[EM] Il Re delle Sabbie

L’Eredità dei Titani ~ Atto III

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Caldo. Caos Caldo.

    Questa è la descrizione più esaustiva possibile verso un laboratorio Boggart. Gli Smerigliatori dei Pazzi sono famosi per le loro tane, intere sezioni di cunicolo riconvertite in giganteschi quanto folli laboratori. Esplosioni, incendi, buchi neri di ogni sorta erano all'ordine del giorno in quelle sezioni sotterranee.

    Zimmer non faceva eccezione.
    Era entrato a far parte degli Smerigliatori che era ancora un giovane e simpatico cinquantenne, e solo in seguito aveva addolcito le sue passioni con l'arte del mercanteggiare prima e l'alchimia dopo.

    A Merovish aveva diversi laboratori, in vari settori segreti della città. Una porta nascosta, un tunnel di scarico in disuso... accessi quasi impossibili da trovare, che spesso e volentieri portavano ad un antro che il Rosso aveva riconvertito a proprio spazio di sperimentazione.
    Il più vecchio di questi antri era proprio sotto la Quinta Bolgia, all'interno del quale si annidavano invenzioni che mai avrebbero visto la luce del sole, vecchi progetti considerati troppo folli o troppo dispendiosi per essere attuai... e chissà, anche qualche vecchio piano che per un motivo o per un altro non era più andato a buon fine.

    In un angolo, ciò che restava della Potato Armor giaceva in pezzi, squartata dall'interno da non so più quale calamità, saccheggiata in ogni dove di ogni pezzo riutilizzabile.
    Diverse pistole, che un tempo Zimmer sfoggiava con orgoglio, riposavano su un banco da lavoro, coperte da un telo per impedire alla polvere di danneggiare i preziosi ingranaggi.

    Nella zona più remota del laboratorio, all'interno di una grossa cella di stasi ormai spenta, giaceva immobile il corpo di un essere vagamente antropomorfo, ma composto interamente di funghi e licheni.
    Zimmer non ricordava, in tutta onestà, ne perché lo avesse, ne da dove venisse... però gli metteva allegria.

    Il Boggart stava giusto rileggendo delle vecchie pergamene, forse anche solo per rivivere qualche vecchia gloria...
    Ormai, il suo meccanismo era diventato la politica. Noiosa, impegnativa, irritante politica.
    Con un sospiro, osservò l'ala di prova del laboratorio, le pareti annerite dal fumo di numerose esplosioni. Li, anni prima, aveva insegnato a Dimitriy come costruire delle rudimentali granate fumogene. Il ricordo lo fece sorridere... poi, con un sorriso stanco, si alzò.

    Cozzò con violenza il cranio con la mensola sopra di lui, scheggiandosi il corno e rovesciando una quantità industriale di polvere, cianfrusaglie e bestemmie.

    E mentre praticamente tutti i santi si intrattenevano a vicenda in trenini di strana natura, ecco che dalla massa di oggetti precipitata dalla mensola, uno di essi si illuminò di rosso.

    Zimmer spalancò gli occhi, zittendosi per un attimo.
    Qualsiasi cosa fosse... non esplose. Sospiri di sollievo.
    Il Boggart si avvicinò all'oggetto con cautela, tastandolo con la circospezione di un artificiere ubriaco.

    Era un disco metallico, al centro del quale una poco rassicurante luce rossastra aveva cominciato a pulsare. La forma poteva suggerire qualsiasi utilizzo... dalla mina anti uomo al frisbee.

    Poi si ricordò.
    Si ricordò i mesi passati a imprecare, cercando di far funzionare quella maledetta cosa.
    Si ricordò dell'originale che aveva sezionato, per poter costruire quel prototipo.
    Si ricordò di aver lasciato perdere, rinunciando... convinto che quella luce non si sarebbe mai accesa.

    Un ghigno sadico gli si dipinse in volto.

    ~

    Le dorate sabbie dello Yuzrab brillavano al riflesso dell'ardente luce solare, lanciando riflessi e bagliori ai più incauti. Il caldo era cocente, e anche se l'implacabile vento si adoperava a spostare granello dopo granello intere dune, non donava refrigerio alcuno ai poveri sventurati che avevano accettato di partecipare a quella caccia.

    Benvenuti nell'oceano di fuoco!
    I più smaliziati ricorderanno la zona come una no fly zone delle sabbie. Nessuna carovana solitamente passava di li, e tendenzialmente anche gran parte dei banditi di quell'emisfero tendeva a non addentrarsi troppo.
    Antiche rovine e l'infinita distesa di sabbia coloravano il paesaggio, alternandosi a spiazzi di pietra liscia e levigata dal vento. Una terra secca e arida, che aveva ormai da secoli voltato le spalle alla vita.

    Eppure, non era per la desolazione del posto che in tanti se ne tenevano alla larga.
    No. Quello era conosciuto per essere uno dei siti d'accoppiamento delle creature più pericolose di tutto il sud, se non di tutta Endlos.

    Wyrm.
    Gigantesche creature, signori delle sabbie e apice indiscusso della catena alimentare meridionale.

    E voi eravate li per cacciarne uno.

    Le regole di ingaggio erano chiare.
    Trovare una di quelle bestie, tramortirla, imprigionarla... consegnarla al Pasha della Fame.
    Forse, venir pagati. Il Boggart non era stato troppo chiaro a riguardo.

    Io raccomanda, eh? Viva! Sei voi porta creatura morta, me fa solo perdere mio tempo. aveva spiegato con semplicità, come se si parlasse di bruscolini.

    Il come? Quello sta a voi deciderlo...
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Zimmer era una creatura davvero particolare, in quanto Boggart ragionava in modo abbastanza differente rispetto a un normale essere umano... e questo Dimitriy lo sapeva molto bene. Ormai erano passati anni dal loro primo incontro e in qualche modo il biondo riusciva a leggere le intenzioni del rossiccio, fidandosi persino delle proposte più strane. Lo considerava il suo mentore e aveva molta fiducia in lui, ma quando gli accennò quel piano, beh, tutta quella fiducia vacillò per un singolo istante. Questa volta Zimmer aveva decisamente esagerato, tuttavia era impossibile rifiutare una simile richiesta, non tanto perché si trattava di un ordine diretto del Pasha della Fame, ma soprattutto perché era lui che gli forniva un adeguato stipendio e rifiutare significava restare davvero affamati. Ovviamente Dimitriy accettò senza pensarci due volte, non aveva nessuna intenzione di deludere quello che considerava quasi come un padre.
    E quindi eccolo li, vestito con la sua classica tunica bianca da deserto, mentre con un manipolo di “volontari” si muoveva alla volta di una delle zone più pericolose del già terrificante Yuzrab. Si trattava di un'area dove le carovane evitavano accuratamente il transito, un luogo da cui tutti si tenevano ragionevolmente alla larga. In quella distesa arida punteggiata di rovine si riunivano le creature più spaventose del deserto e di Endlos tutta. Quello era un sito d'accoppiamento per i Wyrm. E loro dovevano catturarne uno. Vivo.
    Allora, prima di dare il via all'operazione Verme Addormentato, ripetetemi quel che sapete fare.
    Il russo aveva assunto arbitrariamente il ruolo di caposquadra, ma era talmente preso dall'idea di non deludere Zimmer, che aveva sentito ben poco sulle capacità di chi lo doveva aiutare e aveva bisogno di rinfrescarsi la memoria prima di dare vita a un piano. Perché si, stavano avanzando in un luogo potenzialmente letale senza lo straccio di un piano, il che li metteva sicuramente in una posizione davvero complicata.
    Vedete di non morire, mi servite tutti vivi.
    Forse si trattava di una raccomandazione scontata, ma nello Yuzrab era molto facile perdere la vita e in ogni istante bisognava ricordarsi che loro erano solo uno degli ultimi anelli della catena alimentare, rispetto a un Wyrm. Se già ucciderne uno era un'impresa titanica, catturarlo sarebbe stato ancora più difficile. Ci voleva davvero un bel coraggio.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche Utilizzate:
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    Ted Carter



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    Quando qualcuno, durante una bevuta al Cappio di Bronzo, gli aveva chiesto cosa avrebbe fatto quel fine settimana, Ted aveva risposto francamente che non lo sapeva.
    Avrebbe potuto certamente dilettarsi in una passeggiata lungo tutti i gironi di Laputa, oppure fare un salto in biblioteca o in palestra. Ma Carter odiava fare programmi e disse che si sarebbe lasciato trasportare dagli eventi.
    Per sua sfortuna gli eventi avevano iniziato a tramare alle sue spalle molto prima di quanto avrebbe mai potuto indovinare. L’uomo, lo stesso che gli aveva fatto la domanda, non era altro che un mercante di schiavi alla ricerca di una possibile preda. Per quanto grosso e analfabeta, Ted era solo e questo era un buon motivo per drogarli il liquore e portarlo fuori dal locale per farlo lentamente sparire verso terre lontane da quelle volanti della cittadella.

