuno per sfogarsi, era troppo da chiedere? Comunque, evidentemente anche l'altro cristiano era in odor di mafia, quindi avrebbe lasciato correre... dopotutto erano chissà stracazzo dove: non avrebbe ottenuto nulla per sé in una schermaglia tra clan, in questo caso.

    Rimise a posto i coltelli, scrollando le spalle.
    "Non sarebbe né la prima né l'ultima volta che perdo sangue, Don Olio cuore. Dì un po': hai origliato?"
    Piegò la testa in direzione del suo compagno "...o ti ha semplicemente informato qualcuno?"
    Il mafioso rimase in piedi, storcendo il naso e guardandosi un po' attorno. "Sai dove trovo la roba per mettere su un caffè?"

    "Caffè? Sarebbe? Non ho bisogno di origliare nulla, orsacchiotto,
    il mio libricino mi fa sapere tutto ciò di cui ho bisogno."


    "Niente caffè?! Ma che vita di merda fate da queste parti? Ci hanno costruito gli imperi sul caffé..."
    Ghiaccio trasecolò; poi, tornò a sedersi, borbottando.
    "Ma vedi tu se devo avere a che fare con dei barbari. E che sfaccimm'."

    Il Mafioso si accasciò, mollandosi la faccia su una mano e tamburellando le dita con l'altra.
    "Vabbù... Cosa fa di preciso il tuo compare?" Fece un cenno con la testa verso il quaderno.

    "Il mio amico è in grado di cogliere informazioni. Molto utile...per le gentili richieste ad altre società, come puoi immaginare. In realtà Giovanni non ha lasciato alcun testamento, il patrimonio di famiglia seguirà la linea di sangue, quindi Quan; certo dovrà garantire una vita tranquilla alla vedova, ma sono bruscolini."

    "E sai cosa? Volevo proprio chiederti del testamento di Giovanni: perchè lasciare quel coglionazzo del fratello come unico erede? Alla sua signora non tocca niente? Intendiamoci, non me ne frega un cazzo di chi resta col culo per terra, né del morto, voglio solo andarmene a fanculo a casa mia.
    Chi l'ha ammazzato secondo te?"


    "Chi è stato? Perché si uccide? Per soldi e per passione, no?"

    "Certo, non che fossero fratelli di sangue però... la questione soldi punterebbe principalmente il dito a te e a Quan: lui è un imbecille e tu avresti goduto di più a vedere la sua faccia una volta fregato. Questo ci lascerebbe con l'affranta vedova e la sciacquetta atomica. Tu e il tuo amichetto che ne sapete di quest'altro puttanaio? Con gli altri due nella casa non ci ho parlato ma, così a naso, il giardiniere è solo un povero stronzo."

    "Oh, Ersilia è una povera triste e sconsolata, incastrata in una vita che non vuole. Può la depressione trasformarti in un killer? Può essere. Antonia pensa solo al divertimento. E smettila di inserirmi tra gli indiziati, che devo fare, pagarti? O magari preferisci una crema per le rughe."

    "Perchè scegliere tra soldi e skincare? Sei tra gli indiziati perché ti sei allontanato da solo dalla sala mentre Giovanni soffocava al piano di sopra. Siete solo in sei e non mi fido di nessuno di voi, potreste avermi raccontato balle. Comunque... La vedova ha litigato più volte col marito perché lui non riusciva a tenerselo nei pantaloni. O forse magari quel tipo era davvero innamorato, bleargh. Con cosa potrebbe averlo minacciato Ersilia per fargli rompere con la sgallettata, alla fine? Un divorzio non mi sembra la fine del mondo... è solo un matrimo-"

    Ghiaccio si ricordò all'improvviso di quello che aveva detto il fratello brocco; non ci si era soffermato sopra più di tanto perché gli prudevano ancora le mani, ma forse aveva detto una cosa utile. Ma anche Atomica Bionda aveva parlato del maggiordomo... In tutti i gialli era sempre il maggiordomo. Si raddrizzò sullo sgabello.

    "Ora che ci penso... il maggiordomo... ha sempre delle attenzioni particolari verso la signora?"

    "Dici Alfred? Bhè, si, è un tipo servile lui. Probabilmente Ersilia avrà tenuto per le palle Giovanni minacciandolo di qualche scandolo, sai come possono essere coreografiche le donne."

    "Cosa poteva preoccupare Gio-coso a quel punto? Da come ce ne avete parlato non mi sembra un tipo che si fa portare per il naso come una vacca."

    "Uno scandalo epocale con tragedia annessa, avrebbe distrutto la sua immagine di uomo perfetto, qualcosa di irritante per un tipo come lui."

    "Potrebbero essere amanti? La vedova e il maggiordomo?"

    "Alfred ed Ersilia?" Olio lo guarda perplesso "Sicuramente quel pinguino ci tiene a lei, la vizia indubbiamente, ma non mi pare di averli mai beccati in cose compromettenti."

    Ghiaccio sbuffò, esasperato. E stanco. Tanto stanco. E non c'era manco il caffè, porca la puttana.
    E la sua spesa e il suo caffè tutti soli nel Bloodrunner: li avrebbe ritrovati a doppio, sicuro.
    E qui non si cavava un ragno dal fottuto buco del culo di niente.

    "Tutta questa storia è r-i-d-i-c-o-l-a. Bah. Me ne vado."

    Mirtilla non era ancora tornata, magari era il caso di andarla a cercare?
    Poi sarebbe tornato da quegli altri due poveri stronzi di Xav e Mik.

     
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    ~ Xavier PoV ~

    Mentre i suoi due colleghi assistenti si spostano in altre stanze, Xavier resta da solo nel salottino... almeno finché arriva Alfred, il Maggiordomo. Si accomoda davanti all'ospite e gli allunga un bicchiere con quello che sembra un alcolico.

    jpg"Ho immaginato che aveste sete."

    "Ah, wow! ❤️ Ma che gentile! Lei è davvero un brav'uomo! ...oltre che un ottimo padrone di casa!"

    Immediatamente, lo sguardo del Medium si illumina come quello di un bambino e lui comincia a vomitare arcobaleni; tuttavia, prima di avventarsi sul bicchiere come un morto di fame (che è meglio non farsi riconoscere subito), mette giù l'ornitorinco e porge la mano al maggiordomo per una stretta... aspettando il contatto fisico per attivare il "Tocco degli Spiriti".

    "Il mio nome è Xavier Salazar Céladon: la ringrazio per la disponibilità e per il suo tempo.
    Da lavoratore a lavoratore, posso immaginare quanto tutto questo sia difficile anche per lei: voglio dire, gli altri piangono il lutto, ma poi si aspettano che il resto della baracca continui a funzionare come al solito... e ora avete anche tre ospiti extra. Ecco... mi dispiace per l'incomodo."


