La Ruota degli Dèi

~ Campagna Globale

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    Viaggiatore dei Mondi

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    LA RUOTA DEGLI DEI

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    « Fortuna, buona notte, sorridi ancora una volta,
    fai girare la tua ruota »



    CAPITOLO I: "Quando l'Alba sorse da Occidente".

      [SM] L'orecchino di giada [link].
      In un periodo di pace apparente, Ego -uno degli "Eroi del Nishikaigan"- cade in una profonda crisi mistica e religiosa: provando l'intimo desiderio di riavvicinarsi a divinità che non riesce più ad ascoltare, si allontana dalla sua nuova famiglia, così da improvvisarsi eremita e pregare in completa solitudine. Il risultato? Uno strano orecchino di giada, portato a lui dalle onde del mare. Qualcosa nell'oggetto non convince del tutto Ego che, tornato a casa, ottiene da Nobunaga il consiglio di dirigersi da Fu Hao, un famoso Oracolo del Qídằo.

      [SM] Gàiguān [link].
      Ego e Sadwrn decidono di intraprendere un viaggio verso il Qídằo assieme, considerando che entrambi hanno necessità di interpellare qualcuno in grado di guidarli attraverso i loro stessi interrogativi. Fu Hao -uno dei più importanti Oracoli dell'Occidente, ancora in vita- chiede loro di pagare un prezzo in sangue, a cui nessuno si tira indietro. Il sacrificio porta con sé delle risposte: Sadwrn ottiene consigli utili riguardo un'antica profezia molto famosa fra i suoi simili, che pare impossibile da fermare. L'interpretazione è tuttavia molto nebulosa, ma è abbastanza chiaro il consiglio di discernere razionalmente tutto ciò che farà loro paura. Ego avrà invece rivelato il nome della proprietaria del gioiello, e cioè Mio Aranwe, ultimo Alfiere dell'Ovest, scomparso misteriosamente più di un decennio prima. A rendere quella scoperta più oscura, si aggiungerà la consapevolezza che -nel momento in cui l'orecchino fu perso su Berjaska, in un lontano passato- l'Alfiere era imprigionato da una magia oscura. Altro non gli sarebbe stato concesso di sapere quel giorno: avrebbe trovato nuove risposte al centro di Endlos, dopo esser sceso verso il basso.

      [Quest] SACRARIVM [link].
      Seguendo le indicazioni fornite dall'Oracolo, i due Eroi del Nishikaigan, accompagnati da uno dei figli di Nobunaga -il taciturno Benimaru- raggiungono il "centro" di Endlos: il Pentauron, più precisamente Kisnoth, territorio ormai quasi disabitato dalla tragica Notte della Prima. A quel punto, non resta che scendere: per farlo si uniscono a Firion -un vecchio alleato laputense, giunto in loro aiuto in virtù di un'alleanza formale con la Hush ed un'amicizia più personale- ed un tale Garmin Pathfinder. Costui è un giovanotto biondo dagli occhi color miele, e dovrebbe far loro da guida nel complesso labirinto di cripte e città sovrapposte nei secoli che costituisce la quasi totalità di ciò che si può trovare nel sottosuolo del Pentauron.
      Sfortuna vuole -però- che il gruppo lo perda di vista, rischiando la vita, ma riuscendo infine a raggiungere delle strane ed antichissime rovine. Appaiono come un tempio diroccato, quasi interamente distrutto: fra ragnatele e decadenza, un'enorme tavola rotonda in pietra scolpita si erge però letteralmente intatta. Ancora ornata di metalli preziosi e gemme d'ogni tipo, è nettamente divisa in otto settori, disposti come i raggi di un sole scolpito nel mezzo, su cui è posato un calice di legno. Negli otto settori, Ego è in grado di leggere la parola "Dio", affiancata da "Luce" in uno, "Legge" nel successivo, e poi "Corruzione", "Guerra", "Morte", "Piacere", "Inganni", ed infine -a chiudere il cerchio- "Urlante".
      Nel momento in cui Benimaru tocca il calice per studiarlo -inaspettatamente- delle visioni criptiche quanto sconvolgenti li travolgono... ed il gruppo ritrova la coscienza solo in superficie, senza capir bene come abbia fatto a tornare indietro.

      Visione [link].
      Separatisi dagli altri al termine della missione, gli Eroi del Nishikaigan parlano delle visioni giunte al tocco del misterioso calice, durante l'esplorazione delle rovine nel Pentauron. Sadwrn racconta di aver visto una figura scheletrica suonare il violino in un territorio raso al suolo dalle catastrofi, generando vita ad ogni suo passo. Entrambi provano a darne un'interpretazione, ma è davvero criptica... o forse troppo lontana nel tempo. Ego -invece- rivela di aver ricevuto una missione dal Dio della Luce. Dovrà divulgare l'antico culto degli Otto, ormai perduto, così che gli eventi possano portare a riempire i seggi rimasti vacanti di divinità necessarie alla protezione di Endlos durante inevitabili cicli di morte e rinascita. Il monaco non ha ben chiaro di cosa si tratti, e del culto è ancora un novizio, ma ha fede nel Dio che lo guiderà condividendo con lui la Verità.

      [SM] Illuminazione [link].
      Gli Eroi del Nishikaigan raggiungono Nobunaga. Il vecchio Ronin domanda loro cosa hanno trovato nel Pentauron, in parte preoccupato dai racconti del figlio, giunto nella capitale -e quindi da suo padre- prima di loro. Dimostra tuttavia una certa reticenza nel credere alle parole dei compagni, forse a causa di diverse esperienze di vita, o magari di uno spirito più pragmatico.
      Proprio in quel momento di difficoltà, il Dio della Luce si manifesta nei pensieri di Ego, rivelandogli immagini e storie legate all'orecchino di giada. Gli permette di vedere le conseguenze delle azioni della Nobile famiglia Teeka, la scelta estrema di sacrificare Mio Aranwe come "espiazione" di non ben precisati "peccati" nei confronti dell'Occidente. E poi la guerra, la sofferenza... e l'anima di una ragazzina cresciuta troppo in fretta imprigionata nel cuore di Berjaska per lunghi anni, convinta che la punizione sarebbe durata per sempre. Infine Ego rivede l'incidente che portò all'eruzione del vulcano, all'esplosione dell'isola ed al conseguente tsunami: finalmente libera, Mio Aranwe lo ringrazia, sussurrandogli che "l'Occidente segue il suo Alfiere fino alla fine".
      A quelle ultime rivelazioni, Nobunaga pare scosso: fin troppi elementi del racconto del monaco coincidono con le verità che ha sempre portato dentro, e che nessun altro in vita sarebbe stato in grado di rivelare. La Luce -però- può facilmente scottare, ed in quel momento il ronin non è emotivamente in grado di continuare la seduta. Chiede agli eroi di lasciarlo solo, così che possa ritrovare il proprio equilibrio.

    CAPITOLO II:

      // ~ [Link]
      //.






    Edited by Endlos - 18/2/2021, 18:27
     
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