~ In Father's Name: Moloch

Will my weary soul find release for a while?

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  1. Moløch
     
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    nome: moloch - classe: personale - elemento: spirito
    razza: metafilatterio ( umano ) - ceppo: incantatore
    esperienza: link - revisione: link


    alfiere del nord ::
    Era un ventre di pietra scuro come il peccato e due volte più antico,
    e ad ogni gradino percorso gli pareva che le zaffate gelide emanate dal suo nucleo più nascosto cercassero di strappargli la pelle dai muscoli. Il buio era denso, sterminato, quasi un'entità viva: se lo sentiva contro il petto e contro le braccia, che ne impacciava i movimenti come uno stagno di acqua limacciosa. Finalmente, arrivò. Non fu un'intuizione a suggerirglielo, bensì lo scontro con una parete concreta, talmente concreta da fargli sanguinare il naso. Legno massello, pensò. E dannate bande di ferro battuto - e che ferro. Cercò un chiavistello con movimenti impacciati, e le sue dita si strinsero febbrili attorno ad una maniglia usurata; la ruotò con circospezione, e venne accecato da una lama di luce antica. Il reliquiario di casa Aldeym era una stanza frusta, austera, i contorni persi in una penombra screziata di rosso: fece per lasciarsi la porta alle spalle, e quella si chiuse senza che lui accennasse ad un movimento. Dodici candelabri di bronzo lavorato si accesero in una circonferenza di fiamme opache, filtrate dal vetro delle loro bugie in una danza di fantasmagorie roventi. Indietreggiò, cercando la porta a tentoni,
    ma una voce lo pietrificò là dove si trovava come una scultura di sale.
    Una voce alla quale lui, e ne era ben cosciente,
    non poteva né doveva sottrarsi.


    Neutrale Buono il benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato", poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.

    { image }

    . H A L L O F T H E H E I R .
    ABILITA' ATTIVA - VARIABILE


    Non si sottrasse, e il suo corpo divenne corpo del padre.
    Il primo degli Aldeym - il monstrum, il senza nome - aveva affidato alla custodia del reliquiario della sua Casa ben più di monili e memorie: era un'eredità, ed un'eredità tale da poter essere colta unicamente dal suo erede diretto. Il suo erede arrivò, giovane, sottile come un giunco e forte dei muscoli asciutti datigli dalle sue poche primavere, e la raccolse incredulo fra mani ancora terribilmente inconsapevoli. Una lancia - una partigiana, lunga ben oltre i sette piedi ed incrostata di gemme, il taglio bombato e pieno come un bocciolo di morte che risplendeva di un sinistro lucore azzurrognolo; il colore della lama, notò, era un colore al cui interno si perdevano le sfumature di molti altri, fantasmi multicromi che digradavano da un verde venefico al più sincero e profondo dei blu. Ne saggiò l'affilatura con il pollice, e l'arma incise la carne come fosse burro, arabescandosi di rigagnoli purpurei: il sangue brillò come pervaso da luce propria, ed una folgore straordinaria si propagò attraverso il suo percorso curvilineo sino alla ferita ancora aperta portando con sé le molte e magnifiche sfumature del metallo armato. Crollò carponi, costretto brutalmente sulle ginocchia, e si sentì morire: lame roventi strisciavano come serpi nel suo intestino, fendendo tessuti, fibre, muscoli ed arterie. Provò a pregare, ma scoprì di non avere voce; attese immoto, sforzandosi di affrontare la fine con dignità - e così fu. Finalmente il cuore. E pace.
    Gra..z..ie..
    Buio. E molto più tardi, l'orrida consapevolezza
    di esistere ancora.

    [...]