    "Oh ma si figuri! E' il minimo d parte mia per quello che state facendo per noi!"

    Quando sfiora le sue mani guantate di bianco, il Medium percepisce che il caro maggiordomo ha praticamente toccato qualsiasi cosa presente nella casa: quelli sono i guanti di un lavoratore furente e rigoroso. Percepisci angoscia, come fosse un mantello che lo accompagna; probabilmente era molto legato al Signor Giovanni.

    "Se non suono indiscreto... da quanto tempo era al servizio del Signor Giovanni?"
    domanda con tono neutro il Medium, recuperando finalmente il bicchiere e sorbendo un sorsetto, cercando intanto di espandere i suoi Auspex Magico e Spiritico per individuare lo spiritello del Maggiordomo, dato che non sembra essere in vista.

    "Umh, diversi anni, quasi otto per la precisione. Sono giunto in questa casa dopo che il Signor Giovanni si era da poco sposato."

    Le percezioni dell'Esper rilevano il Compagno del Maggiordomo come se fosse dietro la sua poltrona, eppure non pare proprio possibile vederlo.

    "Beh, complimenti: mai riuscito a tenere un lavoro tanto a lungo, per quanto mi riguarda!" scherza Xavier, mangiando la foglia e prendendosi un altro sorso di alcolico "Otto anni sono parecchi... di cose ne deve aver viste tante, perciò, mi perdoni se ci vado diretto: com'era la situazione qui in casa?"

    Con fare un po' teatrale, il Medium si guarda intorno e alza le mani.
    "Voglio dire: ascoltando gli altri ho sentito di tradimenti, gelosie, corna, e... insomma, non mi sono fatto una buona idea del Signor Giovanni -senza offesa, eh!-, tanto che credo che tutti i presenti avrebbero avuto una buona ragione per avercela con lui."

    "Purtroppo non posso dissentire dal giudizio altrui. Il Signor Giovanni è sempre stata una persona spigolosa, ecco, ma ha anche i suoi lati positivi."

    "E quali?"

    "Gran lavoratore, meticoloso, puntava sempre al meglio, ahimè ha trascurato la sua Signora per diventare uno dei più giovani miliardari al mondo. La povera Signora Ersilia ha dovuto sopportare molto, ma è sempre stata al suo fianco, una gran Donna."

    "...però, se il Signor Giovanni puntava al meglio, e ultimamente puntava a quella Antonia..." arricciando le labbra in una smorfia pensierosa, il Medium lascia la frase in sospeso "Non so, non ho ancora incontrato la signora, ma se si cercasse un colpevole, sarebbe facile inserirla come prima della lista. Lei pensa che ne sarebbe capace?"

    "La Signora Ersilia è un animo nobile e gentile, non potrebbe mai macchiarsi di simili efferati crimini. Diversamente dubiterei del suo socio di affari o del suo fratellastro."

    "Capisco... certo, certo... La poverina sarà rimasta sconvolta, quando avete trovato il corpo."
    Xavier annuisce comprensivo, prende con calma un altro sorso di alcol, e poi fa la faccia crucciata
    "Lei era presente quando la stanza del Signor Giovanni è stata aperta? Sa dirmi se ha notato qualcosa? Qualcosa di troppo, qualcosa mancante, qualcosa fuori posto.... sì, sempre se ci ha fatto caso. Visto che è stato il maggiordomo di un uomo "meticoloso" per ben otto anni, do per assodato che fosse in grado di tenergli testa su questo terreno."

    "Umh, non mi pare, era tutto nella norma. La stranezza era che tutto era chiuso dall'interno."

    "Lo trova strano? :v "

    "No? Perchè entrare nella stanza e chiudersi all'interno?
    E se anche fosse...come è avvenuto l'efferato crimine?"


    "Non pensa che il Signor Giovanni potesse volere un po' di privacy? Chiudersi nella propria stanza è la soluzione più gettonata tra i quattordicenni." risponde incuriosito il Medium "...soprattutto quando si è turbati. E a quanto ho sentito, il Signor Giovanni era parecchio turbato, quando si è ritirato in camera sua.... sa, per quella faccenda di Antonia con suo fratello."

    Molto turbato.

    "Sì... credo che il Signor Giovanni fosse proprio cotto."

    "Inutile nascondersi dietro un dito. Il Signor Giovanni era follemente innamorato della Signora Antonia. Ha distrutto il suo matrimonio e fatto soffrire incredibilmente la Signora Ersilia. Dopo mesi e mesi le cose si sono calmate, ma le ferite inferte al cuore della Signora Ersilia son rimaste ben aperte...come anche la cotta del Signor Giovanni...da qui la sua fuga."

    "E allora non è strano che si sia chiuso in camera, amico mio." fa spallucce Xavier, prendendosi un altro sorso di alcol "Strano potrebbe essere il modo in cui è morto, semmai... e, a tal proposito: sapete come è morto? Sono stato a vedere il corpo, prima, ma non ha proprio niente che non vada. Mi verrebbe pure da dubitare che sia stato un omicidio."

    "Oh..bhè, si ma intendo che sia strano in relazione all'omicidio. Non sono un medico e non saprei darle notizie più precise. Quando il sigillo verrà meno chiameremo le forzi locali che svolgeranno maggiori indagini."

    Xavier muove un cenno di assenso col capo e si volta a cercare con lo sguardo il suo ornitorinco, per sincerarsi che sia ancora in giro e non stia bighellonando, prima di tornare ad Alfred.

    "Posso farle un'ultima domanda, prima di andare a controllare cosa hanno concluso i miei assistenti?" butta lì il Medium "Hai anche tu uno di questi cosi?" domanda, indicando l'ornitornico, dissimulando l'interesse per l'argomento dietro una sincera curiosità "Sì, insomma: sai come vanno trattati...? Tipo: se e ogni quanto hanno bisogno della pappa, di bere, o di essere portati a spasso per i bisognini?"

    "Oh, certo, li abbiamo tutti. Ho lasciato il mio fuori per educazione. Vieni qui Fuffy!"
    E fa un fischio e dalla soglia della porta si avvicina un cagnetto bastardino.
    "I compagni sono autonomi: certo, bevono e mangiano, è nostra premura farli crescere a mano a mano con noi. Più si cresce insieme, maggiore saranno le doti del compagno."

    Affinando le proprie percezioni extrasensoriali, Xavier cerca una corrispondenza tra il cane e l'aura che ha rilevato prima dietro la poltrona del Maggiordomo, e... qui c'è qualcosa di strano: quando il cane entra, lo percepisce come separato dall'aura, ma appena arriva al fianco di Alfred, le due presenza coincidono.

    "Aww, ma che carino! Adoro i cani ❤️ " gongola Xavier, sorridendo al cagnetto e poi al suo padrone, tendendo poi una mano per accarezzarlo "Posso...?"

    "Aw, ma che bravo cane ❤️ Sai dare la zampa?"