    Nonostante fosse avvezzo alle droghe nei propri drink, il pugile andò subito KO e non riuscì ad aprire occhio per almeno quattro giorni. Al suo risveglio aveva molte bolle postali attaccate sul petto, con nastro adesivo di scarsa qualità.
    Ma non fu quella la prima cosa che notò quando si svegliò, ma un pericoloso ferro rovente che riportava, in rosso accesso, una pericolosa scritta, pericolosamente vicina alla sua spalla.
    A tenerlo fermo, almeno la testa, ci stava pensando una vecchia gogna e quattro uomini pieni di tatuaggi.

    ”Questa quando la racconto alla taverna non ci crederà nessuno …”

    Dopo quella frase, che fece ridere i suoi aguzzini, la schiena iniziò a brillare come un faro, poi tutto esplose.
    Alla fine l’unico a ridere fu Ted.

    Passarono altri giorni prima di ritrovarsi su di una duna di sabbia con degli sconosciuti.
    Vestito con una camicia a fiori e pantaloncini abbinati, se ne stava a guardare il paesaggio del deserto con aria fiera, il rivivrebbero dei raggi solari era bloccato da dei simpatici occhiali da sole.

    ”Diamine ragazzi! Questa si che è una vacanza …”

    Girandosi dovette sistemare una piccola macchina fotografica che gli penzolava al collo, l'aveva comprata per pochi spiccioli ad un banco del Bazar.
    Proprio fra quei banchi aveva trovato una sua vecchia conoscenza: Zimmer.
    Non aveva un buon ricordo legato al Boggart, ma in via confidenziale gli aveva comunque parlato di una missione in cui avrebbe potuto mettere in mostra i suoi muscoli.
    Ted non aveva capito come si chiamava la bestia che sarebbero andati a cacciare, ma aveva inteso che fosse di dimensioni sostanziali.
    Ecco perché era su quella duna con quelle persone a lui sconosciute.

    ” … io picchio ragazzo mio! Posso anche sparare fulmini se serve e poi boh … ho una fotocamera. Posso immortale i momenti migliori di questa caccia.”

    Disse tranquillo e pienamente fiducioso delle sue capacità.



    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Prepariamoci
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istan-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    ≪Sole...≫

    La prima volta che lo aveva visto, ne era rimasto quasi spaventato, accecato dai raggi al punto da portare lo sguardo verso il basso e chiudere gli occhi... ma con il tempo si era abituato a quella luminosa sfera in quel soffitto azzurro chiamato cielo... o almeno ci provava.
    Per Tatawwur sembrava quasi inconcepibile che una cosa così lontana, fosse capace di generare un simile calore e stando alle voci degli abitanti della superficie, essere uno dei motivi della vita. Ma era davvero così? Perché tra quella granulare roccia che chiamavano sabbia, sembrava più una causa di morte.
    Era forse il primo elldroc a mettere piede in superficie? Non ricordava se nelle storie del suo popolo, venisse tramandato un simile racconto... avrebbe dovuto prestare maggiori attenzioni nell'apprendere la storia della sua specie.
    Inizialmente si era trovato confuso e perso nel muoversi semplicemente nei pressi dell'ingresso di Merovish. Era un luogo così confuso, senza alcun punto di riferimento e totalmente diverso dalle gallerie dell'alveare... era stupito di come gli abitanti di sopra, riuscissero ad orientarsi in un luogo del genere.
    Era indubbiamente affascinato dalla superficie, la quale a detta di molti non era composta solo da deserti, ma anche da altri ambienti che al momento erano per lui vagamente immaginati, confusi e distorti.
    Ad ogni modo, in quel giorno aveva un compito preciso e trattandosi della sua prima collaborazione con gli abitanti della superficie, provava un discreto interesse nel fare una buona figura; guadagnarsi la loro fiducia.
    Doveva essere come loro, diventargli simile e apprendere. Questo gli era stato chiesto e forse, solo una volta compreso ciò avrebbe potuto far ritorno all'Alveare.

    Ovviamente l'Evoluzione conosceva i Wyrm poiché per gli elldroc rappresentavano quasi dei vicini molesti.
    Non scorreva alcun odio tra le due razze, ma neanche amicizia... semplicemente l'Alveare tendeva ad evitarli, cacciandoli solo quando raramente sconfinavano nei territori della colonia. Tra la casta dei guerrieri, possedere una rudimentale arma con parti del corpo di un Wyrm, rappresentava motivo di vanto e simbolo di forza; un motivo in più per spingere Tatawur a cimentarsi in una simile impresa.
    Per quanto avventato come gesto, l'elldorc avrebbe perso troppe opportunità nel desistere a una simile iniziativa.
    Il mittente tra le altre cose, sembrava una figura di spicco tra gli abitanti della superficie. Lo aveva visto durante l'incontro; una figura difficile da non ricordate dato l'aspetto bizzarro, così diverso dalla razza più comune nella superficie.

    Conosceva il posto dove si trovavano... o per meglio dire, conosceva le sue profondità. Un luogo dove anche il più temerario degli elldoc avrebbe tentennato prima di addentrarsi. Lì i Wyrm compievano i loro riti d'accoppiamento e Tatawur poteva solo immaginare quanto quella fase del loro arco vitale, li rendesse più violenti del solito.
    Il problema non era quindi riuscire a trovare una di quelle creature ma bensì a sopravvivere allo scontro e specialmente, catturarla senza ferirla.
    Avrebbe dovuto escogitare un piano, insieme agli altri guerrieri che si erano offerti di portare a termine il compito.

    ≪Vivo sarà preso. Ma se mi è permesso, vorrei privare il Wyrm di una zanna... sarà il mio compenso per la cattura.≫

    Chiese l'elldroc, il quale pensava di non pretendere troppo, sostenendo di poter prendere la zanna della creatura senza ucciderla... dopotutto nessuno aveva parlato di non ferirla no? Non vi era alcuna pretesa nelle sue parole; semplicemente preferiva uno scambio del genere piuttosto che puntare al denaro di cui poco sapeva cosa farsene. Sperava quindi che la richiesta non sarebbe entrata in contrasto con i reali interessi del mittente... era difficile, comprendere le intenzioni degli abitanti della superficie; capaci di mentire con le loro espressioni e parole.
    Per l'occorrenza, volendo mantenere le tradizioni della sua gente; aveva impresso sul dorato corpo, impronte della mano all'altezza del petto usando una tintura di colore rosso. Gli sciamani erano soliti compiere simili riti ai guerrieri; ma in loro assenza si era trovato costretto ad assumere un simile ruolo.

    Spostò la sua attenzione verso l'umano biondo, il primo a parlare per dirigerla poi verso l'altro umano, la cui pelle e colore di capelli, erano opposti al primo. Cercava di capire quali vantaggi potevano offrire la colorazione scura di uno e quella chiara dell'altro... non sembravano colori adatti a mimetizzarsi in quel posto. Per quale motivo la natura aveva concesso loro una simile caratteristica?

    Inclinò la testa... parendo vagamente confuso dal modo in cui l'umano biondo aveva preso parola. Se ben ricordava, anche lui aveva preso parte all'incontro tra gli elldroc e il popolo della superficie.

    ≪Ci chiedi cosa sappiamo fare, ma non fai altrettanto. Per creare un buon rapporto di squadra, non sarebbe corretto fare altrettanto e per primi?≫

    Puntualizzò senza alcuna punta di diffidenza o rimprovero. La sua era per lo più una semplice e pura constatazione.

    ≪Ad ogni modo, io sono un guerriero elldroc. Possiedo le conoscenze e le basi della strategia militare della mia razza. Se mi è concesso, suggerirei di pensare come prima cosa, a un modo per isolare un Wyrm dagli altri ritrovandoci così a doverne fronteggiare uno solo piuttosto che un branco intero... inoltre per catturarlo, dobbiamo trovare un modo per portarlo in superficie ed evitare che sprofondi nuovamente nel terreno. Non dovrebbe essere troppo difficile creare un'esca... ma ci serviranno corde robuste e lance per tenerlo a bada.≫

    La mente dell'Evoluzione stava già cominciando a ponderare qualche idea. Per attuarla aveva però bisogno di mezzi e uomini dalla forza straordinaria.