    Ci vollero anni per comprenderlo, e nemmeno i secoli bastarono per accettarlo: suo padre, il leggendario capostipite della Casa Aldeym, araldo della mano rampante in campo borgogna, era realmente il monstrum di cui parlava la lingua del volgo. Per sopravvivere a quella che i lord minori del circondario avevano decretato come 'esecuzione sommaria', il senza nome rinunciò alla sua corporeità per trascendere la dimensione mortale, creandosi come qualcosa di cui lui aveva un terrore repulsivo - una creatura il cui nome era maledizione fattasi verbo: lui lo aveva imparato, quel nome, ma si era sempre riservato il dispiacere di pronunciarlo di rado, quasi fosse il preludio di una sentenza capitale.
    L-i-c-h.
    Gli stregoni della Torre bianca e le lame mercenarie della città di Liberty gli dissero che quella lancia conteneva parte della sua essenza, e che questa era probabilmente trasmigrata in lui: quello che assassini ed imbrattacarte non sapevano, tuttavia, era dell'effetto prodotto dalla comunione del filatterio con la sua anima.
    Col tempo, riuscì a conciliare il rapporto coatto fra le due entità in una condizione saldamente paritaria, tale da concedergli di usufruire dei benefici del primo senza dover rinunciare al secondo. Da che per lui era concetto, lo spirito si fece materia: ora poteva percepirlo con chiarezza, intravedendone le esalazioni che ruscellavano come argento liquido all'interno di cavità invisibili, simili ad una trama artefatta di vene supplementari. Dopo averlo conosciuto, imparò a condividerlo: scoprì che separare parte della sua sostanza in un secondo corpo era un gesto spontaneo quanto il nutrirsi o il respirare, e nel tempo lo spirito divenne il suo ossigeno ed il suo nutrimento.

    [...]

    In concreto, il potere del primo Aldeym consta nella capacità di potersi servire di entità viventi alla stregua di armi od evocazioni tramite un semplice obolo di energie, attraverso il quale -sollecitando le proprietà fondamentali del filatterio- M. agisce come un'estensione dello stesso e condivide parte della sua anima con il bersaglio, piegandolo così al suo capriccio. La condivisione è spesso un compenetrarsi armonico, garbato, e non danneggia in alcun modo la fibra di chi lo subisce o vi si presta di sua iniziativa: ciò non toglie che questa possa essere imposta in maniera brutale, ma è una pratica aberrante, desueta, che non può esplicitarsi se non tramite il contatto diretto.

    . B E T R O T H E D B Y D I S G R A C E .
    ABILITA' PASSIVA


    La condizione metafilatterica è qualcosa che va ben oltre il mero legame istituitosi fra l'organismo ricevente ed il filatterio principale; la sostanza del Lich, una volta fatta propria, è incapace di rimanere quiesciente a lungo. Bastano pochi giorni perché questa si espanda fino a minacciare i confini del proprio ego, minandone la stabilità in una compenetrazione tale da impedire il discernimento dell'uno e dell'altra: ospite ed invasore divengono una sola, terrificante entità, che tuttavia non perde la consapevolezza della sua bipartizione intrinseca. Nel caso di uno spirito debole, la personalità della creatura trova terreno fertile per attecchire, incontrando nulla più di una resistenza approssimativa. Non fu così per il primo degli Aldeym.
    Forse forte di una insospettata forza di volontà, o avvantaggiato dalla sincera -ed ingenua- affezione che questi nutriva nei confronti di un padre senza volto né nome, M. riuscì a mantenere piena coscienza di sé a scapito dell'espansione del filatterio: la forma del lich avanzò fin quando lo spirito dell'erede glielo permise, ed una volta entrato a contatto con questo, i loro contorni si fusero dando vita ad una nuova, sconcertante realtà. Essendo riuscito nella non trascurabile impresa di aver arginato la sostanza ancestrale del signore suo padre, il primo degli Aldeym si è assicurato la parte fruente di un contratto privo di parole con la morte che cova dentro di sé: qualora una seconda entità dovesse minacciare quegli stessi confini un tempo minacciati dallo stesso Lich, questi interverrebbe a difesa dello spiritimante lasciando
    scivolare l'intrusione sopra di sé, quasi avvolgendo la fibra del figlio
    in una crisalide non priva d'amore. O forse -e lui non nutre
    dubbi al riguardo- di più semplice lungimiranza.