    "Woff!" la bestiola abbaia, però non porge la zampa.

    "Dai Fuffy, dai la zampa!"
    sollecita il Maggiordomo, mimando il gesto e convincendo così il cagnolino a provarci timidamente

    "Coraggio, Fuffy, ce la puoi fare! "

    Il caro Fuffy si lascia accarezzare senza problemi e risponde con un paio di "woff eoff" mentre il Medium approfitta del contatto per studiarlo, ma tutto ciò che riesce a percepire è che si tratta...di un cane, molto fedele al suo padrone che adora in ogni suo gesto. E che ha subito un addestramento duro, rigoroso.

    "Aw, che caro ❤️" elargendo un altro paio di carezzine sulla testa del cagnetto, Xavier si decide a lasciarlo stare; ci sono un po' di cose che non gli tornano, però, e sarà il caso di provare a risolvere i suoi dubbi facendo qualche controprova con qualche altro testimone "Spero non sia troppo abituato a questo posto - può essere dura per gli animali dover traslocare." butta lì, congedandosi al cagnolino e tornando a fissare il Maggiordomo.

    "In che senso mi scusi?" intanto Fuffy si accoccola tra i piedi del suo padrone.

    "Ma sì... quando il sigillo cederà e le autorità arriveranno, bisognerà trovare un colpevole..." paventa Xavier, agitando una mano con nonchalance "...e sono piuttosto certo che se la prenderanno con la signora Ersilia. A quel punto... a lei toccherà trovare un nuovo lavoro." dissimulando il disagio di dover fare il pezzo di merda, il Medium prende un altro sorso del suo alcolico quasi finito "Non so come funziona la giustizia qui, ma dalle mie parti non permettono ai carcerati di avere il Maggiordomo in cella."

    Alfred lo fissa lungamente.
    "Pensate che sia stata la Signora Ersilia?
    Penso che vi state focalizzando troppo su di lei; il Signor Quan ed il Signor Olio, sicuramente hanno maggiori benefici dalla morte del Signor Giovanni. Inoltre entrambi si sono allontanati stranamente dalla sala in orario compatibile,"


    Il Medium alza le spalle "Sto solo dicendo che, vista dall'esterno, la faccenda va così: la Signora è sicuramente la persona più a rischio." replica con tono neutro "Tutti gli altri sospettati potrebbero avere un motivo, ma... Hanno anche i mezzi per cavarsela, e li ho sentiti propensi a sospettare di Ersilia. Lei, invece è fragile, sola, litigava sempre con suo marito, e... gli sbirri si accontenteranno della soluzione più comoda a chiudere il caso in fretta."

    "Oh, non litigavano sempre...a volte, moderatamente. Direi che il Signor Giovanni litigava molto di più con il fratellastro, il signor Olio o la sua amante. In ogni caso mi sembra che la situazione sia molto nebulosa ed in assenza di prove concrete o più approfondite, voi investigatori possiate fare ben poco."

    "Sì... in effetti non possiamo fare granché..." assentì Xavier, con un'alzata di spalle "Però resta il fatto che è strano trovare un uomo ucciso in una stanza chiusa. Vista la situazione, avrei anche potuto pensare ad un suicidio - ma un suicida non sequestra tre detective perché scoprano il suo assassino. Che altre opzioni rimangono, ci siamo chiesti a questo punto?

    Un infarto dovuto al colpaccio di aver visto la donna amata con il proprio fratello?
    Sarebbe divertente, ma neppure in quel caso si cerca un colpevole.

    Allora ho pensato... al soffocamento."
    lascia cadere il Medium, accavallando le gambe ed infilando la mani in tasca mentre si rilassa contro lo schienale della poltroncina "E, quando i miei assistenti mi hanno riferito che il compagno della Signora Ersilia è un fazzoletto che cambia dimensioni..." lo sguardo blu del Medium resta incatenato al viso dell'uomo "Che difficoltà avrebbe un fazzoletto a passare sotto una porta chiusa...?"

    Il Maggiordomo lo ascolta in silenzio. Si fa pensieroso.
    "Potrebbe essere stato qualche incantesimo. Anche il compagno di Olio è un piccolo libricino, potrebbe passare sotto una porta tramite i suoi fogli. O magari è stato ucciso in altro modo e poi la porta chiusa con qualche artificio."

    "Ah, tutto può essere: di sicuro sa meglio di me come funzionano le cose da queste parti." replica Xavier, conciliante "...ma da esterno la storia del fazzoletto suona molto più lineare e credibile - anche perché non c'erano tracce di magia sulla porta." lascia cadere lì, prima di scrollare di nuovo le spalle "In ogni caso, se posso darle un consiglio, cominci ad aggiornare il curriculum: la posizione della signora è ben più che scivolosa."

    "Io...io...." Alfred sembra piuttosto afflitto "Ci rifletterò, ecco, ma dubito che ci siano prove contro Ersilia, la conosco bene e non farebbe mai nulla del genere."

    Ah... la conosceva bene. Interessante.

    "Abbiamo finito? Dovrei andare...a preparare qualcosa per cena per tutti."

    "Oh, sì: prego. Anzi, mi perdoni se l'ho trattenuta tanto... ma lei è davvero un buon conversatore."
    Xavier si alza in piedi e porge di nuovo la mano al Maggiordomo -per scandagliarne di nuovo lo spirito.
    "Se c'è altro, la aggiorno. E ciao anche a te, Fuffy ❤️ "
    cinguetta, chinandosi verso il cane per fargli qualche altra carezzina - riesaminando anche quello.

    Ma i sensi del Medium non trovano nulla di nuovo, e intanto che il caro maggiordomo si allontana con il cane, di tanto in tanto continua a cogliere la discrepanza tra l'aura del cane e quella dello spirito.

     
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    Michael è ancora nella stanza di Alfred, alla ricerca di prove compromettenti che non sembra trovare, quando il volpino di Ghiaccio lo incrocia scendendo le scale alla ricerca dei bagni; Ghiaccio, a sua volta, dalla cucina si sposta al piano di sotto, dove i due si incontrano dopo aver concluso i rispettivi interrogatori.

    Fuori dalla stanza, quando Michael scorge uno dei due suoi compagni di sventure fa un cenno col capo verso di lui e gli parla.
    « Non so come è andata dalla tua parte, ma qua troppo bene non è andata. »

    Ghiaccio rimuginava con aria truce, quando Mikoso gli diede quell'altro bel colpo. Allora si piegò per prendere in braccio il suo animaletto, sbottando: "Mirtilla, sei la mia unica speranza, dammi una buona notizia, altrimenti oggi finisce che li ammazziamo tutti con buona pace della Carta, della Scopa e della Briscola. Almeno secchiamo anche l'assassino, giustizia fatta ti saluto e CIAO."