    ≪Ad ogni modo il mio nome è تطور ma nella vostra lingua, potete chiamarmi Tatawwur.≫

    Riquadro Tecnico. - Tatawwur. L'esperimento, l'individuale o colui destinato alla superficie.

    Energia: 100%

    Passive:
    Corpo, Evoluzione.
    Passiva di resistenza.
    Passiva di forza.
    Scurovisione.
    Forma alternativa.
    Artigli
    Armatura naturale

    Attive Usate:
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    LAZAV
    LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND
    DIMIREVERSORI DI MEROVISH100%
    Leggere conta?

    A solcare l'aria rovente, distorta dai miraggi e dall'impetoso bacio del sole del Sud, è una battuta secca, sicuramente inopportuna: il giovane uomo dalla zazzera bionda si è infatti speso in un vano tentativo di rallegrare la situazione, cercando inutilmente di spezzare il clima plumbeo e nuvoloso che grava sul loro caposquadra. Ma quando si ha che fare con Dimitriy -quel Dimitriy- ogni trasgressione comica è destinata ad infrangersi contro l'iceberg emotivo che il Russo oppone: la missione richiede serietà ed ogni infantile tentativo di buttarla sul ridere è prontamente stroncato sul nascere.

    Ok, ok, avete ragione: il pubblico è già sufficientemente caldo per una freddura del genere. Anche se, dai, dovete ammettere che era carina!

    Questo, almeno, è valido per chi teme l'autorità del glaciale assassino -chiunque lo abbia conosciuto a Merovish o ne abbia udito le imprese pubbliche, infatti, ben si guarda dal contrariarlo o dall'infastidirlo. Dopotutto, come dar loro torto? Un pugnale alla gola non è esattamente piacevole. E nemmeno sparire nel nulla senza lasciare alcun tipo di traccia.

    Che poi, a ben pensarci, da dove veniamo leggere non è un'abilità così scontata: questo mio talento ha il suo perchè, non trovate?!

    Ma per questo ragazzo -per questo ciarlatano fastidiosamente giallo- Dimitriy non rappresenta altro che un caro animaletto con cui trastullarsi nelle giornate uggiose, quando i commerci vanno male e le chiacchiere stantie del Bazar cominciano a muffire peggio del lerciume agli angoli delle vie. Un giocattolino, per così dire, che il fu Zygoin -ad oggi Lazav, in questo preciso istante Odin- teneva stretto a sè come prediletto passatempo.

    Pazienza: vorrà dire che la riciclerò per qualche altro spettacolo.
    Magari v'invito, eh! Senza quelle facce da funerale, s'intende!

    Ad essere onesti, il Russo un tempo ignorava questo suo denigrante ruolo di pupazzetto. Prima che una traditrice interna svelasse la verità sciupando mesi e mesi di lavoro, di Dimitriy ne esistevano intere sale -cloni su cloni stipati in condizioni da cavia in un laboratorio sotterraneo che il Biomante suo sottoposto aveva scavato nelle viscere della Tana. Poi, ovviamente, tutto andò distrutto. Niente più esperimenti, niente più cloni, niente più Zygoin.
    L'unica traccia di quei tempi risiede nella memoria delle alte cariche tra gli Eversori e -pur essendo ora a conoscenza di quegli abomini segreti- Dimitriy non ha ancora scoperto chi amministrasse davvero tutti quei corpi. Di Lazav, infatti, il Russo ancora non conosce nulla.

    Comunque ecco... non sono un guerriero come quest'altri due, se proprio vuoi saperlo. Niente armi, nessuna esperienza di combattimento, giusto qualche vaga conoscenza al riguardo dei Wyrm ma... onestamente, nulla che possa ritornarci utile, temo.

    Al contrario, invece, degli altri Lazav conosce tutto. O quasi.
    Può snocciolare senza alcuna difficoltà ogni dettaglio riguardante il loro caposquadra biondo -e fin qui, ovviamente, nulla di sconvolgente considerati i trascorsi ignari tra i due. Ma la cosa estremamente interessante è ch'egli conosce ben bene sia Ted Carter che Skekdor, molto meglio di quanto quelli non credano. Non li ha davvero incontrati di persona in precedenza -non ha interloquito con loro, discutendo di convinzioni e competenze senza che quelli possano invero aver fatto altrettanto. Eppure... tutto questo è come se fosse ugualmente accaduto -naturalmente in un alto luogo ed in un'altra forma, ma con la possibilità di accedervi facilmente, tramite i giusti contatti e delle fugaci parole. Zegana dice nulla? A Lazav sì, dice tutto molto.

    I vostri dubbi sono allora legittimi, ma non sono qui per niente. Semplicemente rappresento il Serraglio di Merovish e, come sicuramente saprete, ci sono norme e vincoli da rispettare anche (e direi soprattutto) per una caccia di queste proporzioni.
    Al settore Controllo dell'Attività Venatoria non siamo inclini a permettere un tale evento... ma visto che la richiesta giunge da un membro estremamente influente del nostro Esarcato, abbiamo concesso una singola e forse irripetibile eccezione. Il tutto purchè rispetti una precisa procedura amministrativa.

    Soltanto dell'Elldroc non può dire alcunchè: quel nuovo attore in scena -tanto per le sue origini di profondità quanto per la sua recente emersione alla società merovisha- rappresenta una figura sfuggente e parzialmente celata -Lazav non ha avuto modo di sondare il di lui passato, nè di apprendere i minimi essenziali sulla sua persona in particolare. Rimane allora un'incognita e perciò, tra tutti, rimane la sua ambizione principale: per i propri interessi è di primaria importanza svelare ogni dettaglio sul suo conto, oltre che soddisfare il Boggart e riportare alla Tana un mastodonte delle sabbie.

    Quindi no, Tattawur, mi spiace ma non ti è concessa alcuna zanna di Wyrm. L'esemplare che cattureremo andrà prima descritto nella sua interezza ai fini dell'archivio del Serraglio e solo poi -ammesso che non insorgano ulteriori complicazioni- ti sarà concesso reclamare il tuo trofeo se in accordo con la volontà del nostro esimio committente.

    Ed ecco allora che si ritorna in scena, con Odin che a queste parole agita convintamente il tomo che finora ha tenuto chiuso tra le mani: lo apre, lo mostra brevemente e poi vi compila una riga o due di testo -più per fare scena che non per un reale utilizzo futuro. Il registro sembrerebbe in tutto e per tutto qualcosa di impeccabilmente ufficiale ma -ovviamente- non è che un attrezzo di scena, qualcosa per rendere più verosimile l'intera pantomima orchestrata dal Genio sotto mentite spoglie.
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    Oramai skekDor aveva imparato che su Endlos anche l'ingaggio più eccentrico e sconclusionato poteva portare a qualcosa di assolutamente irripetibile e interessante.
    Quel dì delle due anime che albergavano nel corpo corrotto dal tempo era la parte del Mistico a dominare. Sfiancato dalla noia dovuta al gran marcia, skekDor aveva infine ceduto il passo e l'onere di quell'impresa al suo "gemello" morigerato.
    Forse anche in virtù di questo, le stranezze del committente non preoccuparono minimamente lo Skeksis. Con educazione il mezzo-Mistico aveva accettato l'impresa e ora, camminando sotto a un sole impietoso in compagnia degli altri sventurati che avevano scelto di anteporre la sete di guadagno al buonsenso, si trovava lì per cacciare una creatura che in verità non aveva mai incontrato direttamente.

    La prima volta che aveva provato ad accedere ai cunicoli di Merovish, per colpa di un Wyrm skekDor era precipitato in una profonda voragine. Solo i suoi poteri divini gli avevano evitato il dolore provocato dalle fratture derivate da una caduta simile nel vuoto.
    Ed ora, forse, avrebbe incontrato direttamente un esponente di quella razza infernale.
    La cosa produceva una lieve preoccupazione nell'animo del Mistico e un sentimento di malsana eccitazione nel cuore di tenebra.
    Una domanda vorticò nella mente dell'anziano essere, ma questi la ricacciò subitamente nel suo subconscio, disgustato da una simile prospettiva.
    Il quesito recitava: "Che sapore avrà l'animo di quelli che troveranno la morte in quest'impresa?"