    . A T M A D V A I T A .
    ABILITA' PASSIVA


    Esercizio supremo della disciplina dello spirito, che da un intersecarsi delle capacità insufflate nel veicolo dal filatterio e della predisposizione al ricevere (empatica) di questo gli ha garantito l'accesso ad una forma surrogata di immortalità. Dopo decadi di logorio interno e di lungo esercizio, Moloch è riuscito -anche se in maniera traumatica- a scoprirsi capace di assumere quella stessa forma per cui il Dio Straniero ne aveva comandato l'esecuzione: è la forma di Aenemos, un avatar invincibile di pura energia che può essere disperso ma non distrutto, bandito ma non vincolato. Sconfitto, ma mai ucciso da mano mortale.
    L'avatar, manifestato spesso durante il sonno, si presenta come una proiezione quasi speculare del signore del Nord, che pecca nella mimesi allungandone la statura sino a poco oltre i due metri ed assottigliandone la silhouette sino a renderlo ascetico e flessibile come un giunco; prendendo forma da un consesso di energia arcana apolare inconsciamente manipolato dalle capacità empatico-sciamaniche del lord, tende ad apparire come uno spettro argentato e pulsante di luce. Dalle scapole si partono dieci coppie di filamenti spiegati a raggiera, simili alle piume disposte a ruota della coda di un pavone. Quando utilizza questa forma per spostarsi rapidamente attraverso il piano, nulla è in grado di trattenerlo una volta chiamato a raccolta dal proprio io originale: in termini di gioco, la passiva garantisce non solo immortalità
    ma anche immunità ad abilità dedicate ad annullarne gli effetti.

    . O R D A L I A .
    ABILITA' PASSIVA


    Lo sguardo del prossimo non gli dà alcuna gioia.
    E' nemico, è veleno, è il sentore freddo dell'acciaio lavorato che ti disegna percorsi scarlatti sul volto e sul cranio, cavandoti gli occhi ed incidendoti i denti. E' un male dall'origine antica, che comincia e finisce con i suoi capelli striati di un grigio che esige rispetto, e con gli occhi. Non c'è giorno in cui lui non maledica i suoi occhi: gorghi ellissoidali di pura ametista che risucchiano persino la luce, brillando nel buio come stelle colpevoli. Se l'universo che lo circondava non poteva accettarli, si disse, lui lo avrebbe costretto. E non sarebbe stata una costrizione indolore. Ogniqualvolta lo spiritimante condivide parte della sua sostanza con terzi, una coppia di segmenti violacei profondi come pugnalate va contornandosi sulla superficie dell'ospite, schiudendosi in due pupille ferine, ingorde, terribili.
    Esauritasi l'evoluzione del fenomeno, da quel momento in poi M. sarà in grado non solo di vedere, ma anche di percepire attraverso il bersaglio: tutti i sensi di quest'ultimo saranno i suoi sensi, e se questi dovesse possederne di supplementari (quali auspex, oltrevista e capacità simili) si vedrebbe ugualmente costretto a condividerli nella loro interezza. Per contro -nel caso di creature intelligibili e/o senzienti, lo stesso accade nei confronti del primo degli Aldeym, e la connessione viene automaticamente interrotta in caso di revoca consenziente o traumi inferti ad una delle parti coinvolte.


    He carries along
    From a distant place
    He's on his way
    He'll bring decay
    (don't move along cause things
    they will go wrong
    the end is getting closer day by day)
    in shades of grey
    We're doomed to face the night
    Light's out of sight

    Since we've reached
    the point of no return
    We pray for starlight
    We wait for the moon
    The sky is empty
    Alone in the unknown
    We're getting nowhere

    We have been betrayed
    By the wind and the rain
    The sacred halls empty and cold
    The sacrifice made should
    not be done in vain
    Revenge will be taken by Rome

    We live a lie
    Under the dying moon
    Pale faced laughs doom
    Indulges in delight

    It's getting out of hand
    The final curtain will fall
    Hear my voice
    There is no choice
    There's no way out
    You'll find out