    Ghiaccio si incamminò, quindi, verso l'altro collega.
    "Spero che almeno tu abbia trovato delle frizzicarelle mutandine di pizzo là dentro,
    per movimentare un po' le cose."


    Michael scosse la testa.
    « No, è la stanza del maggiordomo, e oltre a qualche effetto personale, non c'è molto, ma se vuoi dare un'occhiata accomodati. Per quanto riguarda il giardiniere, niente di interessante, ma dirò meglio quando ci siamo tutti. Sai dov'è l'altro? »
    Chiese, guardandosi attorno e accarezzando delicatamente il pappagallo.

    La povera Mirtilla informa il padrone che non ha trovato nulla di interessante nei bagni.
    "Cazzommerda" si lamentò il delinquente, affondando il naso sulla testolina di Mirtilla. "Hai fatto del tuo meglio Mirtilla, sono sicuro che ti sei impegnata più di tutti."

    Scostò la faccia quel tanto che bastava per fissare un occhio accigliato sul suo compare.
    "Bah, vado a darci un'occhiata, magari c'è qualche illusione o un trucchetto, un doppiofondo... qualcosa di interessante perché altrimenti dico a Mirtilla di mordere Xavier. Almeno mi faccio due risate."

    Michael annuì, togliendosi dalla porta per lasciarlo entrare.
    « Accomodati pure. »

    Aprendo la seconda porta dell'andito, il giovane mostra al Mafioso una piccola stanza in cui è presente un letto singolo, uno scrittoio ed un pesante armadio; la luce giunge da un lucernario in alto. La stanza è piuttosto piccola, umida e nell'insieme lugubre.

    Sullo scrittoio anche Ghiaccio trova le stesse cose poco interessanti di prima: in uno dei cassetti c'è una sorta di diario di lavoro con tutti gli spostamenti della famiglia riportati con orari e simili, una piccola agenda con gli appuntamenti e le date da ricordare, e un piccolo fascetto di lettere il cui destinatario è tale Alfred Gogosh. Infine, c'è anche la solita piccola scatola con ricordi e cianfrusaglie varie, delle foto di un giovane ragazzo biondo al mare, dei bottoni, e delle spillette hippie.
    jpg
    Nauseato da tanta normalità, il Mafioso si mise a leggere velocemente le lettere del Maggiordomo, sperando di trovare qualcosa di compromettente: un codice, del gossip per spettegolare con Antonia a cena, qualunque cosa! Sperava ci fosse un doppiofondo nella scrivania, nell'armadio, un'asse del pavimento fuori posto, una piccozza da dare in faccia a qualcuno!

    Ma quello che trova ficcanasando nella corrispondenza epistolare altrui è molto più interessante: le lettere sono tutte di una donna. Parlano del bel tempo speso insieme in vacanza, e di una storia di amore tra loro. Pare che la donna, però, sia costretta ad andare via a causa del padre, che ha deciso che deve tornare a casa.

    Tante lacrime del povero Alfred ed anche della donna, che si limita a firmarsi come "tuo amore per sempre".
    Per il resto, nessun doppio fondo o cose strane.

    Ghiaccio aveva fatto jackpot. Una donna costretta ad andare via dal padre? Magari per sposare a forza un uomo che non amava? HA. PRENDI QUESTO FRANTOIO! NIENTE POSE COMPROMETTENTI? NO, ERA MOLTO PEGGIO! Cazzo, erano finiti in un romanzo young adult, puah!

    Arraffò tutte le lettere, infilandosele nella giacca: doveva, doveva assolutamente farle toccare da Xampiffero lo spiritista. Stare in quella stanza buia e umida gli aveva chiuso il naso e irritato gli occhi, MA ne era valsa la pena! Corse fuori e si tirò dietro anche Jafar.
    "Non c'è molto, solo gli effetti personali" gli fece il verso "CRISTO SANTO, SEI UN SALAME!
    Lo sapevo, l'avevo detto che è sempre, sempre, sempre il cazzo di maggiordomo! Ce l'hanno nel culo, insieme alle scope!"


    E seguiti dai propri Compagni, i due detective tornano di gran carriera al salotto,
    loro quartier generale per le indagini.

     
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    Dopo il congedo di Alfred, Xavier è rimasto da solo nel salottino a rimuginare, con le chiappe comode sulla poltroncina, l'ornitorinco giallo in grembo, e lo sguardo verde perso nel fondo del bicchiere abbandonato sul tavolo, smanacciando le guanciotte di Psaya con fare assorto: il Maggiordomo è un tipo fin troppo composto, ma il Medium ha percepito l'angoscia in lui quando hanno iniziato a parlare; come lampante, ha una sincera adorazione per la vedova, visto che ha sottolineato con una certa cura l'impatto che i tradimenti del marito hanno avuto su di lei, e... è stato lì che aveva iniziato a fiutare qualcosa.

    Credeva davvero che quella donna avesse ucciso il marito?
    Certo, considerando le modalità dell'omicidio, il suo Fazzoletto avrebbe plausibilmente potuto... eppure l'animo gentile che aveva percepito -e che Alfred aveva confermato- non corrispondevano con l'assassino. Non di meno, era lei il fulcro della questione, e questo Xavier l'aveva capito; per questo aveva sparso abbondante sale sulla coda di rondine del frac del Maggiordomo, che aveva finito per scucirgli altri utili elementi di valutazione.

    Come la prontezza avuta registrare che Olio e Quan non fossero in sala al momento dell'omicidio.
    O che avesse mentito sul proprio Famiglio, dicendo che era fuori mentre Xavier lo aveva chiaramente percepito lì con loro - famiglio invisibile che aveva decisamente qualcosa che non tornava.
    O che avesse provato a depistarlo un paio di volte, imboccandogli balle che avevano l'intento di allontanare le considerazioni dell'Esper dalla Signora Ersilia. Difatti, quando aveva respinto la sua teoria degli incantesimi, Alfred era scappato.

    « Uh? Perchè dovrebbe essere stato lui, scusa? » Chiese Michael, decisamente perplesso.
    D'altra parte, le lettere non le aveva toccate di proposito, dunque non sapeva cosa ci fosse scritto.

    Fu allora che, rientrando nel salotto di gran carriera, Ghiaccio sbatté la porta con impeto.
    Poi si ricordò che erano in casa con degli stronzi e, probabilmente, un pirla ossessionato con gli occhi a cuoricino per la vedova.

    "Mirtilla, posso fidarmi solo di te:
    fai il palo fuori dalla porta e se qualcuno si avvicina tu urli e noi arriviamo."


    Mirtilla si limita ad annuire alle parole del suo padrone e fare il palo come prescritto.
    Quindi, il Mafioso riaprì la porta per farla uscire, e la richiuse. Normalmente.