    Parlando della squadra, un volto conosciuto era di sicuro quello del biondo russo. skekDor aveva già avuto modo di dividere il campo di battaglia con quest'ultimo. Sapeva di poter contare su quell'umano, nei momenti di necessità.
    Non si fece problemi ad esporre i suoi pregi, seppur con circospezione: "Ehm... D-dunque. Salute a tutti, in primo luogo..." Cominciò, agitando la zampa in direzione di tutti i presenti.
    Poi, proseguì: "S-sono skekDor e le mie facoltà mi danno potere sulla vita e sulla morte. In realtà è una descrizione p-piuttosto approssimativa, ma spero di potervi dare qualche dimostrazione pratica al fine di fugare ogni dubbio, quando e semmai v-verrà il momento..."
    Il sole gli picchiava forte sulla testa, la marcia era distruttiva per le sue deboli zampe. Eppure non mugugnava di dolore, né mostrava segni di cedimento. E il suo balbettare era maggiormente dovuto all'imbarazzo che alla vera fatica. Anche perché non poteva provare niente di simile.

    L'altro membro del gruppo era uno sbarbatello che il mezzo-Mistico conosceva abbastanza bene. era Ted il pugile. Una simpatica aggiunta al gruppo: di sicuro con le sue battute avrebbe alleggerito l'atmosfera, vista l'impresa che erano stati chiamati a portare a termine.
    skekDor esternò un sorriso gioviale alla sua presentazione, prima di tornare a concentrarsi sugli altri.

    C'era una specie di Garthim con loro. Ecco, questo sì che era interessante. Al fine di non destare la parte malvagia, skekDor si concentrò sui particolari del suo corpo il meno possibile. Piuttosto, ascoltò con attenzione le sue parole. Era una bestia assennata e, a detta sua, una specie di stratega della lotta. Buon per loro.

    L'ultimo, poco più che un ragazzo, lo lasciò estremamente indifferente. Si chiese solo cosa mai ci facesse lì un individuo poco avezzo alla lotta.
    La cosa produsse in lui un moto di riso: in effetti, anche il Mistico non amava menar le mani. Che avrebbe fatto, al cospetto del Wyrm? Avrebbe provato a ragionarci?
    Ingollò e riprese un contegno, proseguendo nella marcia

    Salute: 100%
    Energia: 110%
    Classe: PRIMARIE: Elementalista - Avatar - Trickster

    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

    Tecniche utilizzate:


     
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Nomi e professionalità vennero sciorinate, a turno, da tutti gli attori ora pronti ad esibirsi su quel rovente palcoscenico. Chi governava il mistico mondo della magia, chi era più vezzo alla sottile lama di un pugnale... perfino chi preferiva un sonoro schiaffone e tanta ignoranza.
    Uno strano gruppo era pronto a danzare su quelle sabbie, cercando di riportar il giusto trofeo al Pasha della Fame.

    Ma nonostante le vostre differenze, un solo individuo risaltava come la neve, in quello scenario... eppure, chi aveva passato anche solo un istante a Merovish sapeva bene che dalla Tana uscivano solo bestie, anche se travestite da agnelli.
    Figuriamoci da burocrate.

    Il tragitto è ancora lungo: la carovana che dalla Capitale aveva il compito di scortarvi fino all'Oceano di Fuoco vi ha invece abbandonato ad una generosissima distanza di sicurezza.
    Distanza che, destino vuole, siete costretti a coprire a piedi, sotto l'infernale calore del sole, calpestando la più rovente delle sabbie.
    Le vostre presentazioni avvengono durante questa traversata, alleviando in parte la fatica dello spostamento... spostamento che prosegue ancora per qualche minuto, lasciandovi libertà e facoltà di interagire fra voi.
    Scegliete con cura cosa dire a chi vi sta a fianco... potrebbero anche essere le vostre ultime parole.

    Infine, finalmente, trovate qualcosa. Qualcosa che riconoscete come uno dei punti di riferimento descritti dal navigatore della carovana, per riconoscere l'avvicinarsi alla vostra destinazione.
    Dalla sabbia, come pinne di uno squalo, mura e colonne in rovina si ergono stoiche, combattenti solitarie contro il nemico più pericoloso: il tempo.
    Secoli prima, quello poteva essere il sito di un tempio, o di una villa... ora, davanti ai vostri occhi si erge solo uno scheletro disossato, scarnificato, destinato a perdere quella solitaria guerra e sgretolarsi, un giorno, in quella stessa sabbia che lo stritola dalle fondamenta.

    Eppure, non era quest'affascinante lezione di archeologia a catturare la vostra attenzione, quanto dei segni presenti sopra le rovine stesse.
    Graffi, sbeccature... non un solo muro o colonna era sopravvissuto a quel deturpamento, negli anni.
    Chiunque fosse in grado di lasciare segni del genere, doveva essere di una taglia … ragguardevole.

    Le rovine sembravano essere abbastanza estese, ma non sarebbe stato difficile decidere semplicemente di aggirarle, perdendo l'occasione di curiosare in giro ma scegliendo una via forse più sicura...

    Forse.
    Perché se c'è una cosa che quei segni possono assicurare, è che siete appena entrati nella tana del lupo.
     
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  8. _MajinZ_
     
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    Per Dimitriy sarebbe stato facilissimo disfarsi di quel rompiscatole di Odin, probabilmente non avrebbe versato neanche una goccia di sudore... ma per il bene della missione e soprattutto per la pazienza di un certo Boggart, decise di sopprimere soltanto il suo istinto omicida. Per evitare di perdere la pazienza, invece, il russo ascoltò con attenzione le parole di tutti e cercò di creare un piano mettendo insieme tutte le informazioni ricevute. Quel che disse l'Elldroc poteva rivelarsi di vitale importanza, nessuno meglio di un cacciatore poteva conoscere il miglior modo per approcciarsi a una belva simile, al vertice della catena alimentare del Deserto. Purtroppo però loro non avevano ne corde e nemmeno lance. Dovevano improvvisare, magari sfruttando ciò che il territorio stesso aveva da offrire.
    Cosa so fare io? Uccidere mi riesce molto bene.
    Tagliò corto il biondo, non aveva voglia di perdere troppo tempo nel raccontare la sua storia... in fondo era lui il capo e doveva creare da solo il piano sfruttando tutto ciò che aveva appreso. Non era necessario che gli altri sapessero quanto fosse bravo. Ad ogni modo i discorsi riempirono il silenzio che altrimenti si sarebbe creato durante il tragitto verso la zona di caccia, che alla fine si palesò davanti agli occhi del gruppo. I resti di un antico tempio spuntavano dalla sabbia, testimoni di un passato prosperoso ma di cui ormai non restava nessuna traccia. Ma anche se gli uomini non popolavano più quelle rovine, altri inquilini avevano deciso di rendere quell'angolo di deserto un luogo di villeggiature... e i segni che marchiavano le rovine erano inequivocabili.
    Ci siamo.
    Occhidighiaccio si fermò, proprio accanto a una colonna ricoperta di graffi e sbeccata in diversi punti. Si voltò quindi verso il gruppo, verso i suoi compagni, passandoli in rassegna uno per uno... e si, erano nella merda.
    Allora... come vedete non abbiamo praticamente nulla, se non il nostro coraggio e le nostre abilità. Quindi sarò breve e, oltre ad assicurarmi che non diventiate la colazione di un Wyrm, cercherò di coordinarvi per catturarne uno vivo. Al momento l'idea è semplice: uno di voi distrarrà la bestia e tutti gli altri lo picchieranno fino a fargli perdere conoscenza.
    Disse tutto con una facilità disarmante, come se si trattasse di una passeggiata in riva al lago. Faceva quasi ridere il modo in cui espose il piano, ma purtroppo il tutto era molto serio e stavano rischiando davvero l'osso del collo.
    Ovviamente se avete idee più convincenti dite pure, ma in ogni caso l'esca sarò io.
    Concluse il biondo voltandosi e iniziando a studiare il terreno alla ricerca di tracce, di una pista da seguire per trovare un Wyrm abbastanza distratto da riuscire a prenderlo alla sprovvista, anche se, con tutta probabilità... ogni vermone del deserto era a conoscenza della loro posizione. E già da un bel po'.



    CITAZIONE
    Dimitriy Kozlov

    Fisico: Ok.
    Mente: Ok.
    Ki: 110%

    Note: \\

    Passive: Iniziativa (Passiva di Classe) - Power Up Agilità 50% - Velocità 50% - Movimenti acrobatici complessi - Passo Felpato - Assenza di Aura - Maschera dell'Anima - Auspex Magico - Individuazione Minacce - Mana +10% - Resistenza al Dolore - Resistenza alle Malie passive - Spara Balle - Lie Detector - Riconoscimento Tracce - MindFuck-Alert - Aura di Innocenza. + Resistenza vestiti aumentata.