    .
    ___________ ___ __ _

    lilandra { it } il segreto più intimo, la fibra di ciò che non deve -né dovrebbe- mai esistere. Lilandra è la carne di deità dimenticate sopra i plinti delle loro statue ed induritasi durante i millenni, è il tessuto del cuore di Drago, è il sangue del dio eretico, è la sostanza dell'abominio, del divo mai nato; ma prima di tutto, Lilandra è un mosaico incompleto.
    Nel suo vagabondaggio senza meta né fine, M. ha raccolto la vita là dove quella era riuscita ad impressionarlo, a donargli esperienze che non aveva, a combatterlo. Ha esplorato ogni costa, ogni anfratto, ogni acrocoro, ed ha incontrato tutti i protagonisti delle fiabe cruente con cui le madri circuivano i bambini del popolo:
    “I draghi sono estinti” - gli disse qualcuno. Quel qualcuno si sbagliava, e Lilandra ne è la testimonianza. Conciate, ritagliate e conformate in una foggia più accattivante, le reliquie delle leggende raccolte nel tempo dallo spiritimante hanno conosciuto comunione nell'identità di una lama titanica delle misure di una Broadsword priva di guardia, il filo che si disegna come nero ossidiana fino alla base del manico. Il suo corpo è borgogna, è scarlatto, è di un blu tumorale: i colori variano dalle componenti che si avvicendano dal forte alla punta, ora tralicci di carne fibrosa, ora chitina dura come granito. Ciascuna delle sue costituenti è indipendente dall'altra, e mantiene le sue intrinseche capacità; nonostante questo, però, fra loro si è generata una coscienza metamagica comune, tale da farla (e farle) agire
    come una singola entità intelligibile, cosciente e orgogliosa.

    ___________ ___ __ _

    { }

    for we that are one; passiva
    Indipendenza. La creatura generata dalla coesione delle diverse leggende che danno sostanza alla spada si reputa tale, e pertanto non ha alcuna remora nell'agire di conseguenza: se non impugnata, Lilandra si muoverà nello spazio di sua volontà, levitando indifferente a poche spanne dal suolo. Versando in questo status particolare la lama non ha alcuna capacità di discernimento, e pertanto non reagirà in maniera ostile a qualunque minaccia mossa al suo cavaliere, fintantoché la minaccia non si estende a lei stessa. Con un consumo pari a basso, lo spiritimante può porre l'oggetto sotto il suo giogo, facendo sì -tramite una parziale condivisione di sostanze- che questo si muova
    secondo sue precise direttive.

    calibur; consumo medio
    Tessuto del Drago. Sollecitando la spada con un infuso di buona parte del proprio spirito, questa sprigiona una forza talmente importante da fessurare la roccia, facendo fuoriuscire da essa autentici filari di mastodontiche zanne ricurve che inseguiranno un ipotetico -e sfortunato- bersaglio secondo una traiettoria predefinita (10mt totali), per poi chiudersi prepotentemente sullo stesso in un'esplosione di sangue e frattaglie viscose.

    image
    town of twilight; passiva
    Sudditanza. Per quanto la natura intrinseca di Lilandra sia incapace di accettare una condizione simile, questa è una realtà imprescindibile - una realtà fatta di vincoli scomodi, ma anche di profitti equamente condivisi. L'aura dell'oggetto conosce il suo punto focale nel cuneo, ed attraverso di esso estende una proiezione conica che si prolunga oltre i dieci metri, attraverso la quale -a patto che il primo abbia tributatole un consumo basso della sua sostanza- M. può canalizzare la sostanza stessa per condividerla con entità al di fuori della sua portata immediata. La proiezione è incolore, e la sua presenza è ravvisabile ad occhio nudo dalla sola, impercettibile distorsione nell'atmosfera locale che essa produce, simile ad un anelito di condensa traslucida.

    murmur; consumo variabile
    Reviviscenza. Avendo la spada coniugato al suo interno le esperienze più disparate dei suoi tasselli compositivi, ha maturato una coscienza tale delle sue facoltà da rendersi -col tempo- capace di ricrearsi: attraverso l'infusione di un consumo basso, medio o alto della sua sostanza, lo spiritimante domanda alla leggenda incarnata di estendersi sino al suo massimo potenziale, un massimo che consta di oltre tre metri di pregiatissimo filo flessibile,
    tagliente quanto una lineare di fuoco.