    "Per rispondere alla tua domanda, Jafar: è un Maggiordomo, quindi abbiamo già una prova a suo sfavore... EPPERO' in questa casa c'è una donna obbligata dal padre a sposare uno stronzo. Guarda caso, subito dopo il matrimonio viene assunto un maggiordomo che le lecca il culo -e forse anche altro, spero per lei- che conserva le lettere di una donna che lo ha dovuto piantare, forse perché il padre la voleva vendere come una cammella!"

    Mentre Ghiaccio parlava, aveva estratto le lettere con un gesto affettato e le stava sventolando. "HA!"

    Lo sguardo di Michael passò dal Mafioso al suo Compagno rimbalzando fino alle lettere per un paio di volte, prima di fermarsi; poi alzò le sopracciglia, indice che forse aveva capito cosa intendeva. Forse.

    « OH! Beh, il giardiniere ha detto che parlavano molto loro due, se ho capito chi intendi... È possibile, si. »
    Annuì, prima di riprendere la parola.
    « Senti, a proposito, hai chiesto al tuo Compagno... Mirtilla, che cosa è in grado di fare per caso? »
    Fece un gesto verso il pappagallo.
    « Sono speciali, stando a quello che mi ha detto questo qua. Se anche i loro padroni non hanno poteri, potrebbero averli loro. Se le cose si mettono male, dovremmo stare attenti. »

    "..." Mollando le lettere a Xavier, Ghiaccio aprì la porta abbastanza da passarci la testa, si sporse dallo stipite e domandò: "Mirtilla, che sai fare di speciale? A parte essere favolosa e mia?"

    La volpina si avvicina al suo padrone e gli rivela che -al momento- è unicamente in grado di camminare sull'acqua, ma la sua crescita dipenderà dalle di lui cure.

    Guardando malissimo i suoi due colleghi da sopra una spalla, Ghiaccio si rivolge a Mirtilla.
    "Ti è andata male, principessa. Io faccio schifo con queste cose."
    Sbuffò, andò a prendere un cuscino da uno dei divani per far stare comoda Mirtilla durante la guardia.
    "Farò del mio meglio, adesso finiamo questa ciarlata e poi cerchiamo da mangiare."

    Guardando Mika e Ghia fare irruzione ritorno nel salotto, Xavier era rimasto lì: in poltrona con il suo psicornitorinco in braccio, e l'aria concentrata; naturalmente, il baccano fatto dal Puffo Quattrocchi l'aveva fatto sobbalzare, ma nel frenetico fare e disfare del Mafioso, Xavier si ritrovò in mano una risma di lettere... e dopo averle guardate con aria perplessa, l'Esper rivolse la parola ai colleghi

    "Ciao, belli. Che avete scoperto?"

    ...poi, il Medium comincia ad esaminarle con i suoi poteri, e quello che percepisce al tocco è un amore travolgente, di quegli amori che sbocciano d'estate con la bella stagione e poi vengono bruciati dalle prime gelate post-estive. L'amore è stato troncato dagli eventi, ma capisci che entrambi gli amanti sono rimasti solidali ai loro sentimenti a prescindere dalle imposizioni. Il proprietario le rilegge più e più volte, e quell'amore sboccia ancora e si trasforma in rabbia bruciante, voglia di rivalsa e di rimettere le cose al proprio posto.

    Controllando una corrispondenza tra quell'intento e ciò che Xavier ha sentito impresso sulla porta della stanza del morto, si accorge che sono sentimenti molto simili... e intanto Michael prende la parola, riportandolo alla realtà.

    « Poco. O meglio, qualcosa, ma è merito suo, lo ammetto. »
    Disse, e indicò Ghiaccio senza troppe remore, scrollando le spalle. Poi si rivolse al pappagallo.
    « Iris, facciamo che da ora hai un nome. Controlla in giro anche tu che non si avvicini nessuno, e non allontanarti troppo. »
    Lo fece solo per essere un po' più sicuro. Dunque riprese a parlare a Xavier.

    « Le lettere che tieni in mano sono di Alfred. Parlano di una ragazza con cui non ha potuto stare insieme perché il padre di lei aveva altri piani, a quanto pare. E noi conosciamo già qualcuno con un profilo simile, come mi è stato fatto notare. Inoltre, il giardiniere ha detto che Alfred e Ersilia si parlavano spesso, sembravano molto amici. »

    "Capisco."
    commenta il Medium al resoconto di Mika, distogliendo lo sguardo e amareggiandosi un poco
    "Credo che a questo punto non resta molto margine di errore."

    "Allora Xavier? Tu hai fatto qualcosa a parte stropicciare quel coso giallo?"

    "Sì." sbotta il Medium, rivolto a quell'antipatico di Ghia
    "Mi sono bevuto un superalcolico GRATIS alla facciaccia tua."
    Tiè, rosica.

    "Ti pareva? Stai sempre a scroccare, li mortacci tua. Sei una merda"

    L'Esper dai capelli bluissimi si limita a lanciare un bacio a distanza a Ghiaccio.

     
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    Pausa. Momento di silenzio.
    Ripristinata la calma, il Medium si schiarisce la voce e cerca di fare il punto della situazione.
    "Direi di concludere questa partita a Cluedo." esordisce, rivolgendosi ai suoi colleghi.

    "Queste lettere, con le testimonianze del Giardiniere, sono un movente abbastanza solido a indicarci CHI è l'assassino. L'ispezione della stanza del morto e la traccia psionica che vi ho percepito non lasciano dubbi su DOVE sia successo. Quello che ci manca è capire come ha fatto: COSA ha usato per ucciderlo."

    Con un sospiro, il Medium si corregge:
    "Sappiamo che lo ha soffocato e la dinamica con cui lo ha fatto, attraverso una stanza sigillata, e possiamo ipotizzare che lo abbia fatto fare al suo Famiglio/Stand/Spiritello, ma qui c'è un problema."

    Ghiaccio stava spaparanzato a gambe larghe.
    "Sarebbe a dire? Che bestia è? Un serpente o qualcosa del genere?"

    "Il punto è che non ne sono sicuro: lo tiene nascosto." replica Xavier, continuando a spupazzare Psaya, prima di chinarsi in avanti verso gli altri due, abbassando la voce e spiegando i vari segnali sospetti che ha notato durante il colloquio.
    "Quando si è presentato all'interrogatorio, il compagno non era visibile... però io l'ho percepito: era dietro la sua poltrona. Con una scusa ho intavolato una conversazione su questi cosetti, e lui mi ha detto che aveva lasciato il suo fuori dalla stanza per forma di rispetto." Una balla, già. "Quando gli ho chiesto di mostrarmelo, ha fatto arrivare un simpatico cagnolino e..."

    Si umetta le labbra e temporeggia cercando le parole: ok, questa è difficile.
    "Non so come spiegarlo, ma inizialmente il cane era un'entità a parte. Quando si è avvicinato al Maggiordomo, però, la presenza nascosta e quella del cane si sono sovrapposte fino a coincidere. Che non so che vuol dire, ma è strano. Ci dev'essere qualcosa dietro. Il cane potrebbe non essere la sua vera forma."