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Fauci Gemelle (Incantate per la Quest: danni amplificati contro i non-morti)
    Non sempre un assassino può contare sulla furtività, quando questa viene meno spesso è necessario affrontare il nemico in campo aperto e per farlo servono degli strumenti adeguati.
    Dimitriy ha dalla sua una coppia di pugnali da combattimento, essi presentano una lama lunga una ventina di centimetri, di colore rosso scuro. L'impugnatura è rivestita di gomma antiscivolo, nera, sagomata in modo tale da risultare comoda all'utilizzo. Una particolarità è la specie di tirapugni situato lungo il manico, in modo tale da proteggere la mano e allo stesso tempo consentire mosse non proprio canoniche. I due pugnali sono conservati in due foderi, situati su entrambi i fianchi, in modo tale da risultare facilmente afferrabili. Si usano di traverso, con la lama accanto al taglio della mano.
    [Coppia di Pugnali]

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Bagrovyy kogot' ~ Artiglio Cremisi
    Aumentare la propria mobilità è fondamentale in missione, soprattutto quando si fa un lavoro complicato come il sicario o la spia sul campo. Per questo motivo Dimitriy ha ideato uno strumento che lo aiuta molto in quello, dandogli modo di muoversi senza sprecare utili energie. Si tratta di un'imbragatura che si aggancia alla schiena, avvolgendo le spalle con delle cinghie in cuoio, all'imbragatura è ancorata una piccola carrucola attorno alla quale è avvolto un cavo metallico con all'estremità un gancio d'acciaio. Esso potrà essere scagliato in direzione di un appiglio qualsiasi tramite un aiuto meccanico, oltre che diventare un utile strumento per combattere. Il cavo ha una lunghezza di circa cinque metri.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto energetico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    Vesti del Sicario
    Quello dell'assassino è un mestiere complicato, non è come fare l'impiegato o vendere i prodotti della terra: è un lavoro in cui si rischia la vita in ogni momento, anche quando uno nemmeno se l'aspetta. Nel caso di Dimitriy poi, un uomo pieno di nemici, a volte stare semplicemente allerta non basta, quindi un aiuto più materiale spesso è necessario per eliminare totalmente o quasi il rischio di un colpo sferrato alle spalle. Un giubbotto antiproiettile però sarebbe troppo evidente, così come un'armatura: attirerebbe solo l'attenzione, rendendo il nemico più prudente.
    Per questo motivo il biondo assassino, tramite le sue conoscenze alchemiche, ha sottoposto i suoi abiti scuri a un processo che ha reso le fibre del tessuto molto più resistenti del semplice cotone, rendendole capaci di sopportare tagli e colpi d'arma da fuoco non troppo ravvicinati. Ovviamente i vestiti non si comportano come un'armatura rigida, un eventuale colpo viene percepito dal fisico sottostante, ma la protezione impedisce che tale attacco prosegua più in profondità nella carne, evitando in molti casi gravi danni. Un attacco potenziato (tecnica) avrà comunque vita facile.
    [Vestiti + Resistenza maggiorata (50%)]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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    Ted Carter



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    I raggi solari,che cadevano perpendicolarmente in quella zona del deserto, rimbalzavano sulla pelle scura del pugile dandoli un attimo di respiro in più rispetto agli altri. Prima o poi anche lui avrebbe percepito il calore dello Yuzrab.
    A rendere, insolitamente, l’aria più fredda ci pensarono i compagni dallo scarso spirito di avventura, i quali si scambiarono fra di loro poche parole.
    L’unico che si dimostrò leggermente più entusiasta rispetto agli altri, era un giovane uomo dal ciuffo biondo che si lasciò andare però a digressioni sul motivo per cui si trovasse in quel posto.

    Gli occhiali da sole nascosero gli occhi di Ted quando, quest’ultimi, vennero rivolti con riluttanza al cielo in segno di disapprovazione.
    Non voleva qualcuno che facesse il saputello e che lo riprendesse perché lui non aveva ancora capito cosa stava per andare a cacciare.
    A dargli qualche indizio fu lo strano insetto umanoide, il quale era stato in grado di fare alzare un paio di sopraccigli per la curiosità al pugile.

    ”Quindi dovrebbe essere una specie di verme enorme? Non credo di avere problemi a picchiare i vermi sinceramente. Da piccolo scavavo piccole fosse nel giardino e ne trovavo a decine.”

    Una digressione che avrebbe aiutato molto nella caccia del Wyrm.
    Ad alzare nuovamente la media del variegato gruppo vi era skekDor, più timido e impacciato del solito. Che provasse a fare bella figura con il capo squadra?

    ”Foto di gruppo?”

    Come se tutti avessero risposto con un rumoroso “SI”, Ted aveva scattato una foto con l’apparecchio digitale dopo esserlo tolto dal collo.
    Si riusciva a vedere tutti quanti: Carter in primo piano con un grosso sorriso, poco dietro di lui vi era il russo e lo scienziato, ancora più indietro vi era l’insetto.
    Stranamente non vedeva il mistico del cristallo, il quale doveva essere nascosto dalla folta capigliatura di Ted.

    ”Già sono emozionato!”

    Non l’avesse mai detto.
    Poco dopo quella frase e qualche decina di minuti a camminare, il campione si ritrovò davanti a delle rovine che un tempo dovevano fare parte di un qualcosa di meraviglioso. Ciò che però riuscì a scuoterlo furono i segni lasciati da qualcosa di veramente temibile in quanto a dimensioni.

    ”AH! Vedo che ci sarà da divertirsi.”

    Quello era uno dei suoi classici pensieri per allontanare la tensione. Cercava di mettere il problema come un qualcosa che si poteva agilmente prendere sotto gamba, quando in verità lo avrebbe preso molto probabilmente in qualche altra parte del corpo.
    Come il petto o la spalla.

    ”Cercherò di picchiare il più forte possibile per non farti mangiare da quei vermi, tranquillo. Ma come possiamo attirare una bestia del genere? Ai suoi occhi siamo leggermente più grandi della sabbia. Tu coso … Tatovur, giusto?! Hai detto che la tua gente si diverte a dargli fastidio. Come potremmo fare?”



    Foto:
    Foto (1): Immagine che rappresenta il gruppo. Manca però skekDor dato che è nascosto dai capelli di Ted.


    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Leggermente impensierito
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istant-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    ~skekDor "il mezzo-Mistico"~

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    skekDor mantenne un perentorio silenzio lungo la marcia. Di tanto in tanto si limitò ad annuire con gesti del capo, ma non una sola volta alcun suono uscì dalla sua gola. Il sole gli picchiava forte addosso, assicurandogli tutto l'irraggiamento di cui aveva bisogno per la giornata. Era una maniera poco ortodossa di assorbirne la luce, ma a monte della grossa perdita c'era una discreta percentuale di energia che gli avrebbe fatto comodo in seguito.
    D'altro canto, la sabbia scottava. E lui era l'unico là in mezzo a calcare la superficie del deserto scalzo. Più volte rallentò, al fine di dare un po' di sollievo alle piante dei piedi. Avrebbe potuto facilmente evocare uno dei suoi soliti tifoni e farsi trasportare in tutta comodità, ma era nel suo spirito di sacrificio saggiare gli stessi ostacoli che stavano affrontando tutti gli altri.

    In breve, dopo un lungo cammino la compagnia arrivò nei pressi dei ruderi di un tempio. I segni lasciati sui muri e colonne ancora in piedi non lasciavano dubbi sul fatto che da quelle parti ci fosse qualcosa di vivo e grosso. Molto grosso!
    Prima ancora che qualcuno potesse fare supposizioni o portare alla conoscenza di tutti qualche informazione in più, il biondino si fece avanti. Autonominandosi capo del gruppo, aveva anche stilato una strategia d'azione.
    skekDor la trovò oltremodo rischiosa. Ed era la parte onesta a pensarlo. Effettivamente, con un piano di quel tipo molte cose sarebbero potute andare storte.

    In realtà, l'unica persona lì in mezzo capace di fare da esca era proprio lo Skeksis. La sua immortalità pesava molto più dei riflessi e la giovinezza, sulla bilancia. Anche perché, se aveva capito bene con cosa avrebbero avuto a che fare, di certo c'era il rischio di finire inghiottiti in un sol boccone.
    Ma se davvero la pensava così, perché non s'era proposto? Molto semplice. Non era ancora il momento...
    Il mezzo-Mistico disponeva dell'incanto giusto per attirare dei wyrm. Un nettare prelibato, una sinfonia, un invito a cui nessun mortale avrebbe potuto sottrarsi. Se l'avesse voluto, avrebbe avuto tutti i wyrm della zona ai suoi piedi. Il guaio era che... non ne aveva mai incontrato uno.
    Doveva vederlo, carpirne l'anima... E solo allora avrebbe saputo come attirare quelli della sua risma.
    Arrivato per la prima volta a Merovish, un wyrm minacciò di farlo cadere in una spaccatura nella roccia. In quell'occasione però era successo tutto troppo in fretta. skekDor non aveva visto che una sagoma: troppo poco, per il suo intento.