    a ~ shard ~ between ~ many

    ___________ ___ __ _

    banishment recipe { it } raffinata boccetta istoriata d'argento, ornata da glifi ed arabeschi sbalzati per buona parte della sua superficie. Il contenuto è un denso liquido bordeaux, raggrumatosi lungo le pareti di vetro bombato come una pasta sanguinolenta: ed è appunto sangue, quella sostanza - o meglio. Il suo sangue. Mescendolo con una porzione di spirito pari e non inferiore ad un consumo medio, lo spiritimante ne versa il contenuto in terra facendo sì che questo moltiplichi esponenzialmente la sua massa liquida, tramutando poche stille in una autentica pozza di plasma (6mt di diametro); il sangue è vita, e come tale non evade dalla giurisdizione del primo, che sarà in grado di crearlo come creatura viva, come sua naturale estensione.
    ___________ ___ __ _

    dreader's mantle { bloccato } un lungo cappotto dal collo di vaio, tagliato in satin blu notte ed orlato da elaborati arabeschi di filo dorato, che ne percorrono gli spigoli e le estremità per poi deviare sul suo corpo principale in una zigrinatura arzigogolata e caotica. Il tessuto è delicato, liquido al tatto, e pare emanare costantemente una flebile aura di calore; ad eccezione della sua squisita fattura artigianale e della temperatura costante, l'abito non pare possedere ulteriori capacità, per quanto -così si mormora nei baraccamenti adiacenti alle stanze del lord alfiere, spesso si vedono ombre. Ombre notturne, ombre che non appartengono a questo mondo, ombre
    che si nascondono dalla luce sgusciando sotto lo strascico del soprabito.

    ___________ ___ __ _

    { }

    la comunione-comunicazione fra la scheggia dormiente del filatterio
    e le straordinarie -ma parimenti sopite- capacità empatiche del gene
    di AEnemos danno al Primo la capacità di manipolare e disporre di quanto
    di più autentico viene riconosciuto nell'essere e nell'esistere:
    quella fiamma, quella forza traente chiamata "io",
    "ego" "anima", un cui singulto è in grado di torcere, piegare e spezzare
    il nemico dal suo altrimenti irraggiungibile interno. Quando utilizza
    questo tipo di arte, l'aura dell'alfiere si deforma in un blur
    ametista simile ad una lingua di fiamma,
    avviluppandolo completamente.

    The Phantasm's Calling .
    consumo variabile

    Lo spirito è volontà. O, per meglio dire, la volontà si fa spirito:
    e se dalla volontà nascono tormenti, lo spirito diventerà materia della forma mentis, creazione spontanea del desiderio. Concentrandosi intensamente sulle sue estremità, M. può sollecitare la sua sostanza ad esalare dai polpastrelli, dagli occhi e dalle labbra in fantasmi abbarbicati fra loro in spirali concentriche, simili ad un intrico di perla evanescente: alla più elementare delle indicazioni, queste assumeranno un aspetto performante allo scopo loro indicato e lo eseguiranno indefesse, quali prolungamento spontaneo delle intenzioni del genitore. L'anima dello spiritimante è un suo inseparabile duplicato, ed è pertanto sensibile ed accomodante verso qualsiasi comando a lei venga impartito, che porterà a termine sempre e comunque con velocità non inferiore a quella da lui posseduta; essendo il primo un ineguagliabile fantasista, non esistono limiti teorici a quanto può generarsi da questa capacità, all'infuori di pochi paletti di logica desunzione. La forma (o le forme) dello spirito non può eccedere una dimensione fisica pari al doppio di quella del primo, per quanto sia in grado di evadere questa particolare costrizione con un sacrificio consistente da parte dello stesso, che immolando un consumo critico ha la possibilità di sommare alla massa della sua sostanza anche quella del Lich, così portandola a raggiungere dimensioni pari al triplo del suo massimo teorico.
    Variante: Lo spirito è un tramite, una promessa, un suggello non convenzionale: non fatica pertanto ad agire come viatico per sé medesimo, plasmandosi in canali tubolari o filiformi capaci di sottomettere un ipotetico bersaglio alla condivisione imposta dal primo degli Aldeym. Se deputata al raggiungimento di questo scopo, la forma è incapace di ledere direttamente la sua vittima.