    Certo che era un cane, il cane è il miglior amico dell'uomo e la cosa più banale e poco sospetta che ci sia.
    "Ok, allora abbiamo uno psicopatico stalker con uno Stand... che si sdoppia?"

    « Si sono sovrapposte... è possibile che in qualche modo abbia preso il controllo del cane? Da quel che ho capito, i Compagni possono non avere un singolo potere, quando crescono. Forse... quello di Alfred è già cresciuto un po'. Iris ha detto che potrebbero essercene alcuni con poteri molto potenti, quindi nulla è da escludere, immagino. »

    "Sai che non ci avevo pensato?" commenta sinceramente Xavier, in risposta a Michael,
    prima di abbassare lo sguardo sul suo ornitorinco giallissimo "Anche tu sei fare cose così, Psaya?"
    Il paperotto giallo annuisce.

    "Nel senso.... ti sai sdoppiare?"
    Psayaya fa di no con la testa, ma poi si indica gli occhi.

    "Fantastico, un marionettista? O... "
    Ghiaccio poggiò la testa contro il divano e fissò il soffitto.
    "C'è poco da lanciarsi in congetture, dobbiamo osservarlo."

    Intanto, Michael rispose all'idea di Ghiaccio.
    « Iris non è adatto, vola ma è anche fatto di fuoco, diciamo che è facilmente visibile. Forse uno dei vostri sarebbe messo meglio. Io sono come lui, specialmente con la mia poca grazia. »

    Mirtilla si riavvicina a Ghiaccio per avvisarlo che in realtà, è in grado di camminare su ogni superficie -quindi anche il soffitto- e potrebbe cercare qualche maggiore informazione.

    "Eh? Non era quello che pensavo"
    Il mafioso si aggiustò gli occhiali sul naso, parlando con Mik.

    "Beh, le congetture sono importanti..." commenta il Medium, in risposta a Ghia "Dall'omicidio sappiamo che è qualcosa in grado di soffocare, e che si tratta di qualcosa di... "sconosciuto" e "liquido"... Era queste le sensazioni che avevo ricavato dal cad

    avere."


    Facendo trottare l'ornitorinco sulle ginocchia, Xavier cerca di capire che cosa intende "Ma perché non parli come gli altri?" brontola, stropicciandogli le guanciotte "Sai almeno scrivere?"

    Psayaya!
    Di contro, però, il caro ornitorinco sembra aprire un canale mentale con il padrone.

    Ghiaccio si tirò in braccio Mirtilla, accarezzandola distrattamente.
    "Mirtilla, tu riesci a capire che dice il papero?"
    Mirtilla replica sconsolata, dicendo di no.

    Non è che parli proprio, Psaya non dice né esprime frasi, però si fa capire... Lo fissa con i suoi occhi tonti e lui capisce; capisce che il suo papero è un telepate, e va bene, ma che la sua prima abilità utile che può apprendere, la apprende per te: si tratta di uno "scan" per ottenere informazioni sui nemici.

    "...ok. Bravo, Psaya: papà è fiero di te."
    Xavier fa pat-pat sulla testa dell'ornitorinco giallo.

    Psayayaya

    Ghiaccio sospirò, era rientrato in modalità lavoro. Uno non fa il sicario della mafia per anni senza modus operandi. Diede distrattamente un bacino sul naso a Mirtilla.

    "Allora, ecco quello che faremo a cena. O anche dopo, ecco...
    Xavier, tu devi lavorarti la vedova. Non guardarmi così: dovrei consolarla io? Ti pare? Jafar è in palese svantaggio contro qualunque liquido, a meno che non sia infiammabile..."


    « Beh, il mio fuoco personale forse è un tantino più forte di quello che compone Iris. » Orgoglioso, Michael non avrebbe mai ammesso troppo volentieri di avere debolezze. In effetti non era certo facile combattere contro la tribù dell'acqua nel suo mondo, ma era comunque fattibile.
    « Però si insomma, l'unico liquido che ho visto è nel compagno del giardiniere, un annaffiatoio, magari liquido era solo una sensazione... »

    "Mirtilla, tu cercherai di seguire Alfred senza farti notare, i soffitti sono alti... Il tuo papero ciccione può starnazzare... Dobbiamo tendere una trappola."

    "Ehi! Bada a come parli, Puffo Quattrocchi." l Medium ammonisce Ghiaccio con voce dura, e puntandogli contro un indice "Tanto per cominciare, anche se ha il becco è un ornitorinco. In secondo luogo, non è ciccione - è solo curvy. Perché è morbido e bellissimo." puntualizza, indignato, abbracciandosi Psaya con fare protettivo "E per finire, lui è la chiave dell'operazione: i suoi occhi possono vedere informazioni sui nemici. AH!"

    Michael aggrottò le sopracciglia.
    « Cioè, è in grado di conoscere i dettagli degli altri Compagni? »

    Psayayaya O.O

    Fissa il papero e gli rigira la domanda di Mika "Puoi farlo...?"
    Quando l'animaletto annuisce, Xavier riferisce, orgogliosissimo, facendo pat-pat sulla sua testolina
    "Sì, Psaya può!"

    "E DILLO PRIMA, COGLIONE!"

    Lanciò un'occhiata piena di risentimento verso Ghiaccio.
    « Anche meno, possono sentirci. »

    "Sto avendo una giornata impegnativa, VA BENE?!"
    Xavier rimbecca Ghiaccio.

    « Sa dirci qualcosa di più sui nostri, per caso, o funziona solo su quelli di chi non riconosciamo come alleati? Potrebbe aiutarci a comprenderli. »
    Michael continuò ad interrogare Xavier. In fondo, poteva essere utile saperlo.

    "Ehi! Questa è una bella domanda!" commenta Xavier con entusiasmo all'implicita richiesta di Mika "Psaya, a papà, cosa mi sai dire di Mirtilla e Iago?"

    « Iris. » corresse l'altro. "Sì, ma se tu sei Jafar..." « Non so di cosa tu stia parlando. »

    Intanto, il caro Psyayaya si rivolge verso i due alleati ed apre quel celebre canale mentale di cui sopra. I tre detective vengono così informati di cose già note, e cioè che Iris è in grado di volare e Mirtilla di camminare su ogni superficie; l'ornitorinco informa, per

    ò, di spronare i Compagni a fare "cose" che li potranno così crescere con voi.

    "Psaya... che intendi per "fare cose"? Cosa sono queste "cose" da fare?"

    Michael si volta invece verso Psaya, facendo un leggero inchino con la testa.
    « Ok, è più o meno quello che sappiamo, ma almeno siamo sicuri che più fanno più crescono. In pratica, è come allenarli. »

    "Ok... ho capito, Psaya." gli fa di nuovo pat-pat sulla testolina.
    Il Medium sospira. "Ok, ok... mettiamo un attimo da parte il delirio."