    "Ammesso che si perori il vostro piano, ragazzo... Come contate di attirarlo? Qui c'è deserto e caldo per chilometri. Queste rovine sono l'unica cosa di cui potremo servirci per nasconderci, qualora tutto andasse in malora."
    Sembrava un discorso scoraggiante, ma gli serviva quella premessa per rivelare la sua linea d'azione: "Io dico che dovremmo cambiare posizione, e lasciare campo libero a voi solo..."
    Agitò la zampa nella sua direzione, quindi aggiunse: "Fate pure da esca. Ma se parliamo di un animale sotterraneo, meno vibrazioni "estranee" ci saranno, maggiori diventeranno le possibilità di attirarlo."
    Solcò con lo sguardo i presenti: "Se nessuno qui ha problemi con le altezze, io solleverei nell'aria tutti, esclusa la nostra... Ehm... preda."
    Lanciò un'occhiata imbarazzata a Dimitriy, grattandosi dietro la nuca.
    "Quando e se una creatura cadrà nella trappola, sarà facile riportare tutti a terra per darle il colpo di grazia. O fuggire, qualora non ci fosse alternativa."

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    Armamentario:

    - Frammento del Grande Cristallo:
    Si tratta di una minuta porzione, della grandezza d’una mela, del Grande Cristallo originale. Il colore ricorda quello dell’ametista, anche se le tonalità variano considerevolmente a seconda dell’ora del giorno e dello stato mentale di skekDor. Normalmente si trova all’interno del corpo dello Skeksis, il quale lo vomita fuori solo nel caso in cui dovesse bagnarsi nei suoi raggi curativi. E’ un oggetto che può venire utilizzato solo dalle divinità: nelle mani di un qualunque mortale apparirebbe come una semplice pietra preziosa.
    La scheggia del Grande Cristallo erige inoltre naturalmente un velo invisibile tutto attorno al corpo dello Skeksis, la cui robustezza è equiparabile a quella di una corazza pesante. Ogni colpo portato a questa protezione evanescente produce sprazzi d’energia violacea. Qualora la barriera dovesse cedere, le zone di frattura diverranno visibili a occhio nudo e, fino a completa rigenerazione del potere, non sarà possibile innalzarne un’altra

    - Caesti eterei:
    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

    Passive:

    - Semi-immortalità (Passiva):
    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

    - Signore del Cristallo:
    Il frammento del Grande Cristallo consente allo Skeksis di accedere a una fonte pressoché inesauribile di potere. Inoltre, skekDor ha la capacità di accorgersi di essere oggetto di eventuali intrusioni mentali. Infine, la barriera naturalmente prodotta dalla gemma difende il suo padrone anche dalle emozioni indotte dagli avversari più meschini [Abilità Passiva - Aumento della riserva di mana del 10% + Mindfuck-Alert + Difesa dalle malie]

    - Potere Passivo di Classe Elementalista:
    L'acqua non intacca il corpo di skekDor in alcun modo. Il mezzo-Mistico potrebbe ad esempio rimanere in un torrente per giorni interi senza risentire di alcuna conseguenza relativa al lungo periodo di tempo trascorso in ammollo. Inoltre, (non respirando affatto già di suo) può restare in apnea quanto desidera [Abilità Passiva – Immunità scenica all'acqua]

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    Le parole del biondo non lo convincevano. Non era sua intenzione discutere riguardo chi doveva arrogarsi il diritto di comandare, ma gli sembrò fin troppo superficiale la sua spiegazione. Riteneva che chiunque dei presenti, fosse in grado di uccidere e inoltre dovendo catturare viva la creatura, questa sua dote si rivelava controproducente

    I resti dell'antica costruzione lo lasciarono affascinato. Ruderi, niente di più, ma per l'Elldroc rappresentavano qualcosa di nuovo e inconcepibile. Riusciva ancora con difficoltà a capire come altre razze, abbiano edificato i propri regni nella superficie abituato come era al sottosuolo.
    Si sarebbe volentieri soffermato ad ammirare quei resti di una struttura cercando di capire per quale motivo si trovasse lì; ma i Wyrm che probabilmente si aggiravano in quelle zone lo scoraggiavano poiché già un avversario di quelle dimensioni risultava temibile, figuriamoci se nascosto sotto un terreno così ostico come la sabbia del deserto.

    ≪Che strano attrezzo è quello che porti al collo? Può esserci utile per la caccia?≫

    Chiese l'Evoluzione osservando il bizzarro modo di fare dell'umano dalla carnagione scura. Non aveva mai visto un oggetto del genere e anche il concetto di foto gli era totalmente estraneo. Voleva saperne di più e apprendere, ma al tempo stesso data la situazione, preferiva limitarsi all'uso di abilità o attrezzatura valide per portare a termine con successo una caccia.

    Valutò il piano proposto, non essendone entusiasta. Troppe incertezze e situazioni non valutate per poter essere così grossolanamente accettato.

    ≪Non ho mai detto una cosa del genere. Gli Elldroc raramente infastidiscono gli Wyrm. Nella maggior parte dei casi, ci limitiamo a tenerli lontani dai nostri territori anche se i guerrieri più arditi li cacciano per ottenere cimeli a scopo di vanto.≫

    Spiegò inizialmente a Ted, non avendo del tutto capito per quale motivo credeva una cosa del genere non avendone minimamente parlato.

    ≪Mi dissocio. Un Wyrm non emergerebbe mai del tutto in superficie e quindi risulterebbe difficile per noi danneggiarlo abbastanza da impedirgli di ritornare al sicuro sotto la sabbia. Dobbiamo attirarlo in una zona dove una volta emerso, possa con difficoltà tornare nel sottosuolo. Forse tra quelle rovine si potrebbe tendere una buona imboscata. Suggerirei di avvicinarsi lì e vedere la conformità del terreno valutandone un possibile utilizzo.≫
     
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    LAZAV
    LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND
    DIMIREVERSORI DI MEROVISH100%
    Un parere onesto? Moriremo tutti. Davvero.
    Da quando in qua si organizza così malamente una caccia? Neanche stessimo parlando di una caccia al cinghiale -o ai thrull, come andava di moda tra i ricconi annoiati del suo piano natale- ci si sarebbe avventurati privi di equipaggiamento e di idee nel covo di prede decisamente semplici al confronto di un Wyrm di Granato! Sinceramente, l'esuberanza di Dimitriy -o l'eccessiva sicurezza nelle proprie capacità e in un'esperienza passata dove anche la fortuna ha giocato la sua ampia parte- questa volta gli ha giocato un brutto scherzo: com'è possibile che abbia dimenticato che non tutti sono come lui? Anzi, in questo caso nessuno è come lui! Minimamente!

    Posso?

    Benchè il profilo delle rovine si stagli ora soltanto a poche manciate di metri (e il ciarlatano biondo abbia quindi ignorato le precedenti occasioni d'intromettersi) ora che ogn'altro di quella spedizione sgangherata ha esposto le proprie fantasiose tattiche e gli altrettanto infondati presupposti d'azione, quello stesso biondissimo Odin si permette di prendere la parola con un garbo malcelato e secondo unicamente alla sua fasulla modestia:

    Ma certo che posso! Anzi, devo! Se non vi fermo prima che compiate l'irreparabile la responsabilità delle nostre morti sarà soltanto mia!
    Per non parlare del danno all'ambiente e alla fauna protetta di cui siamo a caccia! No, no -assolutamente: statemi tutti bene a sentire. Che vi piaccia o meno, è il caso di collaborare. Seriamente.

    I toni fortemente pessimisti lasciano gradualmente spazio ad un barlume di speranza, barlume che il finto rappresentante del Serraglio condisce abbondantemente con l'attenzione verso la propria figura ed i segreti che -sembrerebbe- egli stesso si appresta a svelare a voi poveri profani.

    Primo fra tutti, è impossibile instaurare un reale gioco di squadra senza una conoscenza veritiera l'uno dell'altro.

    Breve pausa -architettata magistralmente- per farvi riflettere circa quanto siate stati vaghi e superficiali con le presentazioni. Sappiamo tutti che a nessuno piace esporsi troppo, specie con degli sconosciuti, ancor meglio nei paraggi di Merovish. Eppure... il racconto che lui vi ha fatto di sè (di quel se finto, che per oggi gli funge d'abito) si è mostrato alquanto più pregnante di ogni altra vostra, inconsistente parola.