    Shadowsmane .
    consumo critico

    Una tecnica perniciosa, che prende corpo dal più elementare desiderio di salvaguardia: essendo il filatterio un metaorganismo fortemente improntato all'autoconservazione, non è infrequente che possa reagire in maniera violenta o inconsulta se la minaccia mossa a suo danno raggiunge una certa entità. Questa, tuttavia, è solo accademia: il primo ha tentato più volte il -metaforico- ciglio del baratro, ed altrettante volte si è visto corrompere dal più cieco terrore. Il terrore del Lich, del padre che teme per la sostanza depositata nella fibra del suo unico erede, sostanza alla quale -così lui crede- il monstrum tiene molto più che non al suo stesso figlio. A beneficio di entrambi, il seme del senza nome è germinato in questa ultima, disperata possibilità, un arcano degenere e doloroso al quale ricorrere solo per stornare una morte imminente: esplodendo in uno strale serpentino di pura tenebra, lo spirito del primo si parte dal corpo per prendere possesso di un secondo organismo nel quale attecchirà rapido come un rampicante venefico, dando così ad M. delle nuove, temporanee vestigia. L'entità tramite della trasmigrazione dovrà essere consenziente riguardo la stessa, e fin quando la sostanza dello spiritimante si confonderà in lei, questa replicherà le sue fattezze in una mimica priva di incrinature.

    City of Wonders .
    consumo variabile

    Dominio collaterale della spiritimanzia, fondato sulla percezione delle oscillazioni umorali della altrui sostanza: è una scienza profondamente inesatta, e ben pochi sono mossi a desiderio di approfondirla. Il primo non è mai stato fra questi. Ha dovuto apprenderla per necessità, l'erede della Casa Aldeym - o meglio, per coercizione: fattosi uno con la sostanza paterna, ha lentamente maturato una capacità di discernimento tale da farsi prossima a quella dell'oggetto innominabile innestatosi nel suo intimo profondo. Agendo come un filatterio, che carpisce la bramosia del prossimo quando esso stesso ne diventa protagonista, M. ha imparato a leggere più chiaramente nelle intenzioni di chi lo circonda, decifrando paura, aggressività, incertezza. Essendo lo spirito materia del desiderio, in breve tempo lo spiritimante ha imparato ad assecondarle: paura, aggressività ed incertezza sono solo dei nomi, ma una volta interpretati con gli occhi del Lich, questi possono essere anche un corpo, o un luogo, o una forma indistinta - per quanto di consistenza effimera, concreta come vento d'inverno. Avendone una padronanza ancora acerba, lo spiritimante preferisce servirsene usando le sue stesse sensazioni come pilastro creativo, dando vita ad interpretazioni illusorie del suo io cosciente.

    Warcadia .
    consumo critico

    Parole di morte. Sono poche, laconiche, quasi un'invocazione di pietà in una lingua ormai dimenticata dagli eoni stessi, ma non è che apparenza: è la lingua dell'anima, che disciplina sé stessa nell'articolare la sua ultima, sofferta sentenza. Un intrico di preziosi capillari luminescenti si srotola dai piedi del primo, scivolando sulle superfici sue vittime in un frinire indistinto di cose distanti, imponderabili. Una volta che le sue propaggini sono abbarbicatesi al perimetro prescelto [10mt], tutto ciò che viene a contatto con queste è considerato vivo, dignitoso, pulsante; e pertanto, controllabile. Il compiersi della formula dà sostanza alla materia morta per una parentesi temporale che oscilla dal singolo ai due turni di gioco, creando la terra stessa che lo spiritimante calpesta come nuovo, eterogeneo coacervo di suoi sudditi volontari.