    Ghiaccio si prese il mento tra il pollice e l'indice, completamente bypassando l'ultimo richiamo di Mik.
    "Potrebbe essere stata una sensazione, ma... non hai notato che la stanza era umida? Questa casa non mi sembra un posto di merda. ...cioè, non a livello fattuale. Per noi che ci siamo capitati sì che è una merda."

    "Mhh... era solo quella stanza ad essere umida?"

    A giudicare dalla vostra esperienza, quella è effettivamente la stanza più scura ed umida sin ora visitata.
    Ghiaccio stava fissando un punto del tappeto, quasi a volerlo pugnalare.

    "La stanza di Alfred mi ha tappato il naso per quanto era umida... ed era pure buia. E se il suo Stand avesse anche a che fare con le ombre? Stava dietro al padrone, ma non potevi vederlo... come fosse la sua ombra?"

    Xavier prova a riflettere sulle parole di Ghiaccio. "E'.... sensato." commenta sorpreso.
    "Penso che la cosa più pratica da farsi sia semplicemente portare Psaya con me ad incontrare di nuovo Alfred, magari con la scusa di aiutarlo in cucina, o -boh- di un altro drink, e farglielo esaminare."

    « Iris, vai un attimo a controllare cosa fanno gli altri. Non avvicinarti troppo, mi basta che controlli cosa stanno facendo e poi torni qua. »
    Michael prese la palla al balzo, in fondo controllare non avrebbe causato troppi danni.

    Ghiaccio si rivolse a Mirtilla "Mmmm... riesci a camminare anche sulle superfici irregolari? Prova a camminare sulla tenda."
    Poi guardò Xavier. "Com'era quando è andato via? Se lo hai messo sotto pressione avrà la guardia alta. Abbiamo bisogno che si tradisca. Preferibilmente davanti a tutti"

    « Se ci sono altre persone potrebbe chiudersi ancora di più, ma è solo un'ipotesi. »

    "Dunque.... Alfred.. io... credo di averlo... ehm... molto stressato... sì.... :v "

    "Per questo dobbiamo usare Yersinia, lì... cosa"

    Intanto che Mirtilla cammina allegramente sulla tenda, Iris va e ritorna rapidamente, comunicando che gli indiziati sono tutti seduti al tavolo ed Alfred sta servendo la cena. C'è un vivo dibattito su chi ha ucciso chi.

    "...stanno mangiando SENZA DI NOI?!"
    Xavier sbotta, trasecolato.

    "Cioè, SCUSA?! E NOI NON MANGIAMO?!"

    "IO HO ANCHE SALTATO IL PRANZO?!"

    « Prima finiamo di discutere, poi ci uniamo a loro. Forza, lo sapete meglio di me. »

    "Questo è il peggior lavoro di sempre."
    Il Medium incrocia le braccia e borbott-borbott-borbott.

    « Dunque, l'ipotesi è di un potere di controllo di qualche genere, presumibilmente sulle ombre ma potrebbe essere di tutto, giusto? »

    La testa di Ghiaccio scattò da Mik alla sua volpina.
    "Mirtilla vai a saccheggiare la cucina"
    Zampettando sul soffitto Mirtilla parte per la missione impossibile.

    "Ma che cafoni. Ma io non lo so: come si fa?" brontola indignato il Medium "Noi siamo qui a risolvere i cazzi loro, e quelli manco ci offrono un panino. Ma vedi te: è vero quando dicono che più sono ricchi, più sono stronzi."

    « Concentratevi, vi prego. Cosa facciamo allora, uno di noi prende Alfred da part- »
    I suoi occhi scattano su Xavier, preda di un brutto presentimento.

    "COME FACCI

    O CONCENTRARMI?! HO FAME!"

    peccato che l'Esper è preso da altre preoccupazioni

    « Non è qui con noi adesso, vero? Il Compagno di Alfred... »

    ...Zan Zan Zan...

    "E che ne so?" sbattendo le palpebre perplesso, Xavier abbassa lo sguardo sull'ornitorinco "Psaya...?"

    « Tu hai detto che avevi avvertito una presenza, credevo potessi saperlo senza il tuo Compagno. »

    Madonnamia, questo...! In effetti... sì: ok, aveva ragione! Ma il Medium si era distratto, va bene? Con il cervello impegnato a pieno regime sull'analizzare la faccenda in cui erano invischiati, e lo stomaco vuoto da un numero di ore abbastanza congruo da poter essere considerato illegale nella sua scala di valori, l'Esper aveva finito per non far caso ad una cosa come quella.

    Ed è in quel momento Psayaya, con molto candore, alza la zampa ed indica la cucina.
    Per Xavier diventa a quel punto facile notare come la "presenza" di Alfred, in questo momento è sdoppiato come per tutti, ma risultano essere uno in sala ed uno in cucina. Ed in sala sapete che c'è il Maggiordomo a servire la cena. Ed in cucina... c'è Mirtilla.

     
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    "Ghia, richiama Mirtilla. Subito." raggelato, Xavier scatta in piedi "Raga, tutti in cucina!"

    Senza farselo ripetere due volte, Ghiacciò piè veloce si precipita fuori dalla porta urlando a squarciagola
    "MIRTILLAAA! DOVE SEI SCAPPATA, MONELLA? TORNA QUI!"
    Naturalmente, Xavier gli va dietro con l'ornitopapera in braccio.

    Ecco, appunto. Michael gli scoccò un'occhiata, ma non era il momento di vantarsi.
    Si muove anche lui velocemente verso la cucina, facendo segno a Iris di seguirli leggermente a distanza.

    I tre detective entrano in cucina. Quello che trovate è circa una situazione così...
    jpgSolo che da un lato abbiamo Mirtilla con un trancio di salmone tra i denti, e dall'altro....Alfred....o meglio il suo Compagno: una sottospecie di ombra liquida, viscida e mutevole. Che si direbbe ottima per soffocare la gggente.

    L'ombra si muove verso Mirtilla cercando di assestarle una poderosa artigliata, ma questa salta sul soffitto e ci si appiccica con grazia. L'ombra ferale si rivolge allora verso i nuovi arrivati. Probabilmente il suo piano era di eliminare i loro compagni uno ad uno.

    "OH CAZZO"

    Xavier si tiene stretto l'ornitorinco in braccio e gli parla con voce caaalma e rassicurante "Psaya, guardalo bene e dimmi TUTTO quello che ti fa venire in mente."
    Intanto, il Medium si concentra sui propri poteri psionici per tentare di ingabbiare sul posto la creatura.

    Ghiaccio, scorto un vicino sacco di patate ci si lanciò sopra. In guerra o carestia ogni buco è galleria. Più o meno dai, son patate uguale. Iniziò a lanciare addosso all'ombra le patate. Dopotutto le patate assorbono, no?