    Perciò cominciamo: dovete sapere che il nostro capogruppo -autonominatosi tale per buona ragione- rappresenta la punta di diamante della prima compagnia mercenaria del Sud; le sue abilità sono poco note, perchè prima fra tutte egli ha reso la discrezione il suo culto, cionondimeno lo pseudonimo di Lampo ben descrive la sua indiscussa agilità, sfuggevolezza e -non si può certo negare- l'altrettanto chirurgica precisione nel vaporizzare il proprio bersaglio.
    Signori, è indubbio che Dimitriy Kozlov è qui per garantire la buona riuscita del nostro compito -vale a dire impedire che uno di noi tradisca gli altri e rivendichi per se la preda frutto del lavoro di tutti.

    Spero tutto questo non vi lasci interdetti -se anche lo facesse, non sarebbe una novità: aprendo quel suo tomo rilegato (quello stesso che riposava tra le pieghe interne del mantello svolazzante), Odin vi si mostra intento a decifrare delle complesse rune che fungono in qualità di alfabeto cifrato, sciorinando per voi conoscenze segrete che, prima d'ora, solo le vittime del Russo avevano appreso sulla propria pelle l'istante prima di morire. Una mossa apparentemente azzardata, questa, ma... abbiate fiducia: ogni dettaglio ha il suo scopo entro una sceneggiatura estremamente articolata -ve lo posso garantire!

    Responsabile di immortalare questa missione tramite un reportage fotografico abbiamo invece Ted Carter: architetto per vocazione, pugile d'indiscussa fama, Aviatore in carriera per conto dell'alfierato laputense e girovago per divertimento. Neanche a dirlo, le sue capacità più esaltanti vertono attorno a quella che da semplice attività sportiva si è fatta meta di vita, rendendo in breve questo riccioluto rissaiolo una vera e propria leggenda! Siete avvisati: il mondo intero è un ring e lui è pronto (sempre!) a spaccarlo ricorrendo al più celebre dei suoi colpi!
    Singori, gentilmente prego, un applauso per questo campione che ha messo a disposizione le proprie prestanza e potenza fisiche e che non ha paura di ritirarsi dalle scene nemmeno dinnanzi alla non così remota possibilità di finire in pasto ad un gigante delle sabbie!

    In pieno stile d'annunciatore -con la medesima buonagrazia del presentare i punti d'orgoglio senza mai ceebrare i talloni d'achille- il buon Lazav in incognito rende edotti gli altri compagni sulla peculiare specializzazione dell'afro alla ribalta di ogni testata giornalistica: pugni, picchio e ancora botte. Cosa non si fa per difendere il nome e la fama!

    Terzo pedone di questa traversata -ma guai a voi a sminuirlo così: egli è nientemeno che una Regina- Skekdor veste i panni di un dio qui giunto da universi lontani. Egli è un Signore del Cristallo, onnipotente padrone di bazzecole quali elementi, anime e -per non farsi mancare nulla- il dominio su ciò che è vivo e su quanto egli può subitamente rendere morto; sempre alla ricerca di un buon pasto d'essenza e di onori adeguati alla sua magnificienza, questo rappresentante di razza skeksis non conosce limite se non quello che la propria forma corporea traccia al di sotto di abiti dallo squisito gusto barocco.
    Miei signori, converrete con me che sulla scacchiera odierna egli è il nostro pezzo di maggior pregio -e noi tutti non aspettiamo altro che Sua Radiosità ci benedica e ci conduca a piena risoluzione. Presumo che un inchino sia d'obbligo, non trovate?

    Prestando fede a quella teatralità ostentata ecco dunque che Odin compie un volteggio e tributa un omaggio forse eccessivo all'avimorfo che ha già imparato a conoscere: tutte le notizie che il Giallo sta diffondendo sono infatti veritiere, fonte delle sue dirette indagini, di pregresse esperienze o di inconsapevoli trame cui altri personaggi -in altri luoghi del semipiano- sono loro malgrado invischiati. Solo alcuni piccoli, inconsistenti dettagli risultano leggermente gonfiati -a sfiorare il ludibrio del paradosso, alimentando un ridicolo sottile e affatto semplice da smascherare- ma questo può dirsi vero per tutti tranne che per il quarto attore della giornata.

    Mio pubblico impaziente, un solo altro istante d'attenzione: siamo giunti al termine di questa carrellata, fine che non può darsi prima del misteriosamente esotico Tattawur: discendente degli Elldroc a lungo combattuti dai nativi del Sud, guerriero fiero e coraggioso, curioso verso la superficie e scettico circa l'indipendenza caotica e disorganizzata di chi la inabita. Egli è tra noi l'unico che conosce davvero pericoli e strategia della caccia che ci apprestiamo a compiere ma... la sua forza risiede nel numero e nella compattezza di uno schieramento di suoi simili, perciò saremo noi pronti ad aiutarlo -e a farci aiutare- in quest'impresa a dir poco ardua?
    Ora lo sapete: il suo ruolo è ben più importante di quanto non sembri, perciò prestiamo tutti attenzione ai suoi consigli!

    A queste ultime parole la mano di chi vi ha finora intrattenuto scatta e chiude in un sol gesto quel deposito d'informazioni vagamente personali -più di quanto non abbiate svelato voi, più di quanto non si sarebbe detto soltanto guadandovi, nel tomo dalla copertina blu sono in realtà contenute solamente figure e testi di una perduta civiltà immaginaria: ogni profilo dei succitati proviene infatti dalla favella del Genio Dimir, così come dallo stesso giunge quest'ultimo avvertimento:

    Ciò detto, credo infatti sia saggio raccogliere la sua esperienza ed impedire al Wyrm di avere pieno campo d'azione: le sabbie sono la sua dimora naturale che perciò gli fornisce indubbio vantaggio a nostro discapito.
    Ancora, proporrei una linea d'azione diametralmente opposta alle due che per prime avete esposto: la nostra preda non ha interesse a seguire una sola esca umana -non ne ha motivo, considerata la mole e l'habitus cui s'attiene in natura- ed anzi ignorerà totalmente un tremito flebile proveniente da uno solo di noi.

    Come a lasciare che queste due immediate nozioni possano filtrare tra i pensieri dei suoi uditori, così Lazav colloca qui una breve pausa ad effetto, onde poi riprendere scaltro ed estremamente persuasivo.

    Stiamo osservando un sito d'accoppiamento di questi gargantueschi signori del deserto: le rovine che potete vedere sono frutto dell'agitarsi ferale in risposta a stimoli -e masse- ben oltre la nostra portata. Non li disturberemo semplicemente camminando tra un colonnato distrutto ed un muro sbriciolato dall'usura -non li attireremo con i nostri pesi insignificanti e l'assenza di un motivo allettante.
    Vorrei dunque suggerire una stretegia d'impatto, che sappia smuovere in profondità questo tempio della fertilità e richiamare almeno un esemplare interessato alla promessa di questi luoghi. Ad essa si potrebbe affiancare un richiamo irresistibile, degno d'un behemoth, che sappia echeggiare tra i granelli dorati e invogliare ancor più la preda a cedere al nostro inganno. Ottenuta l'emersione di un Wyrm, starà poi alla nostra astuzia impedirgli di reinabissarsi appena il trucco si svela: ma in assenza di corde, quale altro legaccio lo vincolerà all'aria e alla luce? Il tutto, beninteso, da svolgersi con un occhio attento e critico alle reazioni e alle possibili intenzioni di chi vogliamo far cadere in trappola: l'imprevisto è sempre dietro l'angolo, ma la possibilità di fruttare l'esperienza di chi ci ha già provato ci permetterà di riconoscerlo per tempo ed anticiparne una contromisura efficace. Direi che questo val più di ogni altro accorgimento!

    Già. Un monologo, praticamente. Ma volete mettere? In questa pièce ogni figurante si ritrova con battute e tempistiche adatte a lui, disegnando perciò uno spettacolo che potrebbe essere un vero successo! Nulla di garantito, ovviamente, ma... quale ruolo migliore, per Lazav, che non il regista cui tanto tiene (e per il quale s'è ampiamente preparato, così come vi ha or ora dimostrato)? Forse è solo questo a spingerlo verso i succitati accurati consigli... o forse quella che vi ha proposto è sinceramente un'ottima tattica di squadra. Vi fiderete?
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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Strategie, nomi e monologhi vennero lanciati nel vento, come la sabbia del deserto che al momento stava scottando i loro piedi. In un ambiente tanto letale come il cuore pulsante dello Yuzrab, a caccia di una preda tanto temibile da essere sa sempre il predatore in cima alla catena alimentare del sud, unità e intelletto sembravano essere le uniche monete di scambio valida, per poter acquistare un biglietto di ritorno alla civiltà, sani e salvi.
    E se il gruppo di cacciatori non si affrettava a trovare entrambe, avrebbero imparato a loro spese una amara eppur giusta lezione.