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    Edited by Malice Umbral - 22/11/2010, 00:33
     
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  2. Moløch
     
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    spiritimante metafilatterico;
    Casa Aldeym di Banebriar's Place si è guadagnata la sua fetta di storia in un lungo percorso costellato da aneddoti e sussurri rochi, un vociare sommesso che ha accompagnato l'ascesa di quei tetri balivi sino alla soddisfazione della loro pretesa feudale, insegna che portò la mano rampante in borgogna del monstrum a toccare lotti prima irraggiungibili persino per le sue avide falangi.
    Il primo non ha mai visto nulla di tutto ciò.
    Esiliatosi volontariamente perché coartato dall'orrore che stava crescendogli dentro, Moloch il primo, erede mancato di casa Aldeym, si è fatto ramingo per il continente di Celentir -e non solo- cercando risposte che si aprivano puntualmente su nuovi, più inquietanti interrogativi. Forte del potere paterno e della caparbia volontà di affermarsi, ha fatto proprie quelle domande rispondendovi con le arti a loro corrispondenti, per le quali fu felice -e non poco sorpreso- di scoprirsi particolarmente versato. La sostanza del padre permetteva lui di condividere anche le conoscenze del lich, conoscenze che si dimostrarono efficaci quando il (non più) verdissimo spiritimante dovette rapportarsi con le vie dei sepolcri e la potenza mentale, segreti a lui facilmente accessibili; ma è esercitando il suo intimo inconfessabile che gli riuscì di solleticare il suo autentico potenziale, una benedetta maledizione
    che avrebbe fatto - e continua a far tremare - anche chi non ha più sangue né paura in corpo.

    sciamano ~ elementalista ~ illusionista


    . C R O N O L O G I A .

    image
    ~ Scena Unica
      Introduzione ¤¤ Take me to my Promised Land.

    ~ Scene Libere
      Le Scorciatoie del Sogno ¤¤ Sleepwalking while Awake.
      Le Scorciatoie del Sogno ¤¤ How to Do an Official Presentation.

    ~ Ciclo di "Called from Above"
      Capitoli della Condanna ¤¤ Ballo di Apertura.
      Capitoli della Condanna ¤¤ Heaven Lies Ahead.
      Capitoli della Condanna ¤¤ The Root of All Evil.
      Capitoli della Condanna ¤¤ Footprints before Heaven's Gate.
      Capitoli della Condanna ¤¤ L'Arresto.
      Capitoli della Condanna ¤¤ Frammenti d'Autunno.
      Capitoli della Condanna ¤¤ La Legge del Tempo.

    ~ Ciclo di Laputa
      La Seconda Isola ¤¤ Alla Gentile Attenzione degli Alfieri.
      La Seconda Isola ¤¤ Delegazione.
      La Seconda Isola ¤¤ Atrium del Concilio.











    . T I T O L I P E R S O N A L I .

      ¤ [4] ¤ { it } naufrago dimensionale
      ¤ [1] ¤ { it } inarrestabile
      ¤ [1] ¤ { it } presenza affidabile
      ¤ [1] ¤ { it } premio fedeltà
      ¤ [1] ¤ { it } orologio svizzero
      ¤ [1] ¤ { it } problemi in paradiso
      ¤ [1] ¤ { it } cantastorie novizio

    . C O N O S C E N Z E .

      Killer - l'uomo in rosso.
      Antares - il dio straniero.
      Catastrophe - il sicario alato.
      Incognito/Khalphytrus - il nome del padre.
      Gabriev Disith - il falco.
      Leon Belmont - il capitano della guardia.
      Livane - lo spettro del palazzo dei rovi.
      Kalia Djibrielle - l'alfiere dell'Est.
      Mio Aranwë - l'alfiere dell'Ovest.
      Jason di Merovish - l'alfiere del Sud.
      Raylek 'ap Quelt Od'Nast - l'alfiere errante.
      Sara Ahrir - la donna della cattedrale.
      Senza nome (Miyobi) - il démone del castello centrale.
      Senza nome (Juliet) - una dama evanescente.
      Senza nome (Belial) - il pagliaccio infernale.


    ringraziamenti;
    L'opera grafica di Kaori Yuki ed il manga di Angel Sanctuary in particolare, da cui
    questo personaggio ha potuto prendere 'corpo'.



    Edited by Malice Umbral - 14/12/2010, 06:41
     
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1 replies since 26/10/2008, 23:01   4136 views
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