    "Mika, forse è il caso che mandi Iago a dare l'allarme in Sala da pranzo."

    Psaya comunica al padrone che il nemico è un elementale dell'ombra, che può cambiare forma a suo piacimento.
    Inoltre può spostarsi all'interno delle ombre già presenti e sbucare da altre... cosa che l'ombra -bloccata nel Campo di Stasi dell'Esper- prontamente fa per evitare le patate (?!) del Mafioso, fondendosi all'ombra del tavolo e sbucando un metro più in là, dietro una sedia.

    "....fantastico." borbotta Xavier, riferendo le informazioni ricevute anche ai compagni
    "E' un elementale dell'ombra, ovviamente mutaforma e che può passare di ombra in ombra Dovremmo provare a togliergli dei ripari."

    Michael scruta il nemico: Ombra? Ombra.
    « Le ombre mi hanno rotto i coglioni anche troppo ultimamente. »

    La testa del Medium ruota istantaneamente verso di il collega: fino a quel momento, Mika è sempre stato quello educato, posato, e ligio al dovere (che in mezzo a due cazzari come lui e Ghia si notava taaanto), e sentirgli usare quel linguaggio sgrana gli occhi di Xavier dall'incredulità. Scalzava persino la carta da gioco parlante sul podio delle cose più WTF della giornata.

    Michael si posiziona di fronte agli altri due, senza badare troppo a quanto possa essere pericoloso, mentre cerca di concentrare il potere del fuoco, pronto a combattere.
    « Non credo che avvertire Alfred che la sua creatura è in pericolo sia una buona idea, sai? Ma, forse la confusione lo distrarrà. Vai, Iris.»

    "Mirtilla rimani sul soffitto e quando ti sposti evita le ombre! SPUTAGLI ADDOSSO"

    Intanto Iris va subito a chiamare il resto della ciurma, che prontamente giunge alle vostre spalle; c'è anche Alfred nel mezzo, che pare sbigottito come tutti gli altri. Giusto in tempo per vedere una bellissima Mirtilla soffiare piccole raffiche di fiocchi di neve contro il mostro d'ombra, che si congela ora qui, ora lì, grazie al soffio congelante del Compagno di Ghiaccio.

    "Abbiamo trovato l'assassino." annuncia Xavier ai nuovi arrivati "E' il Compagno che ha soffocato il signor Giovanni." fa spudoratamente la spia "Qualcuno ha qualcosa per neutralizzarlo, qui?
    Antonia, gioia cara, ti spiace? ❤️"


    "Devo far ballare tutti? E di chi è quel coso?" domanda Antonia perplessa.

    « Beh, fa piacere sapere che avete un mostro in casa, immagino, belli »
    Aveva trovato la forza di usare il sarcasmo in quel momento perché si ricordava di tutto l'odio provato per Nyx. C'è da dire che in effetti era divertente trovare ombre ovunque, in un certo senso. Molto lato, come senso.

    "BRAVA MIRTILLA, SONO POPO FIERO"

    « Iris, riesci a fare luce in qualche modo pure tu? »
    Iris, spronato dal suo padrone si posiziona al centro della stanza... ed esplode,
    irradiando tutto di una luce brillante.

    "Ah! Questo intendevi?" capendo che può dare una mano in tale senso, Antonia si aggiunge con la strobosfera da cui partono potentissimi raggi cosmici multicolore.

    Esposto a tutte quelle luminarie, Ghiaccio resta cieco.
    "MA PORCA TROIA"

    Mentre gli altri fanno il bordello che Capodanno LEVATE Xavier si dirige da Alfred
    "Richiamalo subito."

    Ma, in realtà, il povero Alfred è in ginocchio piangendo: nel delirio generale, l'unica cosa che risponde al Medium è "Perchè non posso amare?"

    Inutile dire che per la povera ombra c'è ben poco da fare: mezza congelata non può scappare, privata delle ombre di cui ha bisogno, si ritrova come fosse una groviera agonizzante al suolo... e con la situazione che si placa, il resto del gruppo, ancora confuso, comincia forse a capire qualcosa.

    Il mafioso si girò nella direzione generale delle voci, ancora abbacinato.
    "Mirtilla, fammi da volpe-guida!"

    Guidato da uno scatto istintivo, come se quel genere di discorso lo punga particolarmente sul vivo, Xavier tira uno schiaffo al Maggiordomo con l'intento di scuoterlo e farlo rinsavire.

    "Non mi fare discorsi del cazzo, signorino." sbotta quasi, perché sentire quel genere di piagnisteo lo sta irritando in qualche punto del suo cuore che nemmeno sa di avere "Amare qualcosa o qualcuno non ti autorizza a fare quello che ti pare di tutto il resto."

    Michael tira un sospiro di sollievo. In realtà, aveva un po' paura delle ombre dopo l'ultima morte, ma lo scontro finito così era anticlimatico per uno come lui. Si limita dunque ad avvicinarsi anche lui ad Alfred e a chiedere agli altri membri della casa di allontanarsi momentaneamente dal colpevole.

    "Oh, andiamo: ma chi se ne frega." Ghiaccio si voltò in direzione della voce di Xavier.
    "Senti coso, Alfred, Batman, chi cazzo sei. La gente si ammazza, normalmente non me ne frega un cazzo di chi muore, non ti avrei venduto alle guardie. Io, che non sono infame come quello là. Però me ne devo andare a casa."

    Senza replicare, il QuelloLà dai capelli bluissimi si limita a lanciargli un'occhiataccia.
    E così, la vicenda si conclude.


    png
    Epilogo

    La situazione, alla fine è la seguente: Alfred si chiude nel mutismo di chi è stato scoperto, ed è consapevole di essersi giocato anche l'amore della sua vita. Ed Ersilia piange, piange tantissimo, perché -a quanto pare- ama un omicida.

    Quan dice che "la vita va così" e limona Antonia, che si scola gioiosamente il ventiduesimo drink della serata; Olio, invece, cerca di reclutare Ghiaccio come strozzino.

    Il giardiniere Zeno si è chiuso nella sua stanza e non vuole vedere nessuno. Vuole solo andare via da quella casa e da quelle persone il prima possibile. Come dargli torto?

    L'ombra di Alfred viene chiusa in un cerchio di luce, ed il suo padrone legato per bene: dopo un paio di ore, percepite nuovamente quella forza misteriosa chiamarvi. Avete avuto tempo per familiarizzare con i vostri compagni, che però, vi dicono, potreste rivedervi.

    Al cadere del sigillo intorno la villa, venite riportati alle vostre precedenti attività, sul mondo dove siete stati prelevati: conserverete il ricordo di quest'avventura... e si spera anche quello dei vostri Compagni che vi attendono.


    ----- QUEST END -----
     
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