    E Madama Yuzrab era una severa insegnante.

    Mentre si disquisiva del come e del perché, il biondo mercenario della Tana, durante il suo sopralluogo, notò qualcosa nella sabbia che sabbia non era.

    Una scaglia, simile a quella di un serpente ma incommensurabilmente più dura, quasi quanto il granito, grande quanto il palmo di una mano, giaceva semi sepolta nei pressi delle rovine, poco distante appunto dai primi frammenti di pietra e mattoni che ancora resistevano alla furia del tempo e della sabbia.
    A ben guardare, tutt'attorno si potevano intravedere altre scaglie del tutto simili, alcune addirittura incastrate fra le crepe delle rovine, a far da sfondo a quelle incrinature e quei segni di strusciamenti continui che già il gruppo aveva avuto modo di notare.

    Le dimensioni della scaglia indicavano una creatura ben più grossa di qualche serpente o lucertola del deserto... eppure, non grossa abbastanza da appartenere ad un Wyrm adulto, vostro obiettivo.
    Il resto delle tracce vertevano verso l'interno delle rovine, ancora rimasto invalicato dal gruppo.

    E proprio mentre “Odin” terminava il proprio monologo, qualcosa pizzicò i sensi del buon Ted Carter. La sua naturale affinità all'Energia gli permetteva di entrare in risonanza con ciò che gli stava attorno... e proprio questo avvertì.
    Una presenza, all'interno delle rovine, poco distante da loro.
    Da li, poteva distintamente sentirla dimenarsi, quasi convulsamente, in una danza selvaggia dettata solo dagli istinti. Eppure, l'ercole nero non poté verificare se si trattasse effettivamente di un Wyrm, di qualche altro animale, o di Drusilia stessa, nascostasi fra le rovine solo per far loro dispetto.

    Questo, avrebbe dovuto scoprirlo di persona.
     
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    Il misterioso umano sembrava saperla lunga su skekDor. La sua esposizione di fatti che solitamente il mezzo-Mistico celava agli occhi dei curiosi lo scosse ben più del rifiuto da parte dei presenti di seguire il piano da lui partorito.
    Il cuore di tenebra sussultò, smanioso di tornare in superficie e reclamare il suo corpo.
    Lo Skeksis si passò una zampa sotto il seno, all'altezza del cuore, e fece tutto il possibile per scongiurare un simile evento. Frattanto, scrutò con attenzione chi aveva parlato, osservando con disgusto malcelato il di lui inchino. La metà del Mistico detestava simili atteggiamenti di riverenza. Anzi, se non si fosse toccato quel tasto, presumibilmente nessuno sarebbe venuto a conoscenza della sua vera natura.
    Tacque, tuttavia. Poiché sapeva che aggiunger parole a quel monologo avrebbe solo peggiorato le cose: non poteva negare, poiché Odin aveva proferito il vero; non poteva annuire, perché avrebbe peccato di superbia.
    Al momento giusto, si sarebbe fatto valere. Ma non in quel modo... Non con una simile pressione addosso.

    Cosa fare, dunque? Come agire? Lui non aveva mai incontrato un wyrm, e seppur la letteratura che aveva visionato fosse piena di accenni in merito... nessun libro avrebbe mai potuto rivelargli quale fosse la giusta risonanza dell'essenza della creatura, o quanto si stendessero i suoi lineamenti eterici al di fuori del corpo. Informazioni inutili per i comuni mortali, poiché larga parte di loro considerava l'anima una materia affine al sogno, e dunque effimera e di poco conto.

    Era cieco e sordo, pur potendoci vedere benissimo. Gli fosse balzato un wyrm davanti agli occhi, avrebbe potuto scambiarlo per una comune creatura di Endlos.
    Scosso poi com'era dalle rivelazioni degli ultimi minuti, nemmeno prestò attenzione all'animosità che echeggiava dall'interno delle rovine. Di nuovo, era paralizzato dall'incertezza.
    La parte dello Skeksis vibrò un altro colpo, talmente forte da farlo vacillare sulle sue gambe. Gemette, e tirando il fiato cercò di riprender smalto. Sperò che nessuno lo stesse guardando

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    Qualora la situazione lo richieda, skekDor attinge al potere del Grande Cristallo per ricoprire mani e avambracci di vispe zaffate di mana fluorescenti nel verde, che ricordano nella forma dei guanti da combattimento avvolti dalle fiamme. Queste insolite armi hanno la resistenza dell'acciaio e, a ogni colpo portato, lasciano dietro di loro una scia eterea che scompare dopo pochi secondi (La scia è scenica e non ha consistenza). La gittata dei colpi è di circa un metro da ciascun avambraccio di skekDor

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    L’organismo di skekDor non è dissimile da quello di un cadavere che cammina. Non ha realmente bisogno di nutrirsi, a eccezione dei raggi assorbiti dalla luce solare rifratta sul frammento di Cristallo nero. In alternativa, può assorbire le anime dei vivi come sostentamento. Può provare dolore, ma mai fatica. Nella sua nuova forma, skekDor può esser ferito gravemente, ma non ucciso [Abilità Passiva – Immortalità + Resistenza all’esaurimento delle energie]

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    Ted Carter



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    Come volevasi dimostrare, la diversità del gruppo permetteva di effettuare più e più punti di approccio alla caccia dell’enorme verme della sabbia, ma era altrettanto difficile provare ad unire in un solo insieme tutte quelle mentalità così diverse fra di loro, che sarebbero andate presto in contrasto se qualcuno non avesse provato a fermarle.
    Quel qualcuno arrivò sotto l’aspetto di un giovane ragazzo biondo, che con garbo e grazia, presentò molte delle particolarità che ognuno aveva da usare come contributo alla causa, senza lasciarsi sfuggire nessun particolare.
    Fu proprio quella strana presentazione che fece storcere la bocca a Ted. Era riuscito a non rivelare a nessuno che era un aviatore, personaggi sicuramente non ben visti al Sud.

    ”Ma come si permette questa mezza tacca di parlare così a caso? Ora vado li e lo faccio pentire non poco delle sue azioni!”

    Il pugile si mosse verso il ragazzo.
    Passo lento per far pentire al biondo di ogni parola che aveva speso in merito al suo conto. Quando gli arrivò davanti avrebbe voluto dargli un pugno nello stomaco, ma pensò che per una buona volta era meglio usare le parole invece dei pugni. Si tolse invece gli occhiali da sole.

    ”Vedo che conosci tante cose per essere un, come avevi detto … ah si! Un rappresentante del serraglio. Come fai a sapere così tante cose? Questa è la prima volta che ti vedo e non mi venire a raccontare la solita puttanata delle notizie che volano. Hai detto cose che sanno pochissime persone e non solo sul mio conto.”

    Lo avrebbe voluto alzare da terra per portarselo all’altezza della faccia, ma si trattenne dal farlo.

    ”Parli, parli e poi?! Di te non ci hai detto assolutamente un cazzo! Solo roba inutile. Ci hai preso forse per dei …”

    Si bloccò come se l’offesa che stava per dire fosse troppo grossa perfino per la sua bocca.
    Lo sguardo cambiò rapidamente, divenendo improvvisamente sorpreso e preoccupato. L’energia aveva percepito qualcosa non troppo lontano da loro, che si muoveva in maniera spasmodica all’interno delle rovine.

    ”C’è qualcosa non troppo lontano da qui. Non riesco a capire cosa sia o chi sia, ma c’è qualcosa che sembra contorcersi. Io vado a vedere, in caso la situazione si metta male vi faccio un segnale.”

    La sensazione che stava provando era talmente spiacevole che decise di avviarsi da solo per scoprire cosa stesse succedendo.
    Si rimise gli occhiali e si incamminò.



    Foto:
    Foto (1): Immagine che rappresenta il gruppo. Manca però skekDor dato che è nascosto dai capelli di Ted.


    Ted Carter
    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Leggermente impensierito
    Mana: 110 %

    Passive:

    The Energy:
    -(+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    -(+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    -(Resistenza alla fatica; Istant-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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42 replies since 11/3/2017, 01:19   1057 views
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